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Biologo Tecnico Faunistico P. IVA 02078770464 Cod. Fis. LCC SRN 67P05 C236J Cell. 339-7474817 Via Colle Aprico 9A Tel. e Fax 0583-618525 55031 Camporgiano e-mail: siriano.luccarini@gmail.com Lucca pec:siriano.luccarini@biologo.onb.it Progetto per la realizzazione del Parco Eolico Gomoretta Considerazioni in relazione al progetto di reintroduzione dell aquila del Bonelli nel Parco Regionale di Tepilora. La società Siemens Gamesa Renewable Energy Italia Spa prevede di realizzare un parco eolico che ricade in parte nel territorio del comune di Bitti ed in parte nel comune di Orune (entrambi in provincia di Nuoro). In relazione alle osservazioni mosse da alcuni soggetti pubblici, in merito ai possibili effetti negativi che questo progetto potrebbe avere nei confronti del programma di reintroduzione dell aquila del Bonelli, in fase di attuazione all interno del Parco Regionale di Tepilora, si ritiene necessario fornire alcuni ulteriori chiarimenti ed indicazioni che potranno essere utili per agevolare l iter autorizzativo. In primo luogo, l area interessata dal Parco Eolico ha una destinazione agricola ed il piano paesaggistico della Regione Sardegna la individua come area agricola agro-forestale con colture erbacee ed arboree, adibita a pascolo e ad attività agropastorali. L area di interesse si configura quindi come un sito privo di valori di pregio ambientale e paesaggistico e su di esso non gravano vincoli di alcuna natura. Come si evince dalle figure seguenti la collocazione del Parco Eolico Gomoretta risulta localizzata in territori ricompresi nelle aree individuate come idonee per la realizzazione di impianti eolici previsti dalla Regione Sardegna (Delibera G.R. n. 40/11 del 7.8.2015). Infatti, l area prevista per l installazione degli aerogeneratori non ricade né all interno di siti della Reta Natura 2000(SIC o ZPS) né all interno di aree di particolare interesse naturalistico.

Sito Parco Eolico Gomoretta

Sito Parco Eolico Gomoretta

Il progetto di installazione del Parco Eolico Gomoretta è stato presentato nel corso del 2017 e quindi ben prima del 16 marzo 2018, data in cui è stata firmata la convenzione tra Agenzia Fo.Re.S.T.A.S. e l ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) per la reintroduzione dell'aquila del Bonelli (Aquila fasciata) in Sardegna. Tale convenzione, è stata siglata nell'ambito del progetto Life AQUILA a-life (LIFE16 NAT/ES/000235) che persegue l incremento dell'area di distribuzione di questo raro rapace nel Mediterraneo occidentale ed il recupero della specie oggi classificata, in Italia, in pericolo critico di estinzione. In Sardegna tale specie risulta estinta probabilmente dalla fine degli anni Ottanta o primi anni Novanta, ed il progetto life prevede, nel corso di 5 anni il rilascio in Sardegna di almeno 25 esemplari, provenienti dalla rete di allevamenti spagnoli e francesi. Come si evince dai report relativi ai progetti Life già realizzati o in corso di svolgimento in altri contesti territoriali, tra le principali fonti di mortalità per questa specie troviamo il decesso causato dall elettrocuzione, e non l impatto accidentale con pale eoliche. Infatti quando un uccello di grandi dimensioni come l aquila del Bonelli si posa sui supporti delle linee elettriche di distribuzione di tensione può causare un contatto fase-fase, oppure può generare un contatto fase-terra che determina la folgorazione dell animale stesso. Per questo motivo una delle principali azioni dei progetti Life, finalizzata alla salvaguardia degli individui ed in particolare alla riduzione delle cause di mortalità accidentale, è rappresentata dall applicazione di guaine in materiale plastico o silicone idonee a garantire l isolamento elettrico degli elementi di conduzione presenti sui tralicci. Dalle notizie riportate da diversi media e dai comunicati stampa il primo rilascio di 5 individui è stato realizzato agli inizi di settembre. Già da queste prime fasi del progetto si evince come spesso, quando si ha a che fare con specie dotate di una notevole capacità di spostamento, le previsioni e le congetture dei ricercatori possono essere messe in discussione dal comportamento di alcuni individui. Nella fattispecie, nei giorni successivi al rilascio, un esemplare è stato recuperato

debilitato e in condizioni fisiche precarie nel sud della Sardegna, a circa 180-190 km dal sito di rilascio. L accertamento di un comportamento di questo tipo rappresenta un ulteriore supporto alla ritenuta compatibilità delle opere proposte. Infatti, la capacità di questa specie di effettuare spostamenti su scala spaziale molto ampia (200 km 2 circa) induce a concludere che, a voler sostenere l opposta tesi, nessun impianto eolico dovrebbe esistere sull intero territorio regionale. Peraltro, a titolo di ulteriore chiarificazione, si intende precisare che la principale causa di mortalità accidentale di tali esemplari non è riconducibile ad impatti contro impianti eolici, bensì contro elettrodotti, presenti in maniere diffusa su tutta la regione. Il Parco Naturale Regionale di Tepilora è situato nella porzione più settentrionale del comune di Bitti e la distanza minima tra il confine del parco ed i siti in cui dovranno essere posizionate le pale eoliche è di ben 14,5 km P.N.R. Tepilora Distanza minima 14.5 km Come si evince dal Piano Faunistico Venatorio 2010-2014 della Provincia di Nuoro e dalla Proposta di Piano Faunistico Venatorio Regionale, il sito in cui si prevede l installazione del parco eolico non ricade all interno dei territori sottoposti a

protezione faunistica, ma viceversa è incluso nei territori in cui è possibile esercitare l attività venatoria. In questo contesto la presenza delle pale eoliche ridurrebbe la fruizione venatoria di questi territori da parte dei cacciatori e di conseguenza potrebbe ridurre la probabilità di abbattimenti involontari di questi animali da parte di cacciatori poco attenti. Per quanto riguarda il possibile effetto negativo delle pale eoliche sulla presenza delle specie preda preme evidenziare che, come riportato nel Piano Faunistico Venatorio Provinciale di Nuoro, l area di in questione risulta caratterizzata da una bassa vocazionalità sia per la lepre sarda che per il coniglio selvatico (due delle possibili specie preda terricole) e pertanto la presenza del parco eolico non rappresenta una ulteriore limitazione della disponibilità di queste prede. Vocazionalità territoriale per la lepre sarda Sito pale eoliche Vocazionalità territoriale per il coniglio selvatico

Va infine chiarito che il problema legato al possibile effetto negativo degli impianti eolici sulla presenza della cornacchia grigia, oggetto di possibile predazione da parte dell aquila del Bonelli, in realtà non esiste: anzitutto perché si tratta di una specie con una distribuzione ubiquitaria e quindi tranquillamente reperibile in altre aree della regione ed inoltre le sue consistenze sono tali, giungendo in alcuni casi a causare ingenti danni alle attività agricole, da aver spinto quasi tutte le province della Sardegna e la stessa Regione ad approvare Piani per il controllo numerico di questa specie, che, mediante catture e abbattimenti, dovrebbero determinarne la riduzione numerica.