Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale Giovedì 01 dicembre 2016 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 5 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 8 Prima pagina 14
Rassegna associativa
INFORMATISSIMO.NET Corso di Formazione FIDAS: tre giorni di incontri e condivisione 130 i partecipanti al Corso di formazione FIDAS a Roma, con esperti provenienti da ambiti diversi al servizio della FIDAS Roma - Nel teatro del Centro Congresso Gli Archi i responsabili associativi delle Associazioni FIDAS, presente anche la Fidas-Fpds di Putignano, si sono confrontati su alcuni aspetti relativi al dono del sangue, vivendo un esperienza di approfondimento dei temi, ma anche di condivisione di esperienze. Il pomeriggio di venerdì è stato dedicato ad un question time sul nuovo schema tipo di convenzione che le Associazioni sottoscrivono con le Aziende Ospedaliere o le Regioni. A rispondere ai quesiti dei presenti, il presidente nazionale FIDAS Aldo Ozino Caligaris. Poi Maria Paola Piccini, docente di Metodologia della ricerca all Università Pontificia Salesiana, ha presentato i primi risultati della ricerca Giovani e volontariato del dono. Infine lo spettacolo testimonianza di Marsha de Salvatore, attrice talassemica, che con vulcanica ironia ha raccontato la propria esperienza di vita e il proprio legame con i donatori di sangue ai quali deve continuamente la vita. Sabato mattina Carlo Maccanti, dirigente scolastico, ha aperto i lavori presentando gli aspetti normativi della donazione di sangue nelle scuole e le modalità da seguire per costruire un rapporto duraturo con le istituzioni scolastiche. E poi l intervento-laboratorio su come educarci al dono del sangue sotto la guida di Tone Presern, docente presso l Istituto Universitario Salesiano di Venezia. La conclusione è stata affidata ad Alessia Maria Tosti, di Federcongressi&Eventi, che ha presentato come promuovere gli eventi attraverso l uso dei social. Personalmente devo dire che sono molto soddisfatto di questo corso e ne esco con un bagaglio di apprendimento notevole da mettere a disposizione dei nostri soci donatori.
Rassegna sangue e emoderivati
IL TIRRENO.IT Sacche di sangue, duello M5S-ospedale su quelle scadute PISA Duello di numeri tra M5S e Azienda ospedaliera sulla quantità di sacche di sangue gettate perché non più utilizzabili. In un'interrogazione di Andrea Quartini, consigliere regionale M5S in commissione Sanità scrive che «a causa del calo di donatori di sangue intero, l'area vasta nord-ovest ha acquistato da altre regioni oltre 1.500 unità di emazie (globuli rossi, ndr) concentrate solo quest'anno. Nel frattempo però parrebbe che il Servizio Trasfusionale dell'aoup di Pisa abbia eliminato per scadenza, cioè non usato e gettato come rifiuto, oltre 8mila unità di emazie concentrate. Praticamente l'intera raccolta annuale del Servizio per uno spreco superiore a 1,2 milioni di euro». Secondo il consigliere regionale grillino «c'è una filiera di controllo che non funziona e immoralmente butta via organi, perché il sangue è un organo, determinando spreco di denaro pubblico». Tesi e numeri del M5S vengono corretti dall azienda ospedaliera secondo la quale «in riferimento alle emazie scadute i numeri non corrispondono alle risultanze del Centro trasfusionale dell'aoup ma soprattutto non tengono conto dell'organizzazione che c'è dietro la rete trasfusionale che copre tutto il territorio regionale. Essa prevede, infatti, che le sacche in scadenza negli ospedali più piccoli delle tre aree vaste vengano centralizzate in quelli con una produzione chirurgica più elevata come l'aoup. Le sacche dell'area vasta nord-ovest quindi arrivano tutte all'ospedale di Pisa. La scadenza fisiologica poi, per alcuni gruppi sanguigni meno richiesti, arriva come è regolare che avvenga, ma non si tratta dei numeri riportati nella nota del consigliere regionale, probabilmente cumulativi e riferiti a diversi anni addietro, prima della costruzione della filiera regionale del sangue. Nel 2016, in tutta l'area vasta nord-ovest, sono scadute solo 220 sacche - l ospedale ne consuma 30mila l anno - un numero in linea con la media nazionale. Quanto, infine, alle emazie prese da altre Regioni, questa pratica rientra nel sistema di compensazione nazionale che prevede appunto che, fra le Regioni, ci sia un meccanismo per cui si acquista e si cede a seconda delle necessità».
LANAZIONE.IT M5S: "Calano i donatori di sangue ma a Pisa buttano via le emazie concentrate" Mentre in Toscana calano i donatori di sangue intero, il Servizio Trasfusionale dell Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (A.O.U.P.) ha buttato per anni le emazie concentrate per un problema gestionale. Il Movimento 5 Stelle porta il caso in Regione con un interrogazione di Andrea Quartini, consigliere regionale M5S in Commissione Sanità. A causa del calo di donatori di sangue intero, l Area vasta nord-ovest ha acquistato da altre regioni oltre 1.500 unità di emazie concentrate solo quest anno. Nel frattempo però parrebbe che il Servizio Trasfusionale dell A.O.U. di Pisa abbia eliminato per scadenza, cioè non usato e gettato come rifiuto, oltre 8mila unità di emazie concentrate. Praticamente l intera raccolta annuale del Servizio per uno spreco superiore a 1.200.000 euro segnala Quartini. C è una filiera di controllo che non funziona e immoralmente butta via organi, perché il sangue è un organo, determinando spreco di denaro pubblico. Al vertice di questa gestione irresponsabile c è la politica nazionale e regionale, che non è riuscita a programmare e pianificare il sistema di raccolta e gestione del sangue. Ci chiediamo se quanto è successo a Pisa è una regola o l eccezione, e l assessora ci deve anche un perché prosegue il consigliere regionale M5S. Tra l altro la Regione Toscana, proprio tramite l A.O.U. Pisana, è sede pilota del programma Patient Blood Management (PMB) del Centro Nazionale Sangue, funzionale proprio alla diminuzione dell inappropriatezza trasfusionale. Come si concilia questo con un caso come Pisa? Ha una giacenza standard di 516 unità di emazie concentrate in un azienda con circa 1200 posti letto, quando Careggi, con 1600 posti letto, ne ha una inferiore del 40% precisa Quartini. Tolta la coltre della narrazione PD sull eccellenza della sanità toscana, restano ai cittadini le conseguenze negative, dirette e indirette, di una gestione decadente, corrosa dall invadenza del partito. Un partito che non solo non sa scegliere le persone giuste, ma le blinda e premia oltre ogni indicatore di risultato ottenuto. La sanità pubblica toscana funziona ancora grazie allo sforzo straordinario degli operatori, in contesti pianificati male e gestiti peggio da una dirigenza imbarazzante. Il caso dei pochi posti letto nei quattro ospedali in project financing, col caso eclatante di Prato, ne sono la sintesi perfetta. Lo ricordino domenica i cittadini: gli stessi che chiedono fiducia per la loro riforma Costituzionale hanno riformato così la sanità e si erano scordati di contare i posti letto, tanto pagavano i cittadini. Vi fidate ancora? Meglio di NO conclude Quartini.
Rassegna Politica sanitaria, Medico-scientifica e Terzo Settore
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