Università degli Studi di Milano Lodi, 26 marzo 2019 Direttiva nitrati dott.ssa Agr. Valeria Sonvico Area Ambiente e Territorio Coldiretti Lombardia
Contesto normativo Direttiva NITRATI Programma di Azione Direttiva NEC Protocollo Qualità Aria Bacino Padano CONDIZIONALITA DIRETTIVA FANGHI Testo unico Ambientale Direttiva IED PRIA EMISSIONI IN ATMOSFERA AIA
Noi siamo qui La pianura padana è chiusa sui 3 lati dalla montagna Le condizioni meteorologiche sono spesso sfavorevoli alla dispersione Il ristagno degli inquinanti sul bacino rende poco efficaci le azioni locali mentre è necessario agire su tutta la pianura
Un po di storia dal 1991 EUROPA ITALIA LOMBARDIA Direttiva nitrati 91/676 CEE Protezione delle acque dall inquinamento provocato da nitrati provenienti da fonti agricole Procedura di infrazione n. 2163/06 nei confronti dello stato italiano Procedura di messa in mora novembre 2018 319/76 legge Merli: Norme per la tutela delle acque dall inquinamento D.M. del 1999 Codice Buona Pratica Agricola recepisce art. 4 della direttiva nitrati gestione concimi, organici e minerali, e ammendanti contenenti azoto D. Lgs 152/99 recepisce le disposizioni della Direttiva Nitrati D.lgs 152/06 Norme in materia ambientale, abroga il 152/99 Decreto Interministeriale 7 aprile 2006 e smi recepimento delle indicazioni dettate dall art. 38 del 152/99 09/03/2019 risposta alla procedura di messa in mora novembre 2018 Legge regionale 37/93 norme per il trattamento, la maturazione l utilizzo dei reflui zootecnici (anticipazione del provvedimento nazionale pubblicato nel 99) Direttiva Autorità di bacino del fiume Po n. 12/96 Regolamento attuativo L.R. 37/93 n. 17149/96 d.g.r. n. 19359/04 approvazione Piano Tutela ed uso delle Acque d.g.r. n. 2244/06 approvazione nuovo PTuA con definizione nuove aree vulnerabili d.g.r. n. 3297/06 approvazione ampliamento zone vulnerabili d.g.r. n. 3439/06 adeguamento del programma di Azione della Regione di cui d.g.r 17149/96 per le aziende localizzate in zona vulnerabile d.g.r. n. 5215/07 modifiche ed integrazioni del programma di Azione e disciplina dell utilizzazione degli apporti azotati nelle zone non vulnerabile d.g.r. n. 5868/07 modifiche ed integrazioni della d.g.r. 5215/07 d.g.r. n. 2208/11 modifiche ed integrazioni della d.g.r. 5868/07 d.g.r. n. 5171/2016 modifiche ed integrazioni della d.g.r.2208/11 Approvazione PTuA 2018
Obblighi derivanti dalla Direttiva Nitrati Monitoraggio delle acque; Designazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricole; Predisposizione ed attuazione di programmi d azione nelle Zone Vulnerabili;
REGIONE LOMBARDIA
Ma l Europa cosa chiede.. DIRETTIVA DM 2006 e smi PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE Riesame/ revisione designazione zone vulnerabili almeno ogni 4 anni 1996 il 15% SAU poi 23%. Ultima designazione 2006 56% SAU. Il PdA può riguardare tutte le ZVN oppure, a discrezione dello Stato, si possono fissare programmi diversi per diverse zone vulnerabili o parti di zona. Definizione di periodi in cui è proibita l applicazione al terreno di determinati tipi di fertilizzanti Sussistono impegni per le zone vulnerabili e per le zone non vulnerabili. Previsto un periodo autunno invernale continuativo per le ZVN. Nulla per le zone NZVN facoltà delle Regioni. Sono disciplinate le ZVN e NZVN. Nel 2016 viene aggiornato il PdA relativo alle ZVN Regione uniforma i periodi di divieto. Ogni anno esce decreto con informazioni sul divieto di spandimento.
Ma l Europa cosa chiede.. DIRETTIVA DM 2006 e smi PROGRAMMA DI AZIONE REGIONALE Capacità di stoccaggio: possibilità di avere una capacità diversa purchè si dimostri che l effluente venga smaltito senza danni ambientali. Previsti periodi minimi di stoccaggio. Limite 170 kgn/ha Disciplina impegni per effluente e suo trattamento Inserito limite anche per NZVN 340 kgn/ha Disciplina il digestato nel 2012 Tracciabilità dell effluente Comunicazione + eventuale PUA. Tutti possono redarre il PUA Introdotto il digestato equiparandolo per la frazione zootecnica all effluente. Limite 170 kgn/ha Comunicazione + eventuale PUA annuale. Redazione per il primo anno da libero professionista. PUA anche per chi utilizza solo concime
DM: Cosa disciplina L utilizzazione agronomica sull intero territorio (zone vulnerabili e zone Non Vulnerabili) di: Letami e materiali ad essi assimilati Liquami e materiali ad essi assimilati Fertilizzanti diversi dall effluente (quali concimi azotati e ammendanti organici e di sintesi ai sensi del d.lgs 75/2010) Fanghi di depurazione ai sensi del d.lgs 99/92 Acque reflue provenienti dalle aziende di cui all art 101, comma 7 lettere a,b,c del d.lgs 152/06 e da piccole aziende agroalimentari
Chi è soggetto al rispetto della normativa? Aziende zootecniche e non che producono e/o utilizzano azoto proveniente da effluente di allevamento (e.a.) Aziende non zootecniche che utilizzano apporti azotati diversi da effluente di allevamento Aziende che producono e/o utilizzano acque reflue provenienti dall art. 101(c.7 a,b,c) e da piccole az. agroalimentari
Dosi di applicazione Zona Vulnerabile Limite d uso: 170 kgn/ha/a proveniente da e.a. inteso come quantitativo medio aziendale, i 170 kgn/ha/a sono comprensivi delle deiezioni depositate dagli animali quando sono tenuti al pascolo e degli eventuali fertilizzanti organici provenienti da e.a. e dalle acque reflue; Nei 170 KgN/ha/a sono considerati tutti gli apporti azotati che derivano da e.a.; Il digestato derivante da fermentazione anaerobica di e.a. ha il limite d uso dei 170 kgn/ha/a; Il digestato risultante dalla fermentazione anaerobica di sola componente vegetale il limite da applicare è di 340 kgn/ha/a Il quantitativo di fertilizzanti e ammendanti organici di provenienza non zootecnica devono essere utilizzati in rapporto alle esigenze colturali ed in ogni caso non devono superare i 340 KgN/ha/a; Nei terreni con pendenza del 10-20% il quantitativo massimo complessivo degli apporti azotati non deve superare i 210 kgn/ha/anno, fermo restante il limite di 170 KgN/ha/a degli e.a.;
Procedure amministrative Gli adempimenti amministrativi dipendono da: localizzazione in zona vulnerabile o non vulnerabile dell azienda carico di azoto prodotto e/o utilizzato proveniente da e.a. carico di azoto utilizzato proveniente da fonte non zootecnica
Adempimenti amministrativi in zone vulnerabili Tipologia azoto 1000 KgN/anno 1000-3000 KgN/anno >3000 KgN/anno <6000 KgN/anno >6000 KgN/anno Effluente di allevamento / SOLO comunicazione Comunicazione + PUA Effluente+ fertilizzanti organici e/ prodotti aggiuntivi / SOLO comunicazione Comunicazione + PUA fertilizzanti organici e/ o prodotti aggiuntivi / / Comunicazione + PUA fertilizzanti organici e/ o prodotti aggiuntivi e Fertilizzanti minerali / / Comunicazione + PUA Fertilizzanti minerali / / / / SOLO Comunicazione
Stato dell arte La designazione delle Zone Vulnerabili Studi ISPRA mediante isotopi per valutare l origine dei nitrati in falda Studio Università da RL Limite di 170 kgn/han in ZVN Deroga Italia e altri Paesi Europei Revisione normativa europea Periodo di divieto di spandimento Nuove tecnologie di trattamento : digestato Strutture di stoccaggio: situazione finanziamenti e esiti controlli Formazione e informazione
Criticità La designazione delle Zone Vulnerabili Limite di 170 kgn/han in ZVN Periodo di divieto di spandimento Nuove tecnologie di trattamento - digestato Formazione e informazione Strutture di stoccaggio Responsabilità dell inquinamento delle falde Burocrazia nella compilazione della domanda e documeni
Le responsabilità dell agricoltura L ammoniaca rappresenta l elemento più critico Settore «emergente» all interno delle politiche della qualità dell aria contribuendo in modo indiretto all inquinamento atmosferico (PM10)
Coinvolgimento del settore agricolo- quali strategie Tecniche di gestione Tecniche alimentari Tecniche per i ricoveri di stabulazione Tecniche per lo stoccaggio effluenti Tecniche per lo spandimento effluenti Tecniche per il trattamento degli effluenti Favorire la combinazione di più tecniche
Tecniche di gestione zootecnica Diminuzione del numero dei capi Riduzione delle inefficienze Tecniche alimentari Miglioramento efficienza al fine di ridurre le escrezioni di nutrienti Bilanciare correttamente i nutrienti nella dieta (rapporto tra proteina/energia) Evitare eccessi nel razionamento proteico: alimentazione degli animali ipoproteica Controllare con regolarità la composizione delle diete affinchè la razione teorica corrisponda a quanto effettivamente ingerito Razionare per fasi al fine di ottimizzare sulle diverse fasi di crescita e produttive
Tecniche per i ricoveri di stabulazione Riduzione delle superfici interessate dalla deposizione delle deiezioni Riduzione del tempo di permanenza delle deiezioni all interno dei ricoveri Corretta climatizzazione del ricovero contenere temperatura e ventilazione Tecniche per lo stoccaggio Realizzazione di bacini con un ridotto rapporto superficie/volume Copertura dei bacini di stoccaggio- rigide flessibili galleggianti
Tecniche per lo spandimento Evitare distribuzione liquame a spaglio (piatto deviatore o getti deviati) Prediligere sistemi di bassa pressione (rasoterra o iniezione poco profonda) Rispettare le reali esigenze di concimazione
Esempio di distribuzione in copertura su cereale autunno vernino MARZO LUGLIO
Esempio di distribuzione in copertura su MAIS
Esempio di distribuzione in copertura su MEDICA
Combinazioni di tecniche medio alta efficacia Copertura rigida/galleggiante/flottante + interramento immediato Copertura rigida/galleggiante/flottante + interramento entro le 4 ore Copertura rigida/galleggiante + entro le 12 ore
Guardare avanti: dal campo alla tavola POPOLAZIONE ACQUA ENERGIA LAVORO RACCOLTI SUOLO DISPONIBILE CIBO CONSUMATORI PRODUTTORI
LA RISPOSTA DI COLDIRETTI Ripensare un modello di sviluppo sociale ed economico, che consideri l intero processo produttivo dal campo alla tavola, non solo per accorciare la catena distributiva del cibo, ma per migliorare la qualità dei cibi acquistati in termini di sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale. INFORMAZIONE RICONOSCIMENTO AZIENDE VIRTUOSE FILIERE SOSTENIBILI
COME SI FA LA DOMANDA NITRATI
GRAZIE PER L ATTENZIONE