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CANCELLI MOTORIZZATI Sistema di alimentazione: TT Norme di riferimento: o Norma UNI EN 12427 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Permeabilità all'aria - Metodo di prova ; o Norma UNI EN 12433-1 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Terminologia - Tipi di porte ; o Norma UNI EN 12433-2 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Terminologia - Parti di porte ; o Norma UNI EN 12444 Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa - Resistenza al carico del vento - Prove e calcoli ; o Norma UNI EN 13241-1 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Norma di prodotto - Prodotti senza caratteristiche di resistenza al fuoco o controllo del fumo ; o Norma UNI EN 12445 Porte e cancelli industriali, commerciali e da o autorimessa - Sicurezza in uso di porte motorizzate - Metodi di prova ; Norma UNI EN 12453 Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa - Sicurezza in uso di porte motorizzate Requisiti ; o Norma UNI EN 12489 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Resistenza alla penetrazione dell'acqua - Metodo di prova ; o Norma UNI EN 12604 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Aspetti meccanici Requisiti ; o o o o o Norma UNI EN 12605 Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa - Aspetti meccanici - Metodi di prova ; Norma UNI EN 12635 Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa - Installazione ed utilizzo ; Norma UNI EN 12978:2005 Porte e cancelli industriali, commerciali e da garage - Dispositivi di sicurezza per porte e cancelli motorizzati - Requisiti e metodi di prova; Norma UNI EN 954-1:1998 Sicurezza del macchinario - Parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza - Principi generali per la progettazione (Sostituita nel corso del 2007 dalla norma UNI EN ISO 13849-1:2007 Sicurezza del macchinario - Parti dei sistemi di comando legate alla sicurezza - Parte 1: Principi generali per la progettazione); Norma UNI EN 292-1 Sicurezza delle macchine Concetti base e principi generali di progettazione Parte 1: terminologia e metodologia di base;

o Norma UNI EN 292-2 Sicurezza delle macchine - Concetti base e principi generali di progettazione Parte 2: specifiche e principi tecnici; o Norma UNI EN 1050 Sicurezza del macchinario Principi per la valutazione del rischio; o Norma UNI EN 349:1994 Sicurezza del macchinario. Spazi minimi per evitare lo schiacciamento di parti del corpo; o Norma UNI EN 13659:2004 Chiusure oscuranti - Requisiti prestazionali compresa la sicurezza; o Progetto di norma EN 12650-1 Requisiti e metodi di prova per le chiusure pedonali automatizzate; o Progetto di norma EN 12650-2 Sicurezza per le chiusure pedonali automatizzate; o Norma CEI EN 60204-1 (CEI 44-5) Sicurezza del macchinario - Equipaggiamento elettrico delle macchine. Parte 1: Regole generali ; o Guida CEI 44-14 Guida all'applicazione della Norma CEI EN 60204-1. Regole generali per l'equipaggiamento elettrico delle macchine ; o Norma CEI EN 60335-1 2004 (CEI 61-150); CEI EN 60335-1/A1/A11 2006 (CEI 61-150;V1); CEI EN 60335-1/A12 2006 (CEI 61-150;V2); CEI EN 60335-1/A2 2007 (CEI 61-150;V3); Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Sicurezza Parte 1: Norme generali; o Norma CEI EN 60335-2-95 2003 (CEI 61-234) Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Parte 2: Norme particolari per i motori di movimentazione di porte di garage a movimento verticale per uso residenziale; o Norma CEI EN 60335-2-97 2002 (CEI 61-232) Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Parte 2: Norme particolari per motori di movimentazione per tapparelle, tende per esterno, tende e apparecchiature avvolgibili similari; o Norma CEI EN 60335-2-103 2005 (CEI 61-242) Sicurezza degli apparecchi elettrici d'uso domestico e similare. Parte 2: Norme particolari per attuatori di cancelli, porte e finestre motorizzati; o Norma CEI EN 60439-1 (CEI 17-13/1) Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT). Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) ; o Norma CEI 64-8 "Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua";

Principali disposizioni legislative: o DPR n. 459 del 24/07/1996 Regolamento per l'attuazione delle direttive 89/392/CEE, 91/368CEE, 93/44CEE e 93/68CEE concernenti il riavvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alle macchine ; o Dlgs 615 del 12/11/1996 Attuazione della direttiva 89/336/CEE del Consiglio del 3 maggio 1989, in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica, modificata ed integrata dalla direttiva 92/31/CEE del Consiglio del 28 aprile 1992, dalla direttiva 93/68/CEE del Consiglio del 22 luglio 1993 e dalla direttiva 93/97/CEE del Consiglio del 29 ottobre 1993 ; o Dlgs 19 Settembre 1994, n. 626 Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 2001/45/CE e 99/92/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro ; o DPR 547/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro ; o Legge 46/90 "Norme per la sicurezza degli impianti"; o D.P.R. 447/91 "Regolamento di attuazione della legge 46/90"; o D.P.R. 392/94 "Regolamento recante la disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese ai fini dell'installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza"; o D.P.R. 558/99 "Regolamento recante norme per la semplificazione della disciplina in materia di registro delle imprese, nonché per la semplificazione dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attività e per la domanda di iscrizione all'albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per particolari categorie di attività soggette alla verifica di determinati requisiti tecnici"; Direttive applicabili: o Direttiva Macchine 89/392 91/368, 93/44 e 93/68 (DPR 459/1996). Nel 1998 è stata pubblicata dalla Comunità Europea un testo unificato della direttiva macchine (includendo le direttive 89/392, 91/368, 93/44 e 93/68): la direttiva 98/37/CE, non recepita dalla legislazione Italiana; o Direttiva EMC Compatibilità elettromagnetica 89/336, 92/31, 93/68 e 93/97 (Dlgs 615/1996). Applicabile ai componenti dei cancelli motorizzati; o Direttiva Bassa Tensione 73/23 (legge 791/73). Applicabile ai componenti dei cancelli motorizzati; o Direttiva 89/655/CEE (Dlgs 626/94); o Direttiva Prodotti da Costruzione (89/106/CEE) recepita in Italia con il DPR 246/93, modificato dal DPR 499/97; o Direttiva R&TTE (99/5/CE) riguardante le apparecchiature radio e i terminali di telecomunicazione. Applicabile ai componenti dei cancelli motorizzati;

Installazione: o L impianto elettrico soggetto alla legge 46/90 termina con il cavo di alimentazione all ingresso del quadro di comando del cancello. Da li in avanti, quadro compreso, costituisce equipaggiamento elettrico della macchina cancello, il quale non è soggetto alla legge 46/90. All impianto elettrico del cancello non si applica la legge 46/90 e di conseguenza non occorre una abilitazione su carta per realizzare l impianto, anche se ovviamente occorre possedere le competenze e le capacità per realizzarlo. Ricordiamo cosa dice al riguardo la guida CEI 44-14: L equipaggiamento è quella parte del sistema elettrico della macchina che inizia dal punto di connessione dell alimentazione, nel quale generalmente è installato un dispositivo di sezionamento, e comprende: Le apparecchiature di bassa tensione (interruttori automatici, contattori, interruttori di manovra-sezionatori ecc.); I dispositivi elettronici ed elettromeccanici di comando (relè, ausiliari di comando, logica di comando ecc.); I quadri, i motori, i trasduttori, i trasformatori, ecc.; I connettori e relativi cablaggi compresi i cavi, le scatole ecc. che equipaggiano la macchina. L equipaggiamento elettrico di una macchina, (e quindi anche di un cancello motorizzato che è considerato una macchina), non ricade sotto la legge 46/90. Solo alle linee elettriche di alimentazione alla rete del quadro di comando si applica la legge 46/90; Necessità di progetto: o Poiché all impianto di un cancello non si applica la legge 46/90, non occorre un progetto di un professionista iscritto all albo, anche se naturalmente occorrono competenze e capacità; o Se per l installazione del cancello occorre una modifica dell impianto elettrico, allora si applica la legge 46/90. Nel caso in cui l impianto dal quale si deriva l alimentazione per il cancello, fosse sottoposto a progetto (es. luogo a maggior rischio in caso di incendio), allora anche la parte di impianto dedicata al cancello fino al suo quadro di comando è sottoposto a progetto;

Dichiarazione di conformità: o Occorre la dichiarazione CE di conformità (in base all allegato II del DPR 459/96) che attesti la rispondenza del cancello motorizzato alle direttive alle quali il cancello stesso è sottoposto (direttiva macchine, direttiva prodotti da costruzione, direttiva EMC, direttiva bassa tensione e direttiva R&TTE). La dichiarazione di conformità deve essere emessa dal costruttore del cancello. A tal proposito ricordiamo che la direttiva macchine stabilisce che l installatore che motorizza una porta o un cancello ha gli stessi obblighi del costruttore di una macchina, cioè diventa esso stesso il costruttore della macchina; o Nota 1: Le norme UNI EN 12453 ed UNI EN 12445 sono norme volontarie, come lo sono anche le norme CEI peraltro, ma al contrario di queste non esiste una legge come la 186/68 che ne equipara il rispetto alla regola d arte e quindi al rispetto della legge. Non esistono quindi sanzioni per chi non rispetta le norme volontarie, mentre esistono per chi non rispetta le Direttive Europee. D altra parte, però il rispetto di queste normative consente di dichiarare la presunzione di conformità alle Direttive Europee; o Nota 2: si stanno sempre più diffondendo i kit per automatizzare un cancello, che vengono venduti liberamente nei negozi e nei supermercati. Il privato che acquista il kit ha gli stessi oneri dell installatore, cioè deve compilare il fascicolo tecnico, la dichiarazione di conformità e apporre la marcatura CE al cancello. Questo è permesso poiché la dichiarazione CE di conformità non richiede abilitazioni. Se però l installazione del cancello richiede una modifica all impianto è necessario chiamare un impresa abilitata ai sensi della legge 46/90; Classificazione dei locali: o La norma CEI EN 60204-1 (CEI 44-5) relativa agli equipaggiamenti elettrici delle macchine prescrive le caratteristiche che essi devono possedere per la sicurezza delle persone e dei beni, per la congruenza delle risposte ai comandi e per la facilità della manutenzione. La norma si applica, come esplicitamente affermato, alle porte o cancelli automatizzati;

Note sulla normativa: Dal primo agosto del 2002 con la pubblicazione, da parte dell UNI delle versioni in lingua italiana delle norme europee EN 12453 ed EN 12445 (datate novembre 2000), ha preso il via un periodo di grandi cambiamenti nel settore delle automazioni per cancelli. le quali hanno quindi, da quella data, che era in vigore dal giugno 1989. Le due norme, che hanno preso ufficialmente il posto della vecchia norma italiana UNI 8612, trattano di Porte e cancelli industriali, commerciali e da autorimessa Sicurezza in uso di porte motorizzate ; in particolare la UNI EN 12453 si occupa dei requisiti relativi alla sicurezza d uso dei cancelli, mentre la UNI EN 12445 si occupa dei metodi di prova da applicare ai cancelli per dimostrarne la conformità ai requisiti richiesti dalla UNI EN 12453. Questa ultima EN 12453 può essere considerata come la vera e propria norma base per gli aspetti di sicurezza delle chiusure motorizzate, fissando requisiti di installazione che tengono conto di quanto richiesto dalle Direttive Europee, in particolare dalla Direttiva Macchine. A queste due norme, si è aggiunta a partire dal 1 maggio 2005 la norma UNI EN 13241-1, norma tecnica di prodotto di un altra direttiva, la Direttiva Prodotti da Costruzione, i cui requisiti essenziali devono essere rispettati da tutti i cancelli, motorizzati e non. La norma EN 13241-1 è di supporto anche ai requisiti essenziali della Direttiva Macchine (DM) e della Direttiva Compatibilità Elettromagnetica (DCE). Per cui un cancello motorizzato che soddisfi le prescrizioni della norma EN 13241-1 permette una marcatura CE che attesti la rispondenza a tutte e tre le Direttive. Infatti la Direttiva Macchine, la Direttiva Prodotti da Costruzione e la Direttiva Compatibilità Elettromagnetica sono le tre direttive che un cancello automatizzato deve soddisfare, mentre altre due Direttive, Bassa Tensione e R&TTE, vanno applicate solo a componenti del cancello, rispettivamente le unità di motorizzazione (i cosiddetti drive) e i radiocomandi. Mentre invece le apparecchiature per la chiusura automatica dei cancelli e le serrature elettriche risultano escluse dal campo di applicazione della recente direttiva RAEE sui rifiuti elettrici (Dlgs 151/05). Le nuove norme UNI EN definiscono le caratteristiche tecniche ed operative che deve possedere il sistema automatizzato per prevenire eventuali rischi legati al suo utilizzo. La Direttiva Prodotti da Costruzione, attraverso procedure, indicazioni e controlli si propone di far si che qualsiasi prodotto fabbricato allo scopo di essere permanentemente incorporato in edifici ed opere d ingegneria civile, possa essere immesso sul mercato solo se idoneo all impiego previsto. Questo, come già detto, a partire dal 1 maggio 2005 vale anche per il prodotto cancello o cancello motorizzato. Come ogni Direttiva che si rispetti, anche la DPC prevede il rispetto di una serie di requisiti essenziali per poter marcare CE il prodotto-cancello e quindi poterlo incorporare o installare in un edificio.

Esempio di portoni industriali che rientrano nel campo di applicazione della norma UNI EN 13241-1 La Direttiva Prodotti da Costruzione si applica ai cancelli che vengono installati con la motorizzazione annessa, mentre non si applica al caso dell installatore che motorizza un cancello manuale già esistente, dove vanno applicate le sole Direttive Macchine ed EMC. In questo secondo caso, la valutazione di conformità può essere basata su verifiche in situ, (anziché in fabbrica) ovvero eseguite sul posto di installazione ed infine tali verifiche (effettuate allo scopo di dichiarare la conformità del cancello installato), si possono ridurre alle sole prove di resistenza meccanica, di sicurezza dell apertura per porte verticali e a tutte quelle previste per il funzionamento motorizzato.

Se la norma EN 13241-1 è il braccio operativo della Direttiva Prodotti da Costruzione, le norme EN 12453 ed EN 12445 ne costituiscono l equivalente per la Direttiva Macchine, supportate dalla norma EN 12978 che specifica come devono essere i dispositivi di sicurezza da installare unitamente al cancello. La filosofia di partenza consiste nel considerare come macchina, e come tale quindi trattarla, ogni porta, cancello o qualsiasi altra apertura che viene automatizzata. Infatti la norma UNI EN 12453, affronta inizialmente il problema dell analisi dei rischi associati al funzionamento della macchina, cioè in questo caso alla apertura/chiusura automatizzata. Infatti i movimenti di apertura e chiusura possono determinare situazioni pericolose per le persone o per i veicoli che transitano nelle vicinanze, situazioni che vanno analizzate al fine di eliminare il pericolo o ridurre al minimo le conseguenze.

Situazioni pericolose per le porte motorizzate Nell articolo 4 della norma EN 12453 vengono elencati i possibili pericoli associati al funzionamento automatizzato della chiusura, e presi in considerazione sia utilizzi corretti che impropri della macchina-cancello: a) Pericoli di schiacciamento, cesoiamento, uncinamento, taglio, incuneamento o convogliamento (ad esempio tra il bordo principale di chiusura e la sua battuta, in corrispondenza del lato cerniere, in corrispondenza del bordo inferiore del cancello, etc.). La zona di pericolo si intende estesa da 0 m a 2, 5 m di altezza. In particolare le situazioni di rischio possono essere le seguenti: tra i bordi di chiusura e i bordi opposti delle porte; (UNI EN 12453)

tra i bordi di chiusura dell anta ed un ostacolo (b) tra ante scorrevoli (UNI EN 12453) (UNI EN 12453)

tra le ante e le parti fisse nelle vicinanze (d) (UNI EN 12453) (Ballan) tra gli interstizi e le aperture dell'anta che cambiano le loro dimensioni durante il movimento dell'anta (UNI EN 12453)

sulle parti dell'anta che sporgono; sulle parti mobili dell'unità di motorizzazione che sono in grado di provocare lesioni. b) Pericoli di impatto od urto fra una persona e la porta in movimento, se l unità di motorizzazione è sufficientemente potente c) Pericoli di sollevamento di persone (nel caso di chiusure con movimento verticale). le porte che si aprono verso l alto non devono essere in grado di sollevare un adulto o un bambino in modo pericoloso, soprattutto se la porta si trova in un area pubblica (Situazione da evitare e situazione corretta - Edsf)

d) Pericoli legati all automazione (ad esempio rischi legati all alimentazione elettrica o idraulica/pneumatica): devono essere evitati tutti i rischi prodotti dalla sorgente di alimentazione. In particolare dovranno essere evitate le scosse elettriche, l incendio dovuto al surriscaldamento del motore elettrico, le esplosioni dovute alle sovrapressioni idrauliche o pneumatiche, i guasti nei dispositivi di sicurezza, gli avanzamenti della porta oltre la posizione di fine-corsa una volta fermata l unità di motorizzazione (Situazioni da evitare e situazione corretta Edsf)

e) Pericoli che si presentano durante la movimentazione manuale della porta a causa di un guasto dell alimentazione (ad esempio se c è un improvvisa ed imprevista rimessa in funzione o se lo sforzo manuale richiesto per movimentare la porta è troppo grande). (Situazioni da evitare e situazione corretta Edsf) f) Pericoli di intrappolamento da black-out: Le persone non devono essere intrappolate dentro aree dove una porta motorizzata è l unica via di uscita, anche nel caso di un guasto nell'azionamento o di assenza dell alimentazione elettrica.

(Situazione da evitare e situazione corretta Edsf) g) Pericoli di superamento dei limiti dell anta, che si traducono in possibili cadute o deragliamenti dell anta stessa dalla guida (Situazione da evitare e situazione corretta Edsf)

h) Pericoli legati alla presenza di portoncini. Quando un portoncino per i passaggi pedonali è incorporato in una porta motorizzata, è necessario che il movimento della porta non sia possibile finché il portoncino non sia chiuso in sicurezza (Situazione da evitare Edsf) i) Pericoli causati da un cattivo stato di funzionamento della porta. Un movimento non intenzionale dell anta può provocare pericoli quali uscite dalla guida e cadute verticali (Situazione da evitare e situazione corretta Edsf)