Cari colleghi, cari collaboratori tecnico-amministrativi e cari studenti, avendo deciso di candidarmi come direttore del Dipartimento d'ingegneria del nostro Ateneo, mi viene richiesto di presentare un programma con obiettivi ben definiti e un mio curriculum. Ho deciso di presentare il programma raccontandovi in una forma più personale la mia idea di Dipartimento di Ingegneria, la mia visione su come vorrei che fosse, su come vorrei che funzionasse, e su quali obiettivi vorrei raggiungere insieme con voi. L'Università si appresta a terminare un processo di cambiamento della sua organizzazione interna in cui le attività didattiche e di ricerca saranno unificate in un'unica struttura, il Dipartimento. Il Dipartimento, in cui tutti noi ci troveremo a lavorare e studiare, dovrà organizzare, gestire, promuovere e coordinare tutte le attività che rientrano nelle missioni dell'università: didattica, ricerca e trasferimento tecnologico. Non conosciamo apriori come far funzionare al meglio la nuova struttura, ma i Dipartimenti sono le strutture portanti delle Università di tutto il mondo, e gestiscono ovunque sia la didattica sia la ricerca. Nonostante le numerose critiche sulla riforma, che ci ha portato a questo punto, ho molta fiducia che questo nuovo oggetto possa darci molte soddisfazioni, se ci impegneremo tutti per utilizzarlo e farlo funzionare al meglio, sfruttandone tutte le potenzialità. Possiamo costruire un modo nuovo di fare didattica e ricerca e creare un nuovo mondo di relazioni interpersonali e professionali, ripartendo dalle competenze di ciascuno di noi e soprattutto dal desiderio di provare a vivere una nuova esperienza. Ho sempre considerato il Dipartimento come il luogo in cui potevo parlare apertamente e sinceramente. Vorrei che così fosse per tutti. Passiamo al lavoro o studiando circa un terzo della nostra vita. Vorrei che ciascuno di noi trovasse nel Dipartimento un luogo accogliente e in cui si sentisse a proprio agio. 1. Collaborazione e partecipazione A tal fine cercherò con tutto il mio impegno di mettere a punto un'organizzazione che permetta di avere un Dipartimento efficiente, funzionale e soprattutto che si basi su meccanismi oggettivi e non dipendenti dalle volontà o dalla disponibilità delle 1
singole persone e del direttore. Per realizzare questo, occorre che il direttore sia coadiuvato da un gruppo di colleghi che abbiano il desiderio di cooperare e collaborare per il buon funzionamento delle strutture didattiche e di ricerca. Tale gruppo, che io identifico con la Giunta, deve essere rappresentativo, aperto alla discussione e all'esame dei problemi e pronto a proporre soluzioni per risolverli. Chi si candiderà a entrare nella Giunta deve farlo perché vuole collaborare e partecipare attivamente alla gestione del Dipartimento. Credo che una struttura che supera abbondantemente le 100 unità non possa basarsi solo sul potere e la disponibilità di un direttore ma su una gestione collegiale e condivisa. Credo che una condivisione delle proposte e delle decisioni in organi diversi che permettano di approfondire i temi a livello diverso, sia un ottimo strumento per il buon funzionamento, la trasparenza e la comunicazione di ciò che avviene nel Dipartimento. Se la Giunta sarà sufficientemente rappresentativa di tutte le anime del Dipartimento, sarà un ottimo organo di raccordo tra la direzione e il Consiglio. Un governo che svolge efficacemente le proprie funzioni è un governo che prende in considerazione le istanze di tutti, le elabora e le approfondisce per portare nel consiglio di Dipartimento le alternative su cui chiedere la votazione. Un governo deve anche essere trasparente nelle decisioni e nella trasmissione delle informazioni in modo da raggiungere tutte le componenti del Dipartimento. Il Consiglio di Dipartimento può essere operativo ed efficace se è informato correttamente e se le delibere su cui dovrà votare sono chiare e con poche alternative, tutte potenzialmente equivalenti. La direzione deve essere uno strumento di raccordo delle singole istanze e d'indirizzo per quanto concerne il rispetto della visione comune. Ritengo essenziale che membri della Giunta o anche colleghi e studenti che non ne fanno parte debbano essere delegati esplicitamente all'approfondimento di temi specifici: didattica e alta formazione, ricerca, trasferimento tecnologico, internazionalizzazione, risorse umane e materiali. Molti di questi temi dovranno essere affrontati con grande impegno perché dovremo considerarli con particolare 2
attenzione alla valutazione e alla qualità della didattica e della ricerca, e alla comunicazione sia per l'orientamento sia per la valorizzazione della ricerca e del trasferimento tecnologico e comunque per un funzionamento armonico ed equilibrato del Dipartimento. Penso che l'amministrazione debba essere organizzata valorizzando le competenze del personale tecnico amministrativo e cercando di ottimizzarne le procedure monitorandone le prestazioni e intervenendo ove sia necessario potenziare le funzioni che mostrano le maggiori sofferenze. Dovremo trovare meccanismi di valutazione condivisi che porteranno benefici per la qualità del lavoro e dei rapporti interpersonali. Inoltre, più il personale è specializzato nelle proprie funzioni, più queste saranno svolte con maggiore efficienza ed efficacia. Allo stesso tempo, vorrei che il personale fosse flessibile per aiutare coloro che in certi periodi sono sovraccaricati. Specializzazione e flessibilità non sono una contraddizione ma portano a un arricchimento delle proprie competenze e a un migliore funzionamento della struttura. Per questo penso che la segreteria amministrativa debba essere unica con funzioni ben definite e prioritariamente assegnate a persone diverse. Una segreteria unica può rispondere alle esigenze di ciascuno di noi fornendo risposte precise a tutti indistintamente. Insieme all organizzazione del personale, è fondamentale creare strumenti per facilitare materialmente il lavoro. Perdiamo tantissimo tempo ad archiviare, recuperare, rendicontare, etc. E' importante introdurre meccanismi di standardizzazione dei modelli e delle procedure di registrazione delle operazioni e delle comunicazioni. Vorrei che sviluppassimo strumenti e metodi che potenzino l'uso di documenti immateriali e l'archiviazione digitale di tutto ciò che oggi è archiviato in forma cartacea. Il dipartimento possiede tutte le competenze per proporre le soluzioni ottimali a tale fine. Questo obiettivo è anche importante per offrire maggiori garanzie sulla trasparenza e la condivisione dei documenti. 3
Il personale tecnico di laboratorio deve essere aperto alla collaborazione con tutti coloro che ne richiedono i servizi. Le competenze che abbiamo sono varie e di alto livello e devono essere valorizzate e ben utilizzate internamente prima di acquisirne di simili all'esterno. E' importante che ciascuno conosca le competenze del personale tecnico di laboratorio e le attrezzature a disposizione e che possa utilizzarle e valorizzarle. Le molteplici attività che sono richieste per la gestione delle attività didattiche richiedono competenze specifiche e un'organizzazione dedicata che sarà riunita in una segreteria didattica. 2. Docenti e studenti Il Dipartimento di Ingegneria deve impegnarsi a garantire la qualità della didattica e uno sviluppo delle competenze dei futuri ingegneri equilibrato e commisurato con gli standard nazionali e internazionali. Credo che l'obiettivo sia raggiungibile con un confronto aperto sulle competenze che i nostri laureati devono acquisire negli anni in cui studiano presso il nostro Dipartimento. Un primo parametro per valutare la qualità dei nostri laureati è l'inserimento nel mondo del lavoro. Tutto il resto è secondario. Per monitorare e mantenere il contatto con i nostri laureati è importante costruire dei meccanismi di dialogo aperti e continui, seguendone la vita professionale e valorizzando le loro esperienze lavorative. Questo punto è, a mio avviso, fondamentale anche per l'orientamento delle matricole. Dobbiamo informare correttamente e con dati certi e affidabili i nostri studenti sulle opportunità che possono avere studiando a Perugia. Penso che l'apertura di un gruppo, su piattaforme Internet come Linkedin, in cui i nostri laureati possano condividere le proprie esperienze con le matricole e possano mostrare la loro evoluzione culturale e professionale sia uno dei modi più proficui di orientare gli studenti in ingresso, che sono molto influenzati da quanto è riportato dalla stampa in merito a classifiche e ranking delle Università che evidenziano anche parametri che sono indipendenti dalle scelte e dalle volontà dei Dipartimenti. Ritengo altrettanto importante un dialogo costruttivo con gli studenti sui problemi che incontrano nel portare avanti gli studi. Esistono strutture dipartimentali apposite, 4
quali la commissione paritetica, ma il dialogo deve essere costante anche nel rapporto quotidiano. E' sempre più difficile trasmettere agli studenti la motivazione per cui studiare, impegnarsi e apprendere le conoscenze che saranno fondamentali nella loro vita professionale. Non possiamo trascurare questi aspetti che sono altrettanto importanti quanto le nostre lezioni. Le eventuali modifiche che riterremo necessario apportare ai regolamenti didattici e ai programmi dei corsi dovranno essere sempre valutate in funzione dell'offerta formativa nazionale e internazionale. Dobbiamo monitorare con continuità l'offerta formativa degli atenei che ricevono un maggiore riconoscimento in termini di qualità della didattica e della ricerca per offrire una formazione caratterizzata da una qualità sempre alta e possibilmente crescente. Questo ci offrirà anche un'ottima base per la comunicazione della nostra offerta formativa e un continuo confronto con gli Atenei del nostro paese e con quelli che si trovano all'estero, evidenziando le similitudini e le nostre specificità. Gli eventuali squilibri numerici di alcuni settori disciplinari rispetto ad altri dovranno essere valutati e compensati sia programmando un riequilibrio con criteri condivisi, sia proponendo un'offerta didattica più ricca. E' fondamentale cercare di internazionalizzare la nostra didattica con un'offerta formativa in Inglese, che considero obbligatoria per i corsi di Dottorato. Per quanto riguarda i corsi di primo e secondo livello, vorrei promuovere l'uso della lingua inglese nei corsi di laurea magistrale, in modo da aprire i nostri corsi di laurea agli studenti Europei e del resto del mondo e di incrementare le prospettive occupazionali di tutti gli studenti. Penso che debbano anche essere incoraggiate le collaborazioni didattiche attraverso lo strumento della doppia laurea con istituzioni straniere e dei dottorati in co-tutela o in convenzione. Per mettere in pratica tutto ciò penso che debba essere creata una commissione in cui il delegato della giunta alla didattica s interfacci con i presidenti o i coordinatori dei corsi di laurea, con il coordinatore del dottorato e anche con un collega che sia un punto di raccordo con i corsi di laurea non gestiti dal dipartimento e in particolare i 5
corsi di laurea offerti dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. Tale commissione deve avere la funzione di discutere tutte le iniziative, monitorare il funzionamento della didattica e approfondirne i problemi. Tale commissione può anche costituire il nucleo della commissione paritetica di cui faranno parte anche gli studenti. Penso che in tale commissione si debba anche iniziare una discussione su quale didattica sia più adatta ai giovani di oggi che hanno a disposizione strumenti di conoscenza che li portano ad avere un atteggiamento critico verso le modalità tradizionali d insegnamento. E' un problema che richiede approfondimento e discussione da parte di tutti e sarà mio impegno cercare di stimolare una visione critica su quest argomento. Gran parte delle delibere e delle decisioni che hanno effetto sulla didattica possono essere discusse e preparate per il Consiglio di Dipartimento all'interno di questa commissione, che interagirà con la Giunta e il Consiglio attraverso il delegato alla didattica. La commissione predisporrà anche le strategie per l'orientamento e per la valutazione della qualità didattica e per l'accreditamento dei corsi di studio e di dottorato. Per quanto riguarda la gestione amministrativa delle attività didattiche, penso che sia importante creare una segreteria didattica in cui sia evidenziato il ruolo di Segretario Didattico o di Responsabile della Segreteria Didattica, che coordini tutte le mansioni che riguardano le pratiche amministrative e gestionali delle delibere del Consiglio e che agisca da interfaccia con l'ufficio Didattica della Sede Centrale. Il Segretario Didattico può così coadiuvare il Segretario Amministrativo per tutto quello che riguarda la didattica, sollevando la Segreteria Amministrativa da questo onere. 3. Ricerca Gli ingegneri di un secolo fa avevano conoscenze interdisciplinari poco specializzate. Poi abbiamo attraversato molti anni in cui la massima specializzazione era l'obiettivo della formazione e della conoscenza. Oggi dobbiamo affrontare problemi sempre più complessi, in cui è richiesta una profonda conoscenza del proprio settore, ma anche la capacità di interagire con altri 6
settori scientifici. Ci troviamo sempre più spesso a integrare competenze specialistiche di settori diversi per il raggiungimento di obiettivi sempre più multidisciplinari. Credo che il Dipartimento debba essere il primo luogo in cui ciò debba avvenire. E questo modo di lavorare porterà sicuramente effetti benefici anche nella didattica. E' quindi fondamentale accrescere la collaborazione reciproca. Solo collaborando, dialogando e lavorando insieme possiamo raggiungere obiettivi importanti e accrescere la nostra competitività nel mondo esterno. Non è facile modificare il nostro comportamento e le nostre consuetudini, che ci hanno comunque portato a ottimi livelli scientifici e didattici. Tuttavia, il ritrovarsi in un nuovo luogo a contatto diretto con persone che oggi conosciamo meno approfonditamente, può essere l'occasione di ampliare i nostri orizzonti. Ritengo che in questo modo sia possibile creare sinergie e collaborazioni che ci permetteranno di eccellere nella didattica e nella ricerca. Il sistema di valutazione della ricerca e le procedure di accreditamento delle strutture didattiche richiedono la collaborazione da parte di tutti e rendono necessario lavorare insieme sfruttando al meglio le capacità di ognuno. E' fondamentale monitorare e tenere alta la qualità della ricerca del nostro dipartimento. Se ci sono colleghi che trovano una maggiore difficoltà a inserirsi nella progettazione della ricerca e nella pubblicazione dei risultati, è importante aiutarli, inserendoli in gruppi più produttivi incoraggiando la partecipazione e la collaborazione attraverso temi di ricerca sinergici. Spesso sento critiche al sistema di valutazione basato su parametri bibliometrici. Ho sentito molte critiche alla valutazione secondo le procedure dell'anvur. Io ho sempre pensato che l'attività di ricerca debba sempre essere messa in confronto con il mondo esterno, soprattutto a livello internazionale. Pubblicare non è un fine, ma un mezzo per essere conosciuti al di fuori del nostro ufficio. Avere qualcuno che legge, apprezzando o criticando, quello che facciamo serve solo a migliorarci e ad accrescere il nostro spirito critico. Tuttavia non possiamo pensare che la qualità della nostra ricerca sia interamente 7
valutabile con l'esame di poche pubblicazioni. Perciò, m'impegnerò per proporre e sviluppare una procedura di autovalutazione del Dipartimento che tenga conto di tutte le nostre capacità, potenzialità e competenze e le valorizzi tutte. Ognuno di noi è importante. Nel campo della ricerca e dello sviluppo tecnologico, il passato ha creato numerose sovrapposizioni di competenze. Ciò è stato spesso causato da una scarsa conoscenza reciproca e da una ridotta comunicazione interpersonale e collettiva. Se è un diritto di tutti di svolgere la propria attività di ricerca in qualsiasi ambito, è comunque auspicabile creare sinergie e collaborazioni che ottimizzino l'uso delle risorse umane e tecnologiche. Vorrei che tutti fossero a conoscenza delle attività che vengono svolte e che ci fosse un reale coordinamento delle attività per ottimizzarne i risultati e i prodotti. Il rapporto con il territorio è sicuramente un aspetto da coltivare, come in passato, ma è ormai indispensabile confrontarsi con l'italia, l'europa e con il resto del mondo. L'Umbria non ha le dimensioni per contribuire da sola allo sviluppo dell'università di Perugia e il nostro paese deve sostenere un numero di Atenei troppo alto per la popolazione che vive in Italia. Non possiamo prevedere trattamenti di favore dai nostri governi, ma possiamo cercare di essere ai primi posti per avere il massimo che ci può essere dato. Non dipende solo dal nostro dipartimento, ma dipende anche dal nostro Dipartimento. Quindi dobbiamo guardare all'europa e al resto del mondo con grande attenzione. Il Dipartimento deve collaborare per la creazione delle opportunità di ricerca e la preparazione dei progetti in modo da accrescere la nostra competitività in ambito nazionale e internazionale. Vorrei che il Dipartimento riuscisse a organizzare delle modalità operative e una struttura interna che coadiuva i responsabili delle ricerche in tutti gli adempimenti burocratici che oggi sono richiesti. A tale fine, ritengo indispensabile istituire una commissione per la ricerca e il trasferimento tecnologico che supporti il consiglio sia offrendo informazioni su tutte le possibilità di progetto che possiamo proporre, sia cercando di integrare le differenti 8
competenze in progetti più articolati, sia monitorando le nostre attività di ricerca e stimolando la produzione scientifica e il trasferimento tecnologico. 4. Dopo la laurea Il dottorato e gli assegni di ricerca hanno un ruolo chiave nello sviluppo della ricerca all'interno del Dipartimento. Il Dipartimento deve lavorare sinergicamente per la qualità dei suoi dottorandi, promuovendo la scelta dei migliori candidati e il loro inserimento nei gruppi di ricerca. Obiettivo primario è quello di garantire la qualità del percorso formativo degli studenti e di offrire loro gli strumenti adeguati per la loro vita professionale. Il Dipartimento deve essere anche aperto a supportare richieste di docenza dall'esterno ove i docenti siano disponibili. Il ruolo di Visiting Professor, soprattutto da realtà internazionali importanti deve essere favorito, ricercando e promuovendo tra i nostri contatti personali tutte le modalità di finanziamento della mobilità, sia in ingresso sia in uscita. Vorrei che le tesi di dottorato fossero tutte scritte in Inglese, così come vorrei che aumentasse il numero di tesi in co-tutela e quelle con doppio titolo. Vorrei che i nostri laboratori fossero frequentati da dottorandi di tutto il mondo internazionalizzando sempre più la nostra ricerca e la nostra formazione. Ritengo molto interessante valutare l'opportunità di creare percorsi formativi speciali in cui gli studenti migliori possano essere indirizzati a conseguire il dottorato di ricerca, come terzo livello di laurea. 5. Trasferimento Tecnologico Il Dipartimento deve essere sempre attento alle possibilità offerte dalla creazione di spin-off accademici e di imprese innovative. Penso che il Dipartimento debba stimolarne la nascita e la crescita, soprattutto per incoraggiare i nostri studenti e laureati a utilizzare la loro creatività, fantasia e capacità professionale in modo attivo. Molti membri del nostro dipartimento sono già stati attivi sia nel fondare spin-off accademici sia nel trasferimento delle conoscenze al mondo produttivo. Questo patrimonio di capacità di trasferimento della conoscenza e dei risultati della ricerca deve essere valorizzato al massimo. Dobbiamo certamente continuare su 9
questa strada, cercando però di non trascurare l'attività dipartimentale. Creare e sostenere un'attività imprenditoriale, richiede impegno e tempo. E' importante che questo tempo abbia una ricaduta sulle attività primarie della didattica e della ricerca all'interno del Dipartimento. Il trasferimento tecnologico e la creazione di spin-off devono essere visti come strumento per far crescere i nostri giovani più propensi a lavorare in imprese ad alto contenuto tecnologico. Anche in questo modo i nostri laureati possono diventare un efficace strumento di promozione delle capacità del dipartimento di formare giovani ingegneri capaci di offrire prodotti e servizi innovativi e di svolgere ricerca ad un livello così alto da arrivare sul mercato. 6. Sede di Terni Il nostro Dipartimento ha una sede distaccata a Terni, dove alcuni dei nostri colleghi svolgono con impegno attività scientifica e didattica. La prima è fortemente apprezzata e produce risultati di grande qualità e quindi credo che il Dipartimento debba valorizzarla al massimo. La seconda soffre da tempo della difficoltà di avere un numero di studenti stabile nel tempo. C'è stato un calo significativo delle matricole e delle iscrizioni in tutti i corsi di laurea del nostro Ateneo e Terni non ha rappresentato un'eccezione. Dobbiamo fare una valutazione realistica del potenziale di studenti che il territorio Ternano offre e che possono essere attratti a Terni e decidere insieme il futuro didattico della sede. Io penso che sia necessaria anche una profonda revisione delle modalità con cui presentiamo la nostra offerta formativa agli studenti delle scuole superiori. Il Dipartimento deve presentarsi come una struttura didattica unitaria in cui i nostri corsi sono offerti nello stesso modo, con la stessa qualità, indipendentemente da dove sono tenuti. Presentare Perugia e Terni come due unità distinte, non aiuta a dare un'immagine di Dipartimento unico e ben strutturato con un offerta formativa variegata. Se gli studenti non hanno problemi a trasferirsi a Milano, Bologna o Torino, non 10
dovrebbero avere problemi a studiare a Terni o Perugia. Questo cambio di mentalità è possibile solo vedendo le due sedi come un tutt'uno in cui l'offerta complessiva arricchisce quella delle singole sedi. Terni ha sicuramente carenze strutturali della sede che la rendono meno attraente dal punto di vista logistico e dei servizi offerti agli studenti. Questi problemi si stanno aggravando anche per la crisi economica che sta colpendo le imprese che erano e sono presenti nell'area di Pentima. 7. Rapporti con l'ateneo e gli altri Dipartimenti Il Dipartimento deve essere considerato una delle strutture portanti dell'ateneo. Questo è possibile, quanto più il Dipartimento sarà in grado di svolgere le sue funzioni puntando al massimo della qualità della didattica, della ricerca e del trasferimento tecnologico. Il nostro Ateneo può migliorare le sue posizioni rispetto alle altre Università Italiane, cercando di ricevere la massima quota premiale dal ministero, se tutti i Dipartimenti s impegneranno al massimo. Penso che noi dovremo cercare di essere un modello per l'ateneo in tutte le funzioni che ci competono. Dobbiamo diventare un modello anche per gli altri Dipartimenti. Proprio per questo ruolo di riferimento, il nostro Dipartimento deve anche cercare di stimolare l'amministrazione Centrale ad agevolare il nostro lavoro in tutti i modi possibili, dai regolamenti e dalle procedure di funzionamento dell'amministrazione dei dipartimenti all'ascolto dei problemi e delle specificità del nostro lavoro. Il nostro dipartimento deve essere sempre aperto alla collaborazione con tutti i dipartimenti dell'ateneo. Se siamo convinti che la ricerca sia sempre più interdisciplinare e la didattica debba offrire competenze sempre più ampie, non possiamo chiuderci alla collaborazione con qualsiasi altro dipartimento o sua parte. Tuttavia la collaborazione si deve basare sulla condivisione della visione su come vogliamo operare. Solo se riteniamo di avere gli stessi obiettivi, possiamo collaborare fattivamente. Questo vale anche per la partecipazione ad una Scuola con altri dipartimenti. Solo con chiari obiettivi comuni, possiamo pensare a iniziare un dialogo finalizzato a 11
questo scopo. 8. Il direttore Indipendentemente da chi sarà il direttore dopo queste elezioni o nel futuro, io penso che questo incarico debba essere considerato un servizio al Dipartimento. Il direttore deve garantire che si percorra la strada che tutti o la maggioranza di noi vuole percorrere insieme. Deve impegnarsi perché tutti continuino a condividere la visione che ci unisce, che anche coloro che oggi non lo fanno, si avvicinino agli altri. Penso che il Direttore debba in primo luogo ascoltare e comprendere i problemi dei colleghi, del personale tecnico-amministrativo e degli studenti. Comprendere significa poi proporre strumenti e soluzioni per risolverli. Penso che il Direttore sia in primo luogo un collega al servizio del Dipartimento e poi un amministratore delle capacità e potenzialità di ognuno. Non mi interessa la carica in quanto tale e non mi interessano altre cariche nel futuro. Cercherò di fare il mio meglio per organizzare il dipartimento e farne un luogo dove ciascuno può lavorare bene e dove le idee e le proposte di ciascuno siano sempre considerate e valutate. Personalmente credo molto nel valore della discussione dei problemi. Ho le mie idee e le mie proposte per realizzare la visione che ho condiviso con voi in queste pagine, ma sono sempre disposto a metterle in discussione con tutti voi e per trovare la soluzione migliore per tutti. Sarò il portavoce del Dipartimento nelle sedi istituzionali e metterò il massimo impegno nel portare avanti le decisioni che prenderemo, anche se non saranno unanimi e anche se saranno diverse dalle mie opinioni. 9. Obiettivi didattici e scientifici Lo statuto mi chiede di proporre la mia candidatura fornendo degli obiettivi programmatici. Penso che possa essere utile riassumere quello che mi aspetto dall'applicazione delle idee che ho sopra descritto: - miglioramento della qualità didattica e della qualità dei nostri laureati; - riduzione del numero di trasferimenti ad altri Atenei tra la laurea triennale e quella magistrale; 12
- aumento delle immatricolazioni attraverso una maggiore percentuale di studenti umbri che non si immatricolano ai corsi di laurea in Ingegneria in Università di altre regioni; - miglioramento dei parametri ministeriali per la valutazione della didattica e della ricerca; - miglioramento dei parametri per le graduatorie nazionali e internazionali del Dipartimento; - garanzia dei tempi per il disbrigo delle pratiche amministrative che dipendono solo dal Dipartimento; - aumento del numero degli accordi scientifici e didattici con istituzioni straniere; - aumento del numero di progetti di ricerca presentati dal Dipartimento; Ho voluto esplicitare una serie di obiettivi quantificabili, per lanciare una sfida a me stesso e a tutti voi. Alla fine del triennio valuteremo insieme se sono stati raggiunti o no e decideremo come proseguire il nostro cammino. Spero di aver stimolato il desiderio di discutere e approfondire i temi trattati, nonostante la lunghezza di questo documento. Questa è la mia visione del Dipartimento. Con il vostro aiuto sono sicuro di realizzare un progetto ancora migliore. Perugia, 9 Ottobre 2013 13