Il progetto è stato realizzato dall Associazione Temporanea di Impresa composta da PROFINGEST, ASTER, FONDAZIONE ALDINI VALERIANI (FAV).



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Il presente report è stato prodotto nel quadro delle attività di indagine previste dal Progetto RETI - Ricerca Europea Tirocini Internazionali (PA 2003/0012Ab), finanziato da ARSTUD di Bologna nell ambito del programma FSE Ob. 3 Mis. A2 Anno 2003. Il progetto è stato realizzato dall Associazione Temporanea di Impresa composta da PROFINGEST, ASTER, FONDAZIONE ALDINI VALERIANI (FAV). Il report fa parte di una collana che comprende i seguenti titoli: Work experiences in Austria, a cura di Antonella Tajani ASTER Work experiences in Belgio, a cura di Claudia Cantagalli - FAV Work experiences in Bulgaria, a cura di Boyan Zahariev - ASTER Work experiences in Danimarca, a cura di Sandra Massarenti - PROFINGEST Work experiences in Finlandia, a cura di Sandra Massarenti - PROFINGEST Work experiences in Francia, a cura di Raffaella Naldi ASTER Work experiences in Germania, a cura di Raffaella Naldi ASTER Work experiences in Grecia, a cura di Antonella Tajani ASTER Work experiences in Irlanda, a cura di Raffaella Naldi ASTER Work experiences in Lussemburgo, a cura di Claudia Cantagalli - FAV Work experiences in Polonia, a cura di Marta Chmielewska Anielak - ASTER Work experiences in Portogallo, a cura di Antonella Tajani ASTER Work experiences in Romania, a cura di Luminiţa Daneş - ASTER Work experiences in Slovenia,, a cura di Maja Mezgec - ASTER Work experiences in Spagna, a cura di Raffaella Naldi ASTER Work experiences in Svezia, a cura di Sandra Massarenti - PROFINGEST Work experiences in Ungheria, a cura di Dobó Katalin - ASTER Work experiences nei Paesi Bassi, a cura di C. Cantagalli FAV e S. Massarenti PROFINGEST Work experiences nel Regno Unito, a cura di Raffaella Naldi ASTER Work experiences nella Repubblica Ceca, a cura di Ondrěj Gbelec ASTER Work experiences nella Repubblica Slovacca, a cura di Tomas Krutek - ASTER Le attività di indagine documentaria e di redazione dei report sono state coordinate da Maria Grazia D Angelo - ASTER Bologna, maggio 2004

INDICE Polonia PARTE PRIMA: ACCESS 1 1. Il mercato del lavoro in Polonia 2 1.1. Quadro socio economico di base 2 1.2. Relazioni economiche con l Italia. 11 1.3. L accesso al mercato del lavoro per giovani con elevata scolarità: opportunità nei diversi settori 18 2. Lo stage in Polonia 26 2.1. Definizione 26 2.2. Quadro normativo di riferimento 27 2.3. Durata 29 2.4. Indennità e compenso 29 3. L organizzazione dello stage per un giovane della UE 30 3.1. Diritto di soggiorno, assistenza sanitaria, copertura assicurativa 30 3.2. Procedure per organizzare una work experience al di fuori dei programmi comunitari 31 3.3. Strumenti per il contatto con le imprese 31 4. Enti che promuovono tirocini 38 4.1. I soggetti che possono promuovere i tirocini 38 4.2. Configurazione giuridica dei soggetti che possono promuovere i tirocini 42 5. Altre opportunità di work experience in Polonia 43 5.1. Il lavoro stagionale: riferimenti e contatti 43 5.2. Il Volontariato: riferimenti e contatti 45 PARTE SECONDA: IL DIRITTO ALLO STUDIO UNIVERSITARIO 49 6. L ordinamento degli studi universitari 50 6.1. Le principali Università 50 6.2. La regolamentazione normativa degli studi universitari 52 7. Il sistema del diritto allo studio universitario 54 7.1. Il quadro normativo di riferimento 54 7.2. I soggetti istituzionali competenti 54 8. I servizi per il diritto allo studio 55 8.1. I servizi erogati e i requisiti per l accesso 55 PARTE TERZA: SERVICES & REFERENCES 58 9. Servizi di supporto 59 9.1. I servizi di orientamento 59 9.2. I servizi di accoglienza e accomodation 60 10. Riferimenti e contatti 61 10.1. Agenzie e associazioni 61 10.2. Siti Internet con offerta di stage 68 10.3. Riviste 69 10.4. Imprese che accolgono tirocinanti stranieri: alcuni riferimenti 70 PARTE QUARTA: PARTNERSHIP & NETWORK 71 11. Descrizione di strutture che organizzano tirocini 72

PARTE PRIMA: ACCESS 1

1. Il mercato del lavoro in Polonia 1.1. Quadro socio economico di base Dati essenziali Superficie: 312,685 kmq Abitanti: 38.181.000 Capitale: Varsavia Abitanti: 1.621.080 Sistema politico: Repubblica Autorità legislativa: Sejm (Camera dei deputati) Senato Autorità esecutiva: Presidente della Repubblica di Polonia Consiglio dei Ministri della Repubblica di Polonia Autorità giudiziaria: Le corti di giustizia e i tribunali Valuta: Zloty Polacco (PLN) Posizione geografica La POLONA, con la sua storia ultramillenaria, oltre 38 milioni di abitanti e un territorio più vasto dell Inghilterra, poco inferiore a quello della Germania, ha un ruolo importante nella vita politica, culturale ed economica dell Europa. È uno Stato del centro Europa; confina con Germania a Ovest, Repubblica Ceca e Slovacchia a Sud, Ucraina, Bielorussia e Lituania a Est, Russia e Scandinavia fino al Mar Baltico a Nord. Da sempre è considerata un ponte tra l Ovest e l Est. Paese soprattutto pianeggiante, essendo situato nelle pianure del centro Europa, la configurazione geografica della Polonia offre tuttavia Il mercato del lavoro in Polonia 2

una grande varietà di paesaggi. Si possono ammirare la vista sul Mar Baltico a Nord, i distretti dei laghi spostandosi verso il Sud e risalire lungo i rilievi e le montagne del Sud. Governo e amministrazione La Repubblica di Polonia è uno Stato con un sistema politico repubblicano; la Nazione (cioè la popolazione) è investita del potere supremo. La Polonia è una democrazia parlamentare, quindi ogni cittadino ha il diritto di avere una parte attiva nel governo dello Stato, con garanzie costituzionali che gli permettono di contribuire a determinare il proprio destino e di mantenere rapporti di uguaglianza. Il sistema politico polacco è composto dalle istituzioni dello Stato, dai partiti politici e dalla legislatura (la Costituzione della Repubblica di Polonia, le leggi statutarie, gli atti esecutivi e i decreti). La Polonia ha un sistema di governo misto, parlamentare e di gabinetto. Il potere è ripartito tra l autorità legislativa (esercitata dal Sejm, cioè dalla Camera dei Deputati, dal Senato e, in una certa misura, dal Tribunale Costituzionale), l esecutivo (il Presidente, il Primo Ministro e il Consiglio dei Ministri), l autorità giudiziaria (un sistema giudiziario indipendente, con tribunali militari, amministrativi e civili). Regioni amministrative Fonte dell immagine: http://www.paiz.gov.pl Dopo la riforma amministrativa del 1999, la Polonia è risultata divisa in: 16 regioni, o voivodships, 373 poviats (distretti o contee) e gminas urbane con diritti di poviat (città metropolitane), 2.489 gminas. Le voivodships definiscono e attuano strategie di sviluppo regionale, comprendenti le relazioni economiche internazionali. Il mercato del lavoro in Polonia 3

Popolazione e ripartizione per sesso Nel 2003 la popolazione della Polonia contava 38.181.000 abitanti. Si tratta del 29 paese nella classifica mondiale per numero di abitanti e dell 8 paese in Europa. Nel 2001 le donne erano il 51,4% della popolazione totale polacca, quindi gli uomini erano il 48,6%, che equivale a un rapporto di 106 donne per ogni uomo. Nel 1946, subito dopo la seconda guerra mondiale, il rapporto era 118 a 1. Il 61,8% dei polacchi vive nelle città e il 38,2% in zone rurali, con un rapporto di 162 residenti urbani per ogni 100 residenti rurali. In entrambi gli insediamenti, urbani e rurali, ci sono più donne che uomini, anche se la differenza numerica è più alta nelle città. Da un punto di vista etnico la Polonia moderna è quasi omogenea. Le minoranze sono circa il 3-4% della popolazione, per un totale di circa 1,5 milioni di persone. Nella Polonia di oggi i tedeschi sono la minoranza più numerosa. Si trovano soprattutto nella Slesia e si stima che ce ne siano 550.000. Gli Ucraini sono la seconda minoranza (circa 400.000), costretta a trasferirsi in territori a ovest e a nord del paese dopo la guerra mondiale. I Bielorussi, circa 300.000, sono la terza minoranza e risiedono soprattutto all est del paese. Le altre minoranze di una certa entità numerica, comprendono: Lituani (circa 30.000), Slovacchi (circa 25.000), Ebrei (circa 15.000), Gitani, Russi, Macedoni e Greci. Religione La Polonia è un paese di gente religiosa. Oltre il 90% dei polacchi afferma di credere in Dio. Tra questi, oltre il 50% si definisce inoltre praticante. Il numero dei non praticanti è andato aumentando in anni recenti, per effetto della secolarizzazione che i sociologi attribuiscono al rapido sviluppo economico e alla diffusione del consumismo. La Chiesa Cattolica va per la maggiore, con il 95% del segmento religioso della società polacca. Ci sono quattro liturgie cattoliche in Polonia (tutte in comunione con Roma): Bizantino- Ucraina, Neo-Uniate, Armena e Cattolico Romana. Quest ultima è la più seguita; nel 1998 contava oltre 25 milioni di fedeli (9.990 parrocchie e circa 28 mila preti). Lingua La lingua polacca è la lingua ufficiale; appartiene al sottogruppo slavo occidentale della famiglia di lingue indoeuropee che usano la scrittura romana. L inglese e il tedesco sono le lingue straniere più parlate. Valuta La valuta è lo Zloty polacco (polski zloty PLN) = 100 groszy. I tassi di cambio quotidiani si possono controllare presso la Banca Nazionale della Polonia.. Clima La Polonia ha un clima moderato con componenti marittime e continentali. Sul suo territorio l aria umida dell Atlantico si scontra con l aria asciutta dall interno euro asiatico. Il tempo può quindi essere molto variabile e le stagioni, da un anno all altro, possono risultare molto diverse. Questo succede in modo particolare con gli inverni, che possono alternarsi tra il bagnato, di tipo oceanico, e il soleggiato, anche se meno frequentemente, di tipo continentale. Il clima del nord e dell ovest della Polonia è prevalentemente marittimo, con inverni umidi e temperati ed estati fredde e piovose, mentre il settore orientale del paese ha un clima nettamente continentale, con inverni rigidi ed estati più calde e asciutte. La temperatura media annuale in Polonia oscilla tra i 5 e i 7 C. Le medie regionali si discostano di poco l una dall altra, quando non si tratti di regioni di montagna. Profilo economico Importanti riforme economiche sono state attuate durante i processi di adeguamento all ingresso nella UE, che in Polonia si sono protratti per oltre 10 anni. Le riforme miravano ad Il mercato del lavoro in Polonia 4

ottenere un efficace inserimento dell economia polacca nei meccanismi del mercato unico: libero movimento di beni, servizi, persone e capitali, bisogni sociali ed ecologici. La valutazione dei risultati ottenuti con i processi di adeguamento della Polonia è molto positiva; nonostante questo, tuttavia, l economia polacca deve ancora confrontarsi con ampi settori di bassa produttività e di mancanza di competitività, che soffocano le risorse del paese. Le riforme strutturali devono necessariamente espandersi, raggiungendo i previsti livelli di privatizzazione ed eliminando le barriere alla crescita imprenditoriale. La Polonia è impegnata al massimo nell acquisizione di un ruolo da assumere durante l attuale fase di sviluppo, basato sulle conoscenze, gli investimenti e l innovazione, per costruire un economia capace di competere nel mercato unico europeo, cogliendo tutti i benefici che possono derivare dall essere un paese membro della UE. Crescita economica La Polonia, con i suoi 40 milioni di consumatori, è l economia più grande del centro Europa. Si tratta di un mercato che supera la somma delle dimensioni dei mercati di Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria. Il tasso di crescita che ha raggiunto è anche uno tra i più alti al mondo. Nel corso dell ultimo decennio l economia polacca è andata velocemente crescendo con un aumento medio del PIL pari al 4,5%, rispetto a una crescita media del PIL della CEE pari al 2,8% 1. Tabella 1. Prodotto Interno Lordo A anno precedente = 100 I 1995 = 100 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 CONTABILITÀ NAZIONALE Prodotto Interno Lordo A 107.0 106.0 106.8 104.8 104.1 104.0 101.0 101.4 103.7 (prezzi costanti) I 100.0 106.0 113.2 118.6 123.5 128.4 129.7 131.5 136.4 Valore lordo aggiunto nella A 110.4 107.5 110.2 104.1 103.1 106.5 99.7 99.8 107.6 industria (prezzi costanti) I 100.0 107.5 118.5 123.4 127.2 135.5 135.1 134.8 145.0 Valore lordo aggiunto nei A 104.8 105.6 104.7 105.0 105.6 104.1 102.8 104.0 104.1 servizi (prezzi costanti) I 100.0 105.6 110.6 116.1 122.6 127.6 131.2 136.4 142.0 Fonte: Ufficio centrale di statistica (GUS) http://www.stat.gov.pl/english/index.htm Dal 1992 la crescita del PIL in Polonia è stata sistematica. L economia polacca è stata una delle più forti dell Europa centrale e orientale fin dall inizio della transizione agli inizi degli anni 90, dalla pianificazione economica al sistema di mercato. Nel periodo tra il 1994 e il 1997 il tasso di crescita annuo del PIL è stato del 6,3%. A partire dalla seconda metà del 2002 si è notata una graduale ripresa dell economia. L aumento delle esportazioni e dei consumi ne sono stati i fattori determinanti. 1 Situazione della società e delle aziende polacche, Polonia.com Il mercato del lavoro in Polonia 5

110,0 Prodotto Interno Lordo (anno precedente=100) Gross Domestic Product (constant prices) 108,0 % 106,0 104,0 Gross value added in industry (constant prices) 102,0 100,0 98,0 1995 1996 1997 1998 1999 Anno 2000 2001 2002 2003 Gross value added in market services (constant prices) Grafico 1. Prodotto Interno Lordo Gli anni 2001-2002 sono stati un periodo in cui il tasso di crescita economica ha subito un calo evidente. Nel 2001 il PIL è cresciuto solo dell 1% (rispetto al 4.0% del 2000), mentre nel 2002 è arrivato all 1.4%. La ridotta crescita economica è stata motivata da fattori esterni e interni. Tra questi fattori deve essere tenuto presente il peggioramento della situazione economica mondiale. Il tasso di crescita, precedentemente registrato nei paesi della Unione Europea, è sceso dall 1,6% del 2001 all 1,1% del 2002, mentre tra i maggiori partner economi della Polonia la sua diminuzione si è manifestata passando da un tasso di crescita dello 0,6% allo 0.2%. Nonostante le avverse condizioni esterne, sopra ricordate, durante la seconda metà del 2002 in Polonia e in Germania si ebbe un veloce aumento delle esportazioni, che si tradusse in una crescita economica. Inoltre, nel leggero aumento del tasso di crescita dell economia polacca del 2002 e 2003, rispetto al 2001, ci fu anche un impatto della domanda interna. Quest ultima stimolò la crescita del PIL, che alla fine del 2003 era cresciuto del 3,7%, lasciandosi alle spalle l 1,4% del 2002. Nei primi mesi del 2004 la crescita dell economia polacca si è mantenuta. L ufficio centrale di statistica (GUS) stima che nel primo trimestre il tasso fosse pari al 6,5%. Durante il quarto trimestre la crescita del PIL giunse al 4.7%, rispetto al 4,0% del precedente trimestre. Nel 2003 e nel primo mese dell anno corrente la crescita è stata dovuta soprattutto al forte aumento delle esportazioni, che hanno compensato una domanda interna fiacca. Il migliore risultato non si è però tradotto in una diminuzione della disoccupazione, che in Gennaio ha raggiunto il 20,6%. Ci sono buone prospettive di crescita economica. Produzione La trasformazione economica iniziata nel 1989 ha portato la Polonia a un economia di mercato dominata dal settore privato (Tabella 4). Il settore delle piccole e medie imprese va acquistando un importanza sempre maggiore, l economia polacca si fa sempre più aperta e l ingresso nell Unione Europea aumenta la fiducia degli investitori stranieri. Tabella 4. Produzione venduta per settori di appartenenza Specifica 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Totale 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 100.0 industria Di cui: settore 53.1 47.6 35.8 31.0 29.9 28.7 23.8 22.4 20.94* pubblico settore privato 46.9 52.4 64.2 69.0 70.1 71.3 76.2 77.6 79.06* Fonte: MINISTERO DELL ECONOMIA, LAVORO E POLITICHE SOCIALI - POLONIA risultati macroeconomici in cifre 1995-2002, p.19*) Previsione Il mercato del lavoro in Polonia 6

Produzione industriale venduta per settori di appartenenza 80 - public sector - private sector 60 % 40 20 0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Anno Grafico 2. Produzione industriale venduta per settore di appartenenza Tra il 1996 e il 2000 vi fu un aumento elevato di produzione venduta. In quei quattro anni gli incrementi dinamici della produzione raggiunsero una media di circa l 11,25% ogni anno. Dopo il 2000, a causa delle sfavorevoli condizioni economiche mondiali, in particolare della Germania, il maggiore importatore di merci polacche, il livello della produzione venduta è rimasto basso. Nel 2001 si registrò una ulteriore diminuzione dello 0,2% e solo nel 2002 si è avuta una crescita dell 1.4%. Tabella 5. Indici dei prezzi della produzione industriale venduta dal 1996 al 2004 (1995=100) Mesi I II III IV V VI VII VIII IX X XI XII 1995=100 1996 107.7 109.5 109.8 110.7 110.7 111.5 112.7 113.3 113.8 115.6 116.5 117.5 1997 121.6 122.5 122.7 123.9 124.5 125.1 126.3 127.5 128.6 129.6 130.5 131.0 1998 132.7 133.6 133.9 134.3 134.7 134.8 135.2 135.9 136.7 137.1 137.2 137.3 1999 137.8 138.6 140.1 140.9 141.6 141.7 142.4 143.7 145.0 146.2 147.2 148.1 2000 148.8 149.5 150.1 151.2 152.6 154.1 155.0 155.6 156.8 157.7 157.7 156.3 2001 155.8 155.6 155.9 156.2 156.2 155.6 156.1 157.3 158.1 157.2 156.3 155.8 2002 156.0 156.3 156.6 157.1 157.3 157.6 158.9 159.5 160.0 160.0 159.2 159.4 2003 160.0 161.0 162.4 161.4 160.4 160.9 162.0 162.5 163.3 164.4 165.1 165.3 2004 166.6 167.8 169.9 173.5 173.5 Fonte: Ufficio centrale di statistica (GUS) http://www.stat.gov.pl/english/index.htm L aumento del livello della produzione venduta ha interessato 15 settori industriali su 29. La crescita maggiore si è avuta nella fabbricazione di mobili (del 12,6%) e di prodotti di gomma e di plastica (del 124%). Nel 2003, il miglioramento dei fattori che contribuiscono maggiormente alla crescita economica, e alle condizioni ambientali che la favoriscono, ha lasciato prevedere una ripresa sostenuta. Il PIL è aumentato fino al 3,5%. Il tasso di crescita della produzione industriale venduta, della spesa lorda per beni strumentali e dei consumi privati, supera quello del 2002. I prezzi per i beni di consumo rimangono stabili. Nel primo trimestre del 2003 le tendenze generali dell industria non sono cambiate apprezzabilmente, rispetto agli ultimi tre mesi del 2002 (crescita del 4,4%), ma nei mesi seguenti si è osservata una ripresa superiore al previsto (la produzione è aumentata del 9,1% nel secondo trimestre e del 9,0% nel terzo). Complessivamente, durante i primi nove mesi del 2003 il livello della produzione industriale venduta è stato il 7,5% più alto dell anno precedente. Bisogna dire che il tasso di crescita è aumentato gradualmente (di mese in mese). La produzione ha avuto un incremento del 3,3% nel Gennaio 2003, del 4,3% in Febbraio, del 5,5% in Marzo, dell 8,5% in Aprile e dell 11,7% in Maggio (rispetto agli stessi mesi dell anno Il mercato del lavoro in Polonia 7

precedente). Produzione venduta % 170,0 160,0 150,0 140,0 130,0 120,0 110,0 100,0 Indici dei prezzi della produzione industriale venduta (1995=100) 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Anno Grafico 3. Indici della produzione industriale venduta (relativi ai corrispondenti periodi dell anno precedente) In Giugno l incremento ha raggiunto il 7,9%, segnando un tasso mensile di crescita inferiore sia al mese precedente sia alle aspettative, per l influenza negativa di un punto di riferimento più alto dei mesi precedenti. Nei mesi successivi il flusso produttivo è aumentato rapidamente, per l incremento della domanda sia interna sia esterna. Durante la prima metà del 2003 si è registrato un livello di produzione superiore all anno precedente in 21 settori industriali (sui 29 in osservazione). La crescita più notevole (30.5%) è stata riscontrata nella fabbricazione di mobili, il settore che aveva avuto un importante aumento di produzione l anno precedente. L economia polacca è cresciuta di un notevole 6% nel primo trimestre di quest anno. Il risultato riassume le tendenze straordinariamente favorevoli dell industria, che ha visto l importo delle vendite di Marzo accresciuto del 23,8% rispetto all anno precedente. Anche i prezzi alla produzione sono aumentati. Gli analisti avevano previsto una crescita delle vendite di Marzo non superiore al 20% 2. Le esportazioni mantengono un ruolo determinante per la rapida crescita delle vendite industriali. Lo dimostrano indicatori come le vendite in aumento dell industria dell automobile. Gi analisti sostengono che la crescita delle vendite all estero, per le imprese polacche, è influenzata anche da tendenze al miglioramento dovute all integrazione della Polonia nella UE; l integrazione permette loro di acquistare maggiore credibilità come partner commerciali. Ci sono inoltre chiare indicazioni di un aumento della domanda interna. Scambi commerciali Gli scambi commerciali della Polonia con l estero sono fortemente centrati in Europa, dove il paese realizza circa il 90% delle esportazioni e oltre l 80% delle importazioni. Nel 2003 il volume e le destinazioni degli scambi con partner Europei hanno contribuito a definire le tendenze generali degli scambi con l estero. Un po diversa è apparsa la situazione degli scambi con partner non europei, che tuttavia hanno un peso molto piccolo nelle relazioni commerciali complessive della Polonia, tanto da non arrivare a influenzare il quadro statistico nel suo insieme. Il commercio estero della Polonia si è più che quadruplicato, crescendo dai circa $30 miliardi del 1991 ai quasi $122 miliardi del 2003. Questo si è accompagnato a una crescita delle importazioni molto più alta di quella delle esportazioni. Alla fine del 2003 il valore delle esportazioni superava a malapena il 78% delle importazioni. Il volume attuale delle esportazioni polacche, misurato anche in relazione al PIL pro capite della popolazione, è ancora 2 La voce di Varsavia, Crescita record nelle vendite, Aprile 2004 (NdT:in inglese) Il mercato del lavoro in Polonia 8

tangibilmente inferiore a quello degli altri paesi dell Europa centro-orientale, nonostante l evidente incremento nello sviluppo degli scambi con l estero. Zone economiche speciali Le zone economiche speciali (http:// infopolonia.it/zone%20economiche%20speciali.html) sono una parte del territorio polacco con amministrazione separata, per la creazione di condizioni ambientali favorevoli allo sviluppo economico. Le zone non sono, per questo, extraterritoriali, recintate e neppure in qualche modo isolate. Una SSE offre sgravi fiscali e insediamenti che permettono lo sviluppo di attività imprenditoriali non soggette al pagamento delle imposte sul reddito. In Polonia si trovano attualmente 14 SSE, suddivise internamente in diverse sotto-zone. Fonte: http://www.paiz.gov.pl, www.poland.gov.pl, www.poland.pl, www.mgpips.gov.pl. I risultati economici delle aziende Dal 1995 il giro d affari delle aziende polacche è leggermente diminuito. Le loro condizioni economiche sono peggiorate per il calo nella produzione venduta del periodo 2000-2001. Nel 2001 si registrò un risultato finanziario negativo. Il peggioramento della situazione economica interna e globale, con la conseguente riduzione della domanda di investimenti, ebbe ripercussioni negative sull assetto finanziario delle attività imprenditoriali. Nel 2002 i ricavi lordi aziendali furono inferiori a quelli del 2001. I risultati finanziari, e gli indici economici e finanziari delle attività commerciali del 2002, furono leggermente inferiori a quelli dell anno precedente. Il risultato finanziario netto fu negativo, come lo era stato l anno precedente. A partire dal secondo trimestre del 2003 la situazione economica è cambiata completamente. Il risultato finanziario lordo, dopo il confronto dei ricavi con quelli del 2001, è apparso sensibilmente migliorato. I costi di produzione del reddito sono risultati inferiori al suo aumento, con un conseguente miglioramento dei risultati finanziari lordi e netti. Il risultato finanziario positivo del settore privato e l aumento delle esportazioni hanno contribuito al cambiamento. La competitività dell esportazione è migliorata soprattutto per merito della riduzione del costo del lavoro e della maggiore produttività. L aumento di produttività è stato determinato da una produzione in rapida crescita con un livello di occupazione invariato. Nel periodo 2001-2003 la disoccupazione, che in Polonia era già alta, raggiunse un tasso del 18,5-19,5%. Durante lo stesso periodo la produzione è aumentata del 6,45%. Costo orario del lavoro nel 2002 in euro Poland USA United Kingdom 3,3 4,0 11,0 18,9 23,5 24,1 Tasso di crescita della produttività nel 1995-2002 in % Germany USA Poland 0,41 1,32 1,34 2,3 3,17 5,16 Fonte: Polonia.com Il costo della produzione e il suo impatto sul profitto netto aziendale, a volte alto, dipende dal costo del lavoro. Gli anni dal 2001 al 2003 sono stati caratterizzati da prezzi bassi (inflazione). Quindi le aspettative di aumento dei salari dei lavoratori erano contenute e i redditi in Polonia avevano aumenti annuali modesti. La riduzione del costo unitario del lavoro ne è conseguita come risultato. Il reddito familiare medio in Polonia continua a rimanere notevolmente basso, come il costo del lavoro. L ufficio centrale di statistica (GUS) ha stimato in 4,0 euro l ora il salario lordo medio in Polonia nel 2002, che porta lo stipendio mensile di un lavoratore a 645 euro. Questo importo è il doppio dello stipendio di un lavoratore nei primi anni 90 ma è ancora Il mercato del lavoro in Polonia 9

molto inferiore ai 18,9 euro e ai 23,5 euro pagati a lavoratori con esperienza negli USA e in Germania rispettivamente. Mercato del lavoro Il Ministero dell Economia, Lavoro e Politiche Sociali si occupa delle questioni sollevate dal mercato del lavoro. La strategia governativa del settore, per gli anni dal 2000 al 2006, è la Strategia Nazionale per la Crescita dell Occupazione e per lo Sviluppo delle Risorse Umane. La strategia mira soprattutto a raggiungere il più alto coinvolgimento della popolazione nel mondo del lavoro. Il raggiungimento di questo obiettivo dipenderà da vari fattori, come: capacità delle imprese di adattarsi a condizioni di mercato mutevoli; miglioramento dell occupazione; sviluppo dell imprenditorialità. Il Programma Nazionale di Preparazione all Ingresso nell Unione, adottato nel Maggio del 1999, descrive la regolamentazione del Mercato del Lavoro da introdurre, compatibile con la vigente regolamentazione definita dall Unione Europea. Nel Gennaio del 2000 il governo ha adottato la Strategia Nazionale per la Crescita dell Occupazione e per lo Sviluppo delle Risorse Umane, il primo documento scritto secondo le linee guida della Metodologia Europea per l Occupazione con riferimento ai quattro pilastri di quella strategia e ai criteri di misura dell efficacia della realizzazione del programma. Il documento, benché ancora valido, ha perso presto il suo significato. I presupposti macroeconomici della strategia non sono più gli stessi. La tendenza allo sviluppo dell economia polacca si è attenuata e la riforma amministrativa, invece di rafforzare la coesione dei servizi per l occupazione, ha provocato il suo indebolimento. L aumento delle tasse ha limitato le iniziative delle piccole e medie imprese, impedendo a quelle con i guadagni minori di affrontare i costi di stipendi e compensi. Il mercato del lavoro si è ritrovato affollato dalla generazione degli esclusi dalla riforma dell istruzione. Ci si è ritrovati nel bel mezzo della seconda ondata di disoccupazione. I problemi più importanti dell occupazione polacca e della politica del mercato del lavoro: discordanze tra i programmi definiti e la politica attuata, eccessiva autonomia (nei provvedimenti riguardanti istruzione, tasse, ristrutturazioni, privatizzazioni, statuto dei lavoratori, progetti sociali) che ha reso impossibile un approccio articolato a una politica occupazionale, lasciando le attività del governo in balia di opinioni scoordinate e trattando i problemi del mercato del lavoro come se fossero competenza esclusiva del ministero per la regolamentazione del settore specifico, mancanza di incentivazioni fiscali per la creazione di nuovi posti di lavoro e di provvedimenti utili a finanziarli, mancanza di un Fondo dei Lavoratori garantito, adeguato a una politica attiva del lavoro attualmente il contributo del datore di lavoro ammonta al 2,45% del salario, contro il precedente 3%, e la sua insufficienza deve essere compensata dal pubblico sussidio, insufficiente qualità dei servizi del pubblico impiego nell adempimento dei propri compiti. Solo recentemente si è avviata la diffusione, su larga scala, di diversi tipi di agenzie per l occupazione e di uffici per il lavoro temporaneo. I servizi commerciali per l impiego, in aggiunta ai servizi pubblici, sono visti da alcuni osservatori come una componente essenziale di una politica dinamica per il mercato del lavoro, che permette un maggiore spostamento di persone da un luogo all altro, per svolgere lavoro di durata e mansioni inconsuete. L esistenza di queste agenzie porterà una trasformazione delle abitudini di lavoratori e disoccupati. Solo l 8% dei disoccupati, circa 250 mila persone tra le quali vi è un 70% di 24enni, richiede l aiuto di consulenti. È una chiara indicazione che nel processo di riorientamento di carriera manca la consuetudine a ricercare assistenza professionale. È prevedibile che lo sviluppo di un ambiente di servizi del pubblico impiego richiederà l attivazione di organizzazioni non governative, in particolare quelle che si occupano di lavoro Il mercato del lavoro in Polonia 10

socialmente utile, verso il quale si possano indirizzare disoccupati cronici e persone con problemi di adattamento al mercato del lavoro. Classificazione della disoccupazione secondo età, grado d istruzione e durata Il numero dei disoccupati è diminuito di 28.700 unità in Marzo 2004. La diminuzione è stata rilevata in relazione al numero di disoccupati che avevano già avuto un occupazione (di 23.400 unità, cioè dello 0,9%). È importante notare come la disoccupazione sia generata da persone che hanno già lavorato, iscritte all agenzia di collocamento. Prima della fine di Marzo gli occupati erano 2.486,3 migliaia, cioè il 76,1% del totale dei disoccupati. Il numero degli uomini è superiore (1.268,6 migliaia). Il tasso di disoccupazione rilevato per la popolazione professionalmente attiva è risultato del 20,5% - con un calo di 0,1 punti percentuali rispetto a Febbraio. Il tasso più elevato è stato rilevato nella provincia di warmińsko-mazurskie (31,0%), il più basso nella provincia di mazowieckie (15,6%). Rispetto al Marzo 2003 si è avuto un calo di 0,1 punti percentuali. 31,0 migliaia di diplomati di scuole secondarie si sono iscritti preso le agenzie per l occupazione in Marzo, con un aumento di 1,7 migliaia rispetto a Febbraio. In base ai dati mensili delle agenzie sullo stato dell occupazione si sono iscritti 164,2 migliaia di laureati, che rappresentano il 5,0% del numero totale di disoccupati. Il numero di posti di lavoro offerti dalle imprese è stato superiore al mese precedente. 72,5 migliaia di offerte di lavoro sono state proposte dalle agenzie per l occupazione (con un aumento di 16,9 migliaia), il 75,4% delle quali proveniente da imprese private. La disoccupazione presenta ancora aspetti sfavorevoli, come l alta percentuale di giovani, il basso grado d istruzione e i lunghi periodi senza lavoro. Il 53,7% del totale dei disoccupati, a fine Marzo 2004, era rappresentato da persone in età compresa tra 15 e 34 anni, il 68,2% da persone con grado d istruzione inferiore alla scuola secondaria e il 52,1% da persone in attesa di un lavoro da oltre 1 anno. Fonte: Ministero dell Economa, Lavoro e Politica Sociale. 1.2. Relazioni economiche con l Italia. Gli esempi di relazioni economiche tra Italia e Polonia sono molteplici; i più importanti riguardano le questioni relative agli scambi commerciali e la politica per il mercato del lavoro. Gli esempi che seguono riflettono la precedente considerazione: Memorandum di collaborazione tra Polonia e Italia sulle piccole e medie imprese Il Memorandum a favore delle piccole e medie imprese è stato concordato e firmato per un periodo di due anni, il 6 Dicembre 1999, dal Ministro dell Economia, per la Polonia, e dal Ministro dell Economia, il Commercio e l Artigianato, per l Italia. Il Memorandum è stato poi prolungato per altri due anni, fino a Dicembre 2004, durante la XVII sessione tra Polonia e Italia della Commissione mista per la collaborazione economica, industriale e tecnico-scientifica. Co-operazione bilaterale internazionale Dipartimento per la co-operazione bilaterale internazionale; responsabile per le questioni collegate all organizzazione e al coordinamento della co-operazione economica con stati che non sono membri della UE. Nel rispetto degli obiettivi della politica economica di un altro Stato, il Dipartimento interviene per accertare che l accesso al mercato di quel paese, per merci, servizi, capitali e persone provenienti dalla Polonia, avvenga a condizioni non peggiori di quelle risultanti dal principio di mutualità. Nel caso delle relazioni economiche tra Polonia e Italia la cooperazione bilaterale consiste in un accordo internazionale per il libero movimento dei dipendenti, in accordo con quanto descritto al punto inerente il Quadro normativo di riferimento. Nel 1999 la co-operazione tra singole regioni, di entrambi i paesi, era un elemento importante delle relazioni economiche tra Polonia e Italia. Da parte polacca si è cercato di adeguare il precedente accordo al nuovo assetto amministrativo del paese, per utilizzare i nuovi poteri Il mercato del lavoro in Polonia 11

acquisiti dalle amministrazioni locali in materia di relazioni esterne. Le nuove voivodships polacche hanno quindi stabilito contatti con le regioni italiane. In alcuni casi si è giunti a formalizzare accordi sulla co-operazione regionale. Complessivamente, 16 voivodships polacche e 19 regioni italiane e province autonome sono parti in causa per la co-operazione. Camera di commercio italiana La Camera italiana di commercio e industria è stata costituta in Polonia sette anni fa, come associazione indipendente d imprenditori che operano sul mercato polacco, per iniziativa di imprese piccole, medie e grandi che rappresentano la maggioranza degli investimenti imprenditoriali italiani in Polonia. L associazione alla Camera è aperta a persone fisiche o giuridiche polacche, italiane, o di altra nazionalità, che svolgono un attività sul territorio della Repubblica di Polonia, e hanno assunto lavoratori dipendenti almeno con contratto di lavoro a tempo determinato. La Camera ha per obiettivo la rappresentanza degli associati nelle relazioni con le organizzazioni sindacali, e con le autorità amministrative nazionali e regionali, oltre alla promozione e al supporto delle entità economiche italiane operanti in Polonia, in modo particolare tramite: circolazione delle informazioni riguardanti la situazione legale ed economica dei lavoratori dipendenti sul territorio della Repubblica di Polonia, gestione delle relazioni con autorità, istituzioni, associazioni, ambienti economici e Ambasciata Italiana, raccolta e distribuzione agli associati di informazioni legali ed economiche, co-operazione con le associazioni degli imprenditori in Italia. La Camera italiana di commercio e industria in Polonia è membro attivo della Confederazione Polacca dei Datori di Lavoro Privati e del Forum delle Camere di Commercio dell Unione Europea. Nel corso degli ultimi anni la Camera ha raccolto frutti da conoscenze ed esperienze per tenerli a disposizione delle necessità di altri, non solo dei propri associati, in particolare di tutti coloro che iniziano ad avviare un attività economica e a cercare potenziali partner. I servizi offerti dalla Camera italiana di commercio e industria (direttamente o tramite la collaborazione di consulenti) comprendono: Informazioni / Consulenza, Analisi e ricerche di mercato, Ricerca di partner, Partecipazione a fiere, Corsi e formazione, Traduzioni. La Camera organizza incontri con rappresentanti della pubblica amministrazione, in modo autonomo oppure in collaborazione con altre Camere dell Unione Europea. Organizza inoltre seminari, con la partecipazione di specialisti ben noti, sui temi attuali in ambito legislativo, doganale, occupazionale, eccetera. Negli scorsi anni la Camera è diventata un partner affidabile sulla scena politica, economica e amministrativa polacca, grazie alla sua attività e alla partecipazione in iniziative lanciate da altre associazioni. Il bollettino trimestrale NOVAE, pubblicato dalla Camera, contiene interessanti informazioni legali e finanziarie per imprenditori e responsabili di gestione aziendale. I soci della Camera possono godere di speciali immunità (o riduzione delle sanzioni), in relazione agli accordi di partenariato sottoscritti con particolari aziende (Alitalia, Orbis, Avis e altre) Indirizzo: 00-074 Warszawa ul. Trębacka 4 Tel.: (+48 22) 630 9760-61 Fax (+48 22) 828 9781, 827 4673 email: sekretariat@cciip,pl Il mercato del lavoro in Polonia 12

Esportazione e importazione Dopo il cambiamento di sistema, avvenuto in Polonia nel 1989, il terreno per lo sviluppo di nuove forme e meccanismi di collaborazione con l Italia è stato fornito dal Trattato bilaterale di Amicizia e di Cooperazione, firmato nel 1991. Durante lo scorso decennio la Polonia è diventata il primo partner dell Italia nell Europa centroorientale. Sul piano politico questo si traduce in riunioni annuali dei presidenti, primi ministri e ministri degli esteri, oltre a consultazioni tra esperti di affari esteri, mentre sul piano economico si deve citare la dinamica attività della Commissione Mista e l alto livello degli scambi commerciali reciproci. L Italia si colloca tra i partner economici più importanti della Polonia, nel gruppo dei paesi sviluppati. Nel 2002 gli scambi commerciali hanno superato i US$6,7 miliardi, collocando l Italia al secondo posto, dopo la Germania, per gli scambi della Polonia con paesi della UE. 3 Volume degli scambi con paesi specifici Paese Esportazioni Importazioni A in mln USD B quota in% 1998 1999 2000 2001 2002 1998 1999 2000 2001 2002 Polonia A 28229 27407 31651 36092 41010 47054 45911 48940 50275 55113 di cui: B 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 1. Germania A 10233 9903,8 11043 12414 13248 12441 11583 11701 12046 13402 B 36,2 36,1 34,9 34,4 32,3 26,4 25,2 23,9 24 24,3 2. Italia A 1695,8 1792,1 1999,2 1948,3 2256,4 4403,7 4297,1 4074,5 4148,9 4613,1 B 5,9 6,5 6,3 5,4 5,5 9,4 9,4 8,3 8,2 8,4 3. Francia A 1326,3 1328,4 1643,8 1953,7 2473 3033,4 3133,7 3151,7 3421,8 3840,7 B 4,7 4,8 5,2 5,4 6 6,4 6,8 6,4 6,8 7 4. G. Bretagna A 1097,8 1099,4 1418,4 1799,7 2126,3 2304,7 2105,5 2179,9 2092,5 2142,1 B 3,9 4 4,5 5 5,2 4,9 4,6 4,4 4,2 3,9 5. Paesi Bassi A 1353,4 1445,9 1598,5 1706,5 1841,3 1790,5 1720,5 1739,1 1785,6 1934,7 B 4,8 5,3 5,1 4,7 4,5 3,8 3,7 3,6 3,6 3,5 6. Rep. Ceca A 1022,8 1040,9 1562,2 1737,6 1787,8 1462,3 1472,2 1562,2 1737,6 1787,8 B 3,6 3,8 4,9 4,8 4,4 3,1 3,2 3,2 3,5 3,2 7. Russia A 1597,3 710,2 862,1 1058,7 1331,8 2372,3 2675,7 4619,4 4422,3 4396,8 B 5,7 2,3 2,7 2,9 3,2 5 5,8 9,4 8,8 8 8. Belgio A 693 760,3 935 1114,1 1329,7 1322,7 1297,3 1272,2 1368,8 1529,1 B 2,5 2,8 2,9 3,1 3,2 2,8 2,8 2,6 2,7 2,8 9. Svezia A 470,2 538,9 650,7 755,4 927 593,2 624,5 769,6 795,8 927,3 B 1,7 2 2,1 2,1 2,3 1,3 1,4 1,6 1,6 1,7 10 Ucraina A 1086,4 703,1 798,2 1002,7 1180,5 377,2 338,5 475,4 449,3 491,5 B 3,8 2,6 2,5 2,8 2,9 0,8 0,7 1 0,9 0,9 11 USA A 756 755,3 995,4 852 1098,4 1766,4 1643,2 2154,6 1690,4 1795,2 B 2,7 2,8 3,1 2,4 2,7 3,7 3,6 4,4 3,4 3,3 Fonte: http://baltic.mg.gov.pl, dati: Centro informativo polacco per il commercio estero /CIHZ/ Il disavanzo commerciale della Polonia ha raggiunto, nel 2002, il valore di US$2.251 milioni (Grafico 13) e si è mantenuto elevato, anche se verso la fine del 2002 si è avuta una lieve accelerazione delle esportazioni. Gli italiani sostengono che non ci sono ostacoli a un aumento delle esportazioni polacche verso il loro paese, e che la Polonia dovrebbe far mostra di maggiore iniziativa presentando un offerta 3 Annuario di politica estera polacca 2002, Adam Szymczyk Il mercato del lavoro in Polonia 13

commerciale competitiva. Nell Europa di oggi, affermano gli italiani, i bilanci del commercio interno stanno costantemente perdendo importanza, specialmente in una situazione di libero movimento dei capitali. Sarebbe invece importante un bilancio generale del commercio in Polonia, con i paesi dell UE visti come un tutto unico. L Italia è pronta a condividere esperienze di nuova economia con la Polonia, specialmente per quanto riguarda la rapida introduzione nelle piccole imprese di nuove tecniche organizzative, tecnologie avanzate e modernizzazione, per il loro adeguamento alle necessità del mercato. Come gli esperti economici italiani indicano ai loro interlocutori polacchi, nell Europa occidentale si assiste a un abbandono delle grandi aziende industriali, per una realtà fatta di piccole imprese flessibili e poco longeve, gestite con metodi moderni. Per l economia si tratta di un vero e proprio salto di qualità. Negli anni a venire la crescita di reciproche relazioni economiche può richiedere una verifica, sapendo che il mercato italiano ha una domanda esigente, mentre la competitività dei prodotti polacchi non è alta. Il perdurare di questo squilibrio potrebbe diventare un ostacolo alla crescita degli scambi bi-direzionali. Volume degli scambi Polonia Italia Pola nd-ita ly tra de turnove r Ripartizione del comm. estero della Polonia Poland-Italy turnover share of Poland foreign trade 10 mln USD 5000 4000 3000 2000 1000 0-1000 -2000-3000 -4000 1998 1999 2000 Year 2001 2002 Ex ports Impor ts Saldo In % 8 6 4 2 0 1998 1999 2000 2001 2002 Year Ex ports Imports Nel 2002 si è avuto un aumento delle esportazioni per tutti i gruppi di prodotto, con cambiamenti positivi della composizione della lista dei beni di consumo polacchi per gli scambi con l Italia. Si è confermata la tendenza all aumento, in atto da diversi anni, dell incidenza sulle esportazioni di prodotti dei settori: elettro ingegneria, metallurgia, chimica, plastica, prodotti della lavorazione dei metalli, del legno e della carta, tessili, abbigliamento e agro alimentare. Questa tendenza mostra che l offerta di esportazione della Polonia è stata modernizzata, con un miglioramento della sua posizione competitiva. Il miglioramento della bilancia commerciale per questo gruppo di prodotti è stato dovuto alle maggiori vendite all estero di motori a combustione, parti e accessori per veicoli, prodotti per la nautica, televisori, cavi di segnale e di potenza. I risultati così ottenuti sono stati tuttavia parzialmente annullati dall aumento delle importazioni di autoveicoli, che si è accompagnato a una crisi del mercato automobilistico nell Europa orientale e alla conseguente riduzione delle esportazioni del settore polacco delle auto, condizionato dall andamento del proprio principale mercato di riferimento, per le vendite e gli approvvigionamenti. La bilancia commerciale si è deteriorata anche nel settore dei prodotti per la nautica, a causa di un aumento delle importazioni, spiegabile in termini statistici con l elevato numero di ordini ricevuti dai cantieri polacchi, per lavori di riparazione e manutenzione iniziati nel 2002. L analisi dell andamento del commercio estero tra Italia e Polonia mostra una tendenza di lungo periodo all esaurimento delle scorte di materiali grezzi non disponibili internamente, oltre all esaurimento di prodotti ad alto contenuto tecnologico. I miglior risultati che, al confronto, si notano nel caso di prodotti più semplici, a basso valore aggiunto, dimostra che molto poco è stato fatto per adeguare l economia polacca alle tendenze dello sviluppo industriale su scala globale. Con tutto questo vi è da notare che nel 2002 si è sostenuta una tendenza positiva, già Il mercato del lavoro in Polonia 14

visibile da quattro anni: la crescita costante della percentuale di esportazioni di beni Italiani più competitivi, ad alto valore aggiunto, accompagnata in parallelo dalla diminuzione della percentuale di materiali grezzi e di prodotti semi lavorati. La modernizzazione dell offerta di esportazione dalla Polonia si traduce direttamente in una migliore posizione competitiva, oltre che in una minore vulnerabilità ai cambiamenti delle condizioni di esportazione, comprendenti la situazione dei cambi valutari. Investimenti esteri diretti (IED) Nel 2003 4 il valore del flusso di IED in ingresso in Polonia ha raggiunto i $6,42 miliardi. Questo valore è $360 milioni in più rispetto al 2002. Nella prima metà del 2003 il valore del flusso di IED in ingresso in Polonia ammontava a $2,52 miliardi, mentre nella seconda metà ha raggiunto quota $3,89 miliardi. In termini di valore accumulato di capitali esteri investiti in Polonia il primo posto spetta alla Francia (quasi il 20% di tutti gli investimenti fatti in Polonia). Il secondo più grande investitore in Polonia è un gruppo di imprese olandesi (14%), seguite da aziende Americane (13%), Tedesche (12%) e Italiane (6%). La restante percentuale del valore accumulato di IED in Polonia, proveniente dagli altri paesi, è pari al 36%. Investimenti diretti italiani nei paesi specificati nel periodo 1995-2002 (migliaia di EURO) Paese 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Bulgaria - - -986 27.730 4.731 349.282 25.099 17.499 Repubblica Ceca - - -123 13.933 12.197-16.089 19.447 18.055 Croazia 1.327 2.638-84 -61.576 5.713 132.319 17.570 122.416 Francia 946.892 74.860 80.410 1.635.224 690.374 1.734.745 2.528.645 1.148.647 Irlanda 244.793 75.934-575.974 232.601 470.730 102.133 576.334 2.481.545 Lituania - - 942 745 378 65 1.044 2.940 Lussemburgo 692.649 1.467.343 2.446.857 964.173 1.788.154 3.712.688 2.197.838 3.381.590 Macedonia - - 334-795 19 134 1.967 168 Olanda 1.671.824 1.283.928 1.039.609 1.115.388-2.686.639 476.829 7.138.725 3.959.166 Polonia 15.169 9.014 413.719 16.183 1.006.437 267.393 78.069 33.416 Romania 5.159 4.841 15.971 73.935 25.148 38.320 72.477 69.608 Russia 4.195 4.034 26.066 125.180 2.062-36.465 20.862 9.894 Serbia e 24 203 91-658 -70 1.129 1.922 7.103 Montenegro Slovacchia - - 8.887 32.885 6.416 39.898-3.586 22.047 Slovenia 7.363 6.038 9.409-246 348 9.374 33.180 112.269 USA -179.971 267.325 926.998 2.102.866 804.341 1.853.290 850.782 1.141.446 Svizzera -13.413-251.214 858.799 292.610 180.013 231.781 384.041 210.494 Ungheria 47.744 34.267 44.518-4.726 29.210 17.454 43.604 42.146 Regno Unito 167.467 256.335 1.651.399 1.790.263 749.832 1.646.667 5.795.518 2.306.188 Fonte: ICE, dati Ufficio Italiano dei Cambi - UIC (Italian Foreign Exchange Office http://www.uic.it/en/uic-index-en.htm) L Italia si colloca tra i più forti investitori stranieri in Polonia, occupando il 5 posto nella graduatoria per paese. Un totale di 64 imprese italiane hanno investito in Polonia oltre US$1 milione ciascuna. Fiat Auto Polonia SA, la più grande delle aziende Fiat in Polonia, ha raggiunto nel 2002 un record di auto prodotte. Il suo modello Seicento ha raggiunto il vertice delle vendite nazionali. L azienda è stata l unica, tra quelle dell industria dell auto in Polonia, a non registrare un 4 *Dati preliminari. Il mercato del lavoro in Polonia 15

disavanzo commerciale. Il suo contributo, alla riduzione del disavanzo commerciale del paese, è stato possibile grazie alle sue esportazioni, superiori alle importazioni. La Polonia e l Italia concordano nel ritenere che sia necessario sviluppare partnership per la cooperazione tra piccole e medie imprese (PMI) in entrambi i paesi, considerando il restringimento degli spazi per forti investimenti italiani in Polonia, oltre all insufficienza delle incentivazioni governative per una cooperazione su larga scala tra PMI. Un ulteriore stimolo a questi tipo di cooperazione è stato offerto dal Memorandum sulla co-operazione nelle attività delle PMI, firmato nel Dicembre 1999 dal Ministro italiano dell Industria, Commercio e Artigianato e dal Ministro polacco dell economia. Azienda Investimento in Milioni USD 1. FIAT 1768,70 2. Unicredito Italiano SpA 1200,00 3. Lucchini Group 126,00 4. Ferrero Holding 112,00 5. ICT SPA 102,40 6. Fortrade Financing SpA 65,00 7.Merloni 60,00 8. Cosmar S.r.l 45,00 9. Simest 31,00 10. Whirlpool 30,90 Tabella 20. IED in Polonia. Fonte: PAIZ, 2003 In rapporto agli anni precedenti, quando si era registrato un calo del flusso di IED in ingresso in Polonia, si è osservato che la tendenza si è arrestata, con una stabilizzazione su un livello che supera i $6 miliardi. Alla fine del 2002 si contavano 979 imprese di 35 paesi nel registro del PAIZ (di cui solo 117 appartenenti al gruppo delle 500 più grandi aziende globali). Ci sono stati quindi 73 nuovi arrivi nel paese nel 2002, con investimenti di almeno $1 milione ciascuno. In una classifica per numero di attività che hanno capitali investiti in Polonia nell arco degli scorsi 13 anni, la Germania mantiene il primo posto (231 imprese), seguita da USA (128), Francia (93), Olanda (91), Italia (62), Svezia (57) e UK (45). Il 30% di tutti gli investimenti ha finanziato progetti nuovi di zecca, tra i quali il 37% riguardanti tecnologie e infrastrutture completamente nuove. Questi ultimi hanno il valore economico più alto in assoluto, in quanto creano nuovi posti di lavoro, nei servizi e nelle strutture emergenti come nel loro contesto ambientale. 5 migliaia di EURO 1.000.000 900.000 800.000 700.000 600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 Investimento italiano in Polonia nel periodo 1995-2002 1995 1996 1997 1998 Anno 1999 2000 2001 2002 migliaia di EURO Investimento polacco in Italia 6.000 nel periodo 1995-2002 5.000 4.000 3.000 2.000 1.000 0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Anno La ripartizione settoriale degli investimenti italiani diretti, nel 2002, conferma che il loro ingresso indirizzava attività manifatturiere dell economia polacca. La maggior percentuale del capitale era stata investita nei settori chimico e farmaceutico, oltre che in prodotti non metallici relativi alla produzione di cemento, calce e gesso. Il capitale sta inoltre gradualmente indirizzandosi verso il settore alimentare, soprattutto sotto forma di reinvestimento dei profitti. 5 Annuario di Politica Estera, 2002, Ryszard Jacoby Il mercato del lavoro in Polonia 16

Un altro settore, che sembra essere molto attraente per gli investitori italiani, è l intermediazione finanziaria. Anche il settore dei servizi, in particolare i segmenti dei media e dell intrattenimento, sta attirando investimenti stranieri diretti. La ripartizione dei settori a capitale straniero, in termini di investimenti accumulati, è rimasta invariata rispetto agli anni precedenti, con l intermediazione finanziaria e la manifattura ancora in posizione dominante. Subito dopo si trovano la vendita e la riparazione di veicoli e i servizi di trasporto. Nel 2002 gli investimenti polacchi diretti in Italia ammontavano a quasi un settantesimo di quelli dell Italia in Polonia. Si registra tuttavia una tendenza all aumento, anche se una carenza di dati adeguati rende difficile l individuazione dei settori indirizzati dagli investimenti polacchi. Investimento polacco diretto in Italia nel periodo 1995-2002. Paese 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 Bulgaria - - 472-726 - -238 137-93 Repubblica Ceca - - 617 913-166 -765 330-202 Croazia 438 1179-149 238 553 2.201-2.122-116 Francia 501.462 523493 998.940 676.876 305.615-483.664 3.265.222 2.947.069 Irlanda 47.096 20591 14.106 44.361-34.193 29.880 187.152 84.304 Lituania - - 4-18 -106 50-28 -27 Lussemburgo 237.318 418.650 604.034 515.119 494.707 1.225.270 3.035.476 2.434.574 Macedonia - - - - - 69-374 298 Olanda 124.038-10.887 280.099 465.944 584.040 6.814.492 1.602.383 3.029.336 Polonia 1.473 315 122 385 3.793 90 2.951 5.404 Romania 268 164-248 1.222-442 454 216 904 Russia 464 656 842 466 179 112 4.055 161 Serbia e 198 15 - - - 525-170 -46 Montenegro Slovacchia - - 107-38 -7 998-927 4.461 Slovenia 321 1.948 419-873 2.213 380 5.916 2.477 USA 318.390 486.099 311.669-141.820 1.103.854 2.217.258 1.747.388 1.472.348 Svizzera 233.039-122.851 653.849 508.208 722.889 1.338.345 951.954 1.346.567 Ungheria 107 56-121 2.618-9.213 8.002 1.170-1.828 Regno Unito 562.742 634.865 448.931 611.471 834.444 2.112.155 2.314.811 1.269.607 Fonte: ICE, dati Ufficio Italiano dei Cambi- UIC (Italian Foreign Exchange Office) Negli anni scorsi le relazioni Polonia - Italia si sono fatte più amichevoli e simili a un partenariato. Il loro sviluppo dinamico, specialmente in campo economico, ha arrecato benefici a entrambi i paesi. La Polonia ha ricevuto dall Italia una notevole assistenza tecnica e finanziaria per la privatizzazione di aziende di stato. La presenza economica dell Italia in Polonia ha permesso la diffusione delle sue preziose esperienze con una moderna cultura d impresa, specialmente a livello di piccole e medie imprese famigliari, che in Italia sono la struttura portante di tutta l economia. Per i polacchi si tratta di un esempio da emulare. L Italia, a sua volta, ha trovato in Polonia un mercato vasto e interessante, oltre a nuove opportunità per importanti investimenti di capitale. In base alle stime fatte dall Agenzia di Stato per gli Investimenti Esteri in Polonia (PAIZ), le relazioni economiche con la Polonia hanno permesso la creazione in Italia di oltre 200.000 nuovi posti di lavoro. Sul piano politico l Italia percepisce la Polonia, giustamente, come il più importante paese dell Europa centro-orientale, con un economia di mercato in crescita e una democrazia potenzialmente molto influente presso i paesi dell Est. La Polonia, a sua volta, vede l Italia come una potenza nel bacino del Mediterraneo. Il mercato del lavoro in Polonia 17