TERRA DI STORIA. MOMENTI DI VITA QUOTIDIANA NEL 208 TERRITORIO DELLA CENTURIAZIONE ROMANA A BORGORICCO (PD) di Antonella Nanni (*) e Paola Montani (*) (*) - Archeologhe, Associazione ARC.A.DIA Archeologia, Ambiente, Didattica (PD) L 1 il 2 e il 3 giugno 2001 si è svolta presso il Comune di Borgoricco la prima manifestazione storica della centuriazione romana dal titolo Terra di storia. Momenti di vita quotidiana nel territorio della centuriazione curata dall Associazione ARC.A.DIA Archeologia Ambiente Didattica e dal Comune di Borgoricco, con il patrocinio e il contributo della Regione Veneto, della Provincia di Padova, della Banca dell Alta Padovana. La Sovrintendenza Archeologica per il Veneto ha dato il patrocinio, riconoscendo la validità scientifica della manifestazione. Borgoricco è un luogo di estrema rilevanza dal punto di vista storico e archeologico; situato a nord est di Padova, inserito nell area centuriata che va da Camposampiero (PD) a Santa Maria di Sala (VE), presenta un eccezionale esempio di conservazione del paesaggio rurale di epoca romana. Ancora oggi, infatti, è possibile percorrere e ammirare la geometria perfetta delle strade e dei fossati realizzati più di duemila anni or sono. Presso il Comune di Borgoricco è attualmente ospitato il Museo della Centuriazione Romana che raccoglie circa 500 reperti archeologici, a partire dal I secolo d.c. fino al IV d.c., che testimoniano una continuità abitativa e documentano la vita quotidiana in ambito rurale. Fig. 2 - Carta della zona a nord di Padova dove è stata messa in evidenza in grassetto la zona centuriata
209 La manifestazione, che si è svolta nel piazzale antistante il Comune, ha coinvolto, nella mattinata del 1 giugno 2001, più di 300 alunni delle scuole elementari e medie del Comune di Borgoricco mentre le giornate del 2 e del 3 giugno sono state aperte a tutti con attività e visite guidate, volte a far conoscere la realtà di questo territorio. Lo scopo della manifestazione Terra di storia è stato quello di valorizzare e rendere fruibile l immenso patrimonio culturale e ambientale della zona a nord-est di Padova. Il desiderio di comunicare, soprattutto ai non addetti ai lavori, i risultati delle ricerche archeologiche ha portato a affrontare tale tematica in maniera semplice e chiara, non trascurando però la scientificità dei contenuti. Si è utilizzato un linguaggio immediato costituito anche da immagini, ricostruzioni e ambientazioni animate da personaggi. La presenza del Museo della Centuriazione ha aiutato a creare un interazione tra reperto e luogo di ritrovamento, tra oggetto e insediamento antico. Camminare ancora oggi lungo le antiche strade dà la possibilità di comprendere l evoluzione del paesaggio. Il territorio può essere quindi utilizzato come un Museo all aperto, dove sperimentare concretamente la realtà rurale con i suoi orizzonti, i suoi confini e i suoi ritmi. Il reperto rappresenta un frammento di storia che documenta, fa parlare della sua vita il territorio stesso e contribuisce alla conoscenza storica, alimentando una maggiore sensibilità verso il patrimonio archeologico e culturale. Il coinvolgimento delle scuole è stato fortemente voluto poichè gli alunni costituiscono il futuro per la tutela, la salvaguardia e la valorizzazione del territorio. Portarli a conoscenza di questa realtà, attraverso laboratori di archeologia sperimentale e visite interattive al Museo, rappresenta il punto di partenza per giungere ad un corretto utilizzo e ad una ottimale fruizione di questo patrimonio. Gli alunni, durante la mattinata del 1 giugno, hanno potuto sperimentare simulazioni di scavo archeologico, tecniche dell affresco antico, momenti di vita quotidiana attraverso piccole rappresentazioni teatrali basate su testi di epoca romana. Inoltre hanno costruito plastici della centuriazione e di una villa rustica. Per rendere ancora più suggestiva la manifestazione sono state realizzate ricostruzioni storiche scientifiche inerenti alla vita rurale antica. Il filo conduttore delle tre giornate è stato la villa rustica con i suoi ambienti, dove far rivivere i momenti della vita quotidiana: la cucina, il luogo della tessitura, il laboratorio del ceramista, il luogo dove venivano macinati i cereali. Per le ricostruzioni storiche ci si è basati sugli scarsi resti murari della villa rustica di Straelle di Camposampiero (PD) (rinvenuti durante gli scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica di Padova). Purtroppo si conservano solo parte delle fondamenta e quindi il lavoro di analisi e di ipotesi funzionale dei vari ambienti documentati è stato piuttosto lungo e minuzioso. Si è cercato di fare confronti con altre ville rustiche del territorio Veneto e dell Emilia Romagna, ricreando con estrema cura gli interni tipici di tali insediamenti. Ogni elemento, dalla semplice progettazione degli spazi dove far rivivere questi momenti di Fig. 1 - Il frontespizio del depliant che presentava la I edizione della manifestazione
210 vita rurale antica, agli oggetti, alle parole, ai gusti e alle musiche è stato il frutto di un paziente e diligente lavoro di ricerca e documentazione. Si è evitato in tal modo di ricreare tipiche ambientazioni romane (vedi le notissime domus pompeiane) non inerenti al territorio e al contesto storico. La piazza del Comune è stata vista come il tipico spazio antistante la villa rustica, con al centro, a mo di simbolo dell antica vita rurale, una fedele ricostruzione del pozzo romano, ritrovato anni or sono nelle campagne del territorio e attualmente custodito nel Museo. Il porticato dell edificio comunale bene si è prestato a fare da sfondo e a ospitare i quattro ambienti ricreati, affacciati così sul cortile della villa. Preziosi pannelli di stoffa, posizionati ad intervalli regolari lungo il porticato, sono stati decorati a mano, riproducendo fedelmente tipici motivi ornamentali documentati sul territorio veneto, tratti da mosaici e tracce di affreschi parietali del medesimo periodo storico (I sec. d.c.). Per ricreare gli ambienti, gli oggetti in ceramica e le monete, gli abiti, i pannelli decorativi, i cibi e un tipico orto romano, sono stati coinvolti alcuni Istituti Superiori del territorio di Padova e provincia 1, ognuno per la propria specificità Per realizzare gli abiti dell epoca, ci si è documentati individuando la moda tipica del I sec. d.c., a cui appartengono la maggior parte dei rinvenimenti. Sono stati così realizzati, utilizzando stoffe di fattura e colore molto simili al lino o alla lana, usati originariamente, i tipici abiti che indossavano il dominus e la matrona della villa. Si è potuto sperimentare, la reale laboriosità e i reali tempi di vestizione delle persone di un certo rango sociale, ogni piega e ogni movimento delle lunghe stoffe allora utilizzate (un tipico mantello maschile doveva essere lungo circa tre volte la persona che lo indossava) doveva rispondere a determinate esigenze e mode del periodo. La sala della tessitura, regno della padrona di casa, è stata caratterizzata da pareti decorate con riproduzioni di semplici motivi (lo zoccolo di finto marmo e la decorazione a greca), tratti da frammenti di affresco rinvenuti in analoghi contesti. Al centro di essa, un telaio verticale in legno, piuttosto simile a quelli usati in età romana, con i fili dell ordito tirati dai tipici pesi da telaio troncopiramidali, in terracotta, fedeli riproduzioni di quelli custoditi all interno del Museo. Ai lati del Fig. 3 - Ricostruzione della sala della tessitura 1 Il Liceo Artistico Statale A. Modigliani, l Istituto Professionale Industria e Artigianato U. Ruzza, l istituto Agrario San Benedetto da Norcia e Duca degli Abruzzi, l istituto d Arte P. Selvatico, di Padova; l Istituto d Arte Corradini di Este; gli Istituti Alberghieri di Abano Terme e di Castelfranco Veneto. Fig. 4 - Il ceramista riproduce con un tornio a pedale forme ceramiche tipiche dell età romana. Fig. 5 - Un gruppo di musici ha presentato musiche antiche ricostruite
211 telaio i vestiti e la lana ancora da filare, con alcuni strumenti caratteristici di tale fase di lavorazione (un grosso pettine e alcuni rocchetti in terracotta), rendevano chiaro e scenografico il ciclo di lavorazione della lana. A fianco della sala della tessitura è stata allestita la bottega del ceramista, il luogo di lavorazione degli oggetti in terracotta visibili all interno del Museo e tipici della vita quotidiana di una qualsiasi abitazione di età romana. La bottega è stata resa viva dalla presenza di due artigiani che con il tornio a pedale e con l uso di altri strumenti hanno realizzato secondo le antiche tecniche, diverse forme ceramiche tra cui anfore, lucerne (con l uso dello stampo), pesi da telaio, tipiche del territorio di Borgoricco e dell epoca della centuriazione romana. All interno della bottega erano visibili delle monete in argento, fedeli riproduzioni di alcune monete esposte all interno del Museo. Gli altri ambienti ricostruiti sono stati la cucina e il luogo dove venivano macinati i cereali. Durante la visita all interno delle stanze era possibile toccare i prodotti dell orto e odorare le tipiche e profumate spezie presenti sul tavolo della cucina. Era inoltre possibile provare a macinare il farro con una macina in pietra, fedele riproduzione di quella romana custodita nel Museo. Un piccolo orto con le tipiche coltivazioni dell epoca, è stato realizzato secondo le tecniche originali. Una volta arato il terreno, nel mese di febbraio è stato seminato il farro (spelta maggiore), tipico cereale molto diffuso in epoca romana per la realizzazione del pane e di gustose minestre e ritenuto tanto prezioso, che la sua farina veniva anche offerta agli dei. I semi utilizzati per la realizzazione del piccolo campo, sono stati acquistati in Molise, una delle poche regioni in Italia, se non l unica, dove ancora oggi si coltiva questo tipo di cereale. I Romani avevano una buona conoscenza delle tecniche di concimazione, che sono state applicate sperimentalmente per realizzare l orto. Oltre al letame, veniva utilizzato il sovescio : la semina di fave, lupini, erba medica ricca di azoto e proteine in modo da arricchire il terreno per la semina successiva. Fig. 6 - Ricostruzione della bottega del ceramista Fig. 7 - Ricostruzione di un piccolo orto realizzato con le tecniche agricole in uso nell età romana
212 Gran parte degli ortaggi tipici dell epoca romana vengono ancora oggi coltivati: bieta, coste, cetrioli, zucche, piselli, fave, sedano, basilico, cavoli, cicoria, radicchio, aglio, cipolle, erba cipollina, alloro, menta, origano. La ricostruzione dell orto ha previsto anche la tipica recinzione protettiva costituita da ramaglie e legno. Tutti gli ambienti ricreati sono stati corredati da pannelli didattici che hanno permesso di approfondire le diverse tematiche prese in considerazione creando un percorso conoscitivo supportato da immagini e testi di immediata comprensione. La presenza di gruppi e associazioni che operano in altri territori centuriati con caratteristiche analoghe, come per esempio Villadose (RO) e S. Giorgio di Cesena, è stata di fondamentale importanza per iniziare a creare una rete di realtà centuriate, finalizzata alla conoscenza e alla valorizzazione di questi patrimoni storici, archeologici e ambientali, spesso trascurati e sottovalutati. La comune caratteristica di questi luoghi è quella di essere musei all aperto dove si integrano ambiente, paesaggio, storia e archeologia. Borgoricco con il suo nuovo centro civico (realizzato dall architetto Aldo Rossi), futura sede anche di un Centro Studi Internazionale sulla Centuriazione (Università di Padova e Università di Bologna), diventerà un polo culturale del territorio e la manifestazione Terra di storia un appuntamento annuale. Fig. 8 e 9 - Altre ricostruzioni di ambienti della villa rustica Fig. 10 - Studenti in visita al Museo della centuriazione durante la manifestazione BIBLIOGRAFIA AA.VV. Le divisioni agrarie romane nel territorio patavino. Testimonianze archeologiche, MP Edizioni, 1984 AA.VV Misurare la terra: centuriazione e coloni nel mondo romano. Il caso veneto, Ed. Panini, 1984.