Workshop Innovation Tergeo Gestione dello stato sanitario della vite Bisogni e innovazioni Carlo Duso Università degli Studi di Padova 140 Istituto Cerletti - Conegliano 11-13 maggio 2016
Fattori che possono influenzare la gestione fitosanitaria della vite Effetti dei cambiamenti climatici Comparsa di specie invasive/nuovi agenti di malattia Normative, disponibilità di sostanze attive, resistenza Evoluzione delle tecniche colturali Strategie commerciali Interazioni con la popolazione
Cambiamenti climatici e tignole I cambiamenti climatici possono favorire l anticipo della fenologia e l aumento del numero di generazioni delle tignole ma questo fenomeno avvantaggia soprattutto Lobesia botrana.
Svernamento meno rischioso Le infestazioni di cocciniglie, tipiche di ambienti mediterranei, sono sempre più frequenti nelle regioni settentrionali (e dell Europa centrale). E possibile una recrudescenza delle virosi ad esse associate.
Comparsa di specie alloctone: due minatori fogliari della vite su tre sono di origine nordamericana Antispila oinophylla Holocacista rivillei Phyllocnistis vitegenella
Normative, disponibilità di sostanze attive, resistenza Effetti della revisione europea sul numero di sostanze attive disponibili Effetti del Regolamento N. 1107/2009 (s.a. candidate alla sostituzione) Lotta obbligatoria contro Scaphoideus titanus Orientamenti contrastanti sulla lotta ai vettori di virus e fitoplasmi Prodotti specifici vs. prodotti a largo spettro di azione
Evoluzione delle tecniche colturali Scelte varietali/clonali ristrette (verso una monocoltura di Glera?) Meccanizzazione della vendemmia e della potatura e diffusione di fitofagi (es. Lobesia botrana in Sud America) Sistemi irrigui (effetti differenziati su cicaline e cocciniglie) Gestione del suolo (effetti controversi su Hyalesthes obsoletus) Viticoltura protetta al Centro-Sud (effetti sui tripidi)
Vincoli imposti dalla GDO e dalle amministrazioni pubbliche Quantità di residui e restrizioni nelle s.a. ammesse (es. uva da tavola per il mercato nord-europeo) Limitazioni nei confronti di sostanze attive nocive per la salute (es. chlorpyriphos) nei protocolli e nei disciplinari di produzione Misure di mitigazione per limitare gli effetti ambientali Attenzione nei confronti degli «astanti» Percorsi agrituristici tra i vigneti?
L impiego dei prodotti fitosanitari è associato a problemi di vario ordine Tossicità acuta e cronica (es. fosforganici) Persistenza nell ambiente, trasferimento nei corpi idrici, bioaccumulo (es. DDT, atrazina) Resistenza e pullulazioni di specie indotte (es. acari Tetranichidi)
La lotta integrata ha rappresentato un tentativo riuscito di ridurre l uso di prodotti fitosanitari, in particolare degli insetticidi E un sistema di controllo degli organismi dannosi che utilizza tutti i fattori e le tecniche disponibili per mantenere le loro popolazioni al di sotto di densità che comportano danno economico nel rispetto di principi ecologici, economici e tossicologici (Viggiani, 1977)
Le aziende hanno bisogno di consulenza nella gestione fitosanitaria? Dalla Direttiva 128/2009 parrebbe di sì dato che prevede la realizzazione di reti di monitoraggio sullo sviluppo di patogeni e parassiti la realizzazione di sistemi di previsione e avvertimento sullo sviluppo delle avversità (fitofagi e patogeni) la diffusione delle informazioni in difesa integrata.
La difesa integrata volontaria risponde ai bisogni delle aziende? Essenzialmente, essa richiede il rispetto dei disciplinari regionali di produzione integrata, considerando i principi generali di difesa integrata definiti dall Allegato III del Dlgs n. 150/2012
Come sarà applicato l Allegato III del Dlgs 150/2012? Adottare tecniche colturali adeguate (es. uso di «cultivar» resistenti/tolleranti, pratiche equilibrate di fertilizzazione e irrigazione) Protezione e accrescimento di popolazioni di importanti organismi utili (es. adeguate misure fitosanitarie, utilizzo di infrastrutture ecologiche all'interno e all'esterno dei siti di produzione). Rispettare valori soglia attendibili.
Come sarà applicato l Allegato III del Dlgs 150/2012? Dare la preferenza a metodi biologici sostenibili, mezzi fisici e altri metodi non chimici se consentono un adeguato controllo degli organismi nocivi. Preferenza a prodotti fitosanitari selettivi rispetto agli organismi da combattere, con effetti minimi sulla salute umana, gli organismi non bersaglio e l'ambiente. Porre in atto strategie anti-resistenza
La difesa integrata dovrebbe prevedere l attuazione di interventi di lotta biologica I consulenti (e le aziende) hanno bisogno della ricerca?
Vi ringrazio per l attenzione!