12 giugno 2015: Giornata mondiale contro il lavoro minorile. Proposta di ENGAGEMENT collettivo. Simonetta Bono, Cristina Daverio 12 giugno 2015



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12 giugno 2015: Giornata mondiale contro il lavoro minorile Proposta di ENGAGEMENT collettivo Simonetta Bono, Cristina Daverio 12 giugno 2015

ILO: rapporto globale sul lavoro minorile 2. «Il lavoro minorile è quel lavoro che priva le bambine e i bambini della loro infanzia, del loro potenziale e della loro dignità, e che pregiudica il loro sviluppo fisico e morale. Si riferisce al lavoro svolto al di sotto dell età minima legale di ammissione all impiego, come stabilito dalla Convenzione dell ILO sull età minima, 1973 (No. 138), e dalla Convenzione sulle peggiori forme di lavoro minorile, 1999 (No. 182).» Il nuovo Rapporto dell Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), Marking progress against child labour, Global estimates and trends 2000-2012, indica una riduzione di un terzo del lavoro minorile dal 2000, passato da 246 milioni (2000) a 168 milioni (2012), equivalenti all 11% della popolazione minorile. I progressi più significativi si sono registrati tra il 2008 e il 2012 con un calo del numero globale da 215 milioni a 168 milioni. Più della metà dei 168 milioni di bambine e bambini lavoratori nel mondo svolgono lavori pericolosi (hazardous work) che hanno conseguenze dirette sulla loro salute, sicurezza e sviluppo morale. Attualmente, sono 85 milioni i bambini impiegati in hazardous work rispetto ai 171 milioni del 2000.

Lavoro minorile: global trend in 2000-2012 3. Source: International Labour Organisation, Marking progress against child labour, Global estimates and trends 2000-2012

Distribuzione per area geografica 4. Il maggior numero in termini assoluti di bambini lavoratori si trova nell area Asia-Pacifico (quasi 78 milioni), benché l Africa sub-sahariana continui ad essere la regione con la più alta incidenza di minori lavoratori in rapporto alla percentuale della popolazione, oltre il 21%. Il fenomeno è minore nella zona Latin America & Caribbeans (LAC) e nel Middle Europe North Africa (MENA). Source: International Labour Organisation

Distribuzione per fascia di età 5. I bambini di età compresa fra i 5 e gli 11 anni rappresentano la quota maggiore di lavoratori, 73 milioni in termini assoluti, pari al 44% della popolazione (lavoratrice) minorile. Questi bambini-lavoratori costituiscono una preoccupazione particolare per i policy makers in quanto sono i più vulnerabili agli abusi sul posto di lavoro e il loro sviluppo e la loro educazione scolastica sono compromessi. Source: International Labour Organisation

Distribuzione per genere 6. Il lavoro minorile tra le bambine è diminuito del 40% dal 2000, mentre quello dei bambini del 25%. La componente maschile è aumentata nel 2008 probabilmente per effetto della crisi economica. Source: International Labour Organisation

Distribuzione per settori 7. L agricoltura rimane il settore in cui si trovano più minori lavoratori (98 milioni di bambini o il 59%), ma il fenomeno è ugualmente rilevante nel settore dei servizi (54 milioni) e nell industria (12 milioni). Source: International Labour Organisation

Dettaglio settori industriali 8. Facendo un focus sui settori industriali, quelli che generalmente risultano più esposti alla tematica del lavoro minorile, sono: - Estrazione mineraria, - Alimentari, - Tabacco - Distribuzione. Questi settori infatti: - sono ad alta intensità di lavoro, - hanno catene di fornitura complesse - sono spesso presenti in zone geografiche definite come WGZ, Weak Governance Zone (paesi con deboli strutture di governance e di controllo).

Fattori che hanno determinato il progresso 9. Il Rapporto ILO, Marking progress against child labour, Global estimates and trends 2000-2012, indica una serie di misure che hanno determinato i progressi degli ultimi anni nella lotta al lavoro minorile. Le scelte politiche di investimenti nell istruzione e nella protezione sociale sembrano aver contribuito in maniera rilevante alla diminuzione del fenomeno. Altre azioni, come l impegno diretto dei governi e l aumento del numero delle ratifiche delle due Convenzioni ILO sul lavoro minorile, con scelte politiche forti e quadri legislativi solidi, hanno fatto la differenza. Anche le NGO internazionali sono scese in campo ed hanno fatto molto per sensibilizzare la comunità delle imprese sul tema del child labor. In particolare, recentemente, Il 12 marzo 2012 Unicef, Save The Children e Global Compact ONU hanno lanciato i Children s Rights and Business Principles, identificando una serie di azioni che tutte le aziende dovrebbero adottare per prevenire e affrontare gli impatti negativi connessi alle loro attività, e per massimizzare gli effetti positivi che possono avere sulle vite dei bambini.

I Children s Rights 10. Tali Principi abbracciano un ampia gamma di tematiche il lavoro minorile, il marketing, le campagne pubblicitarie e il ruolo delle aziende nell aiutare i bambini in situazioni di emergenza e fanno appello alle imprese affinché promuovano i diritti dei bambini, attraverso un forte impegno volto a stabilire politiche adeguate, l analisi dei rischi e misure correttive specifiche e si attivino concretamente per migliorarli e garantirli. I Children s Rights and Business Principles hanno radici in protocolli già esistenti quali: La Convenzione ONU sui diritti dell Infanzia e dell Adolescenza Le Convenzioni ILO n 138 e n. 182 I Principi Guida dell ONU per le imprese e i diritti umani I Principi forniscono un framework strutturato che agevoli le imprese nel riconoscimento degli impatti che la loro attività genera sui bambini.

CHILDREN S RIGHTS & BUSINESS PRINCIPLES 11. Tutte le aziende hanno il dovere di: 1.Onorare la propria responsabilità a rispettare i diritti dei bambini e impegnarsi a sostenere i diritti umani dei bambini. 2.Contribuire all eliminazione dello sfruttamento del lavoro minorile, in tutte le attività e relazioni dell azienda. 3.Garantire un lavoro dignitoso ai giovani lavoratori, ai genitori e a chi si prende cura dei bambini. 4.Assicurare la protezione e la sicurezza dei bambini in tutte le attività e le sedi dell azienda. 5.Assicurare che tutti i prodotti siano sicuri e cercare attraverso questi di sostenere i diritti dei bambini. 6.Utilizzare politiche di marketing e pubblicitarie che rispettino e sostengano i diritti dei bambini. 7.Rispettare e sostenere i diritti dei bambini in relazione all ambiente e all acquisto e all utilizzo delle terre. 8.Rispettare e sostenere i diritti dei bambini nei dispositivi di sicurezza. 9.Aiutare a proteggere i bambini colpiti dalle emergenze. 10.Rafforzare gli impegni delle comunità e dei governi per proteggere e garantire i diritti dei bambini.

La voce degli investitori 12. Il lavoro minorile rappresenta un motivo di preoccupazione per una parte della comunità di investimento responsabile, non solo per un rischio reputazionale, ma anche per un rischio finanziario, connesso ai costi operativi e legali a cui andrebbe incontro l impresa coinvolta. Diventa pertanto opportuno per un investitore comprendere come e in che misura le imprese rispettino e supportino i diritti dell infanzia, con particolare riferimento all eliminazione del lavoro minorile. L integrazione dei diritti dei minori nei processi aziendali è un passo importante, proprio alla luce dell influenza che le imprese hanno sulla vita dei minori attraverso i prodotti, i servizi ed il loro network. Gli investitori, con una lettera condivisa, possono sensibilizzare le principali imprese internazionali (slide 13 e 14) appartenenti ai settori industriali più esposti al rischio di utilizzo del lavoro minorile (minerario, alimentare, tabacco, distribuzione), chiedendo se e in che misura tengono conto dei CHILDREN S RIGHTS & BUSINESS PRINCIPLES nella loro strategia di aziendale e nella selezione delle catene di approvvigionamento. In questa azione di sensibilizzazione è possibile coinvolgere anche le imprese italiane industriali (slide 15).

Imprese potenzialmente esposte al tema del lavoro minorile 13. Impresa Settore Paese General Mills Inc Alimentare Usa Nestle SA Alimentare Ch Danone SA Alimentare Fr Tate & Lyle PLC Alimentare Uk Mondelez Alimentare Usa Rio tinto Estrazione mineraria Uk Xstrata Glencore Estrazione mineraria Uk BHP Billiton Ltd Estrazione mineraria Uk ArcelorMittal SA Estrazione mineraria Sud Africa

Imprese potenzialmente esposte al tema del lavoro minorile 14. Impresa Settore Paese Imperial Tobacco Group Tabacco Uk Philip Morris International Tabacco Usa Lorillard Tobacco Co Tabacco Usa BAT International Finance Tabacco Uk Kroger Distribuzione Usa Wal-Mart Stores Distribuzione Usa J Sainsbury Distribuzione Uk Target Corp Distribuzione Usa Aeon Distribuzione Jap Carrefour Distribuzione Fra Casino Guichard Perrachon Distribuzione Fra Tesco Distribuzione Uk Kinghisher Distribuzione Uk Target Distribuzione Usa Auchan Distribuzione Fra

Imprese dell indice FTSEMIB (non financial) 15. Impresa Settore Paese Autogrill Distribuzione Ita Buzzi Cemento Ita Campari Alimentare Ita CNH Automotive Ita Eni Energia Ita Enel Elettrico Ita Fiat Automobile Ita Ferragamo Abbigliamento Ita Finmeccanica Difesa Ita Gtech Lotteria Ita Luxottica Occhiali Ita Mediaset Televisioni Ita Moncler Abbigliamento Ita Pirelli Penumatici Ita Prysmiam Cavi Ita STM Elettronica Ita Telecom Italia Telecomunicazioni Ita Tenaris Acciaio Ita Tods Abbigliamento Ita World duty free Distribuzione Ita

16. Simonetta Bono Business Development T: +39 02 27 72 71 40 simonetta.bono@vigeo.com Cristina Daverio Head of SRI analyst cristina.daverio@vigeo.com