La passione del corpo e la freddezza del denaro



Documenti analoghi
Scopri il piano di Dio: Pace e vita

NEWSLETTER N. 26 maggio 2014

Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna... Se fossi donna...

Amore in Paradiso. Capitolo I

Mario Basile. I Veri valori della vita

Proposta di intervento rieducativo con donne operate al seno attraverso il sistema BIODANZA

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

I documenti di Gli ingredienti per l allenamento per la corsa LE RIPETUTE

L importanza delle cose semplici. La natura come maestra, risorsa, stimolo Cesena, 10 Maggio 2014

Il funzionamento di prezzipazzi, registrazione e meccanismi

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

Riflessioni della classe IV^A dopo l'incontro con Padre Fabrizio

La Posta svizzera SecurePost SA, Oensingen

Per fare canestro nella vita

Scuola media di Giornico. tra stimoli artistici e nozioni scentifiche. Il fotolinguaggio. Progetto sostenuto dal GLES 2

COME COMPORTARSI E RAPPORTARSI CON ALLIEVI E GIOCATORI DURANTE LE LEZIONI E GLI ALLENAMENTI.

Gabriella Saitta: Formare professionisti ed artisti nutrendo l anima con energia positiva

Büchler & Partner AG Ingegneria elettronica, Zurigo

Davide Uzzo LA COSTANZA PREMIA

EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ a.s. 2013/2014

TELEFONO AZZURRO. dedicato ai bambini COS E IL BULLISMO? IL BULLISMO?

Avvicinare i giovani allo Sport fa bene all Impresa

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

Il presente documento viene redatto da Career Counseling con lo scopo finale di avere una visione dell andamento del MdL, in modo da poter

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre Lara Rossin

PROMUOVERSI MEDIANTE INTERNET di Riccardo Polesel. 1. Promuovere il vostro business: scrivere e gestire i contenuti online» 15

1. LE REGOLE EDUCAZIONE ALLA LEGALITA OBIETTIVI

Per la gestione e lo sviluppo di una rete di vendita

Buongiorno vi ringrazio nuovamente per avermi invitato sono molto lieto di assistervi nella vendita della vostra casa

IL LAVORO CHE CAMBIA? ITALIANI DIVISI A METÀ!

La felicità per me è un sinonimo del divertimento quindi io non ho un obiettivo vero e proprio. Spero in futuro di averlo.

LIBO' L'ITALIANO ALLA RADIO

Giovanni Lombisani. Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica EFFICIENZA FISICA E SCOLIOSI - IL CASO DI ROBERTO. I.D.

Alunni:Mennella Angelica e Yan Xiujing classe 3 sez. A. A. Metodo per l intervista: video intervista con telecamera. video intervista con cellulare

IL CORPO, LA MENTE, LA COMUNICAZIONE

Insegna al tuo bambino la Regola del Quinonsitocca.

YouLove Educazione sessuale 2.0

INCONTRO CON L AUTORE JACOPO OLIVIERI

INTRODUZIONE AI CICLI

Q-RAS Questionario di Rilevazione delle Abilità Sociali

COME NON PERDERE TEMPO NEL NETWORK MARKETING!

Crescere figli con autostima

Public Speaking Diventare comunicatori efficaci in aula

NUOVA PROCEDURA COPIA ED INCOLLA PER L INSERIMENTO DELLE CLASSIFICHE NEL SISTEMA INFORMATICO KSPORT.

CORSO DI FORMAZIONE PER GENITORI

Maschere a Venezia VERO O FALSO

Gestione del conflitto o della negoziazione

Indice. 1 Il monitoraggio del progetto formativo di 6

LOCUZIONI AL MONDO. Il mistero di ogni persona (22/4/ /4/2013) Testi tradotti dai messaggi originali pubblicati sul sito Locutions to the World

Seminario della psicoterapeuta Gloria Rossi

Che Cosa È GlobalAdShare (GAS)

Mentore. Presentazione

QUESTIONARIO DI EFFICACIA DELL INCONTRO. La valutazione dovrà essere espressa in scala da 1 (per niente) a 5 (pienamente).

Il mondo dell affettività e della sessualità. Per genitori e ragazzi

MINIGUIDA PER RISORSE SU CLASH OF CLANS

Cosa ci può stimolare nel lavoro?

Giacomo Bruno RENDITE DA AL MESE!

frutto della collaborazione fra Volontari della Caritas Parrocchiale, Alunni e Alunne, Insegnanti e Comitato dei Genitori

Come fare una scelta?

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

COME PARLARE DI DISLESSIA IN CLASSE.

ESITI QUESTIONARIO DI GRADIMENTO ( )

INDICE. Capitolo A. Lo stato patrimoniale e il conto profitti e perdite pag.7. Capitolo B. L attivo e il passivo dello stato patrimoniale

SportTrader.net Sistema 1. Esistono molte possibilità, strategie e tecniche per incrementare il tuo capitale.

10 - LA MISTAGOGIA LA FAMIGLIA TRASMETTE IL MISTERO. Le sei tappe dopo la Messa di Prima Comunione

INTRODUZIONE I CICLI DI BORSA

GIORNATA DEL VOLONTARIATO. Torino 7 aprile regionale a tutti i volontari piemontesi che hanno accolto l invito a

La quotazione delle PMI su AIM Italia e gli investitori istituzionali nel capitale. Bologna 31 marzo 2015

ASSEMBLEA PROGRAMMATICA E ORGANIZZATIVA UST CISL PISA

I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@ .

Corso di Marketing per le piccole imprese

!"#$%&%'()*#$"*'' I 3 Pilastri del Biker Vincente

TNT IV. Il Diavolo è meno brutto di come ce lo dipingono!!! (Guarda il video)

Ciao, sono Giulio Marsala. consulente questo. per acquisire più. prezzi maggiori

JUDO COME EDUCAZIONE MOTORIA

OPERATORE SPORTIVO CON DISABILI: COSA FAI? CHI SEI?

In questa lezione abbiamo ricevuto in studio il Dott. Augusto Bellon, Dirigente Scolastico presso il Consolato Generale d Italia a São Paulo.

Teorie Etiche - Kant

Scuola Primaria di Campoformido

Programma la tua estate. dalla 10km, passando dalla Mezza Maratona, arrivando alla Maratona

Siamo un cambiamento in cammino

UN VIAGGIO TRA LA SCOPERTA DEL PROPRIO CORPO E LA RICERCA DELLA BELLEZZA: IL LABORATORIO "MA COME TI TRUCCHI?!" PER PERSONE CON DISABILITÀ.

EBOOK GIAN PAOLO MONTALI CREDERE NEL GIOCO DI SQUADRA.

Questionario tipi umani

La crisi del sistema. Dicembre

CONSIGLI PER GIOVANI NAVIGANTI (anche già navigati).

checkin Tre marescialli e un caporale sul tetto del mondo In Antartide con gente viaggi 40 GenteViaggi

<Documents\bo_min_13_M_16_ita_stu> - 1 reference coded [2,49% Coverage]

Linguaggio del corpo per la seduzione (per donne che vogliono sedurre uomini)

Casa di cura e di riposo per anziani di Gundeldingen, Basilea (BS)

FEDERAZIONE ITALIANA GOLF

La gestione delle emozioni: interventi educativi e didattici. Dott.ssa Monica Dacomo

ITALIANI E E-COMMERCE: SEMPRE PIÙ NUMEROSI, ANCHE IN PREVISIONE DEGLI ACQUISTI DI NATALE

CONFLITTO D INTERESSI TRA MEDICI E INDUSTRIA FARMACEUTICA

Insurance Report. Dicembre 2013 a cura di Andrew Lawford

IL MODELLO CICLICO BATTLEPLAN

COME AFFRONTARE UN COLLOQUIO DI SELEZIONE

Una risposta ad una domanda difficile


Transcript:

SSR Bienne, Convegno «Sport e Servizio pubblico», 18 settembre 2010 Ludwig Hasler La passione del corpo e la freddezza del denaro Considerazioni iniziali su sport, società e servizio pubblico Vorrei iniziare premettendo due cose. Innanzitutto, temo sia necessario svelare la mia vera natura; e cioè che quando si parla di sport regredisco all istante, divento un bambinone con gli occhi incollati alla tv. Due settimane di campionati europei di atletica leggera sono deleteri per me, SF DRS mi avrebbe risparmiato, ma Eurosport e ARD/ZDF hanno trasmesso tutti i giorni. Sono stato uno sportivo anch io: decathlon, Macolin, Armin Scheurer... In secondo luogo: generalmente valuto il servizio pubblico non in base a trasmissioni impegnate del tipo «Sternstunden ma piuttosto allo spirito che avverto (o meno) nelle aree Intrattenimento e Sport. La missione di servizio pubblico non si esaurisce con un paio di trasmissioni nel palinsesto, per gruppi-target che magari non guardano nemmeno la tv. Nel servizio pubblico non conta tanto il Cosa ma il Come. Passino le trasmissioni di pettegolezzi su VIP e Miss, ma devono per forza essere idiote come «Glanz & Gloria»? Devono per forza dimostrare una tale sottomissione e mancanza di spessore da far dimenticare ogni buonsenso? Servizio pubblico non significa considerare lo spettatore più stupido di quanto non sia in realtà ma piuttosto cercare di mantenere viva la curiosità, l interesse e il senso critico anziché alimentare l apatia, l uniformità, l acriticità. Un impostazione cui deve adeguarsi anche l area Sport. 1

Ma, più in generale, che ruolo ha lo sport nella nostra società? I seguaci di Adolf Ogi vedono nello sport un rimedio secolare: educazione fisica per formare il carattere, solidarietà tra gli uomini, pace tra i popoli. Programma di salute mondiale. Mens sana in corpore sano. Con la benedizione di Friedrich Ludwig Jahn, padre della ginnastica, e del barone de Coubertin. Peccato che il loro scopo, preparare la gioventù alla guerra, sia caduto nel dimenticatoio. Dall altra parte gli fa eco il partito opposto: lo sport non è la panacea della nostra società ma una specie di test di laboratorio della sua decadenza. Doping! La perversione finale di «Mens sana in corpore sano». Corruzione! Leggi: CIO. Soldi! Leggi: FIFA. Il denaro fa goal. Il successo nel calcio si può comprare. Gli hoolingans! Epilogo della civiltà. Allora chi ha ragione? Risposta salomonica: entrambi. Lo sport è il modello e lo specchio della società reale. Ma andiamo per ordine: I. Variante classica: sanare il mondo. Lo sport come panacea universale Dal IX secolo lo sport ci viene presentato come un ideale, come modello di una società meritocratica. Una società che si giustifica attraverso la parità dei diritti e nella quale vincono i migliori. Sappiamo che in realtà non è così, e che spesso chi ha denaro, relazioni e apparenza ha la meglio. Abbiamo dunque bisogno di un terreno di gioco in cui la parità dei diritti sia un valore assoluto: lo sport, appunto, inteso come modello e come riscatto. Per quanto la società reale sia più simile a un grande parentado, nello sport vince sempre il migliore, il più veloce, il più forte. Un pugile che va k.o. perde, anche se è ricco sfondato o se ha un consigliere federale come padrino. Anche per un atleta del salto in alto non conta essere bello, avere 2

un MBA o la tessera del partito. Non esiste un salto in alto socialdemocratico, non ci sono supplementi per il romancio. Qui vince chi salta un centimetro più alto degli altri. Il metro, il cronometro, tutto è esatto. Eccetto che nella lotta svizzera. Sport inteso come ideale, come modello. Sport inteso come valvola di sfogo (Helmut Plessner). Per almeno quattro motivi. 1. Lo sport alleggerisce il carico di razionalità del nostro mondo industriale, basato sulla suddivisione del lavoro. Mentre il mondo del lavoro ci impegna esclusivamente sul piano fisico oppure su quello intellettivo, lo sport mette in gioco il fisico e l intelligenza. 2. Lo sport alleggerisce i complessi di inferiorità delle società moderne. Se nella vita quotidiana corriamo incalzati dal ritmo del cambiamento sociale e tecnologico, nello sport valgono poche e chiare regole. E anche chi non ha molto da dire ha voce in capitolo, appartiene al gruppo, si scopre competente, è qualcuno. 3. Lo sport alleggerisce il carico delle frustrazioni. Stipendi manageriali e bonus creano ansietà e paura di arrivare a giochi fatti. Sul piano sportivo l aggressività accumulata sparisce quando ad esempio gli Young Boys stracciano il Grasshopper. 4. Lo sport alleggerisce il carico di monotonia della vita moderna, del vivere in una società basata sulla correttezza (tutto è regolamentato, tutto è sotto controllo, il cattivo è tenuto sotto chiave). Lo sport invece ci ripaga con drammi imprevedibili. II. Variante acuta. La passione del corpo. Lo sport come fornitore di emozioni. Lo sport praticato ad alto livello è puro spettacolo. Impossibile renderlo più bello. È la sintesi della ricerca della salute, del culto di sé, del modello di giustizia. Se un tempo i valori pedagogici e umani nello sport erano soltanto 3

abbozzati, oggi per gli atleti di punta essi valgono meno che mai. Dobbiamo rassegnarci al fatto che lo sport pagato porta all eccesso gli stessi valori che muovono la società: soldi e sesso (Gunter Gebauer). In una competizione è l eros che si impone: attraverso la bellezza del fisico, l estetica del movimento, l eleganza del gioco, la bramosia degli atleti e degli spettatori. Le competizioni sportive sono caratterizzate dall eros dello spreco, dell esaurimento fine a sé stesso. Uniscono l ordine del denaro con l ordine del gioco. E nella competizione fisica il denaro si trasforma in una figura eccitante, bella e potente. I cachet miliardari diventano essi stessi oggetti di spettacolo: nello scintillio momentaneo del meccanismo del corpo, nel preziosissimo fisico dell atleta. Denaro e corpo formano un alleanza nella quale gli spettatori, assistendo alle sofferenze e all esaurimento di tutte le forze del loro idolo, si riconciliano con tutti i suoi averi e le sue ricchezze. Sono consapevoli che prima di diventare così potente e statuario, questo corpo ha sopportato anni e anni di duri allenamenti; prima di imprimere alla sua meccanica quelle sensazioni di piacere ha dovuto avvicinarsi ai meccanismi di una macchina. Proprio la macchina, con i suoi meccanismi perfetti e ben oliati, ha incarnato in passato l ideale del corpo perfetto (v. i Racconti di Hoffmann, L Uomo della sabbia, Olimpia la bambola meccanica ). Un immagine che oggi torna prepotentemente alla ribalta in varie discipline (atletica leggera, sci, ciclismo). Il fascino dello sport ad alti livelli consiste nel fatto che noi, comuni mortali, pur impegnandoci a fondo con tutte le nostre forze riusciamo nel migliore dei casi soltanto a sudare. Mentre l atleta riesce a trasformare la fatica in piacere, e a liberare l eros durante lo sforzo fisico. Agli occhi degli spettatori appare come colui che soffre per loro e che sa trasformare la sofferenza in desiderio. Per questo lo venerano e lo ricoprono di ogni ricchezza: perché lui è l uomo che riesce a vincere la forza di gravità. 4

Così lo sport si libera dai suoi contesti ideali, unendo le passioni del corpo alla freddezza del guadagno, le tecniche del movimento alle emozioni della competizione, l artificialità delle discipline sportive alla voglia primitiva dell essere più forte, la brutalità della competizione alla perizia fisica, l eros al totale esaurimento delle forze. Questa combinazione genera quei patos di emozioni di cui ha bisogno la nostra società. III. La freddezza del guadagno. Lo sport nel commercio. Sul piano capitalistico, gli atleti sono un affronto. Non producono niente, si limitano a lavorare sul loro corpo, ad allenarlo fino all inverosimile per metterlo in mostra. Per fare ciò sprecano tutte le loro energie, ma inutilmente. Salto triplo: 17 metri e 81. Totalmente fini a sé stessi, è quel che resta di divino nel nostro mondo ormai secolarizzato: l autocelebrazione del corpo umano. Un sostituto della religione che, come ogni altra fede, pretende di essere messo in scena, ritualizzato, teatralizzato. E se dicessimo commercializzato? Siamo forse in grado di comprendere il significato quasi-religioso dello sport soltanto quando gli sportivi guadagnano tanti soldi? O perché nella scala delle priorità il gradino più alto spetta al denaro? Non aspettatevi alcuna predica da me. In primo luogo, oggi tutto è commercializzato: Mozart, Einstein, Picasso, Anna Netrebko (canta peggio per questo motivo?), Madonna (quella celeste di Einsiedeln e quella terrena di Hollywood). Allora perché mai dovremmo arrabbiarci quando si parla di Sport e Commercio? Sarebbe assurdo, soprattutto perché viviamo in un periodo in cui è normalissimo lanciare il corpo sul mercato. E quando il corpo non tira più lo si ottimizza con tutti i mezzi messi a disposizione dalla dermatologia cosmetica. 5

In secondo luogo, lo sport moderno nasce dall anima del commercio. Nel 1700 infatti lo sport si affranca dal torneo cavalleresco, dalla lotta popolare e dalla festa di culto. Lotte e gare di corsa vengono dotate di regole e di sistemi di misurazione delle prestazioni. Non certo per scopo umanitario ma per poter scommettere meglio! E alla base delle scommesse c è la necessità di sapere con certezza chi è il vincitore. Dunque, fairplay, parità di condizioni, trasparenza delle prestazioni. Con questo voglio dire che il fatto che intorno allo sport giri così tanto denaro è del tutto normale. Herbert von Karajan ha commercializzato la sua musica né più né meno come ha fatto il Bayern Monaco con il calcio. La sua musica ne ha risentito? Non credo proprio. Il calcio è peggiore quando sono in gioco tanti miliardi? Il denaro riesce a fare goal? Corrompe il singolo sportivo? Il ciclismo? Viva le case farmaceutiche! Non temo per la salute degli atleti. I professionisti dello sport si rovinano comunque il corpo. Spesso lo fanno anche i manager, e perfino i ministri. Quel che conta per me non è la questione morale, ma la natura del corpo. Perché il fascino esercitato dall agonismo risiede nel fatto che chiunque può realizzare prestazioni eccezionali. Ma questo fascino putroppo si smorza quando si scopre che quel corpo in grado di regalare prestazioni sportive ai massimi livelli non è altri che il prodotto di Novartis o di Roche. Tanto vale far competere gli automi (v. E.T.A. Hoffmann). L automa è in grado di fare tutto, ma non di emozionarci; ci lascia indifferenti perché è senza debolezze. E senza una minima defaillance, lo sport perde la sua eroicità, la sua aura divina, scivola nella comunissima sfera di produzione del mondo del lavoro e diventa un prodotto industriale qualunque. IV. Il grido della massa. Lo sport e il delirio collettivo 6

Anche il fattore collettivo è importante. Chi vuole seguire una partita di calcio per lavoro è sicuramente più a suo agio davanti al televisore di casa che tra i tumulti dei tifosi. È però anche vero che a casa manca quell emozionalità collettiva trascinatrice tipica dello stadio. Quando è in mezzo alla folla l uomo si trasforma. Nel sesto volume delle sue Confessioni, Sant Agostino racconta di come un suo amico, alla fine del IV secolo, si fosse lasciato coinvolgere «in una misura incredibile» da un combattimento gladiatorio, pur essendo in realtà totalmente contrario a queste rappresentazioni. «Potete trascinare in quel luogo e collocarvi il mio corpo, ma non potrete puntare il mio spirito e i miei occhi su quegli spettacoli». Purtroppo non andò così: dapprima chiuse gli occhi, ma il solo il vociare della folla lo stordì, alla fine cedette a quello spettacolo cruento, gridò insieme alla folla «e s inebriò di una voluttà sanguinaria». Racconti simili provengono anche da esecuzioni pubbliche e da esperienze collettive nei periodi di guerra. Elias Canetti spiegò il processo in cui la mente del singolo individuo si annulla nella massa: l uomo civilizzato, che normalmente si isola e mantiene le distanze, perde all improvviso la paura degli altri, va in giro gomito a gomito con sconosciuti, si sente sicuro nel disordine, sente come la massa diventi un unico corpo, nel quale prova un enorme sollievo, un inabituale senso di protezione. Succede anche nel calcio. Gioco di squadra di cui ogni quattro anni si disputa il campionato di guerra mondiale; certo non sanguinaria, ma pur tuttavia sufficientemente sentita. Quanto basta per attirare nelle città centinaia di migliaia di tifosi che, vestiti e truccati con i colori nazionali, se ne vanno in giro strombazzando e sventolando bandiere. Quella che circola 7

è una sensazione di liberazione collettiva simile alla Street Parade, con la differenza che a quest ultima manca il momento agonistico, la competizione che attira la folla in un punto facendola diventare un unico corpo. Il momento della fusione di Canetti raggiunge nel calcio un livello molto alto, il livello di delirio più elevato in condizioni di pace. È tutto soltanto un gioco, ma con radici profondamente arcaiche. Il calcio è il retaggio di antichi riti tribali, una guerra territoriale faticosamente civilizzata. Attacco, difesa, vittoria, sconfitta. Licenza di regredire verso l aggressività, ma senza nuocere. Ma qual è l utilità sociale in tutto ciò? Presumo che i cosiddetti grandi sentimenti servano piuttosto a sfogare i sensi di inferiorità. Proprio per questo motivo un emittente pubblica dovrebbe analizzare i clamori della massa anziché alimentarne il delirio e urlare irresponsabilmente insieme ad essa. Nel nostro caso, una simile sbornia collettiva ci lascerebbe in preda a un gran mal di testa. Anche lo slogan Tutto è possibile è maldestro e controproducente. Sarebbe più facile creare il senso di appartenenza e di orgoglio nazionale dando più importanza al nostro sistema di formazione professionale unico al mondo, basterebbe che la gente avesse idea delle incredibili PMI ad alto capitale tecnologico all opera in Svizzera. In altre parole, se i responsabili dello sport alla SSR intenono rimanere con i piedi per terra e non ingannare gli spettatori, devono riconoscere che, ad eccezione di campioni mondiali quali Roger Federer, sul piano internazionale siamo dei perfetti Signor Nessuno; non siamo nemmeno all altezza di Olanda, Belgio e Croazia. A meno che non ci concentriamo sui tornei di tiro a segno o di lotta svizzera. E con questo, arrivo all ultimo tema del mio intervento: V. Sport e Servizio pubblico 8

Tre domande. La prima: lo sport rientra nel servizio pubblico? Certamente! Lo sport è un elemento indispensabile per la nostra società. La seconda: cosa pretende il servizio pubblico? Quali discipline scegliere? Quanto spazio dedicare a cosa? Sono domande delicate. Le discipline si moltiplicano, il paese è piccolo, le risorse limitate La terza: come va presentato lo sport nel rispetto del servizio pubblico? Ecco alcune considerazioni finali. 25 luglio 2010, Hockenheim, GP di Germania, doppietta della Ferrari. A pochi metri dal traguardo Filippe Massa, fino a quel momento in testa, si lascia superare da Fernando Alonso - ordine di scuderia (in realtà vietato)- per farlo avanzare nella classifica piloti. Come commenta il fatto il giornalista di SF? «Poco elegante sul piano sportivo, ma se fossi stato il capo della Ferrari avrei fatto lo stesso». Così dicendo induce gli spettatori, che avrebbero voluto vedere una finale emozionante, a credere nella bontà di una vittoria a tavolino. E dunque - in barba alle principali regole di sportività il giornalista difende il punto di vista cinico e calcolatore della scuderia Ferrari. È una forma di opportunismo che osservo abbastanza frequentemente. Anche nel calcio. Per la Champions League ad esempio, non conta il gioco, ma piuttosto l andare avanti, leggi: i milioni da incassare. Ricordate la Critica della Ragion Cinica di Peter Sloterdijk? I cinici non sono stupidi, agiscono in mala fede. Lo sanno ma lo fanno comunque, perché nell immediato, obblighi materiali e istinti di autoconservazione parlano la stessa lingua e dicono loro che così dev essere e che in fin dei conti è tutta una questione di soldi. Opporsi a questo stato delle cose non servirebbe a nulla se non a vedersi bollati come provinciali e sempliciotti. E in nome di questa ragion cinica la Champions League tratta con le potenze economiche 9

affari miliardari dietro le quinte dello sport, tradendo l idea di sport praticata autonomamente, che sarebbe invece così importante come modello e riscatto per la società. I cinici accettano la strumentalizzazione dello sport per interessi finanziari. Come con i VIP di «Glanz & Gloria» anche con gli atleti si assiste a un certo cameratismo tra intervistato e intervistatore. Una vittoria sportiva va festeggiata a dovere, certo. Ma è proprio necessario osannare e trasformare in idolo sportivo ogni adolescente immaturo che si cela dietro l atleta? ARD/ZDF e anche Eurosport riescono a distinguere meglio: da una parte la prestazione sportiva, che merita i complimenti. Dall altra tutti gli annessi e connessi. Prendiamo ad esempio il tocco di originalità modaiola degli atleti del salto triplo. «Cosa raccoglie la bandana? La testa o i capelli? I capelli non ce li ha». Con il loro penoso blabla e parlottio senza senso, le cosiddette interviste (durante la competizione: sci, atletica leggera), concepite probabilmente per mitizzare ulteriormente gli eroi, sortiscono l effetto contrario: la loro banalizzazione. È il crepuscolo degli dei. A sentirli parlare, gli atleti, con i loro corpi così statuari e divini, si rivelano comunissimi uomini e donne sulla via del tramonto. Al servizio pubblico chiedo più giornalismo e meno cameratismo. Il giornalismo è l arte della comunicazione, e i cronisti sportivi oltre che della cosiddetta competenza oggettiva, che un professionista di livello medio acquisisce nel giro di due mesi- devono dare prova di due capacità: Prima di tutto devono essere dotati di un occhio lucido e curioso (non soltanto per osservare i movimenti, ma anche il carattere degli atleti); non è così nell ambito dello sci, dove si preferisce sfogliare le biografie degli sciatori anziché fornire un commento tecnico sulle loro prestazioni. In secondo luogo i giornalisti sportivi devono essere padroni della lingua. E 10

anche in questo caso siamo ben lontani dall obiettivo. Sopportiamo da ormai vent anni sempre le stesse frasi ridondanti, un vocabolario ridotto ai minimi termini, senza che nessuno si sforzi di creare nuove parole, nuove metafore. L unico capitale a disposizione del cronista sono gli occhi e la bocca, che vanno fatti fruttare. Ecco su cosa bisogna lavorare, anche a costo di spiare i maestri, come la redazione sportiva della «Süddeutsche Zeitung», che saprebbe addirittura trasformare l intervista a un atleta che non sa parlare in un dialogo interessante. Per non parlare dell ironia, dell arguzia, dell umorismo. Nel servizio pubblico è necessario lavorare costantemente all idea di come presentare lo sport. Un idea che eviti di presentare lo spettatore come uno stupido, che non consideri esclusivamente la necessità di premiare le sue banali emozioni (come nel caso di molti, stupidi concorsi) ma che sia in grado di farlo sentire un individuo maturo e dotato di senso critico. --- SRG Biel.doc lhasler@duebinet.ch 11