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a cura di Nanni Cozzi COMPUTER SUBACQUEI GUIDA ALL UTILIZZO PRATICO foto di Massimo Inzaghi UTILIZZO DEL COMPUTER SUBACQUEO Le cose da fare Dopo esserci dilettati a conoscere ed inquadrare i vari tipi di computer subacquei sul mercato, organizzandoli secondo la tipologia di chi li utilizza, continuiamo su questa strada spostandoci verso l utilizzo dello strumento. Per comprendere meglio lo spirito di quanto leggerete più avanti, è opportuno tenere in considerazione che: a) Ho accorpato le prime due categorie dell articolo scorso in quella del Subacqueo Ricreativo, e di questo parleremo adesso. Ho invece lasciato invariate le altre 2, cioè il Sub Evoluto/Esperto, che allarga le sue immersioni in aria o Nitrox al campo della decompressione, con una miscela decompressiva opportuna, ed il Sub Tecnico/Ricreativo, che raggiunge profondità ancora maggiori con l ausilio di altre miscele respiratorie artificiali, avendo a disposizione una o più miscele decompressive idonee. Delle ultime due parleremo in un prossimo incontro. b) Faremo una ulteriore stratificazione delle informazioni, considerando il prima, durante e dopo l immersione c) Le operazioni consigliate saranno modulari. Nel senso che quanto scriverò per il sub ricreativo varrà in linea generale anche per l evoluto/esperto, quando non specificatamente segnalato come non valido, e quanto aggiungerò su quest ultimo, varrà anche per il Tecnico/Ricreativo, quando non specificatamente segnalato come non valido. SUBACQUEO RICREATIVO Iniziamo con una necessaria e doverosa premessa. L immersione ricreativa in quanto tale presuppone di svolgere attività che non richiedano decompressione; come si è soliti dire, in curva di sicurezza.tutte le didattiche più avanzate insistono su questo punto. La profondità massima ammessa dai corsi di specialità profonda delle varie didattiche è 39/40 m. Tutti i computer subacquei, dal più semplice ed economico al più avanzato danno sempre la profondità massima raggiunta, la profondità attuale, il tempo trascorso dall inizio dell immersione, la velocità di risalita, ma soprattutto il tempo che manca ad uscire dalla zona di non decompressione. Tutti i parametri devono essere monitorati, ma la linea guida della nostra immersione è proprio quest ultimo. In buona sostanza è l indicatore che ci dice di diminuire la quota all approssimarsi di quello zero, che deve in ogni caso essere il limite teorico della nostra attività ricreativa. Di questo parleremo appena più avanti, nella sezione Durante l immersione. Prima di immergervi 1) Leggete accuratamente il libretto d istruzioni. I moderni computer hanno una miriade di funzioni, alcune delle quali fondamentali, altre comunque utilissime, a patto di saperle usare. In realtà tutti gli strumenti moderni sono abbastanza semplici (userfriendly si direbbe per un software), ma il problema è ricordarsi cosa fare per accedere a questa o quella funzione. Allora, per le funzioni http://www.sottacqua.info/2009_02/02_09_r17_didattica.htm (1 di 6)18.02.2009 9.42.16

basilari da settare, preparatevi un foglietto con le operazioni opportune, se temete di dimenticare qualche procedura. 2) Accertatevi che il vostro strumento sia correttamente impostato secondo i vostri desideri. Nella maggioranza dei casi potete effettuare queste operazioni a casa vostra, con un lap top. Ma alcune di queste funzioni potrebbero necessitare di essere cambiate al volo, prima dell immersione. Dunque bisogna essere preparati. In ogni caso la stragrande maggioranza delle operazioni di impostazione possono essere fatte anche direttamente sullo strumento. Questo vuol dire controllare: a) Che sia settata la miscela che effettivamente respirate, sia essa aria o Nitrox In quest ultimo caso, previa analisi della miscela, che siano impostati la lettura e gli allarmi di tossicità dell O2. Se il vostro computer accetta questo tipo di impostazione, tenete il limite massimo della Pressione Parziale di O2 a 1,4 bar. Ed impostate l allarme su 80% della tossicità massima tollerabile. Ma per l immersione ricreativa questo limite non è facilmente raggiungibile, a meno di non superare i limiti di profondità, concessi dalla miscela respirata. b) Laddove non sia una funzione automatica, che sia impostata l altitudine del luogo dove vi immergete. c) Laddove sia presente, che sia impostata la calibrazione dell acqua dolce o dell acqua di mare, a seconda del luogo di immersione. d) Che sia correttamente impostato, se disponibile, il profilo di vostro gradimento. I computer hanno un profilo standard, elaborato in maniera univoca dall algoritmo scelto. Alcuni computer hanno una funzione automatica, che adatta l algoritmo a situazioni più stressanti, come freddo e fatica (in quest ultimo caso se collegati con le bombole, e quindi in grado di misurare la respirazione). Altri, ancora più avanzati, hanno la possibilità di inserire manualmente un maggiore conservativismo, rispetto al profilo base. Non entro nel merito perché vi sono diversi concetti su come rendere più conservativa la lettura dello strumento. A consigliare (o richiedere) un profilo di maggiore prudenza possono essere situazioni di base (età avanzata, presenza di grasso corporeo, fumo, forma fisica scarsa, qualche patologia non attinente ma che riduce la perfomance fisica) e situazioni contingenti (stanchezza, condizioni non perfette di salute in quel momento, assunzione di medicinali debilitanti, freddo fuori e dentro l acqua, ripetitive vicine, più giorni di immersioni consecutivi, disidratazione). Ciò comprende anche, per gli strumenti più sofisticati, l introduzione o meno degli extra deep stop, una funzione tipica delle immersioni fuori curva, ma usabilissima anche sulle immersioni ricreative quadre, senza decompressione prevista. 3) Controllate che, nel gruppo che si appresta a scendere sott acqua, tutti abbiano il proprio computer. Il computer è uno strumento individuale, progettato per registrare ed interpretare il proprio comportamento, che non sarà mai al 100 % uguale a quello dei compagni di immersione. Questo è un punto assolutamente fondamentale. 4) Preparate in anticipo il piano d immersione e rispettatelo. Il fatto che il computer tenga costantemente la situazione sotto controllo, non vuol dire sentirsi autorizzati a non fare un piano, magari rivedibile, della nostra immersione. Tutti gli strumenti hanno la funzione Diveplan. Questa consente sia l esame dei tempi massimi di non decompressione alle varie profondità, relativamente alla miscela reimpostata, che, in alcuni modelli, la possibilità di inserire i dati dell immersione che vogliamo fare. Se usiamo il Nitrox, si evidenzieranno anche i limiti massimi di profondità, in relazione alla pressione Parziale massima di O2 che abbiamo preventivamente impostato. 5) Nel controllo preimmersione, necessario per qualsiasi gruppo, di qualsiasi livello, includete sempre un confronto tra i dati di pianificazione dei differenti computer. Gli elementi del gruppo devono controllare cosa http://www.sottacqua.info/2009_02/02_09_r17_didattica.htm (2 di 6)18.02.2009 9.42.16

dicono I singoli strumenti, sopratutto per le successive. Tutti gli strumenti hanno profili di base per immersione senza decompressione molto simili, ma non uguali. Se poi qualcuno ha introdotto fattori di aumento del conservativismo, le differenze possono diventare notevoli. Queste differenze non possono essere annullate, ciascuno deve seguire il proprio strumento, ma possono essere gestite uniformando il comportamento del gruppo allo strumento più penalizzante. 6) Verificate che lo strumento si accenda regolarmente, che la retroilluminazione, se presente e necessaria, sia attivata e soprattutto che ci sia abbastanza batteria per condurre a termine l immersione. Durante l immersione. 1) Tenete d occhio il display. Controllate sempre i dati che lo strumento fornisce. Ovviamente, come detto sopra, in particolare il tempo che manca alla curva, oltre che la profondità massima raggiunta. Non ignorate gli avvertimenti/allarmi, non sono stati progettati ed inseriti per gioco!! 2) Sia che siate in coppia o in gruppo, seguite sempre lo strumento più severo. Non ci sono rischi di sorta. Le differenze saranno comunque minime, ed i vari computer terranno conto singolarmente di permanenze più lunghe o più brevi alle varie quote. Questo no è un consiglio peregrino. Esistono differenti approcci nei computer, tutti validi e coerenti con se stessi, come si vede in fig 0. Alcuni dei più noti computer sul mercato danno curve molto simili, ma non uguali. 3) Quando siete a meno cinque minuti dalla curva diminuite la quota, fino a vedere il tempo residuo che si allunga. Questo è un punto fondamentale dell utilizzo del computer nell immersione ricreativa. E ci sono almeno due ottimi motivi per agire così. a. Prima di tutto è un modo per non complicare le cose a subacquei che abbiano computer diversi, come ho appena affermato qui sopra. Se vedete in fig 1 (dove ho messo http://www.sottacqua.info/2009_02/02_09_r17_didattica.htm (3 di 6)18.02.2009 9.42.16

in tabella le curve base di due ottimi computer, senza applicare conservativismi), noterete che il subacqueo 1 ha un computer leggermente più conservativo del subacqueo 2. P.es a 27 m di profondita il Sub 1 ha un tempo di curva di 19 min, mentre il sub 2 ne ha 23. Se il sub 2 porta a zero il tempo di non decompressione, il sub 1 è già da 4 min nella zona che richiede decompressione. Se invece il sub 2 si tiene a 5 minuti dalla curva e poi risale un poco, il sub con il computer più severo sarà comunque in curva, di poco, ma lo sarà. Tenete conto che non si tengono in considerazione penalizzazioni da maggiore conservativismo, freddo, fatica od altro. E giusto per farvi capire il vantaggio di seguire sempre il computer più penalizzante, e di risalire di qualche metro a 5 min dalla curva, il che vi protegge se non doveste seguire quest ultima regola. In fig 2 la rappresentazione grafica del concetto. La zona con le stelline è la zona di incertezza. b. La seconda ragione è certamente anch essa molto empirica, ma d altro lato tutta la subacquea è empirica. Le curve di sicurezza sono state calcolate con modelli matematici, non essendo a disposizione un vero modello fisiologico. Sono state applicate, controllate e migliorate in relazione al numero delle persone che non si facevano male utilizzandole. Comunque.. se andate a sfiorare la curva, vi mettete probabilmente al limitare tra la sovrasaturazione accettabile e la sovrasaturazione critica per uno o più compartimenti. E passate tutta l immersione a spingere su una curva teorica, che nessuno sa bene cosa sia e che probabilmente si presenta più come una fascia che come una curva. Mi rendo conto che sia un po difficile condividere con tutti questo concetto. Allora cerco di esprimerlo un po più semplicemente. Se voi state sempre a 5 minuti dalla curva, siete sicuri che nessuno dei vostri compartimenti sarà al limite della sovrasaturazione critica, quando la pressione dell azoto nei tessuti è così alta da condurre alla liberazione di bolle (in risalita ovviamente), se non effettuate decompressione, Se invece voi continuate fino allo zero della curva, andate al limite di questo confine,e riducete drasticamente i margini. Basta un rallentamento in risalita, un po di fatica o quant altro, e vi trovate in zona decompressione. Anzi, per ironia della sorte, vi staccate dal fondo a zero minuti dalla curva, quindi tecnicamente ancora in curva, e risalendo andate in zona decompressione! E la vostra reazione sarà: lo riporto al negoziante. Si è rotto. Invece aveva ragione il povero strumento! Per chi vuole una trattazione completa dell argomento, vi rimando al numero di febbraio 2005 della rivista Il Subacqueo, dove c è un bellissimo articolo di Stefano Ruia in proposito, da cui ho tratto ispirazione per queste ultime, importanti, considerazioni. 4) Fate sempre la prima immersione più profonda, diminuendo le quote con le successive. Così ci si tira dietro meno azoto residuo e se ne favorisce la liberazione secondo uno schema più naturale. 5) Tenete la parte più profonda di ciascuna immersione all inizio. Nella immersione multilivello, la lenta risalita dopo la massima profondità favorisce la liberazione http://www.sottacqua.info/2009_02/02_09_r17_didattica.htm (4 di 6)18.02.2009 9.42.16

dell azoto, assunto da alcuni tessuti, considerati più veloci negli scambi gassosi. In fig 3 un esempio di una buona immersione, che tiene conto di parecchi dei punti precedenti. 6) Non fate immersioni a yo-yo. Il continuo comprimere e decomprimere porta all aumento della formazione delle micro bolle. 7) Fate sempre una risalita controllata. Se state solo cambiando quota, andate piano, a qualche metro per minuto. Se state risalendo verso lo stop di sicurezza, date retta agli indici di velocità di risalita, che con chiarezza compaiono su tutti i computer in commercio. Comunque sappiate che ormai tutte le teorie convergono su valori di velocità di risalita di 9-10 m/min. Il controllo assoluto della velocità passa per l osservazione del vostro computer, ma risalire lungo la cima o la catena dell ancora aiuta. 8) Fermatevi sempre a 5 m per 5. Questa tappa precauzionale vi consente di liberarvi dell azoto più gradualmente, nonché di limitare il numero di microbolle in circolo al momento dell uscita. Non tutti i computer vi danno questa opzione. Bene, fatela comunque. In fig 4 alcuni sub in sosta di sicurezza. 9) Gli ultimi 5 metri, fino alla superficie, vanno fatti lentissimi, impiegate di più di un minuto e mezzo, per favore Dopo l immersione 1) Sciacquate subito in acqua dolce il vostro strumento. Anche se vi dovete immergere di nuovo a breve. 2) Se pianificate una seconda immersione, aspettate almeno 2 ore per farla. Ciò è opportuno per liberare l azoto residuo. Nel frattempo bevete abbondante acqua non gasata, per riportare a valori normali l idratazione. DAN Europe, che non credo abbia bisogno di presentazione da parte mia, sta studiando il fenomeno della corretta idratazione e dell impatto sulla malattia da decompressione. Le prime risultanze sono proprio nella direzione di staccare più possibile le due immersioni. Infatti il picco di disidratazione appare dopo la prima immersione, e se non si beve e non si aspetta un po, le nostre condizioni di idratazione sono insoddisfacenti. 3) Se terminate la giornata con 1 notturna, lasciate passare almeno 12 ore prima della immersione del mattino dopo. Capita anche che il computer vi dica che 12 ore dopo non siete completamente desaturati. Non fa nulla, lui sa quello che avete ancora in circolazione, ma per evitare accumuli pericolosi, aspettate le 12 ore di cui sopra. 4) Se vi state immergendo intensivamente, tutti i giorni con più immersioni/giorno, ogni 3 o 4 giorni fermatevi e riposate per 24 ore. 5) Se prevedete di tornare a casa in aereo, I recenti studi dicono di aspettare 24 ore dopo una immersione singola in curva di sicurezza, o 48 ore dopo una successiva od una immersione fuori curva. 6) Registrate subito l immersione sul vostro log book o sul pc. Se il computer vi piantasse a metà giornata, avreste tutti i riferimenti per calcolare una successiva a tabelle o con un altro computer. E poi è sempre una bella soddisfazione sapere quante e quali immersioni avete portato a compimento. Conclusioni In definitiva le conclusioni sono semplici. Il computer nella immersione ricreativa è la garanzia di potersi divertire, gestendo l immersione al meglio in termini di tempo di fondo e sicurezza. Ma, per favore, dategli retta, seguite le sue indicazioni e state in curva. Non cercate di arrangiare soluzioni che rimarranno solo vostre. Nel prossimo incontro analizzeremo un utilizzo un po più. spinto di questo strumento. nannicozzi@sottacqua.info http://www.sottacqua.info/2009_02/02_09_r17_didattica.htm (5 di 6)18.02.2009 9.42.16

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