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35/17 28.10.2010 Oggetto: Procedura di verifica v ai sensi del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e della DelibD elib.g.r. n. 24/23 del 23 aprile e 2008, relativa all intervento Schema n. 31 Tirso Potenziamento. Proponente: Abbanoa S.p.A.. L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che la società Abbanoa S.p.A. ha presentato, ad agosto 2010, l istanza di verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale, in quanto l intervento di cui trattasi è ascrivibile alla categoria di cui all Allegato B1 della deliberazione della Giunta regionale n. 24/23 del 23.4.2008, punto 7, lettera K): Acquedotti con una lunghezza superiore ai 20 km. Il progetto riguarda il completamento del processo di riassetto delle infrastrutture acquedottistiche della parte meridionale dello schema n. 31 Tirso dell ex Piano Regolatore Generale degli Acquedotti, ed è finalizzato a costituire una efficiente rete acquedottistica di trasporto dell acqua potabile a servizio degli abitati della piana di Terralba e Arborea, in considerazione della prossima realizzazione delle opere di trasporto delle acque provenienti dall invaso della diga Cantoniera sul fiume Tirso. L intervento consiste nella realizzazione del ramo di acquedotto che dal partitore esistente per Marrubiu arriva al serbatoio del centro abitato di Arborea, e del ramo che dallo stesso partitore di Marrubiu arriva al serbatoio di Uras, comprendendo le derivazioni per l approvvigionamento di due serbatoi di Terralba e del serbatoio di S.Nicolò Arcidano. In particolare sono previste le seguenti opere: posa in opera di tubazioni in ghisa sferoidale nei diametri che vanno dal DN 150 al DN 500, per una lunghezza complessiva pari a 26.602,99 metri; realizzazione di tre opere fuori terra (due partitori e un sollevamento) di dimensioni di 12 x 6m e 6 metri di altezza per i partitori e di 13 x 7metri e 5 metri di altezza per l impianto di sollevamento; realizzazione di opere d arte minori (pozzetti e una stazione di sollevamento interrata). 1/5

Per il suddetto progetto è stato destinato un finanziamento dell importo complessivo di 12.000.000 con deliberazione n. 63/15 del 28.12.2005 della Regione Autonoma della Sardegna, con la quale è avvenuta la riprogrammazione delle risorse previste dalla delibera CIPE n. 17/2003. Il Servizio Tutela paesaggistica per le province di Oristano e del Medio Campidano, con nota pervenuta a settembre 2010, non ha segnalato criticità ai fini dell assoggettamento alla VIA, pur rilevando l interessamento di aree sottoposte a vincolo paesaggistico. Il Servizio Ispettorato ripartimentale del CFVA di Oristano, con nota pervenuta ad ottobre 2010, ha evidenziato l assenza di vincolo per scopi idrogeologici ai sensi dell art. 1 del R.D. 30/12/1923, n. 3267, indicando, tuttavia, alcune prescrizioni da rispettare in fase di esecuzione delle opere. L Assessore continua riferendo che il Servizio Sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali (SAVI), a conclusione dell istruttoria, preso atto della nota del Servizio Tutela paesaggistica per le province di Oristano e del Medio Campidano e della nota del Servizio Ispettorato ripartimentale del CFVA di Oristano, considerato che la documentazione depositata risulta sufficiente per consentire la comprensione delle caratteristiche e delle dimensioni del progetto, della tipologia delle opere previste e del contesto territoriale e ambientale di riferimento, nonché dei principali effetti che possono aversi sull'ambiente, propone di non dover sottoporre il progetto alla procedura di Valutazione d Impatto Ambientale, a condizione che siano rispettate le prescrizioni di seguito riportate, le quali dovranno essere recepite nel progetto da sottoporre a autorizzazione: 1. al fine di ridurre/mitigare gli impatti conseguenti alla fase di cantiere: 1.1. dovranno essere contenuti al minimo indispensabile gli spazi destinati allo stoccaggio del materiale movimentato e alla viabilità di cantiere, gli ingombri delle piste e strade di servizio esistenti, i tagli di vegetazione, l alterazione e la modificazione di habitat e dei sistemi naturali sia terrestri che acquatici; 1.2. durante l esecuzione degli scavi, lo strato superficiale del terreno dovrà essere asportato, stoccato separatamente, e utilizzato (nel rispetto della normativa vigente in materia di terre e rocce da scavo) in fase di ripristino per la copertura dello sterile; il materiale di reinterro e il terreno vegetale non dovranno essere eccessivamente costipati o pressati, in modo da ripristinare la funzionalità pedoagronomica delle aree; 1.3. al fine di garantire la massima tutela di suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee, la manutenzione e il deposito dei mezzi d opera dovranno avvenire in 2/5

aree di cantiere opportunamente attrezzate e approntate esternamente alle aree di pertinenza dei corsi d acqua e di altre aree sensibili, al fine di evitare la contaminazione delle componenti ambientali derivante da sversamenti accidentali di oli e carburante e dispersione di altri potenziali contaminanti; 1.4. i rifiuti prodotti durante l esecuzione dei lavori, dovranno essere opportunamente separati a seconda della classe, come previsto dal D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e debitamente riciclati o inviati a impianti di smaltimento autorizzati; 1.5. dovranno essere rispettate tutte le vigenti prescrizioni regionali in materia di antincendio; 1.6. qualora nel corso dei lavori previsti si giunga al ritrovamento di strutture o materiali sottoposti alla tutela di cui al D.Lgs. n. 42/2004, dovrà essere tempestivamente data notizia alle competenti Soprintendenze ed al Servizio Tutela paesaggistica per le province di Oristano e Medio Campidano; 1.7. alla conclusione dei lavori dovrà essere ripristinato l originario assetto dei luoghi, privilegiando l utilizzo di tecniche a basso impatto e/o di ingegneria naturalistica; 2. al fine di mitigare gli impatti su suolo e vegetazione: 2.1. in riferimento alle terre e rocce da scavo, nelle successive fasi di progettazione dovranno essere rispettati i dettami previsti dagli artt. 185 e 186 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i.; 2.2. su indicazione del Servizio Territoriale Ispettorato Ripartimentale del Corpo Forestale e di Vigilanza Abientale competente per territorio, prima dell avvio dei lavori, dovranno essere individuati gli eventuali esemplari arborei meritevoli di conservazione e tutti gli esemplari di specie vegetali di interesse fitogeografico, presenti lungo il tracciato delle condotte, che dovranno essere espiantati e reimpiantati nelle immediate adiacenze, al di fuori delle aree di pertinenza delle opere, o in eventuali tratti dismessi, garantendo per almeno due anni le cure agronomiche necessarie per l attecchimento; 2.3. tutti gli interventi di ingegneria naturalistica, inerbimenti e piantagioni dovranno essere realizzati con specie autoctone coerenti con il contesto vegetazionale locale; in tal senso il materiale vegetale di propagazione (semi, talee, piantine) dovrà essere preferibilmente reperito in loco, anche utilizzando gli esemplari dei quali si è resa necessaria l asportazione nel corso dei lavori; 3/5

3. con riferimento alla realizzazione degli attraversamenti di corsi d acqua: 3.1. gli attraversamenti dei corsi d acqua dovranno essere realizzati in periodi di secca/magra e non dovranno impedire lo scorrimento naturale delle acque di deflusso superficiali e in subalveo, sia in condizioni di piena sia nei periodi di magra; 3.2. dovrà essere adottata ogni precauzione ed ogni tecnica disponibile per impedire, o minimizzare, la dispersione nell alveo di polveri, detriti, altri materiali o sostanze, che possano provocare fenomeni di inquinamento, o intorbidimento delle acque; 3.3. per il ripristino della conformazione geomorfologica degli alvei, nel riempimento degli scavi dovrà essere mantenuta la successione degli orizzonti originari, al fine di evitare alterazioni dei caratteri idrogeologici; 3.4. i tratti di sponde interessati dai lavori dovranno essere ripristinati secondo il profilo originario, evitando tecniche che possano portare a eccessivi irrigidimenti delle sponde, privilegiando l uso di materiali naturali; i tratti di sponda naturale, dovranno essere rinverditi mediante l inserimento di specie coerenti con l habitat ripariale e appartenenti alle formazioni vegetazionali locali; 4. al fine di migliorare l inserimento visivo delle opere e incrementare la connettività ecologica nelle aree d intervento dovranno essere realizzate delle siepi arboreo-arbustive lungo il perimetro dei manufatti esterni. In particolare: 4.1. lungo il contorno delle aree di pertinenza dei partitori e degli impianti di sollevamento, dovrà essere realizzata una fascia a verde alternando specie arboree e arbustive, autoctone sempreverdi coerenti con l ambiente agrario circostante, quali ad esempio: perastro, olivastro, fico d india, lentisco, mirto, rovo; 4.2. la messa a dimora delle specie vegetali, dovrà avvenire nelle stagioni idonee (primavera ed autunno), e monitorata come di seguito indicato: - nel 1 anno dalla messa a dimora, al fine di garantire l attecchimento del materiale vegetale, si dovrà provvedere alle necessarie cure colturali ed irrigazioni di soccorso; - al 1 e al 3 anno dall impianto del materiale vegetale vivo, si dovrà provvedere ad una verifica degli interventi e, qualora si riscontrasse uno scarso attecchimento, alle opportune azioni di infittimento e di risarcimento delle fallanze tra le specie arboree/arbustive; 4/5

5. in fase di gestione delle stazioni di sollevamento dovrà essere condotta di concerto con le amministrazioni comunali interessate e con l A.R.P.A.S., una campagna di monitoraggio dell impatto acustico, provvedendo, se necessario, con specifiche misure di mitigazione; 6. al termine dei lavori la Società proponente dovrà trasmettere, al Servizio S.A.V.I., una relazione tecnico descrittiva, corredata di documentazione fotografica, sul recepimento delle presenti prescrizioni. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, constatato che il Direttore generale ha espresso il o parere favorevole di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale di far proprio il parere del Servizio SAVI. La Giunta regionale, condividendo quanto proposto e rappresentato dall'assessore della Difesa dell'ambiente IBERA di non sottoporre all ulteriore procedura di valutazione di impatto ambientale l intervento denominato Schema n. 31 Tirso Potenziamento, proposto dalla società Abbanoa S.p.A., a condizione che siano recepite nel progetto da sottoporre ad autorizzazione le prescrizioni descritte in premessa, sull osservanza delle quali dovranno vigilare, per quanto di competenza, il Servizio del Genio Civile di Oristano, il Servizio Territoriale dell'ispettorato Ripartimentale del C.F.V.A. di Cagliari e l A.R.P.A.S.; di stabilire che, fermo restando l obbligo di acquisire gli altri eventuali pareri e autorizzazioni previsti dalle norme vigenti, i lavori relativi all intervento in oggetto, la cui data di inizio dovrà essere comunicata al Servizio SAVI, dovranno essere realizzati entro cinque anni dalla pubblicazione della presente deliberazione, salvo proroga concessa su istanza motivata del proponente, pena l attivazione di una nuova procedura di screening. Il Servizio SAVI provvederà alla comunicazione della presente deliberazione ai soggetti interessati al procedimento, a tutte le Amministrazioni competenti, e alla pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna (B.U.R.A.S.). Il Direttore Generale Gabriella Massidda Il PresidenteP Ugo Cappellacci 5/5