Post Ant Arteria coronarica DS Arteria coronarica Sn arteria circonflessa arteria discendente anteriore



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Transcript:

Post Circolo coronarico Ant Arteria coronarica DS: parte Ds del cuore e posteriormente ventricoli Ds e Sn Arteria coronarica Sn: arteria circonflessa ventricolo Sn; arteria discendente anteriore ventricoli Ds e Sn e parte anteriore setto interventricolare 30% soggetti: Coronaria Ds-Sn flusso bilanciato 20% soggetti: dominio Sn 50% soggetti: dominio Ds

Circolazione coronarica Aorta->seno venoso coronario,vene cardiache accessorie, vene di Tebesio Anastomosi tra le piccole coronariche Vasi terminali con un rapporto 1 fibra muscolare un capillare (distanza 10 micron) 3000 capillari /mm 2 (10 volte più del muscolo normale) 250 ml/min * 300 g (80 ml/min *100 g, in attività fisica fino a 300 ml/min) Differenza artero-venosa 10 ml/100 ml (non può aumentare di molto l estrazione di O 2 ) - 8 ml /min/100 g

Flusso nell arteria discendente anteriore durante il ciclo cardiaco (ventricolo Sn). Diastole Flusso elevato Sistole Flusso ridotto per compressione vasi durante la contrazione muscolare. 1) Sistole isometrica flusso (compressione vasi). Si può generare flusso retrogrado verso l aorta. 2) Sistole isotonica, nonostante la compressione flusso per P aortica (picco sistolico). 3) Parte finale eiezione flusso per P aortica. 4) Diastole isometrica flusso (valore massimo) per cessazione compressione. 5) Fase successiva diastole flusso dipendente da P di perfusione e R circolo coronarico. Rimane elevato e si riduce per P aortica (fine diastole).

Flusso diastolico: a sinistra Cor. Sinistra A sinistra il flusso è fondamentalmente diastolico A destra è sistolico (minore resistenza) PA PV Epicardio PC FC Plesso sub endocardico

Arterie epicardio Parete muscolare Plesso arterioso subendocardico: F = 0 in sistole, F molto elevato in diastole Il livello di compressione dei vasi coronarici aumenta dalla superficie (subepicardio) verso gli strati più profondi (subendocardio). In sistole, flusso solo nei vasi più superficiali. Il rapporto tra il valore di flusso medio negli strati subendocardici e in quelli subepicardici = 1, perché i primi ricevono più sangue in diastole, a causa della maggiore densità capillare e minore resistenza arteriolare. La presenza di una quantità maggiore di mioglobina negli strati subendocardici consente la cessione di O 2 al tessuto anche durante la fase di arresto di flusso (compressione sistolica).

Regolazione metabolica Pressione arteriosa Frequenza cardiaca Flusso coronarico Flusso coronarico medio Flusso coronarico fasico Il flusso ematico coronarico è correlato in maniera quasi lineare al consumo di O 2. L incremento è conseguente alla O 2 che stimola la liberazione di metaboliti vasodilatanti: Adenosina, PG, H +, K +, CO 2, NO.

Regolazione flusso coronarico 1. Fattori meccanici: l autoregolazione rende indipendente il flusso dalla pressione di perfusione e dipende dal fabbisogno locale 2. Fattori metabolici: ruolo sostanziale dell O 2 (tramite Adenosina P1 e P2 e liberazione vasodilatatori: K, H+, prostaglandine, CO 2, NO (attività di base) F 3. Fattori nervosi: ortosimpatico,adrenalina, noradrenalina:vasodilatazione per azione indiretta (attività cardiaca +, pressione +) (poca costrizione) vago: dilatazione 4. Fattori ormonali adrenalina, acetilcolina, tiroxina, glucagone azione indiretta metabolismo dilatazione, ADH costrizione, Nitroglicerina, insulina (doppia: centro costrizione, locale dilatazione), Estradiolo progesterone testosterone dilatazione, STH deidropiandrosterone

Curva F-P in caso di massima dilatazione Riserva coronarica Riserva coronarica A differenza di quanto avviene a riposo, l autoregolazione non agisce in vasodilatazione massima: relazione lineare e l autoregolazione si innalza con la dilatazione Per un dato valore di flusso a riposo, la riserva coronarica (massimo incremento di flusso che si può ottenere rispetto alla situazione di riposo, per azione dei meccanismi vasodilatanti) cresce con l aumento della P (nell ambito di autoregolazione). A parità di P la riserva coronarica si modifica secondo il livello di autoregolazione.

Riflessi vasocostrittori delle coronarie Recettori atriali (aumento ritorno venoso) Visceri (stomaco, vescica, utero, colecisti) Policitemia, arteriopatie coronariche, aumenti di pressione diastolica e contrattilità: riduzione della pendenza della curva flussopressione

Regolazione elastica: pressione critica di chiusura che aumenta con l aumento del tono del simpatico F PA

Circolo cerebrale Carotidi- Willis Vertebrali 50 ml /min/100g Capillari scarsamente permeabili Entro struttura rigida: il riflettersi delle pressioni e dei volumi tra cervello e vasi Grosse arterie sono vasi di resistenza Flusso non uniforme e attività dipendente Diff. a-v 6 ml/100ml Pressione perfusione sotto 40 mmhg = la perfusione cessa

Circolo cerebrale Arterie carotidi interne arterie cerebrali anteriore e media Arterie vertebrali arteria basilare arterie cerebrali posteriori Arterie cerebrali posteriori + rami arteria carotide interna Poligono o circolo di Willis. Localizzato in una struttura rigida (cranio). Poichè il contenuto intracranico non è comprimibile, ogni aumento di flusso arterioso deve corrispondere ad equivalente deflusso venoso.

Laterale Mediale Coronale A causa della mancanza di anastomosi tra i rami terminali dei diversi vasi cerebrali, nelle zone di confine tra i territori vascolarizzati da arterie diverse si possono produrre infarti in caso di ipoperfusione.

Controllo circolo cerebrale Pressione endocranica, risposta ischemica Cushing. Ischemia: ipertensione Controllo nervoso simpatico e parasimpatico (pia), parenchima (adrenergico) dal tronco encefalo = scarso Metabolismo: ruolo O 2 e CO 2 e H+ Autoregolazione miogena e chimica

Regolazione metabolica Sens1, stimolazione elettrica della mano a bassa intensità. Sens2, stimolazione ad alta intensità (dolore). Il flusso ematico regionale varia con l attività metabolica delle singole aree. L incremento di flusso è conseguente all accumulo di metaboliti vasodilatanti: K +, Adenosina, H +, lattato, CO 2, NO.

Sensibilità alla CO 2 * Il FEC è molto sensibile a cambiamenti nella concentrazione della pco 2 arteriosa. FEC 6% per mmhg di pco 2. Gli effetti della CO 2 sulla tensione della muscolatura vasale sono mediati da modificazioni del ph del LEC. Variazioni ph: effetto diretto + stimolazione produzione fattori vasodilatanti (PG e NO).

Regolazione nervosa Innervazione estrinseca: Simpatico (recettori α vasocostrizione) distribuita ai grossi vasi Parasimpatico (recettori M, vasodilatazione) Innervazione intrinseca: origina da neuroni intracerebrali, diversi mediatori coinvolti (noradrenalina, serotonina, acetilcolina, NO) e neuromodulatori (neuropeptidi: VIP, NPY, calcitoningene-related peptide, CGRP e sostanza P)

Autoregolazione Ambito di autoregolazione esteso. In caso di ipertensione (P > 150 mmhg) il superamento dell autoregolazione provoca vasodilatazione marcata che porta a rottura della barriera ematoencefalica ed edema cerebrale.

Autoregolazione in ipertensione cronica Nell ipertensione cronica la curva di autoregolazione è spostata a destra. Spostamento limite superiore: effetto protettivo, spostamento limite inferiore: rischio di ipoperfusione per ipotensioni transitorie.

Circolo muscolare Flusso Riposo 2-5 ml/min *100 g (m.f.) 15ml/min* 100 g(m. t.) Piena attività 50-70ml/min *100 g(m. f.) 150 ml/min*100 g (m.t.) Vasi muscoli tonici *3 vasi m. fasici Elevato tono muscolare e nervoso

Regolazione flusso muscolare Controllo metabolico Ortosimpatico nor-adrenergico influenzato dai barocettori, da meccanocettori dello stomaco, cistifellea ed utero (controllo pressione). Importante effetto costrittivo Ortosimpatico colinergico: iniziale provoca uno shunt e aumenta i metaboliti attivi (ruolo nell emorragia, per ridurre il consumo di ossigeno) e abbassa la pressione in feed-forward Insulina (+/--), dilatazione: estrogeno, progesterone, testosterone (NO), deidroepiandrosterone (costrizione) Istamina: si libera per blocco del simpatico Controllo umorale: adrenalina ß 2 dilatazione, dosi elevate: costrizione

Effetti della contrazione Favorisce l efflusso ed ostacola l afflusso di sangue L alternanza con l effetto dei metaboliti aumenta il flusso C. Ritmica: Flusso diastolico Fd Contrazione tetanica Flusso venoso Tempo Fs : 20 sec Iperemia reattiva nella fase di rilasciamento

Circolazione cutanea Variazione da ambiente neutro 10-20ml/min/100g a freddo 1ml, caldo 200 ml Anastomosi arteriole-venulari che connettono lo strato superficiale a quello profondo : non hanno iperemia reattiva, ma sono influenzate dal simpatico per la costrizione e da VIP e bradichinina e simpatico colinergico per la dilatazione La vasodilatazione è normalmente passiva (cioè per riduzione del tono simpatico) ma in altre zone si aggiunge quella attiva del simpatico colinergico (zone cutanee differentemente sensibili) Effetti locali: costrizione da azione su inibizione pompe Na/K e diversa sensibilità alla NA seguita per intenso freddo da dilatazione (prostaglandine) (paradossa, ma utile alla sopravvivenza cellulare).

Cuore Cervello Muscolo Cute Distribuzione Flusso Consumo 3000 capillari /mm 2 3000 (sg) a 1000(sb) /mm 2 muscoli tonici * 3 muscoli fasici Variazione da ambiente neutro 10-20ml/min/100g a freddo 1ml, caldo 200 ml 80 ml/min /100 g, in max attività fisica fino a 300 ml/min/100 g. 55 ml/min/100g,in max massima attivazione: 300 ml/min/100g 2-5 ml/min *100 g (fasici) 15ml (tonici) in max attività fisica 50-70ml/min *100 g (F) 150 ml (tonici) Differenza artero-venosa 10 ml/100 ml Differenza artero-venosa 6 ml/100 ml consumo 8 ml /min/100 g Consumo 3.2 ml/min/100gmax

Controllo a breve termine del circolo locale Arteriole terminali, metarteriole, sfinteri pre-capillari Teoria della vasolilatazione, ruolo principale dell Adenosina (cuore) Teoria della carenza di ossigeno (nutrienti) e vasomozione (apertura e chiusura ritmica degli sfinteri) : mancanza di energia ossigeno, glucosio (carenza di vitamine gruppo B, beri-beri) Controllo metabolico (reattivo e funzionale attivo) Controllo metabolico e miogeno

Controllo a lungo termine del circolo locale (ore, giorni,settimane) Aumento di numero, di dimensioni di arteriole c apillari: modifica di flusso e di autoregolazione Ruolo dell Ossigeno (fibroplasia retrolenticolare: degenerazione e crescita tumultuosa dei capillari della retina) Ruolo dei fattori di crescita a cui si oppongono gli steroidi. Cordoni di endotelio, ripiegamento e connessione tubuli La riposta angiogenetica è adeguata alla necessità massima (muscolo). Sviluppo del circolo collaterale ( apertura e sviluppo