ALLEGATO B3: SCHEMA RIASSUNTIVO DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI DELLA STRATEGIA PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÁ IN SLOVENIA



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ALLEGATO B3: DESCRIZIONE ALLEGATO B3: SCHEMA RIASSUNTIVO DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI DELLA STRATEGIA PER LA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITÁ IN SLOVENIA 1

Partnership: PROVINCIA DI TRIESTE (CAPOFILA ITALIANO) Funzione Pianificazione Territoriale e Strategica arch. William STARC PROVINCIA DI PORDENONE (PARTNER ITALIANO) Servizio Pianificazione del territorio arch. Eddi DALLA BETTA COMUNE DI UDINE (PARTNER ITALIANO) Servizio Pianificazione Territoriale dott. Giorgio PILOSIO COMUNE DI MUGGIA (PARTNER ITALIANO) Servizio Pianificazione/Ufficio Pianificazione Urbanistica ed Economico dott. Ladi COCIANI CENTRO REGIONALE DI SVILUPPO CAPODISTRIA (CAPOFILA SLOVENO) dott. Giuliano NEMARNIK COMUNE DI CAPODISTRIA (PARTNER SLOVENO) Ufficio Progetti dott. Igor MAHER Consulenti: IUAV Facoltà di Architettura Dipartimento di Pianificazione del Territorio prof. ssa Maria Rosa VITTADINI Politecnico di Milano Facoltà di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale prof. Eliot LANIADO Ing. Stefano DEL CONT BERNARD Gruppo di lavoro: dott. Mauro D ODORICO dott. Paolo DE CLARA geom. Gianni FRANGINI arch. Addolorata LO RÈ dott. ssa Serena MARCOLIN dott. Alberto MENEGANTE dott. Daniele ORZAN p.a. Daniele ZUCCHIATTI dott. Mag. Heidi OLENIK dott. Slavko MEZEK 2

La Strategia per la Conservazione della Biodiversità è stata adottata dal governo sloveno alla fine del 2001. Tale atto si pone obiettivi e azioni finalizzate principalmente a: conservazione della diversità biologica; uso sostenibile dei relativi componenti; La strategia definisce gli obiettivi per un arco temporale di dieci anni, e implementa i contenuti di altre strategie nazionali, soprattutto la strategia per lo sviluppo economico della Slovenia e la Strategia per la tutela ambientale. L allegato redatto ripropone un set di obiettivi e azioni suddivisi per settori e macrosettori, nel caso della conservazione degli ecosistemi, la sottoclassificazione individua misure per gli habitat costituiti dalle foreste, dai terreni agricoli dai litorali e dalle zone marine. La trasversalità degli argomenti trattati, ritrova nella strategia diversi obiettivi e azioni che interferiscono con le principali componenti ambientali e relazionabili alle tematiche* del progetto Mapsharing. L organizzazione della matrice per righe e per colonne è finalizzata a produrre documenti confrontabili con altri schemi redatti per la definizione di obiettivi e indicatori di sostenibilità ALLEGATO B3: DESCRIZIONE (* Acqua, aria, biodiversità, clima, energia, mobilità, paesaggio, popolazione e società, radiazioni, rifiuti, rumore, suolo) 3

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ALLEGATO B3: SCHEMA RIASSUNTIVO DEGLI OBIETTIVI E DELLE AZIONI DELLA STRATEGIA PER LA CONSERVAZIONE OBIETTIVI STRATEGIA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA' AZIONI 2.1 Conservazione di ecosistemi Conservare gli ecosistemi e mantenere i tipi di habitat ad una condizione favorevole. - Proteggere le zone vitali per il mantenimento dei tipi di habitat ad una condizione favorevole; - Stabilire una rete delle zone protette prendendo in considerazione la rete Natura 2000 e fornire meccanismi (compresi quelli finanziari) per la conservazione e l'uso sostenibile; - Definire/realizzare efficientemente una rete ecologica per migliorare la condizione delle specie chiave i loro habitat ed i loro ecosistemi; - Promuovere la conservazione delle strutture e delle funzioni caratteristiche degli ecosistemi minacciati; - Migliorare l'utilità sociale ed economica di meccanismi di conservazione della biodiversità e togliere il supporto alle attività che diminuiscono la biodiversità promuovendo l'uso sostenibile dei relativi componenti; - Stabilire un coordinamento fra varie azioni per arrestare il cambiamento di clima e la riduzione dello strato di ozono; - Coordinare le attività e le azioni dei vari accordi internazionali di Conservazione della Natura e di Protezione dell'ambiente ed il tema della Convenzione sulla Diversità Biologica, al fine di ottenere la loro massima efficienza. 2.1.1 Habitat litoranei e marini Ridurre sul litorale e nel relativo retroterra, i flussi dell'inquinamento industriale, agricolo ed urbano verso il mare ad un livello che non minacci particolarmente, le caratteristiche biotiche, i tipi di beni conservati e gli habitat di specie endemica degli animali e delle piante. Riportare il più possibile ad una condizione favorevole i tipi di habitat degradati. Impedire l'introduzione di specie nonautoctone nell'ambiente naturale e la diffusione di specie non-autoctone introdotte in zone ecologicamente importanti. - Far rispettare la protezione dei regimi nelle zone protette e sfruttare le possibilità di sviluppo sul litorale; - Dare priorità all'esecuzione dei programmi adottati per il ripristino dei tipi di habitat degradati; - Accertare il mantenimento dell'habitat ad una condizione di salvaguardia dalle attività nelle zone protette e nelle loro zone di influenza., compresa la struttura naturale e struttura del fondo marino e delle bocche di fiume. 5

OBIETTIVI STRATEGIA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA' AZIONI 2.1 Conservazione di ecosistemi 2.1.2 Acque interne, paludi e paludi e paludi Conservare i terreni paludosi ecologicamente importanti ed i loro tipi dell'habitat ad una condizione favorevole, e ristabilire dove possibile le caratteristiche ecologiche delle acque interne e delle paludi degradate. Considerare le acque sotterranee e le acque di superficie come un unico habitat integrato. Raggiungere campioni di qualità dell'acqua che, riguardo alle caratteristiche biotiche e i tipi di habitat ben conservati, in modo che le specie endemiche della flora e della fauna non siano minacciate, in particolare riducendo l'inquinamento industriale, agricolo ed urbano dell'acqua. Impedire l'introduzione di specie nonautoctone nelle acque interne e la diffusione di specie non-autoctone in zone ecologicamente importanti. Conservare i tipi di habitat che costituiscono il ciclo dell'acqua, è importante per la conservazione della biodiversità, la riduzione e la prevenzione di danni causati dalle acque. - Applicare la politica comune dell'acqua UE come strumento di conservazione e di uso sostenibile dei componenti della biodiversità. Monitorare l'utilizzazione di terreni con regimi naturali dell'acqua, le zone con processi idrodinamici intensi e le zone importanti per le risorse idriche. 2.1.3 Tipi dell'habitat di terreni agricoli Conservare l'area dei pascoli dei frutteti e dei prati. Conservare e aumentare, la lunghezza attuale delle barriere ecologiche, in particolare nelle zone ecologicamente importanti. - Le azioni che contribuiscono significativamente al successo di questi due obiettivi sono discusse nel capitolo sull'agricoltura. 6

OBIETTIVI STRATEGIA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA' AZIONI 2.1 Conservazione di ecosistemi 2.1.4 Tipi dell'habitat della foresta Mantenere l'habitat della foresta in una condizione favorevole e aumentare la parte delle zone con una tal condizione. - Le azioni che contribuiscono significativamente al successo di questo obiettivo sono discusse nel capitolo sulla silvicoltura. 2.1.5 Tipi di habitat del sottosuolo Mantenere l'habitat sottosuolo entro le zone ecologicamente importanti ad una condizione favorevole di conservazione. - Consentire l'uso delle caverne soltanto fini turistici e ricreativi che considerano la sensibilità di questi habitat e non distruggono gli habitat degli animali. 2.2 Conservazione di diversità di paesaggio Tutelare la bassa intensità agricola tradizionale e le forme sostenibili di utilizzazione delle terre che mantengono un alto livello di biodiversità, l'identità culturale e la diversità di paesaggi nelle zone protette e nelle zone dei paesaggi eccezionali. Tutelare le diversità attuale del paesaggio e le relative caratteristiche naturali e culturali importanti. - Elaborare azioni per lo sviluppo di modelli sostenibili di utilizzazione delle terre, la promozione della manodopera, la costruzione di percorsi turistici per evitare un carico indesiderato dell'ambiente e per aumentare il reddito della popolazione locale; - Ridurre gli effetti nocivi delle attività sul paesaggio e delle relative caratteristiche naturali e culturali importanti attraverso la pianificazione del territorio ed il controllo dello sviluppo; - Promuovere le forme tradizionali di utilizzazione delle terre, in particolare, se possibile, rispetto ai programmi agro-ambientali. 7

OBIETTIVI STRATEGIA CONSERVAZIONE DELLA BIODIVERSITA' AZIONI 2.3 2.1 La Conservazione conservazione di della ecosistemi specie Tutelare tutta le specie della flora e della fauna ad una condizione favorevole. Redigere ed attuare i programmi di azione per migliorare la condizione delle specie più in pericolo; Attenuare la pressione sulle specie in pericolo nei periodi critici ad un livello che permetta il mantenimento delle popolazioni; Tutelare le strutture degli habitat che sono necessari per la conservazione delle specie in pericolo; Tutelare i collegamenti ecologici che facilitano lo scambio del gene fra le popolazioni; Coordinare le misure in situ e ex-situ per la conservazione della specie in pericolo, in particolare allevamento della specie per la rintroduzione e l'istituzione dei termini adatti per la loro riproduzione in natura; Impedire l'introduzione della specie non-autoctona nell'ambiente naturale. 2.5 Ex-situ conservazione 2.4 Conservazione della diversità genetica Impedire la frammentazione delle popolazioni, promuovere e ristabilire i collegamenti fra le popolazioni per conservare la diversità genetica. Promuovere la conservazione in situ delle popolazioni isolate naturalmente e aumentare il numero degli esemplari di queste popolazioni. Avviare un meccanismo di protezione, con riguardo l'introduzione della specie non-autoctona e la manipolazione genetica, in particolare rispetto a settori economici in cui le attività sono effettuate dentro l'ambiente naturale, quale agricoltura, farmacia, biotecnologia. Garantire l'ex-situ per la protezione della flora e della fauna "autoctona", per le popolazioni Garantire l'ex-situ per la protezione della flora e fauna "autoctona", per le che sono così ridotte che la conservazione in popolazioni che sono così piccole che la conservazione in situ non basta. situ non basta. Conservare gli animali selvaggi ex-situ quando la conservazione in situ non è possibile o è seriamente minacciata. Consigliare ai giardini zoologici ed ai giardini botanici, di rentirodurre le specie nel loro ambiente quando l'azione porta ad una soddisfacente condizione di conservazione in situ; Conservare le razze e le varietà autoctone domestiche per la produzione di alimenti, di materiali, di medicine, e per la conservazione Promuovere l'allevamento delle varietà di piante e di animali domestici. del patrimonio genetico delle razze e delle varietà domestiche. 8