Interventi tecnologici sul processo generativo umano



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Interventi tecnologici sul processo generativo umano Il 1978 è stato un anno importante, paragonabile al 1997 anno il cui è nata la pecora Dolly, il primo animale clonato. In quella data nasce la bambina Louise Brown, il primo essere umano nato in vitro, concepito senza rapporto sessuale. Fino al XVII secolo la trasmissione della vita per vie differenti da quelle stabilite dalla natura fu ritenuto impensabile. Nel XVII secolo vennero messi in atto i primi tentativi di inseminazione artificiale sul baco da seta per opera di due scienziati italiani, Malpighi e Bibbiena. Un secolo dopo (1782) i salmoni e le trote diventarono le cavie e il primo successo lo ebbe Lazzaro Spallanzani che fece nascere una cagna in vitro. Nel 1875 il medico Thouret riuscì a far avere un figlio a sua moglie attraverso l introduzione di liquido seminale in vagina e nel 1888 Pancoast pratico la prima inseminazione da donatore. Nella seconda meta del 900 si è iniziato a studiare la possibilità di fecondare in vitro che ha portato alla nascita di Louise Brown. Uno dei motivi che hanno dato stimolo alla ricerca è stato il tentativo di trovare rimedio alla sterilità di coppia. Questa patologia ha sempre provocato profonde lacerazioni nella vita di coppia e la profonda ignoranza sui processi fisiologici alla base della procreazione lasciava spazio a stregoni e ciarlatani. La scoperta dei processi fisiologici ha permesso di mettere a punto presidi farmacologico e chirurgici per cui si può arrivare ad un 70% di coppie con problemi di sterilità che riescono ad avere una gravidanza. Gli interventi tecnologici volti ad ottenere una gravidanza con la fecondazione in vitro aggirano l ostacolo della sterilità dando un figlio senza curare il difetto. Prima di addentrarci nell analisi dei diversi problemi conviene fare luce sul significato di alcuni termini, spesso infatti, ci sono notevoli confusioni a proposito. Sterilità. Incapacità a ottenere una gravidanza dopo un anno o due anni di rapporti sessuali potenzialmente fecondanti. Infertilità. Incapacità a portare a termine una gravidanza fino all epoca di vitalità del feto. 1

Inseminazione artificiale. Deposizione strumentale di liquido seminale nelle vie genitali femminili o il posizionamento di liquido seminale in una zona più profonda dopo che esso è stato deposto naturalmente in vagina. Fecondazione artificiale. L unione del gamete maschile e di quello femminile in vitro. Bisogna precisare che la fecondazione è comunque naturale, ma è lo spazio in cui avviene a non essere naturale. La FA può essere omologa ed eterologa. La FA omologa si ha quando i gameti appartengono alla coppia che richiede il figlio. La FA eterologa si ha quando almeno uno dei gameti è estraneo alla coppia che richiede il figlio 1. Inseminazione Artificiale Le indicazioni alla Ia sono tutte quelle condizioni in cui è impossibile deporre il seme in vagina o la risalita degli spermatozoi nelle vie genitali femminili: scarsa o nulla presenza di muco cervicale; oligospermia lieve o moderata; presenza di anticorpi antispermatozoi nel muco cervicale; sterilità da cause apparentemente inspiegabili. Il primo momento consiste nel prelievo di liquido seminale che può essere ottenuto contestualmente durante il rapporto sessuale oppure attraverso la masturbazione. Esistono metodiche alternative che permettono il prelievo senza ricorrere alla masturbazione come l uso di strumenti che stimolano la produzione del liquido seminale. Dopo il prelievo si passa all analisi degli spermatozoi per verificare la loro capacità fecondante e procedere, se il caso lo esige, a potenziare tale capacità. Dopo di che lo sperma viene deposto in un tratto dell apparato genitale femminile: regione intravaginale, intracervicale, intratubarica o intraperitoneale. La percentuale di riuscita oscilla intorno al 16 20%. Quando si tratta di inseminazione artificiale eterologa ci si rivolge alle banche del seme dopo essere stato sottoposto a controlli per prevenire patologie infettive come l infezione da HIV e altri problemi. Alcune banche congelano lo sperma per sei mesi e sottopongono il venditore a periodici controlli del sangue, delle urine e dello sperma per controllare l eventuale uso di droghe o comparsa di malattie. Qui lo sperma 1 Cfr, L. Ciccone, Bioetica. Storia, principi, questioni, Edizioni Ares, 2003, 81-83 2

viene conservato a bassissime temperature (crioconservazione) in provette adatte. Il processo di congelamento determina danni strutturali che diminuiscono la capacità fecondante degli spermatozoi crioconservati. I casi in cui il seme viene crioconservato sono tre: a donatori per l inseminazione eterologa; b maschi ipofertili per l inseminazione omologa; c - pazienti che hanno subito un grave danno della spermatogenesi o che si sono sottoposti a vasectomia. Le banche del seme in Italia si sono riunite in una associazione che si chiama CECOS Italia. L associazione si propone non solo di conservare il liquido seminale ma anche di studiare modalità migliori per la crioconservazione. Attraverso questi studi si è visto che si possono conservare ovuli non maturi per procedere nella stimolazione della maturazione al momento della fecondazione. Esistono anche le multinazionali del seme come FAIRFAX CRYOBANK, in Virginia e la CRYOS Intermational Sperm Bank in Europa. Per quanto riguarda la CRYOS lo sperma proviene da 250 donatori selezionati ed entro tre giorni si ottengono le fiale ordinate. Un recente avviso proveniente dalla Harvard crimsom offriva 35 dollari per campione di sperma. L avviso era rivolto a studenti qualificati per la donazione dello stesso 2. Nel 1999 il giro d affari si è aggirato intorno al milione di dollari 3. Fecondazione extracorporea Conviene riportare le date principali che hanno portato alla messa a punto della tecnica di fecondazione extracorporea. 1965: R.G. Edwards riuscì a far maturare oociti umani prelevati dal follicolo di Graaf preannunciando la tappa successiva che consisteva appunto nel fecondarli in vitro. Lo scopo era quello di studiare lo sviluppo dell embrione umano. 2 cfr, R. J. Devettere, Pratical decision making in health care ethics, Cases and concepts, Georgetown University Press, Washington, 2000², 320 3 Ivi, 87-90 3

1969. Lo stesso ricercatore annuncia di aver fecondato 18 oociti su 56 prelevati. Il prossimo passo sarebbe consistito nel far sviluppare gli zigoti ottenuti. 1970. Sempre l equipe di Edwards annuncia di essere riuscito a far moltiplicare 38 zigoti fino allo stadio di 16 cellule. La maggioranza ha raggiunto lo stadio di 2 cellule. 1971. La stessa equipe annuncia di aver portato a sviluppo 2 zigoti fino allo stadio di blasticisti con 110 e 116 cellule. Dopo sette anni il 25 luglio del 1978 nasce Louise Brown. Negli anni successivi diverse equipe di studiosi raggiunsero gli stessi risultati. Il procedimento messo in atto nella fecondazione extracorporea riguardano il prelievo di liquido seminale di cui abbiamo già parlato. Per quanto riguarda il prelievo dell oocita le cose si fanno molto più complesse. Dopo aver esaminato l apparato genitale femminile e verificate le condizioni per una previsione di successo si procede alla stimolazione dell ovulazione perché essa si verifichi al momento opportuno e si possano, inoltre, prelevare più oociti in un unico intervento. Dopo di che oociti e spermatozoi vengono depositati in un terreno di coltura per circa 12 18 ore. La fecondazione si verifica nell 80% dei casi. Gli embrioni vengono poi trasferiti in un altro terreno di coltura e incubati per 24 60 ore. In questo periodo si hanno le normali moltiplicazioni. Dopo un attento esame preimpiantatorio si selezionano gli embrioni sani e si eliminano quelli non adatti. A questo punto 3 4 embrioni vengono trasferiti nell utero della donna o, comunque, in un altro tratto dell apparato genitale e gli altri embrioni vengono crioconservati. Questa è la procedura standard. Chi sono gli utenti che richiedono la fecondazione extracorporea? Coppie sterili, coppie non affette da sterilità ma che rischiano di avere un figlio non sano, coppie che vogliono prestabilire il sesso, o altri caratteri, del loro figlio, copie di omosessuali, specialmente donne, persone singole. I risultati ottenuti non sempre sono soddisfacenti. In una casistica del 1984 i risultati erano piuttosto deludenti: soltanto il 6 7% delle donne riuscivano a soddisfare il desiderio di avere un figlio. Negli anni successivi i risultati sono migliorati ma solo in qualche caso si tocca la percentuale del 20%. Per tre coppie su quattro il bambino in braccio continua a rimanere un desiderio. In questo tipo di procreazione si hanno aumenti significativi, rispetto alla procreazione 4

naturale, di gravidanze ectopiche, aborti spontanei, gravidanze multiple, parti pre termine, anomalie congenite e aumento di morbilità e mortalità 4. Per quanto riguarda i costi della tecnica i dati rilevati da alcune indagini sono i seguenti: Il costo varia da 22.857 a 42.666 dollari per una gravidanza a termine al 1 ciclo; e da 26.000 a 74.000 dollari per una gravidanza a termine al 3 ciclo. Il costo medio per le 182 pazienti alle quali si riferisce questa analisi, è stato di 29.120 dollari per una gravidanza a termine al 1 ciclo e di 31.590 dollari per una gravidanza a termine al 3 ciclo; ossia approssimativamente da 50 a 60 milioni di lire 5. Altri studi ci offrono cifre ancora più alte fino ad arrivare a costi veramente alti per le coppie che presentano numerosi problemi di inferitilità. Si parla di 800 mila dollari per parto 6. Oltre a quello descritto esistono altri procedimenti adottati dagli scienziati e dai tecnici per superare alcune difficoltà che potrebbero incontrarsi con la FIVET. Le madri surrogate sono quelle che prestano il loro utero per portare avanti una gravidanza e far nascere un bambino di cui si prenderà cura la madre cosiddetta sociale. Si parla di utero in affitto quando la prestazione è sotto pagamento, anche se non sempre viene rispettata questa distinzione. Anche le donne non più fertili fisiologicamente possono avere dei figli. Ovviamente è necessaria la donazione di ovuli da parte di un altra donna e un complesso intervento farmacologico per garantire le condizioni di sviluppo della gravidanza in una donna non più adatta per tale prestazione. Un altra situazione che può verificarsi è quella in cui la madre surrogata può essere la madre o la sorella della donna che ha ottenuto la fecondazione in vitro. Un altra possibilità e quella di un figlio per coppie omosessuali, in particolare donne. Una di loro offre i suoi ovuli e si rivolge ad una banca dello sperma per ottenere gli spermatozoi. Può accadere anche che dall embrione venga staccata una cellula che, grazie alla naturale totipotenza, può a sua volta diventare un 4 Cfr, A. Serra, Riflessioni sulle «tecniche di riproduzione assistita»: A 21 anni dalla nascita della prima bambina concepita in vitro, in «Medicina e Morale» 49 (1999), 869-875 5 A. Serra citato da L. Ciccone, 105 6 Cfr, A. Spagnolo, Costi economici e costi umani della fecondazione in vitro, in «Medicina e Morale» 45 (1995), 1344 5

individuo. Un embrione viene congelato e l altro sottoposto ad esami. Se gli esami sono normali l embrione viene eliminato mentre quello congelato viene impiantato in utero. Problemi etici 1 Obiezioni riguardo al fatto che per ottenere lo sperma la procedura più frequente è la masturbazione; 2 Il processo di fecondazione extracorporea avviene senza rapporto sessuale e fuori dal corpo. Per alcuni laboratorizzare l inizio della vita umana è un modo di degradarla. Altri ritengono che ci sia una violazione dei diritti del nascituro. Devettere ritiene che appellarsi ai diritti del nascituro prima che esso esista (condizione essenziale per riconoscere qualcuno portatore di diritti) vada incontro a difficoltà difficilmente risolvibili. 3 Il trattamento nei confronti dell infertilità e della sterilità è lecito per le coppie sposate mentre potrebbero esserci obiezioni per persone non sposate o senza problemi riproduttivi. Le ragioni sono diverse: a è problematico richiedere la Fivet solo perché non si ha o non si vuole avere un partner; b non ci sono ragioni evidenti per usare un trattamento per la sterilità e l infertilità con persone che non hanno problemi di questo tipo in quanto non esiste l indicazione clinica; c è problematico far nascere un bambino al di fuori della normale relazione di coppia tra moglie e marito. Nella Fivet si può arrivare, infatti, ad avere cinque genitori: colui che vende lo sperma, colei che vende l uovo, i genitori che alleveranno il bambino e l eventuale donna che presterà l utero. Questo potrebbe essere lo scenario nel momento in cui si estende l uso della Fivet oltre le coppie sposate. 4 - Un altra situazione certamente sorprendente potrebbe essere quella in cui gli ovuli potrebbero essere recuperati da un feto abortito, fertilizzato e trasferito in una donna che desidera un figlio. Il bambino che nasce sarebbe figlio di una madre mai nata e verosimilmente uccisa dalla madre, che sarebbe anche la nonna della bambina in questione. Non abbiamo ragioni per pensare che un 6

bambino nato dalle uova di un feto distrutto dalla propria nonna potrebbe avere benefici, mentre intuitivamente abbiamo molte ragioni per pensare il contrario 5 - Un altro problema riguarda il fatto che normalmente vengono trasferiti in utero 4 o 5 embrioni e questo aumenta la possibilità di gravidanze multiple. Nella fertilizzazione in vitro la percentuale di gravidanze multiple è del 37%, mentre nelle gravidanze per via naturale abbiamo solo il 2% di gravidanze multiple. Il risultato di questa situazione è un maggior rischio di decessi, di morbilità e prematurità per il feto. I feti in sovranumero generalmente vengono abortiti. Con una terminologia impropria si parla di riduzione fetale. Gli interessi commerciali che stanno dietro alla fertilizzazione in vitro rendono la competizione per attrarre clienti molto serrata. Naturalmente, fino poco tempo fa, si poteva assicurare una percentuale maggiore di successo solo inserendo un numero di embrioni maggiore nell utero della donna. Gli ultimi studi mettono in evidenza che dilazionando di qualche tempo l inserimento dell embrione in utero le possibilità di successo aumentavamo permettendo l impianto di un minor numero di embrioni. Altri studi hanno messo in evidenza che la possibilità di successo era legata al numero di gameti fertilizzati piuttosto che al numero di embrioni inseriti in utero. L inserimento di un numero di embrioni maggiore di due non aumenta le possibilità di successo ma semplicemente la possibilità di avere gravidanze multiple. In America circa due bilioni di dollari all anno vengono spesi in trattamenti farmacologico e si stima un aumento del 20% nel prossimo periodo. Nel 1990 per aumentare la percentuale di gravidanze ottenute si è messa a punto l intracytoplasmatic sperm injection, conosciuta come ICSI. In questo caso il biologo cattura lo spermatozoo e lo inietta direttamente nel citoplasma della cellula uovo. Questa tecnica viene usata quando gli spermatozoi sono immaturi, anormali o il numero è basso. Usare uno spermatozoo anormale potrebbe creare dei problemi al nuovo embrione. Un altra considerazione riguarda il processo stesso di fertilizzazione che normalmente dura ore mentre l iniezione dello spermatozoo nel citoplasma è velocissima. Le conoscenze in nostro possesso sugli effetti che può provocare la rimozione di questa fase iniziale della fertilizzazione sono scarse e non possiamo escludere effetti negativi sull embrione. Cosi 7

come non si è in grado di prevedere le conseguenze dovute all aspirazione di materiale cellulare durante l introduzione dello spermatozoo che provoca una momentanea deformazione dell uovo stesso. ICSI è diventato un metodo usato di fecondazione extracorporea prima che fosse stabilita l effettiva sicurezza del metodo stesso. Il ragionamento prudenziale e le regole di buona pratica clinica avrebbero suggerito più prudenza prima di arrivare alla situazione descritta. Infine un problema importante è posto dagli embrioni congelati. Il processo di congelamento infatti provoca la perdita di una parte degli embrioni e il prolungamento del tempo di congelamento procura danni irreversibili all embrione stesso. Da ultimo gli scienziati stanno lavorando per la creazione dell utero artificiale che è l anello mancante nella catena della generazione assistita. Esistono linee di ricerca che stanno valutando la possibilità di portare avanti la gestazione ad un mammifero non umano. La segnalazione di alcuni casi eclatanti ci può aiutare a comprendere i problemi posti dalle nuove tecniche riproduttive. Nel 1983 Mario ed Elsa Rios morirono in un incidente aereo. Essi avevano lasciato in Australia alcuni embrioni congelati e una proprietà che ammontava a più di un milione di dollari. Se la loro maturazione fosse portata a termine la proprietà sarebbe stata loro, altrimenti altri avrebbero ereditato le proprietà. Una speciale giuria suggerì di distruggere gli embrioni mentre le leggi dello stato di Vittoria proteggevano l embrione. Ad oggi l embrione è congelato e probabilmente andrà incontro ad un progressivo deterioramento perdendo le poche speranze di sopravvivenza. Un altro caso è sorto in Tennessee dove Mary Sue Davis e Junior Davis portarono avanti una fertilizzazione in vitro. L eccesso di embrioni venne congelato. Qualche tempo dopo essi divorziarono e Mary Sue manifesto di voler portare avanti una gravidanza con gli embrioni congelati ma l ex marito si oppose risolutamente. Mary Sue considerava gli embrioni suoi bambini e riteneva avere il diritto di portare avanti la gravidanza. Nel settembre 1989 un giudice diede la custodia degli embrioni a Mary Sue motivando la sentenza con la difesa dell interesse dei bambini di nascere. Quando Mary Sue si sposò nuovamente non volle più usare gli embrioni congelati. Un anno dopo la corte d appello 8

annullo la sentenza del giudice affidando la custodia degli embrioni ad entrambi i genitori. Nel 1992 la corte suprema del Tennessee giudico che Junior non poteva essere forzato ad assumersi la responsabilità della paternità. Nel 1993 venne data la notizia che gli embrioni non esistevano più. Un recente caso riguarda la città di New York. Maureen e Steven Kass dopo diversi tentativi di fecondazione extracorporea divorziarono. Maureen manifestò il desiderio di custodire gli embrioni congelati, ma il padre Steven si oppose. La corte diede ragione a Maureen ma Steven fece appello. La corte d appello di New York esamino il caso e l accordo fu quello di usare gli embrioni per la sperimentazione in quanto le parti in causa non riuscivano a mettersi d accordo. Nel 1993 venne data la notizia che alcuni embrioni prodotti per essere impiantati in utero vennero separati, il processo va sotto il nome di splitting. Molti di essi non vennero impiantati e iniziarono a crescere in vitro, Naturalmente si trattava di embrioni geneticamente identici tra di loro. Il fenomeno dello splitting è un fenomeno naturale anche se raro che si verifica nel caso dei gemelli identici. Molti organi di stampa diedero la notizia parlando di clonazione di esseri umani. L America Fertiliy Association ha determinato che l embrione prima del suo impianto in utero non può essere considerato un essere umano in quanto il destino futuro non è stato ancora stabilito: le cellule totipotenti infatti opportunamente trattate potrebbero diventare cellule di vari tessuti o l embrione potrebbe degenerare in mola vescicolare. La proposta fatta è stata quella di chiamare prembrione l insieme di cellule provenienti dallo zigote prima dell impianto in utero. Ciò che risulta evidente nell esemplificazione dei casi è la tendenza a trattare gli embrioni umani come proprietà di qualcuno (madre, padre o corte), mettendo in secondo piano il fatto che si trattasse di esseri umani. Caso Cremona Due coniugi hanno avuto un figlio con lo sperma di un donatore. In figlio è stato chiamato Mattia. Ad un certo punto il padre si è rivolto al giudice per il disconoscimento di paternità. Il tribunale di Cremona ha riconosciuto al padre il diritto di disconoscimento ritenendo irrilevante il consenso del marito alla fivet eterologa. I motivi sono tre: 1 - il dovere alla fedeltà derivante dal matrimonio non 9

va riferito semplicemente alla sfera sessuale ma anche a quella generativa e il consenso dato alla fecondazione eterologa si configura come una violazione a tale dovere, quindi esso è giuridicamente irrilevante; 2 non esiste nell ordinamento vigente nessun riferimento all efficacia del consenso dato in quella situazione di escludere il disconoscimento di paternità nel caso in cui l impotentia generandi è di per se legittimante l azione di disconoscimento; 3 l unico rapporto di filiazione che il nostro ordinamento riconosce (escludendo l adozione) è solo quello legato alla diretta derivazione genetica. La corte di cassazione ha ribaltato la sentenza poggiandosi sui diritti del nascituro di avere le due figure genitoriali. Una norma che permettesse tale condizione minerebbe l assetto costituzionale e il principio di solidarietà a cui esso corrisponde. Caso della fecondazione post mortem Si tratta di una sentenza del tribunale di Palermo che accoglie la richiesta di una madre al trasferimento degli embrioni congelati in utero dopo la morte del marito. La motivazione dell accoglimento faceva leva sui diritti del nascituro, il quale doveva essere tutelato a meno che non ci fosse stato contrasto con i diritti della madre. Il caso della madre su commissione algerina. La vicenda riguarda una coppia di coniugi che aveva stipulato un contratto con una donna algerina in cui la donna si sottoponeva a inseminazione artificiale con lo sperma del marito della coppia richiedente. Il tutto si sarebbe dovuto concludere con un compenso in denaro nei confronti della madre su commissione. Alla nascita la madre si è rifiutata di consegnare il bambino alla coppia. Il tribunale di Monza senza esitazione ha ritenuto nullo il contratto stipulato dalla coppia con la donna algerina. Il tribunale ha riconosciuto la facoltà al padre, qualora gli fosse riconosciuta la paternità biologica, di poter chiedere l inserimento del figlio nel suo nucleo familiare Principi ispiratori di una proposta di legge sulla fecondazione extracorporea Quale deve essere il motore della normativa? Da quale punto di vista deve essere disciplinata una normativa di questo tipo? L art. 1 lo dice espressamente: la legge assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. Pare che nella commissione affari sociali l espressione 10

fosse: i diritti a nascere del concepito. Questa espressione poteva però entrare in conflitto con la legge 194 e si è preferito usare l espressione suddetta. A dire il vero non credo che ci sarebbe stato conflitto con la legge in quanto la stessa non è che non riconosca un diritto alla vita del concepito quanto piuttosto regolamenta le situazioni in cui esiste un contrasto tra i diritti della madre e quelli del concepito. Solo nel caso della fecondazione extracorporea legalizzare l uccisione del concepito, per esempio con la tecnica della riduzione fetale o con l eliminazione degli embrioni sovranumerari si configurerebbe come la negazione diretta del diritto alla vita del nascituro. Questo diritto è stato già recepito da atti normativi diversi. La legge n 76 del 91 recependo la convenzione sui diritti del bambino dell ONU del 20 novembre 1989 all art. 3 dichiara che tutte le azioni che riguardano i bambini avviate da istituzioni pubbliche o private devono tutelare i maggiori interessi del bambino e la risoluzione del parlamento europeo del 16 marzo 1989 invita gli stati a disciplinare la fecondazione extracorporea in riferimento alla necessità di proteggere la vita umana fin dal momento del concepimento. Anche il codice civile italiano prevede che nel caso di contrasto tra genitori la decisione deve essere presa con esclusivo riferimento all interesse morale e materiale dei figli. Il desiderio di una donna di avere un figlio non basta per giustificare il ricorso a qualsiasi mezzo per ottenerlo. Possiamo configurare una situazione in cui prendere un figlio a pagamento o rapirlo ad una coppia di sposi che non fa l interesse del proprio figlio potrebbe anche andar bene per il figlio, nel senso che chi paga o rapisce il bambino riesce a garantire una vita migliore al bambino. A nessuno di noi però verrebbe in mente di giustificare con la legge atti di questo tipo. Il bene del bambino deve essere valutato con grande attenzione fin dalle primissime fasi del suo sviluppo. Lo stesso comitato nazionale per la Bioetica nel suo documento Identità e Statuto dell embrione umano riconosce i diritti fondamentali dell embrione umano. È vero il documento non parla di diritti giuridici ma di diritti morali e non parla nemmeno di persona ma la portata delle sue conclusioni rimane importante. Avere un diritto morale di trattare una persona in un certo modo significa in molti casi investire il diritto di una grande responsabilità. 11

La Pdl a questo proposito risulta essere chiara. L art. 13 e l art. 14 rispettano le dichiarazioni espresse all art. 1 in cui si afferma di assicurare i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. Il divieto di scissione precoce dell embrione, clonazione, produzione di ibridi e chimere, commercializzazione di embrioni nonché le questioni relative alla produzione di embrioni sovranumerari sono condizioni che esprimono coerenza tra le dichiarazioni dell art. 1 e il resto della legge. Il comma 2 dell art. 14 quando parla di produzione di un numero di embrioni non superiore a tre tenta di arginare la consuetudine alla produzione di embrioni che non verranno trasferiti in utero e che corrono il rischio di essere manipolati, crioconservati o soppressi per la scadenza dei termini di crioconservazione. Il processo di crioconservazione è lesivo del diritto alla vita in quanto introduce il concetto di embrioni di scorta e, in quanto, la fase successiva di scongelamento può causare danni all embrione stesso. La legge non esclude la crioconservazione ma la limita (art. 14 comma 3) ai casi in cui non sia possibile fare diversamente precisando che il trasferimento si deve realizzare non appena possibile. Ancora molto importanti sono il divieto di sperimentazione sugli embrioni sancito dal comma 1 dell art. 13, il divieto di produzione di embrioni a scopo sperimentale (art. 13 comma 3 ), la clonazione (comma 3c) e la produzione di ibridi e chimere. Ancora è da sottolineare l impegno della Pdl di fermare qualsiasi deriva eugenistica come si legge nell ar. 13 comma 3b). L art. 14 al comma 4 pur vietando la cosiddetta riduzione fetale esclude i casi previsti dalla legge 194 anche se introduce un caso che nella legge 194 non è contemplato: quello dell aborto selettivo. In questo modo si riapre una finestra alla possibilità di una qualche selezione allo scopo eugenetico. La Pdl parla inoltre di tecnica a scopo terapeutico considerando quindi la sterilità una patologia. Questo è il modo con cui si è cercato delegittimare l uso delle tecniche riproduttive come giustificate in presenza di una patologia accertata. Anche se parlare di terapia può essere controverso per diversi motivi. 1 le tecniche riproduttive non curano la malattia; - 2 è rischioso considerare il figlio un beneficio terapeutico. Questo equivarrebbe a considerarlo un diritto di cui la donna deve sempre 12

usufruire rendendo l individuo non più fine ma mezzo; 3 si potrebbe parlare di beneficio del figlio, ma egli non è ancora nato e oltretutto potrebbero configurarsi situazioni non adeguate al suo sviluppo dopo la nascita. Un altra ragione che qualifica le tecniche riproduttive come terapia è la possibilità di ottenere il sostegno economico dello stato. All art. 10 infatti la Pdl parla di istituzioni pubbliche o private autorizzate dallo stato e iscritte ad un particolare registro (art. 11). Il punto più controverso comunque rimane l esclusione della fecondazione eterologa (art. 4 comma 3). In questo caso ha prevalso una concezione in cui si riconosce al figlio il diritto di nascere e crescere in una situazione di relazioni stabili affettivamente, il diritto cioè di avere un padre e una madre che siano tali sotto ogni aspetto (genetico, legale e affettivo). Questa decisione è in contro tendenza rispetto alla legislazione negli altri paesi europei. I motivi a cui si ricorre per giustificare la fecondazione eterologa sono, il più delle volte, la liberta individuale, il paragone con l istituto dell adozione. Nessuno può impedire la possibilità a qualcuno di avere rapporti al di fuori del rapporto di coppia, fare figli cioè con persone diverse da quelle con cui si è legati stabilmente, non si capisce perché questa legge deve impedire ciò che naturalmente invece non è impedito. Nell adulterio lo stato non impedisce ma nemmeno tutela. In questo caso il non impedimento coinciderebbe con la tutela e questo è francamente esagerato e rende il paragone con le condizioni normali assolutamente improponibile. La procreazione naturale è un atto privato, mentre le tecniche riproduttive sono un atto pubblico con un grande dispendio di energie (umane ed economiche) da parte dello stato. Il paragone con l adozione è improponibile perché in quel caso non si tratta di dare un figlio a chi non ce l ha ma di assicurare al figlio che già c è una vita dignitosa che la famiglia naturale, per diversi motivi, non è riuscita ad assicurare. Non si può infine paragonare la donazione del gamete alla donazione di un organo qualsiasi. Questo lo si può comprendere intuitivamente. Tutte le leggi sui trapianti impediscono la donazione di testicoli e ovaie proprio per la particolarità che rivestono questi organi. 13

Un ultima annotazione riguarda il fatto che l eterologa porta con se il rischio della deriva eugenetica in quanto uno potrebbe scegliere il seme in base a caratteristiche fenotipiche desiderate. Discorso coppie sposate e coppie di fatto. La costituzione definisce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, l art. 30 riconosce legittima solo questo tipo di unione e l art. 31 la tutela. Vedi pagina 656. 14