Autostrada A3 "Salerno-Reggio Calabria"



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Pag. 1 di 5 AUTOSTRADA A3 "SALERNO-REGGIO CALABRIA" COMMITTENTE: ANAS Direzione Generale PRINCIPI INFORMATORI DEL OGGETTO DEI LAVORI: Progetto definitivo e studio d'impatto ambientale dei Lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo 1A delle norme CNR 80 tronco 2, tratto 2, lotto 2 dal km 173+900 (svincolo di Campotenese) al km 185+00 (svincolo di Morano) IMPORTO LAVORI DELL INTERO : 213.191.551,13 le cui principali categorie sono: in Classe I categoria g) 43.051.199,92 in Classe III categoria c) 12.148.752,17 in Classe VI categoria b) 34.741.400,07 in Classe IX categoria b) 84.344.779,92 in Classe IX categoria c) 38.905.419,05 La progettazione definitiva in oggetto sottostà ai medesimi criteri informatori che avvilluppano tutti i lavori di ammodernamento dell autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, così come espressi dalla committenza che ha inteso in linea di principio, ponendoli in essere, adeguare l intero tracciato alle nuove esigenze viabilistiche emerse dopo trent anni di esercizio. Queste esigenze richiedono una sede stradale più ampia, ovvero, più propriamente, una autentica sede autostradale dotata di corsia d emergenza ed un tracciato, comunque, più scorrevole e sicuro con raggi minimi di curvatura ampliati dagli attuali 300 m. In quest ottica specifica, nel presente lotto, sono stati adottati raggi minimi pari a 770 m nelle sezioni maggiormente critiche laddove l adozione di raggi maggiori avrebbe imposto un aumento considerevole di costo e occupazione ambientale, mantenendo invece quale raggio tipico un valore di 1000 m. SOGGETTO CHE HA SVOLTO IL SERVIZIO: Studio d ingegneria civile Matildi PRESTAZIONI EFFETTUATE: Progetto definitivo LUOGO DI REALIZZAZIONE: provincia di Cosenza APPROVAZIONI: PROGETTISTA: Progetto approvato dalla Direzione Generale ANAS Prof. Ing. Giuseppe Matildi Anche la pendenza longitudinale è stata contenuta nei tratti in nuova sede ad un valore massimo del 3,5%, mutuando nei tratti in sede la pendenza attuale mai superiore, in ogni caso, al 3,6%. Oltre ai precedenti vincoli, meramente geometrici, la progettazione ha seguito criteri generali indirizzati a configurare l opera secondo la più attuale sensibilità ambientale, intesa non solo come minimo impatto visivo ma, più propriamente, come effettivo rispetto degli ecosistemi in un area di ampio valore, vincolata a vario livello pianificatorio all interno del parco del Pollino. La redazione del progetto delle opere di mitigazione ambientale scaturisce dall analisi delle opere civili previste, oltre che della loro interazione con le diverse componenti ambientali interferite, per la risoluzione delle problematiche collegate. l progetto delle opere di mitigazione ambientale è sintetizzabile nei seguenti indirizzi progettuali principali.

Pag. 2 di 5 interventi standard lungo il tracciato con la realizzazione delle varie tipologie di opere (idrosemina con biostuoia e messa a dimora di essenze arbustive) è finalizzata al consolidamento e ad un primo inserimento ambientale dell opera; ripristino di tratti dismessi laddove il nuovo tracciato determina una variante planimetrica con interventi di rimodellamento morfologico e ricomposizione del continuum naturale; riqualificazione paesaggistica degli ambiti attraversati con una serie di interventi su diverse opere d arte per migliorarne la qualità visiva e sulle aree ad esse limitrofe come il rimodellamento morfologico operato sugli imbocchi delle gallerie, oppure con la copertura, a mezzo di opere in terra armata verde, di alcuni muri di sostegno in c.c.a. e dello sperone roccioso presente alla progressiva km 1+600. consente di introdurre luci anche sensibilmente superiori a quelle esistenti (tutte di circa 33 metri) e quindi di ridurre il numero delle pile e posizionare le nuove spalle quasi sempre a monte di quelle esistenti con altezze molto minori. Tutti questi provvedimenti, mentre da un lato hanno il vantaggio non indifferente di ridurre notevolmente l impatto delle opere sul territorio, dal punto di vista tecnico-economico consentono di disporre in futuro di opere completamente nuove, dimensionate in base alla vigente normativa sismica, con aggravio economico complessivamente molto limitato. Particolare cura è stata riposta nella definizione geometrica delle gallerie allo scopo di realizzarne l alesatura in condizioni staticamente ottimali per la maggior parte dello sviluppo e laddove i vincoli planoaltimetrici non hanno permesso di conseguire tale esito, comunque si è studiato l insieme strutturale con specifico dettaglio. Rinverdimento dell'imbocco della galleria Campotenese Rinverdimento del versante della galleria Ospedaletto mantenimento e miglioramento della percezione visiva con l adozione di particolari accorgimenti nella scelta delle essenze arbustive per mantenere la presenza di ampie visuali aperte da più punti dell asse autostradale (mediante la messa a dimora di siepi basse che comunque permettessero di mitigare il rilevato autostradale dall esterno), dall altra di migliorare alcuni punti di vista alzando l orizzonte visivo, al fine di obliterare il primo piano di scadente qualità paesaggistica, a favore di una più qualificata quinta di fondo; opere di mitigazione acustica attraverso barriere fonoassorbenti. Pari attenzione è stata riposta nelle sezioni interne alla zona 1 del parco del Pollino che, nella loro limitata ed obbligata estensione, si sviluppano quasi integralmente in galleria e viadotto mantenendo inalterata la continuità faunistica ed idrica dei suoli, l unico tratto presente in trincea, proprio per ottemperare a tale volontà è stato coperto in galleria artificiale, consentendo, anche su di esso, la massima permeabilità di attraversamento ed occultandolo, così, visivamente. La nuova progettazione ha quindi privilegiato (ad eccezione dei Viadotti Rago, Fonte Torone, Colli Lunghi) la ricostruzione totale di impalcati e sottostrutture. Tutti i nuovi impalcati sono a trave continua con struttura mista acciaio-calcestruzzo che DESCRIZIONE DELLE OPERE D ARTE PRINCIPALI Viadotti Nel lotto sono attualmente presenti 15 viadotti di diversa importanza, che partendo dalla campata singola con luce 33 m. arrivano al viadotto Rago caratterizzato dalla luce centrale di 122 m., con pile anch esse alte fino a 125 m. La quasi totalità degli impalcati è ora prevista con travi in c.a.p. traversi e soletta in c.a., mentre le sottostrutture (pile e spalle) presentano soluzioni costruttive spesso differenti, in parte dovute alla diversa progettazione ed organizzazione delle Imprese che hanno operato quasi quarant anni fa.

Pag. 3 di 5 Come già detto in precedenza le modifiche di tracciato, l adeguamento al tipo 1a, e, spesso, il notevole aumento dei raggi delle curve planimetriche hanno reso in alcuni casi del tutto impossibile ed in altri comunque non conveniente l adeguamento delle opere esistenti. Relativamente all impalcato l aumento di larghezza da 9,50 m. attuali a 13,15 m. di progetto, di per sé rende impraticabile l allargamento, che poi in realtà quasi sempre diventa impossibile per la mancata coincidenza degli assi (vecchio-nuovo) delle curvature planimetriche e delle livellette. Anche le sottostrutture (pile e spalle) in molti casi risultano staticamente inadeguate al nuovo schema di vincolamento previsto per gli impalcati di progetto e spesso risultano esageratamente eccentriche rispetto alla nuova posizione degli impalcati stessi. Per queste e per altre ragioni in dettaglio più avanti esaminate è risultata conveniente, salvo pochi casi, la ricostruzione totale anche delle sottostrutture. Per i nuovi impalcati è stata scelta la tipologia strutturale a trave continua con due travi metalliche in composizione saldata, con diaframmi trasversali e controventi all intradosso e all estradosso, e soletta in c.a. sostenuta da prédalles prefabbricate. Mazzancollo Nord/Sud 53.2+72+53.2 178 Fonte torone Nord/Sud 47.5+33.75+33.75+47.5 163 Colli lunghi Nord 40+33.75+33.75+47.5 155 Sud 47.5+33.75+33.75+47.5 163 Rago Nord/Sud 55.65+81.5+120+81.5+55.62 394 Pantano del salice Nord 37.25+38+38+50+34+34+33.25 265 Sud 32.6+34+50+39+39+38.25 233 Caballa Nord/Sud 54+72+72+72+54 324 Bosco del monaco Nord/Sud 50+50 100 Colloreto Nord/Sud 50+50 100 Viadotto Rago L'opera principale è costituita dal viadotto Rago sito alla progressiva chilometrica 6+035,57 con riferimento alla spalla nord della carreggiata sud; esso presenta, su cinque luci, uno sviluppo pari a 399,20 m (compresi retrotrave) così suddivisi: 1,45 m (retrotrave)+ 55,65 + 81,5 + 122 + 81,5 + 55,65 + 1,45 m(retrotrave)=399,20 m; La sezione trasversale dei viadotti è la medesima lungo tutto il tracciato e per entrambe le vie di corsa. La zona pavimentata ha una larghezza totale di 11,40 m. (due corsie 3,75 + corsia di emergenza 3,00 + banchina in sinistra 0,70 + due striscie di bordo 0,10). Il cordolo laterale sinistro è largo 0,70 m. mentre quello destro è largo 1,25 m. e contiene le canalizzazioni degli impianti. Unica eccezione a questa larghezza è costituita dalla carreggiata Sud del Viadotto Uscieri, a fine lotto, dove, per contenere anche l inizio del ramo di uscita dello svincolo di Morano, la zona pavimentata ha una larghezza di 15,05 m. Per tutti i viadotti è stato scelto lo schema di vincolamento più appropriato. Nelle opere più importanti sono stati previsti, in senso trasversale appoggi con dispositivi a dissipazione di energia di tipo elasto-plastici. Anche in senso longitudinale, in corrispondenza dei punti fissi sono stati previsti, dove necessario, ritegni sismici di tipo elasto-plastico. ELENCO DEI VIADOTTI Viadotto carreggiata scansione luci (m) lunghezza totale (m) Povella Nord/Sud 38+48 86 Pollino Nord/Sud 44+62+44 150 Forre Nord/Sud 44 44 Valle cucina Nord/Sud 44 44 Mazzicanino Nord/Sud 44 44 Uscieri Nord/Sud 44 44 Cappellazzo Nord/Sud 53.2+72+53.2 178

Pag. 4 di 5 L andamento planimetrico è sostanzialmente rettilineo ad eccezione di due curve, in prossimità della sud, con raggio di 1000 m su entrambe le carreggiate. L andamento altimetrico prevede per la carreggiata sud una livelletta costante in discesa verso sud con pendenza prossima al 2% e per la carreggiata nord una livelletta costante in discesa verso sud con pendenza prossima al 2% più un tratto limitato di raccordo concavo. Il nuovo viadotto Rago condivide con l opera omonima esistente i sostegni e le luci. Anche l impalcato della luce maggiore costituito da un cassone in acciaio alto 7,18 m viene conservato, fatti salvi gli adeguamenti necessari ad alloggiare una via di corsa di larghezza ampliata rispetto all attuale; mentre le campate di accesso, oggi appoggiate su sbalzi emergenti dalle pile e dal cassone centrale e realizzate sia in sistema misto acciaio-cls sia in c.a.p., sono ricostruite mediante una travata continua in piastra ortotropa. La nuova sezione resistente delle campate di accesso, prevede, infatti, due travi ad anima piena alte 350 cm con piattabande inferiori larghe 100 cm collegate, con passo tipico di 4,5 m, da diaframmi reticolari a croce di S.Andrea. L interasse trasversale delle due travi è pari a 7 m, tale da permettere un collegamento agevole al cassone centrale recuperato. Per il cassone centrale è previsto, in ogni caso, un intervento di allargamento del piano viabile, mediante sostituzione degli attuali sbalzi, larghi 125 cm, con elementi di maggiore estensione larghi 290 cm, anch essi in piastra ortotropa sia pure con disposizione moderna. Il nuovo sistema di vincolamento dell impalcato alle sottostrutture è stato studiato per uniformare il più possibile le condizioni di carico sulle quattro spalle. Si prevedono appoggi fissi di tipo elasto-plastico sulle pile centrali ed appoggi unidirezionali longitudinali di tipo elasto-plastico sulle pile laterali e sulle spalle. In tutte quattro le spalle, dove l eccentricità del carico è più accentuata, è stato operato un modesto ampliamento della platea di fondazione, e sono state create due grosse lesene, solidarizzate al paramento verticale esistente, destinate a ricevere in appoggio le travi dell impalcato. Le due pile centrali (P2 e P3) già attualmente prevedono una fondazione unica per le due carreggiate ed un collegamento dei setti trasversali fino circa ad un quarto della altezza. Le pareti in c.a. che costituiscono la struttura cellulare dei fusti esistenti hanno spessori sempre modesti in relazione alle altezze ed alle luci (fino a 25 cm. di spessore per campi con altezze superiori ai 10 metri).si prevede pertanto, per tutte le pareti esterne un incremento di sezione, modesto in alto (15 cm.) e via via più consistente in basso. Le pile laterali (P1 e P4) hanno una altezza molto inferiore a quelle centrali (P2 e P3). Fra di loro inoltre la Pila P1 (lato Salerno) ha una altezza maggiore della P4. Pertanto si prevede per le pile P1 delle due carreggiate un collegamento in basso analogo a quello delle pile centrali, così da limitarne la deformabilità. Si prevede, per tutte le pareti esterne un incremento di sezione pari a 30 cm. costante su tutta l altezza. Per assicurare la collaborazione dei nuovi getti con le pareti esistenti si introducono nelle zone di contatto connettori di acciaio in grado di assorbire la totalità degli sforzi di scorrimento. Per il getto integrativo si usano miscele di calcestruzzo a ritiro impedito in grado comunque di assicurare una elevatissima adesione al calcestruzzo del supporto. In corrispondenza delle pile si prevedere una coronella di micropali 200 armati con tubi 127 sp. 8 mm lunghi 12 m.che, assorbendo le forze di trazione, impedisca la parzializzazione della pressione sul terreno.il nuovo impalcato è continuo e presenta due soli giunti di dilatazione in corrispondenza delle spalle. Gallerie Individuazione delle gallerie:campotenese (rosso), Ospedaletto (blu), Cillarese (giallo), Cerreta (verde). Galleria Carreggiata prog.inizio prog. fine lunghezza (m) Campotenese Nord 1+181.93 1+595.59 413.66 Sud 1+239.93 1+600.00 360.07 Ospedaletto Nord 2+515.98 3+062.51 546.53 Sud 2+516.74 3+081.07 564.33

Pag. 5 di 5 Cillarese Nord 4+932.81 5+932.73 999.92 Sud 4+952.40 5+973.14 1020.74 Cerreta Nord 6+895.52 7+661.72 766.2 Sud 6+886.56 7+699.11 812.55 Le varie soluzioni strutturali da adottare lungo gli ambienti geologici che si prevede di incontrare nell avanzamento sono state differenziate sulla scorta di due discriminanti, una di tipo geomeccanico, ed una di tipo progettuale. Sulla scorta delle nuove linee guida ANAS per la progettazione della sicurezza nelle Gallerie Stradali e del Decreto Legislativo del 5 Ottobre 2006 n. 264 che attua la Direttiva europea 2004/54/CE, sono stati previsti dei by-pass pedonali per le gallerie di lunghezza superiore a circa 500 m ovvero per la gallerie Cerreta e per la galleria Cillarese. Questa scelta progettuale si è resa necessaria per garantire uscite di sicurezza ad interassi non maggiori di 500 m circa. Nel rispetto delle normative sopra menzionate sono state anche previste, a intervalli non superiori a 150 m, delle nicchie nei piedritti delle gallerie ove collocare le stazioni di emergenza. Gli impianti tecnologici a servizio del tratto stradale di ammodernamento dell autostrada A3 SA/RC nel tratto compreso tra lo svincolo di Campotenese (incluso tra le opere in progetto) e lo svincolo di Morano Calabro (escluso) prevedono sia gli impianti a servizio dei tratti stradali in galleria che gli impianti di illuminazione di superficie dell area di svincolo con la viabilità ordinaria, nonché di predisposizioni impiantistiche a servizio dell intera tratta stradale in esame. Nella progettazione degli interventi costruttivi sono state considerate le Linee guida per la progettazione della sicurezza nelle gallerie stradali contenute nelle indicazioni impartite dalla Direzione Generale ANAS con circolare N 17/06 del 28/11/2006, in recepimento delle disposizioni contenute nella Direttiva 2004/54/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004, relativa ai Requisiti minimi di sicurezza per le gallerie della rete stradale transeuropea, e del D.Lgs. N 264 del 5/10/2006 di attuazione della stessa. La prima discriminante si correla alla distinzione tra tipi di roccia meditati dalle classificazioni dei litotipi secondo Barton, Bieniawski, Rabcewicz e Pacher. La seconda discriminante si correla ad anomalie progettuali, quali: i rapporti geometrici atipici tra le canne di galleria attuali e quelle di progetto, laddove la divergenza dei rispettivi tracciati implica la coalescenza dei vuoti e l instaurazione di fatto, durante le fasi esecutive, di spelonche molto larghe con contorno mistilineo in parte concavo ed in parte convesso. Per rispettare i limiti di visibilità in curva, correlati alla velocità massima in autostrada, alcune sezioni sono state allargate di circa 50 cm. Le sezioni delle gallerie, da un punto di vista geometrico, sono caratterizzate come segue: Raggio dell intradosso della volta (tipica; allargata; piazzola): Massima larghezza fruibile (distanza tra i punti a tangente verticale del profilo interno finito) (tipica; allargata; piazzola) : Altezza della linea di filo strutturale interno (distanza tra i punti a tangente orizzontale del profilo interno finito) (tipica; allargata; piazzola): Corda interna dell arco rovescio (tipica; allargata; piazzola): Raggio tracciatore del filo interno dell arco rovescio: 13,50 m Massima altezza interna fruibile (tipica; allargata; piazzola): Altezza di interramento massimo dell arco rovescio (tipica; allargata; piazzola): 6,70 m; 7,066 m; 9,599 m 12,6 m; 13,2 m; 17,80 m 11,36 m;11,67 m; 14,05 m 11,6 m; 12,2 m; 16,35 m 8,60 m; 8,75 m; 9,23 m 2,42 m; 2,60 m; 4,72 m ELENCO DELLE DOTAZIONI IMPIANTISTICHE PREVISTE A SERVIZIO DELLE GALLERIE - Componenti impiantistiche comuni a tutte le gallerie - Verniciatura ad alta rifrangenza delle pareti laterali - Impianto di illuminazione ordinaria diurna/notturna con rinforzi in ingresso ed uscita, con sezione di riserva per garantire la continuità di servizio anche in assenza momentanea di rete elettrica - Alimentazioni elettriche di sicurezza (UPS) - Per le gallerie di lunghezza compresa tra i 500 e i 1.000 ml. ( Ospedaletto, Cillarese e Cerreta ) si prevede inoltre di installare le seguenti dotazioni impiantistiche aggiuntive rispetto alle precedenti: Impianto di illuminazione di sicurezza per l indicazione ed illuminazione delle vie di fuga Impianto idrico-antincendio Impianto S.O.S. di allarme allacciato ad un impianto telefonico Impianti di segnaletica verticale di emergenza luminosa interna/esterna anche del tipo a messaggio variabile (pannelli di pericolo composti con attivazione comandata dagli SOS e PMV con indicazioni alfanumeriche e a pittogrammi) Impianto semaforico agli imbocchi Centrale locale di comando e gestione con telecontrollo degli impianti e rilancio delle informazioni presso postazione remota Alimentazioni elettriche di emergenza e sicurezza (gruppo elettrogeno ed UPS) Impianto di rilevamento e controllo traffico - Per la sola galleria maggiore ( Cillarese ) si prevede infine di installare le seguenti dotazioni impiantistiche ulteriormente integrative rispetto alle precedenti: Impianto di ventilazione e di controllo dei parametri ambientali interni (tasso di CO ed opacità dell aria) Impianto di rilevamento incendio in galleria.