Principio 10: Realizzazione delle attività di gestione Le attività di gestione condotte da o per conto dell Organizzazione* nell Unità di Gestione*



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Principio 10: Realizzazione delle attività di gestione Le attività di gestione condotte da o per conto dell Organizzazione* nell Unità di Gestione* devono essere selezionate e realizzate coerentemente con le politiche economiche, ambientali e sociali e con gli obiettivi* dell Organizzazione* ed in conformità con l'insieme dei Principi e Criteri*. (Nuovo) 10.1 Dopo il prelievo o in conformità con il Piano di Gestione*, l Organizzazione* deve, attraverso metodi di rinnovazione naturale o artificiale, rinnovare tempestivamente la copertura vegetale verso condizioni simili a quelle precedenti il prelievo o più naturali. (Nuovo) 10.1.1 Tutti i siti di prelievo sono rinnovati in modo tempestivo, che: 1. protegge i valori ambientali* interessati, per esempio, suoli scoperti dove questi sono a rischio* di erosione; e 2. è atto al recupero complessivo della foresta presente prima del taglio o della foresta naturale* in termini di composizione, struttura, produttività, piena densità e tassi di crescita ottimali delle specie gestite al fine di conservare o migliorare la produzione complessiva dell'unità di Gestione*. 10.1.2 Le attività di rinnovazione sono realizzate con modalità coerenti con: 1. Obiettivi della rinnovazione che determinano le condizioni presenti prima del taglio o più naturali, 2. Caratteristiche della vegetazione naturale del sito specificate nella valutazione ambientale, e 3. La determinazione del taglio annuale ammissibile. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono includere le seguenti disposizioni negli standard nazionali: a) Per il taglio di piantagioni* esistenti, gli obiettivi* della rinnovazione stabiliscono la copertura presente prima del taglio o condizioni* più naturali usando specie ecologicamente ben adattate; b) Per il taglio in foreste* naturali, gli obiettivi* della rinnovazione stabiliscono condizioni* pre-taglio o più naturali; c) Per il taglio di foreste* naturali degradate, gli obiettivi* della rinnovazione stabiliscono condizioni* più naturali; d) Copertura presente prima del taglio significa prima del taglio più recente. Pre-taglio può essere piantagione*; foresta naturale* sia puramente naturale, ossia la stessa delle condizioni* naturali storiche, o un popolamento naturale degradato dal taglio precedente o da eventi naturali. 10.2 L Organizzazione* deve usare per la rinnovazione specie che sono ecologicamente ben adattate al sito e agli obiettivi* della gestione. L Organizzazione deve usare specie native* e genotipi locali* per la rinnovazione, eccetto quando vi è una giustificazione chiara e convincente per l uso di altro materiale. (C10.4 C4) 10.2.1 Le specie scelte per la rinnovazione sono di genotipi* locali ed ecologicamente ben adattate al sito a meno che non sia fornita una chiara e

convincente giustificazione per utilizzare genotipi non locali o specie* non native. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono sviluppare indicatori a livello nazionale basati sull'opportuna ragione di base per l'uso di genotipi* non locali di specie* native. Tale ragione può includere: a) I tassi di crescita non corrispondono agli obiettivi della gestione; b) La produzione (ripresa?) non è attuabile con le specie locali c) Specie native e/o i genotipi locali si sono estinti; d) Specie native e/o i genotipi locali sono resistenti a malattie e parassiti; e) Stress legati al sito come l'acqua; f) adattamenti ai cambi climatici; o g) capacità di immmagazzinare carbonio. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono sviluppare indicatori a livello nazionale basati sull'opportuna ragione di base per l'uso di specie* non native. Tale ragione può includere la riforestazione di terre agricole o pascoli degradati. 10.2.2 Le specie scelte per la rinnovazione sono coerenti con gli obiettivi della rinnovazione. 10.3 L Organizzazione* deve usare specie alloctone* solamente quando la conoscenza e/o l esperienza hanno dimostrato che qualsiasi impatto invasivo può essere controllato e che sono presenti efficaci misure di mitigazione. (C6.9 e C10.8 V4) 10.3.1 Si utilizzano specie alloctone* solamente quando l'esperienza diretta e/o i risultati di ricerche scientifiche dimostrano che gli impatti possono essere controllati e sono presenti misure efficaci per tenere sotto controllo la loro diffusione fuori dall'area in cui sono state piantate. 10.3.2 La diffusione di specie invasive è tenuta sotto controllo. 10.3.3 Se i sistemi e le misure di controllo dell'invasività sono inefficaci nei confronti di specie introdotte dall'organizzazione, si studiano ed applicano programmi per eliminare le specie alloctone*. 10.4 L Organizzazione* non deve* usare organismi geneticamente modificati* nell Unità di Gestione*. (C6.8 V4) 10.4.1 Non si utilizzano Organismi Geneticamente Modificati* (OGM). 10.5 L Organizzazione* deve usare pratiche selvicolturali* ecologicamente appropriate per la vegetazione, le specie, i siti e per gli obiettivi* della gestione. (Nuovo) 10.5.1 Sono attuate pratiche selvicolturali ecologicamente appropriate e con la vegetazione, le specie, il sito e gli obiettivi* di gestione. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono sviluppare disposizioni per prevenire l'high grading (ossia la rimozione sistematica degli alberi più pregiati con conseguente peggioramento della qualità del popolamento) 10.6 L Organizzazione* deve evitare o tendere ad eliminare l uso di fertilizzanti. Nel caso in cui vengano usati fertilizzanti,

l Organizzazione deve prevenire, mitigare e/o riparare i danni ai valori ambientali*. (C10.7 V4) 10.6.1 Evitare l'uso di fertilizzanti, o ridurlo con il proposito di eliminarli, anche attraverso l'utilizzo di pratiche selvicolturali che evitano o riducono la necessità di fertilizzanti. 10.6.2 Quando si utilizzano fertilizzanti, si documenta il tipo, il tasso e la frequenza di applicazione. 10.6.3 Quando si utilizzano fertilizzanti, i valori ambientali* sono protetti, attraverso l'applicazione di misure per la prevenzione dei danni NOTA gli sviluppatori degli standard devono assicurarsi che zone di rispetto intorno a fitocenosi rare, zone ripariali; e torrenti e altri corpi idrici siano incluse negli standard nazionali. 10.6.4 Qualsiasi danno a valori ambientali* che deriva dall'uso di fertilizzanti è mitigato o sanato. 10.7 L Organizzazione* deve applicare la lotta integrata e sistemi selvicolturali* che evitino o mirino ad eliminare l uso di pesticidi chimici*. L Organizzazione non deve usare pesticidi chimici proibiti dal regolamento FSC. Nel caso in cui si usino pesticidi, l Organizzazione deve prevenire, mitigare e/o riparare i danni ai valori ambientali* e alla salute umana. (C6. e C10.7 V4) 10.7.1 La lotta integrata, compresa una selezione di sistemi selvicolturali* è usata per evitare e mirare ad eliminare la frequenza, l'estensione e la quantità di applicazioni di pesticidi chimici*, e porta al mancato uso o ad una riduzione generale delle applicazioni. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono tenere conto nei loro standard che una strategia di lotta integrata include: a) un registro di tutte le situazioni specifiche per cui si sta valutando l'utilizzo di un pesticida*; b) l'individuazione e la documentazione di metodi di controllo senza pesticidi potenzialmente efficaci; c) una netta preferenza per i metodi di controllo senza pesticida quando sono efficaci, anche se non sono i metodi più economici nel breve periodo; d) se si utilizzano pesticidi* e due pesticidi* risultano ugualmente efficaci, si utilizza il pesticida* meno pericoloso. e) la prova oggettiva che dimostri che l'uso di pesticidi* è l'unico modo efficace di conseguire gli obiettivi* di gestione. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono assicurarsi che sia usata la Guida FSC alla gestione integrata di parassiti, malattie e infestanti nelle piantagioni e foreste certificate FSC (2009) e regolamenti associati o guide locali equivalenti di gestione integrata dei parassiti sono usate per sviluppare indicatori per questo Criterio. 10.7.2 I Pesticidi chimici* proibiti dal regolamento FSC sui pesticidi non sono utilizzati nell'unità di Gestione*, a meno che FSC non abbia concesso una deroga.

10.7.3 Si mantiene un registro di tutti gli utilizzi di pesticida*, che comprende nome commerciale, ingredienti attivi, quantità di ingrediente attivo utilizzata, data di utilizzo, luogo di utilizzo, motivo di utilizzo. 10.7.4 L'utilizzo dei pesticidi* risulta conforme ai requisiti per il trasporto, lo stoccaggio, la manipolazione, l'applicazione e le procedure di emergenza per la pulizia di sversamenti accidentali come specificato nelle pubblicazioni ILO, pubblicazioni nazionali e nella legislazione nazionale* e locale*. NOTA gli sviluppatori degli standard devono fare riferimento alle seguenti pubblicazioni ILO: a) Sicurezza e salute nell'uso di prodotti agrochimici: una guida ; e, b) Sicurezza nell'uso di prodotti chimici sul lavoro. 10.7.5 Se si utilizzano pesticidi* si usano metodi di applicazione che minimizzano le quantità usate e forniscono un 'efficace protezione* ai paesaggi* circostanti compreso: 1. il non utilizzo di pesticidi* conosciuti come dannosi per le specie acquatiche e altra fauna selvatica; 2. restrizione delle applicazioni durante condizioni sfavorevoli (per esempio in presenza di vento) 3. eliminazione di prodotti chimici i cui componenti iniziali o i prodotti della degradazione sono tossici per piante ed animali; e 4. zone di rispetto senza applicazioni intorno a: a) specie e habitat*rari e minacciati*; b) fitocenosi rare; e c) zone ripariali. 10.7.6 Si prevengono i danni ai valori ambientali* o alla salute umana derivanti dall'uso di pesticidi. Se il danno avviene, è mitigato o sanato. 10.8 L Organizzazione* deve minimizzare, monitorare e controllare severamente l uso degli agenti di controllo biologico* in conformità con protocolli scientifici accettati a livello internazionale*. In caso di utilizzo di agenti di controllo biologico, l Organizzazione deve prevenire, mitigare e/o riparare danni ai valori ambientali*. (C6.8 V4) 10.8.1 Gli utilizzi di agenti di controllo biologico* avvengono in conformità alla legislazione nazionale* e a protocolli scientifici accettati a livello internazionale*. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono assicurarsi che sia usata la Guida FSC alla gestione integrata di parassiti, malattie e infestanti nelle piantagioni e foreste certificate FSC (2009) e regolamenti associati o guide locali equivalenti di gestione integrata dei parassiti sono usate per sviluppare indicatori per questo Criterio. 10.8.2 Si proteggono i valori ambientali* da impatti avversi causati dall'uso di agenti di controllo biologico*, NOTA gli sviluppatori degli standard devono sviluppare indicatori a livello

nazionale che riconoscono che per quanto riguarda gli agenti di controllo biologico*, i valori ambientali* comprendono Alti Valori di Conservazione*, biodiversità, suolo, piante native; specie rare e minacciate*, risorse idriche e qualità dell'acqua. 10.8.3 Ogni utilizzo di agenti di controllo biologico* è registrato. Compreso il tipo, la quantità usata, la data, il luogo e la ragione di utilizzo. 10.8.4 Ogni utilizzo di agenti di controllo biologico* è tenuto al minimo, monitorato e controllato. 10.8.5 Tutti i danni a valori ambientali* causati dall'utilizzo di agenti di controllo biologico* da parte dell'organizzazione sono individuati e mitigati o riparati. 10.9 L Organizzazione* deve valutare i rischi ed implementare le attività che riducono potenziali impatti negativi causati da pericoli naturali in proporzione alla scala, all intensità e al rischio* (Nuovo) 10.9.1 Si valuta il rischio che le attività di gestione aumentino le calamità naturali. 10.9.2 Le attività di gestione sono modificate e/o si sviluppano ed attuano misure per ridurre i rischi* individuati. NOTA gli sviluppatori degli standard devono individuare dove ci sono potenziali per le seguenti calamità naturali a livello nazionale: a) siccità; b) alluvioni; c) incendi; d) frane; e) tempeste; f) valanghe; NOTA: Riconoscendo che la scala* e l'intensità* delle attività di gestione può aumentare gli potenziali impatti negativi da calamità naturali, gli sviluppatori degli standard devono definire come ridurre il rischio* a livello nazionale. Esempi di strategie per ridurre potenziali impatti negativi. a) Danno da incendio catastrofico (riconoscendo che il fuoco è una parte essenziale di alcuni ecosistemi, misure più appropriate possono essere date da una gestione verso una struttura del bosco, composizione e regimi di disturbo più naturale). Sistemi di rilevazione antincendio e misure di controllo, piani di gestione del fuoco, compresa la preparazione e la formazione dei vigili del fuoco, la fornitura e la manutenzione regolare delle attrezzature adeguate, la creazione e manutenzione di fasce tagliafuoco e stagni serbatoio; b) Danni da tempesta e schianti da vento. Possono essere ridotti con una mappatura dei venti e pratiche silvicolturali comprese quelle che evitano margini di popolamento instabili c) Parassiti, malattie, patogeni. Possono essere minimizzati rimuovendo il legname a terra, tronchi morti in piedi, e grossi residui legnosi, sulla base dei

migliori saperi locali e scientifiche. Questo per considerare la quantità di materiale da rimuovere con i discordanti obiettivi di ridurre gli habitat per parassiti e patogeni e di lasciare il necessario per dei cicli di decomposizione inalterati e per le affinché le popolazioni di predatori e iperparassiti possano esercitare un controllo naturale dei parassiti. Questi possono essere minimizzati anche riducendo lo stress sulle specie attraverso un accoppiamento specie-sito, in accordo con il Criterio* 10.2, monitoraggio (principio*8), insieme ad una gestione integrata dei parassiti (Criterio* 10.7) incendi controllati, cover crop, diversificazione delle specie, pratiche selvicolturali che impediscano la crescita delle infestanti e mantengano la crescita delle specie coltivate a livelli ottimali e ridotte intensità di taglio. d) Danno da alluvione. Questo può essere ridotto preservando i percorsi naturali di drenaggio e le zone umide (vedi anche Criterio* 6.7) e installando efficaci strutture di drenaggio. 10.10 L Organizzazione* deve gestire lo sviluppo infrastrutturale, le attività di trasporto e la selvicoltura* in modo tale che le risorse idriche e il suolo siano protette e che siano impediti, mitigati e/o riparati i disturbi e i danni alle specie rare* e minacciate*, agli habitat*, ai valori ecosistemici* e paesaggistici* (C6.5 V4) 10.10.1 Si prescrivono attività di gestione per le infrastrutture presenti e quelle da sviluppare, i trasporti e attività selvicolturali* che come minimo comprendono: a) controllo dell'erosione; b) la protezione di specie, habitat*, ecosistemi* e valori paesaggistici* rari e minacciati*; c) la protezione* della qualità e quantità delle acque interne ed esterne all'unità di Gestione*, interessate dalle attività di gestione; d) la protezione* di torrenti, zone umide, corpi idrici all'interno ed al di fuori dell'unità di Gestione*; e) la protezione* dei suoli; g) la libera circolazione delle acque compresi i percorsi naturali di drenaggio e il passaggio delle specie acquatiche. 10.10.2 Disturbi o danni alle risorse idriche, suoli, specie, habitat*, ecosistemi* e valori paesaggistici* rari e minacciati* sono riparati e ripristinati in maniera tempestiva e le attività di gestione modificate per prevenire danni futuri. 10.11 L Organizzazione* deve gestire le attività associate con la raccolta e l estrazione di legname e di prodotti forestali non legnosi in modo tale che si conservino i valori ambientali*, si riduca lo spreco di materiale commerciabile e si evitino i danni ad altri prodotti o servizi. (C5.3 e C6.5 V4) 10.11.1 Pratiche di taglio e esbosco del legname e dei prodotti forestali non legnosi* sono attuati in modo da conservare i valori ambientali* individuati nel Criterio* 6.1 10.11.2 Pratiche di prelievo ottimizzano l'utilizzo dei prodotti forestali* e del

materiale commerciabile. 10.11.3 Quantità adeguate di necromassa e biomassa in decomposizione e di struttura forestale* sono mantenute in sito dopo il taglio per la conservazione dei valori ambientali*. 10.11.4 Le pratiche di taglio minimizzano i danni ai valori ambientali*. 10.11.5 Si evita di danneggiare altri prodotti e servizi. 10.11.6 Le pratiche di taglio minimizzano i danni agli alberi rimasti in piedi e ai residui legnosi sul terreno. NOTA gli sviluppatori degli standard devono incorporare i seguenti documenti, dove sono rilevanti a livello nazionale: Codice Modello FAO per le pratiche di prelievo in foresta; Documenti sulle pratiche di esbosco ad impatto ridotto (RIL Logging Documents) 10.12 L Organizzazione* deve eliminare i materiali di rifiuto con modalità appropriate dal punto di vista ambientale. (C6.7 V4) 10.12.1 La raccolta, la pulizia, il trasporto e lo smaltimento di tutti i rifiuti sono realizzati con modalità ambientalmente appropriate. NOTA: gli sviluppatori degli standard devono sviluppare indicatori a livello nazionale che considerino che i prodotti di rifiuto comprendono: a) Residui pericolosi, inclusi residui chimici e batterie; b) Contenitori; c) Combustili e olio per motori e altri combustibili e olii; d) Immondizie compresi metalli, plastica e prodotti cartacei; e e) Edifici, macchinari ed equipaggiamento abbandonati.