Comunicato stampa noloco Studio INAUGURAZIONE Venerdì 26 gennaio ore 18 noloco Studio, via Dondi dell Orologio 29 - Padova Noloco Studio inaugura venerdì 26 febbraio Personal division. Un percorso tra le opere della giovane artista tunisina, che per la prima volta espone in Italia. Venuta a Padova per conoscere le ragioni della costruzione del muro di via Anelli, pone al centro del suo lavoro il significato del limite. E il muro diventa la frontiera che distingue l invisibile dal visibile e trasforma lo spazio in paesaggio, trasforma un luogo in un campo. La mostra, a cura di Silvia Ferri de Lazara, rimarrà aperta fino al 18 febbraio: giovedì venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 21 o su appuntamento. Ingresso libero. La sua presenza o quella di un suo collaboratore sarà particolarmente gradita Per informazioni: Evelina Bergamasco e-mail: eve.bergamasco@virgilio.it cell. +39 348 4466843
Comunicato stampa noloco Studio Inaugurazione, venerdì 26 gennaio, ore 18 noloco Studio, via Dondi dell Orologio 29 - Padova Padova, 24 gennaio 2007 Noloco Studio inaugura venerdì 26 febbraio Un muro per tutti, mostra. Un percorso tra le opere della giovane artista tunisina, che per la prima volta espone in Italia. Venuta a Padova per conoscere le ragioni della costruzione del muro di via Anelli, pone al centro del suo lavoro il significato del limite. E il muro diventa la frontiera che distingue l invisibile dal visibile e trasforma lo spazio in paesaggio, trasforma un luogo in un campo. Un esposizione che rientra nella filosofia di noloco Studio: mettere a disposizione uno spazio ai giovani artisti emergenti e soprattutto aprire la strada a nuove contaminazioni artistiche per arricchire l offerta culturale della città. Siamo lieti di ospitare un'artista che lavora su problematiche sociali e attuali, questo ci avvicina alle originali intenzioni della galleria. - dice Dario Lazzaretto, presidente di noloco Studio - e in quest'occasione inoltre vedrete anche l'apertura al pubblico di un'altra stanza, che amplierà lo spazio espositivo dedicato al progetto dell'artista La mostra è a cura di Silvia Ferri de Lazara. Moufida - spiega Ferri de Lazara - spesso si sente soffocata dagli spazi, da quella loro troppa definitezza, da quel senso di controllo che spesso è implicito in loro. Dal paradosso della coesistenza della mobilità e dell isolamento in un solo luogo. L esposizione si articola in opere di muratura, foto, video. Moufida - precisa Ferri de Lazara - sta cercando di riscoprire lo spazio in maniera non strumentale, è alla ricerca di un alternativa di spazio che le dia un senso di accoglienza e di casa. Se l abitazione è il tratto essenziale della condizione umana la sua ricerca diventa un viaggio verso la scoperta di se stessa. La sua installazione gioca con i confini. Tra la galleria e la spazio privato, tra la galleria e la città. Il percorso della mostra infatti si articola in più luoghi obbligandoci a riflettere sull identità degli spazi che attraversiamo. Un muro, un video, alcune foto attaccati alle pareti ci parlano dei limiti che ciascuno di noi erige attorno a sé. La mostra, a cura di Silvia Ferri de Lazara, rimarrà aperta fino al 18 febbraio: giovedì venerdì, sabato e domenica dalle 18 alle 21 o su appuntamento. Ingresso libero. Per avere maggiori informazioni: www.noloco.it; info@noloco.it; cell. +39 340 2553114.
noloco Studio noloco Studio, via Dondi dell Orologio 29 - Padova Un muro per tutti "Si dice che apparteniamo ad una società mobile, e tuttavia non possiamo ignorare il fatto che ci stiamo isolando sempre di più all'interno dei nostri mondi individuali privatizzati." Andrea Zittel "Lo straniero è a un tempo l'irriducibile e colui senza il quale vivere non è più vivere" Michael De Certeau Moufida Fedhila, artista tunisina di Ksour-Essef è venuta dalla Francia a Padova per conoscere la situazione di via Anelli e capire le motivazioni della costruzione del muro. Tutto il suo lavoro è sul significato del limite. Il muro è la frontiera che distingue l invisibile dal visibile e trasforma lo spazio in paesaggio, trasforma un luogo in un campo. La segregazione è la forma estrema della discriminazione: quando all'ineguaglianza di diritti, di opportunità, di trattamento si sovrappone l'isolamento - spaziale, sociale e simbolico - di un gruppo minoritario oppure l'internamento di una determinata categoria di persone entro spazi sottratti al diritto ordinario, siamo di fronte a un processo che di fatto tende a privare gli individui perfino dello status di persona. In Italia vi sono dei luoghi - o non-luoghi - per mezzo dei quali si compie in modo estremo ed esemplare questo processo di allontanamento reale e simbolico dal territorio italiano, dalla società, dalla civitas di persone reputate ed etichettate come indesiderabili: sono i campi, per meglio dire istituzioni rette dalla logica del campo. Il campo è così diventato, come dice Giorgio Agamben, il paradigma estremo del nostro mondo moderno. Moufida spesso si sente soffocata dagli spazi, da quella loro troppa definitezza, da quel senso di controllo che spesso è implicito in loro. Dal paradosso della coesistenza della mobilità e dell isolamento in un solo luogo. Mobilità e isolamento sono due facce dell'abitare contemporaneo: Mobilità può voler dire dinamismo, comunicazione, ubiquità ma anche esproprio, sradicamento, migrazione forzata. Isolamento implica privatizzazione, intimismo, rifugio ma anche difesa della proprietà, aggressività, ghettizzazione. Chi ricerca un luogo fisico o immaginario, trova che l'idea di appartenenza è continuamente espropriata da forme d'instabilità, siano esse quelle del consumismo che induce bisogni continuamente diversi o quelle politico-economiche che obbligano interi gruppi a spostarsi per vivere. Si deve all'arte contemporanea, a quell arte che non è rappresentazione del reale ma problematizzazione del reale, la riflessione più lucida sul significato dello spazio. Consci di un progressivo isolamento dell'architettura in un territorio allo stesso tempo troppo autonomo e troppo influenzato dalla comunicazione, Moufida sta cercando di riscoprire lo spazio in maniera non strumentale ricercando quella che Michel De Certeau chiama "la necessità di articolare una geografia seconda, poetica, sopra la geografia del senso letterale". Moufida è alla ricerca di un alternativa di spazio che le dia un senso di accoglienza e di casa. Se l abitazione è il tratto essenziale della condizione umana la sua ricerca diventa un viaggio verso la scoperta di se stessa. La sua installazione gioca con i confini. Tra la galleria e la spazio privato, tra la galleria e la città. Il percorso della mostra infatti si articola in più luoghi obbligandoci a riflettere sull identità degli spazi che attraversiamo. Un muro, un video, alcune foto attaccati alle pareti ci parlano dei limiti che ciascuno di noi erige attorno a sé. Silvia Ferri de Lazara
Moufida Fedhila Address: 4 Bd Solférino 35000 Rennes (Cell phone ): 06 315 160 15 email: mfedhila@yahoo.fr Date of birth: 28.04.1977 Nationality: French Tunisian EDUCATION A Higher Education of Fine Art school at Rennes in France 2006-2007 Master Degree of Fine Art 2003-2005 Bachelor Degree of Fine Art COLLECTIVES EXIHIBITIONS 2006 «Do Not Disturd», a sound exihibition at Rennes in GEPS in Cultral Center of Colombier. 2005 «Public Freehold Collection», a photos exihibition in the Cloître Gallery at Rennes. 2004 Exibition painting of students in the Cloître Gallery at Rennes.
22 janvier 2007 Je ne vois rien Un grillage Un groupe de personnes Des bâtiments démolis Comme dans un film surréaliste Je fais le tour Je croise quelques personnes Le regard perdu Contemplant le périphérique..juste à l arrêt de bus, ils attendent Le bus peut-être..ou la prochaine opération ou plutôt rien!!! On me dit que la police est quelque part, il ne faut pas me faire remarquer «Je n ai pas le droit d y être, j ai aucune autorisation ministérielle», le leitmotiv de tous les jours. Juste entre deux,je vois deux personnes escaladant le mur pour rejoindre le côté interdit, mais lequel? La police Ok! ok! je me rends de l autre coté!!mission impossible!! 23 janvier 2007 Une atmosphère de désert! je cherche une deuxième entrée pour pénétrer de l autre coté du mur La police est là!! La mission devient impossible!!j ai rencontré zak étudiant habitant dans le quartier Zak :«C était un professeur français au Maroc, qui nous enseignait la sociologie Il nous expliquait, comment se sentir dans son propre pays sans être dans son pays natal?» «Simplement faire sa vie Et s intégrer C est seulement dans la tête» 24 janvier 2007 Enfin j accède au second quartier, de l autre coté du mur Entrée introuvable Parmi tant d encerclement d habitation Je croise une personne qui y habite... Je tente de lui parler Je suis une artiste française... J ai besoin de faire des photos à l intérieur Je peux y accéder? Je peux emprunter votre balcon Non! Non!ceux-ci est un immeuble privé Le mur est là!! vous pouvez prendre les photos.première tentative!!! Il ne faut pas me faire remarquer!..la police doit tout vérifier Je dois sonner chez quelqu un!! À l entrée des noms abrégés RG BF Je guète l entrée Une personne de couleur S il vous plait Quoi? je peux vous parler..pardon!!je n ai pas le temps Elle s en va!!! Une autre personne S il vous plait, je peux entrer faire des photos Non vous ne pouvez pas accéder! c est une propriété privée Vous ne pouvez pas rester là!!allez-vous-en! Mission terminée!! 22 gennaio 2007 Non vedo nulla delle sbarre...un gruppo di persone gli edifici demoliti Come in un film surrealista Faccio il giro incrocio alcune persone Lo sguardo perso Contemplando la periferia. Proprio alla fermata dell'autobus, essi aspettano forse l'autobus, o la prossima operazione o pittosto niente!!! Mi si dice che la polizia è da qualche parte, non devo farmi notare non ho il diritto di esserci, non ho nessuna autorizzazione ministeriale, questo è il ritornello quotidiano. E nel frattempo vedo due persone che scalano il muro per raggiungere il lato vietato, ma qual è? La polizia Ok! ok! mi sposto dall'altro lato!! missione impossibile!! 23 gennaio 2007 Un'atmosfera di deserto! cerco una seconda entrata per penetrare dall'altro lato del muro La polizia è là!! La missione diventa impossibile!! Ho incontrato Zak che studia abitando nel quartiere Zak: "-c era un professore francese in Marocco che insegnava sociologia egli ci spiegava:...come sentirsi nel proprio paese senza esserci...? Semplicemente facendo la propria vita...ed integrandosi...è tutto solo nella testa -" 24 gennaio 2007 Infine accedo al secondo edificio dall'altro lato del muro nessun ingresso...incrocio un abitante... tento di parlare con lui..."- Io sono un artista francese... ho bisogno di fare delle foto all'interno posso accedere posso chiedere in prestito il vostro balcone No! No! questo è un palazzo privato Il muro è là!! potete prendere le foto. Primo tentativo!!! non bisogna farmi notare!.. La polizia deve controllare tutto Devo suonare il campanello da qualcuno!! All'entrata nomi abbreviati...: RG BF Io guardo l'entrata..una donna di colore "- per piacere -" "-..cosa..?-" "-non posso parlarvi.. perdono!! non ho il tempo - e se ne va. Un altra persona "-per piacere-" "-posso entrare a fare foto?- "- Non potete accedere! è proprietà privata non potete restare là!! ANDATEVENE!"- Missione finita!!