COMUNE DI MERATE Provincia di Lecco PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA PRIMARIA



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COMUNE DI MERATE Provincia di Lecco PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA SCUOLA PRIMARIA PARERE DI CONFORMITA' PER LE ATTIVITA' SOGGETTE AL CONTROLLO DEI VIGILI DEL FUOCO AI SENSI DEL D.M. 16.2.1982 Attività n 85 = Scuola Primaria, tipo 3 - da 501 a 800 persone -, con oltre 500 persone presenti realizzata in ottemperanza alle norme previste dal D.M. del 26 agosto 1992. Attività n 91 = Impianto Produzione di calore con oltre 100.000 kcal/h (CENTRALE TERMICA.). Attività n 91 = Impianto Produzione di calore con oltre 100.000 kcal/h (CENTRO DI COTTURA). RELAZIONE TECNICA AI FINI DELLA PREVENZIONE INCENDI LECCO DICEMBRE 2007 PROGETTISTA ARCH. Giuseppe Martino Di Giuda

Premessa A seguito della presentazione da parte del Comune di Merate di richiesta di parere di conformità antincendio inerente la realizzazione della nuova scuola primaria, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Lecco, ha emesso in data 07 dicembre 2007 parere conforme, impartendo tuttavia alcune prescrizioni. A seguito di mutate esigenze intervenute, sostanzialmente inerenti il dimensionamento del centro di cottura, si è ritenuto di dovere modificare il layout dell impianto, aggiungendo un piano interrato da adibire a spogliatoi del personale, dispensa e celle frigorifere. Il Comune di Merate ha pertanto deciso di richiedere un nuovo parere di conformità, che comprendesse a questo punto l impianto cucina (a suo tempo rimasto indefinito e dunque stralciato) e per il quale si è provveduto ad un dimensionamento delle potenze impiegate. Sul corpo di fabbrica della mensa si concentrano pertanto le modifiche rispetto al parere di conformità del 07 dicembre 2007. Contestualmente si è ritenuto comunque opportuno in questa sede adempiere alle prescrizioni impartite, aggiornando gli elaborati. Nello specifico: 1) Rete antincendio: si è provveduto a modificare la simbologia adottata in planimetria (tavola VVF01), dove erano stati impropriamente indicati idranti a parete. 2) Impianto di diffusione sonora: vengono indicate le posizioni degli altoparlanti, necessari nelle scuole di tipo 3. 3) Depositi: vengono indicati in pianta (tavola VVF02) strutture e porte REI 60. Tutte le porte REI sono ora contrassegnate da apposita dicitura in pianta. 4) Tribuna: il numero massimo di posti per fila e per parte è 20. 5) Uscite di sicurezza palestra: saranno realizzate come uscite di sicurezza anche le uscite US28bis e US31bis. 6) Struttura in legno lamellare: il certificato REI60, sarà prodotto (come obbligo contrattuale dell impresa, non ancora individuata) al momento della realizzazione e trasmesso a codesto Comando in fase di richiesta di C.P.I. 7) La scelta di materiali di arredi e rivestimenti rispetterà il rapporto massimo previsto del 50% della superficie esposta in classe I. La relazione che segue è strutturata per capitoli, prendendo in esame le seguenti attività: Attivita' N 85: Scuola Primaria con oltre 500 persone presenti Attivita' N 91 : Impianto produzione di calore con oltre 100.000 kcal/h: centrale termica Attivita' N 91 : Impianto produzione di calore con oltre 100.000 kcal/h: centro di cottura 2

A T T I V I T A' N 85 Scuola Primaria con oltre 500 persone presenti realizzata in ottemperanza alle norme previste dal D.M. del 26 agosto 1992 3

ATTIVITA' N 85 (Superficie 4.145 m 2 ) SCUOLA PRIMARIA CON OLTRE 500 PERSONE PRESENTI REALIZZATA IN OTTEMPERANZA ALLE NORME PREVISTE DAL D.M. DEL 26-08-1992 PREMESSA Richiesta del parere di conformità antincendio per le attività di Scuola Primaria con oltre 500 persone sita in Via Montello nel Comune di Merate (LC) individuata al n 85 e centrale termica al n 91 del D.M. del 16-2-1982. DESCRIZIONE GENERALE Il progetto in esame si riferisce ad un nuovo edificio costituito da 5 corpi collegati da una spina centrale, ad un solo piano fuori terra, adibito a scuola primaria, completo di palestra e mensa. All'interno della scuola trovano sistemazione le aule per le attività a tavolino, servizi igienici, attività parascolastiche, palestra, la mensa, la cucina, il locale centrale termica, questi ultimi compartimentati dal resto della scuola con strutture REI120 (come descritto nel capitolo attività 91). Il numero massimo di persone presenti all interno dell istituto contemporaneamente è stato valutato nella misura di 556 unità avendo moltiplicato il numero massimo di componenti di un aula per il numero di aule: Piano Terra - n aule - 20 x 26 = 520 persone - area servizi 36 persone Totale 556 Totale n persone 556 Il numero massimo degli occupanti colloca la scuola in oggetto nel tipo n 3 (501-800 persone). L intero edificio sarà reso conforme a quanto enunciato dal D.M. 26 Agosto 1992. Punto 1.2 Classificazione L edificio adibito a scuola è classificato di tipo 3 (scuole con numero di presenze contemporanee da 501 a 800 persone) in quanto il numero di persone presenti è uguale a 556 unità. 4

2) CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE Punto 2.0 - Scelta dell area La scuola è ubicata in una zona, lontano da attività che comportino gravi rischi di incendio o esplosione. Punto 2.1 - Ubicazione L edificio è indipendente, costruito per tale specifica destinazione, isolato da altre attività. Punto 2.2 - Accesso all area Gli accessi all area per consentire l intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco avverrà da via Montello tramite apposito accesso carraio, così da rispettare i requisiti del D.M.. Punto 2.3 - Accostamento autoscale Il fabbricato ha altezza antincendio inferiore a 12 m nel punto più alto; anche se non obbligatoriamente (sono obbligatorie solo per altezze superiori a 12 m), verrà ugualmente assicurata la possibilità di accostamento all edificio delle autoscale dei Vigili del Fuoco. Punto 2.4 - Separazioni L edificio come precedentemente descritto è indipendente e quindi separato da locali a diversa destinazione, mediante strutture REI120 senza comunicazioni. 5

3 - COMPORTAMENTO AL FUOCO Punto 3.0 - Resistenza al fuoco delle strutture L edificio è realizzato nelle zone aule, con struttura in legno lamellare, mentre la spina centrale e i servizi con travi e pilastri in c.a., pareti in muratura e solaio in latero cemento. La palestra è realizzata con struttura e chiusure esterne in prefabbricato pesante. La centrale termica, il blocco cucina e la mensa con travi e pilastri in c.a., pareti in muratura e solaio in latero cemento. Le chiusure esterne e le partizioni interne sono realizzate in strutture in legno lamellare con rivestimento a doppia lastra di cartongesso. I pavimenti sono realizzati con materiali non combustibili, gli intonaci sono di tipo civile con cemento e calce e infissi esterni in legno. Le strutture portanti e separanti, ad eccezione di quelle relative ad ambienti destinati ad attività specifiche e quindi diversamente normate (centrale termica), garantiranno una resistenza al fuoco rispettivamente almeno pari a R 60, REI 60. Per quanto riguarda la struttura portante realizzata in legno lamellare, la sua resistenza al fuoco valutata secondo la norma UNI 9504 è REI 60. Punto 3.1 - Reazione al fuoco dei materiali Per la classificazione di reazione al fuoco dei materiali presenti, si rispetta il D.M. 26/6/84, secondo quanto indicato dal D.M. del 26/08/92. Negli atrii, nei corridoi, nei disimpegni, sono utilizzati materiali di classe 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento, soffitto, pareti); per le restanti parti sono impiegati materiali di classe 0. In tutti gli altri ambienti sia le pavimentazioni che i rivestimenti sono di classe 1. 6

4) SEZIONAMENTI Punto 4.0 - Compartimentazione L edificio in esame ha un altezza inferiore a 12 m e una superficie complessiva lorda pari a 4.501 m 2 inferiore ai 6.000 m 2 come indicato nella tabella, quindi l edificio non possiede compartimentazioni. Punto 4.1 - Scale L edificio è situato su un unico piano (piano terra), ad eccezione dei locali spogliatoi e dispensa del centro di cottura che trovano ubicazione al piano interrato, raggiungibile con una scala a doppia rampa con larghezza netta pari a 1.20m, 8 alzate consecutive con altezza pari a 0.17m e pedata pari 0.30m. Alla sommità si prevede un dispositivo di aerazione permanente con superficie netta non inferiore a 1m², con protezione dagli agenti atmosferici. Punto 4.2 - Ascensori e montacarichi L edificio non è dotato di ascensori o montacarichi. 7

5) MISURE PER L EVACUAZIONE IN CASO DI EMERGENZA Punto 5.0 - Affollamento Il massimo affollamento è stato calcolato in base alle prescrizioni riportate nel D.M. 26/08/1992, considerando che per ogni aula si sono conteggiate 26 persone (25 bambini + 1 insegnante); l'indicazione delle persone verrà sottoscritto in apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare dell attività: - aule 20 x 26 = 520 persone - aree destinate ai servizi 30 + 20% = 36 persone TOTALE 556 persone Punto 5.1 - Capacità di deflusso La capacità di deflusso è stata considerata pari a 60 persone per modulo. Punto 5.2 - Sistema di via di uscita La scuola è provvista di un sistema organizzato di vie di uscita dimensionato in base al massimo affollamento ipotizzabile in funzione della capacità di deflusso. Il numero di uscite verso luogo sicuro è superiore a quanto richiesto dal D.M., distribuite su tutta la superficie (come indicato nella planimetria allegata). Le porte saranno dotate di maniglione antipanico apribili a spinta, direttamente all'esterno verso luogo sicuro. Punto 5.3 - Larghezza delle vie di uscita La larghezza di tutte le uscite di sicurezza misurata nel punto più stretto non è inferiore a due moduli cioè 1.20 m. Nello specifico tutte le aule curricolari hanno uscita diretta verso l esterno, con U.S. di larghezza pari a due moduli cioè 1.20 m. Punto 5.4 - Lunghezza delle vie di uscita Non esistono percorsi che adducano ad una uscita di sicurezza che siano di lunghezza maggiore a 60 m. Punto 5.5 - Moduli vie di uscita Considerando la condizione più sfavorevole, quella cioè di evacuare contemporaneamente tutte le persone presenti nell edificio, occorreranno uscite di sicurezza per un totale di 556/60 = 10 moduli. L edificio è dotato di 111 moduli di uscite di sicurezza distribuite su tutta la superficie sfocianti verso luogo sicuro così distribuite: 1) ogni aula della scuola è dotata di propria uscita di sicurezza di larghezza 1.20 m valutata ai fini antincendio pari a n. 2 moduli; persone presenti in ogni aula n. 26 - moduli richiesti n. 2. Le uscite di sicurezza delle aule sono denominate da Us3 a Us10, da Us13 a Us20, da Us38 a Us45, per complessivi 48 moduli 2) zona refettorio in cui sono presenti le uscite di sicurezza di larghezza 2.40m pari a n. 8 moduli Us24 e Us25, e una uscita di sicurezza di larghezza 2.00m pari a 3 moduli, per complessivi 11 moduli; 3) centro di cottura in cui sono presenti due uscite di sicurezza di larghezza 1.20m, per complessivi 4 moduli; 3) zona palestra in cui sono presenti le uscite di sicurezza di larghezza 2.25 m pari a 18 moduli da Us28 a Us31bis; 4) zona corridoi in cui sono presenti le uscite di sicurezza di larghezza 2.00m pari a n. 30 moduli Us1, 2, 11, 12, 21, 22, 27, 36, 37 e 46; 8

Tutte le porte di uscita di sicurezza sono dotate di maniglione antipanico, sono apribili verso l'esterno a semplice spinta verso luogo sicuro. La tabella riepilogativa dei moduli è presente nella tavola VVF02. Punto 5.6 - Numero delle uscite Il numero delle uscite presenti non è inferiore a due. I locali destinati ad uso collettivo sono dotati oltre che della normale porta di accesso, di una uscita di larghezza non inferiore a due moduli, apribile nel senso del deflusso con sistema a semplice spinta, verso luogo sicuro. Le porte delle aule hanno una larghezza non inferiore a 1,20 m con apertura nel senso dell esodo. 9

6) SPAZI A RISCHIO SPECIFICO Punto 6.1 - Spazi per esercitazioni Dato il tipo di scuola, non sono previsti spazi per esercitazioni così come definiti nel punto 6.1 del D.M. 26/08/ 92. Punto 6.2 - Spazi per depositi All'interno della scuola sono presenti locali ripostiglio con carico di incendio inferiore a 30Kg/m 2 avente strutture di resistenza al fuoco REI60, dotato di porta di accesso REI60 con congegno di auto chiusura. Nel locale viene installato un rivelatore di fumo collegato all'impianto di rilevazione automatica di incendio, ed un estintore di tipo approvato di capacità estinguente non inferiore a 34A 233BC. Punto 6.3 - Servizi tecnologici 6.3.0. - Impianti di produzione di calore La scuola è dotata di una Centrale Termica posta al piano terra alimentata a combustibile gassoso; la trattazione di questo punto viene rimandata al capitolo attività n. 91 Impianti termici alimentati da combustibile gassoso in base al D.M. 12 aprile 1996. 6.3.1 - Impianti di ventilazione La scuola è dotata di Impianto di ventilazione centralizzato al servizio delle aule, attività libere. La macchine di trattamento dell aria ha una portata volumetrica inferiore a 50.000m 3 /h, e sono poste sui solai di copertura dei servizi igienici, aventi strutture portanti e di separazione REI 120. Le condotte non attraversano luoghi sicuri, vie di uscita, locali che presentano pericolo di incendio, esplosione o scoppio. Nelle condotte in corrispondenza dell attraversamento della parete del locale è installata una serranda resistente al fuoco REI 60. 6.3.2 - Condizionamento localizzato Non sono presenti all interno della scuola sistemi per il condizionamento localizzato. 6.3.3 - Impianti centralizzati per la produzione di aria compressa Non è previsto all interno della scuola un impianto centralizzato per la produzione di aria compressa. Punto 6.4 - Spazi per l informazione e le attività parascolastiche Per tali attività viene usata la palestra. Punto 6.5 - Autorimesse L edificio è sprovvisto di autorimesse. Punto 6.6 - Spazi per servizi logistici La scuola è dotata di centro di cottura; la trattazione di questo punto viene rimandata al capitolo attività n. 91 Impianti termici alimentati da combustibile gassoso in base al D.M. 12 aprile 1996. 10

7) IMPIANTI ELETTRICI Punto 7.0 - Generalità Gli impianti elettrici sono realizzati in conformità a quanto richiesto dalla Legge n.186 del 1 Marzo 1968 e dalla Legge n.46 del 1990. Verrà adeguatamente segnalata la localizzazione dell interruttore generale e il relativo comando di sgancio posto nelle vicinanze dell ingresso principale. Per le specifiche si faccia riferimento alle apposite tavole allegate. Punto 7.1 - Impianto elettrico di sicurezza La scuola è dotata di un impianto di sicurezza alimentato da apposita sorgente distinta da quella ordinaria che alimenterà: 1) l illuminazione di sicurezza costituito da lampade singole dotate di alimentazione autonoma, (dispositivo automatico di carica entro 12 ore) installate nei passaggi, uscite e percorsi delle vie di esodo, garantendo un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux. L autonomia delle lampade di illuminazione di sicurezza sarà non inferiore a 60. 2) l impianto di diffusione sonora che, trattandosi di scuola di tipo 3, sarà ad altoparlanti, con autonomia non inferiore a 30. Per maggiore chiarezza sui sistemi di allarme, di rilevazione fumi e illuminazione di emergenza si allegano le tavole VVF 003 e VVF 004. 11

8) SISTEMI DI ALLARME Punto 8.0 - Generalità La scuola sarà dotata di sistema di allarme atto a segnalare il pericolo a tutti gli occupanti. Il comando di azionamento sarà installato in luogo costantemente custodito durante le ore di svolgimento delle lezioni. Punto 8.1 - Tipo di impianto Il sistema di allarme sarà a diffusione sonora tramite altoparlanti. 12

9) MEZZI ED IMPIANTI FISSI DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE DEGLI INCENDI Punto 9.1 - Rete idranti La scuola è dotata di un impianto idrico antincendio realizzato con tubazione in polietilene PN 16 DN 110 interrata ad anello attorno all edificio, dalla quale si derivano le alimentazioni agli idranti. All interno della scuola sono installati n. 9 idranti UNI 45 corredati di tubazione semirigida di lunghezza idonea a consentire di raggiungere col getto ogni punto dell aria protetta. All esterno della scuola sono installati n. 8 idranti a colonna UNI 45 corredati di tubazione semirigida di lunghezza idonea a consentire di raggiungere col getto ogni punto dell aria protetta. L alimentazione di tutto l impianto idrico antincendio è assicurata dall acquedotto pubblico; in grado di assicurare l erogazione ai n. 3 idranti idraulicamente più sfavoriti, di 120 l/min. ciascuno con una pressione residua al bocchello di 1,5 bar per un tempo di 60 minuti. La scuola è dotata di un attacco per autopompa come si evince dalla planimetria. Nel caso non fosse possibile assicurare con l alimentazione diretta dall acquedotto la rete degli idranti si procederà alla costruzione di una vasca di accumulo dotata di doppia pompa al fine di ottenere le erogazioni previste dalla norma. Punto 9.2 - Estintori Vengono installati estintori portatili, n. 1 ogni 200 m 2 di pavimento o frazione di detta superficie. Gli estintori installati avranno capacità estinguente non inferiore 34A-233BC, di tipo approvato del ministero. Punto 9.3 - Impianti fissi di rilevazione e/o di estinzione degli incendi Il carico d incendio nelle aule, costituito da tavoli, sedie e materiale di cancelleria per attività manuali non supera i 15 kg/m 2. Nei restanti ambienti, il carico di incendio risulta normalmente modesto. Tuttavia sarà installato un impianto di rilevazione automatica d incendio in tutti i locali e centrale termica. 10) SEGNALETICA DI SICUREZZA Sarà prevista idonea segnaletica di sicurezza conforme al D. Lgs. n. 493 del 14.08.1996 11) NORME DI SICUREZZA PER SCUOLE DI TIPO O Non applicabile in quanto trattasi di scuola tipo 3. 13

12) NORME DI ESERCIZIO A cura del titolare dell attività sarà predisposto un registro dei controlli periodici ove sono annotati tutti gli interventi ed i controlli relativi all efficienza degli impianti elettrici, dell illuminazione di sicurezza, dei presidi antincendio, dei dispositivi di sicurezza e di controllo, delle aree a rischio specifico e dell osservanza della limitazione dei carichi d incendio nei vari ambienti dell attività. Tale registro sarà mantenuto costantemente aggiornato e disponibile per i controlli da parte dell autorità competente. 12.0 Sarà predisposto un piano di emergenza e saranno fatte prove di evacuazione, almeno due volte nel corso dell anno scolastico. 12.1 Le vie di uscita saranno tenute costantemente sgombre da qualsiasi materiale. 12.2 E fatto divieto di compromettere l agevole apertura e funzionalità dei serramenti delle uscite di sicurezza, durante i periodi di attività della scuola, e sarà verificata l efficienza prima dell inizio delle lezioni. 12.3 - Le attrezzature e gli impianti di sicurezza saranno controllati periodicamente in modo da assicurare la costante efficienza. 12.4 Nei locali ove vengono depositate o utilizzate sostanze infiammabili o facilmente combustibili è fatto divieto di fumare o fare uso di fiamme libere. 12.5 - I travasi di liquidi infiammabili non possono essere effettuati se non in locali appositi e con recipienti e/o apparecchiature di tipo autorizzato. 12.6 - Nei locali della scuola, non possono essere depositati e/o utilizzati recipienti contenenti gas compressi e/o liquefatti. I liquidi infiammabili o facilmente combustibili e/o le sostanze che possono comunque emettere vapori o gas infiammabili, possono essere tenuti in quantità strettamente necessarie per esigenze igienico-sanitarie e per l attività didattica e di ricerca in corso come previsto al punto 6.2. 12.7 - Non è prevista l alimentazione centralizzata di apparecchiature o utensili con combustibili liquidi o gassosi. 12.8 - Negli archivi e depositi, i materiali saranno depositati in modo da consentire una facile ispezionabilità, lasciando corridoi e passaggi di larghezza non inferiore a 0,90 m. 12.9 - Eventuali scaffalature saranno posti a distanza non inferiore a m 0,60 dall intradosso del solaio di copertura. 12.10 - Il titolare dell attività provvederà affinché nel corso della gestione non vengano alterate le condizioni di sicurezza. Egli può avvalersi per tale compito di un responsabile della sicurezza, in relazione alla complessità e capienza della struttura scolastica. 14

DIMENSIONAMENTO IMPIANTO FISSO DI PROTEZIONE ED ESTINZIONE INCENDI Il dimensionamento dell'impianto di cui in oggetto è stato eseguito in conformità al punto 9 del Decreto 26 agosto 1992. All'esterno dell'edificio è presente un gruppo con attacco autopompa UNI 70, l'impianto, come si evince dagli elaborati grafici, è costituito da una tubazione interrata in polietilene PN16 da DN 110 che alimenta idranti UNI 45. Si precisa che tutte le tubazioni sono protette da gelo, urti, da fuoco e saranno incassate in appositi alloggiamenti resistenti al fuoco REI 60. L impianto antincendio garantirà una portata minima di 360 l/min. 15

16

A T T I V I T A' N 91 Impianto produzione di calore con oltre 100.000 kcal/h CENTRALE TERMICA 17

ATTIVITA' N 91 CENTRALE TERMICA DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto 04.05.1998 - All. I - Parte B) B2 - RELAZIONE TECNICA La relazione tecnica è redatta a dimostrazione dell osservanza delle specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi. DISPOSIZIONE ANTINCENDI: DECRETO 12 APRILE 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi. 18

PREMESSA L impianto termico in oggetto, per il riscaldamento e la produzione di acqua calda sanitaria dell'istituto, è inserito in apposito locale (centrale termica) facente parte di un edificio destinato a scuola primaria. Ai sensi del DM 12.04.1996, l'impianto sarà destinato a: Riscaldamento del fabbricato e produzione centralizzata di acqua calda. L'attività è individuata al Punto 91 del DM 16.02.1982: "Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 kcal/h (116 kw)". Combustibile utilizzato: metano. L impianto avrà una potenzialità complessiva di 221 kw. PREMESSE CAMPO DI APPLICAZIONE L impianto termico in oggetto, di potenzialità superiore a 35 kw, non inserito in un ciclo di produzione industriale, sarà alimentato da combustibile gassoso alla pressione massima di 0,5 bar, nel rispetto delle regole fissate dal DM 12.04.1996. L impianto termico sarà composto da: - n 1 caldaia da 221kW in esercizio. - L impianto termico sarà alimentato a metano avente densità inferiore a 0,8. - La pressione massima di esercizio del gas sarà pari a 0,5 bar. OBIETTIVI L impianto termico, ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone, degli edifici e dei soccorritori, sarà realizzato in modo da: - evitare, in caso di fuoriuscita accidentale, accumuli pericolosi di combustibile gassoso nei luoghi di installazione e nei locali direttamente comunicanti con essi; - limitare danni alle persone in caso di evento incidentale; - limitare danni ai locali vicini a quelli contenenti gli impianti. 19

1 GENERALITÀ 1.1 - Termini, definizioni e tolleranze dimensionali Si rimanda al DM 30.11.1983 e al DM 12.04.1996. - Il locale centrale termica è classificato come locale fuori terra in quanto il piano di calpestio è a quota non inferiore a quella del piano di riferimento. 1.2 - Luoghi di installazione degli apparecchi Gli apparecchi dell impianto termico saranno installati: - in locale destinato esclusivamente a svolgere la funzione di centrale termica facente parte del volume della Scuola Primaria. - Il locale destinato a centrale termica non ha accesso diretto da altro locale. 2 INSTALLAZIONE ALL APERTO Non applicabile al caso in esame in quanto le caratteristiche della centrale in oggetto rientra nel titolo 4. 3 INSTALLAZIONE IN LOCALI ESTERNI Non applicabile al caso in esame in quanto le caratteristiche della centrale in oggetto rientra nel titolo 4. 4 INSTALLAZIONE IN FABBRICATI DESTINATI ANCHE AD ALTRO USO O IN LOCALI INSERITI NELLA VOLUMETRIA DEL FABBRICATO SERVITO 4.1 DISPOSITIVI COMUNI 4.1.1 - Ubicazione a) Il piano di calpestio della centrale termica è a +0,02 m dal piano di riferimento. b) Due pareti, di lunghezza pari al 50% del perimetro, sono confinanti con spazio scoperto. 4.1.2 - Aperture di aerazione L impianto termico sarà ubicato in un locale dotato di una o più aperture permanenti di aerazione realizzate su pareti esterne; tali aperture saranno protette con griglie metalliche, reti o alette antipioggia che non ridurranno la superficie netta di aerazione al di sotto del valore minimo consentito. Le aperture di aerazione saranno realizzate e collocate in modo da evitare la formazione di sacche di gas, indipendentemente dalla conformazione della copertura. 20

La superficie libera minima di aerazione sarà realizzata in funzione della portata termica complessiva secondo la seguente formula: S > Q x 10 dove: S = superficie (cm 2 ) Q = portata termica (kw) Q = 221 kw ; S = 221 x 10 = 2210 cm 2 Viene realizzata una apertura superiore a 5000 cm² a filo solaio della parete esterna, protetta da grigliati metallici. In ogni caso ciascuna apertura non avrà superficie netta inferiore a 100 cm 2. 4.1.3 - Disposizione degli apparecchi all interno dei locali Le distanze tra un qualsiasi punto esterno degli apparecchi e le pareti verticali e orizzontali del locale, nonché le distanze fra gli apparecchi installati nello stesso locale, permetteranno l accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché la manutenzione ordinaria. 4.2 - LOCALI DI INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER LA CLIMATIZZAZIONE DI EDIFICI ED AMBIENTI, PER LA PRODUZIONE CENTRALIZZATA DI ACQUA CALDA, ACQUA SURRISCALDATA E/O VAPORE. 4.2.1 - Ubicazione Il locale non risulterà sottostante o contiguo a locali di pubblico spettacolo, ai relativi sistemi di vie di uscita, né ad ambienti soggetti ad affollamento superiore a 0,4 persone/m 2 ed ai relativi sistemi di vie di uscita. 4.2.2 - Caratteristiche costruttive Le strutture portanti hanno requisiti di resistenza al fuoco R 120, quelle separanti da altri ambienti confinanti REI 120. Le strutture sono realizzate con materiali di classe 0 di reazione al fuoco. L impianto termico, di portata termica complessiva pari a 221kW, sarà ubicato in locale di altezza pari a 3,00m > della altezza minima richiesta pari a 2,30m. 4.2.3 - Aperture di aerazione La superficie di aerazione sarà calcolata in conformità al punto 4.1.2. La superficie di aerazione calcolata non sarà in ogni caso inferiore di 3.000 cm 2. Il locale non risulterà sottostante o contiguo a locali di pubblico spettacolo o ambienti soggetti ad affollamento superiore a 0,4 persone/m 2, o ai relativi sistemi di vie di uscita. La superficie netta di aerazione sarà dimensionata e realizzata in funzione della portata termica complessiva secondo le formule indicate al punto 4.1.2. 21

4.2.4 - Disposizione degli impianti all interno dei locali Lungo il perimetro dell apparecchio è consentito il passaggio dei canali da fumo e delle condotte aerotermiche, delle tubazioni dell acqua, gas, vapore e dei cavi elettrici a servizio dell apparecchio. Gli apparecchi saranno installati a pavimento. Gli apparecchi dell impianto termico saranno posti tra loro in adiacenza in modo tale che tutti i dispositivi di sicurezza e di controllo saranno facilmente raggiungibili ed ispezionabili. Il posizionamento dei vari componenti degli impianti sarà tale da evitare il rischio di formazione di sacche di gas in misura pericolosa. 4.2.5 - Accesso L accesso al locale centrale termica avviene da spazio scoperto. 4.2.5.1 Porte La porta del locale è: - apribile verso l esterno e munita di congegno di autochiusura, di altezza pari a 2,10 m e larghezza 1,80 m. - Essendo la porta di accesso diretto da spazio libero, sarà realizzata con materiale di classe 0 di reazione al fuoco. 4.2.6 Installazione a quota da -5 a -10 m al di sotto del piano di riferimento Articolo non pertinente in quanto la quota di installazione sarà di +0,02 m. 4.3 - LOCALI PER FORNI DA PANE, FORNI DI ALTRI LABORATORI ARTIGIANI LAVAGGIO BIANCHERIA E STERILIZZAZIONE Articolo non pertinente. 4.4 - LOCALI DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI CUCINA E LAVAGGIO STOVIGLIE Vedi capitolo successivo 22

A T T I V I T A' N 91 Impianto produzione di calore con oltre 100.000 kcal/h CENTRO DI COTTURA 23

ATTIVITA' N 91 CENTRO DI COTTURA DOCUMENTAZIONE RELATIVA AD ATTIVITA' REGOLATA DA SPECIFICHE DISPOSIZIONI ANTINCENDIO (Decreto 04.05.1998 - All. I - Parte B) B2 - RELAZIONE TECNICA La relazione tecnica è redatta a dimostrazione dell osservanza delle specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi. DISPOSIZIONE ANTINCENDI: DECRETO 12 APRILE 1996 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio degli impianti termici alimentati da combustibili gassosi. 24

PREMESSA L impianto termico in oggetto, per cucina e lavaggio stoviglie del centro unico di cottura, è inserito in apposito locale (cucina) facente parte di un edificio destinato a scuola primaria. Ai sensi del DM 12.04.1996, l'impianto sarà destinato a: Cottura dei cibi. L'attività è individuata al Punto 91 del DM 16.02.1982: "Impianti per la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a 100.000 kcal/h (215 kw)". Combustibile utilizzato: metano. L impianto avrà una potenzialità complessiva di 215 kw. PREMESSE CAMPO DI APPLICAZIONE L impianto termico in oggetto, di potenzialità superiore a 35 kw, non inserito in un ciclo di produzione industriale, sarà alimentato da combustibile gassoso alla pressione massima di 0,5 bar, nel rispetto delle regole fissate dal DM 12.04.1996. L impianto termico sarà composto da: - n 1 fornello 6 fuochi con potenzialità pari a 44 kw - n 1 fornello 4 fuochi con potenzialità pari a 28 kw - n 1 brasiera con potenzialità pari a 20 kw - n 1 fry top con potenzialità pari a 16 kw - n 1 cuocipasta con potenzialità pari a 28 kw - n 1 pentola bagnomaria con potenzialità pari a 21 kw - n 1 forno a gas con potenzialità pari a 58 kw POTENZIALITA TOTALE = 215 kw - L impianto termico sarà alimentato a metano avente densità inferiore a 0,8. - La pressione massima di esercizio del gas sarà pari a 0,5 bar. 25

OBIETTIVI L impianto termico, ai fini della prevenzione degli incendi ed allo scopo di raggiungere i primari obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone, degli edifici e dei soccorritori, sarà realizzato in modo da: - evitare, in caso di fuoriuscita accidentale, accumuli pericolosi di combustibile gassoso nei luoghi di installazione e nei locali direttamente comunicanti con essi; - limitare danni alle persone in caso di evento incidentale; - limitare danni ai locali vicini a quelli contenenti gli impianti. 1 GENERALITÀ 1.1 - Termini, definizioni e tolleranze dimensionali Si rimanda al DM 30.11.1983 e al DM 12.04.1996. - Il locale cucina è classificato come locale fuori terra in quanto il piano di calpestio è a quota non inferiore a quella del piano di riferimento. 1.2 - Luoghi di installazione degli apparecchi Gli apparecchi dell impianto cucina saranno installati: - in locale destinato esclusivamente a svolgere la funzione di cucina facente parte del volume della Scuola Primaria. Il locale destinato a cucina è separato dal locale refettorio e C.T. da una parete REI120; i collegamenti tra cucina e refettorio avvengono tramite filtro a prova di fumo con pareti e porte REI120, con camini di ventilazione naturale (sempre aperto) di superficie pari a 0.64m² cadauno, con protezione a griglia metallica. Al piano sottostante si trovano i locali destinati a: dispensa, celle frigorifere, spogliatoi di pertinenza della cucina. Non esistono locali soprastanti la cucina. 2 INSTALLAZIONE ALL APERTO Articolo non pertinente 3 INSTALLAZIONE IN LOCALI ESTERNI Articolo non pertinente 4 INSTALLAZIONE IN FABBRICATI DESTINATI ANCHE AD ALTRO USO O IN LOCALI INSERITI NELLA VOLUMETRIA DEL FABBRICATO SERVITO 4.1 DISPOSITIVI COMUNI 4.1.1 - Ubicazione c) Il piano di calpestio della cucina è a +0,02 m dal piano di riferimento. d) Due pareti, di lunghezza pari al 50% del perimetro, sono confinanti con spazio scoperto. 26

4.1.2 - Aperture di aerazione L impianto termico sarà ubicato in un locale dotato di una o più aperture permanenti di aerazione realizzate su pareti esterne e a soffitto; tali aperture saranno protette con griglie metalliche, reti o alette antipioggia che non ridurranno la superficie netta di aerazione al di sotto del valore minimo consentito. Le aperture di aerazione saranno realizzate e collocate in modo da evitare la formazione di sacche di gas. La copertura è prevista con tetto piano. La superficie libera minima di aerazione sarà realizzata in funzione della portata termica complessiva secondo la seguente formula: S > Q x 10 dove: S = superficie (cm 2 ) Q = portata termica (kw) Q = 215 kw ; S = 215 x 10 = 2150 cm 2 Viene realizzata un camino di aerazione posto in copertura con superficie aerante, protetta da grigliati metallici, pari a 6400 cm 2 superiore a 5000 cm² a filo solaio. In ogni caso ciascuna apertura non avrà superficie netta inferiore a 100 cm 2. 4.1.3 - Disposizione degli apparecchi all interno dei locali Le distanze tra un qualsiasi punto esterno degli apparecchi e le pareti verticali e orizzontali del locale, nonché le distanze fra gli apparecchi installati nello stesso locale, permetteranno l accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché la manutenzione ordinaria. 4.2 - LOCALI DI INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER LA CLIMATIZZAZIONE DI EDIFICI ED AMBIENTI, PER LA PRODUZIONE CENTRALIZZATA DI ACQUA CALDA, ACQUA SURRISCALDATA E/O VAPORE. Articolo non pertinente 4.3 - Locali per forni da pane, forni di altri laboratori artigiani lavaggio biancheria e sterilizzazione Articolo non pertinente 4.4 - LOCALI DI INSTALLAZIONE DI IMPIANTI CUCINA E LAVAGGIO STOVIGLIE 4.4.1 Caratteristiche costruttive La struttura portante sarà realizzata con solai e pilastri gettati in opera in c.a. e murature in laterizio REI120. Le strutture verticali di separazione dal locale refettorio e C.T. saranno realizzate in murature in laterizio REI120. Le strutture orizzontali di separazione dal locale interrato e di copertura saranno realizzate con solette in CLS con fondo prefabbricato in CLS (lastre predalles) REI120. 27

4.4.2 Accesso e comunicazioni L accesso al locale avverrà direttamente dall esterno tramite una porta avente senso di apertura verso l esterno e larghezza pari a 1.20 m. I collegamenti tra cucina e refettorio avvengono tramite filtro a prova di fumo con pareti e porte REI120, con camini di ventilazione naturale (sempre aperti) di superficie pari a 0.64m² cadauno, con protezione a griglia metallica. 4.4.2.1 Ulteriori limitazioni per gli apparecchi alimentati a gas a densità maggiore a 0,8 Articolo non pertinente. 4.4.3 Installazione in locali in cui avviene anche la consumazione di pasti Articolo non pertinente. 4.5 LOCALI DI INSTALLAZIONE DI GENERATORI ARIA CALDA A SCAMBIO DIRETTO Articolo non pertinente. 4.6 LOCALI DI INSTALLAZIONE DI MODULI A TUBI RADIANTI Articolo non pertinente. 4.7 INSTALLAZIONE ALL INTERNO DI SERRE Articolo non pertinente. 5 IMPIANTO INTERNO DI ADDUZIONE DEL GAS 5.1 - GENERALITÀ Il dimensionamento delle tubazioni e degli eventuali riduttori di pressione sarà tale da garantire il corretto funzionamento degli apparecchi di utilizzazione. L impianto interno ed i materiali impiegati saranno conformi alla legislazione tecnica vigente. 5.2 MATERIALI DELLE TUBAZIONI Saranno utilizzati esclusivamente tubi idonei, realizzati in acciaio / in rame / in polietilene e che risponderanno caratteristiche di seguito indicate. 5.2.1 - Tubi di acciaio I tubi di acciaio saranno con o senza saldatura longitudinale ed avranno caratteristiche qualitative e dimensionali non inferiori a quelle indicate dalla norma UNI 8863. I tubi in acciaio con saldatura longitudinale interrati, avranno caratteristiche qualitative e dimensionali non inferiori a quelle indicate dalla norma UNI 8488. 5.2.2 - Tubi di rame I tubi di rame saranno utilizzati in quanto le condotte del gas saranno della VII specie (pressione di esercizio non superiore a 0,04 bar) ed avranno caratteristiche qualitative e dimensionali non minori di quelle indicate dalla norma UNI 6507, serie B. 5.2.3 - Tubi di polietilene I tubi di polietilene saranno utilizzati per i tratti interrati all esterno degli edifici ed avranno caratteristiche qualitative e dimensionali 28

non minori di quelle indicate dalla norma UNI ISO 4437 serie S8; il loro spessore minimo sarà di almeno 3 mm. 5.3 GIUNZIONI, RACCORDI E PEZZI SPECIALI, VALVOLE 5.3.1 - Tubazioni in acciaio a) i giunti a tre pezzi saranno utilizzati esclusivamente per i collegamenti iniziale e finale dell impianto interno; b) le giunzioni dei tubi di acciaio saranno realizzate mediante raccordi con filettature / saldatura di testa per fusione / raccordi flangiati; c) l impianto termico funzionerà con gas a densità inferiore a 0,8; per i raccordi con filettatura saranno utilizzati mezzi di tenuta, quali canapa con mastici adatti, nastro di teflon, mastici idonei per lo specifico gas. Non saranno utilizzati prodotti quali biacca, minio o altri materiali simili; d) tutti i raccordi ed i pezzi speciali saranno realizzati in acciaio o ghisa malleabile; quelli di acciaio avranno estremità filettate o saldate, quelli di ghisa malleabile avranno estremità unicamente filettate; e) le valvole avranno facile manovrabilità e manutenzione ed avranno inoltre la possibilità di rilevare facilmente le posizioni di aperto e di chiuso. Essendo l impianto termico funzionante con gas di densità minore di 0,8 esse saranno di acciaio, ottone o ghisa sferoidale con sezione libera di passaggio non minore del 75% di quella della tubazione su cui saranno inserite. 5.3.2 - Tubazioni in rame a) le giunzioni dei tubi di rame saranno realizzate mediante brasatura capillare forte; b) per le tubazioni fuori terra a vista o ispezionabili sono ammessi collegamenti mediante raccordi metallici a serraggio meccanico. Non saranno utilizzati raccordi meccanici con elementi di materiale non metallico. I raccordi ed i pezzi speciali saranno di rame, ottone o bronzo. Le giunzioni miste tra tubo di rame e tubo di acciaio saranno realizzate mediante brasatura forte o raccordi filettati; e) all interno degli edifici non saranno impiegati giunti misti, ad eccezione del collegamento della tubazione in rame con l apparecchio utilizzatore; d) le valvole avranno facile manovrabilità e manutenzione ed avranno inoltre la possibilità di rilevare facilmente le posizioni di aperto e chiuso; esse saranno di ottone, di bronzo o di acciaio, con sezione libera di passaggio non minore del 75 % di quella della tubazione su cui saranno inserite. 5.3.3 - Tubazioni in polietilene a) i raccordi ed i pezzi speciali saranno realizzati in polietilene; le giunzioni saranno realizzate mediante saldatura di testa per fusione a mezzo di elementi riscaldanti o mediante saldatura per elettrofusione o con saldatura mediante appositi raccordi elettrosaldabili; b) le giunzioni miste, tubo di polietilene con tubo metallico, saranno realizzate mediante raccordi speciali (giunti di transizione) polietilene-metallo idonei per saldatura o mediante raccordi metallici filettati o saldati o mediante giunzioni flangiate; c) le valvole avranno facile manovrabilità e manutenzione ed avranno inoltre la possibilità di rilevare facilmente le posizioni di aperto e chiuso; esse saranno di polietilene, di ottone, di bronzo o di acciaio, con sezione libera di passaggio non minore del 75 % di quella della tubazione su cui saranno inserite. N.B. In centrale termica si prevede un impianto rilevazione fughe di gas con centralina collegata alle elettrovalvole di 29

intercettazione, che in caso di fughe di gas rilevate dagli appositi rivelatori, si chiudono per bloccare l'alimentazione. 5.4 POSA IN OPERA 5.4.1 - Percorso delle tubazioni Il percorso tra il punto di consegna e gli apparecchi utilizzatori sarà il più breve possibile e sarà realizzato: a) all esterno dei fabbricati: - interrato; - in vista; - in canaletta; b) all interno dei fabbricati: - in appositi alloggiamenti dato che l edificio o i locali sono destinati ad attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco, secondo le modalità indicate al punto 5.4.4.1; - in vista limitatamente ai locali di installazione degli apparecchi. L impianto termico non sarà a servizio di locali o edifici adibiti ad attività industriali, pertanto non saranno necessariamente applicate le disposizioni previste dal DM 24.11.1984 relative al percorso delle tubazioni. 5.4.2 - Generalità a) Le tubazioni del gas saranno protette contro la corrosione e collocate in modo tale da non subire danneggiamenti dovuti ad urti; b) Le tubazioni del gas non saranno utilizzate come dispersori, conduttori di terra o come conduttori per la protezione di impianti ed apparecchiature elettriche, telefono compreso; c) Le tubazioni non saranno collocate nelle canne fumarie, nei vani e cunicoli destinati a contenere servizi elettrici, telefonici, ascensori o per lo scarico delle immondizie; d) i riduttori di pressione e le prese libere dell impianto interno saranno collocati all esterno degli edifici; e) non saranno utilizzati tubi, rubinetti e accessori rimossi da altro impianto già funzionante; f) sulla tubazione di adduzione del gas, all esterno dei locali di installazione degli apparecchi sarà installata, in posizione visibile e facilmente raggiungibile, una valvola di intercettazione manuale con manovra a chiusura rapida per rotazione di 90 e dotata di arresti di fine corsa nelle posizioni di tutto aperto e di tutto chiuso; g) il collegamento dell impianto interno finale sarà realizzato con tubo metallico flessibile continuo; h) nell attraversamento di muri la tubazione non presenterà giunzioni o saldature e sarà protetta da guaina murata con malta di cemento. Nell attraversamento di muri perimetrali esterni, l intercapedine fra la guaina e la tubazione del gas sarà sigillata con materiali adatti in corrispondenza della parte interna del locale, sarà comunque assicurato il deflusso del gas proveniente da eventuali fughe mediante almeno uno sfiato verso l esterno; i) non saranno presenti attraversamenti di giunti sismici; l) le condotte, comunque installate, disteranno almeno 2 cm dal rivestimento della parete o dal filo esterno del solaio; m) la distanza minima fra le condotte ed i cavi o tubi di altri servizi sarà di almeno 10 cm; quando non si potrà rispettare la distanza minima di 10 cm, sarà comunque evitato il contatto diretto interponendo opportuni setti separatori con adeguate caratteristiche di rigidità dielettrica e di resistenza meccanica; nell incrocio tra tubazioni, il tubo del gas sarà sottostante a quello dell acqua e sarà protetto con opportuna guaina impermeabile in materiale incombustibile o non propagante la fiamma. 30

5.4.3 - Modalità di posa in opera all esterno dei fabbricati 5.4.3.1 Posa in opera interrata I tratti interrati saranno in: polietilene, acciaio, rame. a) i tratti interrati saranno in tubo di polietilene; b) le tubazioni in polietilene saranno posate su un letto di sabbia lavata, di spessore minimo 100 mm, e ricoperte, per altri 100 mm, di sabbia dello stesso tipo; sarà inoltre prevista, a circa 300 mm sopra la tubazione, la sistemazione di nastri di segnalazione; c) la profondità di interramento della tubazione, misurata fra la generatrice superiore del tubo ed il livello del terreno, sarà almeno pari a 600 mm; d) le tubazioni interrate in polietilene saranno collegate alle tubazioni metalliche prima della fuoriuscita dal terreno e prima del loro ingresso nel fabbricato; e) i tratti interrati saranno completamente in tubo di polietilene; Le tubazioni saranno posate ad una distanza reciproca non minore del massimo diametro esterno delle tubazioni, compresi gli spessori di eventuali guaine; in caso di parallelismi, sovrappassi e sottopassi tra i tubi del gas ed altre canalizzazioni preesistenti, i tubi del gas saranno posati ad una distanza minima, misurata fra le due superfici affacciate, tale da consentire gli eventuali interventi di manutenzione su entrambi i servizi. 5.4.3.2 Posa in opera in vista 1) Le tubazioni installate in vista saranno adeguatamente ancorate per evitare scuotimenti, vibrazioni ed oscillazioni. Esse saranno collocate in posizione tale da impedire urti e danneggiamenti ed adeguatamente protette. 2) Le tubazioni di gas di densità non superiore a 0,8 saranno contraddistinte con il colore giallo, continuo o in bande da 20 cm, poste ad una distanza massima di 1 m l una dall altra. Le tubazioni all interno dei locali serviti dagli apparecchi non presenteranno giunti meccanici. 5.4.3.3 Posa in opera in canaletta Le canalette per la posa di tubazioni di gas avranno le seguenti caratteristiche: - saranno ricavate nell estradosso delle pareti; - saranno rese stagne verso l interno delle pareti nelle quali sono ricavate mediante idonea rinzaffatura di malta di cemento; - saranno chiuse e dotate di almeno due aperture di ventilazione verso l esterno di almeno 100 cm 2 cadauna, poste nella parte alta e nella parte bassa delle stesse; l apertura alla quota più bassa sarà provvista di rete tagliafiamma (per gas di densità inferiore a 0,8); - saranno a servizio esclusivo dell impianto. 5.4.4 - Modalità di posa in opera all interno dei fabbricati 5.4.4.1 Posa in opera in appositi alloggiamenti L installazione avverrà in appositi alloggiamenti con le seguenti caratteristiche: - gli alloggiamenti saranno realizzati in materiale incombustibile, di resistenza al fuoco pari a quella richiesta per le pareti del locale o del compartimento attraversato ed in ogni caso non inferiore a REI 30; 31

- le canalizzazioni non presenteranno giunti meccanici all interno degli alloggiamenti non ispezionabili; - le pareti degli alloggiamenti saranno impermeabili ai gas; - gli alloggiamenti saranno ad esclusivo servizio dell impianto interno; - gli alloggiamenti saranno permanentemente aerati verso l esterno con apertura alle due estremità; - l apertura di aerazione alla quota più bassa sarà provvista di rete tagliafiamma (per gas di densità inferiore a 0,8). 5.4.4.2 Posa in opera in guaina La posa all interno di guaine sarà realizzata con le seguenti caratteristiche: - le guaine saranno posate in vista; - le guaine saranno in acciaio di spessore minimo di 2 mm e di diametro superiore di almeno 2 cm a quello della tubazione del gas; - le guaine saranno dotate di almeno uno sfiato verso l esterno. L estremità della guaina attestata verso l interno sarà resa stagna verso l interno tramite sigillatura in materiale incombustibile; - all interno delle guaine, le tubazioni non presenteranno giunzioni meccaniche; - nell attraversamento di muri o solai esterni le guaine saranno di tipo metallico/di plastica non propagante la fiamma; Nell attraversamento di elementi portanti orizzontali, il tubo sarà protetto da una guaina sporgente di almeno 20 mm dal pavimento e l intercapedine tra tubo e guaina sarà sigillata con materiali adatti (asfalto, cemento plastico e simili). Non sarà utilizzato il gesso. Non saranno previsti attraversamenti di androni. Non è prevista a posa in opera di tubazioni in intercapedini poste all interno del fabbricato, superiormente ventilate ed attestate su spazio scoperto. 5.5 GRUPPO DI MISURAZIONE Il contatore del gas sarà installato all esterno in contenitore aerato / nicchia aerata. 5.6 PROVA DI TENUTA DELL IMPIANTO INTERNO La prova di tenuta sarà eseguita prima di mettere in servizio l impianto interno e di collegarlo al punto di consegna ed agli apparecchi. Le parti non in vista dell impianto saranno provate a tenuta prima della copertura della tubazione. La prova dei tronchi in guaina contenenti giunzioni saldate sarà eseguita prima del collegamento alle condotte di impianto. La prova sarà effettuata adottando gli accorgimenti necessari per l esecuzione in condizioni di sicurezza e con le seguenti modalità: a) si tapperanno provvisoriamente tutti i raccordi di collegamento agli apparecchi e al contatore; b) dato che l impianto è di 6 a specie (pressione di esercizio fino a 0,5 bar), si immetterà aria o altro gas inerte, fino a che sia raggiunta una pressione pari ad 1 bar; c) dopo il tempo di attesa necessario per stabilizzare la pressione (non minore di 15 min.), si effettuerà una prima lettura della pressione, mediante un manometro ad acqua o apparecchio equivalente, di idonea sensibilità minima; d) la prova avrà la durata di 24 ore per tubazioni interrate di 6 a specie; Al termine della prova si controllerà che non si siano verificate cadute di pressione rispetto alla lettura iniziale. e) Le eventuali perdite saranno ricercate con l ausilio di soluzione saponosa o prodotto equivalente ed eliminate; le parti difettose saranno sostituite e le guarnizioni rifatte. Non saranno effettuate riparazioni con mastici o con cianfrinatura. Dopo l eliminazione delle perdite sarà eseguita una nuova prova di tenuta dell impianto. f) La prova sarà considerata favorevole in assenza di cadute di pressione. Per ciascuna prova a pressione sarà redatto il relativo verbale di collaudo. 32

6 DISPOSIZIONI COMPLEMENTARI 6.1 IMPIANTO ELETTRICO L impianto elettrico sarà realizzato in conformità alla Legge n. 186 del 01.03.1968; tale conformità sarà attestata secondo le procedure previste dalla Legge n. 46 del 05.03.1990. All esterno del locale centrale termica e del locale cucina sarà installato un interruttore generale, in posizione segnalata ed accessibile. La centrale termica e la cucina saranno dotate di un rilevatore di gas collegato ad elettrovalvola di intercettazione gas a riarmo manuale ed apposito segnalatore acustico. 6.2 MEZZI DI ESTINZIONE DEGLI INCENDI In ogni locale e in prossimità di ciascun apparecchio sarà installato un estintore di classe 34A - 233BC conforme al D.Lgs. 25/02/2000 n 93 in attuazione della direttiva 97/23 CE. I mezzi di estinzione degli incendi saranno idonei alle lavorazioni ed ai materiali in deposito nei locali, ove questi sono consentiti. 6.3 SEGNALETICA DI SICUREZZA La segnaletica di sicurezza richiamerà l attenzione sui divieti e sulle limitazioni imposti e segnalerà la posizione della valvola esterna di intercettazione generale del gas e quella dell interruttore elettrico generale. 6.4 ESERCIZIO E MANUTENZIONE 1 L esercizio e la manutenzione dell impianto termico saranno condotti nel rispetto degli obblighi previsti dall Articolo 11 del DPR n. 412 del 26.08.1993. 2 Nei locali di installazione di apparecchi per climatizzazione, produzione acqua calda, di cui al punto 4.2. non saranno depositate ed utilizzate sostanze infiammabili o tossiche e materiali non attinenti all impianto e saranno adottate adeguate precauzioni affinché, durante qualunque tipo di lavoro, l uso di fiamme libere non costituisca fonte di innesco. 7 IMPIANTI ESISTENTI Articolo non pertinente. 33