Pendolarismo per motivi di lavoro o studio in Toscana



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Transcript:

Pendolarismo per motivi di lavoro o studio in Toscana (XV Censimento della Popolazione) Direzione Organizzazione e Sistemi Informativi Settore Sistema Informativo di Supporto alle Decisioni. Ufficio Regionale di Statistica 1

INDICE Sintesi dei principali risultati... 3 1. Le caratteristiche degli spostamenti 1.1 Metà della popolazione toscana si sposta ogni giorno per motivi di studio o di lavoro. 4 1.2 Aumentano gli spostamenti al di fuori del comune di dimora abituale. 4 1.3 In crescita i pendolari che impiegano più di un ora per arrivare a destinazione.. 5 1.4 L automobile rimane la scelta più diffusa.. 7 1.5 Imprenditori, lavoratori in proprio e liberi professionisti non utilizzano i mezzi collettivi 8 1.6 Le donne lavoratrici 9 2. Gli spostamenti quotidiani nei Comuni toscani.... 11 2.1 Quadro di sintesi... 11 2.2 Polarità e bacini di mobilità... 11 2.3 I bacini toscani... 14 2

Sintesi dei principali risultati Le informazioni presentate, rilevate dall Istat in occasione del XV Censimento della popolazione e delle abitazioni 2011, si riferiscono agli spostamenti che i residenti effettuano quotidianamente tra un luogo di partenza e uno di arrivo per raggiungere il luogo di studio o di lavoro. Sono considerati esclusivamente gli spostamenti effettuati dalle persone che hanno dimora abituale nel comune dove sono state censite e che rientrano giornalmente al proprio domicilio. I dati censuari, benché riferiti al 2011, rappresentano l unica fonte informativa di livello comunale sul fenomeno strutturale del pendolarismo; essa consente di analizzare anche le principali caratteristiche del pendolarismo quali le modalità e i tempi di spostamento, nonché il profilo del socio-demografico dei residenti pendolari. In sintesi i principali risultati dell analisi: le caratteristiche degli spostamenti per motivi di studio o di lavoro Al 9 ottobre 2011 in Toscana la metà della popolazione residente ogni giorno si sposta per motivi di studio o di lavoro; in dieci anni i pendolari sono aumentati di circa 156.000 unità con una crescita dell 8,5%; i due terzi dei residenti si spostano per motivi di lavoro, il restante 30% per raggiungere la scuola o l università; nel decennio intercensuario sono aumentati di 3 punti percentuali gli spostamenti al di fuori del comune di dimora abituale; aumentano i pendolari che impiegano più di un ora per raggiungere la destinazione e diminuisce la quota degli spostamenti che richiedono meno di 15 minuti; l automobile come conducente o come passeggero rimane la scelta più diffusa: solo il 14,7% utilizza i mezzi collettivi; diminuisce sensibilmente la percentuale di coloro che scelgono di spostarsi con mezzi motorizzati a due ruote; le donne che lavorano utilizzano più degli uomini i mezzi collettivi e meno la macchina come conducenti; è limitato, fino ad essere trascurabile, l utilizzo dei mezzi collettivi da parte di imprenditori e lavoratori autonomi; il pendolarismo nei comuni toscani in Toscana 24 Comuni generano il 50% dei movimenti pendolari complessivi, solo 18 superano la soglia di 20.000 spostamenti; gli spostamenti di maggior durata sono localizzati nei Comuni della Garfagnana, della Lunigiana, del Mugello- Alta Val di Sieve e della Valle del Bisenzio. i comuni polarità sono dodici: i dieci capoluoghi di provincia, Carrara e Viareggio. Pisa, Siena e Firenze sono i poli maggiormente attrattivi; Firenze ha il bacino più ampio formato da 43 comuni, seguono Pisa con 27 comuni interessati ed Arezzo con 25; 3

1. Le caratteristiche degli spostamenti 1.1 Metà della popolazione toscana si sposta ogni giorno per motivi di studio o di lavoro I dati dei movimenti pendolari 1 raccolti in occasione del 15 Censimento della popolazione consentono di analizzare il fenomeno della mobilità sistematica, cioè della mobilità giornaliera per motivi di studio e di lavoro. La mappa italiana degli spostamenti riflette le differenti strutture demografiche e le diverse opportunità lavorative presenti nelle regioni: la percentuale dei residenti pendolari è infatti più elevata nelle regioni del Nord, esclusa la Liguria, mentre al di sotto del valore medio nazionale (48,6%) si collocano tutte le regioni del Sud, con le incidenze più basse registrate in Sicilia (41,3%) e Calabria (41,5%) (Grafico 1). Grafico 1 - Popolazione residente che si sposta giornalmente per regione. Censimento 2011 (incidenza percentuale sul totale della popolazione residente) In Toscana sono 1.846.872 le persone (il 50,3% della popolazione residente) che ogni giorno si spostano per motivi di studio o di lavoro, rispetto al 2001 sono cresciute di circa 156.000 unità; in linea con il dato nazionale, circa i due terzi si sposta per motivi di lavoro, il restante 30% per motivi di studio. 1.2 Aumentano gli spostamenti al di fuori del comune di dimora abituale Più della metà (61,4%) dei movimenti complessivi toscani avviene all interno del comune di dimora abituale (il 74,4% per gli studenti, il 55,8% per i lavoratori); rispetto al 2001 aumenta di 3 punti percentuali la quota di spostamenti fuori dal comune. Se consideriamo la sola componente del pendolarismo sistematico legata ai motivi di lavoro delle varie province, otteniamo la situazione illustrata nel grafico 2. Le percentuali più alte di spostamenti all interno del proprio comune di dimora abituale si osservano nelle province di Grosseto e Livorno, (intorno al 73%, di gran lunga superiore alla media regionale), mentre a Pistoia, ma soprattutto a Pisa si registrano i valori più bassi (rispettivamente il 47,6% e il 42,2%). 1 Con il termine pendolarismo viene indicato il fenomeno dello spostamento giornaliero tra un luogo di partenza (alloggio di dimora abituale) e uno di arrivo (luogo di studio o di lavoro); sono quindi compresi anche gli spostamenti all interno della stesso comune. 4

Grafico 2 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente per motivi di lavoro, luogo di destinazione e provincia. Toscana (valori percentuali) Toscana Prato 44,2 4 Grosseto 27,0 Siena Arezzo 44,5 42,8 Pisa 57,7 Livorno 27,1 Firenze Pistoia Lucca Massa - Carrara 46,2 52,4 46,8 39,3 stesso comune di dimora abituale fuori del comune 1.3 In crescita i pendolari che impiegano più di un ora per arrivare a destinazione Dal 2001 al 2011 diminuisce sensibilmente in Toscana come in Italia la quota dei pendolari che impiegano meno di 15 minuti 2 per raggiungere il posto di lavoro o di studio (il 60,8% nel 2001 e il Grafico 3 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente per tempo impiegato. Censimenti 2001 e 2011. Toscana (valori percentuali) 2011 2001 56,9 60,81 27,1 25,37 7,3 7,57 4,8 3,67 3,9 2,58 Fino a 15 minuti Da 16 a 30 minuti Da 31 a 45 minuti Da 46 a 60 minuti Oltre 60 minuti 57% nel 2011 in Toscana), mentre aumentano gli spostamenti che richiedono più di un ora (da 2,6% a 3,9%) (Grafico 3). 2 Si intende il tempo impiegato per recarsi (solo andata) al luogo abituale di studio o di lavoro. Per il censimento del 2001, i dati che riportano il tempo impiegato e il mezzo utilizzato si riferiscono a chi si è spostato il mercoledì precedente la data del Censimento. Per il censimento 2011, invece, il dato si riferisce agli spostamenti quotidiani effettuati esclusivamente dagli individui residenti in famiglia (1.845.356 unità) al netto degli spostamenti effettuati dai residenti in convivenza (1.516 unità) 5

Tra coloro che impiegano meno tempo (entro 15 minuti) per arrivare a destinazione prevalgono gli studenti (il 64,5% contro il 53,6% dei lavoratori), mentre per entrambe le categorie di pendolari la quota di spostamenti di durata fino a 30 minuti si attesta intorno all 84% (Grafico 4). Grafico 4 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente per tempo impiegato e motivo dello spostamento. Toscana (valori percentuali) lavoro 12,5 3,6 11,3 4,5 30,2 19,6 studio 64,5 53,6 Fino a 15 m inuti Da 16 a 30 m inuti Da 31 a 60 m inuti Oltre 60 m inuti A livello provinciale, i pendolari della provincia di Livorno hanno i tempi di percorrenza più brevi seguiti dai pendolari della provincia di Grosseto. La provincia di Firenze registra, invece, i tempi di percorrenza più lunghi, considerando che circa il 21% dei pendolari impiega più di 30 minuti per raggiungere il luogo di studio e di lavoro contro il 16,0% della media regionale (Grafico 5). Grafico 5 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente in meno di 30 minuti per provincia. Toscana (valori percentuali) Livorno Grosseto 87,9 88,4 Arezzo Pisa Massa-Carrara Lucca Prato 85,9 85,6 85,4 85,1 85,0 Siena Toscana Pistoia 84,2 84,0 83,9 Firenze 79,5 1.4 L automobile rimane la scelta più diffusa 6

Rispetto al 2001 non si registrano variazioni di rilievo per quanto riguarda le modalità di trasporto: il mezzo 3 più utilizzato rimane l automobile come conducente o come passeggero (62,9%), solo il 14,7% utilizza i mezzi collettivi (treno, tram, autobus). E diminuita sensibilmente in Toscana la percentuale di coloro che scelgono di spostarsi con mezzi motorizzati a due ruote (dal 9,1% al 6,8%), a livello nazionale si registra la stessa tendenza seppur con valori più contenuti (dal 4,7% del 2001 al 3,5% del 2011). Rimane stabile (12% circa) la percentuale dei pendolari che si spostano a piedi e continua ad essere marginale l utilizzo della bicicletta (3,4%) (Grafico 6). Se consideriamo separatamente le due componenti del pendolarismo sistematico in relazione alla scelta della modalità di trasporto, si rilevano alcune differenze significative. Grafico 6 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente per mezzo impiegato. Censimenti 2001 e 2011. Toscana (valori percentuali) 2011 2001 48,0 47,5 14,9 12,7 12,3 12,4 4,3 3,3 7,1 7,8 3,0 3,6 6,8 9,1 3,4 3,2 treno, tram autobus urbano o extraurbano autobus aziendale o scolastico auto privata (conducente) auto privata (passeggero) motocicletta, scooter bicicletta a piedi Come atteso, gli spostamenti per motivi di studio vengono effettuati soprattutto con l auto privata come passeggero (39,5%) e a piedi (18,3%), mentre i lavoratori utilizzano principalmente l auto priva ta in qualità di conducente (67,2%). Gli studenti, rispetto agli occupati utilizzano i vari mezzi di trasporto in modo più omogeneo, dimostrando maggior favore nei confronti del trasporto collettivo (31,7% contro il 7,0% dei lavoratori). Non è invece particolarmente elevato il ricorso a mezzi di trasporto su due ruote (bicicletta, motocicletta e scooter) (7,5% contro l 11,4% dei lavoratori) (Tavola 1). 3 Il mezzo di trasporto cui si fa riferimento è quello impiegato per compiere il tratto più lungo del tragitto, in termini di distanza e non di tempo, dal proprio alloggio di dimora abituale al luogo di studio o di lavoro; anche i dati sul mezzo utilizzato fanno riferimento ai soli residenti in famiglia. 7

Tavola 1 Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente per tempo impiegato per motivo e mezzo di trasporto utilizzato. Toscana. Motivo di lavoro Motivo di studio Totale movimenti mezzo di trasporto v. ass % v. ass % v. ass % treno, tram, metropolitana 39.805 3,1 39.750 7,2 79.555 4,3 autobus urbano, filobus, corriera, autobus extraurbano 45.737 3,5 84.429 15,3 130.166 7,1 autobus aziendale o scolastico 4.599 0,4 50.640 9,2 55.239 3,0 auto privata (come conducente) 869.757 67,2 15.834 2,9 885.591 48,0 auto privata (come passeggero) 56.757 4,4 217.507 39,5 274.264 14,9 motocicletta, ciclomotore, scooter 95.546 7,4 29.281 5,3 124.827 6,8 bicicletta 51.410 4,0 11.940 2,2 63.350 3,4 altro mezzo 4.666 0,4 475 0,1 5.141 0,3 a piedi 126.181 9,7 101.041 18,3 227.222 12,3 Totale 1.294.458 100,0 550.896 100,0 1.845.354 100,0 1.5 Imprenditori, lavoratori in proprio e liberi professionisti non utilizzano i mezzi collettivi Se analizziamo la posizione professionale dei lavoratori che si spostano giornalmente, in relazione al mezzo utilizzato 4 osserviamo alcune differenze di comportamento. Se, come prevedibile, i lavoratori con contratto Co.co.co e a prestazione occasionale usano in misura minore il mezzo privato a vantaggio dei mezzi collettivi, la percentuale dei lavoratori autonomi e degli imprenditori che utilizzano un mezzo pubblico si ferma al 2%, mentre quella dei lavoratori dipendenti è superiore alla media (8%) (Grafico 7). Grafico 7 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente per motivi di lavoro, per mezzo impiegato e posizione nella professione. Toscana (valori percentuali) totale 14,1 7,0 79,0 Coadiuvante familiare 33,8 6,4 59,8 Socio di cooperativa 10,8 7,4 81,8 Lavoratore in proprio 24,0 2,1 73,9 Libero professionista 17,3 3,6 79,1 Imprenditore 17,7 1,4 80,9 Prestazione occasionale 19,4 14,6 66,0 Co.co.co 16,5 11,0 72,5 Dipendenti 11,6 8,1 80,3 mezzi ecologici mezzi collettivi mezzi privati Di contro la percentuale di lavoratori in proprio, liberi professionisti, imprenditori che usano i mezzi ecologici è sensibilmente superiore alla media regionale, anche se la componente che 4 mezzi ecologici (bicicletta e a piedi); mezzi collettivi (treno, autobus urbano, extraurbano e aziendale); mezzi privati (auto, motocicletta e scooter). 8

contribuisce in misura maggiore è determinata dalla possibilità di raggiungere a piedi il posto di lavoro (il 14,7% degli imprenditori e il 19,5% dei lavoratori in proprio a fronte di una media regionale del 9,7%). 1.6 Le donne lavoratrici Le donne, in Toscana come in Italia, si spostano per motivi di lavoro all interno del proprio comune di residenza in percentuale maggiore rispetto agli uomini (il 58,3% contro il 53,7) e in misura minore fuori dalla provincia di residenza (8,9% delle donne, il 12,10% degli uomini). Tale differenza si riflette anche nella distribuzione del tempo impiegato: il 54,1% delle donne toscane impiega fino a 15 minuti di tempo per raggiungere il posto di lavoro contro il 53,3% degli uomini e la percentuale di coloro che hanno tempi di percorrenza più lunghi (oltre 45 minuti) è, seppur leggermente, inferiore per le donne nei confronti degli uomini (rispettivamente 8,10% e 8,5%). Grafico 8 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente per motivi di lavoro, sesso e mezzo impiegato. Toscana (valori percentuali) Autobus urbano o extra-urbano 2,2 5,1 femmine Treno, tram 2,8 3,4 maschi Auto privata (come passeggero) 3,5 5,4 Bicicletta 3,6 4,5 A piedi 8,3 11,5 Motocicletta, scooter 9,7 4,6 Auto privata (come conducente) 68,8 65,3 Le differenze più significativi si osservano, tuttavia, nell utilizzo del mezzo di trasporto: le donne utilizzano più i mezzi collettivi (8,5%, 5% per gli uomini) e meno la macchina come conducenti (65,30% contro 68,80%). A differenza degli uomini, le donne preferiscono la bicicletta ai mezzi motorizzati a due ruote. Nell 11,8% dei casi le donne si recano al luogo di lavoro a piedi, mentre per gli uomini la stessa quota si attesta intorno all 8% (Grafico 8). Il confronto con il 2001 non fa registrare significative variazioni di comportamento, tranne un incremento di quasi tre punti percentuali per le donne che si recano al lavoro in macchina come conducenti. Rimane invariata sia per gli uomini che per le donne la quota degli spostamenti ecologici (a piedi o in bicicletta) (Grafico 9). 9

Grafico 9 - Popolazione femminile residente in famiglia che si sposta giornalmente per motivi di lavoro per mezzo impiegato. Censimenti 2001 e 2011. Toscana (valori percentuali) Treno, tram Bicicletta Motocicletta, scooter Autobus urbano o extra-urbano Auto privata (come passeggero) 2,6 3,4 4,1 4,5 6,5 4,6 5,6 5,1 6,0 5,4 2011 2001 A piedi 12,4 11,5 Auto privata (come conducente) 62,4 65,3 2. Gli spostamenti quotidiani nei Comuni toscani 2.1 Quadro di sintesi In Toscana l 8% dei Comuni genera il 50% dei movimenti pendolari. Solo 18 Comuni superano la soglia di 20.000 spostamenti: in testa alla classifica troviamo Firenze con 180.000 residenti che si spostano giornalmente per motivi di lavoro o studio e Prato con oltre 100.000 pendolari, seguono a distanza Livorno, Arezzo, Pistoia, Lucca e Pisa (Grafico 10). Grafico 10 - Movimenti pendolari generati per comune. Toscana (valori assoluti) 10

La graduatoria dei Comuni con almeno 20.000 spostamenti, cambia se si considera l incidenza percentuale sulla popolazione residente; ai primi posti troviamo Comuni con struttura demografica più giovane quali Campi Bisenzio e Prato, mentre Firenze si colloca a metà classifica con un valore appena sopra alla media regionale. Il grafico 11 delinea la geografia delle zone più disagiate in termini di spostamenti quotidiani di maggior durata (oltre 60 minuti); a fronte di un dato regionale del 3,9%, i pendolari residenti in Garfagnana, in Lunigiana, nel Mugello-Alta Val di Sieve e nella Valle del Bisenzio, presentano percentuali superiori all 8%; il valore più alto lo raggiunge il comune di San Godenzo nel quale ben 2 pendolari su 10 impiegano più di un ora per raggiungere il posto di lavoro o di studio. L indicatore relativo alla percentuale di spostamenti con mezzi pubblici a livello comunale restituisce una mappa simile alla precedente (Grafico 12); evidentemente nei Comuni dove è più alta la quota dei pendolari con tempi di percorrenza massimi, è anche più diffuso l uso del mezzo pubblico rispetto alla media regionale. Se, infatti questa si attesta intorno al 14%, nei Comuni dove è alta la percentuale di pendolari che hanno tempi di percorrenza più lunghi, il valore risulta quasi raddoppiato. Fanno eccezione alcune zone delle Colline Metallifere e della Valdera dove l utilizzo del mezzo pubblico è considerevole anche in presenza di una percentuale non elevata di spostamenti effettuati in più di 60 minuti. Grafico 11 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente in più di 60 minuti per Comune. Toscana (valori percentuali) Grafico 12 - Popolazione residente in famiglia che si sposta giornalmente con mezzi pubblici per Comune. Toscana (valori percentuali) 2.2 Polarità e bacini di mobilità La matrice origine-destinazione dei movimenti pendolari costruita a livello comunale permette di individuare i poli attrattori cioè i comuni maggiormente attrattivi del territorio toscano. In questa analisi definiamo polarità i comuni che attraggono almeno 20.000 spostamenti al giorno 5 e hanno una quota di spostamenti all interno del proprio Comune superiore al 70% degli spostamenti complessivi dei residenti 6. Definiamo inoltre bacini l insieme dei Comuni, selezionati in ordine decrescente in base al contributo di mobilità, che generano l 85% dei 5 Sono compresi anche i movimenti all interno del Comune 6 Un valore alto di tale quota (indice di auto-contenimento offerta) esprime una forte capacità attrattiva nel senso che i residenti trovano risposta all esigenza di studio e di lavoro all interno del proprio Comune di residenza. 11

movimenti in entrata della corrispondente polarità 7 (Tavola 2 ). In Toscana i comuni polarità sono dodici: i dieci capoluoghi di provincia, Carrara e Viareggio. Tavola 2 Movimenti pendolari all interno, in entrata ed in uscita nelle principali polarità. Toscana. Polarità movimenti all'interno (A) movimenti in uscita (B) movimenti in entrata (C) totale movimenti residenti (A+B) totale arrivi nel comune (A+C) Firenze 151.243 30.701 106.584 181.944 257.827 Pisa 34.120 8.045 52.215 42.165 86.335 Prato 74.177 26.512 24.840 100.689 99.017 Siena 23.191 4.089 23.077 27.280 46.268 Lucca 32.550 12.017 16.549 44.567 49.099 Arezzo 43.465 6.953 15.952 50.418 59.417 Pistoia 33.670 11.129 14.395 44.799 48.065 Livorno 64.506 12.267 11.065 76.773 75.571 Viareggio 20.547 8.094 10.082 28.641 30.629 Massa 24.603 7.652 9.026 32.255 33.629 Grosseto 35.306 3.477 6.811 38.783 42.117 Carrara 21.814 8.073 6.339 29.887 28.153 Considerando i soli movimenti provenienti da altri comuni, il motivo più frequente che genera entrate è evidentemente il lavoro, con intensità diverse in relazione alle polarità. Infatti se a Prato e a Livorno la quota di ingressi per motivi di lavoro è intorno al 86%, a Pisa la quota si riduce al 57%, ben sotto il livello regionale; di contro la città di Galileo ha la quota più alta di movimenti in entrata per motivi di studio (42%). I Comuni che totalizzano più di 20 mila ingressi per motivi di lavoro, sono in Toscana solo tre: Pisa, Prato e Firenze dove si raggiunge il massimo degli arrivi giornalieri (più di 70mila entrate). Firenze è in testa anche alla graduatoria dei movimenti attratti per motivi di studio (29mila) seguita da un altra città sede di Università, Pisa (22mila) (Grafico 13). Grafico 13 Movimenti pendolari in entrata nelle principali polarità per motivo. Toscana Carrara Grosseto Massa Viareggio Livorno Pistoia Arezzo Lucca Siena Prato Pisa Firenze 1.017 5.322 2.607 4.204 1.506 7.520 2.107 7.975 1.363 9.702 4.015 10.380 4.002 11.950 3.650 12.899 7.101 15.976 3.461 21.379 22.123 30.092 29.287 lavoro studio 77.297 Nell analisi del fenomeno del pendolarismo riveste un ruolo importante il concetto di autocontenimento: esso esprime la capacità di un territorio di contenere al proprio interno, attività 7 Cfr. Rapporto Statistico 2015 Regione Veneto 12

produttive e servizi tali da offrire opportunità di lavoro e/o studio alla maggior parte dei propri residenti. Per misurare il livello di contenimento dei movimenti pendolari abbiamo utilizzato l indice di autocontenimento dell offerta 8 e l indice di auto-contenimento della domanda 9. Il primo indicatore non ha un significato univoco: valori alti, infatti possono osservarsi sia in aree economicamente forti, che in zone meno sviluppate e/o isolate; alti valori del secondo indicano, invece, zone non attrattive (valori bassi zone attrattive). Infine l indice di centralità 10 misura se e quanto sono in equilibrio la domanda e l offerta: valori prossimi all unità si presentano in Comuni che pareggiano il numero degli usciti con gli entrati. Alla luce di questi indicatori, possiamo confrontare le polarità tra loro in termini di capacità attrattiva; se infatti, come atteso, tutti i Comuni definiti come polarità, presentano indici di centralità vicini e/o superiori all unità, nei comuni di Pisa, Siena e Firenze, dove l indice di contenimento della domanda raggiunge i valori più bassi, l indice di centralità è di gran lunga superiore a 3. Essi risultano, quindi, i poli maggiormente attrattivi della Toscana. Grafico 14 Indice di centralità, di auto-contenimento offerta e di auto-contenimento domanda 11 dei movimenti pendolari per polarità. Toscana. Pisa Siena Firenze Arezzo Grosseto Lucca Pistoia Viareggio Massa Prato Livorno Carrara 0,4 0,5 0,8 0,9 0,6 0,8 0,9 0,8 0,9 1,4 0,8 1,3 1,2 0,8 1,2 0,9 0,9 0,8 0,9 0,8 0,8 2,0 2,3 3,5 centralità autocontenimento offerta autocontenimento domanda 5,6 6,5 Presentano, invece, valori inferiori all unità, sebbene di poco, i comuni di Carrara, Livorno e Prato, dove il numero dei pendolari in entrata è inferiore a quelli in uscita (Grafico 14). Questi Comuni rivelano, quindi, una forza attrattiva limitata e comunque inferiore agli altri poli toscani. 8 Residenti che si spostano all interno del proprio Comune di residenza (movimenti interni) sul totale dei movimenti dei residenti. 9 Residenti che si spostano nel Comune di residenza (movimenti interni) sulla somma dei movimenti interni e dei movimenti in entrata. 10 Movimenti in entrata su movimenti in uscita (al netto degli spostamenti che hanno origine e destinazione nel comune stesso). L indicatore assume valore inferiore all unità quando il numero di pendolari in uscita eccede il numero di quelli in entrata e valore superiore quando il numero di pendolari in entrata eccede il numero di quelli in uscita: in quest ultimo caso l area è centrale in quanto svolge un ruolo di attrazione rispetto ai flussi pendolari. 11 cfr. Istat nota metodologica Sistemi locali del lavoro 2011 13

Diverso è il caso di Grosseto, dove si registra il valore massimo di entrambi gli indicatori di autocontenimento ad indicare un area in grado di comprendere al suo interno il massimo volume di flussi pendolari e di minimizzare lo scambio con l esterno e che, quindi, si configura come un sistema chiuso la cui forza attrattiva si esercita essenzialmente sui residenti. 2.3 I bacini toscani Le mappe qui presentate consentono la visualizzazione dei 12 bacini toscani, facilitandone l apprezzamento delle reciproche differenze. Il comune di Firenze ha il bacino più ampio formato da 43 comuni, seguono Pisa con 27 comuni interessati ed Arezzo con 25. Firenze, attrae la maggior parte dei comuni della propria provincia e i comuni capoluogo delle province limitrofe (Prato, Arezzo, Pistoia, Pisa) fino ad arrivare al comune di Livorno. Anche il bacino di Siena si estende al di fuori della provincia, essenzialmente per attrarre i comuni capoluogo delle province confinanti (Arezzo, Grosseto e Firenze); il bacino di Grosseto comprende invece solamente comuni che appartengono alla propria provincia. Le entrate ad Arezzo provengono principalmente da comuni interni alla provincia e confinanti tra loro ad eccezione di Firenze e del comune senese di Sinalunga; un contributo, seppur residuale lo apporta anche il comune umbro di Città di Castello. Anche il bacino di Massa supera i confini regionali e si estende fino ai comuni liguri di Sarzana, La Spezia, Ortonovo e Castelnuovo Magra. Gli stessi comuni liguri contribuiscono anche ai movimenti in entrata del polo di Carrara che attrae, come del tutto atteso, ben il 40% degli arrivi dal comune di Massa. Prato comprende comuni della propria provincia, di quella di Firenze e di Pistoia (compresi i rispettivi capoluoghi), tutti confinanti tra loro o con la polarità. Arezzo Carrara Firenze Grosseto 14

Livorno Lucca Massa Pisa Prato Pistoia 15

Siena Viareggio 16