Perché devi conoscere meglio la tua BCC?



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Transcript:

Perché devi conoscere meglio la tua BCC? 2 Caro socio, metterti in condizione di svolgere bene il delicato ruolo che ti compete, è un presupposto necessario per il buon andamento della nostra Banca di Credito Cooperativo (BCC), come di ogni altra Cooperativa. Se mancasse l apporto dei soci, la Cooperativa sarebbe meno vitale, la Banca si svilupperebbe con difficoltà e i riflessi negativi di questa situazione ricadrebbero su tutti, soci compresi. Perché ogni socio possa esercitare adeguatamente la propria funzione, è essenziale che ne conosca i presupposti, le caratteristiche e i limiti e, quindi, che sappia cos è realmente una Banca di Credito Cooperativo. Dedicare un po di tempo e di energie a conoscerla meglio è un investimento che torna utile al socio ed alla Banca, perché favorisce la crescita equilibrata e duratura sia tua sia della nostra Cooperativa. Senza contare che il socio potrà essere l amministratore di domani e che, se conosce bene la sua Cooperativa, avrà maggiori possibilità di guidare correttamente la sua Banca, nel rispetto della normativa e dello spirito autentico della cooperazione applicata al credito. La formazione del socio è un preciso dovere sancito dalla Carta dei Valori del Credito Cooperativo per la Banca e per il socio stesso. E non è un caso che la BCC sia soggetta ad un particolare controllo pubblico, la revisione cooperativa, che serve proprio a verificare se il socio dispone degli strumenti per partecipare attivamente alla vita della Cooperativa. Ecco allora lo scopo di questa iniziativa: darti informazioni chiare, essenziali ed esaurienti, affinché tu possa comprendere appieno, e sentire forti, le tue responsabilità e le tue prerogative ed esercitare al meglio il tuo ruolo. Il percorso di conoscenza non si esaurisce certo qui: è un cammino continuo, con vari gradi di approfondimento. La BCC lo promuove nel tempo attraverso incontri, libri e pubblicazioni periodiche: il socio accetta di seguirlo con scrupolo e impegno. Anche tu farai altrettanto!

Conosci il tuo ruolo? Il socio è: 1. 2. 3. cliente: per le sue esigenze di natura bancaria fa riferimento abitualmente ed in modo significativo alla BCC e vi deposita i risparmi: riceve dalla Banca un offerta ampia e completa di prodotti e servizi, ove possibile a condizioni più favorevoli. Lavorando stabilmente con la BCC, il socio diviene allo stesso tempo artefice e beneficiario dello sviluppo della sua Banca e del territorio nel quale opera e vive; azionista: attraverso l acquisto iniziale di azioni, fornisce capitale alla BCC-CR, favorendone la patrimonializzazione e dunque la solidità, e riceve dalla sua Banca nel corso degli anni parte dell utile della gestione sotto forma a volte di valore economico, a volte di servizi sociali e culturali; decisore: partecipando all assemblea, contribuisce con metodo democratico ad adottare le deliberazioni necessarie alla vita della BCC, come l approvazione del bilancio e l elezione degli amministratori. Può assumere una responsabilità più diretta e articolata, se viene eletto amministratore. 3 Solo in una Cooperativa questi tre ruoli sono rivestiti direttamente da un unica persona: il socio. Ecco quindi perché la tua funzione è essenziale. Perché socio è molto più che cliente

Conosci le 5 caratteristiche fondamentali di una BCC? La BCC è una Cooperativa autonoma formata da persone che si uniscono volontariamente col fine di raggiungere risultati che da sole non sarebbero in grado di realizzare. 4 Non si tratta soltanto di soddisfare bisogni di tipo economico, come ricevere prodotti e servizi bancari, ma anche di altra natura, in ambito sociale e culturale, secondo quanto previsto dall art. 2 dello Statuto della BCC. * Siamo persone che si riuniscono volontariamente con fini mutualistici

Ecco perché BCC vuol dire Aiuto reciproco, ovvero mutualità: si tratta di un rapporto di scambievole collaborazione e corresponsabilità tra i soci, che permette di ottenere per mezzo della loro impresa comune la BCC alcuni beni e servizi ove possibile a condizioni più favorevoli di quelle che otterrebbero altrimenti sul mercato. Ed anche la soddisfazione di esigenze di altra natura. La BCC, pur essendo aperta a tutti, esercita la propria attività prevalentemente con i soci. Auto aiuto: chi con l acquisto di azioni è diventato socio della BCC, ha scelto di essere lui stesso parte attiva della Banca che gli fornisce prodotti e servizi, piuttosto che limitarsi ad esserne soltanto cliente. Ha stabilito, cioè, di avere un ruolo più operoso di quello che normalmente ricopre il cliente di una Banca. Il socio della BCC decide di impegnarsi in prima persona per ottenere dalla propria Cooperativa i prodotti e i servizi bancari dei quali ha necessità. Autonomia e indipendenza: gli indirizzi che una BCC deve seguire vengono determinati autonomamente e responsabilmente dall assemblea dei suoi soci, nel rispetto della normativa e nello spirito di coesione caratteristico di organismi appartenenti ad un medesimo Movimento (vedi la Carta della coesione del Credito Cooperativo). Non deve comunque essere trascurato un altro valore essenziale: la cooperazione tra cooperative. Inoltre, la Cooperativa deve mantenere la propria indipendenza rispetto ai condizionamenti provenienti dallo Stato o dai partiti. 5 Perché socio è molto più che cliente

Conosci le 5 caratteristiche fondamentali di una BCC? L impresa bancaria, ovvero l attività svolta dalla BCC, è il mezzo per riuscire a soddisfare i bisogni dei soci e non il fine del loro impegno comune. 6 La BCC non ha scopo di lucro. Il vero scopo di una Cooperativa non è la fornitura di prodotti e servizi, ma il miglioramento delle condizioni economiche, morali e sociali dei soci. La BCC può esercitare l attività bancaria solo in una limitata area geografica. * Scegliamo e attiviamo una impresa di credito

Ecco perché BCC vuol dire Centralità della persona: lo scopo finale della BCC non è remunerare l investimento effettuato dai soci acquistando le azioni, come avviene invece negli altri tipi di imprese, ma dare la possibilità ai soci di conseguire vantaggi mutualistici. Quindi l impresa bancaria è uno strumento che consente il raggiungimento di finalità oltre che economiche, anche di altro genere, quali ad esempio il miglioramento delle condizioni sociali e morali dei soci. Efficienza: in quanto impresa economica, la BCC richiede capacità imprenditoriali ed organizzative che garantiscano sempre un equilibrio tra costi e ricavi. Localismo: per legge, una BCC può operare solo in una determinata area geografica. 7 Perché socio è molto più che cliente

Conosci le 5 caratteristiche fondamentali di una BCC? La BCC è una proprietà comune e diffusa, della quale i soci non possono disporre a loro piacimento né singolarmente né collettivamente. 8 * La proprietà dell impresa è collettiva e comune * I servizi che l impresa fornisce sono di qualità e concorrenziali * I vantaggi per il socio sono sostanziali

Ecco perché BCC vuol dire Indivisibilità ed indisponibilità del patrimonio: persino in caso di scioglimento della BCC, il patrimonio è obbligatoriamente devoluto a scopi di pubblica utilità e non può essere mai suddiviso tra i soci. Inoltre, annualmente almeno il 70 per cento degli utili della BCC debbono essere destinati alla riserva legale, che concorre a formare il patrimonio e che è anch essa indivisibile e indisponibile. Equità di trattamento dei soci, in quanto la BCC non fa discriminazioni tra i soci, ma riconosce loro vantaggi mutualistici in proporzione all effettiva partecipazione all attività della Banca. Trasparenza nell esercizio dell attività bancaria, sia nei confronti di tutti i soci sia della comunità di appartenenza e degli organismi pubblici incaricati dei controlli. Il momento più importante in cui prende forma il valore della trasparenza dell operato della BCC è la presentazione del rendiconto annuale. 9 Perché socio è molto più che cliente

Conosci le 5 caratteristiche fondamentali di una BCC? 10 La BCC è un organismo guidato e controllato democraticamente dai soci. La democraticità è un requisito imprescindibile di ogni Cooperativa: sono i soci i proprietari della BCC, non i collaboratori che vi lavorano né i sociamministratori che l amministrano e che devono rispondere agli altri soci delle proprie azioni. Il valore della democrazia si traduce, in primo luogo, nell adozione di meccanismi che garantiscano la pari dignità di tutti i soci, il rispetto dei diritti e l assunzione delle responsabilità connessi allo status di socio e l effettivo coinvolgimento della compagine sociale nella vita della Cooperativa. In senso più ampio, lo spirito democratico va promosso nei confronti di tutto il Movimento cooperativo. * Il controllo è sociale e diretto

Ecco perché BCC vuol dire Uguale dignità dei soci: ogni socio ha i medesimi diritti e doveri e le medesime responsabilità di tutti gli altri soci. Non esiste una differenziazione tra soci quanto al loro status nei confronti della Cooperativa sulla base di altri parametri. Ogni socio, come tutti gli altri, deve vivere la responsabilità di far crescere la sua BCC, curando l ampliamento della compagine sociale e, più in generale, adottando quelle scelte che garantiscano la continuità della Banca. L adesione alla Cooperativa deve essere sempre libera, volontaria e consapevole: chi aderisce, deve essere disposto ad accettare i doveri e le responsabilità che derivano dall essere socio. Voto capitario: ogni socio in assemblea ha un solo voto, non importa quante azioni possegga (principio detto una testa, un voto ). Partecipazione: ogni socio deve essere messo in condizione di partecipare attivamente attraverso momenti istituzionali come l assemblea alle decisioni più importanti della vita della BCC, come ad esempio l approvazione del bilancio annuale e l elezione degli amministratori. Autogestione: sono gli stessi soci a farsi carico dell amministrazione della BCC. Il socio, quando viene eletto amministratore, riceve dagli altri soci un mandato fiduciario, del quale deve rispondere: la finalità del suo incarico è operare per il bene della Cooperativa. Onestà: premessa dell attività dei soci e degli amministratori è l agire secondo onestà, ovvero operando con correttezza in ogni ambito di attività. 11 Perché socio è molto più che cliente

Conosci le 5 caratteristiche fondamentali di una BCC? 12 La BCC è impegnata per lo sviluppo sostenibile della collettività di riferimento. Il filo diretto che collega la BCC ai propri soci determina una particolare sensibilità dell impresa cooperativa nei riguardi della comunità nella quale vivono ed operano i soci. Per legge, il 95 per cento delle attività di una BCC deve essere mantenuto nella zona in cui opera. La BCC, come ogni altra Cooperativa, promuove dal basso attraverso la propria azione e i propri soci un reale miglioramento delle condizioni economiche, morali e sociali nelle aree di operatività. * Gli obiettivi di solidarietà sul territorio sono primari * La sostenibilità ambientale è garantita

Ecco perché BCC vuol dire Solidarietà: sarebbe una contraddizione dell autentico spirito cooperativo se la BCC fosse mossa da spinte egoistiche dei propri soci e dei propri amministratori. L agire della Cooperativa deve essere sempre ispirato al raggiungimento quanto più possibile del bene comune. Responsabilità sociale: la BCC opera per promuovere il generale miglioramento delle condizioni economiche, morali e sociali sia all interno della comunità dei soci sia nei riguardi della più ampia comunità di riferimento. In particolare, la Cooperativa bancaria esprime la propria responsabilità sociale formando al meglio i propri amministratori, difendendo il risparmio, promuovendo l accesso al credito soprattutto di famiglie e piccole imprese, tutelando l ambiente, favorendo l integrazione di quanti altrimenti sarebbe esclusi dai servizi bancari. Prossimità: la BCC, che è espressione della sua comunità e del suo territorio, non è un entità centralizzata, ma al contrario opera realmente al fianco delle persone, dei soci e dei clienti. Dunque, sviluppa una maggiore conoscenza e sensibilità per le aree nelle quali essi vivono e lavorano. Sussidiarietà: la Cooperativa è uno dei modi di dare attuazione pratica a questo principio antico eppure così moderno. Sussidiarietà, in generale, vuol dire che se l ente che sta più in basso è capace di fare qualcosa, l ente che sta più in alto deve lasciargli questo compito, anche sostenendone eventualmente l azione. E la BCC per come è costituita e per la vicinanza alla comunità di riferimento è l organismo che meglio di altri riesce ad interpretare le necessità e le esigenze del proprio territorio e della propria area operativa. 13 Perché socio è molto più che cliente

C era una volta la Cassa Rurale... L a prima Cooperativa nel significato che ancora oggi diamo a questa particolare forma di struttura economica è nata a Rochdale, piccolo sobborgo inglese alla periferia di Manchester, nel 1844. Decidono di fondarla 28 tessitori della lana (noti come i Probi Pionieri di Rochdale ), che si uniscono per fare quello che ognuno da solo non sarebbe riuscito a fare: migliorare, cioè, la propria posizione economica, ma anche le proprie condizioni sociali e morali. 14 Vent anni dopo, nel 1864, in Germania viene costituita la prima cooperativa dedicata all attività creditizia. Il sindaco del borgo di Heddesdorf, Friedrich Wilhelm Raiffeisen (1818-1888), fonda l Associazione Cassa di Prestito. Questa esperienza si diffonde rapidamente in tutta Europa e anche oltre, Italia compresa. Nel nostro Paese, il 20 giugno 1883 nel Comune di Loreggia, in provincia di Padova, il futuro ministro delle Finanze Leone Wollemborg (1859-1932) costituisce la prima Cassa Rurale italiana. Il 16 febbraio 1890, a Gambarare di Mira, don Luigi Cerutti (1865-1932) fonda una Cassa Rurale, che nel mese di settembre dello stesso anno associerà l idea della cooperazione di credito all ispirazione cattolica, dando vita alla prima Cassa Rurale italiana cattolica. Nel 1891 papa Leone XIII (Vincenzo Gioacchino Raffaele Luigi Pecci, 1810-1903) emana l enciclica Rerum novarum. Il documento affronta in chiave cristiana il problema dell ingiustizia sociale, figlia dell impetuoso sviluppo economico generato dalla rivoluzione industriale. È la base e l atto di fondazione della Dottrina sociale della Chiesa, ancora oggi punto di riferimento per le BCC. Tra i rimedi proposti da Leone XIII c è l associarsi tra lavoratori per ricercare migliori condizioni di lavoro e di vita. In campo creditizio con l enciclica trovano nuovo slancio le Casse Rurali. A cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo in molti seguono l esempio di don Cerutti, contribuendo alla diffusione delle Casse Rurali. Don Lorenzo Guetti (1847-1898)

si dedica al miglioramento delle condizioni economiche e culturali degli abitanti di Quadra nel Bleggio, dove il 1 agosto 1892 costituisce la prima Cassa Rurale di Risparmio e Credito del Trentino, allora austriaco. In Lombardia, tra i protagonisti del Movimento sociale e cooperativo cattolico c è don Ambrogio Portaluppi (1863-1923): a Treviglio, nel 1893, promuove la costituzione della Cassa Rurale. Don Orazio Ceccarelli (1869-1927) dà un grande contributo allo sviluppo del Movimento cattolico pistoiese e della cooperazione di credito. All inizio del Novecento fonda la prima Cassa Rurale alla Ferruccia, in provincia di Pistoia. Di rilievo in Calabria è l attività di don Carlo De Cardona (1871-1958): con la sua opera concorre a dare attuazione ai valori indicati nell enciclica Rerum novarum. Nel 1901 a Cosenza fonda la Cooperativa Cattolica di Credito fra gli Operai. Figura di spicco per la cooperazione di credito e non solo è quella di Giuseppe Toniolo (1845-1918): studioso di economia e sociologia, grande pensatore cattolico, fu fautore dell economia sociale cattolica cooperativistica e diede impulso allo sviluppo delle Casse Rurali. Il 29 aprile del 2012 è stato beatificato da Papa Benedetto XVI. Per saperne di più F.W. Raiffeisen, Le Associazioni Casse di Prestito, Ecra, Roma 2009. R. Marconato, La figura e l opera di Leone Wollemborg, Ecra, Roma 1984. P. Cafaro, La solidarietà efficiente, storia e prospettive del Credito Cooperativo in Italia (1883-2000), Laterza, Roma-Bari 2001. L. Cerutti, Manuale pratico per le società cattoliche cooperative di consumo, Ecra, Roma 2000. La cooperazione rurale, Trento 1895, ristampa della Federazione Trentina della Cooperazione, Trento 2010, sulla figura e l opera di don Lorenzo Guetti. Rerum novarum. Tracce di un cammino, Cassa Rurale di Treviglio, Treviglio 2011, sulla figura e l opera di don Ambrogio Portaluppi. Giuseppe Toniolo, Scritti scelti, Ecra, Roma 2012. L. Trezzi (a cura di), Mons. Orazio Ceccarelli ed il movimento sociale cattolico pistoiese (1896-1927), Ecra, Roma 1984. www.creditocooperativo.it 15 Perché socio è molto più che cliente

16 Ecra Srl Edizioni del Credito Cooperativo Via Lucrezia Romana, 41/47-00178 Roma Tel. 06.72079191 - Fax 06.72079190 www.ecra.it info@ecra.bcc.it Finito di stampare nel mese di novembre 2013 da Arti Grafiche Tris - Roma