DIREZIONE GENERALE Prot79076 -I/8 Bari, 11.11.2014 Comunicazione via e-mail Ai Referenti per la prevenzione della corruzione e la trasparenza Ai sostituti dei Referenti Ai segretari amministrativi E, p.c. Al Magnifico Rettore Ai componenti del Senato Accademico Ai componenti del Consiglio di Amministrazione Al Nucleo di Valutazione di Ateneo Al personale docente Al personale dirigente e tecnico-amministrativo Alle OO.SS. Ai componenti la R.S.U. LORO SEDI Oggetto: Attuazione del P.T.P.C. 2014-2016. Trasmissione circolare informativa e monitoraggio in ordine all attuazione delle disposizioni del Codice di Comportamento dell Università. In attuazione di quanto previsto dal P.T.P.C. 2014-2016 (tabella 2 codice di comportamento e tabella 6 obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse ), si trasmette l allegata circolare informativa in materia di Codice di comportamento dell Università e obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi. In ottemperanza a quanto previsto dal P.T.P.C. 2014-2016, i Referenti per la prevenzione della corruzione in indirizzo sono invitati a produrre, entro il 31 dicembre p.v., le informazioni richieste al paragrafo 6 dell allegata Circolare. Eventuali quesiti in ordine alle informazioni richieste dovranno essere formulati, preferibilmente, via e-mail all indirizzo anticorruzione@uniba.it. Si ringrazia per la collaborazione e si porgono distinti saluti IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA F.to Avv. Gaetano Prudente 1 STRUTTURA DI SUPPORTO AL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE Palazzo Ateneo, Piazza Umberto I, n. 1 70121 Bari (Italy) tel (+39) 080 5714202 fax (+39) 080 5714673 anticorruzione@uniba.it www.uniba.it c.f. 80002170720 p. iva 01086760723
Circolare informativa in materia di Codice di comportamento dell Università e obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi 1. Premessa Con D.R. n. 2272 del 02.07.2014, è stato emanato il Codice di comportamento dell Università degli Studi di Bari Aldo Moro, in attuazione di quanto previsto dall art. 1, comma 2 del D.P.R. n. 62/2013 (Codice di comportamento nazionale). Fermo restando quanto previsto dalla Circolare prot. 48721 del 16.07.2013, in cui, all indomani dell emanazione del D.P.R. n. 62/2013, sono stati illustrati i contenuti degli obblighi di condotta e fornite direttive ai fini dell adeguamento alla normativa di che trattasi 1, il presente documento ha lo scopo di illustrare le procedure da seguire al ricorrere di una delle seguenti evenienze: nel caso in cui il lavoratore riceva regalie di valore superiore a 150 euro; nel caso in cui il lavoratore aderisca ad associazioni e organizzazioni i cui ambiti di interesse possono interferire con lo svolgimento dell attività dell ufficio; in ogni altro caso in cui possa configurarsi una situazione di conflitto di interessi. 2. Regali, compensi e altre utilità Tra gli obblighi di condotta previsti dal Codice, si segnala il divieto per il lavoratore di richiedere o accettare, per sé o per altri, regali, compensi o altre utilità, salvo quelli d uso di modico valore (non superiore a 150 euro), anche sotto forma di sconto. Ai sensi dell art. 4, comma 5 del Codice di Ateneo, il lavoratore ha l obbligo di comunicare, in forma scritta, al Responsabile della Struttura di afferenza e/o al Responsabile della prevenzione della corruzione il ricevimento di regali e/o altre utilità, fuori dai casi consentiti dal Codice che, nel caso in cui non possano essere restituito, dovranno essere consegnati all Università entro e non oltre 10 giorni dalla ricezione. L inosservanza del precetto integra un comportamento contrario ai doveri d ufficio ed è, conseguentemente, fonte di responsabilità disciplinare, accertata all esito del relativo procedimento disciplinare. 3. Partecipazione ad associazioni e organizzazioni. L art. 5 del Codice di Ateneo prevede il dovere del lavoratore di comunicare al Responsabile della Struttura di afferenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni e organizzazioni, o.n.g., enti non profit, enti di volontariato e di utilità sociale (esclusi partiti politici, sindacati e associazioni/società scientifiche) i cui ambiti di interesse possono interferire con lo svolgimento dell attività dell ufficio. Il comma 2 dell art. 5 introduce l obbligo, per il lavoratore, di rendere la suddetta comunicazione entro 15 giorni: dall assunzione o dall affidamento dell incarico; dalla presa di servizio presso l ufficio; dall adesione o dalla conoscenza della possibile interferenza che possa verificarsi con le attività della 1 Si vedano, in particolare: - il par. 2.4 per i fac-simile di disposizioni da inserire nei contratti e negli atti o provvedimenti di conferimento di incarichi ai fini dell adeguamento alle previsioni di cui all art. 2 del Codice di comportamento nazionale e dell art. 2 del Codice di Ateneo; il par. 2.5 relativo alle attività di vigilanza e monitoraggio dei Responsabili di Struttura/Referenti per la prevenzione della corruzione. 2
struttura cui il lavoratore è assegnato; nel caso di trasferimento, dalla conoscenza dell atto di assegnazione. La comunicazione dovrà essere resa in forma scritta e dovrà contenere i dati essenziali relativi all associazione e alle ragioni della possibile interferenza. 4. Comunicazione degli interessi finanziari L art. 6 del Codice di Ateneo prevede il dovere per il lavoratore di comunicare, in forma scritta, al Responsabile della Struttura di afferenza a tutti i rapporti di collaborazione, diretti o indiretti, con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni precisando: se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione; se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti l ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate. Tale comunicazione dovrà essere resa entro 15 giorni dall atto di assegnazione all ufficio. 5. Obbligo di astensione in caso di conflitto di interesse Il Piano Nazionale Anticorruzione raccomanda una particolare attenzione da parte dei responsabili del procedimento sulle situazioni di conflitto di interesse, che la legge disciplina nelle sottoindicate disposizioni: - l art. 6 bis della L. 241/90, introdotto dall art. 1, comma 41 della l. 190/2012, stabilisce che il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale ; - l art. 53 del d.lgs. 165/2001 in ordine al conflitto di interessi anche potenziale, che deve essere oggetto di valutazione ai fini dell autorizzazione a svolgere incarichi esterni; - il d.lgs. 39/2013, in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico. In particolare, l art. 6 bis della L. 241/90 contiene due prescrizioni: - è stabilito un obbligo di astensione per il responsabile del procedimento, il titolare dell ufficio competente ad adottare il provvedimento finale ed i titolari degli uffici competenti ad adottare atti endoprocedimentali nel caso di conflitto di interesse anche solo potenziale; - è previsto un dovere di segnalazione a carico dei medesimi soggetti. Il Piano Nazionale Anticorruzione ha precisato che la norma persegue una finalità di prevenzione che si realizza mediante l astensione dalla partecipazione alla decisione (sia essa endoprocedimentale o meno) del titolare dell interesse, che potrebbe porsi in conflitto con l interesse perseguito mediante l esercizio della funzione e/o con l interesse di cui sono portatori, il destinatario del provvedimento, gli altri interessati e controinteressati. La norma va letta in maniera coordinata con quanto previsto dall art. 6, commi 3 e 4 del Codice di comportamento dell Università, che così recitano: 3. Il lavoratore si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali. 4. Il lavoratore si astiene dal partecipare all'adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di 3
soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il lavoratore si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Conformemente alle indicazioni fornite dal Piano Nazionale Anticorruzione, il Codice di Ateneo definisce la procedura da seguire per effettuare la segnalazione dei casi di conflitto di interessi. La segnalazione è effettuata dal lavoratore al Responsabile dell ufficio di appartenenza in forma scritta e contiene ogni informazione utile a valutare la rilevanza del conflitto di interessi. Il Responsabile dell ufficio di appartenenza, assunte le informazioni necessarie, si pronuncia sulla rilevanza del conflitto di interessi e, se necessario, decide sull astensione adottando gli atti conseguenti (ad es., disponendo l assegnazione della pratica ad altra unità di personale), dandone comunicazione scritta al lavoratore interessato, al Responsabile della prevenzione della corruzione e al Direttore Generale. 6. Monitoraggio sull attuazione del Codice di comportamento Si ricorda che il monitoraggio sull attuazione del Codice di comportamento è demandato, per espressa previsione del P.T.P.C. 2014-2016, oltre che al Responsabile della Prevenzione della Corruzione e all Ufficio Procedimenti Disciplinari, anche ai Referenti per la prevenzione della corruzione i quali sono, pertanto, invitati a produrre al Responsabile della prevenzione della corruzione, entro la data del 31 dicembre p.v., relazione relativa al monitoraggio sull attuazione delle disposizioni del Codice di comportamento dell Università, nonché il rispetto delle direttive già impartite dalla Circolare prot. 48721 del 16.07.2013, secondo l allegato fac-simile, che dovrà essere trasmesso al Responsabile della prevenzione della corruzione via e-mail all indirizzo anticorruzione@uniba.it. Si ricorda, infine, che i Referenti per la prevenzione della corruzione sono tenuti, oltre che alla produzione della suddetta relazione, anche al rispetto del generale obbligo di segnalazione ad evento di eventuali irregolarità che dovessero ricorrere in corso d anno. IL RESPONSABILE DELLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE E DELLA TRASPARENZA F.to Avv. Gaetano Prudente 4
Fac-simile Prot. Bari, Al Responsabile della prevenzione della corruzione SEDE Oggetto: Monitoraggio sull attuazione del Codice di comportamento dell Università degli Studi di Bari Aldo Moro Il/la sottoscritto/a, Referente per la prevenzione della corruzione per la Struttura, in ottemperanza a quanto previsto: - dal D.P.R. n. 62/2013, - dalla Circolare prot. 48721 del 16.07.2013 in materia di Codice dei comportamenti dei dipendenti pubblici, - dal P.T.P.C. 2014-2016, - dal Codice di Comportamento dell Università degli Studi di Bari Aldo Moro, emanato con D.R. n. 2272 del 02.07.2014, - dalla Circolare prot. del, in materia di Codice di comportamento dell Università e obbligo di astensione in caso di conflitto di interessi, DICHIARA a) Di aver verificato che i contratti e gli atti di incarico o nomina riguardanti i soggetti di cui all art. 2, comma 3 del Codice di Comportamento dell Università contengono apposita 5
clausola di risoluzione del rapporto o di cessazione dalla carica in caso di violazione, accertata dall Autorità disciplinare competente, degli obblighi derivanti dal Codice. La suddetta verifica ha avuto ad oggetto la seguente tipologia di atti, di competenza della Struttura scrivente: - -.. (indicare solo le tipologie di atti di competenza della Struttura, tra quelli indicati dall art. 2, comma 3 del Codice di comportamento di Ateneo) b) Di aver verificato che, in ottemperanza a quanto previsto dall art. 16, comma 5, del Codice di Comportamento dell Università e dalla Circolare prot. 48721/2013, contestualmente alla sottoscrizione dei contratti di lavoro e all atto del conferimento di incarico di consulenza e collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, è stata consegnata e fatta sottoscrivere ai soggetti interessati copia del Codice di comportamento. c) Di non aver accertato, né ricevuto segnalazione in ordine alla violazione degli obblighi di condotta previsti dal Codice di comportamento (oppure) Di aver accertato/ di aver ricevuto segnalazione in ordine alle seguenti violazioni agli obblighi di condotta previsti dal Codice di comportamento dell Università: - -.. (in relazione a ciascuna violazione dovranno essere specificate le iniziative adottate) Firma 6