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AMBIENTE E SALUTE Paolo Cadrobbi Direttore generale A.R.P.A.V. Monselice 23 settembre 2002

EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE INQUADRAMENTO NORMATIVO

Referendum popolari anni 89 93 anno si (M ) no (M ) elettori (M ) Disciplina della caccia 89 29 4 46 Accesso cacciatori ai fondi privati 90 18 1,5 47,2 Uso dei pesticidi 90 18 1,5 47,2 Riduzione preferenze Camera dei Deputati 90 18 1,2 47,2 No Competenze delle USL in materia di ambiente 93 28.5 6.1 47.9 Finanziamento pubblico dei partiti 93 19 15,5 48

PREVENZIONE A.R.P.A.V. L.R. n 32;16.10.96 ASSESSORATO. AMBIENTE E LL.PP. ASSESSORATO. SANITA E SOCIALE DIREZIONE REGIONALE PREVENZIONE DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE DELLE ASL

La separazione delle competenze non impedisce anzi richiede integrazione tra le diverse istituzioni nazionali. D. Lgs. 229 19.06.99 Art. 7 quinquies accordo di programma tra i Ministeri Sanità e Ambiente comma 2 collaborazione in tema di epidemiologia ambientale e comunicazione del rischio

e tra le istituzioni regionali. DGR n 1529 del 15 giugno 2001 : a ) Atto di coordinamento tra ARPAV, Direzione Regionale per la Prevenzione e Direzione Regionale Tutela dell Ambiente b) Comitato Tecnico Scientifico di Coordinamento Regionale per lo studio della distribuzione spaziale delle malattie e dei determinanti ambientali ( CTCRAS ) c) Centro Tematico di Riferimento Regionale per l analisi dei rischi ambiente correlati DGR n 3310 del 7 dicembre 2001: a) Costituzione del centro tematico Regionale di epidemiologia ambientale e nomina dei componenti del CTCRAS

IL CAMPO DELL INTEGRAZIONE E L EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE LA SCIENZA CHE STUDIA LA DISTRIBUZIONE DEI CASI DI MALATTIA NELLO SPAZIO, NEL TEMPO E NEI DIVERSI SOTTOGRUPPI DELLA POPOLAZIONE, E LA CORRELAZIONE CON L ESPOSIZIONE AI FATTORI DI RISCHIO AMBIENTALE

EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE una scienza multidisciplinare che impegna Istituzioni diverse ad integrare le proprie funzioni così come richiede a professionalità diverse di lavorare assieme: COMUNI PROVINCIE ASL ARPAV PREFETTO PROTEZIONE CIVILE FORZE DELL ORDINE UNIVERSITA FISICI CHIMICI MEDICI BIOLOGI STATISTICI MATEMATICI INGEGNERI SOCIOLOGI

ALTRE AGENZIE AMBIENTALI REGIONALI STANNO SEGUENDO LA VIA INTRAPRESA DAL VENETO TOSCANA MARCHE FRIULI V.G. LIGURIA PIEMONTE LOMBARDIA EMILIA ROMAGNA VENETO MOLISE CAMPANIA LAZIO AOSTA UMBRIA ECC.

I METODI DELL EPIDEMIOLOGIA AMBIENTALE AMBIENTE SALUTE STUDIO DELLE EMISSIONI MORTALITA E MORBILITA DESTINO DEGLI INQUINANTI DISTRIBUZIONE SPAZIO-TEMPO VALUTAZIONE DELLE ESPOSIZIONI STUDIO DEI COMPORTAMENTI CHE CONDIZIONANO L ESPOSIZIONE ED I FATTORI CONFONDENTI CARATTERIZZAZIONE E VALUTAZIONE DEL RISCHIO PER LA POPOLAZIONE GENERALE E PER I SOTTOGRUPPI PIU SENSIBILI O CON MAGGIORE ESPOSIZIONE COMUNICAZIONE DEL RISCHIO ED INTERVENTI PREVENTIVI

DAI DATI ALLE INFORMAZIONI AMBIENTE SALUTE ANALISI AMBIENTALI ROUTINARIE BANCHE DATI SANITARIE INDICATORI BIOLOGICI AMBIENTALI INDICATORI BIOLOGICI DI ESPOSIZIONE INDICATORI SANITARI INDAGINI RETROSPETTIVE STUDI CASO CONTROLLO ANALISI AMBIENTALI MIRATE INDAGINI PROSPETTICHE STUDI DI COORTE QUESTIONARI E MONITORAGGI INDAGINI AD HOC

indicatori ambientali. INDICATORI AMBIENTALI Concentrazioni medie degli inquinanti su breve o lungo periodo N superamenti soglia di allarme Indicatori di pressione ( flussi di traffico ) Indicatori biologici ambientali ( es.licheni ).e di esposizione Variabili proxi ( residenza georeferenziata ) Dosimetri individuali di esposizione Biomarkers di esposizione ( metaboliti, addotti del DNA e delle proteine )

Indicatori del danno sanitario Mortalità Ricoveri ospedalieri nella popolazione Erogazione prestazioni ambulatoriali Distribuzione farmaci Assenze dal lavoro e da scuola Parametri funzionali e di laboratorio Costi diretti ed indiretti

Indicatori di correlazione : il rischio Probabilità che nella popolazione esposta alle basse dosi si verifichi un caso della malattia osservata ai valori alti di dose. RISK ASSESSEMENT Identificazione del pericolo Relazione dose risposta Valutazione dell esposizione Caratterizzazione del rischio Rischio Slope factor Valori osservati 10-6 Rischio accettabile Valori estrapolati Dose Rischio di cancro long life = Slope Factor x dose/die Indice di pericolosità (non cancro) = dose/die : dose senza effetti tossici

ESEMPIO DI RELAZIONE TRA DATI AMBIENTALI E SANITARI IN AMBIENTE URBANO : MORTALITA % 25 Schwela D, Air pollution and Health in Urban Areas, Rev. on Env. Health, 2000; 15: 13-42 MORTALITA GIORNALIERA 20 15 10 5 SO4 PM2,5 PM10 0 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 Concentrazione µg/m 3

ESEMPIO DI RELAZIONE TRA DATI AMBIENTALI E SANITARI IN AMBIENTE URBANO : RICOVERI % 25 Schwela D, Air pollution and Health in Urban Areas, Rev. on Env. Health, 2000; 15: 13-42 20 RICOVERI 15 10 5 0 SO 4 PM 2,5 PM 10 0 40 80 120 160 200 Concentrazione µg/m 3

ESEMPIO DI RELAZIONE TRA DATI AMBIENTALI E SANITARI IN AMBIENTE URBANO : PARAMETRI FUNZIONALI NEUTROFILI POLMONARI 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 Schwela D, Air pollution and Health in Urban Areas, Rev. on Env. Health, 2000; 15: 13-42 media 8 h media 1 h 0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 Concentrazione O 3 µg/m 3

ESPOSIZIONI CRONICHE ED EFFETTI A LUNGO TERMINE

.e la più recente.. Lung Cancer, Cardiopulmonary Mortality and Long-term Exposure to Fine Particulate Air Pollution C.Arden Pope III PhD and others JAMA, march 6 2002 vol. 247, n 9 Ogni aumento delle PM 2,5 di 10 µg / m 3 nella media a lungo termine è associato ad un aumento della mortalità pari a 4% per tutte le cause 6% per tutte le malattie cardiopolmonari 8% per il solo cancro polmonare

D.C.M. DEL 29 / 11 / 2001 CLASSIFICAZIONE LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA ( L.E.A. ) Tutela della collettività dai singoli rischi connessi con gli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali. Ricognizione della normativa vigente con l indicazione delle prestazioni erogabili, delle strutture di offerta e delle funzioni.

TUTELA DELLA COLLETTIVITÀ DAI RISCHI SANITARI CONNESSI ALL INQUINAMENTO AMBIENTALE : Verifica degli effetti sulla salute da : inquinamento atmosferico ed acustico inquinamento da impianti di smaltimento dei rifiuti solidi urbani detenzione e smaltimento dei rifiuti speciali tossici e nocivi qualità delle acque destinate al consumo umano qualità delle piscine pubbliche o di uso pubblico qualità delle acque di balneazione scarichi civili, produttivi e sanitari Produzione di mappe di rischio ambientale

CONCLUSIONI Una migliore qualità della vita. ed un minor spreco di risorse economiche ed umane. possono realizzarsi aiutando i gestori del territorio e della mobilità a tener conto del danno sanitario a breve e a lungo termine da cause ambientali TALE AIUTO RICHIEDE DATI FACILMENTE FRUIBILI NEL SITO CONSIDERATO E SIMULAZIONI CHE ANTICIPINO LE CONSEGUENZE SANITARIE DELLE DECISIONI CON RILEVANZA AMBIENTALE