AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA Viale F. Rodolfi n. 37 36100 VICENZA COD. REGIONE 050 COD. U.L.SS. 106 COD.FISC. E P.IVA 02441500242



Documenti analoghi
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50

Chi è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

COORDINAMENTO SPISAL DELLA PROVINCIA DI VERONA

1. DISTRIBUZIONE Direzione, RSPP, RLS, preposti 2. SCOPO

STUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva web: info@bdassociati.

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

RSPP - CARATTERISTICHE

R e g i o n e L a z i

Sicurezza sul lavoro: le domande più frequenti! dvrinregola.it è un progetto

Circolare N.24 del 07 Febbraio Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze

SCHEMI LETTERE DI NOTIFICA SCHEMA DI AUTOCERTIFICAZIONE SCHEMI LETTERE DI DESIGNAZIONE SCHEMA LETTERA DI INFORMAZIONE AI LAVORATORI

Piano Mirato di Prevenzione

Valutazione dello Stress Lavoro Correlato: cosa fare se

NOTA INFORMATIVA SUGLI ACCERTAMENTI DI ASSENZA DI TOSSICODIPENDENZA PER I LAVORATORI

D. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

Analizziamo di seguito il capo III del D.lgs 81/2008, che riguarda la Gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro

Corso di Formazione per Gestori Impianti Sportivi

La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione

Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare

Organizzazione della prevenzione aziendale

Dipartimento Salute e Sicurezza LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA PER I LAVORATORI QUALCHE UTILE SUGGERIMENTO PER GLI RLS E RLST

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE RIFERIMENTI SIGLE E DEFINIZIONI RESPONSABILITA PROCEDURA...3

DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE

Piano Nazionale della Prevenzione Relazione al

Università degli Studi di Palermo Servizio di Prevenzione e Protezione di Ateneo

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS AV2/07/11 ARTEMIDE.

2. Sono riconosciuti crediti per il corso avanzato CASACLIMA di 16 ore, presso Agenzia CasaClima di Bolzano.

Corsi di formazione on-line per la categoria Datore di Lavoro RSPP

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

La valutazione del rischio chimico

PROCEDURA DI SICUREZZA

Il panorama normativo: gli obblighi del datore di lavoro ai sensi dell art. 71 comma 8

1.1 Legge 12/79 e Decreto del Ministero del Lavoro e della Previdenza 2/12/97

Ipotesi di procedura per la rilevazione degli incidenti e degli infortuni mancati

Testo Unico. Il sistema sanzionatorio del D.Lgs. 81/08. Le sanzioni previste dal nuovo D.Lgs. 81/08 sono:

ENBIC Ente Nazionale Bilaterale Confederale ANPIT, CIDEC, CONFAZIENDA, FEDIMPRESE E UNICA CISAL, CISAL TERZIARIO, FEDERAGENTI

2 aprile 2010 Sicurezza: Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

STRESS LAVORO-CORRELATO

ing. Domenico ing. Domenico Mannelli Mannelli www mannelli info

Circolare N.85 del 23 Maggio 2013

D. Lgs. 81 del

Contributo di INAIL alla diffusione dell adozione di un SGSL. INAIL-DR Toscana-CONTARP

LA FORMAZIONE. Prof. Domenico SPINAZZOLA

RSPP & RIR. Ovvero: 81 & 105. FR Bologna 14 ottobre

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008

GUIDA ALLA SICUREZZA SUL POSTO DI LAVORO

Decreto Interministeriale del Attuazione di quanto previsto dall art. 29 comma 5 del D.L.vo 81/08

PROGETTO SICUREZZA LAVORO. Manuale d uso

LA GESTIONE DELLA SICUREZZA All INTERNO DELL AZIENDE

DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE. Area Tutela della Salute e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro Servizio Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro

Il Modello di Gestione su Salute e Sicurezza sul Lavoro. 26 Marzo 2015

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

Sistema Qualità UNI EN ISO 9001 ED 2008

Essere competenti per essere utili. Coordinamento dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, la Salute, l Ambiente UIL SGK dell Alto Adige

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

Durata 6 ore OBIETTIVI DESTINATARI. ARTICOLAZIONE DEL CORSO Il corso e learning è articolato in tre moduli.

Progetto Sicurezza nelle microimprese metalmeccaniche ASL TO4

TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE N 3 CAPI - N 19 articoli (da art. 69 a art.

MOGS per le piccole e medie imprese: le novità introdotte dal D.M. 13 febbraio Dott.ssa Fabiana Maria Pepe

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

IO LAVORO E GUIDO SICURO

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

L importanza della conoscenza dell evoluzione normativa e della formazione continua nell ambito della sicurezza

Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali

LA NORMA OHSAS E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

REGOLAMENTO RELATIVO ALLA ELEZIONE ED ATTRIBUZIONI DEI RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA DEL COMPARTO DELLA ASL VITERBO

La giusta protezione per la sicurezza della tua azienda.

Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

MODALITÀ ORGANIZZATIVE E PIANIFICAZIONE DELLE VERIFICHE SUGLI IMPIANTI

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA GENNAIO/GIUGNO 2016 PMINFORMA CONFAPINDUSTRIA PIACENZA

SICUREZZA SUL LAVORO

PREMESSE ART. 1 DEFINIZIONI

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico

LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA INGENIA Group

Egr. Via. Mod Delega Delega delle funzioni. Oggetto: Delega delle funzioni (art 16 - D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)

Manuale della qualità. Procedure. Istruzioni operative

STUDIO ASSOCIATO DE AMBROGIO

Alberta Riccio (Responsabile Qualità, Ambiente, Sicurezza e Risorse Umane)

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

UNI EN ISO 9001:2008 Sistemi di Gestione per la Qualità: requisiti e guida per l uso

CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO

Gli accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione da svolgere.

CHECK LIST ANALISI INIZIALE ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Le Principali Novità

Corso di formazione «La prevenzione dei rischi da SBAS» La cornice e i contenuti dell intervento

LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA SETTEMBRE/DICEMBRE 2015 CONFAPINDUSTRIA EMILIA ROMAGNA

Sistema di gestione delle attività di manutenzione e controllo

SICUREZZA NEGLI APPALTI E SERVIZI

LA SICUREZZA NELLE SCUOLE D.Lgs. 81/2008

3. APPLICABILITÀ La presente procedura si applica nell organizzazione dell attività di Alac SpA.

Transcript:

Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA Viale F. Rodolfi n. 37 36100 VICENZA COD. REGIONE 050 COD. U.L.SS. 106 COD.FISC. E P.IVA 02441500242 Dipartimento di Prevenzione li 27/09/ 07 Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro (SPISAL) Via IV Novembre, 46 36100 VICENZA VI Direttore: Dr.ssa Emanuela Bellotto Prot. 58668 /PREV/SPISAL Oggetto: un motivo in più per garantire igiene e sicurezza nelle aziende. alla cortese attenzione del RAPPRESENTANTE LEGALE e del DATORE DI LAVORO dell Azienda Con la presente lettera e i relativi allegati vogliamo: riferirvi alcuni risultati delle nostre attività nel comparto; informarvi di alcune importanti novità legislative; chiedervi un impegno per contribuire a migliorare la sicurezza del comparto e fornirvi nel contempo le indicazioni utili per farlo. Dal 1988 ad oggi lo SPISAL di Vicenza ha rivolto costantemente l attenzione al comparto metalmeccanico, che rappresenta una realtà importante nel territorio, non solo come numerosità di aziende e di occupati, ma anche come numero di infortuni e di malattie professionali. Tutte le Aziende sono state contattate, con diverse modalità: con un servizio di informazione e assistenza, volto a diffondere la conoscenza di requisiti e tecniche per la sicurezza, nell ambito del quale le aziende sono state invitate a due incontri, hanno ricevuto un manuale, un pacchetto di schede con Istruzioni Operative (I.O.) per la formazione dei lavoratori e un CD ricco di informazioni tecniche e normative. con interventi di vigilanza (qualche fabbrica è stata ispezionata anche più di due volte), rilasciando ove necessario verbali di disposizione e/o di prescrizione. Inoltre, abbiamo effettuato diversi incontri con i tecnici che fanno consulenza per la sicurezza alle aziende, allo scopo di estendere la rete delle conoscenze tecniche disponibili per le Aziende e migliorare il livello delle prestazioni fornite dagli stessi. Molte Aziende, già orientate alla tutela della risorsa umana aziendale anche sotto l aspetto della salute e sicurezza, hanno utilizzato le conoscenze offerte. La maggioranza di esse è anche convinta che mantenere la sicurezza, con la collaborazione dei lavoratori, fa funzionare meglio l azienda e ne offre una buona immagine a lavoratori e clienti. Altre no. Vi dobbiamo infatti segnalare alcune informazioni negative: dai nostri sopralluoghi risulta che, spinte dalla ripresa produttiva, molte aziende hanno ridotto l attenzione per l igiene e la sicurezza, addirittura rendendo inefficienti le protezioni già installate; da settembre 2006 questo si è tradotto in un incremento del numero di infortuni (dati in tabella n. 2 dell allegato), comprensivi di eventi mortali che non registravamo da tempo, ad es. nell utilizzo del tornio. Tel. 0444-752210 Fax 0444-752333 e mail: segreteria.spisal@ulssvicenza.it

A queste Aziende ci sembra necessario far pervenire un avviso: La Legge n. 123 del 3 agosto 2007 Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al governo per il riassetto e la riforma della normativa, entrata in vigore nel mese di agosto, a seguito dell allarme sociale che si è verificato per il numero di infortuni negli ultimi anni, prevede tra le altre cose: nuove misure preventive (maggior coordinamento tra le ditte che hanno lavori interferenti, obbligo di tesserino di riconoscimento anche per i lavoratori di ditte che lavorano in appalto, ed altro) accompagnate da nuove sanzioni pecuniarie, anche per le lesioni in caso di infortunio; la possibilità per l Organo di Vigilanza (SPISAL e DPL) di adottare provvedimenti di sospensione dell attività (già in uso da tempo per il per il lavoro irregolare in edilizia). Il requisito è la presenza di gravi e reiterate violazioni in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Le Aziende che in occasione di visite ispettive SPISAL hanno già avuto verbali di contravvenzione ricordino che se nuovi controlli riscontrano violazioni dello stesso tipo, la sospensione dell attività è molto probabile. Chi pensa di aver risparmiato sul tempo, non interessandosi alla prevenzione, con la nuova norma potrebbe perderne molto. La prevenzione in azienda deve essere organizzata, non lasciata al caso. Alle Aziende che si stanno impegnando per la tutela della salute dei lavoratori, consigliamo d informarsi presso le Associazioni imprenditoriali sui Sistemi di Gestione della Sicurezza (che mirano anche a conseguire riduzioni del tasso di premio INAIL) o di iniziare a gestire in proprio i processi critici per la sicurezza: - imparare dagli infortuni e dagli incidenti, perché non si ripetano - curare la manutenzione preventiva - far portare i DPI necessari - fare formazione alla sicurezza per i lavoratori, cominciando dai Dirigenti, se presenti, e dai capi intermedi: senza l esempio non si fa formazione. Completiamo la lettera con le indicazioni contenute nell allegato. Come sempre restiamo a disposizione per fornire l informazione e l assistenza. Come aiuto ulteriore Vi spediamo un questionario, in cui potrete formulare osservazioni e suggerimenti e al quale attendiamo risposta entro un mese. Distinti saluti Referente Promozione Cultura della Sicurezza nel Mondo de Lavoro (dott. Celestino Piz) Il Direttore dello SPISAL (dott.ssa Emanuela Bellotto)

RIASSUNTO DELL ATTIVITÀ dal 1993 1993-1998 interventi informativi (invio del materiale divulgativo, incontri d approfondimento) e successiva visita ispettiva in tutto il comparto. Le aziende più avvedute (altre il 55%) hanno attuato la prevenzione prima del nostro sopralluogo. 2001 lettera informativa per tutte le aziende, per comunicare questi risultati e successiva ispezione in un campione. Il numero aziende che mantenevano gli interventi eseguiti era del 75% e le inadempienze in ciascuna ditta era molto inferiore rispetto alla prima visita. 2005 invito a più di 1000 aziende (600 presenti agli incontri) per spiegare e fornire le Istruzioni Operative (I.O.) per i lavoratori e un CD. La successiva attività di controllo (nelle ditte assenti e in quelle che avevano indici infortunistici elevati) dimostrava uno scarso utilizzo delle I.O. e del CD. Per questo nel 2006 abbiamo scritto una lettera a tutte le aziende, intervistandone con questionario 120 (39 poi sono state visitate nel 2007 per verificare la correttezza delle risposte). L esito delle due azioni di verifica è riportato nella tabella 1. 2007-08 continueranno le ispezioni nelle aziende con indici infortunistici (I.F. e I.G.) elevati. Tabella n. 1 percentuali di utilizzo delle Istruzioni Operative e Cd da parte delle aziende Risposte sull utilizzo delle Istruzioni operative (I.O.) e del CD distribuiti alle aziende Rilevazione con Questionario (Risposte di 84 Aziende) % di aziende che hanno dichiarato il vero (verifica con sopralluogo) Rilevazione in ispezione SPISAL (43 Aziende con IF e IG elevato) 1. le I.O. sono state usate per la formazione 88% 74% 53% 2. le I.O. sono state messe vicino alle macchine 80% 77% 37% 3. le I.O. sono state date ai lavoratori 67% 77% 37% 4. Hanno prodotto nuove I.O. 30% 69% 26% 5. Aveva già sue I.O. 65% 59% 47% 6. Ha migliorato le proprie I.O. 67% 72% 35% 7. il CD aveva suggerimenti utili 58% 75% 16% 8. il CD è stato usato per la formazione 36% 57% 21% COSA SAPPIAMO DEL COMPARTO Dall attività svolta (incontri, sopralluoghi, analisi e verifica dei questionari) oggi sappiamo che: dopo gli incontri il 55% delle Aziende si attiva per seguire i nostri suggerimenti ed applicare le misure di prevenzione. Il restante 45% preferisce pagare le ammende, ossia attende di ricevere l ispezione dello SPISAL prima di mettersi all opera; il 25% delle aziende che si sono regolarizzate a seguito di un nostro verbale applicando le protezioni o acquistando macchine a norma (e hanno pagato l ammenda), toglie successivamente le protezioni o scollega i microinterruttori. Mettono nuovamente in primo piano i ritmi della produzione e insegnano ai lavoratori la tecnica della protezione per finta (questo, ad esempio, è il messaggio dato ai lavoratori quando le nostre I.O. vengono appese a macchine con protezioni inattivate); la maggioranza delle aziende ha riferito di gradire molto l invio dei materiali, di cui apprezza il contenuto tecnico, grafico e il linguaggio, e di gradire gli incontri informativi (a cui partecipa il 60% delle Ditte spesso portando anche i RLS), in quanto occasione per confrontarsi e discutere. Con 100 telefonate abbiamo verificato che il motivo più frequente delle assenze alle riunioni è la mancanza di tempo e la necessità di seguire la produzione. Il CD diffuso a tutti, che poteva essere utilizzato nei modi più personalizzati, è stato usato poco. Molti sono finiti nei cassetti. Affrontare le conseguenze di un infortunio grave, di tempo ne fa perdere molto, ma molto di più, come anche denaro. Non è vero che capita sempre agli altri.

QUALI IMPEGNI PER IL FUTURO? Le modifiche, avvenute in questi anni, hanno riguardato: i cicli produttivi, la regolamentazione del mercato di macchine e attrezzature di lavoro, le conoscenze dei singoli lavoratori, la cultura e l organizzazione della sicurezza in azienda. Questi cambiamenti non hanno però ancora portato ad una riduzione generalizzata e stabile dei rischi, ai successivi risultati di salute (calo degli infortuni) e al miglioramento delle condizioni di lavoro. Basiamo le nostre affermazioni su quanto vediamo in azienda e sugli infortuni (vedi tabella n. 2). Tra il 1995 e il 2005 la riduzione è stata consistente e continua (35%). Dopo questo periodo (11 anni!!) a partire dagli ultimi 4 mesi del 2006, in coincidenza con l inizio della ripresa produttiva vi è stato un incremento che sommato a quello previsto per il 2007 sarà superiore all 11,5%. In molte aziende quindi non si è ancora capito che la gestione della sicurezza in maniera integrata alla produzione è un fattore vincente e manca una seria organizzazione della sicurezza. Tabella n. 2 Andamento degli infortuni in metalmeccanica ANNO TOTALE INFORTUNI Variazione % INF. I a. PROGNOSI 20gg 1995 1.612 80 2005 1031-35.2 % (2005 su 1995) 68 2006 1045 + 1,4% su anno precedente 59 2007 (proiezioni) 1151 +10.22% su anno precedente Non rilevato +11.5% (2007 su 2005) In merito alle modalità e alle cause degli infortuni gravi, sappiamo che: o il 24% accade con l uso di macchine (in diminuzione nel 2006), presse e torni in particolare; o il 19% con sostanze e materiali; o il 17% con impianti e attrezzature o il 13% con gru paranchi e carrelli elevatori. Assieme alla sicurezza di macchine e attrezzature (in particolare al mantenimento di protezioni idonee e funzionanti), l Azienda deve quindi garantire anche quella della movimentazione dei carichi, il loro stoccaggio e prelievo (un po di ordine è la prima cosa). I comportamenti scorretti dei lavoratori sono importanti, dato che il 20% dei casi è legato all uso improprio di attrezzature, alla posizione poco sicura dell infortunato o alla sistemazione impropria di materiali. I comportamenti si possono modificare se l Azienda trasmette con chiarezza la sua volontà di fare prevenzione, ed insegna il come tramite formazione e addestramento. GLI INFORTUNI SONO EVITABILI? Il nostro Osservatorio degli infortuni con prognosi 20 gg relativo al periodo 92 06 analizzandone le cause valuta come avrebbero potuto essere evitati. Sul totale di 5665 infortuni, il 47% è stato considerato evitabile. Per il comparto Metalmeccanica, il 54% dei 1115 casi analizzati, dello stesso periodo, è stato classificato evitabile. Come? Lo illustriamo, nella tabella e nella legenda che seguono, che speriamo vi possa essere utile. 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Inf evitabili - Metalmeccanica (610 casi) 35% 32% 19% 9% 6% aaa istr e sorv istr istr e aaa Altro Legenda Fattori primari: Aaa = adozione apprestamenti antinfortunistici Istr = istruzione operai DPI = Dispositivi Protezione Individuale OrgLav= organizzazione del lavoro Sorv = sorveglianza operai I fattori possono variamente associarsi: Istr e sorv = istruzione + sorveglianza operai Istr e aaa = istruzione operai + adozione apprestamenti antinfortunistici Altro = altri fattori o associazioni di fattori con frequenze <6%, fino a 100%. (dott. Celestino Piz)

QUESTIONARIO (da rispedire allo SPISAL ULSS 6 Vicenza, Via IV novembre 46, 36100 Vicenza entro il 27/10/07) Dove la risposta è negativa eseguite l intervento prima di inviarci il questionario. 1) Domande preliminari sull ORGANIZZAZIONE AZIENDALE SI NO Note A1) In ditta funziona un sistema per raccogliere le informazioni in caso di incidenti, comportamenti scorretti dei lavoratori e di infortuni? A2) Questi eventi vengono registrati e si controlla che le soluzioni adottate impediscano che si ripetano? B1) La ditta è in possesso di un inventario delle macchine, attrezzature, impianti e strutture da sottoporre a manutenzione preventiva e periodica? B2) Viene controllato che le scadenze stabilite per la manutenzione siano rispettate? C1) La scelta dei DPI (dispositivi di protezione individuale ) è stata fatta sulla base dei rischi individuati nel DVR C2) I lavoratori sono stati formati all uso dei DPI e ne viene controllato l uso corretto? 2) VERIFICA USO ISTRUZIONI OPERATIVE (I.O.) I contenuti delle I.O. e del CD sono pertinenti all attività lavorativa?(ossia è presente almeno una lavorazione tra quelle prese in esame nei materiali) Se NO, PASSA AL PUNTO 3 DEL QUESTIONARIO Hai utilizzato le schede IO per fare formazione (il programma del corso è rintracciabile)? N. ore Le schede IO sono presso le macchine o sono state consegnate ai lavoratori? Il CD è stato utilizzato per regolarizzare macchine? Il CD è stato utilizzato CD per fare formazione? L Azienda aveva già sue IO? Con le nostre IO, le ha migliorate? (ovviamente, se le aveva) Parere Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza RLS (se c è) su IO e CD: le IO sono state utilizzate? sono state utili? ha consigli da dare? il CD è stato utilizzato in azienda? 3) FORMAZIONE Esiste uno specifico programma delle iniziative di formazione per la salute e sicurezza? In occasione dell assunzione viene realizzato uno specifico intervento formativo? Gli interventi formativi sono documentati? (esiste una documentazione con data, elenco degli argomenti svolti, firma dei docenti, lavoratori coinvolti) Consultazione: Viene tenuta la riunione periodica annuale art. 11? (Obbligatoria per le aziende con n. dipendenti > di 15; a richiesta nelle altre) Il contenuto delle riunioni è documentato? (presenza di verbali delle riunioni) Osservazioni e suggerimenti FIRMA DEL Rappresentante Legale FIRMA DEL RLS