Integrazione e scalabilità La nuova strategia Rockwell Automation si basa su un offerta integrata di prodotti e soluzioni Nell ambito di una propria riorganizzazione interna, lo scorso anno Rockwell Automation ha dato vita a nuovi segmenti e a una nuova divisione del mercato europeo. Ne abbiamo parlato con Fabrizio Scovenna, general manager di Rockwell Automation Italia. Dopo la dismissione delle linee meccanica Dodge e di motori elettrici Reliance Electric, è di fatto scomparso il nostro segmento Power Systems ha affermato Scovenna. Inoltre, il precedente segmento Control Systems ha dato vita ai nuovi Architecture & Software, che raccoglie le attività del precedente Automation Control and Information Group, e Control Products & Solutions, nel quale convergono le attività del precedente Components & Packaged Applications Group. I due nuovi segmenti sostituiscono quindi il precedente segmento Control Systems evidenziando in modo più descrittivo e chiaro i target che desideriamo raggiungere con i nostri prodotti e servizi. Il segmento Architecture & Software offre una suite completa di soluzioni di automazione partendo dalla piattaforma Logix, che permettono di coprire le aree del processo, del batch, del controllo discreto e del motion control, integrando anche gli aspetti del safety e dell azionamento di motori. Il tutto integrato da strumenti software che fanno capo alla piattaforma FactoryTalk, di design e configurazione, gestione della produzione, gestione dei dati, analisi della qualità, asset management, sicurezza dei dati. Il segmento Control Products & Solutions propone invece prodotti che includono la parte componentistica in generale, tra i quali la parte Intelligent Motor Control (IMC), e servizi che spaziano dalla consulenza pre e postvendita, all asset management, al training. Scovenna ci ha quindi spiegato che Rockwell Automation ha diviso il mercato europeo in quattro nuove macroregioni, denominate Sud, Nord, Est, Centro. In particolare, l Italia, che ha competenza anche sull area del bacino mediterraneo orientale, appartiene alla regione Sud, insieme a Francia, Spagna e Belgio. Ogni area ha un regional sales director a cui riportano i responsabili commerciali dei vari Paesi che compongono l area stessa ci ha riferito Scovenna. Alberto Sicoli, attuale amministratore delegato di Rockwell Automation Italia, è stato nominato anche regional sales director della regione centrale, formata da Germania, Svizzera, Austria e Olanda. In Italia, lo scorso anno, Rockwell Automation è cresciuta abbondantemente oltre il 10 per cento a livello generale. A dimostrazione della volontà di investimento dell azienda, a questa crescita sono corrisposti un aumento dell organico e l apertura di due nuove filiali a Pescara e Firenze. Sono state inoltre potenziate diverse aree, come quelle della Lombardia orientale, del Nord-Est e del Sud, investendo su nuovo personale e sulle strutture esistenti. Per esempio, Rockwell Automation ha oggi una presenza diretta anche in Puglia. La nostra crescita è stata abbondantemente superiore ai dati Anie relativi al 2006, evidenziando un avanzamento anche nello share di mercato ha puntualizzato Scovenna. Focus sugli OEM Rockwell Automation continua a mantenere il focus sugli OEM, spingendo soprattutto sulle applicazioni di motion control, di safety (rispondendo anche a richieste specifiche del cliente che ci chiede un crescente coinvolgimento nella definizione della sicurezza della macchina) e di processo ha proseguito Scovenna. In quest ultimo ambito, è da sottolineare l acquisizione di Proscon, un azienda irlandese specializzata nel MES
per il settore farmaceutico. Essa segue l acquisizione di Datasweep, avvenuta lo scorso anno, dimostrando la nostra intenzione di sviluppare un pacchetto di soluzioni modulari per il processo e la gestione delle informazioni soprattutto nel settore delle biotecnologie, ma non solo. Altre acquisizioni minori ci hanno permesso di colmare lacune o cogliere nuove opportunità in settori dove non eravamo presenti. Rockwell Automation dedicherà poi un attenzione sempre maggiore a settori verticali come Food & Beverage, Oil & Gas, Water, Life Science ecc., senza abbassare la guardia in settori trasversali come quelli del packaging e del motion control. Un obiezione che qualche volta emerge soprattutto dalla parte bassa del mercato (piccoli costruttori di macchine, piccoli integratori ecc.) è che i prodotti Rockwell Automation sono un po più costosi della media... La nostra soluzione viene apprezzata soprattutto quando si valuta il TCO (Total Cost of Ownership) ha risposto Scovenna, ma noi stiamo dedicando una maggiore attenzione all aspetto economico. Lo dimostra, per esempio, l introduzione della piattaforma Compact Logix, che permette di avere una soluzione scalabile, quindi più economica, pur mantenendo gli stessi benefici della piattaforma Logix. È molto apprezzata dal mercato anche l integrazione di una soluzione safety sempre più completa, mirata sia alle esigenze delle normative IEC, Safety SIL ecc., sia ai costi di implementazione. Un esempio è rappresentato dalla piattaforma Guard Logix, che permette di integrare immediatamente la soluzione di sicurezza nella soluzione Logix. Una crescita molto sostenuta è avvenuta anche nella famiglia dei drive PowerFlex. Oggi la proposta Rockwell Automation copre ogni tipo di esigenza: dal prodotto monofase a soluzioni che arrivano all ordine del megawatt di potenza. Ed è importante sottolineare che sono state integrate nel pacchetto di programmazione RS Logix 5000 anche la programmazione, la configurazione e la diagnostica dei drive. Un azione di revisione e di ottimizzazione sta riguardando anche la rete di distribuzione e a breve definiremo con i nostri partner delle soluzioni di crescita bidirezionale, stimolando soprattutto coloro che credono al nostro prodotto ha concluso Scovenna. Integrated Architecture La strategia di Rockwell Automation per l automazione industriale, basata sulla piattaforma multidisciplinare Integrated Architecture, è continuamente ampliata con nuovi tasselli. Questo ci permette di proporre lo stesso hardware per campi applicativi diversi ha affermato Maurizio Crespi, field business leader automation. La novità è che, dopo i nostri successi nelle applicazioni sequenziali PLC-based e nel motion control, ci stiamo rivolgendo anche alle applicazioni di processo e di interfacciamento con il livello gestionale. La strategia di fondo, quindi, non è cambiata, se non per una maggiore attenzione ad alcuni elementi (come quello della sicurezza) che in precedenza erano considerati accessori dal mercato. La versione 16 del Control Logix ci consente di affrontare nuove applicazioni, come quelle di processo e di safety, che prima non potevamo prendere in considerazione ha proseguito Crespi. E questo scenario si allargherà ulteriormente con le nuove release del prodotto, le cui funzioni permettono di proporre una valida alternativa ai tradizionali DCS. Anche l hardware della piattaforma è diventato scalabile. Nei PLC, Rockwell Automation è sempre stata forte nelle applicazioni più complesse, modulari, con elevato numero di I/O. Al contrario, le applicazioni semplici (fino a 500 I/O o con un massimo di 3-4 assi) hanno sempre visto l azienda in una posizione meno predominante, proprio perché non era quello il suo core business. Oggi, con la stessa piattaforma, oltre a migliorare e ampliare i campi di applicazione, stiamo quindi aumentando anche la scalabilità ha sottolineato Crespi. Per esempio, per le applicazioni di logica
sequenziale, cominciamo ad avere prodotti anche di fascia bassa. La nostra è quindi una strategia tridimensionale: riportando sul piano xy le applicazioni che variano dal controllo sequenziale al controllo di processo batch e continuo, passando attraverso il motion control, il safety ecc. e sull asse z la complessità all interno di ciascuna area, stiamo lavorando sia sul piano xy per ampliare le funzionalità disponibili, sia lungo l asse z per introdurre nuove piattaforme che, utilizzando lo stesso software, offrano architetture hardware scalabili. All interno di questa strategia, le ultime novità da sottolineare riguardano innanzitutto le evoluzioni del Compact Logix, in termini sia di motion control, sia di nuove CPU sempre più targetizzate su specifiche applicazioni. Il Compact Logix si affianca al Control Logix, la piattaforma destinata alle applicazioni complesse. Il Compact Logix inizialmente non gestiva il motion control. Erano quindi necessari due prodotti separati. Oggi, la CPU Compact Logix denominata L43 è in grado di gestire fino a 4 assi. Pertanto, quando occorre controllare un massimo di 4 assi è possibile utilizzare solo la piattaforma Compact Logix e non la Control Logix. Stiamo cominciando a progettare anche una versione Compact Logix (L2x) che gestirà due soli assi, scalando la soluzione ancora di più verso le applicazioni a basso costo ha aggiunto Crespi. Essa seguirà l imminente L45, la versione Compact Logix in grado di gestire fino a 8 assi. Soluzioni per il processo Per affrontare il processo puntiamo maggiormente sul nuovo firmware o su nuovi hardware dedicati che si inseriscono nel rack del Control Logix ha precisato Crespi. Una nuova versione firmware permette di utilizzare anche le add-on instruction, ossia i blocchi di istruzioni configurabili dall utente, che sono un requisito importante nelle applicazioni di processo. Come è noto, nelle applicazioni di processo non si programma in linguaggio ladder, ma a blocchi funzionali ed è quindi essenziale che tali blocchi siano personalizzabili dall utente che sa quali sono gli I/O della funzione di trasferimento ma che vuole avere mano libera sullo sviluppo della propria funzione di trasferimento. E questa è una funzionalità introdotta nella nuova release 16 di RS Logix 5000, il linguaggio di programmazione unico per le tre dimensioni sopra ricordate. Rockwell Automation è in grado di presentarsi sul mercato sia come sviluppatore di soluzioni chiavi in mano, sia come produttore di oggetti che vengono applicati da partner terze parti. Tendiamo oggi a lavorare con system integrator esterni, che acquistano i nostri prodotti e che supportiamo nella creazione dell applicazione, piuttosto che essere noi l interfaccia primaria nei confronti del cliente finale ha sottolineato Crespi. È quindi più vitale che mai la nostra rete di system integrator, denominata Sipp (System integrator partner program). Tale rete si sviluppa sempre di più, rimanendo al centro del nostro business principale, ma stiamo anche ampliando il nostro business delle soluzioni chiavi in mano. Il terzo tassello degli sviluppi in atto riguarda FactoryTalk, la suite software focalizzata sul MES. Il cambio di nomi nasconde novità importanti ha spiegato Crespi. Per esempio, l Historian Classic è stato affiancato dal FactoryTalk Historian SE. Esso è l Historian di OSISoft, una società americana che, grazie a un accordo di brand labelling, ci ha permesso di ribattezzare il prodotto. Un altro elemento è derivato dalla recente acquisizione di Datasweep. L azienda aveva un software per la gestione della qualità denominato Advantage, oggi integrato in parte in FactoryTalk Portal e in parte in FactoryTalk Integrator. Crespi ci ha parlato infine di safety, un argomento che riguarda un po tutti i prodotti Rockwell Automation. In particolare, troviamo un safety legato alla componentistica, quindi legato all acquisizione GuardMaster, e un safety PLC.
Per quest ultimo abbiamo una CPU apposita, denominata GuardLogix, che gestisce la parte di sicurezza, si inserisce all interno del cestello ControlLogix ed è quindi completamente Logix-compatibile egli ha spiegato. Anche questa nuova soluzione rappresenta un passo avanti nella direzione dell integrazione. In precedenza, infatti, era necessario montare nel quadro elettrico il PLC e il PLC di sicurezza. Per il motion control, invece, è stato introdotto il nuovo MSR57, che fa da interruttore di sicurezza tra il drive e il motore. Non si tratta di un semplice relè che interrompe la comunicazione, ma di un dispositivo programmabile per diversi stati della macchina. Per esempio, si può decidere di non interrompere la macchina, ma solo di rallentarla, oppure di eseguire un blocco ritardato ecc. Nella prossima versione di RS Logix, questo oggetto verrà integrato all interno dei drive Kinetix 6000 ha concluso Crespi. Si otterranno quindi un risparmio sui costi e una semplificazione dei cablaggi. Successivamente, in una terza fase, avremo delle reti NetLinx di sicurezza basate sul protocollo CIP Safety. La strategia della divisione Components Tecnologia all avanguardia, semplicità di installazione e attenzione alle singole esigenze: questi sono i principali punti di forza nell offerta di componenti proposti da Rockwell Automation. L offerta di Complete Automation ha affermato il field business leader components Roberto Vannucchi, prevede infatti di fornire tutte le soluzioni elettroniche ed elettromeccaniche per realizzare rapidamente macchine all avanguardia tecnologica e quindi al massimo livello di competitività. Vannucchi spiega che le diverse fasce di clienti hanno esigenze differenti e, anche se utilizzano i medesimi prodotti, devono essere supportati in modo specifico. I costruttori, in particolare, sono focalizzati su soluzioni componentistiche più essenziali, dove è indispensabile garantire elevate prestazioni a un prezzo contenuto, mentre l aspetto di automazione vera e propria riveste un ruolo secondario. È comunque importante ricordare che, con queste soluzioni, è possibile creare macchine con prestazioni di altissima qualità ha aggiunto Vannucchi. Anche se le esigenze sono differenti da quelle di chi deve automatizzare un intera fabbrica. Rockwell Automation non teme, con questa suddivisione, di creare una fascia di clienti meno importanti. Al contrario, potendo disporre di un team interamente dedicato a loro, anche i piccoli clienti sono importanti e possono confrontarsi costantemente con professionisti che ne comprendono le esigenze e sono concentrati su questa fascia di mercato. Anche per questo combiniamo la vendita diretta con quella che passa attraverso il canale distributivo ha sottolineato Vannucchi. Chi sceglie Rockwell Automation, quindi, dispone sempre di un supporto tecnico/commerciale a livello locale e nazionale, con la possibilità di trovare sempre risposte alle proprie esigenze specifiche. Questo stretto rapporto ha permesso all azienda di capire anche le esigenze quotidiane delle singole realtà e, per questa ragione, è stato creato un pratico catalogo, in formato tascabile, che evidenzia i componenti attualmente più diffusi, guidando così il cliente nella scelta delle soluzioni più utilizzate. Ma, oltre alla tempestività nelle consegne, gli OEM chiedono anche soluzioni all avanguardia. Abbiamo chiesto quindi a Vannucchi quali saranno le tendendenze tecnologiche dei prossimi anni. Il mercato ha fatto nascere l esigenza di componenti intelligenti che si collocano fra le soluzioni di automazione integrata e i tradizionali prodotti elettromeccanici egli ha risposto. Si tratta, ad esempio, di avviatori per partenze motore decentrate, softstarter o controlli di protezione motore collegabili in rete. Con la linea di Networked Product, Rockwell Automation è stato il primo produttore mondiale a intuire questa esigenza.
Affrontare queste innovazioni però, non è sempre facile. Ad esempio, in merito a soluzioni destinate ad applicazioni nel mercato Nordamericano ha evidenziato Vannucchi, Rockwell Automation ormai da diversi anni ha istituito un programma di formazione tecnica orientata all approfondimento delle tematiche relative alle differenze sostanziali tra l approccio normativo europeo e quello statunitense e canadese. Il programma, denominato Panorama Normativo Nordamericano, è rivolto a tutti gli opertatori di mercato (siano essi OEM o quadristi) che desiderino ridurre al minimo le probabilità di incappare in non conformità che si potrebbero trasfomare in onerosi fermo macchina. Di fatto la certificazione di un ente accreditato non è sufficiente a garantire la reale conformità ai severi standard richiamati dai codici federali e oggi la nostra azienda è in grado di supportare e guidare i nostri clienti verso un esportazione sicura. Infine, nell ambito della strategia Rockwell Automation, è da sottolineare l importanza che la divisione Components riveste nella fornitura di componenti per applicazioni safety. Gran parte delle soluzioni Rockwell Automation si basano su componenti: dai PLC basati su tecnologia SafeGuard, alle centraline di sicurezza, ai finecorsa, e così via ha sottolineato Vannucchi. Intelligent Motor Control Con l acronimo IMC (Intelligent motor control), Rockwell Automation si riferisce alle complesse soluzioni per la gestione automatica dei motori elettrici. Questo concetto si basa su due pilastri: la disponibilità di apparecchiature a elevate prestazioni dedicate a funzioni di comando, protezione e monitoraggio del motore e la disponibilità di un sistema di reti integrate a elevate caratteristiche al quale le apparecchiature possono essere direttamente connesse ha spiegato Vannucchi. Apparecchiature e reti formano un sistema integrato, costituendo un modo nuovo di gestire le partenze motori. L idea è quella di disporre di un sistema di interconnessioni di rete in grado di gestire un flusso di informazioni e di comandi dal sistema di gestione al motore e dal motore ai livelli superiori. In questo modo diventa possibile controllare e dirigere a distanza (dall alto) le funzioni del motore e quindi della produzione. Il concetto di reti integrate Rockwell Automation, denominato NetLinx, è basato su una piattaforma comune che permette l interconnessione delle reti Ethernet, ControlNet e DeviceNet che vanno a costituire un sistema unico con caratteristiche comuni sia dal punto di vista del software di programmazione che di gestione. Ciò significa che, collegandosi a un punto qualsiasi di una di queste reti, è possibile accedere immediatamente ai diversi nodi anche delle altre reti presenti, come se si avesse una sola rete. Se analizziamo per esempio l utilizzo della rete DeviceNet maggiormente impiegata per le soluzioni IMC, possiamo scoprire che il suo software RS Networx per DeviceNet, consente di gestire non solo i parametri e le caratteristiche della rete, ma anche tutti i dispositivi a questa connettibili, senza utilizzare alcun software dedicato. Attraverso la rete e la presenza di dispositivi intelligenti installati in campo, diventa quindi possibile trasmettere dettagliate informazioni riguardanti i motori o ad altri dispositivi presenti quali il loro stato di funzionamento, le eventuali anomalie presenti, le condizioni di funzionamento ai livelli superiori, per renderle direttamente disponibili nei sistemi di gestione della produzione MPS (Manufacturing planning system) fino ai sistemi di gestione aziendale ERP. Così facendo, l intero processo produttivo viene gestito in modo automatico, centralizzando i comandi e disponendo delle informazioni e del controllo anche a grande distanza.
L area Power Control Nell area Power Control convergono tutti i prodotti che consentono di controllare i valori di coppia e velocità dei motori nella gamma di potenza da 0,23 kw a 25 MW e di tensione da 110 a 6.900 V. Power Control nasce dal raggruppamento di quattro divisioni di prodotto: Standard Drive, Drive Systems, Motor Control Center e Medium Voltage Center ha affermato Flavio Baccini, business manager power control. In particolare, la divisione Standard Drive raggruppa i convertitori di frequenza che permettono di variare e controllare la velocità dei motori venduti in versione standalone. La divisione Drive System, invece, offre soluzioni chiavi in mano assemblando e programmando i prodotti richiesti e fornendo un supporto completo di Software e Servizi al cliente finale. La terza divisione, Motor Control Center (MCC), tratta i prodotti necessari per controllare gli avviamenti motori in esecuzione a cassetti estraibili. Infine, la divisione Medium Voltage Center riguarda i prodotti in media tensione. Fanno parte di questo ambito anche gli inverter costruiti con la nuova Drive to Drive Technology, che possono utilizzare qualsiasi tipo di motore MV senza richiedere un trasformatore d isolamento sull alimentazione né avere limitazioni di lunghezza cavi motore. Come ci ha spiegato Baccini, se in passato il problema poteva essere semplicemente quello di azionare una pompa, oggi entra in gioco anche il tema del risparmio energetico e della riduzione dei costi di installazione e di ownership. Da qui la necessità di modularizzare e standardizzare l offerta egli ha sottolineato. L Integrated Architecture è alla base progettuale di tutti i prodotti Power Control. L integrazione di tutti i nostri prodotti in sistemi di automazione complessi non è solo virtuale ha aggiunto Baccini. I nostri inverter, infatti, possono funzionare su pressoché qualsiasi rete disponibile sul mercato e, grazie al concetto di Integrated Architecture, è possibile seguirne le operazioni e lo stato anche a distanza passando da Ethernet in ControlNet e in DeviceNet senza che il cliente debba installare dispositivi o software di adattamento o gateway (funzione di Pass-thru ). Alcuni inverter sono persino in grado di inviare SMS o e- mail segnalando preventivamente l esistenza di problemi o l insorgere di emergenze. Inoltre, la grande varietà di inverter disponibili e le funzionalità incorporate ne fanno una famiglia di prodotti con basi e concetti che si applicano al più grande come al più piccolo, con modi di utilizzo e lessico comuni a tutti. Un grande risparmio in termini di tempo di programmazione, di messa in funzione e di istruzione del personale. di Valerio Alessandroni