RELAZIONE TECNICA Smaltimento reflui biologici e trattamento acque superficiali



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COMUNE DI BLUFI PROVINCIA DI PALERMO PIANO DI LOTTIZZAZIONE IN C.DA COMMENDA - TRE AREE ZONA T.O. DEL P.R.G. : D.2 ( area per insediamenti produttivi industriale-artigianale ) ITAL SYSTEM Spa - sede in Petralia Sottana (PA) Via Garibaldi civ. 310 RELAZIONE TECNICA Smaltimento reflui biologici e trattamento acque superficiali PREMESSA Lo schema generale del sistema di smaltimento delle reti di scarico delle acque meteoriche e biologiche, al servizio dell area ad uso artigianale prevede la realizzazione di due reti di raccolta separate. SCARICO ACQUE METEORICHE SUPERFICIALI Le acque piovane saranno raccolte da apposite caditoie poste a distanza di circa 25-30 mt. lungo le strade di lottizzazione. Da qui, le acque incanalate in condotta a tenuta in PEAD corrugato del diametro di mm. 500, affluiranno, previo trattamento di disoleatura, all impianto di trattamento delle acque superficiali e successivamente, attraverso un sistema di sollevamento saranno recapitati in una vasca di accumulo posta a monte dell area per essere riutilizzata ad uso irriguo e antincendio o, anche al riuso all interno del ciclo produttivo. SCARICO ACQUE REFLUE La soluzione adottata, compatibile con la normativa attuale in materia, consiste nella dotazione per il comparto oggetto del presente piano attuativo, di un impianto di depurazione biologico a vasche separate, dimensionato per 150 abitanti equivalenti. Tale impianto sarà ubicato nella parte a valle, all interno della zona a verde e parcheggi. In relazione al tipo di attività da insediare ed alla conseguente esigua quantità di liquami prodotti, l impianto è senz altro sovradimensionato. Ma in relazione al potenziale sviluppo della zona a medio e lungo termine è preferibile dotarsi di una struttura primaria da non dover assoggettare a modifiche e ampliamenti. I reflui affluiranno all impianto di depurazione attraverso uno schema ramificato composto da un collettore principale in pead corrugato Ø 315 e dai fognoli in pvc Ø 160 che canalizzano le portate derivanti dai lotti. Il liquame proveniente dalla chiarificazione e depurazione, sarà immesso in una condotta defluente in PEAD del diametro di mm. 500, verso il recapito finale costituito da vicino ruscello esistente distante circa ml. 100. IMPIANTI DI SCARICO RIFERIMENTI NORMATIVI Il dimensionamento degli impianti di scarico acque usate e meteoriche è stato effettuato con la norma UNI EN 12056-1; 12056-2 e 12056-3; i diametri delle tubazioni sono riportati direttamente negli elaborati grafici del progetto definitivo. DECRETO LEGISLATIVO 3 aprile 2006, n. 152 DEFINIZIONI - (art. 74, comma 1, dlgs 152/2006) acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività

commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento (art. 2, comma 1, d.lgs. n. 4 del 2008). SCARICHI SUL SUOLO - (art. 103, dlgs 152/2006) E vietato lo scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, fatta eccezione per: a) per abitazioni isolate che producono acque reflue domestiche; b) per gli scaricatori di piena a servizio delle reti fognarie; c) per gli scarichi di acque reflue urbane e industriali per i quali sia accertata l'impossibilità tecnica o l'eccessiva onerosità, a recapitare in corpi idrici superficiali, purché rispettino i valori limiti di emissioni regionali; d) per gli scarichi di acque meteoriche convogliate in reti fognarie separate; e) per le acque derivanti dallo sfioro dei serbatoi idrici, dalle operazioni di manutenzione delle reti idropotabili e dalla manutenzione dei pozzi di acquedotto. Al di fuori delle ipotesi di cui sopra, gli scarichi sul suolo esistenti devono essere convogliati in corpi idrici superficiali, in reti fognarie ovvero destinati al riutilizzo. Generalità sugli impianti di depurazione Un impianto di depurazione è costituito da una serie di trattamenti, volti alla rimozione degli inquinanti presenti nelle acque di scarico di qualsiasi origine (scarichi domestici, scarichi industriali di vario genere, scarichi di provenienza agricola). Le tipologie di trattamento presenti possono essere distinti in: trattamenti meccanici, basati sulla separazione e rimozione grazie a elementi meccanici o forze meccaniche (ad esempio: griglie, sedimentazione); trattamenti biologici (ampia diffusione), nei quali certi inquinanti vengono rimossi grazie all azione di microrganismi (principalmente batteri); trattamenti chimici o chimico-fisici (applicazioni limitate) basati sulla rimozione degli inquinanti grazie a reazioni chimiche (ossidazione, neutralizzazione) eventualmente associate a fenomeni fisici (adsorbimento, flocculazione, strippaggio, ). IMPIANTI DI TRATTAMENTO ACQUE SUPERFICIALI E DEPURAZIONE REFLUI BIOLOGICI Il sistema prevede la realizzazione di un impianto di prima pioggia per il trattamento dell acqua delle strade e piazzali, ed un impianto di depurazione per la fognatura nera. L impianto di trattamento delle acque meteoriche, del tipo in continuo del tipo componibile prefabbricato per scarico in acque superficiali, in grado di smaltire la acque di strade e piazzali per una superfice di circa 30.000 mq. con pluviometria media di circa 20 mm/h. Il collettore principale sversa le proprie acque nella vasca di prima pioggia e di laminazione. Tali impianti sono costituiti da una vasca di raccolta la quale contiene un sistema di filtri ad alta capacità di trattamento, dell ordine di 1 l/s per ciascuna unità filtro. Poiché le unità filtro possono essere alcune centinaia le portate che è possibile trattare sono potenzialmente piuttosto elevate. Il sistema di filtraggio presenta il vantaggio di non richiedere l impiego di flocculanti ed è caratterizzato da filtri auto-pulenti di lunga durata. I filtri esistenti sono in grado di trattenere sedimenti, nutrienti, metalli, le schiume superficiali, gli olii e i grassi. Nello specifico, a maggiore garanzia, è stato tuttavia previsto un pre-trattamento di disoleazione. L impianto di tipo prefabbricato si compone essenzialmente di: N 1 pozzetto scolmatore della capacità di 500 lt. Di forma rettangolare della lunghezza 0,80 mt. larghezza mt. 0.70 ed altezza mt. 1.20; N 1 vasca di accumulo della capacità di 50 mc. di forma circolare del diametro di mt. 2,25, lunghezza mt.13,80, altezza totale compreso i passi d uomo mt. 2,35. Ingresso tubazioni diametro mm.315, la vasca è completa di una pompa di estrazione da 0,75 HP; N 1 pozzetto di calma delle dimensioni di mt. 0,75 di altezza e 0,50X0,50 di larghezza; N 1 disoleatore con filtro ad opalescenza della ca pacità di lt. 3.000, aventi dimensioni di altezza mt. 2,10 a

larghezza mt. 1,65X1,65; N 1 pozzetto di derivazione delle dimensioni di lu nghezza mt. 0,80, larghezza mt. 0,70 ed altezza mt. 1,20; N 1 pozzetto fiscale di mt. 1.20 di altezza e larg hezza 0,70X0,70. Tutti i manufatti sono realizzati in PEAD da interrare. L impianto è collegato alla rete fognaria ed al corpo ricettore, alla linea elettrica di alimentazione. Le acque così trattate, L impianto di depurazione degli scarichi biologici: La condotta a servizio dello smaltimento delle acque reflue è stata progettata mediante l utilizzo di uno schema ramificato composto da un collettore principale in pead corrugato Ø 315 e dai fognoli in pvc Ø 160 che canalizzano le portate derivanti dall antropizzazione e dalle attività artigianali nei lotti A-B-C-D. Lungo tutto il collettore principale vengono disposti opportuni pozzetti ispezionanti come si evince dalla Tav. 9 Gli stessi fognoli presentano alla loro estremità e comunque prima dell allaccio al collettore, un opportuno pozzetto sifonato a doppia ispezione. Considerato che l area di sviluppo artigianale si compone essenzialmente di capannoni nei quali verranno sviluppate delle attività esclusivamente artigianali, limitate al massimo a dieci ore lavorative, nelle quali ore, l attività fisiologiche delle persona gravitanti nell area saranno ridotte a circa il 30% e volendo considerare una popolazione fluttuante di circa cinquecento persone al massimo, si avrà l equivalente di una popolazione residente di circa centocinquanta abitanti equivalenti. Per ciò la necessità di prevedere di installare un impianto costituito da vasche prefabbricate in PEAD. Viene pertanto previsto un impianto a biomassa sospesa secondo il principio dei fanghi attivi ad areazione estensiva. La degradazione della sostanza organica e di parte dei solidi sospesi presenti nei liquami, avviene mediante l azione di batteri aerobici che, cibandosi delle sostanze inquinanti depurano il refluo. L aerazione artificiale garantisce la proliferazione di tali batteriche, associandosi in colonie, formano i fiocchi di fango tipici della biomassa sospesa. L impianto si compone di una sezione di equalizzazione e denitrificazione. Tale sezione ha la funzione di equalizzare il carico idraulico e rendere più omogeneo possibile il carico inquinante del refluo addotto al processo vero e proprio. Infatti, punte improvvise di carico idraulico (SHOCK LOADS) comporterebbero gravi conseguenze sull efficienza depurativa, in quanto i microrganismi difficilmente si adattano a brusche variazioni ambientali. Inoltre, nello stesso comparto, attraverso il ricircolo della miscela aerata e dei fanghi attivi, ricircolati rispettivamente dal comparto di ossidazione e sedimentazione, si attiva in ambiente anossico, il processo di denitrificazione del refluo, necessario per la riduzione dei valori dell azoto nelle sue varie forme ossidate. La successiva fase di trattamento è la ossidazione. In tale comparto avviene la fase ossidativa. Il liquame infatti, è sottoposto ad un intenso trattamento di aerazione. In un ambiente così ricco di ossigeno, si innescano i processi fisici, chimici e soprattutto biologici che degradano il carico inquinante. Le alte concentrazioni microbiche presenti nel vano di ossidazione, responsabili della depurazione del refluo, sono rese possibili per effetto del continuo ricircolo di fanghi attivi provenienti dalla successiva fase di sedimentazione. Il comparto di sedimentazione, in virtù di uno stato di quiete, avviene la separazione per precipitazione dei fanghi che, vengono ricircolati in maniera parzializzata nei comparti di ossidazione e denitrificazione. Il refluo chiarificato e depurato sfiorante dal sedimentatore, viene inviato alla successiva fase di trattamento di disinfezione e da qui a mezzo di un sollevamento, alla fase di filtrazione finale, mentre i fanghi prodotti in eccesso rispetto alla necessità del processo, saranno periodicamente allontanati dall impianto. L impianto come sopra descritto si compone essenzialmente di: N 1 Vasca di trattamento primario delle dimensioni : diametro mt.1,40 per una altezza di mt. 2,20; N 1 Vasca monoblocco con volume pari a 43,5 mc. di forma circolare avente diametro mt. 2,25 e lunghezza di mt. 12,00 con un altezza totale alle botole di ispezione di mt. 2,35. N 1 impianto di filtrazione a sabbia quarzifera de lla capacità di filtrazione pari a 12 mc/h, completo di pompa di alimentazione, valvole di intercettazione e pompa di rilancio al serbatoio di accumulo;

N 1 Serbatoio di accumulo della capacità di mc. 50,00 costruito in PEAD da interro nella zona alta dell area artigianale per garantire l irrigazione a gravità. Il serbatoio avrà le seguenti dimensioni: diametro mt. 2,25, lunghezza mt. 13,80. L impianto è inoltre dotato di apparecchiature elettromeccaniche costituite da elettropompe di alimentazione, elettrocompressore, pompe dosatrici sia per la disinfezione che per la defosforazione dei liquami, quadro elettrico di comando e controllo, serbatoi di stoccaggio reagenti. L'impianto sarà realizzato secondo le caratteristiche indicate nella presente relazione e nella documentazione allegata, si dovranno inoltre rispettare tutte le leggi vigenti, anche se non espressamente menzionate. Il tecnico progettista Arch. Onofrio Raimondi