PREMESSA Sito Unesco Centro Storico di Siena. I valori e la tutela nel lungo termine.



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PREMESSA Sito Unesco Centro Storico di Siena. I valori e la tutela nel lungo termine. E ormai idea comune che la tutela del patrimonio storico-artistico e culturale vada pensata in senso dinamico ed evolutivo; il concetto di tutela non può essere difatti rappresentato esclusivamente come il problema di proteggere il patrimonio dagli agenti di minaccia e reperire le risorse per farlo; è invece necessario partire da questo concetto per allargare la rappresentazione del problema nella direzione di un'analisi delle cause, delle minacce, della loro origine e valutarne gli sviluppi. Partiamo dal porci alcune domande: E oggi integro ed autentico il patrimonio culturale rappresentato dalla città? Ci sono meccanismi in atto che lo stanno minacciando? Quali sono le azioni da attivare per far fronte a tale problematica e quali potrebbero essere messe in campo nel futuro? Ne abbiamo le capacità? Un ulteriore domanda: cosa sarebbe preferibile per Siena, un centro storico in perfette condizioni, del tutto restaurato ma svuotato di ogni attività o un centro storico minacciato da molte pressioni e cambiamenti ma vivo, multifunzionale ed abitato? La risposta a queste domande rappresenta il lavoro cui l Amministrazione si è mossa dalla metà degli anni 50 ad oggi e che, anche nel prossimo futuro, dovrà attivare il Comune di Siena per la ricerca di nuove risposte e di nuove idee. Il centro storico di Siena, Sito Unesco dal 1995, seppure sotto la generale minaccia della globalizzazione, è un organismo vivo ed in continua evoluzione, luogo di sviluppo, di mutamenti e di attività. Il sito Unesco è appunto la città, non un parco archeologico, non una riserva naturale; città che è fatta dai cittadini, dalle persone che ci abitano, ci lavorano. Città come luogo degli scambi, della vita sociale, del turismo, ma anche luogo della politica, dell'economia, del sapere. Tutelare la città in senso dinamico vuol dire quindi preoccuparsi ti tutelare tutte queste cose e non solo dell'aspetto fisico dell'edificato o dei reperti della tradizione, che diventerebbero solo delle rappresentazioni vuote. La salvaguardia e la valorizzazione diventano oggi più che in passato esigenze di sempre più cogente attualità, in un ottica capace di coniugare gli aspetti teorici con la definizione di strumenti e misure in grado di rispondere alle concrete esigenze di amministratori, società civile e operatori di settore. Oltre alla finalità della tutela per il futuro della città sarà fondamentale una comunicazione ed una sensibilizzazione sui temi del patrimonio mondiale che vada al di là della semplice conoscenza del centro storico. Un ulteriore chiave di lettura è legata al settore del turismo, vera risorsa per la città; occorre difatti che il turista che visita Siena si senta in una città amica: una città funzionante che possa ampliare, con una gamma diversificata di servizi collettivi o privati, le varie tipologie di turismo, un centro dove le occasioni culturali possano rispondere e adeguarsi ai bisogni delle diverse categorie di turisti, gradevole, non inquinato, esteticamente bello, pulito, sicuro; servizi che dovrebbero anche consentire di evitare dinamiche di antagonismo tra il turista ed il residente. Per il centro storico deve tenersi ben presente che il valore di un bene culturale non si calcola in moneta, ma sulla base del beneficio che dalla sua conservazione ne trae la società nel suo complesso e che si traduce anche, ma non solo e non primariamente, nei vantaggi economici. Siena ed il suo centro, può senza dubbio essere considerata un inestimabile bene culturale la cui conservazione deve tradursi in un arricchimento culturale della collettività. E' del resto di stretta attualità la proposta attivata per la candidatura a città europea della cultura 2019; l'avvento della globalizzazione ha portato con se, tra le altre cose, la tendenza a omologare i modelli sociali, produttivi, di consumo ecc. per cui oggi, per Siena, vivere nella globalizzazione (con tutte le implicazioni in termini di sviluppo pur mantenendo la propria specificità culturale), significa innanzitutto godere di un valore emergente da tutelare come valore universale. Per questo motivo Siena 4

ha tutte le possibilità per concorrere efficacemente alla candidatura ed a promuovere nel mondo la sua irripetibile ed inestimabile bellezza. In tale contesto, i Piani di Gestione dei Siti Unesco (istituiti in Italia con legge 20 febbraio 2006, n. 77 Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell UNESCO ), assumono ruolo di assoluto rilievo, al fine di assicurare la conservazione dei siti medesimi e creare le condizioni per la loro valorizzazione. Il Piano, di seguito esposto, coerentemente con le Linee Guida Ministeriali, è una sequenza di azioni ordinate nel tempo in cui sono identificate le risorse disponibili per conseguire gli obiettivi, individuate le modalità attraverso cui essi si conseguono e predisposto il sistema di controllo per essere certi di raggiungerli. Il Piano costituisce anche una dichiarazione di principi, attraverso la quale il Comune di Siena (in qualità di Autorità responsabile della gestione del sito) e le collettività nazionali e locali alle quali i siti appartengono, si impegnano nei confronti dell UNESCO e dell intera umanità ad una tutela attiva, alla conservazione ed alla valorizzazione compatibile rispetto alle identità culturali locali. Il Piano rappresenta quindi il documento che informa sullo stato dei beni culturali, identifica i problemi da risolvere per la conservazione e valorizzazione, seleziona le modalità per attuare un sistema di azioni, una politica di sviluppo locale sostenibile di cui valuta, con sistematicità, i risultati. In quanto tale, il piano si configura così come un progetto integrato fra oggetti e soggetti diversi, sia in termini orizzontali (piani e programmi che appartengono allo stesso livello), sia verticali (che appartengono ad una gerarchia). Il Piano non è tuttavia uno strumento centralizzato di progettazione sociale, ma piuttosto un insieme flessibile di regole operative, di procedure e di idee progettuali, che coinvolgono una pluralità di soggetti, in grado di evolvere e di recepire aggiornamenti e modificazioni con il cambiare delle circostanze e l evoluzione dell ambiente al quale si rivolge. Il presente Piano di Gestione del Sito Unesco Centro Storico di Siena, contiene i risultati di tutto il processo che ne hanno portato alla formazione, organizzati in: una parte di carattere analitico mirata ad approfondire alcuni aspetti critici della vita del sito; una parte strategica mirata ad esplicitare le scelte e i criteri generali del piano; un piano d'azione con i contenuti progettuali e le azioni messe in campo; una parte tecnica con gli indicatori e le variabili oggetto di misurazione. Le diverse parti sono percorse dallo stesso filo conduttore rappresentato dalla tematizzazione in: Territorio, che sintetizza considerazioni sulle infrastrutture, la mobilità, l accessibilità Società ed economia, che sintetizza considerazioni sulle attività economiche, la composizione degli abitanti, il mercato immobiliare. Turismo, cui è dedicato zoom in quanto settore chiave. Patrimonio che sintetizza gli argomenti relativi allo stato del sito. 5

INTRODUZIONE: I PIANI DI GESTIONE La Convenzione di Ginevra Nel 1972 gli Stati Membri dell'unesco, tra cui l'italia, hanno adottato la Convenzione sul Patrimonio Mondiale 1 al fine di assicurare il più possibile una corretta identificazione, protezione, conservazione e presentazione del patrimonio mondiale. Il patrimonio culturale e naturale rientra difatti tra i beni inestimabili e insostituibili non solo per le singole nazioni, ma per l'umanità nel suo complesso. Parte di questo patrimonio in virtù delle sue eccezionali qualità può essere considerato essere di Eccezionale valore universale (outstanding universal value) e per questo meritevole di protezione speciale contro le minacce e i pericoli che incombono su di esso nel tempo. La Convenzione persegue l'identificazione, la protezione, la conservazione, la presentazione e la trasmissione alle future generazioni del patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore universale. Fin dal 1972, anno di adozione della Convenzione, la comunità internazionale ha sposato il concetto di sviluppo sostenibile considerando la protezione e la tutela del patrimonio culturale come un contributo essenziale al perseguimento di tale tipo di sviluppo. Per l'implementazione della Convenzione è istituito il World Heritage Committee che insieme agli Stati Membri svolge tutti i compiti legati alla missione della Convenzione. Dal 1992 il Comitato è stato affiancato da: un Segretariato (World Heritage Center), avente compiti di coordinare l'attività tra gli Stati Membri; il Comitato e gli Organismi Consultivi tecnici come l'iccrom (the International Center for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property), un organismo con base a Roma, con il compito di produrre ricerche, documentazione, assistenza tecnica, formazione e consapevolezza pubblica per rinforzare la conservazione del patrimonio mobile e immobile. E' inoltre importante richiamare anche la più recente Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale (Convenzione per il patrimonio immateriale) siglata dagli Stati Membri dell'unesco nel 2003. L'implementazione della Convenzione e le politiche nazionali In ambito nazionale, la legge 20 febbraio 2006, n. 77 Misure speciali di tutela e fruizione dei siti italiani di interesse culturale, paesaggistico e ambientale, inseriti nella lista del patrimonio mondiale, posti sotto la tutela dell UNESCO introduce i Piani di Gestione per i siti italiani già iscritti nella Lista, al fine di assicurarne la conservazione e creare le condizioni per la loro valorizzazione; la legge prevede tra l'altro l approvazione dei Piani di Gestione e misure di sostegno anche per la loro elaborazione. E' creato un Ufficio dedicato al Patrimonio UNESCO Italiano presso il Ministero dei Beni Culturali sul cui Sito web è possibile trovare aggiornamenti riguardo alle direttive ministeriali, alle attività a supporto di siti e ai finanziamenti a valere sulla citata Legge. La lista del Patrimonio Mondiale La definizione di patrimonio mondiale sancito dalla Convenzione si basa su quattro categorie di beni distinte: 1 Convention concerning the Protection of the World Cultural and Natural Heritage (1972) 6

patrimonio culturale: monumenti, gruppi di edifici, siti archeologici patrimonio naturale patrimonio misto (culturale e naturale) paesaggi naturali Il Comitato per il patrimonio mondiale stabilisce una lista del patrimonio mondiale rappresentativa, bilanciata e credibile in conformità con i quattro obiettivi strategici adottati nella dichiarazione di Budapest del 2002. La strategia globale menzionata incoraggia più paesi a diventare membri della Convenzione e a promuove al proprio interno la segnalazione di siti che si ritengono non rappresentati nonché di monitorare lo stato di tutti i siti già iscritti, in particolare segnalando quelli in pericolo. Qualsiasi bene per essere iscritto all'interno della lista deve presentare le caratteristiche di eccezionale valore universale (outstanding universal value) con il quale si intende un significato culturale e/o naturale che è tanto eccezionale da oltrepassare i confini nazionali e rappresenta un'importanza comune per le generazioni presenti e future di tutta l'umanità. Il Comitato considera un sito come dotato dell'eccezionale valore universale qualora possieda almeno una delle seguenti caratteristiche: I. rappresentare un capolavoro del genio creativo umano II. III. IV. mostrare un importante interscambio di valori umani in un lasso di tempo o in un'area culturale del mondo, riguardo agli sviluppi dell'architettura o della tecnologia, delle arti monumentali, dell'urbanistica o della progettazione del paesaggio rappresentare una testimonianza unica o almeno eccezionale di una tradizione culturale o di una civiltà ancora esistente o scomparsa essere un eccezionale esempio di edificio o complesso architettonico o tecnologico o paesaggistico che illustri uno o più stadi significativi della storia umana. V. essere un eccezionale esempio di insediamento umano tradizionale, uso del suolo o dell ambiente marino che sia rappresentativo di una cultura, o dell'interazione umana con l'ambiente naturale specialmente quando esso sia diventato vulnerabile sotto l'impatto di cambiamenti irreversibili. VI. VII. VIII. essere direttamente o tangibilmente associato con eventi, tradizioni viventi, con idee o credenza, con opere artistiche e letterarie di eccezionale importanza universale. essere luogo di fenomeni naturali eccezionali o area di eccezionale bellezza naturale ed estetica essere eccezionali esempi rappresentativi dei principali stadi della storia della terra, incluse tracce di vita, importanti processi geologici in corso nello sviluppo 7

della superficie terrestre o importanti caratteristiche geomorfologiche e fisiografiche. IX. essere un eccezionale esempio di importanti processi biologici ed ecologici in corso nello sviluppo degli ecosistemi terrestri, acquatici costieri e marini. X. essere luogo del più importante e significativo habitat naturale per la conservazione in loco della biodiversità, incluse quelle riguardanti specie a rischio estinzione importanti sotto il profilo della scienza e della conservazione. Inoltre, per essere ritenuto di eccezionale valore universale, un sito deve presentare i requisiti dell'integrità e/o dell'autenticità e deve essere fornito di un'adeguata protezione e sistema di gestione che ne assicuri la salvaguardia. 8