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lenewsdienergiambiente Agenzia di informazione i quotidiana su Energia e Ambiente di Enza Plotino. Numero del 22 dicembre 2009. P.Iva 06318681001, tel.3471541463 news.energiambiente@gmail.com eplotino@libero.it IN QUESTO NUMERO: Inquinamento. Con il metano -25% di emissioni di CO2. Uno studio della Bocconi Trasporti. Bologna al primo posto per mobilità sostenibile. L indagine di Euromobility Rinnovabili. Linee guida nazionali. Le chiede Legambiente Inquinamento. Aria pulita chiedono i pediatri Clima. In alta quota nasce la rete Share-Italia Rifiuti. La Corte dei Conti boccia la Calabria Rifiuti. Ad Aosta la differenziata raggiunge quota 48% Clima. Il Piano della Regione Marche Inquinamento. Gli armatori accennano timidi passi avanti Inquinamento. La Regione Lombardia ripristina le limitazioni per l'utilizzo di olio combustibile

Inquinamento. Con il metano -25% di emissioni di CO2. Uno studio della Bocconi 22 dicembre 2009 - Ipotizzando una crescita del mercato delle vetture a metano del 50% annuo per il periodo 2009-2011 (basato sul tasso di crescita degli ultimi anni) e giungendo così a un parco circolante intorno al milione di vetture a metano, si genererebbero, rispetto alle vetture che si prevede saranno contestualmente sostituite, risparmi sostanziali di emissioni per tutte le tipologie di agente inquinante. In particolare, per quanto riguarda l'anidride carbonica (CO2), i risparmi stimati sarebbero pari al 25% rispetto alle emissioni prodotte dal parco sostituito. Per quanto riguarda monossido di carbonio (Co), ossidi di azoto (NOx) e idrocarburi non metanici (NMHC), i risparmi costituirebbero tra il 96% e il 98% delle emissioni totali dei veicoli sostituiti. Sono i dati di uno studio del Certet Bocconi (Centro di economia regionale, dei trasporti e del turismo) sugli impatti ecologici, economici e sulla salute legati all'utilizzo dei diversi carburanti per autotrazione. Secondo la ricerca, con un prosieguo stabile dell'attuale tasso di rinnovo del parco auto in Italia con veicoli a metano nei prossimi anni sarebbero notevoli i risparmi in termini di emissioni inquinanti e di conseguenza in termini i di riduzione i dei costi sociali ambientali e di decessi e malattie legati all'inquinamento atmosferico. Notevoli i benefici anche rispetto a un'alternativa e analoga espansione del numero di veicoli a Gpl. Lo studio, condotto nell'ambito del Network mobilità urbana sostenibile coordinato dal Certet, misura gli impatti e quantifica i benefici differenziali generati dallo sviluppo del metano per autotrazione rispetto agli altri carburanti (gpl e alimentazioni tradizionali), basandosi sulla metodologia di calcolo Copert (Computer programme for estimate emissions from road transport) e dati Acie provenienti i dai processi di omologazione dei veicoli da parte delle case automobilistiche. Per quanto riguarda i benefici sociali ambientali riscontrati, l'incremento del numero di veicoli a metano previsto per il periodo 2009-11 genererà benefici in termini di riduzione di ossidi di azoto (NOx), articolato (PM), idrocarburi non metanici (NMHC) e anidride carbonica (CO2) stimati pari a circa 15,2 milioni di euro. In particolare, le minori emissioni di particolato genereranno un risparmio sociale ambientale pari a 7,13 milioni di euro, mentre la riduzione della CO2 prodotta consentirà un risparmio pari a 4,46 milioni di euro. Operando la medesima stima sotto l'ipotesi in cui i veicoli nuovi ipotizzati a metano fossero invece alimentati a gpl, si riscontrerebbero benefici sociali ambientali pari a 12,9 milioni di euro. Ne consegue che in termini di benefici monetizzati l'impatto positivo del metano è superiore del 17% rispetto a quello che si otterrebbe con una corrispondente espansione del numero di veicoli a gpl.

Trasporti. Bologna al primo posto per mobilità sostenibile. L indagine di Euromobility 22 dicembre 2009 - E' Bologna la città italiana più "eco-mobile", secondo il terzo rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile in 50 città: il capoluogo emiliano si aggiudica per la seconda volta il primo posto nella classifica, occupato lo scorso anno da Parma. Nella "top ten", che vede sul podio tutte città del Centro-Nord, tranne Bari al nono posto (ma era settima lo scorso anno), ci sono Firenze che guadagna il secondo posto, seguita da Parma, Trento e Milano, che guadagna ben nove posizioni rispetto al 2008. Seguono Venezia, Reggio Emilia, Padova, Bari e Modena. In fondo alla classifica della mobilità sostenibile, Taranto, Sassari e Catania. Gli indicatori di cui si è tenuto conto per stilare la classifica sono stati in particolare le innovazioni introdotte per la gestione della mobilità, la presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili alternativi, l' offerta di trasporto pubblico, le piste ciclabili, l' adozione di strumenti di gestione e di pianificazione del traffico. Dal rapporto, spiega il direttore scientifico di Euromobility, Lorenzo Bertuccio, emerge "qualche passo in avanti sulla strada dell' eco mobilità. In un anno si è assistito infatti ad una grande diffusione i del bike sharing e ad un boom delle auto a gas e metano. Purtroppo la fotografia fi dell' Italia che emerge è quella di un Paese a due velocità: un Centro Nord che segue l' innovazione e un Sud, tranne rare eccezioni, che arranca". Nel dettaglio, Milano è la città più attiva nell' adottare misure di mobilità alternativa come il bike sharing, il servizio comunale di bicicletta condivisa, che è attivo ormai in 23 città. Anche il car-sharing trova sempre più sostenitori con un aumento degli utenti del 15,14% rispetto al 2007; Milano è in testa con 4.097 utenti, seguita da Venezia con 3.065. La migliore offerta di trasporto pubblico locale l si registra a Milano, Venezia e Roma, mentre la peggiore a Siracusa, Messina e Latina. Grazie anche agli incentivi, le auto a Gpl sono aumentate rispetto all'anno precedente del 14,77% e quelle a metano del 29,29%; le città che vanno a tutto gas sono Ravenna, Bologna e Ferrara mentre in coda alla classifica Trieste, Aosta e Udine non raggiungono neanche il punto percentuale. Il tasso di motorizzazione resta in Italia il più alto d' Europa (61,32 auto per 100 abitanti contro la media europea di 46) ed è anche in lieve aumento rispetto all' anno precedente (61,01); le città con più auto sono Latina con circa 72 auto ogni 100 abitanti (in lieve diminuzione rispetto all' anno precedente), Roma, in aumento, con più di 70 auto per 100 abitanti e Potenza (70). Nella classifica delle città virtuose, naturalmente Venezia e Genova, Bolzano e Bologna.

Rinnovabili. Linee guida nazionali. Le chiede Legambiente 22 dicembre 2009 - ''Legambiente chiede al Governo di presentare al più presto una proposta di linee guida nazionali sulle fonti rinnovabili, per superare la situazione di caos che impedisce di portare avanti in modo equilibrato e trasparente i progetti eolici, solari, idroelettrici e geotermici del nostro paese''. Il presidente dell'associazione Vittorio Cogliati Dezza è intervenuto al primo Meeting della sostenibilità promosso da Legambiente in collaborazione con la Commissione Europea. ''Oggi ha detto Cogliati Dezza - le Regioni vanno per contro proprio e questo rappresenta un elemento di debolezza per il sistema economico, per gli Enti locali e anche per i cittadini''. E a proposito del mini accordo, non vincolante, sancito nella capitale danese, il presidente di Legambiente ha ribadito che un ''accordo senza scadenze e senza obiettivi definiti non è una risposta accettabile. Per questo è necessario intervenire con forza e con azioni concrete, a partire da un accordo vincolante nella prossima conferenza di Bonn. Solo dopo Bonn, forse, si potrà capire meglio se Copenaghen è stato un fallimento''. A Copenaghen ''è andata persa un'occasione storica ha precisato Edoardo Zanchini, responsabile energia e clima di Legambiente - anche se l'incontro ha ottenuto un successo importante in quanto ha dimostrato quanto sia oramai diffusa la preoccupazione nel mondo per le conseguenze del riscaldamento del pianeta''

Inquinamento. Aria pulita chiedono i pediatri i 22 dicembre 2009 - "Invitiamo i nostri politici, le istituzioni e i pediatri a realizzare al più presto tutte le azioni necessarie per il miglioramento della qualità dell'aria, come indicato dal Piano d'azione per l'europa sull'ambiente e la salute dei bambini e dall'organizzazione mondiale della salute. È il momento di passare dalla presa d'atto alle azioni possibili". Alla chiusura del vertice delle Nazioni Unite sul clima a Copenhagen, l'associazione Culturale Pediatri (ACP), insieme al gruppo di studio sull'inquinamento Pediatri per un mondo possibile, lancia un appello per chiedere a politici, istituzioni, operatori sanitari e pediatri di prendersi cura nei fatti dell'emergenza emergenza inquinamento dell'aria. Le emissioni di gas serra e di inquinanti come spiega l appello - contribuiscono ai cambiamenti climatici e minano la salute del Pianeta e dei cittadini che lo abitano. C'è una chiara associazione fra l'esposizione ad alcuni inquinanti, tra cui le polveri fini (PM10), ed effetti sulla salute. Lo smog è causa di malattie respiratorie e cardiache, allergie, ricoveri e morti. I bambini sono i cittadini a più alto rischio: si stima che nella Regione OMS Europa, l'1% della mortalità infantile è attribuibile ibil all'esposizione i ad aria inquinata. i I problemi dei cambiamenti climatici e delle polveri fini richiedono risposte politiche su grande scala, ma anche azioni coordinate fra Comuni, Province e Regioni. Una politica di concrete riduzioni delle emissioni nelle città è urgente e necessaria. Ridurre la circolazione dei veicoli serve per ridurre il traffico, ma non basta a ridurre l'inquinamento. Devono essere realizzate al più presto tutte le azioni necessarie per il miglioramento della qualità dell'aria, come indicato dal Piano d'azione per l'europa sull'ambiente e la salute dei bambini bi i (CEHAPE) e dall'organizzazione i mondiale della salute (OMS). Evidenze scientifiche - dice l appello - stabiliscono una relazione causale tra inquinamento atmosferico da polveri sottili e decessi post-neonatali per disturbi respiratori, basso peso alla nascita, sviluppo e funzionalità polmonare, aumentata incidenza di malattie respiratorie e allergie nei bambini e negli adolescenti. Lo studio MISA-1, condotto in 8 grandi città italiane, ha stimato che livelli di PM10 superiori a 30 µg/m3 nella fascia di età 0-15 anni provocherebbero 31.500 bronchiti e 29.700 attacchi d'asma per anno. Altri studi hanno quantificato anche i costi sanitari: per incrementi di 10 µg/m3 di PM10 ci sarebbe un aumento dell'1,7% dei ricoveri per asma e del 3,3% dell'uso di farmaci per asma. In molte delle nostre città la concentrazione delle polveri sottili PM10 e di altri inquinanti dell'aria, supera i valori guida indicati come più sicuri dall'oms. I pediatri dell'acp esprimono tutta la loro preoccupazione per il persistere di condizioni di grave inquinamento ambientale, specie nelle aree industriali e nei grandi agglomerati urbani del nostro Paese come denunciato anche recentemente dal Codacon. "Invitiamo tutte le istituzioni deputate a garantire l'applicazione di tali norme - conclude l appello - a non trascurare queste osservazioni e ad impegnarsi affinché questi limiti vengano rispettati".

Clima. In alta quota nasce la rete Share-Italia 22 dicembre 2009 - L'Italia potenzia le reti di monitoraggio per il clima in alta quota e nasce la rete Share-Italia. Mentre si registra una parziale delusione alla Conferenza Cop15 di Copenaghen, infatti, il presidente del Comitato Evk2Cnr, Agostino Da Polenza, annuncia infatti che il nostro Paese rafforzerà il suo impegno nello studio dei cambiamenti climatici, attraverso l'ampliamento della rete di stazioni di monitoraggio atmosferico in alta quota Share, la Stations at high altitude for research on Environment, realizzata dal Comitato Evk2Cnr. "La rete Share -spiega- raccoglie e fornisce dati unici e preziosi sull'atmosfera e sul clima. Anche in base a questi dati, gli scienziati di tutto il mondo che lavorano per i programmi dell'unep, il Programma per l'ambiente delle Nazioni Unite, o del Wmo, l'agenzia Meteorologica Mondiale, elaborano modelli previsionali sul cambiamento climatico in atto". Gli scienziati del Comitato EvK2Cnr, così come auspicato anche dalla Commissione Europea, hanno quindi previsto anche un ampliamento delle reti di monitoraggio atmosferico in Italia per controllare i mutamenti climatici in atto nel nostro paese. "L'obiettivo affermano dal Comitato Evk2Cnr- è quello di creare una rete nazionale di stazioni i ad alta quota denominata Share-Italia, in grado di fornire in modo integrato una corretta valutazione dei dati di fondo dell'inquinamento e un supporto importante allo studio delle condizioni ambientali e dei mutamenti climatici nell'area Mediterranea e continentale alpina". Share-Italia sarà così la "sentinella" sulle montagne dei cambiamenti climatici nel nostro paese. "La rete -spiega ancora il Comitato- permetterà di ottenere indicazioni essenziali per la salvaguardia e lo sviluppo dell'ambiente montano e non solo". Sul fronte mondiale, "la rete Share -continua ancora il Comitato Evk2Cnr- è già diffusa su 3 continenti, i Asia, Africa e Europa, e conta al momento 12 stazioni d'alta quota in Nepal, Pakistan, Uganda ed Italia. Dai prossimi mesi, si allargherà ulteriormente con stazioni in Bolivia, India, Caucaso, Nord Africa. E l'espansione riguarderà anche il nostro paese. Con Unep e presso l'università de L'Aquila verrà infatti creato un data base delle stazioni meteo d'alta quota a livello mondiale". La rete italiana consentirà di effettuare anche "il monitoraggio intensivo di gas serra, aerosol e gas reattivi, di controllare il trasporto di inquinanti atmosferici su lunga distanza, di controllare i trend nel lungo periodo e di tenere sotto controllo il trasporto su lunghe distanze di particolato biologico aerodiffuso. La rete permetterà anche di monitorare il trasporto e la deposizione di aerosol minerale come la sabbia Sahariana e la sua influenza sui livelli di Pm10 e Pm2,5 nella aree urbane, di valutare l'influenza degli aerosol assorbenti, come i mineral dust e i black carbon, sulla riduzione dei ghiacciai, di supportare la verifica di modelli climatici e atmosferici (Ner-real-time real data delivery) e di validare le misurazioni da satellite dei parametri atmosferici.

Rifiuti. i La Corte dei Conti boccia la Calabria 22 dicembre 2009 - Lo stato della raccolta e gestione dei rifiuti in Calabria non è certo di buona salute. Lo ha rimarcato, poche settimane dopo la visita della Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie, un'indagine della Corte dei Conti. Ieri mattina sono stati presentati i risultati dell'analisi della sezione calabrese. Nella relazione della magistratura contabile sono riportati i dubbi sull'efficacia delle politiche pubbliche adottate finora, considerando anche il fatto che da 12 anni il settore in Calabria è commissariato. Gli Ato, fa rilevare il magistrato che ha letto in adunanza pubblica il documento finale, non sono mai divenuti operativi, eccezion fatta per la provincia di Cosenza. Aspetto che ha molto colpito i magistrati è anche l'assenza di collaborazione da parte delle istituzioni, a partire dalla Regione Calabria per finire a Province e Comuni. Il commissariamento poi, non ha derogato le competenze legislative, programmatorie e di indirizzo. Quindi le mancanze delle istituzioni locali non possono essere addebitate all'ufficio del Commissario che, invece, secondo la magistratura contabile ha posto in essere un'attività apprezzabile. Nella relazione si fa cenno all'esperienza delle società miste per la gestione della raccolta dei rifiuti, molte delle quali fallite o in fase di liquidazione, come nel caso cosentino della Valle Crati Spa. Voto insufficiente anche per quanto riguarda la raccolta differenziata, che nel 2008 ha avuto il suo picco in una percentuale che si ferma al 25,49% nella Presila cosentina, attestando una media del 12,33% su base regionale.

Rifiuti. Ad Aosta la differenziata raggiunge quota 48% 22 dicembre 2009 - Con il mese di novembre, la raccolta differenziata ad Aosta ha raggiunto la media annua del 48%. Il dato è stato fornito nei giorni scorsi dall assessore all Ambiente, Delio Donzel, durante la presentazione del calendario 2010 dell amministrazione comunale, realizzato con la ditta Quendoz, responsabile del servizio di raccolta rifiuti cittadina, e con la cooperativa Erica. Il calendario contiene il riepilogo delle modalità di raccolta differenziata porta a porta, con mappe e orari - ha spiegato l assessore. Rappresenta uno strumento informativo utile ai cittadini. Il calendario verrà distribuito in 16.500 copie, spedito insieme alla newsletter del Comune, AostaInforma. La Giunta comunale ha anche dato il via libera a una nuova isola ecologica, che verrà realizzata nella frazione di Entrebin, nei pressi del serbatoio dell acquedotto acquedotto. È stato approvato il progetto preliminare, per una spesa complessiva di 503mila euro. Vedremo se utilizzare fondi del Comune - ha spiegato Donzel - o se inserire il progetto nel nuovo bando per la gestione della raccolta rifiuti, il cui appalto attualmente in mano alla ditta Quendoz scadrà alla fine del 2010. Destinata a smaltire i rifiuti ingombrati, l isola ecologica di Entrebin si affianca a quella già esistente ad Aosta e a quella in via di costruzione al Montfleury, sempre nel capoluogo. Contiamo che anche grazie a queste nuove strutture - ha concluso l assessore - si possa presto arrivare alla soglia del 50% di raccolta differenziata.

Clima. Il Piano della Regione Marche 22 dicembre 2009 - E in corso di approvazione, alla Regione Marche, il Piano regionale per il Clima con cui si vuole fornire un quadro conoscitivo, programmatico e finanziario della politica di contrasto ai cambiamenti climatici attivata della Regione Marche nel periodo 2007-2013, individuando obiettivi e interventi sia di mitigazione che di adattamento. Il Piano si articola in nove assi di intervento per uno stanziamento complessivo di 366 milioni di Euro, di cui: 320 milioni di Euro per la politica di mitigazione ripartita in cinque assi di intervento: Efficienza energetica e fonti rinnovabili; Mobilità e sviluppo urbano; Forestazione e pratiche agricole; Uso delle risorse; Misure trasversali (ricerca, innovazione, educazione e sensibilizzazione); 46 milioni di Euro per la politica di adattamento articolata in quattro assi di intervento: Biodiversità; Risorse idriche; Protezione civile; Salvaguardia della costa. Con il Piano clima la Regione assume la consapevolezza che ai cambiamenti climatici si associano elevati costi economici, sociali e ambientali anche su scala locale e che per vincere la sfida globale (il passaggio dall era dei combustibili fossili a quella delle fonti energetiche rinnovabili e del risparmio energetico) è necessaria la massima condivisione e l equa ripartizione di responsabilità ai vari livelli di governo, mettendo in campo politiche di riduzione delle emissioni dei gas serra e politiche di adeguamento degli stili di vita e di gestione delle risorse e del nostro territorio ai cambiamenti climatici.

Inquinamento. Gli armatori accennano timidi passi avanti 22 dicembre 2009 - Gli armatori cominciano finalmente a mettersi in regola per diminuire l'inquinamento prodotto dalle navi presenti in porto. Un'indicazione al riguardo arriva dalla Capitaneria di Porto di Civitavecchia che specifica come, dopo i controlli effettuati recentemente, che hanno portato all'emissione di provvedimenti amministrativi e denunce nei confronti di alcuni armatori di navi da crociera e passeggeri, la società SNAV ha installato a bordo della nave Toscana alcuni dispositivi turbosoffianti allo scopo di ridurre consistentemente l emissione di gas anomali nell aria. In particolare, si legge in una nota della Capitaneria, si è contestato alle navi inquinanti il tenore di zolfo dei carburanti utilizzati, talvolta superiore a quello previsto dalle direttive vigenti e del recente accordo siglato, per il solo settore crocieristico, da Capitaneria, Authority e principali Armatori che prevede l abbassamento della soglia di zolfo al 2%.

Inquinamento. La Regione Lombardia ripristina le limitazioni per l'utilizzo di olio combustibile 22 dicembre 2009 - Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha riunito ieri la Giunta regionale per varare due provvedimenti conseguenti alla sentenza del Tar (del 15 dicembre scorso) che aveva riammesso sul territorio lombardo l'uso dell'olio combustibile per il riscaldamento civile. L'uso per gli impianti di case e condomini di tale combustibile, fortemente inquinante, era stato vietato dalla regione dal 1 ottobre 2004 nell'area critica e dal 1 ottobre 2006 in tutto il territorio. Fin quando, in contraddizione con le sentenze precedenti, il Tar della Lombardia ha appunto accolto il ricorso dei petrolieri. "Una decisione - ha detto Formigoni in conferenza stampa - cavillosa e infondata. Cavillosa perché basata sul mancato invio di una comunicazione all'unione europea, infondata perché questa stessa comunicazione è stata trasmessa. Un primo provvedimento assunto oggi - ha detto il presidente - stabilisce il ricorso con procedura d'urgenza al Consiglio di Stato, con richiesta di sospensiva dell ordinanza del Tar. Il motivo dell'urgenza sta nella necessità di non interrompere gli effetti positivi dei provvedimenti assunti dalla Regione in questi anni per combattere l'inquinamento atmosferico, migliorare la qualità dell'aria e tutelare la salute dei cittadini specie dei più indifesi da questo punto di vista, cioè anziani, bambini e malati cronici". Va ricordato che, in base agli studi dell'arpa, confermati anche da un Rapporto del Ministero dell'ambiente del 2004, l'olio combustibile era responsabile di una quota di emissioni di Pm10 nell'aria pari al 7,6%, corrispondenti a 250 tonnellate annue. "Il secondo provvedimento - ha aggiunto Formigoni - conferma la limitazione dell'uso dell'olio combustibile per il riscaldamento delle abitazioni civili. Vogliamo inviare ai cittadini un messaggio tranquillizzante: l'impegno della Regione per contrastare l'inquinamento procede. Non ci lasciamo scoraggiare da iniziative improvvide e confermiamo, anche con atti coraggiosi, la nostra lotta alle sostanze inquinanti". Il presidente ha anche riferito che un sindacato dei trasporti nazionale ha presentato un ricorso al Tar per sospendere il bando regionale che dà incentivi per l'installazione dei filtri anti particolato.