SOSTENIBILITA AMBIENTALE DELLE PRODUZIONI IN CONTENITORE



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Confederazione Italiana Agricoltori di Savona Sede Provinciale ALBENGA (SV) 1 GIORNATA DI STUDIO SUI SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE: 3 DICEMBRE 2010 UDINE SALA AJACE PIAZZA LIBERTA SOSTENIBILITA AMBIENTALE DELLE PRODUZIONI IN CONTENITORE Responsabile Assistenza Tecnica Confederazione Italiana Agricoltori di Savona g.nario@cia.it 1

ANALISI DEI PROBLEMI PRODUZIONI FLOROVIVAISTICHE IN CONTENITORE ELEVATO IMPIEGO DI AGROFARMACI E DI FERTILIZZANTI ELEVATA DENSITA DI COLTIVAZIONE 2

CRITICITA AMBIENTALI IMPATTI SUL TERRENO Utilizzo di agrofarmaci e concimi chimici di sintesi Perdita di terreno disponibile a seguito della produzione di piante in vaso IMPATTI SULLA QUALITA DELL ACQUA Presenza di residui di fitofarmaci nelle acque sotterranee e superficiali Presenza di valori di nitrati oltre i limiti di legge (50 mg/l) nelle acque sotterranee 3

LA SOSTENIBILITA AMBIENTALE DELLE PRODUZIONI IN CONTENITORE uso sostenibile degli agrofarmaci (razionalizzazione nella distribuzione e sostituzione progressiva dei preparati pericolosi con quelli meno pericolosi) uso sostenibile della torba e dei substrati di coltivazione (eventuale riutilizzo dei substrati con recupero degli scarti, utilizzo del compost in miscela con la torba, ecc.) razionalizzazione dell irrigazione e della fertilizzazione (impianti a goccia, subirrigazione, ciclo chiuso ecc.) 4

LA SOSTENIBILITA AMBIENTALE DELLE PRODUZIONI IN CONTENITORE Uso sostenibile delle materie prime (vasi e teli pacciamanti biodegradabili, ecc.) Rispetto delle normative ambientali: Direttiva nitrati 5

DIRETTIVE EUROPEE Bruxelles, 12.7.2006 - Proposta di DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO che istituisce un quadro per l azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi; DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l azione comunitaria ai fini dell utilizzo sostenibile dei pesticidi Direttiva 2000/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2000, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque [Gazzetta ufficiale L 327 del 22.12.2000 6

LA STRATEGIA COMUNITARIA SULL USO SOSTENIBILE DEI PESTICIDI Obiettivi della strategia tematica sono: Ridurre al minimo i pericoli e i rischi per la salute e l'ambiente derivanti dall'impiego dei pesticidi; Migliorare i controlli sull'utilizzo e sulla distribuzione dei pesticidi; Ridurre i livelli di sostanze attive nocive anche mediante la sostituzione di quelle più pericolose con alternative più sicure, incluse le alternative non chimiche; Incentivare l'utilizzo di coltivazioni con un impiego ridotto o nullo di prodotti fitosanitari, fra l'altro mediante una maggiore sensibilizzazione degli utilizzatori, promuovere l'uso di codici di buone pratiche e l'esame dell'eventuale applicazione di strumenti finanziari; Ogni Stato membro deve elaborare un Piano di Azione Nazionale (PAN) per definire gli obiettivi, le misure e i tempi per la riduzione dei rischi, dei pericoli e della dipendenza dai prodotti fitosanitari. 7

Uso sostenibile dei substrati di coltivazione Reg. CE 1257/99 - P.S.R della Regione Liguria Misura C (3) - Formazione Professionale Sottomisura 3.3. - Progetti Dimostrativi Progetto dimostrativo della C.I.A. di Savona finanziato dalla Regione Liguria e dall Unione Europea: L utilizzo del compost prodotto da scarti vegetali e da raccolta differenziata da RSU nei substrati per il florovivaismo applicato alla coltivazione di piante aromatiche 8

Uso sostenibile dell irrigazione e della fertilizzazione Reg. CE 1257/99 - P.S.R della Regione Liguria - Misura C (3) - Formazione Professionale - Sottomisura 3.3. Progetto dimostrativo Coltivazione di piante ornamentali e aromatiche in vaso mediante l utilizzo di tecnologie per una razionale gestione dell irrigazione e della fertilizzazione 9

Il 1 rapporto sulla condizionalità curato dalla rete rurale nazionale del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Le Regioni piu virtuose sono una parte di quelle del sud: Puglia ( solo il 2,8% del campione ha commesso infrazioni) Sicilia (2,9%) Molise (3,1%). La maglia nera va al Lazio ( il 31% dei controlli ha riscontrato irregolarità) e poi Veneto (30,4%) Basilicata (27,4%) Campania (24,4%) Lombardia (21,9%) Piemonte (17,2%) LA STAMPA 28/11/2010 La procedura di infrazione si porta dietro anche la possibilità di una riduzione, proporzionale alla gravità dell inadempienza, dei contributi comunitari fino al 20%. Nei casi piu gravi e reiterati si può arrivare all esclusione del pagamento annuale del premio. 10

Alla maggior parte delle 2608 aziende non in regola sulle 21.990 ispezionate sono state contestate infrazioni per la maggior parte legate alla complessità dei criteri di gestione obbligatori legati, in particolare all applicazione delle Dott. prescrizioni Agr. Gianluigi Nario agronomiche nelle zone vulnerabili ai nitrati LA STAMPA 28/11/2010 11

Rispetto delle normative ambientali: La Direttiva nitrati Direttiva 91/676/CEE del Consiglio, del 12 dicembre 1991, relativa alla protezione delle acque dell'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. DECRETO LEGISLATIVO 152/1999 - Disposizioni sulla tutela delle acque dall'inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/Cee concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/Cee relativa alla protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole. (Pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 101/L alla Gazzetta Ufficiale n. 124 del 29 maggio 1999) DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE LIGURE del 05.11.2004 N. 1256: Individuazione, nei comuni di Albenga e Ceriale, di una zona vulnerabile da nitrati di origine agricola, ai sensi dell art.19, comma 3, del decreto legislativo 152/1999 e successive modifiche ed integrazioni. REGIONE LIGURIA - PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE «VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA» (Direttiva 91/676/CE e D.Lgs. 152/99): 12

LA PIANA DI ALBENGA (SV) VEDUTA AEREA 13

PROBLEMATICHE AMBIENTALI NELLA ZONA DI ALBENGA : situazioni di criticità nell approvvigionamento idrico dovute principalmente al fenomeno dell ingressione del cuneo salino nelle falde acquifere e nei pozzi aziendali Alcune aree ricadenti nei comuni di Albenga, Ceriale e Cisano sul Neva risultano come zone vulnerabili da nitrati di origine agricola ai sensi della Direttiva 91/676/CE e del D. Lgs. 152/99. A questo proposito la Regione Liguria ha dovuto adottare un programma di azione che contiene prescrizioni circa le tecniche di coltivazione da praticare per risanare le acque di falda dall inquinamento da nitrati. Il programma di azione, sia pure con gradualità, ha introdotto una limitazione dell uso dei metodi di fertirrigazione finora largamente utilizzati con gli impianti a pioggia. Secondo la Direttiva CE 91/676 (Direttiva Nitrati), nelle zone vulnerabili, entro due anni dalla loro designazione ufficiale, devono essere attuati dei Programmi d Azione comprendenti misure di limitazione per gli agricoltori e devono essere applicate le prescrizioni contenute nel cosiddetto Codice di Buona Pratica Agricola che diventa obbligatorio in queste aree. 14

Tutto ciò rappresenterà un grosso problema, soprattutto per le coltivazioni florovivaistiche in vaso, se nel frattempo non si individueranno dei sistemi di fertirrigazione alternativi per evitare la dispersione dei nutrienti nel suolo e quindi nelle falde acquifere. 15

IL CICLO DELL AZOTO IN NATURA 16

LE TRASFORMAZIONI DELL AZOTO NEL TERRENO La fonte principale di azoto nel terreno e quella fornita dall azoto organico ma le piante assorbono più facilmente l azoto sotto forma nitrica ( che peraltro è idrosolubile ) e, in alcuni casi, anche ammoniacale. I microrganismi presenti nel terreno hanno il ruolo di favorire e/o velocizzare tali trasformazioni ma, allo stesso tempo, sono anche responsabili dei processi di immobilizzazione e denitrificazione che sottraggono azoto alla disponibilità per la pianta. L azoto presente nel suolo subisce numerose trasformazioni, quasi tutte dipendenti dall azione di microrganismi. L azoto organico è presente soprattutto sotto forma amminica e la sua riduzione ad ammoniaca è detta ammonizzazione ed è cosi schematizzabile: N organico R NH2 + CO2 + prodotti diversi R NH2 + H2O NH3 ( ammoniaca ) + R OH In ambedue le reazioni si sviluppa energia, che è utilizzata dai microrganismi che attuano tali processi. L ammoniaca cosi prodotta, o quella proveniente da altre fonti, quali i fertilizzanti, è ossidata biologicamente con un processo che prende il nome di nitrificazione ed avviene in due fasi nelle quali sono coinvolti due gruppi di batteri. Dapprima l ammoniaca è ossidata a nitrito, per opera di batteri appartenenti al genere Nitrosomonas: 2 NH4 + 3 O2 2 HNO2 ( nitrito ) + 2 H2O + 2 H I nitriti vengono ulteriormente ossidati a nitrati da parte di batteri del genere Nitrobacter: 2 HNO3 + O2 2 NO3 ( nitrato ) + 2H Ambedue i processi provocano un rilascio di ioni H e quindi una acidificazione del substrato. 17

I Nitrati Molecole azotate (NO3 - ) introdotti nei sistemi agroambientali sotto forma di fertilizzanti azotati Dagli anni '60 in poi i concimi naturali sono andati sempre più scomparendo, sopraffatti da quelli chimici, come azoto, fosforo e potassio I nitrati, non essendo per nulla trattenuti dal complesso argillo-humico del terreno, sono soggetti a rapido e intenso dilavamento ad opera delle acque meteoriche (lisciviazione), configurando così l elevato rischio di un accumulo nelle falde acquifere profonde 18

Meno nitrati nelle acque europee Ma rimangono livelli alti in alcune aree (anche nel nord Italia) La Commissione europea ha presentato un recente rapporto (On implementation of Council Directive 91/676/EEC concerning the protection of waters against pollution caused by nitrates from agricultural sources based on Member State reports for the period 2004-2007) sull applicazione della direttiva Nitrati che evidenzia che i livelli di nitrati nelle acque dell Ue stanno diminuendo La relazione segnala un altro trend positivo: «Il crescente interesse degli agricoltori per i metodi d alimentazione innovativi e le nuove tecniche per il trattamento del letame, che sono spesso combinati con tecniche per il recupero d energia. Gruppi di agricoltori europei, specie in Belgio, Spagna e Paesi Bassi, hanno investito in progetti collaborativi in tali tecniche Secondo il commissario europeo all ambiente, ambiente, Janez Potocnik, «Salvaguardare la qualità dell acqua una delle massime priorità della politica europea per l ambiente. l Gli agricoltori hanno lavorato sodo per migliorare la gestione dei fertilizzanti, che ora sta dando i suoi frutti e migliorando i trend della qualità delle acque. In certe regioni, tuttavia, soddisfare gli standard europei di qualità delle acque resta una sfida seria e continua I fertilizzanti a base di nitrati spiega il bollettino scientifico dell Ue Cordis incrementano la resa dei raccolti, ma i livelli elevati di nitrati nel cibo e nell acqua potabile possono essere tossici per l uomo. L inquinamento dei fiumi, causato dal ruscellamento dei terreni agricoli concimati con fertilizzanti a base di nitrati, può² avvelenare le acque, uccidere i pesci e contaminare la catena alimentare Meno nitrati nelle acque europee report UE sui nitrati.pdf Fonte: www.greenreport.it 19

Il Water Information System for Europe (Wise) riferisce che «Attualmente, oltre 300 differenti programmi sono in corso nell Ue per monitorare i livelli di nitrati e migliorare la qualità delle acque. Essi includono 31.000 siti di campionamento e monitoraggio della falda freatica e 27.000 stazioni di controllo delle acque superficiali in tutta l Ue, misure per vietare la concimazione in determinati periodi, norme minime per lo stoccaggio del letame e norme per controllare lo spandimento dei fertilizzanti vicino all acqua o su pendenze da cui potrebbero andare a finire in acqua. Queste misure sono anche importanti per contribuire a migliorare la qualità dell aria e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, come protossido d azoto e metano. Un altra azione di rilievo è la designazione di aree particolarmente vulnerabili per speciali programmi d azione in determinati Stati Membri. Sono stati svolti programmi per informare e formare gli agricoltori a gestire meglio la concimazione, ed anche se hanno riscosso un ampio successo resta molto da fare. La relazione afferma che molti Stati Membri devono aumentare gli sforzi in varie aree, tra cui l identificazione e il monitoraggio dei punti problematici d inquinamento e lo sviluppo di programmi d azione più forti». Fonte: www.greenreport.it 20

I Nitrati Sono presenti nelle acque sia naturalmente che come conseguenza all uso di fertilizzanti. La loro presenza a concentrazioni notevoli denota una compromissione della risorsa idrica. Hanno un limite nelle acque potabili di 50 mg/l che si abbassa nelle acque destinate all infanzia fino a 10 mg/l. Pertanto risulta importante salvaguardare il suolo e di conseguenza le acque da una eccessiva concentrazione di nitrati 21

DELIMITAZIONE AREA VULNERABILE AI NITRATI ALBENGA-CERIALE ex art.19 del D.Lgs.152/99 22

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EFFETTI DEI NITRATI SULLA SALUTE UMANA L'uomo assume nitrati principalmente attraverso l'acqua potabile e le verdure In determinate circostanze (p.e. lunghi tempi di conservazione, calore, ph acido) può però trasformarsi in nitrito, dagli effetti tossici La pericolosità dei nitrati nei confronti dell uomo risiede anche nella loro trasformazione in nitriti che, se ingeriti in certe quantità (fino a 250 mg per Kg di peso vivo/giorno), inducono l ossidazione dell emoglobina del sangue che, di fatto, perde la capacità di trasporto dell ossigeno necessario al corretto funzionamento degli organi vitali e dei principali tessuti umani. 25

LA LISCIVIAZIONE DELL AZOTO La lisciviazione dell azoto rappresenta il movimento dell elemento verso il basso, ad opera delle acque di infiltrazione, fino ad oltrepassare lo strato interessato dall apparato radicale delle piante. L entità delle perdite di azoto per lisciviazione è legata: 1. alle caratteristiche climatiche della zona, con particolare riferimento al regime pluviometrico 2. alle caratteristiche chimico-fisiche del terreno 3. alla specie coltivata 4. agli interventi agronomici 26

Condizioni sfavorevoli di crescita e stress che interferiscono con il normale utilizzo dei nitrati da parte della pianta e causando un accumulo degli stessi nei tessuti vegetali sono: a) siccità, gelo, grandine e basse temperature (condizioni climatiche sfavorevoli interferiscono con la crescita); b) carenza di luce (essenziale per la fotosintesi e la conseguente sintesi proteica); C) malattie della pianta (interferiscono con il normale sviluppo della pianta e inibiscono la nitrato reduttasi); d) carenza di macro e microelementi; e) utilizzo di erbicidi (interferiscono con i normali processi metabolici della pianta e causano temporaneo accumulo di nitrati). 27

CARATTERISTICHE CLIMATICHE: STIMA EVAPOTRASPIRAZIONE POTENZIALE temperatura, piovosità, ventosità, ecc. FATTORE TERMICO maggiore temperatura, minore fenomeno di nitrificazione FATTORE IDRICO maggiore contenuto grado di umidità naturale del terreno, minore quantità di aria nel terreno, minore fenomeno di nitrificazione CONCENTRAZIONE AZOTO NELLE ACQUE DI PIOGGIA 28

CONTENUTO DI NITRATI NEI VEGETALI Il contenuto di nitrati nei tessuti della pianta dipende anche da: Parti della pianta: le parti più vicine al suolo contengono le maggiori concentrazioni di nitrati. Fertilizzazioni azotate. Irrigazione con acque ad alto contenuto di nitrati. 29

Maggiore è l'aggiunta di fertilizzanti azotati nel terreno rispetto al normale fabbisogno, più elevato è il contenuto di nitrati nelle verdure e nell'acqua potabile. Maggiore è l'esposizione dei vegetali ai raggi solari, minore è il loro contenuto di nitrati. Quindi: gli ortaggi coltivati in pieno campo contengono meno nitrati di quelli prodotti in serra le verdure estive contengono meno nitrati di quelle invernali gli ortaggi raccolti dopo il tramonto contengono meno nitrati di quelli raccolti la mattina 30

CHE COSA SI PUO FARE RISPETTO AL PROBLEMA NITRATI IN AGRICOLTURA? Limitare l'impiego di fertilizzanti azotati prediligendo quelli a rilascio controllato dell azoto; Utilizzare sistemi di irrigazione a risparmio idrico che massimizzino l efficienza della distribuzione dell acqua prediligendo la subirrigazione e gli impianti ad irrigazione localizzata (a goccia) rispetto a quelli a pioggia Fissare restrizioni per l'impiego in agricoltura di effluenti di allevamento Incentivare comportamenti di buona pratica agricola e gestione dell'uso del terreno Compostare i rifiuti vegetali. 31

Direttiva Comunitaria 91/676 D.Lgs. 152/1999 (G.U. n 124/1999) riduzione l impiego in agricoltura di fertilizzanti azotati individuazione aree a rischio elaborazione di norme di buona pratica agricola 16/01/2007 REGIONE LIGURIA - PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA APPROVAZIONE DEFINITIVA DEL PROGRAMMA DI AZIONE GIA ADOTTATO CON DELIBERAZIONE DI GIUNTA REGIONALE n. 599 del 16 GIUGNO 2006 PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE «VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA» (Direttiva 91/676/CE e D.Lgs. 152/06) Testo coordinato delle Deliberazioni di Giunta regionale - n. 25 del 19 gennaio 2007 - n. 163 UDINE del - 03/12/2010 26 febbraio 2007 Marzo 2007 PAN.pdf 32

Art. 19. Zone vulnerabili da nitrati di origine agricola 1. Le zone vulnerabili sono individuate secondo i criteri di cui all'allegato 7/A-I. 3. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sulla base dei dati disponibili, e per quanto possibile sulla base delle indicazioni stabilite nell'allegato 7/A-I, le regioni, sentita l'autorita' di bacino, possono individuare ulteriori zone vulnerabili ovvero, all'interno delle zone indicate nell'allegato 7/A-III, le parti che non costituiscono zone vulnerabili. 4. Almeno ogni quattro anni le regioni, sentita l'autorita' di bacino, rivedono o completano le designazioni delle zone vulnerabili per tener conto dei cambiamenti e fattori imprevisti al momento della precedente designazione. A tal fine le regioni predispongono e attuano, ogni quattro anni, un programma di controllo per verificare le concentrazioni dei nitrati nelle acque dolci per il periodo di un anno, secondo le prescrizioni di cui all'allegato 7/A-I, nonche' riesaminano lo stato eutrofico causato da azoto delle acque dolci superficiali, delle acque di transizione e delle acque marine costiere. 5. Nelle zone individuate ai sensi dei commi 2, 3 e 4 devono essere attuati i programmi di azione di cui al comma 6, nonche' le prescrizioni contenute nel codice di buona pratica agricola di cui al decreto del Ministro per le politiche agricole in data 19 aprile 1999, pubblicato nel S.O. alla Gazzetta Ufficiale n. 102 del 4 maggio 1999. 6. Entro un anno dall'entrata in vigore del presente decreto per le zone designate ai sensi dei commi 2 e 3, ed entro un anno dalla data di designazione per le ulteriori zone di cui al comma 4, le regioni, sulla base delle indicazioni e delle misure di cui all'allegato 7/A-IV, definiscono ovvero rivedono, se gia' posti in essere, programmi d'azione obbligatori per la tutela e il risanamento delle acque dall'inquinamento causato da nitrati di origine agricola, e provvedono alla loro attuazione nell'anno successivo per le zone vulnerabili di cui ai commi 2 e 3 e nei successivi quattro anni per le zone di cui al comma 4. 33

PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE «VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA» (Direttiva 91/676/CE e D.Lgs. 152/06) Fertilizzanti contenenti azoto a lenta cessione e a cessione controllata sono classificati sulla base della seguente tabella. Tabella n 11: classificazione dei fertilizzanti azotati a lenta cessione o a cessione controllata. Fertilizzanti organici Fertilizzanti di sintesi Fertilizzanti organo-minerali ammendante compostato misto i soli concimi minerali il cui Tutti i concimi organo minerali ammendante compostato verde lento rilascio di azoto si basa su: contenenti azoto in forma ammendante torboso composto - principi attivi prodotti da esclusivamente organica cornunghia non torrefatta condensazione di urea ed aldeidi estratti umici - inibitori della nitrificazione leonardite - incapsulamento o ricopertura del letame granulo di concime letame artificiale letame essiccato pelli e crini pennone torbe umati solubili vermicompost da letame 34

PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE «VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA» (Direttiva 91/676/CE e D.Lgs. 152/06) 3.2 Divieti 1. L utilizzo agronomico dei letami e dei concimi azotati e ammendanti organici di cui al D.lgs 29 aprile 2006 n. 217 è vietato come previsto nel punto 2.2.1 della Parte I del presente programma; 2. L utilizzo dei liquami e dei materiali ad essi assimilati, nonché dei fanghi derivanti dai trattamenti di depurazione di cui al D.Lgs n. 99 del 1992 è vietato come previsto nel punto 2.2.2 della Parte I del presente programma. 3. E vietato il ricorso alla fertirrigazione effettuata con metodo a scorrimento. 4. Sono vietati sistemi di coltivazione fuori suolo o idroponica a ciclo aperto ovvero senza recupero e riutilizzo della soluzione drenante. 5. E vietata la distribuzione in campo di fertilizzanti contenenti azoto, organici ed inorganici, nei casi previsti dalla tabella n 13 in funzione del periodo e della coltura. 6. La fertirrigazione per aspersione in coltivazioni in vaso è limitata ad un numero massimo di 5 interventi/anno ed esclusivamente a supporto della concimazione di fondo ed è vietata nel periodo 1 novembre - 15 gennaio. 35

PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE «VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA» (Direttiva 91/676/CE e D.Lgs. 152/06) 3.3 Misure obbligatorie Nel caso di terreno con pendenza maggiore al 10%, non coperto da vegetazione, la distribuzione dei fertilizzanti contenenti azoto deve essere seguita dall interramento degli stessi entro le 24 ore successive, salvo le disposizione per i reflui zootecnici di cui alla Parte I del presente elaborato. Fermo restando quanto previsto per reflui zootecnici di cui alla Parte I del presente elaborato, la quantità massima di unità di azoto, apportata con fertilizzanti sia organici che minerali, applicabile alle aree adibite ad uso agricolo non deve determinare un superamento dei limiti definiti dalla tabella n 14 in funzione del tipo di coltura. Qualora i terreni aziendali siano compresi anche parzialmente nella zona vulnerabile designata le imprese agricole devono: a) tenere un registro aziendale conforme a quello previsto dalla Regione Liguria per l adesione alle misure agroambientali del PSR e registrare, entro 7 giorni, tutte le operazioni colturali utilizzando i diversi modelli; b) redigere un piano di concimazione per ogni ciclo colturale; in caso di colture ripetute i piani vengono uniti per formare un piano di concimazione annuale. Tale documento, in funzione delle caratteristiche del suolo, del periodo stagionale di coltivazione, delle colture previste, della S.A.U. per singola coltura e della produzione attesa, determina quantità, tempi, tipologia di concime e modalità di distribuzione dei fertilizzanti sia minerali che organici compresi i liquami, con particolare riferimento ai fertilizzanti azotati; c) effettuare, se la coltivazione è attuata direttamente nel terreno sia in coltura protetta che in pieno campo, almeno una analisi chimico-fisica del terreno (con metodiche conformi a quelle ufficiali approvate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali) ogni tre anni, di cui la prima entro il 31/12/2007, quale strumento per la redazione di adeguati piani di concimazione. Nella redazione del Piano di concimazione si dovrà anche tenere conto dei risultati delle analisi delle acque irrigue effettuate nell ambito del monitoraggio svolto dalla Regione Liguria. Il piano di concimazione, l analisi del terreno e il registro aziendale devono essere conservati e messi a disposizione della Regione Liguria, autorità competente al controllo. Salvo misure più restrittive indicate per le singole colture, non sono ammessi apporti in una unica soluzione superiori a 5 g/m2 (50 kg/ha) di azoto. 36

PROGRAMMA DI AZIONE PER LE ZONE «VULNERABILI DA NITRATI DI ORIGINE AGRICOLA» (Direttiva 91/676/CE e D.Lgs. 152/06) 3.4 Misure raccomandate Per le coltivazioni ortive e ornamentali in vaso in pieno campo è raccomandato l utilizzo di fertilizzanti contenenti azoto a lenta cessione e a cessione controllata da incorporare direttamente nel substrato al momento della preparazione o mediante distribuzione localizzata in vaso nel caso di applicazioni successive. La fertirrigazione per aspersione su coltivazioni ortive e ornamentali in vaso in pieno campo è fortemente sconsigliata, mentre è raccomandata la distribuzione tramite sistemi irrigui localizzati direttamente in vaso o altri sistemi, che limitino la dispersione di acqua e fertilizzanti azotati. Nel caso di coltivazioni in vaso in pieno campo, l eventuale fertilizzazione per aspersione va limitata a pochi interventi (massimo 5 per anno) nell ultima parte del ciclo colturale. E importante effettuare l analisi dell acqua irrigua al fine di considerare, nei piani di concimazione, l apporto di azoto derivante dall acqua stessa; la Regione Liguria renderà disponibili i dati medi, per areale, delle analisi effettuate nell ambito del monitoraggio delle acque irrigue utilizzate nella zona vulnerabile. Per le coltivazioni in serra sono raccomandate tutte le soluzioni tecniche finalizzate alla riduzione dei volumi irrigui, al recupero e riutilizzo delle acque (es. irrigazione localizzata, bancali flusso e riflusso, sistemi di recupero degli scarichi) e al recupero e utilizzo delle acque piovane che rappresentano una fonte aggiuntiva di acqua di alta qualità irrigua che può essere utilizzata per miscelare acque poco idonee o far fronte a deficit stagionali. Nel caso di coltivazioni in vaso, anche in pieno campo, è raccomandato l uso di teli multistrato con feltro assorbente da posizionare sul terreno livellato e su cui appoggiare i vasi: questa tipologia di telo consente notevoli risparmi irrigui ed evita dispersioni di nutrienti nel suolo 37

La Direttiva CEE 91/676, relativa alla protezione delle acque all'inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole, stabilisce che gli Stati membri elaborino uno o piu' codici di buona pratica agricola (CBPA) da applicarsi a discrezione degli agricoltori. DECRETO MINISTERIALE 19 aprile 1999 Approvazione del codice di buona pratica agricola 38

Il Cbpa deve ottimizzare la gestione dell azoto nel sistema del suolo-pianta (esistente, entrante uscente) in presenza di colture agricole che si succedano e alle quali occorre assicurare un livello produttivo e nutrizionale economicamente ed ambientalmente sostenibile al fine di minimizzare le possibili perdite con le acque di ruscellamento e di drenaggio superficiale e profondo. 39

Confederazione Italiana Agricoltori Sede Provinciale Via Dalmazia 167 ALBENGA (SV) GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE!!!!!! Responsabile Assistenza Tecnica Confederazione Italiana Agricoltori di Savona g.nario@cia.it 40