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Ricevuto il: 29 aprile 2010 Accettato il: 25 gennaio 2011 Disponibile online: xx xx xxxx Parole chiave: Forcazioni Guided tissue regeneration (GTR) Terapia rigenerativa Membrane non riassorbibili Osso eterologo Key words: Furcation Guided tissue regeneration Regeneration therapy Non-bioabsorbable membranes Heterologous bone *Autore di riferimento: dinoazzalin@virgilio.it (Dino Azzalin) A synergic approach to the management of furcation defects that involves endodontic-surgical and periodontal therapy: a case report D. Azzalin *, C. Giamberini, A. Marchetti Liberi professionisti, Varese Riassunto Obiettivi: Nella pratica clinica ci si imbatte frequentemente in problematiche parodontali; in questo caso clinico si analizza l approccio sinergico endodontico-chirurgico-parodontale mediante guided tissue regeneration (GTR) nell affrontare un difetto che coinvolge la forcazione. Materiali e metodi: Viene descritto il caso di una paziente di 30 anni, di sesso femminile, esente da patologie sistemiche con una lesione interradicolare: sondaggio verticale di 5 mm e sondaggio orizzontale classificabile come forcazione di I grado a carico dell elemento 4.6. La lesione è stata trattata dai punti di vista endodontico, chirurgico e parodontale. Risultati e conclusioni: Il presente lavoro evidenzia come un adeguato studio del caso, passando attraverso un processo diagnostico e una valutazione delle alternative terapeutiche, possa condurre a una scelta clinica in grado di garantire risultati stabili nel tempo, grazie anche alla terapia parodontale di supporto e alla compliance del paziente nel mantenere livelli adeguati di igiene. L incoraggiante risultato ottenuto nel follow-up a distanza, in linea con i dati presenti in letteratura, rafforza nuovamente la validità della tecnica. 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati. Abstract Objective: Periodontal problems are encountered frequently in clinical practice. Our objective in this report is to analyze a synergic approach to the management of furcation defects that involves endodontic-surgical and guided tissue regeneration-based periodontal procedures. Materials and methods: The patient was a 30- year-old woman with no systemic disease. The synergic approach was used to treat an inter-radicular lesion involving tooth 4.6 (vertical probing depth: 5 mm; horizontal probing indicative of grade I furcation). Results and conclusions: This case illustrates the importance of pre-treatment diagnostic work-up and careful consideration of treatment options to guarantee stable results in time. Supportive periodontal therapy and a good patient compliance with protocols for maintaining oral hygiene play key roles. The validity of this approach is further supported by the encouraging results observed during the long-term followup, which are consistent with data in the literature. 2011 Elsevier Srl. All rights reserved. 1827-2452/$ - see front matter 2011 Elsevier Srl. Tutti i diritti riservati. doi:10.1016/j.ios.2011.02.002 ITALIAN ORAL SURGERY 2011;10(2):1-6 1

D. Azzalin et al. CLINICAL IMPLICATIONS Le tecniche di rigenerazione parodontale rappresentano un opzione nei casi di perdita di supporto a livello interradicolare con esposizione della forcazione. In questi casi, il clinico deve attuare un processo decisionale sulla base delle possibili soluzioni terapeutiche attuabili sull elemento dentale, sulla prognosi e sui costi-benefici biologici. The techniques of periodontal regeneration represent an option in cases of loss of support at the inter-radicular level with exposure of the furcation. In such cases, the clinician must follow a decisional trial based on possible therapeutic solutions on the dental element, prognosis and biological cost-benefit ratio. Una delle situazioni patologiche più rilevanti in campo parodontale è la perdita di uno o più tessuti di supporto. I tessuti coinvolti nella diagnosi e nella terapia parodontale sono la gengiva, il legamento parodontale, il cemento radicolare e l osso alveolare e basale. L eziologia di tali lesioni è legata a un processo infi ammatorio distruttivo; questo processo fl ogistico può essere di natura endodontica, derivare da trauma occlusale associato a infezione batterica, associarsi a cause propriamente parodontali o derivare da una combinazione di tutti questi fattori. A seconda dei casi, la parodontologia si propone, attraverso la triade prevenzione diagnosi e terapia, la conservazione o il ripristino dello stato di salute dei tessuti parodontali. Analizzando la problematica che riguarda le lesioni delle forcazioni, nella classifi - cazione di Lindhe si individuano tre gradi: I grado: perdita di tessuto parodontale in senso orizzontale che non supera 1/3 della dimensione del dente II grado: perdita di tessuto parodontale che supera 1/3 della dimensione del dente, ma che non arriva a interessare tutta la larghezza dell elemento III grado: d i s t r u z i o n e c o m p l e t a d e l t e s s u t o p a - rodontale nella zona della forcazione. In tale prospettiva, come sottolineato da Cortellini e Tonetti [1,2] nella loro analisi sullo stato dell arte in terapia parodontale rigenerativa, riveste un importanza fondamentale la possibilità di rigenerare i tessuti parodontali ove vi sia stata una distruzione degli stessi. Gli scopi della terapia rigenerativa sono quindi: un guadagno di attacco parodontale e osso di un dente gravemente compromesso, una riduzione della profondità di sondaggio e infi ne un minimo o assente aumento di recessione gengivale. Per rigenerazione si intende la possibilità di ricosti - tuire un tessuto con la sua architettura e funzione originarie [3]. L e ffi c a c i a c l i n i c a d e l l e a z i o n i r i g e n e - rative parodontali è stata ampiamente valutata in diversi studi clinici controllati randomizzati [4 6] ; sono inoltre state condotte metanalisi sui dati ricavati da revisioni sistematiche della letteratura per valutare l evidenza delle tecnologie attualmente disponibili [7 12]. Le tecniche di rigenerazione parodontale attualmente includono [13 15] l uso di barriere/membrane ( guided tissue regeneration, GTR), l uso di materiali da innesto e l uso di materiali rigenerativi biologicamente attivi o una combinazione di questi. Lo scopo del presente lavoro è analizzare l approc - cio sinergico endodontico-chirurgico-parodontale mediante GTR nell affrontare un difetto che coinvolge la forcazione, evidenziando come un processo diagnostico e una valutazione delle alternative terapeutiche con un bilancio costi-benefi ci possano condurre a una scelta clinica in grado di garantire risultati stabili nel tempo, grazie anche alla terapia parodontale di supporto e alla compliance del paziente nel mantenere livelli adeguati di igiene [16,17]. Tale condizione è direttamente proporzionale alla perdita di tessuto osseo vestibolo-linguale, che farebbe optare per una scelta terapeutica di tipo resettivo. 2 ITALIAN ORAL SURGERY 2/2011

Nel nostro caso ci siamo occupati di una paziente di 30 anni, di sesso femminile, esente da patologie sistemiche, parafunzioni e non fumatrice. Dall esame obiettivo (misurazione della recessione parodontale, grado di mobilità del dente, profondità di sondaggio verticale e orizzontale) e radiografico (ortopantomografia preliminare e Rx endorale; fig. 1) emerge una lesione interradicolare con un sondaggio verticale di 5 mm e un sondaggio orizzontale classificabile come forcazione di I grado a carico dell elemento 4.6; tale elemento risulta negativo alla prova della vitalità e non presenta alcun grado di mobilità. Viene quindi diagnosticata una lesione di natura endodontico-parodontale. Dopo aver ottenuto il consenso informato, si decide quindi di procedere in prima istanza con l igiene orale professionale e con il trattamento endodontico. Il trattamento endodontico è stato eseguito con l ausilio di strumenti rotanti in nichel-titanio secondo il protocollo m-two, mentre l otturazione canalare è stata realizzata con metodica System-B. L esito della terapia canalare ha evidenziato l esistenza a livello della radice mesiale di un canale accessorio laterale, che, pur non rappresentando la causa primaria della lesione, può aver contribuito ad aggravarla e ad accelerarla. Dopo aver verificato l efficacia della terapia endodontica nel ridurre lo stato infiammatorio tissutale con un periodo di attesa di 3 mesi, si è affrontato il caso anche dal punto di vista chirurgico parodontale. Si è potuto procedere quindi con la terapia chirurgica rigenerativa: Fig. 1 1. Effettuata l anestesia locale con mepivacaina 2% 1:100.000, si è proceduto alla realizzazione di un lembo a preservazione di papilla semplificato con incisioni bisellate internamente al margine libero (fig. 2). 2. Si è quindi rimosso il tessuto di granulazione interposto tra la superficie radicolare e le pareti ossee residue mediante scaling e rootplaning, con l ausilio di strumenti ultrasonici e rotanti. Le superfici radicolari sono state trattate con acido citrico, che ne ha condizionato i tessuti superficiali. 3. In seguito, è stato posizionato a livello del difetto il materiale da innesto, ovvero una combinazione di osso eterologo decalcificato e derivati della matrice dello smalto (amelogenine); successivamente si è coperto l innesto con una membrana non riassorbibile rinforzata di politetrafluoroetilene espanso, immobilizzata con l ausilio di fissatori di membrana (fig. 3). Fig. 2 Fig. 3 Fig. 1 Rx preoperatoria. Fig. 2 Situazione intraoperatoria e grado di compromissione della forcazione. Fig. 3 Posizionamento della membrana non riassorbibile rinforzata di politetrafluoroetilene espanso a copertura dell innesto. ITALIAN ORAL SURGERY 2/2011 3

D. Azzalin et al. Fig. 4 Sutura con punti staccati e di protezione vestibolare. Fig. 5 Intervento di rimozione della membrana non riassorbibile a distanza di 4 mesi. Fig. 6 Situazione radiografica a 6 mesi dall intervento. 4. Si è infine provveduto a riposizionare coronalmente il lembo, aumentando la sua mobilità con incisioni verticali di rilascio e incisione del periostio, in modo da poter posizionare il lembo ben al di sopra della membrana, e si è eseguita una sutura con punti staccati verticalmente e sutura di Cornick in senso orizzontale, così da evitare l esposizione della stessa nel postoperatorio (fig. 4). Alla paziente sono state fornite istruzioni postoperatorie, prescrivendo un protocollo empirico per il controllo della contaminazione batterica consistente di doxiciclina (100 mg due volte al giorno per una settimana) e sciacqui alla clorexidina 0,12% tre volte al giorno. Alla paziente è stato chiesto di evitare l uso di spazzolino e filo e la masticazione nell area trattata per un periodo di 10 settimane, come consigliato da Cortellini e Tonetti [1,2]. Il follow-up postoperatorio è stato eseguito a 2, 8, 15 giorni; a 4, 6, 8 settimane e a 6 e 12 mesi. A 4 mesi è stato eseguito l intervento di rimozione della membrana (fig. 5). Fig. 4 Fig. 5 Gli autori dichiarano che lo studio presentato è stato realizzato in accordo con gli standard etici stabiliti nella Dichiarazione di Helsinki e che il consenso informato è stato ottenuto da tutti i partecipanti prima del loro arruolamento allo studio. Alla rimozione della membrana non riassorbibile si è dimostrato apprezzabile l incremento osseo ottenuto nel sito interradicolare. Dal punto di vista radiologico, a 6 mesi (fig. 6) è osservabile la pressoché totale rigenerazione del difetto, stabile al controllo a 1 anno e 3 mesi. Clinicamente si sono ottenuti una riduzione della profondità di sondaggio verticale da 5 mm a 3 mm e un normo-sondaggio in senso orizzontale (figg. 7-9). La paziente è stata inserita in un corretto protocollo di igiene professionale e domiciliare al fine di raggiungere un ottimale livello di igiene: infatti, la terapia di supporto, come evidenziato anche in letteratura Fig. 6 Fig. 7 Fig. 7 Guarigione clinica. 4 ITALIAN ORAL SURGERY 2/2011

Fig. 8 [16,17], è fondamentale per il raggiungimento e il mantenimento a distanza del risultato della terapia rigenerativa. Fig. 8 Controllo clinico a 1 anno e 3 mesi. Fig. 9a Fig. 9b L obiettivo principale della parodontologia si estrinseca nella possibilità di rigenerare siti parodontalmente compromessi, così da poter restituire all elemento dentario una condizione di piena e mantenibile salute. La GTR rappresenta la procedura rigenerativa meglio documentata per ottenere la rigenerazione parodontale in difetti infraossei e ha dimostrato miglioramenti clinici significativi al di là di quelli raggiunti solo con levigatura di tali difetti [1,2,12,18 20]. La rigenerazione parodontale ottenuta in seguito a GTR è stabile a lungo termine, a condizione che sia mantenuta una buona igiene orale e si stabilisca un programma di richiami adeguato [16,17]. I dati attuali indicano che, in pazienti che partecipano a un programma di terapia parodontale di supporto, i denti con difetti infraossei severi e trattati con procedure rigenerative possono essere mantenuti fino a 15 anni in una percentuale che può raggiungere il 96% [9]. Dagli studi finora condotti non emerge alcuna evidenza di superiorità di una tecnica rigenerativa sulle altre: in questo panorama si collocano il nostro case report e il processo decisionale che ci ha condotto ad affrontare il caso attraverso GTR. Considerando che dagli studi finora condotti non emerge alcuna evidenza di superiorità di una tecnica rigenerativa sulle altre, l evidenza scientifica sopra riportata è quindi da unirsi all esperienza clinica dell operatore, allo scopo di formulare una strategia rigenerativa basata sull evidenza come proposto da Cortellini e Tonetti [2]; tale strategia viene elaborata dal clinico combinando nel modo più consono, in riferimento al caso in esame, le differenti tecniche rigenerative. Fig. 9 Situazione a 1 anno e 3 mesi (b) il confronto radiografico con la situazione iniziale (a) rende ben evidente il miglioramento ottenuto. ITALIAN ORAL SURGERY 2/2011 5

D. Azzalin et al. Gli autori dichiarano di non aver nessun conflitto di interessi. Gli autori dichiarano di non aver ricevuto finanziamenti istituzionali per il presente studio. Bibliografia 1. Cortellini P, Tonetti MS. Focus on intrabony defects: guided tissue regeneration. Periodontol 2000;22:104-32. 2. Cortellini P, Tonetti MS. Clinical performance of a regenerative strategy for intrabony defects: scientific evidence and clinical experience. J Periodontol 2005;76:341-50. 3. Rosen PS, Reynolds MA, Bowers GM. The treatment of intrabony defects with bone grafts. Periodontol 2000;22:88-103. 4. Casarin RC, Del Peloso Ribeiro E, Nociti Jr FH, Sallum AW, Sallum EA, Ambrosano GM, et al. A double-blind randomized clinical evaluation of enamel matrix derivative proteins for the treatment of proximal class II furcation involvements. J Clin Periodontol 2008;35:37-42. 5. Cortellini P, Carnevale G, Sanz M, Tonetti MS. Treatment of deep and shallow intrabony defects. A multicenter randomized controlled clinical trial. J Clin Periodontol 1998;25:981-7. 6. Hoffmann T, Richter S, Meyle J, Gonzales JR, Heinz B, Arjomand M, et al. A randomized clinical multicentre trial comparing enamel matrix derivative and membrane treatment of buccal class II furcation involvement in mandibular molars. Part III. Patient factors and treatment outcome. J Clin Periodontol 2006;33:575-83. 7. Eickholz P, Hausmann E. Evidence for healing of periodontal defects 5years after conventional and regenerative therapy: digital subtraction and bone level measurements. J Clin Periodontol 2002;29:922-8. 8. Giannobile WV, Somerman MJ. Growth and amelogenin-like factors in periodontal wound healing. A systematic review. Ann Periodontol 2003;8:193-204. 9. Huynh-Ba G, Kuonen P, Hofer D, Schmid J, Lang NP, Salvi GE. The effect of periodontal therapy on the survival rate and incidence of complications of multirooted teeth with furcation involvement after an observation period of at least 5years: a systematic review. J Clin Periodontol 2009;36:164-76. 10. Jepsen S, Eberhard J, Herrera D, Needleman I. A systematic review of guided tissue regeneration for periodontal furcation defects. What is the effect of guided tissue regeneration compared with surgical debridement in the treatment of furcation defects? J Clin Periodontol 2002;29(Suppl 3):103-16. 11. Needleman I, Tucker R, Giedrys-Leeper E, Worthington H. Guided tissue regeneration for periodontal intrabony defects: a Cochrane Systematic Review. Periodontol 2005;37:106-23. 12. Parrish LC, Miyamoto T, Fong N, Mattson JS, Cerutis DR. Non-bioabsorbable vs. bioabsorbable membrane: assessment of their clinical efficacy in guided tissue regeneration technique. A systematic review. J Oral Sci 2009;51(3):383-400. 13. Araujo MG, Lindhe J. GTR treatment of degree III furcation defects following application of enamel matrix proteins An experimental study in dogs. J Clin Periodontol 1998;25:524-30. 14. Bouchard P, Giovannoli JL, Mattout C, Davarpanah M, Etienne D. Clinical evaluation of a bioabsorbable regenerative material in mandibular class II furcation therapy. J Clin Periodontol 1997;24:511-8. 15. Esposito M, Grusovin MG, Papanikolaou N, Coulthard P, Worthington HV. Enamel matrix derivative (Emdogain ) for periodontal tissue regeneration in intrabony defects. Cochrane Database Syst Rev(4) 2009. 16. Machtei E, Cho M, Dunford R, Norderyd J, Zambon J, Genco R. Clinical, microbiological, and histological factors which influence the success of regenerative periodontal therapy. J Periodontol 1994;65:154-61. 17. Tonetti M, Cortellini P, Pini Prato G. Factors affecting the healing response of intrabony defects following guided tissue regeneration and access flap surgery. J Clin Periodontol 1996;23:548-56. 18. Karring T, Cortellini P. Regenerative therapy: furcation defects. Periodontol 1999;19:115-37. 19. Lang Niklaus P. Focus on intrabony defects: conservative therapy. Periodontol 2000; 22:51-8. 20. Tonetti M, Cortellini P, Suvan JE, Adriaens P, Baldi C, Dubravec D, et al. Generalizability of the added benefits of guided tissue regeneration in the treatment of deep intrabony defects. Evaluation in a multicenter randomized controlled clinical trial. J Periodontol 1998;69:1183-92. 6 ITALIAN ORAL SURGERY 2/2011