Davide Ubaldi Le vegetazioni erbacee e gli arbusteti italiani. Tipologie fitosociologiche ed ecologia II edizione



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Davide Ubaldi Le vegetazioni erbacee e gli arbusteti italiani Tipologie fitosociologiche ed ecologia II edizione

Copyright MMXIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133/A B 00173 Roma (06) 93781065 ISBN 978-88-548-5758-2 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. II edizione: gennaio 2013

5 Ringraziamenti (dalla prima edizione) Devo ringraziare i colleghi, gli amici e mio figlio Filippo per il materiale fotografico e per i dati che mi hanno donato: Anna Letizia Zanotti, autrice di una foto sensazionale sulle praterie a Carex curvula e di diverse altre, Giovanna Puppi (per le foto e per i rilievi fluviali del Panaro eseguiti insieme con Anna L. Zanotti), Giovanna Pezzi, Gianfranco Pirone, Maurizio Sirotti (per una foto e per alcuni rilievi di pascolo), Andrea Cattabriga, Roberto Ferranti e William M. Santoleri. Le foto non siglate, sono naturalmente le mie, tratte da vecchie diapositive degli anni 70 e portano tutto il peso della loro età e della mia inesperienza. Infine un ringraziamento particolare a Maria Speranza per la maggior parte dei dati che figurano nella tabella sinottica sulla vegetazione dei prati semiruderali emiliani. D. U. Bologna, settembre 2008 Note alla seconda edizione Approfondimenti, nuove valutazioni sintassonomiche e nuove caratterizzazioni floristiche distinguono questa edizione. Ad esempio è profondamente rinnovato il trattamento delle praterie aride mediterranee (classi Thero-Brachypodietea e Lygeo-Stipetea). Un altro esempio è la questione dei Sedo-Scleranthetea, classe non riconosciuta nella prima edizione ed ora trattata come sinonimo di Koelerio-Corynephoretea, grazie al conseguimento di fonti chiarificatrici. In questa classe sono descritti nuovi syntaxa per la vegetazione serpentinicola. Altre due classi, Bidentetea e Plantaginetea vengono ancora comprese negli Stellarietea mediae, nel cui ambito, inoltre, è posta in rilievo per la prima volta la vegetazione cerealicola infestante mediterranea con il nuovo ordine Allietalia nigri. Anche una ricollocazione di alcuni argomenti in rapporto ai capitoli, come pure un nuovo indice ed un elenco dei syntaxa citati è finalizzata ad una migliore consultazione del libro. D. U. Bologna, novembre 2012 5

7 Indice dei capitoli pagina Ringraziamenti e note alla seconda edizione 5 Capitolo 1 Arbusteti temperati Rhamno-Prunetea 11 Urtico-Sambucetea 15 Calluno-Ulicetea 16 Capitolo 2 Orli boschivi e radure erbose intraforestali Epilobietea angustifolii 21 Trifolio medii-geranietea sanguinei 22 Circaeo-Stachyetea 25 Betulo-Adenostyletea 27 Capitolo 3 Praterie alpine e subalpine Salicetea herbaceae 29 Caricetea curvulae 30 Nardetea strictae 31 Elyno-Seslerietea 35 Capitolo 4 Prati temperati mesofili e semiruderali Arrhenatheretea 43 Agropyretea repentis 48 Capitolo 5 Prati aridi temperati e garighe temperate Festuco-Brometea e Armerio-Festucenea 53 e 62 Koelerio-Corynephoretea (= Sedo-Scleranthetea) 66 Capitolo 6 Garighe e prati oromediterranei Cerastio-Carlinetea nebrodensis 71 Rumici-Astragaletea siculi 75 Carici-Genistetea lobelii 75 Saginetea piliferae 76 Capitolo 7 Garighe e prati aridi mediterranei Rosmarinetea officinalis 79 Cisto-Lavanduletea 81 Thero-Brachypodietea 82 Lygeo-Stipetea 83 Tuberarietea guttatae 86 Capitolo 8 Vegetazione rupicola Asplenietea trichomanis 91 Adiantetea 96 Crithmo-Limonietea 97 7

8 Indice Capitolo 9 Vegetazione glareicola Thlaspietea rotundifolii 99 Scrophulario-Helichrysetea 104 Capitolo 10 Vegetazione psammofila costiera Ammophiletea 107 Cakiletea maritimae 108 Capitolo 11 Vegetazione alofila costiera e calanchiva Thero-Salicornietea 111 Saginetea maritimae 113 Sarcocornietea fruticosae 114 Juncetea maritimi 117 Ruppietea maritimae 119 Zosteretea maritimae 119 Capitolo 12 Vegetazione acquatica Potamogetonetea pectinati 121 Isoëto-Littorelletea 123 Charetea fragilis 124 Lemnetea minoris 125 Capitolo 13 Vegetazione palustre e di torbiera Phragmiti-Magnocaricetea 127 Caricetea fuscae 131 Oxycocco-Sphagnetea 132 Capitolo 14 Prati inondati e alte erbe fluviali Molinio-Juncetea 135 Nasturtietea officinalis 140 Montio-Cardaminetea 140 Isoëto-Nanojuncetea 141 Capitolo 15 Vegetazione nitrofilo-ruderale perenne Galio-Urticetea 143 Artemisietea vulgaris 144 Capitolo 16 Vegetazione nitrofilo-ruderale annuale Stellarietea mediae 147 Tabelle fitosociologiche 157 Elenco delle classi, ordini e alleanze 305 Bibliografia

Indice 9 Contenuto delle tabelle Tabelle Agropyretea repentis Emilia-Romagna, Marche 15 Armerio-Festucenea (Festuco-Brometea) App. centr. e mer. 22, 23 Arrhenatheretea App. settentrionale e centrale 13 e 14 Artemisietea vulgaris 31 Bidentetea tripartitae (vedi Stellarietea mediae, Bidentetalia) Caricetea curvulae Alpi 4 Circaeo-Stachyetea App. umbro-marchigiano 2 Elyno-Seslerietea Alpi 7 e 8 Elyno-Seslerietea alto App. modenese 9 Elyno-Seslerietea App. centrale e meridionale 10-11 e 12 Festuco-Brometea Alpi 17 e 17bis Festuco-Brometea Appennini 16,18,19,20,31 Festuco-Brometea Francia meridionale 21 Galio-Urticetea App. centrale 2 Koelerio-Corynephoretea Francia meridionale 24 Lygeo-Stipetea Francia meridionale 24 Molinio-Juncetea Umbria, Sicilia 27bis, 28, 30 Nardetea strictae Alpi 5 Nardetea strictae App. settentrionale 6 e 13 Onopordetea acanthii (vedi Stellarietea mediae, Onopordetalia) Phragmiti-Magnocaricetea (Bolboschoenetalia) 29 Phragmiti-Magnocaricetea (Magnocaricion) 27 Phragmiti-Magnocaricetea (Phragmition) 27bis, 28 Plantaginetea majoris (vedi Stellarietea mediae - Plantaginetalia) Potamogetonetea pectinati Lago di Bolsena 26 Rhamno-Prunetea Alpi, App. centrale 1 e 1bis Rosmarinetea officinalis Francia meridionale 21 Salicetea herbaceae Alpi 4 Sarcocornietea fruticosae Puglia 25 Stellarietea mediae (Bidentetalia tripartitae) 30, 31 e 32 Stellarietea mediae (Chenopodietalia) 15, 31 e 32 Stellarietea mediae (Onopordetalia acanthii) 32 Stellarietea mediae (Plantaginetalia majoris) 32 Thero-Brachypodietea Francia meridionale 24 Thlaspietea rotundifolii (Arabidion caeruleae) Alpi 4 Trifolio-Geranietea sanguinei App. centrale 3 Vaccinio-Piceetea (Vaccinio-Juniperion nanae) App. sett. 6

Capitolo 1 Arbusteti temperati Capitolo dedicato agli arbusteti ed i mantelli temperati, perlopiù mesoxerofili, in prevalenza submediterranei e montani. Ci troviamo soprattutto nell ambito delle fasce dei boschi di latifoglie decidue, specialmente querceti caducifogli e faggete termofile. I reperti italiani mostrano tre classi di arbusteti, Rhamno-Prunetea, Urtico-Sambucetea e Calluno-Ulicetea. Nella seconda vi sono anche dei boschi, come i robinieti e le piantagioni di latifoglie su suoli ricchi di nitrati. Sono escluse dalla trattazione le formazioni arbustive subalpine afferenti alle classi prevalentemente forestali Vaccinio-Piceetea ed Erico-Pinetea e così pure le macchie sclerofille mediterranee della classe Quercetea ilicis; per tutte queste si veda la sintesi della vegetazione forestale d Italia (Ubaldi, 2008). Nella tabella 6 è tuttavia riportata una serie di rilievi di vaccinieti erbosi dell alto Appennino modenese, posti a confronto con i nardeti della medesima area. RHAMNO-PRUNETEA Riv.-God. et Borja-Carb. 1961 PRUNETALIA SPINOSAE R. Tx. 1952 Arbusteti caducifogli, più raramente genistoidi (nel caso ad esempio di aggruppamenti ricchi di Spartium junceum) oppure aghifogli se domina il ginepro comune (Juniperus communis). Le specie caratteristiche della classe e dell ordine sono tutte legnose, in prevalenza arbustive (tranne l acero campestre e Prunus mahaleb, che possono essere degli alberi): Acer campestre, Clematis vitalba, Cornus sanguinea, Crataegus monogyna, Euonymus europaeus, Ligustrum vulgare, Prunus mahaleb, Prunus spinosa, Rosa canina. I suoli sono neutro-basici o poco acidi, non particolarmente fertili; le condizioni microclimatiche da meso-xeriche a mesiche, l intensità della luce attenuata, specialmente per gli arbusteti che compongono i mantelli periforestali, addossati ai margini dei boschi che guardano a settentrione. Altri tipi di collocazione sono gli spazi aperti, ad esempio gli arbusteti che si formano su pascoli e campi abbandonati, su sedimenti fluviali sopraelevati, ecc. Questi tendono a chiudersi e a favorire la formazione di boschi. Generalmente fanno parte degli arbusteti anche e- semplari di specie arboree allo stato giovanile. 11

12 Capitolo 1 Berberidion vulgaris Braun-Blanquet 1950 (tabella 1 colonne a) Arbusteti tipici delle Alpi, dislocati specialmente nella fascia montana, a livello di peccete o faggete. Sono costituiti da Berberis vulgaris, con varie specie di Rosa, con Rubus idaeus ecc. Specie differenziali: Berberis vulgaris (preferente), Lathyrus pratensis, Polygonatum odoratum, Rosa coriifolia, Rosa glauca, Rosa montana, Rubus idaeus, Sambucus racemosa, Sisymbrium strictissimum, Thalictrum minus, Veronica teucrium. In questa alleanza la presenza delle specie di classe ed ordine è praticamente ridotta a Prunus mahaleb, Prunus spinosa e Rosa canina. Roso arvensis-crataegion laevigatae Ubaldi 2008 (tabella 1, col. b) Arbusteti e mantelli perlopiù basso-montani, abbastanza mesofili, noti per l Appennino umbro-marchigiano e abruzzese, e per il Montefeltro, con fisionomie variabili, a Crataegus laevigata, a Juniperus communis, a Prunus spinosa, a Salix apennina, a Malus florentina, a Lonicera xylosteum, ecc. Si trovano su suoli relativamente evoluti, argillosi o calcarei. [Negli stessi luoghi, su suoli calcarei asciutti e ben drenati sono sostituiti dagli arbusteti del Teucrio chamaedrys-cytisophyllion sessilifolii, vedi sotto]. Gli arbusteti del Roso arvensis-crataegion laevigatae sono in connessione dinamica con cerrete mesofile e faggete basso e medio montane. Specie differenziali: Crataegus laevigata e Rosa arvensis. Ribeso alpini-juniperenion communis Cutini, Stanisci et Pirone 2002 Suballeanza tipica di suoli calcarei pietrosi, ma umiferi e freschi. Specie differenziali: Cotoneaster integerrimus, Ribes alpinum, Ribes multiflorum, Ribes uva-crispa, Rubus hirtus e, talvolta, deboli presenze di Daphne oleoides e Laburnum anagyroides. Vegetazione nota per l Appennino umbro-marchigiano e abruzzese, rappresentata perlopiù da aggruppamenti a Crataegus laevigata o a Juniperus communis.

Arbusteti temperati 13 LONICERO ETRUSCAE-RUBENALIA ULMIFOLII Ubaldi 2008 (tabella 1, colonne c) Subordine più termofilo rispetto ai tipici Prunetalia spinosae dell Europa media, comprendente arbusteti, collinari al nord e fino a montani al sud, differenziati dalla presenza di specie submediterranee, mediterranee e mediteraneo-termoatlantiche. Specie differenziali: Hedera helix, Lonicera etrusca, Rubus ulmifolius, Tamus communis, Quercus pubescens, ecc. (elenco completo in tabella). Teucrio chamaedrys-cytisophyllion sessilifolii Ubaldi 2008 (tabella 1bis) La vegetazione tipica di questa alleanza è rappresentata da arbusteti a Cytisophyllum sessilifolium (= Cytisus sessilifolius). Altri aspetti fisionomici più comuni sono arbusteti e mantelli in cui questa specie si mescola con Spartium junceum oppure cespuglieti quasi puri costituiti da quest ultima. Specie caratteristica preferenziale: Cytisophyllum sessilifolium. Sono differenziali varie specie soprattutto di prati e orletti aridi: Bromus erectus, Carex flacca, Dactylis glomerata, Dorycnium herbaceum, Inula conyza, Peucedanum verticillare, Sanguisorba minor, Teucrium chamaedrys. Negli arbusteti di Spartium junceum è frequente Dorycnium hirsutum. I cespuglieti a Cytisophyllum crescono generalmente su suoli detritici, carbonatici e ben drenati, asciutti, derivati da substrati calcarei, marnosi e marnoso arenacei. Si presentano soprattutto come mantelli dei boschi di Ostrya carpinifolia, quindi su versanti collinari ombreggiati. In aree submontane alte e montane anche in siti aperti e ben soleggiati lontano da boschi (compensazione ecologica dovuta all altitudine e al clima più piovoso). Il Teucrio chamaedrys-cytisophyllion sessilifolii è noto specialmente per l Appennino centrale, da cui provengono i dati, ma in apparenza (osservando le fisionomie) è diffuso anche in quello settentrionale. Non tutti gli arbusteti a Cytisophyllum sessilifolium si possono inquadrare nel Teucrio chamaedrys-cytisophyllion sessilifolii, ad esempio certuni submediterranei caldi, con Asparagus acutifolius, che si collocano nel Pruno-Rubion ulmifolii (vedi alcune colonne della tabella 1, in particolare la colonna 7). La colonna 7 corrisponde all associazione Spartio juncei-cytisetum sessilifolii Biondi et al. 1988, ritenuta dai

14 Capitolo 1 suoi autori come syntypus di una alleanza denominata Cytision sessilifolii, ma rientrando nel Pruno-Rubion ulmifolii, il Cytision sessilifolii cade in sinonimia col Pruno- Rubion ulmifolii. Ilici-Crataegion laciniatae Ubaldi 2008 Arbusteti e boscaglie ad arbusti spinosi e liane noti per le Madonie (Sicilia), in aree montane e siti freschi, costituiti da Clematis vitalba, Crataegus laciniata, Crataegus monogyna, Prunus spinosa, Rosa canina, ecc. Specie caratteristiche e differenziali: Crataegus laciniata, Ilex aquifolium, Lamium flexuosum, Ruscus aculetus, ecc. Alleanza mediterraneo-montana di cui mi è nota solo l associazione Crataegetum laciniatae, riportata in Brullo (1983). La sua collocazione nel subordine Lonicero etruscae-rubenalia ulmifolii è sostenuta dalla presenza di Rubus ulmifolius, Tamus communis e Lonicera etrusca. Pruno-Rubion ulmifolii O. de Bolós 1954 (tabella 1 colonne c) Dal punto di vista fisionomico si tratta sovente di mantelli specialmente a Rosa sempervirens, cespuglieti e siepi a Rubus ulmifolius e a Paliurus spina-christi. Raramente a Cytisophyllum sessilifolium e Spartium junceum. Ne è nota la presenza nell Italia centrale, Sicilia, Sardegna e Golfo di Trieste. Ha un carattere di vegetazione submediterranea calda, essendo differenziata da varie specie termofile: Asparagus acutifolius, Cercis siliquastrum, Clematis flammula, Cotinus coggygrya, Paliurus spinachristi, Pistacia terebinthus, Rosa sempervirens, Rubia peregrina. Il Pruno-Rubion ulmifolii italiano non è del tutto corrispondente a quello originale, della Penisola iberica, che è una vegetazione assai più vicina floristicamente ai Quercetalia ilicis, vale a dire ai boschi mediterranei di sclerofille, mentre nel nostro figurano numerose specie dei Quercetalia pubescenti-petraeae, cioè specie dei boschi submediterranei caducifogli. Diverse colonne sinottiche di Pruno-Rubion iberico sono riportate in Blasi, Cutini, Di Pietro & Fortini (2002). Fraxino orni-berberidenion Poldini et Vidali (1995) 2002 Arbusteti e siepi dell area costiera e collinare del goriziano e triestino e della vicina Slovenia, tra le propaggini delle Alpi ed il mare,

Arbusteti temperati 15 nell ambito di condizioni climatiche temperato-calde. Arbusteti di questo gruppo li ho osservati anche sui Colli Berici. Fisionomie: a Cotinus coggygrya, a Prunus mahaleb, a Rubus ulmifolius e Ligustrum vulgare, a Rhamnus cathartica, a Paliurus spinachristi, a Spartium junceum. Specie differenziali: Celtis australis, Frangula rupestris, Peucedanum venetum, Rosa canina var. corymbifera, Viola hirta. Questa suballeanza è collocata dai suoi autori nel Berberdion, ma è complessivamente più simile al Pruno-Rubion ulmifolii, pur mostrando una contenuta presenza di specie che evocano appunto il Berberidion (ma in pratica è importante solamente Rosa canina var. corymbyfera). URTICO-SAMBUCETEA (Doing 1962) Passarge 1968 CHELIDONIO-ROBINIETALIA Jurko ex Hada et Sofron 1980 Boscaglie, siepi e boschi nitrofili di robinia, sambuco e rovi, su suoli post-colturali ricchi di nitrati o su terrapieni. Formazioni tipiche delle scarpate stradali e ferroviarie, che si diffondono anche su materassi fluviali specialmente sabbiosi, ove talvolta sopportano occasionali e brevi periodi di inondazione. I boschi di robinia sono anche frutto di piantagione (consolidamento di scarpate, robinieti da legno ecc.), ma nelle Prealpi questa specie esotica di origine nordamericana può risultare invadente a scapito dei querceti caducifogli, favorita probabilmente dalle condizioni climatiche umide anche in estate, analoghe a quelle della sua terra d origine. Nell Appennino settentrionale e centrale riesce a penetrare nei boschi naturali solo in caso di degradazione, in particolare quando le lavorazioni agricole provocano versamenti di terreno agrario nei boschi dei pendii sottostanti. Nel meridione la robinia perde molta della sua aggressività ecologica. Anche i rimboschimenti di latifoglie differenziati da specie nitrofile possono rientrare negli Urtico-Sambucetea. Specie caratteristica: Robinia pseudacacia. Specie differenziali rispetto agli arbusteti dei Rhamno-Prunetea: Sambucus nigra e varie altre nitrofile, come Alliaria petiolata, Artemisia vulgaris, Bromus sterilis, Chaerophyllum temulum, Cirsium arvense, Galium aparine, Urtica dioica, Veronica hederifolia, ecc.

16 Capitolo 1 La sintassonomia e la sinecologia di queste formazioni sono ai primordi. L alleanza Chelidonio-Robinion Jurko ex Hada et Sofron 1980 comprende i robinieti dell Europa orientale. Nell Appennino settentrionale, a livello collinare, si trovano robinieti con Rubus ulmifolius, Arum italicum, Brionia dioica, Hedera helix, Tamus communis, Vitis vinifera, che possono considerasi come alleanza a sé, di clima più mite ed oceanico: Bryonio-Robinion Ubaldi, Melloni et Cappelletti in Ubaldi 2003. Alleanza basata sull associazione Bryonio-Robinietum dei medesimi autori. Il suolo è soffici e molto umifero in superficie e passa bruscamente in profondità ad un orizzonte molto compatto, ricco di noduli calcarei, ove l acqua tende a ristagnare, cosa che spiega la presenza insieme alla robinia di Ulmus minor, tipico albero dei boschi ripariali periodicamente inondati. Reperti Biondi et al. (1999), tabella 17 e tabella 18 (vegetazione a Sambucus nigra attribuita a Rhamno-Prunetea), Parco fluviale regionale dello Stirone (Emilia); Biondi, Casavecchia, Pinzi, Bagella & Calandra (2002), tabella 1 (bosco ruderale a Ulmus minor), Parco regionale del Conero (Marche); Ubaldi (2003), tabella 7 (Bryonio-Robinietum), pagina 301, colline bolognesi (Emilia). CALLUNO-ULICETEA Br.-Bl. et R. Tx. ex Klika et Hada 1944 Classe eurosiberiana e submediterranea rappresentata da aggruppamenti arbustivi acidofili di aspetto ericoide o genistoide. Ad esempio: a) lande basse, camefitiche, costituite da Calluna vulgaris e piccole specie di Genista, b)arbusteti nanofanerofitici a Cytisus scoparius (= Sarothamnus scoparius), c) certi arbusteti submediterranei ad Erica arborea con Cistus salvifolius, Erica scoparia. I calluneti sono una vegetazione più spiccatamente acidofila ed hanno una distribuzione da planiziale a montana, distribuiti nell arco delle Alpi, nell Appennino settentrionale e nell Italia centrale tirrenica fino al Lago Trasimeno. I sarotamneti sono in genere meno acidofili, tanto che in essi si possono mescolare specie arbustive dei Rhamno- Prunetea (classe, come già detto, di arbusteti neutro-basifili); sono distribuiti soprattutto in aree submontane e basso-montane, nella medesima area geografica dei calluneti. [I sarotamneti di regioni più meridionali sono trattati a parte: vedi poco sotto Arbusteti con Adenocarpus sp. pl.] Specie caratteristiche e differenziali rispetto a Rhamno-Prunetea: Agrostis capillaris (= A. tenuis), Betula pendula (giovani alberelli), Calluna vulgaris, Carex pilulifera, Danthonia decumbens, Genista germanica, Genista pilosa, Hieracium umbellatum, Lembotropis nigricans, Luzula campestris, Potentilla erecta, Melampyrum pratense,

Arbusteti temperati 17 Molinia caerulea ssp. caerulea, Teucrium scorodonia, Ulex europaeus (raro), Veronica officinalis, Viola canina; in genere è frequente e può essere abbondante Pteridium aquilinum. Questo corteggio floristico è più completo nelle Alpi rispetto all Appennino. Il centro geografico di distribuzione dei Calluno-Ulicetea è l Europa atlantica, ove la classe è rappresentata dall ordine Ulicetalia minoris (Duvigneaud 1944) Géhu 1975. Per i nostri arbusteti acidofili il livello di ordine è controverso. Come alleanze generalmente si citano il Genistion pilosae Duvigneaud 1942 (= Calluno-Genistion Duvignaud 1944) con riferimento alle brughiere basse a Calluna vulgaris e Genista sp. pl., e il Sarothamnion scoparii Tüxen ex Prsg. 1949 per gli aggruppamenti a Cytisus scoparius.resta da porre bene in evidenza la distinzione floristica tra le due alleanze. Reperti Baldoni et al. (senza data), tabella Genisto pilosae-callunetum, tabella Sarothamnetum (sub Ramno-Prunetea) e tabella Arbusteti ad Erica arborea ed E. scoparia (attribuita a Rhamno-Prunetea), Lago Trasimeno (Umbria); Biondi et al. (1989), tabella 8, Comunità montana Catria-Nerone (Marche); Credano & Pirola (1975), tabella 33 (cespuglieti a Erica arborea, Cistus salvifolius e Calluna vulgaris, con specie anche dei Rhamno-Prunetea), provincia di Sondrio (Lombardia); De Dominicis & Casini (1979), tabella 10, Val di Farma (Toscana); Feoli et al. (1981), tabella 1, Carso triestino (Venezia Giulia); Montacchini et al. (1982), tabella 43 (landa a Cistus salvifolius), Val di Susa (Piemonte); Nowak (1987), tabella 28, aree submontane della Liguria orientale; Oberdorfer (1964), tabella 2, Lago di Como, Cantone Ticino, Brughiera di Gallarate (Lombardia e Svizzera); Oberdorfer & Hofmann (1967), tabella 4, Liguria e Toscana settentrionale; Pedrotti et al (1979), tabella 9 rilievi 1-2-3-4 (attribuita a Calluno-Genistion), comprensorio del Lago Trasimeno (Umbria); Pedrotti et al (1982), tabella 4, Gubbio (Umbria); Puppi et al. (1980), tabella 1, colonna 1 e colonna 2 (questa un po incerta), Lago Brasimone (Emilia-Romagna); Ubaldi, 1978, pagina 11 (sono citati ericeti a Erica arborea con Genista pilosa e Calluna vulgaris), Carta della vegetazione di Vergato (Emilia-Romagna); Vagge et al. (2004), tabella 1 (attribuita a Cytiso villosi-ulicetum europaei e alla classe Cytisetea striatoscoparii, forse un sinonimo di Calluno-Ulicetea), Liguria orientale e Toscana settentrionale-centrale. Arbusteti con Adenocarpus sp. pl. I cespuglieti e i mantelli genistoidi acidofili noti per l Italia meridionale (in aree mediterraneo-montane silicatiche, nebbiose ed umide) e per il Lazio (in aree submediterranee) si contraddistinguono per la presenza di arbusti del genere Adenocarpus, con Adenocarpus brutius (Calabria e Sicilia) e Adenocarpus complicatus (altre regioni peninsulari). Fisionomicamente si tratta soprattutto di arbusteti di Cytisus scopa-

18 Capitolo 1 rius, con Erica arborea e altri cespugli mediterranei come Cistus salvifolius e Cytisus villosus; anche le componenti erbacee contano diverse specie mediterranee acidofile, quali Teucrium siculum, Sedum tenuifolium, Jasione echinata (Jasione montana). Per la Calabria sono noti anche arbusteti acidofili a Genista anglica, una specie atlantica che presenta una disgiunzione in questa regione del Meridione d Italia. Tutto il complesso è identificato da Brullo et al. (2001), con la classe iberica Cytisetea striato-scoparii Rivas-Martínez 1974 e l ordine Cytisetalia striato-scoparii Rivas-Martínez 1974. A parte la presenza di Adenocarpus complicatus, le tabelle iberiche [se ne possono vedere sette in Rivas-Martínez et al. (1984)], sono però assai diverse da quelle italiane. In esse si osserva addirittura la presenza di Vaccinium myrtillus, cosa impensabile per i nostri sarotamneti meridionali. Reperti Biondi, Brugiapaglia & Tedeschini Lalli (1998), tabella 3, zona della Caldara di Manziana (Lazio); Blasi et al. (1990), comprensorio vulcanico Cimino-Vicano (Lazio); Brullo et al. (2001), tabella 39-40-41-42-43, Aspromonte (Calabria).

Arbusteti temperati 19 Arbusti e arbusteti temperati Figura 1. Prunus spinosa Figura 2. Rubus ulmifolius Figura 3. Boscaglia a Robinia pseudacacia e Sambucus nigra (foto F. Ubaldi)