PARLAMENTO EUROPEO 2014-2019 Documento di seduta 4.2.2013 B8-0126/2015 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione della Commissione a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento sulle misure antiterrorismo (2015/2530(RSP)) Timothy Kirkhope, Charles Tannock a nome del gruppo ECR RE\1049074.doc PE547.531v01-00 Unita nella diversità
B8-0126/2015 Risoluzione del Parlamento europeo sulle misure antiterrorismo (2015/2530(RSP)) Il Parlamento europeo, visti gli articoli 2, 3, 6, 7 e 21 del Trattato sull'unione europea (TUE) e gli articoli 4, 16, 20, 67, 68, 70, 71, 72, 75, 82, 83, 84, 85, 86, 87 e 88 del Trattato sul funzionamento dell'unione europea (TFUE), vista la Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea, in particolare gli articoli 6, 7, 8, l'articolo 10, paragrafo 1, e gli articoli 11, 12, 21, 47-50, 52 e 53, vista la comunicazione della Commissione del 20 giugno 2014 "Relazione finale sull'attuazione della strategia di sicurezza interna dell UE per il periodo 2010-2014" (COM(2014)0365), visto il documento di Europol "EU Terrorism Situation and Trend Report (TE-SAT)" per il 2014, vista la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite 2178 (2014), del 24 settembre 2015, sulle minacce alla pace e alla sicurezza internazionali causate da atti terroristici, vista la strategia di sicurezza interna dell'unione europea adottata dal Consiglio il 25 febbraio 2010, vista la sua risoluzione del 12 settembre 2013 sulla seconda relazione sull'attuazione della strategia di sicurezza interna dell'ue 1, visto il documento di Europol "Internet Organised Crime Threat Assessment (iocta)" (valutazione delle minacce della criminalità organizzata su Internet) per il 2014, vista la valutazione di Europol della minaccia per l'ue rappresentata dalle forme gravi di criminalità organizzata (SOCTA 2013), vista la sua discussione in Aula del 28 gennaio 2015 sulle misure antiterrorismo visto il Consiglio informale Giustizia e affari interni (GAI) tenuto a Riga il 29 e 30 gennaio 2015, vista la sua risoluzione del 17 dicembre 2014 sulla strategia di sicurezza interna dell'unione europea 2, vista la dichiarazione del Consiglio informale GAI dell'11 gennaio 2015, 1 Testi approvati, P7_TA(2013)0384. 2 Testi approvati, P8_TA(2014)0102. PE547.531v01-00 2/6 RE\1049074.doc
viste le conclusioni del Consiglio GAI del 9 ottobre e del 5 dicembre 2014, vista la relazione del coordinatore UE antiterrorismo al Consiglio europeo del 24 novembre 2014 (15799/14), visto il programma di lavoro della Commissione per il 2015 pubblicato il 16 dicembre 2014 (COM(2014)0910), vista la comunicazione della Commissione del 15 gennaio 2014 dal titolo "Prevenire la radicalizzazione che porta al terrorismo e all'estremismo violento: rafforzare la risposta dell'ue" (COM (2013)0941), visto il parere del Gruppo dell'articolo 29 per la tutela dei dati, sull'applicazione dei principi di necessità e proporzionalità e la protezione dei dati nell'azione di contrasto (parere 01/2014), visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento, A. considerando che l'ue e i suoi Stati membri hanno sostanzialmente la responsabilità comune di garantire sicurezza e libertà ai cittadini europei e di adottare misure appropriate ai fini di prevenire atti che mettano a repentaglio vite; che la libertà e la sicurezza sono obiettivi che vanno perseguiti in parallelo, e che, al fine di salvaguardare la libertà, le misure di sicurezza e contro il terrorismo dovrebbero essere basate sui principi di necessità, proporzionalità e rispetto dei diritti fondamentali ed essere conformi al principio di legalità e agli obblighi internazionali; B. considerando che il terrorismo è una minaccia globale che deve essere affrontata a diversi livelli, locale, nazionale, europeo e mondiale, nell'ottica di rafforzare le sicurezza dei cittadini, difendere i valori fondamentali della libertà, della democrazia e dei diritti umani e sostenere il diritto internazionale; C. considerando che negli ultimi anni la situazione della sicurezza in Europa è cambiata radicalmente a causa di nuovi conflitti e sconvolgimenti in prossimità immediata dell'ue, del rapido sviluppo delle nuove tecnologie e della crescente radicalizzazione che sfocia nella violenza e nel terrorismo sia all'interno dell'ue sia nei paesi limitrofi; D. considerando che l'evoluzione in atto nelle caratteristiche e metodi del terrorismo, da organizzazioni centralizzate e reti più decentrate e autonome, esige un approccio multilaterale; E. considerando che l'ue è confrontata con la crescente minaccia del terrorismo dall'interno costituita dai combattenti stranieri, ossia da singoli che si spostano in uno Stato diverso da quello di residenza o cittadinanza al fine di commettere, pianificare o preparare atti terroristici o per impartire o ricevere addestramento terroristico, anche in collegamento con conflitti armati; che secondo le stime tra 3 500 e 5 000 persone hanno lasciato l'ue per diventare combattenti stranieri in Siria, Iraq e Libia; F. considerando che la diffusione del terrorismo è facilitata e intensificata dall'uso di internet e dei social network, a causa dei quali la struttura, i metodi e le prassi delle reti RE\1049074.doc 3/6 PE547.531v01-00
terroristiche sono diventati più complessi e più difficile da individuare; che il ciberterrorismo consente ai gruppi terroristici di allacciare e mantenere contatti senza gli ostacoli fisici delle frontiere, quindi riduce la necessità di disporre di santuari all'interno di paesi; G. considerando che internet e i social network sono sempre più utilizzati dalle organizzazioni terroristiche per reclutare, finanziare e addestrare utenti di internet e per indurli a diffondere terrorismo e perpetrare atti terroristici; 1. condanna con la massima energia le atrocità commesse a Parigi e ribadisce la sua più profonda vicinanza e comunanza al popolo francese nella lotta contro il terrorismo e l'attentato ai nostri valori e libertà democratici; 2. sottolinea che le politiche e le misure contro il terrorismo possono rivelarsi efficaci soltanto se attuate in modo conforme al diritto internazionale, segnatamente al diritto internazionale in materia dei diritti umani; 3. sottolinea che per far fronte alla minaccia costituita dai combattenti stranieri e dal terrorismo in generale occorre una strategia antiterrorismo basata su uno schema articolato in vari livelli, mirato ad affrontare in modo globale i fattori alla sua origine come la radicalizzazione, a dare impulso alla coesione e all'integrazione sociale, alla tolleranza politica e religiosa, ad analizzare e contrastare l'istigazione online a compiere atti terroristici, a prevenire espatri per aderire a organizzazioni associazioni terroristiche, a prevenire e contrastare il reclutamento e l'impiego in conflitti armati, a smantellare il sostegno finanziario alle organizzazioni terroristiche e ai militanti che intendono aderirvi, ad assicurare una rigorosa repressione giudiziaria, se del caso, e a mettere a disposizione delle autorità preposte all'applicazione della legge strumenti appropriati per assolvere ai loro compiti nel pieno rispetto dei diritti fondamentali; 4. osserva con preoccupazione il numero in rapida crescita di cittadini dell'ue che si recano in aree di conflitto per unirsi a organizzazioni terroristiche e successivamente tornano nel territorio dell'ue, con conseguenti rischi per la sicurezza interna dell'ue e la vita dei suoi cittadini; 5. rileva con preoccupazione l'uso crescente di internet e della tecnologia delle comunicazioni da parte di organizzazioni terroristiche per comunicare, pianificare attacchi e diffondere propaganda; chiede alle imprese operanti in internet e nei social network di cooperare con le autorità governative e con quelle preposte all'applicazione della legge per contrastare il fenomeno, garantendo nel contempo il rispetto in ogni circostanza dei principi generali della libertà di espressione e della riservatezza dei dati personali; 6. sottolinea l'urgente necessità di intensificare la prevenzione della radicalizzazione e di promuovere programmi di deradicalizzazione con il coinvolgimento e il dialogo con le comunità e la società civile a livello nazionale e locale al fine di bloccare la diffusione di ideologie estremistiche; invita la Commissione a potenziare la Rete per la sensibilizzazione in materia di radicalizzazione (RAN); 7. sottolinea l'esigenza che gli Stati membri lancino iniziative per affrontare la questione PE547.531v01-00 4/6 RE\1049074.doc
della radicalizzazione a livello di base e promuovere a livello delle comunità programmi e interventi sociali a favore dell'integrazione, della tolleranza, dell'istruzione e della deradicalizzazione 8. evidenzia con profonda preoccupazione il fenomeno della radicalizzazione nelle carceri e invita gli Stati membri alla scambio delle prassi migliori in materia; 9. invita gli Stati membri a prevenire la circolazione di singoli terroristi rafforzando i controlli alle frontiere esterne, procedendo a più sistematici controlli dei documenti di viaggio, contrastando il traffico illegale di armi e le frodi con l'usurpazione dell'identità nonché individuando i settori a rischio; 10. sottolinea l'esigenza che le agenzie europee e nazionali e le autorità nazionali preposte all'applicazione della legge lottino contro le principali fonti di finanziamento delle organizzazioni terroristiche, tra cui riciclaggio di denaro, tratta di esseri umani e commercio illegale di armi; sollecita al riguardo la piena attuazione della legislazione dell'ue in materia, onde pervenire a un approccio coordinato su scala dell'ue; 11. sollecita fermamente un migliore scambio di informazioni tra le autorità nazionali preposte all'applicazione della legge e le agenzie dell'ue; sottolinea inoltre l'esigenza di migliorare, intensificare e accelerare la condivisione globale delle informazioni tra gli organi preposti all'applicazione della legge; chiede una cooperazione operativa più efficace tra gli Stati membri attraverso una maggiore utilizzazione dei validi strumenti esistenti, come le squadre investigative comuni, il programma di controllo delle transazioni finanziarie dei terroristi e accordi sui codici di prenotazione (PNR), nonché una condivisione più rapida ed efficiente di dati e informazioni pertinenti, con garanzie appropriate in materia di protezione dei dati e della sfera privata; 12. chiede l'approvazione di una direttiva dell'ue sui PNR, destinata a delineare il quadro giuridico per lo scambio dei dati sui passeggeri provvedendo contestualmente a standard più elevati possibile in materia di diritti di protezione dei dati e colmando le lacune nello scambio di dati tra autorità preposte all'applicazione della legge di cui si avvalgono la grande criminalità e i terroristi; 13. invita gli Stati membri a utilizzare meglio l'europol e il Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica procedendo allo scambio di dati pertinenti in possesso delle rispettive autorità nazionali in modo più efficiente, tempestivo e sistematico; 14. sollecita la promozione di una migliore comunicazione e cooperazione tra le attuali agenzie dell'ue, tra cui Europol, SCEN, e FRONTEX, al fine di agevolare la cooperazione e lo scambio di informazioni; 15. chiede che l'ue promuova in modo più dinamico un partenariato globale contro il terrorismo e cooperi più strettamente con interlocutori regionali come l'unione africana, il Consiglio di cooperazione del Golfo e la Lega araba, segnatamente con paesi che confinano con la Siria e l'iraq e paesi esposti drammaticamente al conflitto come Giordania, Libano e Turchia, nonché con l'onu e in particolare con la sua commissione antiterrorismo; chiede in materia un più intenso dialogo tra esperti nei settori dello sviluppo e della sicurezza dell'ue e di altri paesi; RE\1049074.doc 5/6 PE547.531v01-00
16. chiede alla Commissione di procedere a un'immediata valutazione degli attuali strumenti e ad attuare un esame mirato delle lacune ancora esistenti nella lotta contro il terrorismo, nonché ad analizzare a livello globale l'attuazione delle misure adottate nel settore della sicurezza interna prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona; 17. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio nonché ai parlamenti degli Stati membri. PE547.531v01-00 6/6 RE\1049074.doc