SANITÀ IN CODICE ROSSO? Serve una precisa scelta del Governo che inverta la rotta EDITORIALE Sanità pubblica in codice rosso? Purtroppo questo assunto, poi divenuto uno slogan delle nostre battaglie, rappresenta ed inquadra al meglio la realtà attuale, nonostante sforzi ed iniziative messi in campo negli anni. Nel Lazio, infatti, pur con il recente accordo sul potenziamento degli organici e lo sforzo fatto per bandire nuovi concorsi, il sistema rimane assolutamente farraginoso. A questo vanno sommate le difficoltà relative alla contrattazione integrativa, che consentirebbe di dare risposte e avanzamenti in termini di salario e diritti agli operatori in servizio. Dalle nostre pagine lo avete sentito già da tempo: l emorragia è inarrestabile con le entrate in servizio previste, se pensiamo alle uscite che ci saranno. Bisogna intervenire per aumentare le assunzioni e sbloccare i margini di manovra in tema di capacità assunzionali consentiti dal recente decretone 4/2019, che ormai non bastano più. Serve un piano generale e una precisa scelta del Governo che inverta la rotta, stabilisca risorse complessive per investire nel rilancio del sistema sanitario nazionale e per il rinnovo del CCNL, rimuovendo i vincoli finanziari ancora vigenti. Lo scarno organico attuale, sceso del 10%, circa il doppio della media nazionale, si attesta oggi sui 40 mila dipendenti e scende inesorabile, mentre com è ovvio l età media cresce. Di fronte a questa crisi, non possiamo far altro che intervenire mobilitandoci a tutti i livelli, partendo dalle assemblee che si terranno in questo mese di maggio in ogni Azienda sanitaria regionale, dove molto spesso è carente il confronto sulle dotazioni organiche, per costruire con i lavoratori una piattaforma che ponga al centro il rilancio dei servizi pubblici alla salute e ponga tutte le condizioni perché gli impegni e le intenzioni condivise con le organizzazioni sindacali si traducano in azioni concrete. Solo il sistema pubblico può garantire diritti universali, primo tra tutti quello alla cura e alla tutela della salute, consentendo avanzamenti di salario e diritti anche nella filiera privata, dove rivendichiamo un salario e diritto uguali a quelli della sanità pubblica, mentre invece ai lavoratori viene negato un nuovo contratto da 12 anni, e riducendo esternalizzazioni e precariato. Per servizi di qualità, è imprescindibile crescere sia in termini di numero di operatori che investire nella qualità e nell organizzazione del lavoro. Partendo da qui, dalle assemblee nei posti di lavoro, annunciamo che non ci fermeremo e sfrutteremo anche la manifestazione nazionale per un pubblico impiego migliore fissata per il prossimo 8 giugno, al fine di sensibilizzare chi di dovere rispetto alle nostre rivendicazioni. Vogliamo una sanità pubblica degna di questo nome! ANNO 3 n. 15-14 maggio 2019 Direttore GIANLUCA COLASANTI SOMMARIO SANITÀ IN CODICE ROSSO? Serve una precisa scelta del Governo che inverta la rotta Contratto Sanità Privata. I Sindacati a confronto con i Presidenti di Aiop e Aris Sicurezza sul lavoro. Basta demagogia, servono investimenti e risorse HANNO COLLABORATO Sandro Bernardini Ivano Massari Massimo Mattei Redazione e Direzione Via dei Valeri, 1-00185 ROMA tel. 06.83517065-06.83517076 ufficiostampa@uilfplromalazio.it UIL FPL ROMA E LAZIO WEBSITE www.uilfplromalazio.it FACEBOOK UIL FPL roma e lazio TWITTER @uilfplromalazio SCARICA L APP Disponibile su AppStore e GooglePlay
Anno III n. 15-14 MAGGIO 2019 2 Contratto Sanità Privata I Sindacati a confronto con i Presidenti di Aiop e Aris da REDAZIONE Negli ultimi mesi abbiamo portato avanti una battaglia molto dura e, soprattutto, costante in favore dei lavoratori della sanità privata del Lazio e di tutto il paese. La nostra mobilitazione ha raggiunto molte delle strutture sanitarie private della regione e ha fatto in modo che arrivassero i primi passi in avanti in questo senso. Nei giorni scorsi, infatti, il confronto con le associazioni datoriali ha avuto un nuovo seguito, a fronte di un importante incontro che ha visto protagonisti i Presidenti di AIOP ed ARIS, insieme ai Segretari Generali di UIL FPL, FP CGIL e CISL FP. In questo contesto, si è discusso in maniera specifica di tre a- spetti che dovranno per forza di cose riguardare il rinnovo del contratto nazionale. Andando con ordine, i Segretari Generali hanno chiarito che dovrà essere realizzato un rinnovo economico che consentirà il riallineamento dei valori tabellari della sanità privata a quanto oggi previsto dal CCNL del comparto della sanità pubblica. Oltre a questo, è stato evidenziato che il contratto nazionale dovrà essere quindi omogeneo per tutte le Regioni, andando ad evitare qualsivoglia forma di contratto regionale, come invece era stato inizialmente paventato. Il terzo ed ultimo, ma non certo per importanza, punto discusso nella riunione, invece, riguarda la garanzia da parte delle strutture di risorse necessarie ad assicurare tutto ciò che verrà concordato ed inserito all interno del nuovo contratto nazionale, onde evitare problematiche successive di difficile risoluzione. Nonostante questi chiarimenti, comunque, sembra rimanere ancora lontana un intesa che porti alla firma di un nuovo contratto. Da parte nostra, possiamo dire che, in ogni caso, queste precisazioni concordate danno la possibilità di intraprendere un percorso che, tappa per tappa dovrà concludersi con un nuovo CCNL. Ora, per sbloccare la vertenza, dovrà esserci un nuovo incontro che dovrà essere fatto, congiuntamente con la Conferenza delle Regioni, anche in ragione degli impegni che la stessa aveva dichiarato e che ha assunto nel corso della seduta dello scorso 17 aprile. Solo in quel momento il tavolo di confronto potrà riprendere, al fine di consentire di completare tutti i chiarimenti sulle risorse economiche e pertanto vi chiediamo di mantenere tutte le iniziative di mobilitazioni territoriali già programmate, per mettere in evidenza il disagio delle lavoratrici e lavoratori che attendono il rinnovo del contratto nazionale da dodici anni. Sicuramente, dunque, la situazione sembra essere in via di miglioramento ed il nostro ruolo non può esser messo in discussione. Continueremo ad esserci e a vigilare per fare in modo che i lavoratori della sanità privata abbiano ciò che spetta loro di diritto! Sicurezza sul lavoro Basta demagogia, servono investimenti e risorse da REDAZIONE Sicurezza sui luoghi di lavoro. Un tema mai troppo trattato nel nostro paese, come continuiamo a ripetere senza sosta. E non siamo noi a dirlo, ma i dati e, dunque, i fatti concreti e tangibili. Ad oggi, infatti, le morti sui posti di lavoro continuano a crescere e sono molte, troppe considerando quanto si parli di queste tematiche nella nostra quotidianità e considerando anche le iniziative messe in campo dal Sindacato ed in particolar modo dalla UIL, per sensibilizzare tutti rispetto al tema. Rendersi conto di questo è fondamentale. Parlare di sicurezza non basta più di fronte al dato dei morti che aumentano in maniera inesorabile. Bisogna intervenire, come abbiamo fatto nel recente passato noi della UIL FPL Roma e Lazio, lavorando alacremente ed in maniera costante per evidenziare le problematiche a tutti i livelli, sensibilizzando media ed istituzioni in tal senso. Per quanto riguarda noi, presso l Azienda Ospedaliera S. Giovanni Addolorata, abbiamo riscontrato la totale indifferenza da parte di organi politici e di stampa, che invece di affrontare la tematica preferiscono andare avanti senza intervenire in maniera incisiva, ognuno con i mezzi a disposizione, per risolvere un problema che dovrebbe stare a cuore a tutti come quello della sicurezza. E anche in questo senso parliamo di fatti, considerando che il nostro dossier sulla sicurezza è stato consegnato alle più alte cariche dello stato ricevendo, per tutta risposta, un silenzio che si fa sempre più assordante tuttavia. In tale ambito, sono intervenuti anche i Segretari confederali di UIL, CGIL e CISL, Silvana Roseto, Rossana Dettori e Angelo Colombini, con una dichiarazione che sposa totalmente il nostro pensiero in merito. Si continua a morire - dichiarano i Segretari nella nota - sui posti di lavoro. Ancora in questi giorni assistiamo con sgomento ad una strage continua ed inesorabile. Abbiamo chiesto ripetutamente un incontro al Ministro Luigi Di Maio, ma ancora non siamo stati convocati. Non si può perdere altro tempo, è necessario intervenire con decisione per comprendere le criticità e trovare soluzioni efficaci in termini di investimenti sulla prevenzione e sulla formazione, rilanciando un tavolo congiunto di confronto tra il Governo e le Parti Sociali. Auspichiamo, dunque, che finalmente chi di dovere dia ascolto a tutte le sollecitazioni che arrivano dalle parti sociali e non solo per creare le condizioni di un lavoro finalmente sicuro e dignitoso. Non si tratta di richieste astruse o complicate, ma solo di ciò che dovrebbe essere normale in un paese come il nostro, soprattutto all epoca in cui viviamo. Chiedere sicurezza è sempre una scelta di civiltà ed è un dovere che abbiamo nei confronti delle future generazioni!
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