NORME TECNICHE. Definizioni e ambiti di applicazione



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NORME TECNICHE Definizioni e ambiti di applicazione v I progetti ammessi a finanziamento devono ricadere nell ambito delle zone tartufigene individuate dalle carte regionali della potenzialità alla produzione del tartufo bianco, nero ed estivo. Eventuali richieste per altri siti ubicati al di fuori delle zone vocate saranno valutati caso per caso. v Le tipologie di ambiente e le forme di conduzione ammesse riguardano: boschi, formazioni arboree e arbustive lineari o areali in tutti gli stadi evolutivi, singoli alberi o arbusti, tartufaie di impianto in declino di produzione, impianti di arboricoltura specializzata riorientati alla tartuficoltura. v L area massima ammissibile ai fini dell intervento è così calcolata: o per le piante isolate: area pari a 400 metri quadri all intorno dell albero, come previsto dalla concessione delle indennità per la conservazione del patrimonio tartufigeno; o per boschi, gruppi o i filari: area risultante dalla sommatoria e parziale sovrapposizione delle singole zone di rispetto di ciascuna pianta; o casi particolari che prevedano aree di intervento con estensione maggiore rispetto a quelle indicate potranno essere valutati, se motivati in sede progettuale. o Per i boschi devono essere rispettate le norme contenute nel regolamento forestale (DPGR n. 8/R 2011, integrato con il n. 2/R 2013) Interventi ammessi v Le azioni previste riguardano: interventi selvicolturali e di abbattimento/taglio di singoli alberi e arbusti, potature, decespugliamenti, sfalci, lavorazioni del suolo, sistemazioni ed adeguamenti del reticolo idrografico, piccole opere di ingegneria naturalistica per la sistemazione dei versanti e il contenimento di fenomeni erosivi, lavorazioni del suolo, concimazioni e pacciamature localizzate, rinfoltimenti e sostituzioni di piante produttive morte o deperenti, incluse le lavorazioni del suolo preparatorie all impianto, protezioni individuali e cure colturali per le piantine messe a dimora, smaltimento del materiale di risulta, incluse le operazioni di esbosco del legname derivante dagli interventi selvicolturali. o interventi selvicolturali Sfolli - selezione massale del numero di individui presenti in popolamenti a fustaia o ceduo nelle fasi giovanili Diradamento dal basso - riduzione della biomassa legnosa a carico di piante presenti nel piano dominato in fustaia e nel ceduo Diradamenti liberi / selettivi, massali o con designazione dei candidati Diradamenti schematico/geometrici Ripuliture - riduzione della componente erbacea ed arbustiva mediante sfalci, decespugliamenti ed eventuale eliminazione delle rampicanti al fine di ridurre la competizione nei confronti delle giovani piante o per migliorare le condizioni per la germinazione e lo sviluppo dei semenzali Taglio di preparazione all'avviamento a fustaia Taglio di conversione a fustaia in bosco ceduo o potature Potature di allevamento e di conformazione della chioma 1

Potatura semplificata di riequilibrio della chioma consistente nel taglio ed eliminazione di rami seccaginosi o squilibranti Al di fuori delle aree boscate, capitozzatura nel caso di piante tradizionalmente allevate con tale sistema (salici da vimini ad esempio) o in passato trattate secondo tale forma; eccezionalmente l intervento può essere previsto nel caso di diradamento quando si voglia verificare l eliminazione di una pianta non produttiva prima della totale asportazione (nel caso di arresto della produzione di tartufo è possibile recuperare la pianta capitozzata, eliminando invece la vicina inizialmente riservata dal taglio). o decespugliamenti e sfalci Decespugliamento di aree boscate invase da rovi, arbusti ed erbe infestanti con salvaguardia dell'eventuale rinnovazione arborea ed arbustiva naturale Decespugliamento localizzato di rovi, arbusti ed erbe infestanti, con salvaguardia della rinnovazione arborea ed arbustiva naturale con utilizzo di mezzi meccanici o lavorazioni del suolo Scarificatura o rippatura profonda localizzata su non più del 50% della superficie, in caso di terreni con pendenza superiore al 20%, eseguita con mezzi meccanici, alla profondità massima di 70-100 cm, avendo cura tuttavia di non compromettere le radici principali del soprassuolo esistente Aratura o vangatura meccanica o manuale idem Fresatura con trattore o motocoltivatore idem Erpicatura manuale o con trattore con erpice a dischi o a denti fissi idem o sistemazioni, opere di ingegneria naturalistica per il contenimento di processi erosivi localizzati ed adeguamenti del reticolo idrografico Tracciamento solchetti adacquatori per l'irrigazione e baulature eseguiti con mezzi meccanici Lavori di apertura o manutenzione di fossi di scolo e drenaggio inerbimenti localizzati opere con viminate, gradonate o fascinate o concimazioni e pacciamature localizzate Concimazione localizzata, eseguita con concimi minerali od organici Posa di materiale vegetale per pacciamatura; può essere utilizzato il materiale ricavato dalla triturazione del prodotto delle operazioni di taglio e decespugliamento, quale pacciamatura o rinfoltimenti e sostituzioni reperimento di talee e selvaggioni prelevati in loco da piante ed aree produttive acquisto di piante micorrizate o predisposte acquistate da vivai specializzati, compresi i Vivai Forestali della Regione Piemonte Collocamento a dimora delle piantine, talee e selvaggioni Acquisto e Posa di picchetti segnalatori Acquisto e posa di pacciamatura localizzata con dischi o quadrotti in materiale ligno - cellulosico biodegradabile Acquisto e posa di protezioni individuali cure colturali per il successivo anno di impianto o Trattamento del materiale di risulta Esbosco del legname di risulta Triturazione da eseguirsi mediante impiego di cippatrice mobile 2

Modalità di esecuzione Interventi selvicolturali v Nei tagli e negli interventi selvicolturali la chioma degli alberi produttivi deve essere mantenuta il più possibile in luce; piante instabili o potenzialmente dannose per i soggetti produttivi devono essere rimosse. v Nelle fasi di esbosco sono vietati lo strascico dei fusti con cavi senza verricello, l avvallamento libero, nonché il percorso andante con i mezzi d opera in bosco e lo strascico sulla viabilità; possono essere individuate vie di penetrazione temporanee per il carico del legno, non richiedenti movimenti di terra. La viabilità esistente e le vie temporanee non possono essere percorse con mezzi d opera di eccessivo peso o con caratteristiche non idonee, ovvero in condizioni di saturazione d acqua del suolo e in tutte le circostanze in cui possano esserne danneggiati il fondo e le opere d arte. v In tutte le fasi di intervento, abbattimento, allestimento esbosco gli esemplari arborei, arbustivi nonché l eventuale rinnovazione, dovranno essere preservati da qualsiasi tipo di danneggiamento v potature v Le potature sono ammesse con le seguenti finalità e limiti: o indurre e stimolare la produzione di tartufo e migliorare le condizioni di illuminazione al suolo nelle aree di produzione o regolare all interno dei gruppi di piante produttrici situazioni di forte concorrenza. o risanare eventi eccezionali o prevenire eventuali danni a persone e cose v Quando si esegue la potatura di un ramo o di una branca, al fine di agevolare nel miglior modo e tempo possibile il processo di cicatrizzazione delle superfici di ferita, occorre attenersi alle seguenti regole di base: o il taglio di riduzione di un ramo va eseguito in prossimità dell'inserimento sullo stesso di un ramo di ordine inferiore che assolve la funzione di cima di sostituzione o "tiralinfa"; o l'eliminazione totale di un ramo non va eseguita asportando lo stesso con taglio radente al ramo o branca di ordine superiore al quale è inserito, ma rispettandone il cercine basale Decespugliamenti e riduzione della componente erbacea v Durante le fasi di decespugliamento dovranno essere preservati da danneggiamento gli esemplari di alberi, arbusti e la rinnovazione che non si intende asportare Lavorazioni del suolo v Le lavorazioni del suolo sono consentite per contrastare fenomeni di eccessiva compattazione del suolo e per rigenerare gli apparati radicali delle piante, stimolando la ripresa della produzione v Lavorazioni localizzate sono ammesse per la messa a dimora di nuove piantine o talee v Le lavorazioni su terreni aventi pendenza media uguale o superiore al 40% sono consentite solo se superficiali ed effettuate manualmente in modo localizzato nelle aree di produzione, per un totale massimo pari al 10% della superficie di progetto; v Su terreni aventi pendenza media compresa tra il 20 e il 40 per cento sono consentite lavorazioni del terreno localizzate, oppure eseguite lungo le curve di livello, purché la continuità del versante sia interrotta da fasce di prato permanente o non soggette a periodiche lavorazioni di larghezza almeno pari a quella sottoposta a periodica lavorazione. Le superfici sottoposte a lavorazioni possono venire alternate negli anni. 3

v L utilizzo di erpici, o rippatori con denti distanti tra loro più di 50 cm, è consentito solo nelle aree con pendenza inferiore al 20%. v Nelle aree di intervento non è consentito l uso andante di mezzi pesanti, anche in condizioni di suolo asciutto e portante, per evitarne l eccessiva compattazione. v In ogni caso, nei boschi, la superficie massima ammessa alla lavorazione non dovrà superare ¼ dell area di progetto Sistemazioni, opere di ingegneria naturalistica per il contenimento di processi erosivi localizzati ed adeguamenti del reticolo idrografico v Sono consentiti interventi localizzati di regimazione delle acque se finalizzati a contrastare fenomeni di erosione, ridurre il ristagno idrico o viceversa consentire un adeguato apporto idrico nei periodi siccitosi v Non sono ammesse opere che alterino il reticolo idrico naturale o artificiale preesistente; i volumi di scavo ammessi non potranno superare i 50 m 3 /ha; v Per piccole opere di ingegneria naturalistica si intendono interventi con volumi di scavo inferiori ai 50 m 3 /ha, finalizzati al contenimento di fenomeni erosivi superficiali e localizzati (erosioni di sponda, scivolamenti superficiali, ecc). La percentuale di superficie massima ammessa a finanziamento è pari al 10%. Concimazioni e pacciamature localizzate v Si prevede la possibilità di utilizzare concimi ed ammendanti per migliorare le condizioni di fruttificazione del tartufo, sulla base di analisi chimico-fisiche del suolo che dovranno essere allegate alla richiesta di finanziamento. v Sono utilizzabili i residui organici, anche derivanti dagli interventi, per la realizzazione di pacciamature o la concimazione organica localizzata rinfoltimenti e sostituzioni v La scelta della specie arboree e arbustive micorrizate o predisposte alla micorrizazione, da utilizzare per eventuali rinfoltimenti e sostituzioni di piante produttrici, dovrà essere effettuata sulla base delle caratteristiche stazionali dell area di progetto. v Il sesto di impianto deve essere adeguato alle caratteristiche del tartufo e della pianta simbionte. v Il diserbo chimico è consentito utilizzando prodotti registrati per lo specifico impiego e con le dosi consentite. v Le cure colturali devono essere previste per le piante messe a dimora, nell ambito dell intervento, mediante adacquamenti e decespugliamenti localizzati delle erbe infestanti; saranno tuttavia riconosciute e contabilizzate solo quelle realizzate entro l ultimazione lavori. Trattamento del materiale di risulta v Il materiale di risulta di tutti gli interventi, che non si intende utilizzare per la pacciamatura o la concimazione organica, dovrà essere asportato. Percentuali di sovrapposizione delle superfici soggette a differenti tipologie di intervento v Le superfici per le diverse tipologie di intervento sono complementari e sovrapponibili nelle seguenti percentuali: v La superficie sottoposta ad intervento selvicolturale può prevedere una sovrapposizione massima: o del 100 % delle potature o del 50% di decespugliamenti e riduzione della componente erbacea 4

o del 100 % delle lavorazioni del suolo, fatti salvi i limiti di superficie in base alla o del 100 % concimazioni e pacciamature o del 50 % di rinfoltimenti e sostituzioni v La superficie sottoposta a decespugliamenti può prevedere una sovrapposizione massima o del 100 % delle lavorazioni del suolo, fatti salvi i limiti di superficie in base alla o del 100 % concimazioni e pacciamature localizzate o del 100 % di rinfoltimenti e sostituzioni o del 100% di interventi selvicolturali o del 100% delle potature v La superficie sottoposta a rinfoltimenti e sostituzioni può prevedere una sovrapposizione massima o del 100 % delle lavorazioni del suolo, fatti salvi i limiti di superficie in base alla o del 100 % concimazioni e pacciamature localizzate o del 100 % di decespugliamenti o del 100% di interventi selvicolturali o del 100% delle potature Saranno inoltre valutati casi difformi da quanto sopra indicato se debitamente motivati all'interno del progetto. 5