Pisa, 11 novembre 2015 Riflessioni sulla diamesia Elena Pistolesi Università di Modena e Reggio Emilia
Che cosa s intende con testo scritto e testo parlato?
Codice Processo Prodotto
CMC e dimensione diamesica Cerruti (2013) Parlato grafico (graphic speech) Parlato scritto (spoken written italian) Scrittura conversazionale (conversational writing) Scritto trasmesso (broadcasted writing) (Sabatini 1982)
Accezioni di parlato Miriam Voghera (1992: 13-51) oralità (Ong 1986) canale fonico-uditivo variazione sociolinguistica (Mioni 1983, Berruto 1987)
Ong: Oralità secondaria Ha sorprendenti somiglianze con quella più antica, dell epoca priva della scrittura, per la sua mistica partecipatoria, per il senso della comunità, per la concentrazione sul momento presente e persino per l utilizzazione delle formule. Ma ha anche grandi differenze: si tratta pur sempre di un oralità più deliberata e consapevole, permanentemente basata sull uso della scrittura e della stampa, che sono essenziali per la fabbricazione e il funzionamento delle attrezzature, nonché per il loro uso.
Ong (1982): Oralità primaria 1 Sono osservazioni solo in parte linguistiche, vincolate al contesto comunicativo, in quanto oralità e scrittura sono due modi diversi di produrre, organizzare, trasmettere e conservare le conoscenze, che a loro volta determinano effetti sulla organizzazione sociale, delle istituzioni, fino all'individuo: andamento paratattico e giustappositivo
Ong (1982): Oralità primaria 2 ridondanza e ripetizione per controbilanciare la dispersione della voce e favorire la memorizzazione trasmissione dei significati in forma aggregata e cristallizzata (formularità) in modo da conservare intatto il significato, mentre la scrittura consente un'organizzazione analitica del sapere tendenza alla conservazione in quanto la memoria affidata alla sola trasmissione orale ha dei limiti e lo sforzo si concentra sulla conservazione in sé, mentre le società che conoscono la scrittura, libere da questo peso, sono libere di innovare
Ong (1982): Oralità primaria 3 carattere agonistico della conoscenza poiché l'oralità colloca la conoscenza in un contesto di lotta dovuto alla compresenza nello stesso spazio-tempo di chi parla e di chi ascolta, diversamente dalla scrittura che separa emittente e ricevente non consentendone l'interazione l'apprendimento nelle culture orali è empatetico e partecipativo, poiché c'è un'identificazione con ciò che si conosce, mentre nelle culture che conoscono la scrittura è obiettivo e distaccato (vincolo con la situazione vs visione astratta)
Macrotratti del parlato prototipico (Bazzanella 1994) Mezzo fonico-acustico Il contesto extralinguistico comune al momento dell enunciazione Compresenza di parlante e interlocutore
Mioni (1983: 508) Alberto A. Mioni, affrontando i fenomeni di ipercorretismo interferenza e semplificazione dell'italiano popolare, osserva che esso è connesso a tutte le dimensioni di variabilità linguistica (diatopica, diastratica, diafasica) e a «differenze del mezzo via via usato per comunicare (per le quali si potrebbe usare il neologismo di 'dimensione diamesica')».
Varietà sociolinguistica È sempre un entità che presuppone una correlazione tra fatti linguistici e fatti non linguistici, e deve essere caratterizzata sulla base di entrambi. Una definizione più tecnica di varietà di lingua è: un insieme solidale di varianti di variabili sociolinguistiche (Berruto 2011)
Berruto (1987: 22) Il riconoscimento dell autonomia della dimensione diamesica non è del tutto chiarito in sede teorica. Indubbiamente, uso scritto e uso parlato rappresentano due grandi classi di situazioni d impiego della lingua: e questo è un buon argomento per ritenere la diamesìa una sottocategoria della diafasìa. D altra parte, è anche vero che l opposizione scritto-parlato taglia trasversalmente la diafasìa e le altre dimensioni, e non è riconducibile completamente all opposizione formale-informale.
G. Berruto (2004: 92) Si articola dal polo della scrittura, intendendo con questa parola le varietà in cui più nettamente si manifestano le caratteristiche imposte dal, correlate al, canale fonicoacustico, al polo del tipicamente 'parlato', ossia le varietà in cui più nettamente sono presenti le caratteristiche imposte dal, e correlate al, canale fonico-acustico.
Sintesi Il rapporto irrisolto diafasia/diamesia rivela un incertezza sulla priorità da attribuire al canale rispetto alla situazione comunicativa, e viceversa.
Albano Leoni (2005) Scritto e parlato sono manifestazioni della stessa faculté de language, riconducibili agli stessi processi, ma le fasi iniziali e centrali dei due processi sono diverse per anatomia e fisiologia, per i gesti della produzione e per i centri che li comandano, per i tempi della memoria necessaria in rapporto al diverso tempo di persistenza fisica degli stimoli, per gli oggetti della decodifica, per le componenti prosodiche e paralinguistiche ecc.
Berruto (2011)
Koch-Oesterreicher (1985) 1) Mezzo linguistico: Dicotomia fonico vs. grafico 2) Concetti prototipici : Concezione orale (immediatezza comunicativa) e concezione scritta (distanza comunicativa)
Koch (2001) IMMEDIATEZZA COMUNICATIVA 1. comunicazione privata 2. interlocutore familiare 3. emozionalità forte 4. ancoraggio pragmatico e situazionale 5. ancoraggio referenziale 6. compresenza spazio-temporale 7. cooperazione comunicativa intensa 8. dialogo 9. comunicazione spontanea 10. libertà tematica ecc. DISTANZA COMUNICATIVA 1. comunicazione pubblica 2. interlocutore sconosciuto 3. emozionalità debole 4. distacco pragmatico e situazionale 5. distacco referenziale 6. distanza spazio-temporale 7. cooperazione comunicativa minima 8. monologo 9. comunicazione preparata 10. fissità tematica ecc.
CMC e dimensione diamesica Cerruti (2013) Parlato grafico (graphic speech) Parlato scritto (spoken written italian) Scrittura conversazionale (conversational writing) Scritto trasmesso (broadcasted writing) (Sabatini 1982)
G. Berruto (2005)
G. Berruto (2005)
Conclusioni «Una teoria può essere solo giusta o sbagliata. Un modello ha una terza possibilità: può essere giusto ma irrilevante» (M. Eigen, The Physicist s conception of nature, edited by J. Mehra, Dordrecht: Reidel, 1973)
Bibliografia 1 ALBANO LEONI F. (2005), «Studiare l italiano parlato ieri e oggi», in F. Lo Piparo, G. Ruffino (a cura di), Gli italiani e la lingua, Palermo: Sellerio, pp. 43-57. BAZZANELLA C. (1994), Le facce del parlare. Un approccio pragmatico all italiano parlato, Scandicci (FI): La Nuova Italia. BERRUTO G. (1987), Sociolinguistica dell italiano contemporaneo, Roma: La Nuova Italia (nuova ed. 2012). BERRUTO G. (2004), Prima lezione di sociolinguistica, con la collaborazione di E. M. Pandolfi, Roma/Bari: Laterza. BERRUTO G. (2011), «Varietà», in Enciclopedia dell italiano, a cura di R. Simone, G. Berruto, P. D Achille, Roma: Istituto dell Enciclopedia Italiana G. Treccani (http://www.treccani.it/).
Bibliografia 2 CERRUTI M. (2013), «Varietà dell italiano», in G. Iannaccaro (a cura di), La linguistica italiana all alba del terzo millennio (1997-2010), SLI-Società di Linguistica Italiana, Roma: Bulzoni, pp. 91-127. KOCK P. (2001), «Oralità/scrittura e mutamento linguistico», in M. Dardano, A. Pelo, A. Stefinlongo (a cura di), Scritto e parlato: metodi, testi e contesti. Atti del Colloquio internazionale di studi (Roma, 5-6 febbraio 1999), Roma: Aracne, pp. 15-29. KOCH P., OESTERREICHER W. (1985), «Sprache der Nähe Sprache der Distanz. Müdlichkeit und Schriftlichkeit im Spannungsfeld von Sprachtheorie und Sprachgeschichte», Romanistisches Jahrbuch, 36, pp. 15-43. MIONI A. M. (1983), «Italiano tendenziale: osservazioni su alcuni aspetti della standardizzazione», in Scritti linguistici in onore di G. B. Pellegrini, vol. I, Pacini: Pisa, pp. 495-517.
Bibliografia 3 NENCIONI G. (1976), «Parlato-parlato, parlato-scritto, parlatorecitato», Strumenti critici, 10, pp. 1-56 (ora in G. Nencioni, Di scritto e di parlato. Discorsi linguistici, Bologna: Zanichelli, 1983, pp. 126-79). ONG W. (1986), Oralità e scrittura. Le tecnologie della parola, Bologna: il Mulino (I ed. inglese, 1982). Pistolesi E. (2015), «Diamesia: la nascita di una dimensione», in E. Pistolesi, R. Pugliese, B. Gili Fivela, Parole, gesti, interpretazioni. Studi linguistici per Carla Bazzanella, Roma: Aracne, pp. 29-55. SABATINI F. (1982), «La comunicazione orale, scritta e trasmessa: la diversità del mezzo, delle lingue e delle funzioni», in A. M. Boccafumi, S. Serromani (a cura di), Educazione linguistica nella scuola superiore: sei argomenti per un curricolo, Roma: Provincia di Roma/CNR, pp. 105-27. VOGHERA M. (1992), Sintassi e intonazione nell italiano parlato, Bologna: il Mulino.