NOTIZIARIO GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" CECINA (LI) Miniera Molignoni (Montieri) (Foto Archivio Storico Parco Minerario) Anno 7 - n 26 (Ottobre/Dicembre 2010)
Gruppo Mineralogico "AUSER" SOMMARIO Anno 7 N 26 Articolo e foto: Magni Massimo e da un articolo di: G.AUSER-Cecina Maria Chiara Bianchi Notiziario trimestrale a cura del Gruppo Mineralogico "AUSER" di Cecina (Li) Ottobre/Dicembre 2010 Per ricevere i numeri del Notiziario e per inviare eventuali articoli scrivere a : GRUPPO MINERALOGICO "AUSER" Via V. Bellini, 17-57023 Cecina (Li) tel. 0586/632112 - fax 0586/632433 Un piccolo Museo mineralogico a "San Dalmazio" (Pi) 1 Introduzione 1 Breve storia di un appassionato collezionista 3 Attività Gruppo 15 Manifestazioni 16 Curiosità Mineralogiche 17 Scala di Mohs 18 Si ringraziano per la collaborazione: Tutti i Soci del G. M. "AUSER" e chiunque voglia darci una mano alla pubblicazione del Notiziario (Stampato in proprio) Foto copertina: Septaria in sezione (lucidata) Valle del Corsalone - Casentino (AR) (Foto Magni M. - coll. Ghilli G.) Bibliografia: MARIA CHIARA BIANCHI: La Comunità di Pomarance - "Giuliano Ghilli, un appassionato collezionista" FEDERICO PEZZOTTA: Rassegna Mineralogica Italiana - 3/2009 "Demantoide e Topazolite"
INTRODUZIONE UN PICCOLO MUSEO MINERALOGICO A SAN DALMAZIO (PI) Domenica 8 Agosto 2010: una data da ricordare. Ghilli Giuliano, ormai vecchietto Presidente emerito del Gruppo Mineralogico di Cecina, ha avuto la soddisfazione, dopo molte fatiche ed attività preparatorie, di inaugurare una esposizione permanente di minerali, una piccola parte di quanti facenti parte della collezione che si vanta possedere in quel di Cecina, in quel di San Dalmazio piccolo paese della bassa Provincia pisana suo luogo di nascita ed al quale si sente molto affezionato. L opera si è realizzata per l amicizia che lega Giuliano ai suoi compaesani ed in primo luogo alla Famiglia dell Ing. Giovanni Viviani, purtroppo venuto a mancare alcuni anni fa, mantenuta anche con il figlio Luigi che, sensibile alle richieste, ha reso disponibile il locale in cui Giuliano ha potuto allestire il suo personale Museo. Ci siamo conosciuti nell ambito lavorativo presso l Enel, Gruppo Impianti Geotermoelettrici di Larderello, su sponde diverse: lui impiegato amministrativo (storiche le dispute sul pagamento degli straordinari fantasma pur approvati dai Capi Centrale o delle fatture poco ortodosse di appaltatori non proprio cristallini ), io impiegato tecnico, prima, e vice capo centrale, poi, presso la centrale di Larderello 3. Persona garbata ma senza peli sulla lingua nel puntualizzare le sue idee e convinta, ma senza una particolare presunzione, del valore del suo operato cui si è dedicato con passione quale ne sia stato il suo coinvolgimento. Verso il 1975 ho avuto modo di ammirare la sua già ricchissima raccolta di minerali, esposta nel garage dell abitazione a Larderello in località INA Casa, con la conseguente trasmissione della passione per la mineralogia anche se non proprio coltivata sino al momento della pensione, contrariamente a quanto è accaduto per Giuliano. Fig.: 2 - Particolare della targa di ingresso Fig.: 1 - Ingresso del Museo a San Dalmazio Provenendo dal Bulera, bivio S.R. 439 Sarzanese Valdera, si arriva alla piazza principale di San Dalmazio e qui, sulla destra, prima di affrontare le strette curve in uscita dal paese verso Montecastelli, si può notare la targa in legno che indica, senza possibilità di errori, la costruzione ove si trova il Museo: si tratta di un antico ricovero carraio, ben ristrutturato, di proprietà della famiglia Viviani. La raccolta è disposta in una serie di vetrine di facile osservazione e buona illuminazione ove risaltano, in particolare, i minerali Toscani e, tra i campioni più significativi, la serie di Calcedoni di Monterufoli che hanno rappresentato la passione di Giuliano. 1 BREVE STORIA DI UN APPASSIONATO COLLEZIONISTA Nato a Pomarance nel 1933, terzogenito di sei figli, nella casa materna in Vicolo del Forno, traversa di via Mascagni: da qui, aveva pochi mesi di vita, fu portato alla casa paterna sita il borgo di San Dalmazio alternando per diverso tempo il vivere tra queste due località tanto che frequentò alcune classi delle Elementari a Pomarance ed altre a San Dalmazio. La sua giovinezza fu caratterizzata da tempi abbastanza duri, tempi in cui andava maturando il Secondo Conflitto mondiale, tempi che l area pomarancina visse direttamente con il passaggio della guerra data la presenza degli Impianti di Larderello minati dai Tedeschi e bombardati a più riprese dagli Alleati, tempi da sfollati alla fattoria di Sant Ippolito. Di ritorno a San Dalmazio, Giuliano al proposito è solito ricordare aneddoti sulla liberazione, sul passaggio delle truppe americane, sul suo piccolo ingegnoso servizio di riempimento delle borracce al pozzo del paese per avere qualche cioccolata e cingomma : in particolare del giorno in cui un ufficiale alto e magrissimo, il Generale Clark, gli dette 1 dollaro per tale servizio non avendo altro da regalargli, dollaro conservato da Giuliano come cimelio storico. 2
Fig.: 4 - In una recente ricerca a Monterufoli Fig.: 3 - Giuliano nel 1955 in un ritratto della nipote Eleonora (2005) (Maria Chiara Bianchi) In San Dalmazio fu seguito dal Parroco Don Salusti che, privatamente, gli fece terminare le classi quarta e quinta elementari dopodiché, adolescente, si iscrisse a quella Scuola Aziendale di avviamento professionale fondata alcuni anni prima dalla Società Larderello e degna erede della condotta educativa voluta dal fondatore Francesco de Larderel: Scuola che per vari decenni ha preparato personale operativo e tecnico culturalmente e professionalmente specializzato, fornita di officine e laboratori all avanguardia per quei tempi, severa e selettiva tale da plasmare i propri allievi iniziandoli alle difficoltà della vita e del mondo industriale anche garantendo un sicuro impiego, a ragione, nell ambito della stessa Società. Giuliano, alla fine dei Corsi, si ritrovò inserito nel settore chimico dove, è solito narrare, lavorò anche con soddisfazione specie quando era nelle condizioni di guidare tecnici di livello superiore: ne è un esempio la conduzione dei forni per la produzione del Carborundum. In questo ambiente, passando gli anni, maturò la sua passione per la mineralogia vuoi per l ammirazione istintiva per una pietra vuoi per la curiosità di approfondire la storia della sua genesi e provenienza: l area geotermica e la lavorazione della Colemanite proveniente dalla Turchia si prestavano magnificamente allo scopo in particolar modo per il rinvenimento di composti rari del Boro e di altri minerali. E da sottolineare il premio Città di Firenze che ottenne dagli Amici dei Musei per aver fornito al Museo di Storia Naturale di Firenze un campione di Larderellite, minerale mancante in quella collezione. 3 Il suo trasferimento alla unità Museale di Larderello non fece altro che facilitare le sue ricerche per la necessità di reperire campioni di minerali intesi ad arricchire la collezione del Museo stesso ma anche per renderli disponibili quale omaggio ai visitatori. Fig.: 5 - Mostra didattica Castellina M.ma Giugno 2009 4
Non ultima la sua volontà organizzativa di mostre che ha iniziato a Larderello ed ha poi continuato a Pomarance raccogliendo molti validi espositori e collezionisti italiani permettendo di aprire, al profano, gli scenari offerti da quello straordinario mondo dei minerali che non cessa mai di sorprendere con la varietà, la bellezza e l armonia delle sue forme, strutture e colori. Il mondo del collezionismo gli ha permesso, anche tramite la partecipazione ad innumerevoli mostre, che lo hanno portato fino a Monaco di Baviera, di possedere preziosi campioni provenienti anche da terre molto lontane e di far conoscere, al tempo stesso, a molti altri collezionisti le straordinarie peculiarità geo-mineralogiche del territorio pomarancino a cavallo tra le province di Pisa, Livorno, Siena e Grosseto. Un giorno, preso dalle pratiche amministrative di fine mese, si ritrovò a rispondere malamente ad un suo pur caro amico: Carlo Benvenuti analista presso il Laboratorio dell Enel. Questi era venuto a portargli la risposta delle analisi effettuate su di un campione di minerale, a prima vista spacciato per Calcopirite, rinvenuto nel torrente di Malentrata dietro indicazione di un cacciatore: è ormai storica la frase pronunciata sulla porta dell ufficio a bassa voce per non distrarlo più che tanto dai suoi conteggi - oh, Giuliano è oro, in quel sasso c è l oro! - stabilendo il primo ritrovamento di questo minerale nativo nelle serpentine di Monterufoli di cui Giuliano è molto orgoglioso. Fig.: 6 - Da destra: i coniugi Viviani, Giuliano con la moglie Loriana Questa passione lo ha condotto da un capo all altro della Toscana a girovagare per miniere, cave, torrenti, vallate, dirupi in un instancabile andare, cercare, esaminare le rocce per strappare alla Terra i suoi tesori. Fig.: 7 - Giuliano con una visitatrice 5 Fig.: 8 - Visitatori all esposizione Un altra rarità di cui và fiero sono i fossili silicizzati di scorza e ramoscelli di pino con le pigne ritrovati presso il podere Vignacce tra l altura di San Michele (nota per l antica e diroccata Badia ed i bagni termali) e la Fattoria di Sant Ippolito. Imponente, senza smentite, è la sua collezione dei sassi provenienti dalle cave di Magnesite e Calcedonio, oggi nascoste tra le foreste e dirupi di Caselli, Villetta e Monterufoli, dove l occhio può ammirare quanto la natura abbia potuto creare negli anfratti rocciosi e che Giuliano ha portato alla luce con sapienti colpi di mazzolo : dall Agata, al Calcedonio massivo e mammellonare, al Quarzo microcristallino dei più svariati colori e Crisoprasio, alla Sepiolite, alla Cristobalite e quindi alla Dolomite, Magnesite, Miemite, dalle forme anche le più strane. 6
Autarchico, al dopoguerra fino agli anni 70 nonché alla costruzione di animazioni sulla vita contadina e di modelli in scala di vecchie macchine agricole: sua è la passione per le Trebbie mosse da cinghioni che si vedevano in passato sulle aie delle case coloniche in tempo di trebbiatura e che espone al pubblico durante le feste paesane o del Volontariato. Il Museo di San Dalmazio dedica una sezione all esposizione di una serie di giocattoli collezionati da Giuliano e scelti tra i più rappresentativi di varie Epoche. Fig.: 9 - Giuliano si intrattiene con i visitatori Concordo con lui quando afferma che: - non troverai mai due campioni di Calcedonio simili - per cui la collezione può comprendere una serie pressoché infinita di pezzi tutti dissimili. E solito ricordare le sue avventure notturne nelle miniere del Campigliese (Temperino) dopo la volata delle mine di avanzamento e le escursioni all interno della miniera delle Cetine sulla Montagnola Senese con l amico che, con l accendino, provoca una fuga di pipistrelli, ed un altro che si perde in un antro della miniera, oppure nelle cave calcaree di Roccastrada o di marmo nelle Apuane, a Gorfigliano, sui Monti Leoni, a Pereta e Cerreto Piano, nonché all Isola d Elba nelle cave di Ematite di Rio Marina e di Magnetite di P.ta Calamita dove, per estrarre un campione di Malachite vellutata da sotto un anfratto roccioso, trovò la morte un suo amico collezionista per la frana di un grosso masso. Nella sua ancora vivida memoria, tanta è la capacità di definire i minerali con precisione, sono sempre presenti tanti avvenimenti ed aneddoti di vita che potrebbero essere raccolti a formare una sua autobiografia anche se, quando sono solito ricordarglielo, risponde che: - non ho tempo per queste cose -. Suo merito è del 1994 la fondazione, da lui voluta e caldeggiata presso l AUSER CECINA RIPARBELLA, insieme ad alcuni appassionati Cecinesi, del Gruppo Mineralogico Auser di Cecina di cui è stato Presidente per molti anni anche se oggi ha ridotto la sua attività. Giuliano, del suo patrimonio di conoscenze, ha fatto pretesto di un servizio volontario per l Auser presentandosi nelle scuole quale esperto allo scopo di accendere nei giovani qualche scintilla di interesse sulla materia quale legame fondamentale tra l uomo e la Madre Terra ed è storia degli ultimi anni, in particolare dal Gennaio 2007, l idea, scaturita nell ambito del Gruppo Mineralogico, di organizzare, insieme ad altri membri del Gruppo stesso, un corso gratuito sui primi fondamenti della mineralogia che ha trovato adesioni tra i ragazzi ed adulti ma anche tra professionisti. Ultimamente la sua passione si è rivolta al collezionismo dei giocattoli, di cui ha raccolto una sorprendente quantità, prodotti negli anni che vanno dal regime 7 Fig.: 10 - Esposizione minerali Fig.: 11 - Geode di Ametista (Minas Gerais Brasile) (coll. G. Ghilli - Foto Autore) 8
Fig.: 12 - Esposizione minerali Fig.: 14 - Particolare di alcuni campioni mineralogici Fig.: 13 - Esposizione minerali 9 Fig.: 15 - Calcedoni di Poggio Castiglione 10
Fig.: 16 - Particolare di alcuni campioni mineralogici Fig.: 18 - Particolare di alcuni campioni mineralogici Fig.: 17 - Particolare di alcuni campioni mineralogici Fig.: 19 - Particolare di alcuni campioni mineralogici 11 12
Fig.: 20 - Una parte dei giocattoli d epoca Fig.: 21 - In primo piano: il modello in scala di Trebbia con la stradale e la pressa 13 14
Attività Gruppo Manifestazioni FESTA DEL VOLONTARIATO 2010 Nei giorni Agosto 2010 si è svolta l'annuale "Festa del Volontariato" con la partecipazione attiva dell'auser di Cecina e quindi del "Gruppo Mineralogico" con l'apertura di una stand e l'esposizione di reperti mineralogici provenienti, prevalentemente, dalla nostra Toscana. In questa occasione, il nostro lavoro è stato oggetto di una gradita menzione sul "Corriere di Livorno", quotidiano di informazione locale, non tanto importante sul piano Regionale ma sempre fonte di pubblicità per l'attività del Gruppo. Novegro (MI) 06-07 Novembre 2010 M/S Info Luciano Ceciliato tel. 0362 900248 Pontedera (PI) 20-21 Novembre 2010 M Info Carlo Roggi tel. 0587 53702 Lo Stand di esposizione Roma (RM) 04-05 Dicembre 2010 M Info Gruppo Mineralogico Romano tel. 333 8201304 Genova (GE) 14-15 Maggio 2011 M Info Giovanni Signorelli tel. 339 1444973 Verona (VR) 20-22 Maggio 2011 M Info Project Consulting Srl tel. 045 522492 Alcuni visitatori La foto pubblicata sul "Corriere di Livorno" 15 16
Curiosità Mineralogiche Scala di Mohs DEMANTOIDE: NUOVO RITROVAMENTO IN MADAGASCAR Nel 2008, in una sperduta landa rivierasca presso Antetezambato, della zona nord del Madagascar, alcuni indigeni dediti alla pesca dei granchi o alla fabbricazione del carbone di legna rinvennero, tra le radici delle mangrovie, alcune pietre trasparenti di un bel verde brillante che, credute "Zaffiri verdi, furono portate alla capitale Tananarive per la vendita sul mercato delle gemme. Inizialmente considerate con scetticismo e credute un prodotto sintetico orientale, queste pietre furono poi identificate dai gemmologi come Andradite varietà Demantoide in base alle loro caratteristiche ottiche: sistema monometrico, indice di rifrazione superiore a 1,81 ed altissima dispersione. Indagini successive, effettuate presso l'università di Nantes, il Museo di storia naturale di Parigi e quello di Milano, rilevarono una composizione chimica di una Andradite praticamente pura con significativa presenza di Cromo nel nucleo cristallino. La scoperta suscitò all'inizio grande clamore in ambito gemmologico e mineralogico-collezionistico tanto che nell'anno successivo, nella zona di ritrovamento si poterono contare mediamente sino a diecimila persone con punte di sedicimila nel mese di Luglio: seimila delle quali minatori. Il futuro del giacimento è però incerto date le difficotà di estrazione: l'area si trova infatti al livello del mare e quindi soggetta alle risalite di marea che provocano l'allagamento degli scavi, profondi anche12 metri, che devono essere quindi vuotati ogni giorno dall'acqua e dal fango prima di proseguire le opere di estrazione. 1 Talco Scalfibile con l'unghia 2 Gesso Scalfibile con l'unghia 3 Calcite Scalfibile con una monete di rame 4 Fluorite Scalfibile con un coltello 5 Apatite Scalfibile con un coltello 6 Ortoclasio Scalfibile con una lima d'acciaio 7 Quarzo Scalfisce il vetro 8 Topazio Scalfisce facilmente il quarzo 9 Corindone Scalfisce facilmente il topazio 10 Diamante Non è scalfibile Demantoide, cristalli fino a 1,5 cm. - Antetezambato 2008 (Foto R. Appiani: RMI - 03/2009) 17 La "Scala di Mohs" prende il nome del suo ideatore Friedrich Mohs, mineralogista tedesco che, a cavallo del 18 e 19 secolo (Germro de 29.11.1773 - Agordo 29.09.1839) ideò una scala empirica, con valori compresi da 1 a 10, per la definizione delle durezze, riferita alla capacità dei materiali di scalfirne uno più tenero e di essere a loro volta scalfiti da uno più duro. Tale Scala risulta ancora oggi di uso comune tra i mineralogisti e collezionisti quale metro di paragone per indicare la durezza dei minerali anche se, nella pratica industriale, questa viene determinata con prove di laboratorio atte a valutarne la resistenza alla compressione (durezza Brinell) o alla penetrazione (durezza Rockwell). Nell'esempio della Scala ogni minerale di riferimento citato scalfisce quelli che lo precedono e viene a sua volta scalfito da quelli successivi. I minerali aventi durezza 1-2 sono considerati teneri, quelli con durezza da 3 a 6 sono mediamente duri e quelli che superano 6 sono ritenuti duri. Nel caso di minerali con durezza tra 8 e 10 si parla di pietre preziose in quanto, molte gemme, hanno una durezza compresa in questo intervallo. 18