I PROGETTI di prevenzione presso la grande distribuzione a Brescia: osservazione sull attuazione e sulla percezione presso il punto vendita Irene Ivoi - gruppo tecnico Milano 23 novembre 2009 Con il sostegno di
Gd: attore insostituibile Nei processi di intervento sul territorio, la GD è stakeholder fondamentale, Svolge un ruolo unico di raccordo fra produzione e consumo, Rappresenta un luogo anche di comunicazione e di conoscenza, Può esercitare servizi aggiuntivi
Gd: attore insostituibile quindi è anche oggetto di cambiamenti, ripensamenti, riflessioni aggiuntive, ecc. nel presente e nel futuro, in particolare operando sui seguenti tre livelli: - quello dei rapporti che essa ha con i propri fornitori, - quello dei rapporti che essa riesce a costruire con i propri clienti-compratori, - quello che essa riesce a realizzare nel proprio punto vendita.
Un aiuto dall Europa: Il piano d'azione "Produzione e consumo sostenibili" e "Politica industriale sostenibile COM (2008) 397 del 16.7.2008 La Commissione sostiene un approccio integrato a favore di un consumo e di una produzione sostenibili e per la promozione di una politica industriale sostenibile. Pur riconoscendo la criticità degli strumenti disponibili non sufficientemente collegati fra loro e quindi non sfruttati appieno, il nuovo approccio integra il potenziale dei vari strumenti politici, attuandoli in modo dinamico ed elenca iniziative da perseguire che toccano sia la progettazione dei prodotti che consumano energia (ipotizzando prescrizioni minime per i prodotti con impatti ambientali significativi, soffermandosi sull'etichettatura dei prodotti nell'ambito della direttiva sull'etichettatura energetica e del regolamento sull Ecolabel europeo) e sia le potenzialità insite negli appalti pubblici ed incentivi forniti dall'ue e dai suoi Stati membri. Inoltre molta attenzione va verso dettaglianti e consumatori riconoscendo ai distributori delle merci un ruolo di orientamento e di influenza dei consumi-attori.
Il ruolo di chi vende e acquista Al commercio viene dedicato addirittura un forum: si chiede agli operatori un impegno forte e mai immaginato finora in atti ufficiali e che costituisce pertanto un invito, rivolto dalla Commissione alle imprese, a potenziare la loro responsabilità sociale. Nel documento europeo viene disegnato inoltre il ruolo di chi acquista in una formula arricchita di nuove consapevolezze ipotizzando strumenti per informare e sensibilizzare giovani e adulti (anche attraverso la formazione online).
Alcuni dati Una recente ricerca della Fondazione Det Norske Veritas dice che il 70% degli italiani attribuisce importanza agli aspetti etico sociali negli acquisti agroalimentari. Una ricerca di Arthur D. Little dice che il 98% dei consumatori ripone nella grande distribuzione molte aspettative in tema di sostenibilità ambientale. Fonte: Mark Up-sett. 09
Elenco di interventi possibili a) la vendita sfusa di prodotti. Alcune referenze sia solide che liquide possono essere distribuite in maniera sfusa o attraverso contenitori riutilizzabili (con pratiche di spillaggio); b) uso di shopper riutilizzabili, e solo in subordine biodegradabili/ compostabili laddove in essere la raccolta differenziata della frazione organica; c) recupero prodotti invenduti (perché danneggiati o prossimi alla scadenza) destinandoli a mense e/o dispense sociali se alimentari; d) riduzione della distribuzione di pubblicità gratuita su carta presso abitazioni domestiche, attraverso una riorganizzazione della sua disseminazione sul territorio; e) promozione, su scaffali e presso aree info, di prodotti (a marchio proprio e non solo) il cui imballaggio è ottimizzato (in riferimento al suo rapporto peso/superficie). f) riduzione del peso e ottimizzazione del rapporto peso/superficie degli imballaggi dei propri prodotti a marchio. g) vendita di prodotti a bassa intensità di rifiuto quali per es. i pannolini per bambini riutilizzabili, i prodotti imballati in contenitori a rendere (acque, vino, bevande). Infine utilizzo di sistemi di cassette per ortofrutta a rendere.
Vendita sfusa di prodotti: Quali le categorie erogabili? Detersivi liquidi Acqua (spesso fuori dal pv) Vino Birra (in fase sperimentale) Latte (spesso fuori dal pv) Pasta Petfood Spezie Caramelle Cereali Frutta secca Legumi
Qual è la percezione? Migliore se non ghettizzati Migliore se integrati e distribuiti fra gli scaffali dei prodotti tradizionali Migliore se anche economicamente vantaggiosi
Referenze secche solide alimentari Tramite erogatori a gravità o a paletta (adatti per alimenti già protetti: noci, caramelle, ecc). Conformi alla direttiva 2002/72, al DPR n.777 del 23.08.82 e al regolamento europeo circa il contatto con alimenti n 1935/2004.
Gli erogatori Sono in policarbonato Non ingialliscono, non si crepano, non si rompono Sono riparabili sostituendo solo la parte eventualmente danneggiata Hanno gli angoli arrotondati per evitare gli accumuli di residui I Coperchi sono ad incastro per garantire la massima protezione dei prodotti, che rimangono sempre freschi Schermano i raggi UV onde evitare processi di ossidazione dei prodotti Facili da pulire con detergenti delicati e acqua calda; anche in lavastoviglie con temperatura fino a 130 Hanno Maniglie con chiusura automatica per minimizzare gli scarti di prodotto Non sono richiesti permessi, né notifiche all ASL: l area dello sfuso rientra nella normale gestione in autocontrollo del punto vendita
I detergenti/detersivi Dove: presso pv di dimensioni diverse. Perché: anche per fidelizzare il cliente. Come: Acquistando il flacone vuoto la prima volta (da 0,50 a 0,70 in base al formato) e poi riutilizzandolo per gli acquisti successivi. Cosa: detersivo per Lavatrice, Lana e delicati, Ammorbidente, Piatti, Multiuso e Pavimenti. Riscontri: circa il 20% del mercato
Attenzione al flacone L impegno richiesto al consumatore è di ritornare presso il punto vendita con il flacone da ririempire. Questo richiede una adeguata motivazione. Se il consumatore non riutilizzasse il flacone acquistato a tale scopo i vantaggi ambientali complessivi di questo intervento verrebbero vanificati. Assocasa ha effettuato una LCA nel 2008 mettendo a confronto i due sistemi ed esaminando i principali indicatori di impatto ambientale. Se ne ricava che, a parità di km percorsi, il numero di riutilizzi del flacone deve essere fra 5 e 10 per produrre vantaggi ambientali complessivi.
Con chi opereremo a Brescia Con Coop Lombardia che attiverà la vendita di detergenti sfusi su 2 punti vendita pari a circa 5.000mq. Verranno venduti prodotti a marchio. Con Sma che attiverà, entro la fine del 2010, nei suoi 7 punti vendita presenti a Brescia (circa 18.000 mq) almeno due categorie merceologiche (e per ciascuna almeno due referenze).
Recupero prodotti invenduti: come renderlo possibile La legge n.155 del 25 GIUGNO 2003. DISCIPLINA DELLA DISTRIBUZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI A FINI DI SOLIDARIETA' SOCIALE che così recita: Le organizzazioni riconosciute come organizzazioni non lucrative di utilità sociale ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, che effettuano, a fini di beneficenza, distribuzione gratuita agli indigenti di prodotti alimentari, sono equiparate, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti. Il decreto-legge 14 marzo 2005, n. 35, coordinato con la legge di conversione 14 maggio 2005, n. 80 art. 14 che permette il recupero dell Iva entro un massimo di 70.000 euro/anno. Il decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, art. 13, c. 3 (modificato dalla Finanziaria 2008) allarga la possibilità di donare beni invenduti anche ai non alimentari. c.130. All'articolo 13 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, il comma 3 è sostituito dal seguente: «3. I beni non di lusso alla cui produzione o al cui scambio è diretta l'attività dell'impresa, diversi da quelli di cui al comma 2, che presentino imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che pur non modificandone l'idoneità di utilizzo non ne consentono la commercializzazione o la vendita, rendendone necessaria l'esclusione dal mercato o la distruzione, qualora siano ceduti gratuitamente alle ONLUS, per un importo corrispondente al costo specifico sostenuto per la produzione o l'acquisto complessivamente non superiore al 5 per cento del reddito d'impresa dichiarato, non si considerano destinati a finalità estranee all'esercizio dell'impresa ai sensi dell'articolo 85, comma 2, del testo unico delle imposte dei redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917. I predetti beni si considerano distrutti agli effetti dell'imposta sul valore aggiunto».
Recupero prodotti invenduti Sia Coop Lombardia che Sma attiveranno sui loro punti vendita a Brescia l intercettazione di prodotti alimentari invenduti e non commercializzabili ma commestibili donandoli ad onlus locali al fine di sottrarli alla discarica.
Campagna di comunicazione Una campagna di comunicazione sul territorio, in accordo con le istituzioni pubbliche cittadine e regionali, sosterrà l impegno di COOP Lombardia e SMA in questo percorso che avrà avvio nel gennaio del 2010. Parallelamente sarà nostro compito congiunto monitorare i risultati per definire le quantità di rifiuto effettivamente evitabili.