Dal rinascimento al manierismo Gia da Da Vinci, Bramante, Michelangelo e i grandi del rinascimento si ha un certo superamento della perfezione e dell equilibrio classico caratteristici dell arte e dell architettura del rinascimento a favore della ricerca di uno stile proprio e della difficoltà che sarà tipica del manierismo. La parola manierismo significa il rifarsi agli stili dei grandi maestri, ma non è solo questo, difatti il manierismo predilige il linguaggio rispetto al contenuto ovvero si da più importanza allo stile artistico proprio dell autore piuttosto che i valori e i contenuti o l aspetto estetico dell opera. L artista manierista sperimenta i linguaggi dei grandi maestri ricercando la complessità per dimostrare la sua abilità (torsioni, contrasti,.. molto forti). Già nell architetture del Bramante e di Michelangelo vi sono alcune caratteristiche del manierismo, non si ha più spazi razionali e disegnati come quelli del Brunelleschi ma spazi già spettacolari, scenografici e coinvolgenti. Questo si nota parlando del Bramante nella chiesetta di San Pietro in Montorio (Roma), la cui piazza se fosse stata completata come voleva il Bramante avrebbe visto un gioco tra i pieni e i vuoti della corte circostante. In Michelangelo questi caratteri si vedono nel disegno della piazza del Campidoglio (Roma). Qui Michelangelo collega la strada alla piazza con una ripida scalinata dopo la quale si resta a bocca aperta all aprirsi della piazza. Il disegno nonostante sia geometrico è diverso dal classico poiché punta al coinvolgimento emotivo. Stessi valori si possono vedere anche nella scalinata della Biblioteca Laurenziana (Firenze), questa è divisa in una parte centrale e due laterali in contrasto fra loro; quella centrale vede una forma tondeggiante a ricciolo che trasmette il senso del fluido come di una cascata, mentre quelle laterali sono nette. Questa è la biblioteca della chiesa di San Lorenzo, la chiesa ufficiale della famiglia Dei Medici. Si notano anche altri elementi architettonici non usati per scopi funzionali ma puramente estetici: come le coppie di colonne che poggiano su una mensola sotto la quale vi è un ricciolo rovesciato a decorazione. Si trasformano quindi gli elementi architettonici in puro stile, sono infatti di Michelangelo i primi timpani rotti. I grandi maestri sono quelli che riescono a portare sconvolgimento nella perfezione che hanno raggiunto. Michelangelo è quindi considerato un grande poiché è sempre in crisi, non solo esistenziale ma anche artistica. Gli elementi di superamento sono visibili anche nella decorazione pittorica del Michelangelo. Ne è un esempio la Cappella Sistina. Il soffitto è diviso da una costruzione architettonica e decorazioni scultoree dipinte. Dividendo lo spazio in sottospecie di quadri nel quadro che raccontano gli episodi della Genesi. Tra le statue inserisce i profeti e le sibille mentre spettatori reali di questi dipinti sono i nudi seduti ai margini delle scene stesse. Queste figure hanno posizioni articolate e incridibili torsioni a dimostrare la bravura del loro autore. Anche i colori dimostrano la complessità con i giochi di contrasti tra colori primari e complementari come ad esempio i gialli e i viola o gli arancio verde. Anche nel Giudizio Universale (dipinto durante la controriforma) si vede, nel gesto imperioso del Cristo che divide l umanità, come l artista viveva quella stagione storica e culturale.
Andrea Palladio E un artista tipicamente manierista, nel senso tradizionale del termine. La sua architettura si basa su un concetto formale e decorativo, infatti utilizza forme tradizionali a livello di facciata più che nel senso della funzionalità. Il Palazzo della Ragione o Basilica Palladiana è stato ricoperto dal Palladio, prima infatti era un architettura del 300. Qui utilizza i suoi archi caratteristici, detti serliana. Rivestendo un palazzo del 300 ha dato molto spazio alla forma e non alla funzionalità. Palladio è famoso per le sue ville sul Brenta, la più strana è la villa detta la Rotonda poiché ha quattro facciate che riprendono il pronau classico. Lo stile palladiano sarà di moda ed utilizzato fino all 800 e avrà successo anche in America con un esempio tangibile come la Casa Bianca. Gli eredi di Michelangelo: Pontorno e Rosso Fiorentino Questi due artisti manieristi si rifanno a Michelangelo.
Prendiamo in considerazione la deposizione del Pontorno esposta nella chiesa di Santa Felicita a Firenze. Questa tavola provoca un grande coinvolgimento con i suoi colori e la loro stranezza e con le sue figure con le loro stranezze. La pittura si compone con il portatore che regge sulle spalle il corpo del Cristo, il corpo senza vita di Gesù, l altro portatore che sorregge il corpo, la donna che si china sul corpo, la figura di spalle che parla alla Madonna, la Madonna stessa, la donna che la sorregge e le figure sullo sfondo. Qui però non si vede l orizzonte, vi è infatti un piano di appoggio in primo piano e poi il cielo sullo sfondo. Questo da un senso di incertezza e di instabilità. Particolare è il fatto che quasi nessuna delle figure guarda fuori dal quadro ma sono legati tutti tra loro da sguardi. I colori variano dal bianco al giallo della pelle fino arrivare al magenta e al ciano (richiamo a Michelangelo) superando quindi il realismo anche nei colori. Nell opera vi sono alcune incoerenze come la mano che sorregge il braccio di Cristo di cui non si capisce chi sia il possessore; questa incoerenza richiama inconsciamente l attenzione dello spettatore.
Del Rosso Fiorentino prendiamo un altra deposizione. Qui la composizione è più bidimensionale, con la croce che domina e divide il quadro, questa però non crea la simmetria ma le figure sono disposte in senso circolare dalla Maddalena al San Giovanni. Lo sfondo azzurro va in contrasto con i colori giallo bianchi dei volti e verde del corpo di Cristo.
Tiziano e il manierista Tintoretto. Tiziano è stato il principale artista rinascimentale dell area veneta. Il suo percorso arriva alla perfezione classica-rinascimentale per poi negli ultimi anni della sua vita disfarsi, negli ultimi suoi quadri infatti vi è una carica emotiva molto forte. Nell Assunta, tavola esposta nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari (Venezia) gioca con le luci difatti non si capisce quali siano quelle naturali e quelle divine. La costruzione è ancora data dagli equilibri classici. Tiziano fu un gran colorista e per questo inserito tra gli artisti veneziani che prediligono l uso della luce e del colore piuttosto che della linea di contorno. Sempre nella Basilica di Santa Maria dei Frari (dove sono custodite opere del Tiziano, del Bellini e del Canova) è esposta la Pala Pesaro. Questa non riporta la solita composizione centrale delle sacre conversazioni con la Madonna al centro i santi intorno e i donatori ai lati. Qui si ha una prospettiva trasversale con orizzonte sul secondo gradino che parte dalla Madonna con il Bambino per arrivare all angolo sinistro e i donatori passando per i santi. Questa disposizione annulla la ricerca del punto di vista. Si ha uno sbalzo tra l immagine in basso e lo sfondo in alto riempito solo da due enormi colonne creando il senso di qualcosa che incombe. Questo mostra che già qui Tiziano comincia a superare le regole del 4/ 500. Tiziano si sposterà nelle varie corti italiane ed è famoso per i ritratti che fece quando era pittore dell imperatore Carlo V, in questi si nota molto l indagine psicologica. Tiziano visse 86/88 anni e continuò a dipingere fino alla fine, probabilmente l età e la morte imminente lo fecero diventare via, via sempre più pessimista anche nel modo di dipingere. Smetterà di giocare con la fluidità del colore, frantumandolo e facendone perdere nitidezza, comunicando così la sua ansia. Arriverà fino a dipingere con le dita per avere, forse, un contatto più fisico con le sue opere. Tra le sue opere più sconvolgenti vi è il quadro in cui descrive Apollo che scuoia il fauno Marsia. (la leggenda narra che Marsia trovato il flauto d Atena sfidò Apollo il quale dopo aver vinto per punirlo della sua impudenza lo spellò vivo). La Pietà è uno dei suoi ultimi quadri, i colori sono quasi spariti lasciando il posto a un monocromo con qualche accenno di rosso nel mando di Nicodemo e nel giallo marcio
diffuso. Vi sono molte lumeggiature sui corpi e sulle statue. Nel quadro è presente anche un piccolo quadretto che è il ritratto di Tiziano e di suo figlio Orazio (morto di peste) che stanno morendo. Questa opera dimostra il dolore di un vecchio e di un padre e Tiziano la dipinse perché venisse posta sulla sua tomba (cosa che non accadde), quasi come un testamento. Il Nicodemo è l autoritratto di Tiziano inginocchiato alla morte del Figlio. Lo spazio presenta chiarissime espressioni personali, l architettura è strana e non classica con il frontone interrotto e i pilastri che sembrano dei dadi tondeggianti. Le figure seguono la diagonale del disagio. Tintoretto apprende il mestiere nella bottega del Tiziano. Particolare è la sua ultima cena esposta nella chiesa di San Giorgio Maggiore. Qui vi sono molti contrasti e giochi di luce e l ambientazione sembra quella di un osteria veneziana. È diversa dalle altre ultime cene (senza considerare quella di Leonardo) dove il tavolo è frontale, qui è in prospettiva e in diagonale e le figure sono quasi in controluce, fuori dai canoni classici.