Illuminazione naturale (3)



Documenti analoghi
Strumenti e tecniche di misura per grandezze fotometriche e caratteristiche delle superfici. prof. ing. Luigi Maffei

illuminazione artificiale

Laboratorio di Progettazione 3M B. Fisica Tecnica. Calcolo del Fattore medio di luce diurna

SORGENTI LUMINOSE. ALVISI ING. MATTEO

Il rispetto delle normative a garanzia del benessere dell uomo

LINEE GUIDA Per La Corretta Illuminazione Esterna E L applicazione Della Legge Marche N 10 Del 24/07/02

La bioclimatica nella storia. Corso Probios Carrara 16 settembre 2006 Arch. M. Grazia Contarini

Valutazione dell illuminazione artificiale

NUOVO OSPEDALE DEI BAMBINI DI PARMA

Alessandro Farini: Dispense di Illuminotecnica per le scienze della visione

1 - Tipologie di lampade per l illuminazione artificiale

Forze come grandezze vettoriali

OTTICA TORNA ALL'INDICE

Lo spessimetro ( a cura di Elena Pizzinini)

Franco Gugliermetti, Fabio Bisegna. Report RSE/2009/37

Lampade per illuminazione esterna: Lampade a Induzione Lampade al Sodio Alta Pressione Lampade a Led

LE CURVE FOTOMETRICHE

Università degli studi di Messina facoltà di Scienze mm ff nn. Progetto Lauree Scientifiche (FISICA) Prisma ottico

Impianti per il trasferimento di energia

La propagazione delle onde luminose può essere studiata per mezzo delle equazioni di Maxwell. Tuttavia, nella maggior parte dei casi è possibile

DIMENSIONAMENTO DI UN IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE PER INTERNI

PLAFONIERA SNP2 Stellare

Dopo il successo di SoundPLAN 7.0, Spectra è lieta di annunciare la pubblicazione della nuova versione di SoundPLAN 7.1.

1, 2 o 4 metri. Possono essere installate singolarmente o in linea e sono disponibili in versione a soffitto o sospesa.

Economia Applicata ai sistemi produttivi Lezione II Maria Luisa Venuta 1

PROtetti& POLARIZZATI IMMAGINI DEFINITE

Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università di Genova MATEMATICA Il

CONTROLLO DELLA RADIAZIONE SOLARE

SULLE ORME DI GALILEO LA LUCE DELLA LUNA

SENS. DOPPIO PIR E DT EFFETTO TENDA FILARE

L illuminazione del futuro: i LED e il loro controllo. 11/04/2010 x I.T.I.S. F.Corni - Modena - ing.g.vicenzi 1

INQUINAMENTO LUMINOSO E RISPARMIO ENERGETICO

PELLICOLE PER IL CONTROLLO SOLARE

Relazione di Fisica. IV E a.s. 2011/2012. Badioli Federico, Ciprianetti Sofia, Pasqualini Roberto.

Valutazione mediante calcoli

Fisica II - CdL Chimica. La natura della luce Ottica geometrica Velocità della luce Dispersione Fibre ottiche

ORDINANZA MUNICIPALE PER LA RIDUZIONE DELL INQUINAMENTO LUMINOSO

COME SCEGLIERE L ORIENTAMENTO DEGLI AMBIENTI

Prof. Gian Piero Pugliese Lezioni di Fisica

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.

LE SEZIONI TRASVERSALI

Capitolo 2 Caratteristiche delle sorgenti luminose In questo capitolo sono descritte alcune grandezze utili per caratterizzare le sorgenti luminose.

Elementi di illuminotecnica. Capitolo 2. La percezione della luce, le grandezze fotometriche e la prestazione visiva

ILLUMINAZIONE NATURALE LUCE NATURALE: IL SOLE

RISULTATI DELLA RICERCA CONDOTTA PER CPFILMS SOLUTIA UK LTD: ANALISI ENERGETICA E DI COMFORT SULL EDIFICIO MG TOWER DI PADOVA. RELAZIONE SINTETICA

Scanner serie i5000. Informazioni sul codice patch. A-61801_it

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE

Ipotesi sulle preferenze

ISTRUZIONI PER LA DETERMINAZIONE DELL OMBREGGIAMENTO DI SUPERFICI TRASPARENTI SU PARETE VERTICALE

Pannelli Solari Termici. Parete esterna verticale. Tipologia di. inserimento. I pannelli solari termici sono inseriti sulla parete esterna verticale

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

Analisi e diagramma di Pareto

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Appunti sul galleggiamento

Domande a scelta multipla 1

REQUISITI ILLUMINOTECNICI E APPARECCHI D ILLUMINAZIONE

ARCHITETTURA TECNICA III

Parte Seconda. Geometria

APPENDICE 1 DISPOSITIVI OBBLIGATORI DISPOSITIVI FACOLTATIVI

Innovazioni in campo energetico per le produzioni florovivaistiche in serra

REGIONE EMILIA-ROMAGNA CONSIGLIO REGIONALE. VII Legislatura

Illuminare il Progetto del Logo 3D

CATALOGO BARRE A LED S.E.I Illuminazione architettonica per interni.

Esercitazione 5 Dinamica del punto materiale

Prima di ogni impiego è necessario accertare lo stato di conservazione della scala, in particolare:

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico

Collettori solari. 1. Elementi di un collettore a piastra

5. MODULO DEI CARICHI ECCEZIONALI NEL SOFTWARE BRIDGE

RISPARMIO ENERGETICO E CASACLIMA

Tabella A.1 Classificazione generale degli edifici per categorie

L'ENTROPIA. Lezioni d'autore

Utilizzo del foglio di lavoro con gli strumenti di disegno di Excel

CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA

LA SIMULAZIONE ILLUMINOTECNICA CON RADIANCE MEDIANTE ECOTECT

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Ciao!! Un cielo stellato così come lo puoi vedere con i tuoi occhi. Il cielo visto da un potente telescopio molto lontano dalle città

GEOMETRIA DELLE MASSE

STILL LIFE LIGHT PAINTING DIPINGERE CON LA LUCE

Blanchard, Macroeconomia Una prospettiva europea, Il Mulino 2011 Capitolo IV. I mercati finanziari. Capitolo IV. I mercati finanziari

Laboratorio di Ottica, Spettroscopia, Astrofisica

Sistemi fotovoltaici ottimizzati per tetti commerciali

FOTOVOLTAICO LA RADIAZIONE SOLARE

SCHEDA TECNICA PER IL MONTAGGIO DELLE COPERTURE LA COPERTURA TOSCANA.

9 - Illuminazione 266

Collegamento a terra degli impianti elettrici

Informazioni preliminare, valevoli per tutti i tipi di installazione:

1. Operazioni della telecamera vista posteriore

Capitolo 2 Offerta e domanda

Esercizi su elettrostatica, magnetismo, circuiti elettrici, interferenza e diffrazione

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Approfondimento B1.2 La teoria delle ombre 1

4 La Polarizzazione della Luce

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.

Nitra, bulbo a goccia, attacco E27

prima volta il riscaldamento elettrico in un opzione conveniente.

Massimizzazione del Profitto e offerta concorrenziale. G. Pignataro Microeconomia SPOSI

AddCAD per ZWCad. Passa alla progettazione 3D rimanendo sul tuo Cad famigliare

Usando il pendolo reversibile di Kater

Insegnamento di Progetto di Infrastrutture viarie

L INSTALLAZIONE DEI PANNELLI TERMICI E FOTOVOLTAICI

Transcript:

PROGETTAZIONE ENERGETICA Illuminazione naturale (3) Luce dall alto (toplighting) Fig. 1 - Illuminazione attraverso una cupola Gli ambienti di elevata dimensione (capannoni, atri, ecc.) sono spesso illuminati dall alto tramite cupole, cupoline e lucernari di vario tipo inseriti nel tetto. In questi ambienti, la maggiore luce si ha sui piani orizzontali (piani di lavoro, ). Le pareti ricevono invece meno luce e appaiono pertanto più scure. Le superfici orizzontali meglio illuminate sono quelle che si trovano direttamente sotto un apertura, ma la luce dall alto arriva spesso sulle teste delle persone e non proprio sul piano di lavoro, dove è richiesta. L illuminamento delle superfici verticali varia con la loro posizione. Il massimo di luce lo ricevono le pareti, ma le parti più illuminate sono quelle basse e centrali. L illuminamento sui piani orizzontali dipende dall altezza dell ambiente, ossia dalla distanza tra il piano di lavoro e l apertura in alto. Una regola generale dice che l altezza dovrebbe essere minore della larghezza (lato più corto) dell ambiente. Fig. 2 - Luce dall alto su superfici orizzontali Fig. 3 - Luce dall alto su superfici verticali Le superfici orizzontali al cento dell ambiente ricevono più luce di quelle ai lati e più delle superfici verticali poste nello stesso luogo. Le superfici verticali ai lati (pareti) ricevono più luce rispetto a quelle in altre posizioni. In estate, quando la luce diurna è molta intensa, l illuminazione dall alto può causare il surriscaldamento degli ambienti e fastidiosi abbagliamenti. Occorre pertanto un controllo della luce incidente tramite schermature esterne o interne. L illuminazione dall alto non consente un diretto contatto visivo con l esterno; ciò che si può vedere è al massimo una piccola parte del cielo e le variazioni della sua luminosità. Occorrono pertanto anche delle finestre che consentono una vista all esterno alle persone che vi lavorano. Anche l intensità e la distribuzione della luce sono diverse di quelle a cui si è abituati in ambienti illuminati lateralmente, anche nel caso in cui l illuminamento sul piano di lavoro risulti uguale. La differenza è causata principalmente dai differenti angoli d incidenza della luce. 1

In ambienti illuminati dall alto, l occhio reagisce in maniera più sensibile alle irregolarità di illuminamento che appaiono molto più marcate. Questo è un importante fattore sia per la disposizione delle finestre che per l illuminazione artificiale. Aperture in alto Cupole Shed Lanterne Apertura elevata Fig. 4 Alcuni tipi di aperture nel tetto Le aperture e le vetrate che procurano luce dall alto possono avere numerose forme. Una rigorosa classificazione non è pertanto possibile. La maggiore omogeneità dell illuminazione si ottiene con molte piccole aperture che, complessivamente, occupano però una superficie maggiore rispetto a poche aperture di una dimensione più ampia. Lucernari piani e cupole basse forniscono lo stesso illuminamento sui piani di lavoro con meno superficie rispetto a vetrate inclinate. Le aperture piane ricevono però sole per tutto il giorno e, per mantenere in estate apporti termici minimi, la loro dimensione non deve essere eccessiva ed essere giusta quella necessaria per ottenere un determinato illuminamento. Negli edifici industriali si vedono spesso tetti a forma di sega (inglese: sawtoothroofs) con delle finestre su una parte. Le finestre di questi tetti devono essere orientate strettamente verso nord per escludere la luce diretta che causa normalmente dei surriscaldamenti. Orientati verso nord, fanno penetrare solo luce diffusa che non abbaglia e che illumina più uniformemente. Effetto della geometria dell ambiente Sul fondo di una ciminiera è sempre buio, anche se dipingessimo di bianco il suo interno, perché l angolo spaziale con cui la luce può diffondersi è troppo stretto. Anche l illuminazione dall alto dipende dall angolo sotto il quale la luce può diffondersi. La luce proveniente dall alto può incontrare degli ostacoli, per esempio da parte di alte travi che riducono l angolo spaziale e ostruiscono la diffusione della luce. Per esempio, una struttura portante di un altezza di 1,8 metri su cui sono stati costruiti dei lucernari della stessa altezza non consente un illuminazione omogenea di un ambiente che è alto solo 3 metri. Fig. 5 - Ostruzione da parte di alte travi Fig. 6 - Soluzione migliore Effetto della disposizione dei lucernari I lucernari, le cupole e le cupoline possono essere distribuiti sul tetto singolarmente o a schiere, anche in numero elevato. La disposizione dei lucernari piani e delle cupole richiede un po di attenzione, perché, in ambienti illuminati dall alto, l occhio è più sensibile alle differenze dell illuminazione. Ciò che si dovrebbe evitare è un 2

sensibile abbassamento dell illuminamento delle pareti laterali. In ambienti senza finestre laterali, la più uniforme illuminazione si ottiene quando i lucernari piani e le cupole sono distribuiti uniformemente (figura 7 al centro). La concentrazione delle aperture al centro dell ambiente (figura 7 a sinistra) è indicata solo in particolari casi, per esempio quando la funzione del locale la richiede, ma anche in questo caso l illuminazione delle pareti perimetrali non dovrebbe diminuire. In altri casi può rivelarsi opportuno spostare i lucernari verso le pareti perimetrali dell ambiente (figura 7 a destra) che così ricevono più luce. La concentrazione dei lucernari al centro dell ambiente è più accettabile se le pareti perimetrali possiedono delle finestre e delle vetrate. Fig. 7 - Distribuzione dei lucernari sul tetto In ambienti illuminati da un sawthooth roof, l illuminazione assomiglia più a quella laterale e dipende dall inclinazione delle finestre. Dalle finestre verticali si riceve meno luce rispetto a quelle inclinate. Le parti vetrate di questi tetti devono essere esposte a nord, perché altrimenti, in estate, la luce comporterebbe abbagliamenti e surriscaldamenti. Dimensione delle aperture L elevato numero delle situazioni architettoniche e delle soluzioni dell illuminazione dall alto non consente di dare regole generali per il dimensionamento delle aperture. Ogni caso è specifico e pertanto conviene far accertare l illuminamento ottenuto da lucernari mediante una simulazione eseguita da uno specialista. Considerando un doppio vetro chiaro, la superficie vetrata necessaria per illuminare correttamente lo spazio sottostante è compresa tra il 15 e il 20% dell area del. Le indicazioni della tabella 1 per il dimensionamento dei lucernari e delle cupole sopra ambienti privi di una considerevole illuminazione laterale, possono servire nelle prime fasi di progettazione, ma non esentano dal dimensionare accuratamente le aperture, perché dimensioni troppo piccole rendono discutibile l efficienza e la necessità, mentre aperture troppo ampie in estate possono rendere il clima interno insopportabile. La soluzione più semplice e più comune è la scelta di vetri diffondenti (non trasparenti) che non fanno passare la luce diretta. Tab. 1 - Indicazioni generali sulla dimensione delle aperture orizzontali Tipo Vetro Trasparenza τ dif Dimensione complessiva Cupole normali della dimensione di 2,5 m 2 a due lastre smerigliate 0,67 τ 0,77 7-12% dell area del Lucernari piani Vetri molto diffusori τ = 0,5 18-25% dell area del Shed 60 Vetri molto diffusori τ = 0,5 30-40% dell area del Shed 90 Vetri molto diffusori τ = 0,5 40-55% dell area del 3

Ad eccezione di certi ambienti di culto (chiese) e ambienti che richiedono una particolare illuminazione (per esempio palestre divisibili, musei e sale d esposizione), è inopportuno illuminare un ambiente dall alto se questo può essere sufficientemente illuminato dai lati. L illuminazione dall alto è opportuna solo in ambienti di grandi dimensioni e di elevata altezza. Le proporzioni dell ambiente, oltre a determinare il clima interno, sono rilevanti anche per la scelta del tipo di apertura. In ambienti molto alti è poco opportuno disporre lucernari a forma di pozzetti verticali, perché fanno passare solo poca luce. Luce dall alto e dal lato Fig. 8 - Luce dallo stesso lato Fig. 9 - Luce da due lati opposti L illuminazione laterale e quella dall alto possono completarsi. Il progettista deve però essere sicuro di dove vuole indirizzare la luce laterale e quella dall alto. Per questo concetto di illuminazione non esistono regole generali. Per evitare errori di dimensionamento e nella disposizione delle aperture si consiglia il controllo dell illuminazione mediante modelli architettonici e costruzioni geometriche. I due grafici accanto dimostrano che la distinzione di Luce dall alto e di Luce laterale non è sempre semplice. Alcune grandezze dell illuminotecnica Flusso luminoso Φ Il flusso luminoso Φ è la grandezza fotometrica fondamentale definita come il prodotto, per una data radiazione luminosa monocromatica, del flusso energetico (misurato in W) per il coefficiente di visibilità. L unità di misura è il lumen (lm). 1 lm = 1 cd sr. Una sorgente luminosa, per esempio una lampada, non irradia in tutte le direzioni con la stessa intensità. Il flusso luminoso Φ irradiato in un ambiente può essere pertanto determinato solo tramite l integrazione di molte singole misurazioni dell intensità luminosa I sotto un angolo solido Ω molto stretto. Φ = I dω oppure semplificato: Φ = I Ω Angolo solido Ω L angolo solido Ω è una delle grandezze fondamentali della fotometria. È la regione dello spazio limitato dalla superficie formata dalle semirette aventi un punto in comune (vertice) e passanti per i punti di una curva chiusa semplice tracciata su di una superficie esterna al vertice (sorgente luminosa o punto illuminato). È espresso dal rapporto tra la superficie intersecata dall angolo su un immaginaria sfera con la sorgente al centro e il quadrato del raggio della sfera stessa. L unità di misura dell angolo solido è lo steradiante sr, cioè l angolo sotto il quale una calotta sferica di una sfera dell area di 1 m 2, appartenente a una sfera di 1 m di raggio, viene vista dal centro della sfera stessa. 1 sr = 1 m 2 /m 2 = 1 cm 2 /cm 2. L angolo solido di una sfera è 4π, quello di una semisfera 2π. Intensità luminosa I L intensità luminosa I è il flusso luminoso Φ emesso da una sorgente per unità dell angolo solido, misurata in candele (cd). La candela è una grandezza fondamentale della fotometria. 1 candela corrisponde all intensità luminosa, in una data direzione, di una sorgente che emette radiazione monocromatica della 4

frequenza di 540 1012 Hz la cui intensità energetica, in tale direzione, è di 1/683 W/sr. Illuminamento E L illuminamento E è il rapporto tra il flusso luminoso Φ (lm) e la superficie illuminata (m 2 ). Nel Sistema Internazionale (SI), l illuminamento è misurato in lux (lx). 1 lx = 1 lm/m 2. Immaginiamo una sorgente che si trovi al centro di una sfera bianca che riflette la luce uniformemente su tutta la superficie interna della stessa. Su un area A della superficie, schermata contro la luce diretta della sorgente, si misura poi il flusso luminoso che incide sull area. L illuminamento è quindi: E = Φ / A L illuminamento non è intelligibile. Si potrebbe però immaginarsi che il proprio occhio si trovi nella superficie ricevente, per esempio quella di un tavolo, avendo davanti una lastra di vetro smerigliato che, nonostante il suo carattere diffusivo, fa passare tutta la luce diretta e riflessa. L illuminamento di una superficie (per esempio un foglio di carta) è massimo quando la luce proveniente da un apertura circoscritta in alto (per esempio un proiettore o una lampada) incide perpendicolarmente sulla superficie. Girando la superficie sotto lo stesso fascio di luce, questa riceve meno luce per unità d area, perché la stessa quantità di luce è distribuita su una superficie più grande (figura accanto) Fig. 10 - Illuminamento di una superficie Se il flusso luminoso è invariato, l illuminamento di una superficie diminuisce in rapporto al coseno dell angolo di incidenza ε. Il livello di illuminamento può essere determinato con il calcolo del fattore di luce diurna, mentre la qualità della luce mediante parametri fotometrici. Tab. 2 Esempi di illuminamento Luna piena Illuminazione stradale Tavolo di lavoro - con bassa qualità - con elevata qualità Sala operatoria Sole dall altezza di 60 e cielo aperto 1 lx 10 lx 100 lx 1.000 lx 10.000 lx 100.000 lx 5