Intervento di messa in sicurezza permanente tramite inertizzazione / stabilizzazione in situ del terreno con tecnologia Deep Soil Mixing Ing. Ruggero Corazza ALLES S.p.A. Treviso, 12 Dicembre 2014
Il Processo Deep Soil Mixing Il trattamento DEEP SOIL MIXING consiste nella miscelazione in profondità del terreno con opportuni leganti pompati con sistema pneumatico sino alla testa di un braccio mescolatore montato all estremità di un escavatore per ottenere: -l aumento della resistenza meccanica; -la diminuzione dei pori e della permeabilità; -la riduzione della polverosità del suolo una volta seccato; -il parziale fissaggio della contaminazione. Questo metodo è particolarmente adatto nelle operazioni di bonifica in-situ. L apparecchiatura utilizzata per il DSM è costituita da un escavatore collegato ad una serie di accessori appositamente sviluppati per il trattamento in profondità del terreno.
Potenzialità del trattamento DSM La tecnologia DSM in condizioni ottimali è in grado di trattare sino ad 800 mc/g di terreno e fino ad oltre 5 m di profondità, in funzione delle proprietà fisiche del terreno da trattare, della logistica del cantiere e dell escavatore utilizzato. L escavatore è collegato ad un alimentatore in pressione, capace di iniettare legante con pressioni fino ad un massimo di 8 bar, con pannello di controllo per il monitoraggio in continuo dei parametri caratteristici del trattamento.
IL PROGETTO DI M.I.S.P. DELL AREA 23 ETTARI A MARGHERA Il processo di trattamento in questione è avvenuto nell ambito dell intervento di messa in sicurezza permanente (MISP) dell area 23 Ettari a Marghera, gestito dall ex MAV (ora P.I.O.P. del triveneto) ed ha comportato una molteplicità di lavorazioni (palancolatura perimetrale, attività di inertizzazione del terreno, realizzazione di opere edili, regolarizzazione e copertura superficiale). Nell ambito dell intervento di MISP, ALLES S.p.A. ha eseguito il trattamento dei materiali pericolosi e non pericolosi (nerofumo) presenti nello spessore di riporto tramite la tecnologia DSM con la doppia finalità di consolidare i terreni incoerenti, miscelando al loro interno gli agenti leganti, e di inertizzare/stabilizzare i contaminanti presenti nella matrice suolo. Le attività sono state svolte in sito, minimizzando così i trasferimenti di materiale e i conseguenti rischi di inquinamento secondario.
LA DESTINAZIONE D USO DELL AREA 23 ETTARI A MARGHERA L inquinamento nell area 23 ettari a Marghera ha avuto origine negli anni 60 e 70 quando gli scarichi di residui di combustione semiliquidi (nerofumo) provenienti dal vicino Petrolchimico sono stati dispersi liberamente in quella che era un area depressa. Nell ambito del progetto in Agenda 21 denominato «Accordo di Programma Moranzani» è previsto che su tale area si insedino in futuro attività industriali legate ai depositi petroliferi ed al trattamento di rifiuti. Con questo obiettivo si è pertanto dato inizio al citato intervento di Messa in Sicurezza Permanente, nell ambito del quale l azione del trattamento DSM ha consentito la realizzazione di una inertizzazione accompagnata da un notevole miglioramento della portanza del terreno, indispensabile per il successivo utilizzo industriale previsto per l area.
OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO DSM NELL AMBITO DELLA MISP 23 HA Il progetto prevedeva che il terreno inquinato venisse trattato con una miscela di leganti addizionata al terreno in una percentuale variabile tra il 4% e l 8% a seconda della matrice prevalente del terreno e del contenuto in acqua dello stesso, prevedendo un tempo di maturazione di 120 gg. A seguito della maturazione il Progetto Esecutivo prevedeva il raggiungimento in media di una resistenza su piastra (modulo di deformazione) di almeno MD = 80 MPa misurata sulla superficie finita ogni 2.000 m3 trattati, e di un eluato conforme ai disposti del DM 03/08/05 per discariche per rifiuti speciali non pericolosi.
SVOLGIMENTO DEI LAVORI Nel caso dell Area 23 ettari, essendo prevista un opera di stabilizzazione vasta ed in situ di terreni molto umidi e soffici (fanghi, torba, argille molto umide), la modalità di svolgimento è stata la seguente: -Il terreno è stato diviso in lotti di dimensioni uguali (5 x 5 m) delimitati con dei paletti, codificati e individuati topograficamente. -La stabilizzazione è stata effettuata lotto dopo lotto, spostandosi dall uno all altro utilizzando le piste in frantumato esistenti e disposte all incirca su di una maglia 50m 50m. -Si è proceduto trattando inizialmente fasce di terreno prossime alle piste esistenti e successivamente, una volta che i materiali si sono consolidati (120 giorni), passandoci sopra con i mezzi e trattando ulteriori fasce più distanti dalle piste.
SVOLGIMENTO DEI LAVORI Le operazioni di trattamento si sono svolte da febbraio 2009 a maggio 2012 in varie campagne, con l inertizzazione di quasi 60.000 metri cubi di terreno inquinato. Per la primavera del 2015 abbiamo in previsione una nuova campagna in una area limitrofa per trattare terreni con caratteristiche analoghe.
CONCLUSIONI E RISULTATI OTTENUTI Gli obiettivi fissati dal progetto della Messa in Sicurezza permanente sono stati raggiunti, il terreno è stato trattato fino anche ad oltre 2,5 m di profondità in un singolo step e complessivamente agendo ad una profondità media di 1,6 m. E stata ottenuta in media di una resistenza MD su piastra di oltre 84 MPa misurata sulla superficie finita e le analisi chimiche eseguite hanno mostrato sempre un eluato conforme ai disposti del DM 03/08/05 per discariche per rifiuti speciali non pericolosi. Il singolo dato di MD non è risultato in nessun caso inferiore ai 30 MPa, come previsto da progetto, in alcuni casi superando anche i 170MPa. Si è dimostrata l efficacia del trattamento DSM per la stabilizzazione ed inertizzazione in situ
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