Acquedotto di Castenedolo Acqua da bere: Garanzia di continuità, qualità e sicurezza; Piano di controllo interno; Tabella delle analisi ai punti di monitoraggio dell acqua distribuita anno 2008 ottobre 2010. Relazione tecnica pag. 1 di 8
1. Lo stato di fatto delle strutture acquedottistiche comunali A2A ha in gestione il servizio acquedotto del Comune di Castenedolo dal mese di luglio del 1991. L'acquedotto comunale è attualmente alimentato da tre pozzi che distribuiscono l acqua nel territorio comunale, ad eccezione della località Bettole, in via dei Santi, che è alimentata direttamente dall acquedotto di Brescia: 2 pozzi denominati Alpino 1 e 2 (portata di circa 26 l/s cadauno: totale 52 l/s) nei pressi dell omonima località in via Brescia che captano acqua di falda ad una profondità da -33 m p.c. a 40 m p.c.. 1 pozzo Boscone (portata di circa 25 l/s) nei pressi dell omonima strada comunale, che capta acqua ad una profondità da 68 m. p.c. a 74 m p.c. La rete acquedottistica si estende per circa 74,5 km ed è interconnessa con i seguenti impianti: un serbatoio pensile di compenso situato presso le scuole Medie di viale della Rimembranza, 200 m 3 di capacità; una vasca di compenso interrata presso la Frazione Capodimonte (via Risorgimento), da 380 m 3 di capacità; un ripompaggio in rete presso la vasca di Capodimonte; un impianto di disinfezione a biossido di cloro sempre presso la vasca di Capodimonte; un impianto di disinfezione a biossido di cloro presso i pozzi Alpino ; un impianto di trattamento con due filtri a carboni attivi, sempre presso i pozzi Alpino. L acqua captata dai pozzi denominati Alpino 1 e 2 viene, all occorrenza, trattata con gli impianti a carboni attivi, presenti presso i pozzi, per rimuovere alcuni sostanze indesiderate, appartenenti alla famiglia Erbicidi e, quindi, migliorando l acqua destinata al consumo umano. Tutta l acqua, compresa quella che non necessita di alcun trattamento preveniente dal pozzo Boscone, viene accuratamente disinfettata con la minima quantità di biossido di cloro con gli impianti di disinfezione sopra richiamati. La presenza di tale sostanza nella rete di distribuzione, in bassissime concentrazioni non nocive alla salute, garantisce una eccellente qualità microbiologica dell acqua distribuita, ed è testimoniata dalle numerose analisi microbiologiche eseguite sia da ASL che da A2A, sempre con esito negativo. Relazione tecnica pag. 2 di 8
L eventuale percezione di odore di cloro è facilmente eliminabile lasciando riposare l acqua per alcuni minuti, in modo da far evaporare il biossido di cloro. Nell anno 2009 la quantità di acqua erogata alle circa 4.400 utenze, presenti nel territorio comunale, è stata pari a 1.147.929 m 3, compresivi dei volumi utilizzati per l esercizio della rete. ACQUEDOTTO COMUNALE ACQUEDOTTO DI CASTENEDOLO Pozzi Alpino 1 e 2 E impianto a GAC Pozzo Boscone P.R. via Pasubio cod ASL 17043/4R Serbatoio Scuole P.R. via Matteotti ASL 17043/3R P.R. via Macina cod ASL 17043/3R Vasca e ripompaggio Capodimonte P.R. via Garibaldi cod ASL 17043/4R Legenda Pozzo Impianto di filtrazione a carbone GAC Serbatoio Punto rete Relazione tecnica pag. 3 di 8
2. Sicurezza e continuità del servizio - Il telecontrollo degli impianti - L esercizio degli impianti e delle reti di trasporto e distribuzione che corrono nel sottosuolo è influenzato da avvenimenti esterni quali: traffico, lavori di scavo stradali, incendi, allagamenti da eventi atmosferici, mancanza di energia elettrica, guasti improvvisi ecc. Per minimizzare la conseguenza di questi eventi è necessario ottenere tempestivamente delle segnalazioni attraverso l installazione di un apposito impianto di rilevazione denominato appunto per la sua complessità sistema di telecontrollo. Il sistema telecontrolla tutti gli impianti sopra elencati (pozzi, impianti di trattamento, impianti di disinfezione, serbatoi e ripompaggi). Dalla sala centrale di telecontrollo, presso la sede di A2A, presidiata 24 su 24 per 365 giorni l anno, è possibile intervenire con la massima tempestività sui guasti e sulle anomalie degli impianti rispettando nel contempo un opportuno ordine di priorità e riducendo al minimo la durata dei fuori servizio. Il sistema di telecontrollo consente le registrazioni di tutti i dati caratteristici del funzionamento degli impianti, necessari per le successive elaborazioni per lo studio sistematico delle reti, la scelta delle loro più adeguate configurazioni per garantire sicurezza e continuità del servizio ai clienti. E infine possibile eseguire, dalla sala telecontrollo, comandi a distanza sugli impianti quali: avviamento e arresto pompe, apertura, chiusura e parzializzazione delle valvole, ecc.. Lo schema a blocchi delle due videate del sistema di telecontrollo è il seguente: Relazione tecnica pag. 4 di 8
3. I consumi idrici Il consumo medio di acqua potabile dei cittadini del Comune di Castendolo (anno 2009) pari a 275 litri/abitante/giorno, comprensivo degli usi diversi da quelli domestici (artigianali e industriali, usi comunali ecc.)., risulta più basso della media italiana di consumo domestico che si aggira attorno ai 300 l/ab./g.. Rimane comunque la necessità di raccomandare un uso più parsimonioso dell acqua da parte della popolazione, dato che diventa sempre più difficile reperire nuove fonti di approvvigionamento idrico nel nostro territorio. Per quanto riguarda gli usi civili, oltre al rispetto delle leggi che ne regolano l'uso, ognuno deve adottare comportamenti che tutelino qualitativamente e quantitativamente l'acqua. Ogni giorno infatti consumiamo molta più acqua di quanto sarebbe necessario se adottassimo semplici regole quotidiane, ormai note a tutti (es. lavare frutta e verdura con apposito contenitore, usare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico, preferire la doccia piuttosto della vasca da bagno, innaffiare le piante la sera, chiudere il rubinetto quando insaponiamo i piatti o laviamo i denti, ecc.). Relazione tecnica pag. 5 di 8
4. La qualità dell acqua Per assicurare la buona qualità delle acque destinate al consumo umano, quali sono quelle dell acquedotto cittadino, A2A e l ASL effettuano, separatamente, periodici controlli ed analisi, con frequenza di campionamento e metodi di analisi dei parametri secondo quanto previsto dal D.Lgs 31/01. I controlli di qualità vengono effettuati alle captazioni (pozzi), agli impianti di trattamenti (presenti presso i pozzi Alpino 1 e 2) e lungo la rete di distribuzione presso alcune fontanelle pubbliche punti di monitoraggio, rappresentative dell acqua distribuita ai clienti di seguito indicate: fontanella in via Garibaldi COD ASL: 17043/1R; fontanella in via Matteotti COD ASL: 17043/2R; fontanella in via Macina COD ASL: 17043/3R; fontanella in via Pasubio COD ASL: 17043/4R. Tali fontanelle sono utilizzate anche dall ASL per effettuare i propri controlli per accertare la rispondenza dell acqua ai requisiti previsti, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano. Il piano di controllo di A2A condiviso dall ASL competente, di cui si allegano i risultati delle analisi dell ultimo triennio (anno 2008 ottobre 2010) ai punti di monitoraggio dell acqua distribuita (fontanelle pubbliche dotate di codice ASL sopra richiamate), può essere così sintetizzato: Pozzi: 1. controllo di verifica annuale, che prevede la ricerca di tutti i parametri indicati dal D.Lgs. 31/01; 2. controllo di routine trimestrale sui parametri della famiglia degli Erbicidi trattati all occorrenza dagli impianti di trattamento. Impianto di trattamento:: 1. controllo di routine trimestrali sui parametri della famiglia degli Erbicidi trattati all occorrenza dagli impianti di trattamento. Fontanelle pubbliche : 1. controllo di routine semestrali su alcuni parametri chimici significativi dell acqua distribuita; 2. controllo di routine mensile sui parametri microbiologici. Nell anno 2009, ai punti di controllo sopra riportati, sono stati effettuati 72 campionamenti ed analizzati 1.114 parametri. In merito alla durezza dell acqua del rubinetto, per tentare di sfatare alcune false convinzioni, ricordiamo che più volte è stato ribadito da studi scientifici e da riviste tecniche che la durezza totale Relazione tecnica pag. 6 di 8
non ha effetti negativi per la salute. Purtroppo è assai diffusa la convinzione che vi sia un associazione tra la durezza dell acqua e calcolosi renale e questo spinge i cittadini a consumare acque minerali. L Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha negato qualsiasi relazione tra la durezza dell acqua potabile e possibili effetti dannosi per la salute. L acqua di Castenedolo, ricca di sali minerali che determinano un buon apporto di calcio e magnesio nell organismo umano, ha un valore medio di durezza totale, espressa in gradi francesi (1 F = 10 mg/l di CaCO 3 ), di circa 32 F. Questo valore è compreso nell intervallo tra i 15 F e 50 F consigliati dalla normativa vigente. Ricordiamo che un acqua con grado di durezza inferiore a 7 F, classificabile molto dolce e, quindi, molto povera di sali minerali, è più aggressiva dell acqua dura e corrode facilmente le tubazioni metalliche, le quali rilasciano metalli indesiderati nell acqua distribuita. Altro parametro che merita alcune riflessioni è il residuo fisso, cavallo di battaglia di alcune acque minerali, che rappresenta la quantità di Sali disciolti nell acqua, come sodio, potassio, calcio, magnesio, cloruri, solfati e bicarbonato. Per questo parametro non esiste un valore limite fissato dalla legge, ma soltanto un valore massimo consigliato pari a 1.500 mg/l. L ottimale per il consumo umano è un acqua con basso residuo fisso, e cioè inferiore ai 500 mg/l, classificata oligominerale, come è appunto l acqua di Castenedolo, che mediamente presenta un valore pari a 404 mg/l. La durezza è un parametro di interesse tecnologico che serve conoscere soprattutto per la regolazione delle apparecchiature (lavastoviglie, addolcitori, etc). Sul sito Internet di A2A all indirizzo http://www.a2a.eu/gruppo/cms/a2a/it/clienti/servizi_idrici/acquedotto_provincia/provincia/castenedol o.html sono riportati i principali parametri caratteristici dell acqua distribuita nel civico acquedotto. 5. Apparecchiature per il trattamento domestico dell acqua L acqua fornita dall acquedotto è di per se idonea per il consumo umano e non necessita di alcun trattamento. Tuttavia negli ultimi tempi si vanno diffondendo apparecchiature per il trattamento domestico dell acqua. Per ridurre i carbonati disciolti nell'acqua, la tecnologia più usata è quella dell'addolcimento a scambio ionico. Altro metodo seppure più oneroso può essere la demineralizzazione a osmosi inversa. E noto che l addolcimento dell acqua rende l acqua aggressiva nei confronti del carbonato di calcio depositato nelle tubazioni e ciò le rende maggiormente vulnerabili a fenomeni di corrosione con possibili conseguenze che vanno dal deterioramento delle qualità organolettiche (acqua rossa) sino al danneggiamento e foratura del tubi metallici dell impianto interno. Il D.Lgs. 31/01 prevede che, qualora l'acqua addolcita sia destinata al consumo umano, non deve avere una durezza inferiore a 15 F. Relazione tecnica pag. 7 di 8
Per l installazione di tali impianti, la normativa vigente, ed in particolare il Decreto del Ministero della Sanità n. 443 del 21/12/1998 prevede, fra l altro, che il titolare dell impianto notifichi all A.S.L. la sua installazione. La notifica deve essere corredata da: 1. recenti referti analitici dell acqua su campioni prelevati prima e dopo l impianto; 2. un calendario delle manutenzioni (manutenzioni periodiche) cui è sottoposto l impianto da parte di installatore abilitato ai sensi del D.M. 37/08.Va ricordato che per evitare crescite batteriche sulle resine a scambio ionico, che possono inquinare l acqua, è necessario periodicamente provvedere alla disinfezione delle apparecchiature con ipoclorito. Inoltre gli impianti devono essere dotati di un idoneo scarico in fognatura. Gli impianti per il trattamento dell acqua se non gestiti accuratamente da personale abilitato e qualificato possono peggiorare sensibilmente l acqua potabile consegnata dal gestore al punto di consegna della fornitura idrica, perdendo i requisiti di potabilità. 6. Punto di consegna e manutenzione degli impianti interni Secondo la normativa vigente il gestore è responsabile dell acqua distribuita sino al punto di consegna, che coincide, di norma, con il confine tra la proprietà pubblica e quella privata, anche se i contatori sono posizionati a valle. A valle del punto di consegna è competenza del cliente gestire e mantenere in perfetta efficienza l impianto privato, anche al fine di scongiurare eventuali modificazioni dell acqua dovute, ad esempio, alle cattive condizioni delle tubazioni o degli impianti di accumulo e risollevamento dell acqua. Allegati : tabelle delle analisi dell ultimo triennio (anno 2008 ottobre 2010) ai punti di monitoraggio dell acqua distribuita. Relazione tecnica pag. 8 di 8