I SERVIZI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: RISULTATI DI UN'INDAGINE



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I SERVIZI PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE IMPRESE: RISULTATI DI UN'INDAGINE FINALITÀ DELL INDAGINE E CARATTERISTICHE DEL CAMPIONE Nelle pagine seguenti sono presentati i risultati di un'indagine condotta dal Comitato Piccolindustria dell Unione Industriale di Torino sui servizi per l internazionalizzazione delle imprese. Alle imprese sono state poste domande relative al peso dell export sul fatturato, ai mercati di sbocco e agli enti di supporto. L indagine è stata condotta nel mese di ottobre 2003 tramite questionario postale, inviato alle imprese associate all Unione Industriale di Torino appartenenti al settore manifatturiero e ai servizi. Le risposte valide sono state 181. Il 52% delle imprese che hanno risposto al questionario ha meno di 50 addetti; il 73% ha meno di 100 addetti. Il 53% delle imprese appartiene al settore metalmeccanico. All interno di tale settore, i comparti più rilevanti sono i prodotti in metallo (12%), i componenti auto (13%) e la meccanica strumentale (15%). 2

Al di fuori della metalmeccanica, il settore manifatturiero con peso maggiore è il tessile-abbigliamento (10% delle imprese); i servizi pesano complessivamente per il 13%. I MERCATI L 87% delle imprese del campione è attualmente presente sui mercati esteri. Più in dettaglio, il 32% delle imprese esportatrici esporta meno del 10% del fatturato; per un analogo 32% il rapporto export/fatturato sale al 10-30%; il 25% esporta dal 30 al 60% del fatturato; il residuo 11% oltre il 60%. Il rapporto medio fra export e fatturato (considerando le sole imprese esportatrici) è pari al 29,2%. La quota varia dal 26% delle imprese con meno di 50 addetti al 32% di quelle con più di 50 addetti (sempre considerando le sole aziende esportatrici). I settori più legati alla domanda estera sono la metalmeccanica (dove il rapporto export/fatturato sale al 32%) e il tessile-abbigliamento (31%). Il 17% delle imprese esportatici è presente in un solo paese (più frequentemente Francia o Germania); il 13% esporta soltanto nei paesi dell Unione Europea; il restante 70% è definibile esportatore globale, in quanto è presente su numerosi mercati europei e/o extraeuropei. Più specificamente, il principale mercato di esportazione è la Francia, citato dal 70% delle imprese esportatrici. Seguono la Germania (49%), la Spagna (45%), mentre la Gran Bretagna è meno segnalata (27%). Rilevante anche la presenza delle imprese torinesi sul mercato americano (25%), in Polonia (15%), Svizzera (14%), Turchia (12%) e Brasile (11%). Il 6% delle imprese esporta in Cina, percentuale più alta del 4% presente in Giappone. 3

I SERVIZI RICHIESTI Le consulenze in materia di «normativa doganale», citate dal 55% delle risposte, sono il servizio più richiesto dalle imprese. Poco meno della metà delle aziende ha utilizzato servizi esterni per quanto riguarda le «informazioni sui mercati esteri» (45%) e la «fiscalità internazionale» (41%). Con percentuali inferiori sono citate le consulenze in materia di «contrattualistica internazionale» (35%), «partecipazione a fiere all estero» (34%), «trasporti» (33%), «previdenza» (28%), «pagamenti internazionali» (26%), «ricerca di partners commerciali» (23%), «assicurazione» (23%), «missioni commerciali» (21%), «servizi finanziari per l export» (21%), la «ricerca agenti» (20%). Infine, un quota inferiore al 20% delle imprese cita fra i servizi richiesti gli «inviti a buyers stranieri» (18%) e la «partecipazione a gare internazionali» (18%). GLI ENTI/CANALI DI SUPPORTO ALLA INTERNAZIONALIZZAZIONE Le imprese utilizzano generalmente un solo strumento di supporto per la fornitura dei servizi alla internazionalizzazione; fa eccezione la ricerca di «informazioni sui mercati esteri» dove più frequentemente vengono utilizzati più canali. La fonte più utilizzata è quella dei «consulenti esterni», citati nel 31% dei casi; il ricorso a questo canale è più frequente fra le imprese con più di 50 addetti (37% 4

dei casi), ma è comunque diffuso anche fra le imprese di minori dimensioni (25%). Le consulenze esterne sono il canale più utilizzato per la maggior parte dei 15 servizi elencati nel questionario; in particolare il ruolo di tale strumento è di assoluta preminenza per quanto riguarda la «fiscalità internazionale», le «assicurazioni», i «servizi finanziari per l export» e la «ricerca di agenti di vendita sui mercati esteri». L Unione Industriale è al secondo posto in quanto a numero complessivo di segnalazioni (21%). Viene utilizzata quale principale canale di consulenza in materia di «normativa doganale», «informazioni sui mercati esteri», «previdenza» e «missioni commerciali» ma è comunque citata con buona frequenza in relazione a quasi tutti i servizi. Il Centro Estero, ICE e Camera di Commercio vengono indicate da un discreto numero di imprese (7-9%). Il Centro Estero viene considerato un ente di supporto, anche se non il principale, soprattutto in materia di «normativa doganale», «informazioni sui mercati esteri» e «fiscalità internazionale». L ICE è il principale canale di servizio per la partecipazione alle fiere all estero ed è utilizzato di frequente per raccogliere informazioni sui mercati esteri e per le missioni commerciali. La Camera di Commercio viene consultata quasi esclusivamente per la «normativa doganale» e le «informazioni sui mercati esteri». Alle Associazioni di categoria (5% delle risposte) le imprese si rivolgono con una certa frequenza per la partecipazione alle fiere e per le missioni commerciali. Le ricerche su Internet (5% delle risposte) vengono utilizzate soprattutto per raccogliere informazioni sui mercati, ma anche per partecipare a fiere all estero. I canali informali elencati nel questionario («collaborazione con imprenditori italiani», «accordi con partners stranieri», «scambi di esperienze imprenditoriali») non svolgono un ruolo importante e sono citati dal 2-3% delle imprese. Infine, è marginale l accesso allo sportello regionale «Sprint» (0,8%). 5

IL RUOLO DEGLI ENTI/CANALI NELLA FORNITURA DEI SERVIZI Il ruolo dei diversi enti-canali di consulenza varia a seconda del servizio richiesto. In materia di «normativa doganale» (il servizio più richiesto dalle imprese), le segnalazioni riguardano soprattutto 4 fonti: al primo posto viene citata l Unione Industriale (44% dei casi), seguita dai consulenti esterni (32%); significativo è anche il ricorso al Centro Estero (14%) e alla Camera di Commercio (15%). Emerge qualche differenza di comportamento fra piccole e grandi imprese. Le imprese con meno di 50 addetti si indirizzano con maggiore frequenza all Unione Industriale e alla Camera di Commercio, mentre il ricorso al Centro Estero è sensibilmente più diffuso fra le imprese con oltre 50 addetti. Non vi sono invece differenze sull utilizzo di consulenti esterni. Per quanto riguarda le «informazioni sui mercati esteri» (altro servizio molto richiesto dalle imprese), i canali informativi sono piuttosto variegati. Al primo posto viene citata l Unione Industriale (30% delle risposte), ma anche ICE (27%), Camera di Commercio (19%), consulenti esterni (15%), ricerche su Internet (15%), Centro Estero (13%) e Associazioni di categoria (8%) sono utilizzati con una buona frequenza. Per le questioni inerenti alla «fiscalità internazionale» le imprese si rivolgono soprattutto a consulenti esterni (64% delle imprese). Unione Industriale (25%) e Centro Estero (16%) esauriscono la ristretta lista degli enti/canali utilizzati. In materia di «contrattualistica internazionale», consulenti esterni e Unione Industriale vengono utilizzati diffusamente (rispettivamente dal 45% e 36% delle imprese del campione), mentre Centro Estero, Camera di Commercio e ICE sono citati da meno del 10% delle imprese. 6

Il supporto per la «partecipazione a fiere all estero» viene richiesto soprattutto all ICE (34% dei casi), ma nel complesso le imprese utilizzato un ventaglio di enti/canali piuttosto ampio. Vengono infatti citati anche Unione Industriale (18%), Associazioni di categoria (15%), Centro Estero (13%), consulenti esterni (11%), ricerche su Internet (11%). In questo caso, le differenze fra piccole e grandi imprese sono significative. Le imprese con più di 50 addetti, infatti, si rivolgono con maggiore frequenza all ICE e ai consulenti esterni; le imprese con meno di 50 addetti utilizzano più diffusamente Unione Industriale, Centro Estero e ricerche su Internet. Le consulenze sui «trasporti» vengono richieste soprattutto a consulenti esterni (36% dei casi) e Unione Industriale (20%); fra gli altri strumenti, solo le ricerche su Internet e le collaborazioni con altri imprenditori (10% di segnalazioni in entrambi i casi) ricevono una certa attenzione. Per i problemi relativi alla «previdenza», le imprese si rivolgono esclusivamente a Unione Industriale (65% dei casi) o consulenti esterni (51%). La propensione a utilizzare i servizi dell Unione Industriale cresce lievemente fra le imprese di maggiori dimensioni. Per quanto riguarda i «pagamenti internazionali», la fonte più consultata è di gran lunga i consulenti esterni (49% dei casi); a distanza seguono ICE (13%) e Unione Industriale (11%). Il 19% delle imprese si rivolge a canali diversi da quelli elencati nel questionario (principalmente le banche). Anche la «ricerca di partners stranieri» viene affidata di preferenza a consulenti esterni (36% dei casi), soprattutto da parte delle imprese di maggiori dimensioni (45% dei casi). Tuttavia le imprese utilizzano per questo fine numerosi canali: in primo luogo, Unione Industriale ( 17%), Centro Estero (14%), ICE (12%), ma 7

anche gli altri canali ricevono qualche segnalazione (con l eccezione di camera di Commercio e Sprint). In materia «assicurativa», i consulenti esterni hanno in pratica il monopolio (76% dei casi), mentre tutti gli altri enti/canali sono utilizzati con frequenze inferiori al 5%. Per supporti in materia di «missioni commerciali all estero», le imprese si indirizzano soprattutto all Unione Industriale (28% dei casi), al Centro Estero (7%), a consulenti esterni (7%) e alle Associazioni di categoria (7%). Anche in questo caso, le imprese con meno di 50 addetti hanno una maggiore propensione a utilizzare i servizi dell Unione Industriale, mentre le grandi si rivolgono più spesso alle Associazioni di categoria che, per questa tipologia di imprese, sono la fonte più utilizzata. I «servizi finanziari per l export» sono appannaggio soprattutto dei consulenti esterni (53% dei casi); anche l Unione Industriale è una frequente fonte di consulenze (21%), mentre gli altri canali sono segnalati da percentuali marginali di imprese. Anche per la «ricerca di agenti di vendita» all estero il canale utilizzato più spesso è quello delle consulenze esterne (32% delle risposte); anche in questo caso, le imprese più grandi hanno una propensione più elevata a ricorrere a questa fonte. Oltre ai consulenti, le imprese si rivolgono a un ampia gamma di strumenti. Le citazioni più numerose riguardano la «collaborazione con imprenditori» (13%) e le ricerche su Internet (11%), mentre Centro Estero, ICE, «scambi di esperienze imprenditoriali», associazioni di categoria, Unione Industriale e Camera di Commercio sono citate da meno del 10% delle imprese. 8

Per organizzare «inviti a buyers stranieri» le imprese si rivolgono prevalentemente a consulenti esterni (28% delle risposte); anche Camera di Commercio (19%), Centro estero (19%) e Associazioni di categoria (12%) sono utilizzati con una discreta frequenza. Infine, le fonti principali in materia di «partecipazione a gare internazionali» sono i consulenti esterni (25% dei casi) e la Camera di Commercio (16%). ICE, Centro Estero e «accordi con partners stranieri» sono citati dal 9% delle imprese. 9