REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI VIGONZA PIANO DELLE ACQUE



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Transcript:

REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI VIGONZA PIANO DELLE ACQUE RELAZIONE IDROLOGICA E IDRAULICA INDICE 1 PREMESSE... 4 2 DESCRIZIONE DELLA RETE IDROGRAFICA CONSORTILE... 4 3 VERIFICA DELLA RETE SCOLANTE... 12 3.1 GENERALITÀ... 12 3.2 DESCRIZIONE DELLA MODELLAZIONE IDRAULICA... 12 3.3 DEFINIZIONE DELL EVENTO PLUVIOMETRICO DI PROGETTO... 12 3.4 LA MODELLAZIONE DEL TERRITORIO... 16 3.5 MODELLO DEL BACINO DEL PIONCA... 17 3.5.1 SCHEMATIZZAZIONE MATEMATICA... 17 3.5.2 INDIVIDUAZIONE BACINI IMBRIFERI... 17 3.5.3 PARAMETRI IDRAULICI DI SIMULAZIONE... 20 3.5.4 I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ALLO STATO DI FATTO E CONFRONTO CON GLI ALLAGAMENTI PREGRESSI... 24 3.5.4.1 STATO DI FATTO DELLA RETE SUPERFICIALE E DI FOGNATURA.....27 3.5.4.2 PROFILI DI PIENA ALLO STATO DI FATTO PER TR 20 ANNI TP 3 ORE...32 1

3.5.4.3 PROFILI DI PIENA ALLO STATO DI FATTO PER TR 20 ANNI TP 1 ORE...35 3.6 MODELLO DEL BACINO DEL TERGOLA... 37 3.6.1 SCHEMATIZZAZIONE MATEMATICA... 37 3.6.2 INDIVIDUAZIONE BACINI IMBRIFERI... 38 3.6.3 PARAMETRI IDRAULICI DI SIMULAZIONE... 39 3.6.4 I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ALLO STATO DI FATTO E CONFRONTO CON GLI ALLAGAMENTI PREGRESSI... 44 3.6.4.1 STATO DI FATTO DELLA RETE SUPERFICIALE E DI FOGNATURA.....47 3.6.4.2 PROFILI DI PIENA ALLO STATO DI FATTO PER TR 20 ANNI TP 3 ORE...58 3.6.4.3 PROFILI DI PIENA ALLO STATO DI FATTO PER TR 20 ANNI TP 1 ORE...69 3.7 MODELLO DEL BACINO DESTRA BRENTA... 71 3.7.1 SCHEMATIZZAZIONE MATEMATICA... 71 3.7.2 I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ALLO STATO DI FATTO E CONFRONTO CON GLI ALLAGAMENTI PREGRESSI... 71 4 INTERVENTI DI PIANO... 73 4.1 DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI PER LA RISOLUZIONE DELLE CRITICITA RISCONTRATE MEDIANTE LA MODELLAZIONE MATEMATICA73 4.1.1 INTERVENTI SUL BACINO DEL PIONCA... 74 4.1.1.1 DESCRIZIONE DELLE OPERE PER LA RISOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE SUGLI SCOLI CONSORTILI...74 4.1.1.2 DESCRIZIONE DELLE OPERE PER LA RISOLUZIONE DELLE PROBLEMATICHE SULLA RETE DI FOGNATURA BIANCA...76 4.1.1.3 VERIFICA IDRAULICA NELLO SCENARIO DI COMPLETAMENTO DEGLI INTERVENTI PREVISTI...77 4.1.2 INTERVENTI SUL BACINO DEL TERGOLA... 83 4.1.2.1 DESCRIZIONE DELLE OPERE...83 4.1.2.2 VERIFICA IDRAULICA NELLO SCENARIO DI COMPLETAMENTO DEGLI INTERVENTI PREVISTI...88 4.1.3 INTERVENTI SUL BACINO DESTRA BRENTA... 102 4.1.3.1 DESCRIZIONE DELLE OPERE...102 2

4.1.3.2 VERIFICA IDRAULICA NELLO SCENARIO DI COMPLETAMENTO DEGLI INTERVENTI PREVISTI...102 5 APPENDICE: DESCRIZIONE DEL MODELLO DI CALCOLO EPA SWMM... 104 5.1 GENERALITÀ... 104 5.2 DESCRIZIONE MATEMATICA DEL MODELLO DI CALCOLO... 106 5.2.1 EQUAZIONI GENERALI... 106 5.2.2 SOLUZIONE GENERICA PER I TRATTI... 107 5.2.3 CALCOLO DELLE CARATTERISTICHE MEDIE DEI TRATTI... 109 5.3 DESCRIZIONE DEL PROCESSO FISICO DI FORMAZIONE DEI DEFLUSSI109 5.3.1 MECCANISMO DI GENERAZIONE DEI DEFLUSSI SUPERFICIALI... 110 5.3.2 FORMULAZIONE DEL MODELLO MATEMATICO... 111 3

1 PREMESSE Nell ambito della stesura del Piano delle Acque del Comune di Vigonza (VE), si sono analizzati con particolare attenzione gli aspetti idraulici riguardanti la rete idrografica gestita dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione. Inoltre sono state indagate le problematiche relative al deflusso idrico nelle reti di fognatura bianca con particolare riguardo alle aree maggiormente problematiche sotto tale aspetto, ovvero agli abitati di Vigonza, Peraga, Busa, Perarolo, San Vito ed alla zona industriale limitrofa al Fiume Brenta. Allo scopo è stato implementato un modello di simulazione idrologica ed idraulica che ha permesso: - La definizione delle criticità dei collettori consortili allo stato attuale, - La definizione delle criticità sulle reti di fognatura bianca - La definizione degli interventi di piano per la eliminazione delle criticità riscontrate. Per una completezza della simulazione idraulica si sono inoltre modellati alcuni fossati, aventi primaria importanza, anche se non gestiti dai Consorzi di Bonifica. La presente Relazione idrologica e idraulica tratta gli aspetti tecnici riguardanti le ipotesi assunte, i parametri idrologici di riferimento, la descrizione dei programmi di calcolo utilizzati per la modellazione ed i risultati delle elaborazioni compiute. 2 DESCRIZIONE DELLA RETE IDROGRAFICA CONSORTILE La rete idrografica del Comune di Vigonza è rappresentata nelle tavole allegate al presente piano. Il territorio Comunale si sviluppa principalmente a Nord del Fiume Brenta, all interno del comprensorio dei Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, derivante dall accorpamento degli ex Consorzi di Bonifica Dese Sile e Sinistra Medio Brenta, che ha competenze sulla gestione e manutenzione dei corsi d acqua principali demaniali e di importanza per la bonifica. Una piccola porzione territoriale, la frazione di San Vito, risulta ubicata a Sud del Brenta, nel territorio gestito dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione (ex Bacchiglione Brenta). 4

La rete idrografica superficiale è inoltre formata da una serie di corsi d acqua minori che, a seconda della loro ubicazione, sono gestiti e mantenuti in efficienza idraulica dal Comune (fossi lungo le strade comunali), dalla Provincia (fossi lungo le strade provinciali), dalla società Autostrade S.p.A. (fossi lungo la rete autostradale) e dai privati (fossi a confine tra proprietà private). Il territorio comunale di Vigonza appartiene ai seguenti bacini sottobacini idrografici: - Consorzio Acque Risorgive o Sottobacino dello scolo Pionca o Sottobacino del Fiume Tergola - Consorzio Bacchiglione o Sottobacino Destra Brenta Si descrivono di seguito le principali caratteristiche idrografiche dei canali interessanti il Comune di Vigonza. Sottobacino dello scolo Pionca: - Scolo Pionca: rappresenta uno dei principali canali consortili afferenti al Naviglio Brenta. Nasce dalla confluenza tra Pionchetta Nord e Pionchetta Sud, in comune di Vigonza nei pressi di Barbariga, per poi uscire dal territorio comunale di Vigonza e proseguire in direzione Est attraverso i territori di Pianiga, Dolo e Mira, fino ad immettersi in Naviglio Brenta in località Mira Porte. - Il territorio a Nord del corso principale del Pionca, caratterizzato dalla presenza del graticolato romano, è drenato da quattro corsi d acqua con andamento Ovest-Est che traggono origine da derivazioni irrigue sul Tergola per immettersi infine in Pionca a valle del Comune di Pianiga ed attraversando i comuni di Villanova di Camposampiero, Pianiga, Mirano e Mira. Si distinguono così. Da Nord a Sud lo scolo Cognaro, lo scolo Volpin (che riceve il Cognaro nei pressi di Ballò Mirano), il Cavin Maggiore ed il Cavinello (che si immette in Cavin Maggiore nei pressi della zona industriale di Pianiga). - Dal Cavinello, trae origine mediante una derivazione irrigua lo scolo Bolengà che scorre al confine Nord di Vigonza, in direzione Est fino ad immettersi in Pionca nei pressi di Barbariga. 5

- Il territorio comunale a Nord del capoluogo di Vigonza e dell abitato di Peraga, è drenato dagli scoli Pionchetta Nord e Pionchetta Sud, che confluendo nei pressi di Barbariga danno origine all asta principale dello scolo Pionca. - Altro scolo di primaria importanza è la Fossa Crea che trae origine da una derivazione irrigua sul Tergola nei presi dell abitato di Pionca. Prosegue quindi in direzione Est fino al cimitero di Via Paradisi da dove trae origine la Pionchetta Sud. Poco più a valle la fossa Crea si biforca in due rami, quello nord denominato Fossa Crea Vecchia, attraversa il capoluogo di Vigonza, mentre quello Sud scorre parallelo al Fiume Tergola per riunirsi all altro ramo a valle del centro abitato. La fossa Crea passa quindi la linea ferroviaria e procede verso Est fino a Via Barbariga. Mediante un manufatto di regolazione, la Fossa Crea, in condizioni di piena, viene quindi deviata verso Sud fino ad immettersi nello scolo Tergolino. - La fascia densamente urbanizzata presente tra Rio dell Arzere e Brenta, con le importanti frazioni di Busa, Perarolo e Capriccio, viene drenata dallo Scolo Perarolo. Tale corso d acqua trae origine dal sistema tubato di acque bianche di Busa e Perarolo, scorre in direzione Est sottopassando l Autostrada, costeggia quindi il Rio dell Arzere sottopassandolo mediante una botte a sifone poco prima del nodo idraulico di Briglia Salgarelli. A valle della botte, il canale prende il nome di Salgarelli e percorre un territorio prettamente agricolo fino a ricevere il Reme Alto in sinistra orografica e diventare quindi lo scolo Tergolino. Dallo scolo Perarolo, poco a monte della botte a sifone sul Rio dell Arzere, nasce lo scolo Lovara che abbandona subito il territorio comunale, dirigendosi verso il Canale Veraro e quindi il Naviglio Brenta. - Il Tergolino rappresenta il principale affluente di sinistra del Pionca nel quale si immette a valle del Taglio di Mirano dopo aver attraversato i territori comunali di Stra, Fiesso d Artico, Dolo e Mira. - La zona agricola racchiusa tra i corsi d acqua pensili del Tergola e del Rio dell Arzere, a valle della linea ferroviaria, viene drenata dallo scolo Reme Alto che confluisce nello scolo Salgarelli dando così origine al Tergolino. - Nei pressi di Via Barbariga, il Tergolino riceve da Sud lo scolo Giardini Reali, che, provenendo da Stra, entra il comune di Vigonza sottopassando mediante una botte a sifone il Rio Serraglio. 6

Sottobacino del Fiume Tergola: - Fiume Tergola: rappresenta uno dei principali corsi d acqua afferenti al Naviglio Brenta. Nasce nei pressi di Bassano del Grappa e scorre per circa 36 km con andamento Nord- Sud fino a confluire al nodo idraulico di Briglia Salgarelli, intersezione tra Tergola, Rio dell Arzere, Rio Serraglio e Canale Veraro. A seconda della gestione attuata dal Genio Civile di Venezia al nodo idraulico, le acque vengono quindi immesse o in Naviglio nei pressi di Stra o nello scolo Serraglio (con successivo recapito sempre in Naviglio nei pressi di Mira). Il fiume Tergola nasce da acque di risorgive e drena un ampio territorio fino al nodo idraulico di Torre dei Burri in comune di San Giorgio delle Pertiche, dove riceve lo scolo Vandura ed il Tergolino in sinistra orografica e sottopassa il Torrente Muson dei Sassi. A valle del nodo di Torre dei Burri, lo scolo Tergola risulta arginato e non riceve direttamente altri apporti se non dagli affluenti presenti in destra e di seguito brevemente descritti. - Nei pressi di Sant Andrea, nell estremità Nord-Orientale del comune di Vigonza, il Tergola, a valle del Molino, si sdoppia in due rami: il Tergola (ramo sinistro) ed il Tergola Vecchio (ramo destro). Il ramo vecchio prosegue verso Sud per circa 6 km al confine comunale e quindi piega verso Est per ricongiungersi al fiume Tergola in località Cave Bettanini. - Il bacino racchiuso tra Tergola e Tergola Vecchio è drenato dallo Scolo Negrisia. Tale canale consortile nasce da una derivazione irrigua sul Tergola nei pressi di Via Gerla e scorre in direzione Sud verso l abitato di Codiverno che viene attraversato mediante un lungo tombinamento con tubazioni in calcestruzzo da 1200 mm. A valle di Codiverno il Negrisia riprende a scorrere verso Sud a cielo aperto fino in località Cave Bettanini dove sottopassa il ramo vecchio del Tergola mediante una botte a sifone. Parallelamente alla botte a sifone, il consorzio di bonifica ha recentemente realizzato uno scarico diretto in Tergola Vecchio in modo da alleggerire, quando i livelli nel Tergola lo consentono, lo scolo Negrisia nel tratto a valle della Botte. Attraversato il Tergola Vecchio, il Negrisia entra in Comune di Cadoneghe e quindi piega verso Est fino ad immettersi nel Tergola nei pressi di Peraga. - Nel territorio racchiuso tra Tergola Vecchio e Tergola, lo scolo Negrisia riceve in sponda destra, dapprima il Fosso Marcato, quindi, a sud di Codiverno, il Canale Mergolino (con il suo affluente scolo Codogno). In sinistra orografica il Negrisia riceve invece nei pressi della botte a sifone, lo scolo Carinaldi. 7

- Altro principale affluente di destra del Fiume Tergola è il Rio dell Arzere che drena un ampia porzione di territorio compresa tra il Tergola a Nord-Est, il Muson dei Sassi ad Ovest ed il Brenta a Sud. Il rio dell Arzere entra in Vigonza nei pressi di via Bagnoli; riceve in destra lo scolo Cadoneghe presso la zona industriale di Via Arrigoni, quindi sottopassa la S.R. 515 e la ferrovia. Prosegue quindi in direzione Sud-Est, in condizioni di modesta pensilità, su territori agricoli, sottopassando l autostrada per immettersi infine nel Fiume Tergola nei pressi del nodo idraulico di Briglia Salgarelli. - Lo scolo Cadoneghe rappresenta il principale affluente del Rio dell Arzere in destra orografica, drenando un ampia porzione di territorio, densamente abitata, in comune di Cadoneghe. - Altri affluenti del Rio dell Arzere, di minore sviluppo sono lo scolo Bagnoletti che scorre al confine tra Vigonza e Cadoneghe e le Basse di Peraga, che drenano parte del territorio compreso tra Tergola e Rio dell Arzere a Sud di Peraga. Sottobacino Destra Brenta: - Il territorio di Vigonza a Sud del Brenta, gestito dal Consorzio di Bonifica Bacchiglione, è drenato dallo scolo Prolungamento Noventana che nasce in località San Vito, procede lungo il confine comunale e quindi esce in Comune di Noventa Padovana e prosegue sottopassando dapprima il Piovego per poi confluire nella rete di bonifica che va a formare lo scolo Fiumazzo che recapita le acque in Laguna attraverso la Botte di Lova in comune di Campagna Lupia. Oltre ai citati collettori, i Consorzi di Bonifica hanno ereditato dalla Regione Veneto la gestione di tutte le "Acque Pubbliche", catastalmente individuate con una doppia linea continua che identifica il corso d acqua. Nell ottica di una progettazione territoriale complessiva pertanto, la realizzazione di interventi idraulici strutturali sui corsi d acqua principali, anche fuori del territorio comunale, risulta di beneficio all intera asta fluviale, e di conseguenza a tutto il bacino idraulico ad essa afferente. Vale la pena pertanto ricordare i principali interventi realizzati, o in corso di progettazione, che portano beneficio idraulico ai bacini dei corsi d acqua principali che attraversano il territorio Comunale di Vigonza: 8

Consorzio di Bonifica Acque Risorgive: - Riassetto idraulico e rinaturalizzazione dell asta principale dello scolo Pionca nei comuni di Mira, Dolo, Pianiga e Mirano. L intervento, attualmente in fase di ultimazione, prevedeva il completo risezionamento dello scolo Pionca a partire da Cazzago (Pianiga) fino alla confluenza in Naviglio Brenta al duplice scopo di eliminare le criticità idrauliche dell asta principale del corso d acqua e di limitare l apporto di inquinanti in Laguna di Venezia mediante la creazione di bacini di fitodepurazione - Escavo e sistemazione dello scolo Perarolo nei comuni di Vigonza e Stra. L intervento, progettato nel 1997 ed ultimato nel 2005 prevedeva l allargamento della sezione di deflusso dello scolo consortile Perarolo per limitare le criticità idrauliche dello stesso. - Ricalibratura e sistemazione idraulica di un tratto insufficiente del collettore "Rio dell'arzere. I lavori recentemente ultimati prevedevano il risezionamento del corso d acqua nel Comune di Cadoneghe e nel primo tratto del comune di Vigonza fino a Via Arrigoni. Consorzio di Bonifica Bacchiglione: - Nuova inalveazione e nuovo impianto idrovoro Scolo Noventana. I lavori sono in fase di ultimazione e prevedono un alleggerimento con scolo meccanico in Brenta dello scolo Noventana, in comune di Noventa Padovana, con beneficio idraulico per la zona di San Vito di Vigonza. 9

Figura 2-1: carta dei bacini principali 10

Figura 2-2: carta della rete idrografica 11

3 VERIFICA DELLA RETE SCOLANTE 3.1 GENERALITÀ Partendo sulla base delle conoscenze acquisite mediante la analisi della documentazione esistente e con i rilievi in campo effettuati, è stato possibile simulare, a mezzo di opportuni strumenti matematici, il funzionamento delle reti idriche a cielo aperto e tubate. Tale analisi permettono di definire scientificamente le aree di criticità idraulica e le cause che le generano. Inoltre lo strumento implementato permetterà di simulare il comportamento della rete idrica negli scenari futuri con la realizzazione di interventi per la mitigazione idraulica delle sofferenze. 3.2 DESCRIZIONE DELLA MODELLAZIONE IDRAULICA Per la simulazione idraulica delle reti si è utilizzato il modello EPA SWMM 5.14, che risolvendo le equazioni di De Saint Venant a moto vario, consente di verificare il comportamento dei canali e delle condotte a seguito di un evento pluviometrico di progetto. A tal scopo la rete è stata schematizzata come una sequenza di nodi e tronchi. Le caratteristiche geometriche dei canali sono state ricavate dai sopralluoghi compiuti in campagna che hanno permesso di assegnare quote e sezioni trasversali medie agli elementi della schematizzazione matematica. I bacini imbriferi afferenti ai diversi tronchi e nodi della rete sono stati anch essi schematizzati, caratterizzandoli in base alla forma, alle dimensioni, alla percentuale di territorio urbanizzato ed alla tipologia del suolo. Per la trattazione teorica del modello utilizzato si rimanda alla appendice. 3.3 DEFINIZIONE DELL EVENTO PLUVIOMETRICO DI PROGETTO Per ciò che attiene alla valutazione degli eventi pluviometrici estremi, a seguito della precipitazione calamitosa del 26.09.2007, nel Settembre 2008, il Commissario Delegato per l Emergenza concernente gli eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto (OPCM n. 3621 del 18.10.2007), ha definito le nuove curve segnalatrici di possibilità pluviometrica di riferimento nel territorio. 12

Il Bacino idrografico del Pionca, all interno del quale ricade il Comune di Vigonza, può essere suddiviso in due zone omogenne dal punto di vista delle precipitazioni: - Zona Costiera sud-est: comuni di Fiesso d Artico, Mirano, Pianiga, Stra - Zona Sud-Ovest: comuni di Santa Maria di Sala, Vigonza, Villanova di Camposampiero Per il bacino del Tergola ci si è invece riferiti alla sola Zona Sud-Ovest. Per il territorio in esame la curva è: a h t c ( t + b) con t in minuti dove, numericamente si ha: Zona SE: Tr a b c 5 anni 27,2 13,5 0,820 10 anni 31,4 14,4 0,816 20 anni 35,2 15,3 0,809 50 anni 39,7 16,4 0,800 13

Zona SW: Tr a b c 5 anni 26,9 11,9 0,835 10 anni 30.9 12.6 0.830 20 anni 34.4 13.3 0.823 50 anni 38.6 14.2 0,812 Per la definizione del rischio idraulico del territorio si sono indagati tre eventi meteorologici correlati ad un tempo di ritorno di 20 anni e durata di 1, 3 e 8 ore. La precipitazione di 1 ora risulta infatti critica per i sistemi tubati ed i sottobacini di piccole dimensioni; la durata di 8 ore risulta pari al tempo di corrivazione dell intero bacino del Pionca, del Tergola e del Rio dell Arzere ed è pertanto critica per le aste terminali dei collettori; la precipitazione intermedia di 3 ore risulta critica per i bacini di media estensione e pertanto per i collettori affluenti alle aste principali del Pionca, del Tergolino e del Tergola. Utilizzando le curve di possibilità pluviometrica estrapolate dagli studi statistici eseguiti dal Commissario Delegato per l Emergenza concernente gli eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto nel Settembre 2007, si ottengono i seguenti valori: Bacino Altezza di pioggia (mm) con durata 1 ora Altezza di pioggia (mm) con durata 3 ore Altezza di pioggia (mm/h) con durata 8 ore Sud - Est 64.0 88,8 111.6 Sud - Ovest 60.2 81.3 100.3 Bacino Intensità di pioggia (mm/h) con durata 1 ora Intensità di pioggia (mm/h) con durata 3 ore Intensità di pioggia (mm/h) con durata 8 ore Sud - Est 64.0 29.6 14.0 Sud - Ovest 60.2 27.1 12.5 14

Infine per si è assegnata una precipitazione di 5 mm/ora per le 6 ore precedenti l evento in modo da simulare una condizione di saturazione del terreno prima del verificarsi della precipitazione critica. Per la schematizzazione idrologica dei bacini a monte del territorio comunale ed in particolare del Fiume Tergola, del rio dell Arzere e dello Scolo Cadoneghe, il modello idrologico implementato è stato tarato sulla base degli idrogrammi di piena ricavati dagli studi pregressi ed in particolare: - Per il Fiume Tergola: Studio idraulico mediante un modello matematico per la simulazione degli eventi di piena lungo le aste dei corsi d acqua dell area pedemontana in sinistra Brenta e confluenti nel Muson dei Sassi Regione Veneto, Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile Prof. Luigi D Alpaos, dicembre 2003 - Per il Rio dell Arzere: Progettazione relativa ai lavori di riassetto della rete scolante del sottobacino del Rio dell Arzere nei comuni di Vigonza, Cadoneghe e Campodarsego Consorzio di Bonifica Sinistra Medio Brenta NET Engineering Ottobre 2005 - Per lo scolo Cadoneghe: Studio di fattibilità per la riqualifica funzionale dello scolo Cadoneghe Comuni di Cadoneghe e Vigonza Studio Ing. Giuseppe Baldo Maggio 2007 15

3.4 LA MODELLAZIONE DEL TERRITORIO Per la modellazione matematica della rete si sono implementati tre modelli distinti: - Il primo per il bacino del Pionca con modellazione degli scolo Pionca, Cognaro, Volpin, Cavin Maggiore, Caninello, Bolengà, fossa Crea, Pionchetta Nord, Pionchetta sud, Reme Alto, Perarolo, Salgarelli e Tergolino e delle fognature bianche degli abitati di Vigonza, Peraga, Busa, Perarolo, Capriccio. - Il secondo per il bacino del Tergola con modellazione degli scoli Tergola, Tergola Vecchio, Rio dell Arzere, Cadoneghe, Bagnoletti, Basse di Peraga, Negrisia, Mergolino e Corinaldi e delle fognature della zona industriale. - Il terzo per la modellazione del sistema di smaltimento delle acque bianche di San Vito. 16

3.5 MODELLO DEL BACINO DEL PIONCA 3.5.1 SCHEMATIZZAZIONE MATEMATICA Schematizzazione in 1361 nodi, 1368 tronchi e 1 scarico (uscita del Pionca in Naviglio Brenta): PIONCA PERAGA VIGONZA PERAROLO Figura 3-1: Schematizzazione della rete di calcolo del bacino del Pionca 3.5.2 INDIVIDUAZIONE BACINI IMBRIFERI Si definisce bacino idrografico o bacino tributario apparente l entità geografica costituita dalla superficie scolante sottesa ad una sezione trasversale di un corso d acqua. Nel linguaggio tecnico dell idraulica fluviale la corrispondenza biunivoca che esiste tra sezione trasversale e bacino idrografico si esprime affermando che la sezione sottende il bacino, mentre il bacino idrografico è sotteso alla sezione. L aggettivo apparente si riferisce alla circostanza che il bacino viene determinato individuando, sulla superficie terrestre, lo spartiacque superficiale senza tenere conto che particolari formazioni geologiche potrebbero provocare in profondità il passaggio di volumi idrici da un bacino all altro. In maniera molto efficace Puglisi ha definito il bacino idrografico come il luogo dei punti da cui le acque superficiali di provenienza meteorica ruscellano verso il medesimo collettore. In altri termini il bacino idrografico è l unità fisiografica che raccoglie i deflussi superficiali, originati 17

dalle precipitazioni che si abbattono sul bacino stesso, che trovano recapito nel corso d acqua naturale e nei suoi diversi affluenti. I principali sottobacini idrografici individuati, facenti capo ai corsi d acqua principali sono rappresentati nella sottostante figura. L esatta individuazione dei bacini imbriferi è avvenuta mediante sopralluoghi in campagna per la individuazione dei principali versi di deflusso e degli spartiacque. 18

Figura 3-2: individuazione dei bacini imbriferi 19

Figura 3-3: schematizzazione bacini imbriferi di calcolo 3.5.3 PARAMETRI IDRAULICI DI SIMULAZIONE I principali parametri di simulazione idraulica utilizzati sono i seguenti: - Scabrezza canali: 0.033 s/m^(1/3) (0.05 per il fosso privato al confine comunale con Noale in condizioni di scarsa manutenzione) - Scabrezza tubazioni: 0.016 s/m^(1/3) - Coefficiente di perdita di carico imbocco+sbocco tombinamenti: 1.5 - Costante decadimento Horton: 4 - Invasi superficiali aree pavimentate: 3 mm - Invasi superficiali aree permeabili: 20 mm Come condizioni al contorno si è assunto un livello di piena del Naviglio Brenta pari a 2.2 m slm. 20

Per ciò che attiene il modello di filtrazione, il territorio è stato suddiviso, sulla base della pedologia, in 3 diverse classi con i seguenti parametri: Tipologia terreno f c (mm/h) f o (mm/h) d s (mm) Permeabilità media 150 13 10 Permeabilità alta 200 17 10 Permeabilità bassa 100 10 10 Per ciò che attiene il modello di filtrazione dello scolo Pionca, il territorio a livello pedologico si presenta caratteristiche di media permeabilità (terreni MOG1 CPC1, indicati in marrone chiaro ed azzurro chiaro nella seguente carta pedologica), con fasce argillose (ZRM1 BRV1 VGO1, colore marrone scuro) e zone sabbiose a margine del bacino, lungo lo scolo Tergola (CMS1- VDC1, rosa). Figura 3-4: carta del drenaggio dei terreni con individuazione del bacino del Pionca (giallo) e dei confini comunali di Vigonza (rosso) 21

Come si osserva dalle figure successive, a ciascun bacino è stato associato un grado di impermeabilità legato alla configurazione del territorio e alla presenza o meno di zone impermeabili quali strade, piazzali dipendenti dal locale uso del suolo. In generale il territorio è di tipo agricolo e, di conseguenza, molto permeabile (la percentuale impermeabile varia tra 3 e 5%). Le zone dove la forte urbanizzazione ha portato a ridurre le aree dove è possibile l infiltrazione sono concentrate in corrispondenza dei centri abitati e delle zone industriali. In queste aree si riscontra un impermeabilizzazione variabile tra 20 e 70%. Figura 3-5: Schematizzazione del grado di impermeabilità associato ai bacini. 22

Figura 3-6: particolare della schematizzazione nelle aree urbane 23

3.5.4 I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ALLO STATO DI FATTO E CONFRONTO CON GLI ALLAGAMENTI PREGRESSI Dall analisi delle simulazioni matematiche condotte sul bacino del Pionca si sono evidenziate numerose criticità concentrante sia lungo gli scoli superficiali che nelle fognature dei centri abitati e delle aree produttive e commerciali. In particolare gli scoli in Comune di Vigonza, interessati da fenomeni di esondazione sono: - Lo scolo Pionchetta Nord - Lo scolo Cavinello nei pressi dell abitato di Pionca - Lo scolo Perarolo e le fognature bianche ad esso afferenti. A livello più ampio, la modellazione dell intero bacino idrografico dello scolo pionca ha evidenziato: - Criticità diffuse sugli scoli Cognaro, Volpin, Cavinello e Cavin Maggiore, interessanti i Comuni Villanova di Camposampiero, Santa Maria di Sala, Pianiga e Dolo. - Si riscontrano criticità nella zona di Strà lungo il collettore Giardini Reali. - Gli interventi di ricalibratura idraulica e rinaturalizzazione dello scolo Pionca, attualmente in fase di completamento, intrapresi dal Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, eliminano le criticità dell asta terminale dello scolo Pionca nei Comuni di Pianiga, Mira e Mirano, ma i benefici non si risentono nel territorio comunale di Vigonza, ubicato molti chilometri a monte delle aree oggetto dei lavori. La precipitazione critica per i collettori in comune di Vigonza appartenenti al bacino del Pionca ha una durata di 3 ore, le simulazioni mostrano infatti segni di sofferenza in rete sia in corrispondenza agli scoli superficiali sia nella rete di fognatura, anche se quest ultima risulta maggiormente colpita da precipitazioni di durata 1 ora. Una pioggia di 8 ore risulta avere effetti minori in termini di criticità. Il confronto dei risultati del modello con le aree effettivamente allagatesi negli anni dal 1995 al 2010 ha permesso di evidenziare una buona corrispondenza tra i valori matematici del modello e gli eventi accaduti nel passato, come è possibile vedere dall immagine successiva nella quale sono riportati i risultati del modello per una precipitazione di 3 ore. 24

Figura 3-7: Sovrapposizione della carta degli allagamenti verificatesi negli ultimi 15 anni e dei risultati del modello idraulico relativo ad una precipitazione di 3 ore per il bacino del Pionca 25

Il bilancio complessivo dell intero bacino mostra come a fronte di una portata prodotta di circa 140 mc/s, una parte pari a 40 mc/s defluisce alla sezione di chiusura posta in corrispondenza a briglia Salgarelli e una parte pari ad una punta istantanea di 20 mc/s esonda, la rimanenza viene laminata nel sistema idrografico. Il grafico successivo è relativo alla risposta del bacino in corrispondenza ad una precipitazione di 3 ore critica sia per la rete di drenaggio superficiale che per quella di fognatura. Figura 3-8: Bilancio complessivo del bacino del Pionca. Nei paragrafi successivi viene presentata un analisi dettagliata dei risultati delle simulazioni a 1, 3 e 8 ore con descrizione dei profili e delle criticità riscontrate relativamente al bacino del Pionca. 26

3.5.4.1 STATO DI FATTO DELLA RETE SUPERFICIALE E DI FOGNATURA - Scoli Cognaro, Volpin e Cavin Maggiore: non si riscontrano criticità in Comune di Vigonza. Gli scoli sono altresì critici, per la presenza di numerosissimi attraversamenti per accesso alle abitazioni, con fenomeni di esondazione per durate di precipitazione di 3 ore, nei territori comunali di Valle (Santa Maria di Sala e Pianiga) - Scolo Cavinello: presenta, per precipitazioni intense (1 ora), criticità nei pressi della frazione di Pionca, dovute alla presenza di attraversamenti e passaggi carrabili sottodimensionati (CRITICITA 13). Lo scolo risulta inoltre critico, con estese esondazioni possibili nei territori di valle (Pianiga). - Pionchetta Nord: Rappresenta, assieme allo scolo Bolengà, il ricettore delle acque generate dalla estesa zona industriale di Mellaredo in comune di Pianiga. Il collettore risulta avere alcuni tombinamenti totalmente inadeguati, per dimensioni, alla portata generata dal bacino a seguito dell espansione della zona industriale. Si verificano pertanto numerosi punti di esondazione con precipitazioni di durata 1 ora e soprattutto di durata 3 ore (CRITICITA 11). - Bolengà: Analogamente alla Pionchetta Nord, i numerosi attraversamenti non adeguati provocano esondazioni nel territorio al confine tra Pianiga e Vigonza (CRITICITA 12). - Pionchetta Sud: non si evidenziano problematiche di esondazione. Il tombinamento di attraversamento dell abitato di Vigonza risulta avere un funzionamento in pressione durante la piena, con possibili impedimenti allo scarico delle acque dal piano campagna verso il collettore. - Scolo Pionca: nel tratto in Comune di Vigonza non si riscontrano le criticità che sono presenti tuttavia nel tratto più a valle in Comune di Pianiga. - Fossa Crea e Fossa Crea Vecchia: il sistema idrografico risulta al limite della propria capacità, con funzionamento in pressione dei tombinamenti presenti nell abitato di Vigonza. Tuttavia non si verificano esondazioni se non in alcune aree depresse nei presi del cimitero a Nord di Peraga (CRITICITA 10). - Reme Alto: Il collettore risulta al limite della capacità di portata senza tuttavia presentare punti di esondazione - Scolo Perarolo: il canale consortile appare critico soprattutto con precipitazioni di durata 3 ore, con estese esondazioni. La presenza di numerosi attraversamenti sottodimensionati non consente infatti un deflusso naturale delle acque provocando innalzamenti dei livelli 27

non compensati dai recenti interventi di risezionamento eseguiti dal Consorzio di Bonifica acque Risorgive (CRITICITA 9).. - Sistema fognario di Peraga: le acque bianche del centro di Peraga, attraverso una rete fognaria, recapitano le acque in un fossato privato e quindi alla Fossa Crea. La presenza di restringimenti sulle tubazioni e l inadeguatezza e la scarsa manutenzione del fossato di scarico, comportano possibili allagamenti nell area urbana con precipitazioni intense di durata 1 ora (CRITICITA 14).. - Sistema fognario di Perarolo: la fortissima espansione urbana dell area di Perarolo e della fascia produttiva e commerciale lungo la sponda sinistra del Brenta ha messo in uno stato di notevole sofferenza idraulica il sistema tubato di smaltimento delle acque bianche verso lo scolo Perarolo. In particolare estesi allagamenti si riscontrano con tutte le durate di precipitazione analizzate (ovviamente con criticità maggiori per piogge di 1 ora). L area maggiormente critica risulta essere l asse di Via Diaz (CRITICITA 8). - Sistema fognario di Vigonza: alcuni collettori di primaria importanza presentano funzionamento in pressione per precipitazioni intense. Tuttavia non si riscontrano problematiche di esondazione. Figura 3-9: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 30 min dall inizio dell evento di durata 3 ore. Si verifica la prima esondazione a Perarolo lungo Via Diaz e Via Atene, oltre che in Comune di Strà 28

Figura 3-10: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 3 ore dall inizio dell evento di durata 3 ore. Si evidenziano diffuse esondazioni nei punti critici evidenziati lungo Cognaro, Volpin, Cavin Maggiore e Cavinello (esternamente al Comune di Vigonza), sul Bolengà e Pionchetta Nord e principalmente sullo scolo Perarolo e nella rete tubata ad esso afferente. Figura 3-11: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 5 ore dall inizio dell evento di durata 3 ore. Si nota la permanenza di criticità a Perarolo. 29

Figura 3-12: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 3 ore dall inizio dell evento di durata 3 ore. Dettaglio del sistema di drenaggio urbano. Figura 3-13: Portate e punti di esondazione a 3 ore dall inizio della precipitazione di durata 3 ore. 30

Figura 3-14: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 1 ora dall inizio dell evento di durata 1 ora. Si evidenzia l aumento delle criticità nella rete tubata di Perarolo, le esondazioni nell abitato di Peraga e di Pionca. Figura 3-15: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 8 ore dall inizio dell evento di durata 8 ora. Si evidenziano esondazioni esclusivamente nei punti già interessati da problemi in presenza di eventi minori nell abitato di Perarolo. 31

3.5.4.2 PROFILI DI PIENA ALLO STATO DI FATTO PER TR 20 ANNI TP 3 ORE Noalese Pionca Figura 3-16: Profilo di piena ventennale Scolo Pionchetta Nord. Si evidenziano le perdite di carico nei tombinamenti a valle della S.R. Noalese Fossa Crea Noalese Pionca Figura 3-17: Profilo di piena ventennale Pionchetta Sud. Non si evidenziano criticità se non il funzionamento in pressione del tombinamento della Noalese 32

Stacco Fossa Crea Vecchia Immissione Fossa Crea Vecchia Tergolino Pionchetta Sud Figura 3-18: Profilo di piena ventennale della Fossa Crea. Si noti la notevole perdita di carico dell attraversamento nei pressi del cimitero allo stacco della Pionchetta Sud. Tale attraversamento può causare esondazioni nel caso di precipitazioni di minore durata e maggiore intensità. Figura 3-19: Profilo di piena ventennale Fossa Crea Vecchia. I tombinamenti presentano un funzionamento in pressione, ma non si verificano fenomeni di esondazione. 33

Figura 3-20: Profilo di piena ventennale dello scolo Reme Alto. Si può notare il grado di riempimento, al limite dell esondazione, nel tratto più a monte. Botte Figura 3-21: Profilo di piena ventennale dello scolo Perarolo. Si evidenzia il completo riempimento dello scolo e la presenza di notevoli perdite di carico negli attraversamenti e nella botte a sifone al di sotto del Rio dell Arzere. 34

3.5.4.3 PROFILI DI PIENA ALLO STATO DI FATTO PER TR 20 ANNI TP 1 ORE Le simulazioni compiute evidenziano un generale miglioramento della situazione idraulica con una precipitazione oraria rispetto ad una precipitazione di durata 3 ore. L unico peggioramento si ha sulla parte urbana dello scolo Perarolo. Il canale consortile risulta minormente sollecitato rispetto alla situazione precedentemente analizzata (Tp=3 ore). Figura 3-22: Profilo di piena ventennale dello scolo Perarolo con Tp 3 ore. Si evidenzia inoltre una criticità sullo scolo Cavinello nell abitato di Pionca, dovuta alla presenza di tombinamenti sottodimensionati. 35

Figura 3-23: Profilo di piena ventennale scolo Cavinello in Comune di Vigonza. 36

3.6 MODELLO DEL BACINO DEL TERGOLA 3.6.1 SCHEMATIZZAZIONE MATEMATICA La rete idrografica è stata schematizzata nei seguenti elementi di calcolo: - 365 nodi idraulici; - 367 tronchi di cui 192 tombinati; - 1 punto di scarico in corrispondenza a Briglia Salgarelli, intersezione tra Tergola, Rio dell Arzere, Rio Serraglio e Canale Veraro. CODIVERNO PERAGA ZONA INDUSTRIALE Figura 3-24: Schematizzazione della rete di calcolo del bacino del Tergola. 37

3.6.2 INDIVIDUAZIONE BACINI IMBRIFERI Come nel caso del bacino del Pionca, anche per il bacino del Tergola l esatta individuazione dei bacini imbriferi è avvenuta mediante sopralluoghi in campagna per la individuazione dei principali versi di deflusso e degli spartiacque. Complessivamente si sono individuati 83 bacini rappresentati nella figura successiva in relazione al loro grado di impermeabilità. Tra questi bacini, tre rappresentano i territori afferenti rispettivamente al fiume Tergola, al Rio dell Arzere e allo scolo Cadoneghe che pur non ricadendo in comune di Vigonza contribuiscono alla formazione della portata di piena che interessa i citati corsi d acqua. Figura 3-25: Schematizzazione dei bacini imbriferi. 38

3.6.3 PARAMETRI IDRAULICI DI SIMULAZIONE I parametri di simulazione utilizzati sono perlopiù i medesimi descritti per lo scolo Pionca, in particolare: Per ciò che attiene il modello di filtrazione, il territorio a livello pedologico si presenta piuttosto omogeneo e caratterizzato da condizioni di media permeabilità (figura seguente); i terreni, prevalentemente costituiti da limi e argille possono essere descritti dalle costanti seguenti: - f c = 120; - f 0 = 10; - d s = 7. 39

Figura 3-26: Carta del drenaggio dei terreni, l area modellata ricade in terreni tipo limoso a media permeabilità. Come si osserva dalle figure successive, a ciascun bacino è stato associato un grado di impermeabilità legato alla configurazione del territorio e alla presenza o meno di zone impermeabili quali strade, piazzali dipendenti dal locale uso del suolo. In generale il territorio è di tipo agricolo e, di conseguenza, molto permeabile (la percentuale impermeabile varia tra 3 e 5%). Le zone dove la forte urbanizzazione ha portato a ridurre le aree dove è possibile l infiltrazione sono concentrate a sud in corrispondenza alla zona industriale di Vigonza e 40

localmente nella zona centrale all altezza dell abitato di Codiverno. In queste aree si riscontra un impermeabilizzazione variabile tra 20 e 70%. Figura 3-27: Schematizzazione del grado di impermeabilità associato ai bacini. 41

Figura 3-28: Particolare del livello di impermeabilizzazione dei bacini dell area sud del bacino del Tergola dove si sviluppa la zona industriale. Si sono assunti due tipi di condizioni al contorno: 1. Il livello di piena nel nodo idraulico di Briglia Salgarelli, posto 0.5 m al di sotto della sommità arginale a quota +6.80 m s.m.m. 2. Gli idrogrammi in ingresso alle sezioni di confine al comune di Vigonza per il fiume Tergola, il Rio dell Arzere e lo scolo Cadoneghe, ottenuti dalla calibrazione dei parametri idrologici dei bacini afferenti alle sezioni poste in corrispondenza al confine comunale. In particolare larghezza (che influenza il tempo di corrivazione, la pendenza e l impermeabilizzazione). Corso d acqua Estensione (ha) Larghezza (m) Pendenza (%) Impermeabilizzazione (%) Fiume Tergola 9.423,00 3.218,00 0.01 5 (1-3 h) 25 (8 h) Rio dell Arzere 1.615,54 1.225,00 0.5 2 (1-3 h) 25 (8 h) Scolo Cadoneghe 681,00 1.000,00 0.001 30 Tabella 3-1: Sintesi dei parametri idrologici attribuiti ai bacini afferenti ai corsi d acqua in elenco necessari al calcolo dell idrogramma di piena d ingresso proveniente da monte dei corsi d acqua stessi, in corrispondenza alle sezioni poste al confine con il territorio comunale di Vigonza. 42

Figura 3-29: Idrogrammi di piena in ingresso al Tergola, al Rio dell Arzere e allo scolo Cadoneghe con una precipitazione di durata 1 ora. Figura 3-30: Idrogrammi di piena in ingresso al Tergola, al Rio dell Arzere e allo scolo Cadoneghe con una precipitazione di durata 3 ore. 43

Figura 3-31: Idrogrammi di piena in ingresso al Tergola, al Rio dell Arzere e allo scolo Cadoneghe con una precipitazione di durata 8 ore. 3.6.4 I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ALLO STATO DI FATTO E CONFRONTO CON GLI ALLAGAMENTI PREGRESSI Dall analisi delle simulazioni matematiche condotte sul bacino del Tergola si sono evidenziate numerose criticità concentrante sia lungo gli scoli superficiali che nella fognatura della zona industriale a nord-ovest di Vigonza centro (a nord della S.R.515). In particolare gli scoli interessati da fenomeni di esondazione sono: - il tratto del Negrisia a nord di Codiverno; - la zona nord del Tergola Vecchio in prossimità al Tergola; - il tratto di monte del Mergolino; - lo scolo Bagnoletti in corrispondenza alla confluenza in Rio dell Arzere; - lo scolo Basse di Peraga in corrispondenza all immissione in Rio dell Arzere; - lo scolo Cadoneghe e le aree ad esso afferenti. La precipitazione critica per il bacino ha una durata di 3 ore, le simulazioni mostrano infatti segni di sofferenza in rete sia in corrispondenza agli scoli superficiali sia nella rete di fognatura, anche se quest ultima risulta maggiormente colpita da precipitazioni di durata 1 ora. Una pioggia 44

di 8 ore, invece, pur mostrandosi importante per i corsi d acqua maggiori come il Tergola non aggiunge zone di criticità. Il confronto dei risultati del modello con le aree effettivamente allagatesi negli anni dal 1995 al 2010 ha permesso di evidenziare una buona corrispondenza tra i valori matematici del modello e gli eventi accaduti nel passato, come è possibile vedere dall immagine successiva nella quale sono riportati i risultati del modello per una precipitazione di 3 ore. Figura 3-32: Sovrapposizione della carta degli allagamenti verificatesi negli ultimi 15 anni e dei risultati del modello idraulico relativo ad una precipitazione di 3 ore per il bacino del Tergola. 45

Il bilancio complessivo dell intero bacino mostra come a fronte di una portata prodotta di circa 66 mc/s, una parte pari a 30 mc/s defluisce alla sezione di chiusura posta in corrispondenza a briglia Salgarelli e una parte pari ad una punta istantanea di 17 mc/s esonda, la rimanenza viene laminata nel sistema idrografico. Il grafico successivo è relativo alla risposta del bacino in corrispondenza ad una precipitazione di 3 ore critica sia per la rete di drenaggio superficiale che per quella di fognatura. Figura 3-33: Bilancio complessivo del bacino del Tergola. Nei paragrafi successivi viene presentata un analisi dettagliata dei risultati delle simulazioni a 1, 3 e 8 ore con descrizione dei profili e delle criticità riscontrate relativamente al bacino del Tergola. 46

3.6.4.1 STATO DI FATTO DELLA RETE SUPERFICIALE E DI FOGNATURA - Fiume Tergola: non si riscontrano criticità o esondazioni anche se il grado di riempimento in corrispondenza all evento di 8 ore risulta in alcuni tratti, come in prossimità di Pionca, superiore al 95%. Si evidenzia il rischio elevato che uno scavalco delle quote arginali del Tergola può generare su tutto il territorio comunale e i possibili fenomeni di instabilità dei rilevati e delle sponde derivanti da livelli idrometrici alquanto sostenuti. - Tergola Vecchio: si riscontrano degli allagamenti in corrispondenza alla zona più a nord in prossimità all origine a seguito di eventi di durata superiore alle 3 ore, legate al rigurgito causato dal salto di 1 m che si genera in corrispondenza al mulino di Ponte Tergola e alla presenza di una zona depressa (CRITICITA 1). - Negrisia: il Negrisia presenta fenomeni di allagamenti significativi nel tratto a monte dell abitato di Codiverno dovuti al rigurgito causato da una serie di tombotti di dimensioni contenute che provocano significative perdite di carico. Si segnalano in particolare i tombotti in prossimità al cimitero a sud di Codiverno di diametro 1.2 m che generano perdite di carico di 60 cm, e la successione di tombotti con diametri variabili da 600 a 1000 mm presenti nel tratto di monte del corso d acqua (CRITICITA 2). In corrispondenza all imbocco della botte sifone sotto il Tergola Vecchio si manifestano delle esondazioni in corrispondenza ad eventi di 3 ore, le stesse non si manifestano per piogge di durata maggiore, l entità delle stesse è comunque contenuta anche grazie all installazione di un by-pass DN 800 mm che permette di scaricare in Tergola Vecchio parte delle acque del Negrisia (CRITICITA 4). - Scolo Carinaldi: attualmente, grazie all installazione di un by-pass DN 800 mm in corrispondenza alla botte sifone del Negrisia sul Tergola Vecchio, non si riscontrano particolari criticità. Il grado di riempimento massimo è di poco superiore al 90% con una precipitazione di 3 ore. - Scolo Mergolino: anche in questo scolo si evidenzia la presenza di diversi tombotti sottodimensionati che provocano l innalzamento dei livelli a monte e la conseguente esondazione dello scolo nel tratto di partenza. La criticità compare in presenza di piogge medio-brevi mentre non si manifesta nel caso di piogge lunghe (CRITICITA 3). - Rio dell Arzere: si riscontra un punto di possibile esondazione che si manifesta con piogge di durata 3 ore solamente in corrispondenza all immissione dello scolo Bagnoletti 47

dove si riconosce un area altimetricamente più depressa. Complessivamente il corso d acqua non evidenzia particolari criticità anche se il grado di riempimento supera in alcuni tratti il 90% e si rileva un andamento del fondo piuttosto irregolare. Diffusi allagamenti si possono verificare a monte del territorio comunale vigontino (CRITICITA 5). - Scolo Bagnoletti: lo scolo risente dei livelli elevati presenti in Rio dell Arzere che oltre a impedire il deflusso delle acque tendono a creare il rientro dello stesse, provocando esondazioni nel tratto di valle che presenta, inoltre, quote del terreno inferiori al tratto di monte (CRITICITA 5). - Scolo Basse di Peraga: come per lo scolo Bagnoletti anche lo scolo Basse di Peraga manifesta delle difficoltà a scaricare le acque in Rio dell Arzere a causa dei significativi livelli che si presentano nello stesso. Questo provoca la fuoriuscita delle acque nel tratto di valle dove il terreno è maggiormente depresso dal punto di vista altimetrico. In questo caso la presenza di un clapet a presidio dello scarico dello scolo in Rio dell Arzere evita il rientro delle acque dello stesso. Il problema si manifesta solo in presenza di precipitazioni di durata medio-breve (CRITICITA 7). - Scolo Cadoneghe: è il corso d acqua caratterizzato dalle maggiori e più significative criticità che traggono origine sia dalla presenza di numerosi tombotti di dimensioni insufficienti a garantire il regolare deflusso delle acque sia dalle dimensioni insufficienti dello scalo a fronte delle portate generate dai bacini. Nel tratto in prossimità di via Rigato e via Trevisan si presentano perdite superiori a 50 cm. Questa condizione crea diversi punti di esondazioni lungo via Rigato sia in presenza di piogge di breve durata che per quelle dell ordine delle 8 ore. I punti critici sono principalmente ubicati a monte dei tombotti. Estesi allagamenti si possono verificare a monte del comune di Vigonza, nel territorio di Cadoneghe (CRITICITA 6). - Collettori a ovest di via Andreon e Trevisan (Z.I. nuova): le linee di queste vie scaricano le acque sullo scolo Cadoneghe. Si rilevano significative criticità solo in corrispondenza ad eventi brevi quali quello di 1 ora legati alla presenza di elevati livelli in Cadoneghe che provocano rigurgiti a monte nelle condotte e esondazioni localmente nei punti più depressi del terreno. La zona a ovest di via Spagna non presenta problemi grazie alla vasca di laminazione da 6.680 mq che raccoglie le acque della nuova lottizzazione industriale. (CRITICITA 6a). - Collettori a est di via Andreon e Trevisan (Z.I. vecchia): questa parte della zona industriale scarica direttamente in Rio dell Arzere all altezza dell incrocio di via Arrigoni 48

e via Trevisan. Si evidenzia un elevato stato di sofferenza dei collettori per lo più insufficienti che generano forti rigurgiti nella zona monte in corrispondenza a viale dell Artigianato, viale del Lavoro e via A. Niedda. Buone, invece, le condizioni delle linee che scaricano in Rio dell Arzere in corrispondenza all intersezione con via Paolo VI. (CRITICITA 6b). Figura 3-34: Portate alla confluenza tra il Rio dell Arzere (Link C255) e il fiume Tergola (Link C21) a monte di briglia Salgarelli. La prima parte del diagramma risente della condizione a contorno di livello fissata. 49

Figura 3-35: Portate relative alle immissioni in Tergola (valle Tergola Vecchio C118, valle Negrisia C82, valle Mergolino C245, valle Codiverno C244). Figura 3-36: Portate relative alle immissioni in Rio dell Arzere (valle Bagnoletti C241, valle Cadoneghe C175, valle Basse di Peraga C236). 50

Figura 3-37: Portate scaricate in rio dell Arzere (da via Paolo VI C339, C334, da via Arrigoni C348) e nello scolo Cadoneghe (da via Trevisan C269 e via Francia C316) a seguito dell evento di diurata 1 ora maggiormente critico per i collettori fognari. 51

Figura 3-38: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 30 min dall inizio dell evento di durata 3 ore. Si verifica la prima esondazione in via A. Niedda. 52

Figura 3-39: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 3 ore dall inizio dell evento di durata 3 ore. Si evidenziano diffuse esondazioni nei punti critici evidenziati in Negrisia, Tergola Vecchio, Mergolino, scolo Cadoneghe, scolo Bagnoletti e Basse di Peraga. Critica la zona industriale di viale dell Artigianato, viale del Lavoro e via Niedda. 53

Figura 3-40: Grado di riempimento dei canali e dei collettori e punti di esondazione a 5 ore dall inizio dell evento di durata 3 ore. Si nota la permanenza di criticità nello scolo Cadoneghe. 54