I l m o t o a n n u o



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Transcript:

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I l m o t o a n n u o

Variazioni annue Che cosa accade se ripetiamo le osservazioni sull'altezza e azimut del Sole nel corso dell'anno? Vediamo le seguenti cose: l'altezza massima del Sole cambia: raggiunge il valore più alto a giugno, il più basso a dicembre la durata del giorno (dì) cambia in corrispondenza gli azimut del sorgere e del tramonto variano anch'essi.

Tutto si può riassumere in una figura:

La sfera celeste Se non ci limitiamo a guardare il Sole di giorno, ma osserviamo anche la Luna, le stelle, magari i pianeti, vediamo che tutti partecipano di un moto d'insieme, che prende il nome di moto diurno. Noi oggi sappiamo (da qualche secolo...) che questo moto diurno è solo l'effetto della rotazione della Terra su se stessa (in un giorno).

Chi è che si muove: la Terra o il Sole? Accade spesso, quando si parla di moto diurno, di sentirsi dire: in realtà non è il Sole che si muove attorno la Terra, ma la Terra attorno al Sole. Ma questa contrapposizione è sbagliata! Infatti come ho già detto l'apparenza del moto diurno del Sole è dovuta al moto di rotazione della Terra, non al suo moto orbitale, che invece ha a che fare coi fenomeni che stiamo per esaminare.

Sistemi di riferimento Ma anche se siamo disposti ad attribuire realtà al moto diurno della Terra, e pura apparenza a quello di tutti gli altri corpi celesti, ci sono un paio di cose da osservare in proposito: Da un punto di vista generale, stiamo solo davanti a un caso particolare di cambiamento del sistema di riferimento (rif.); se ne possono pensare e proporre tanti altri... È certo che il moto va riferito a un dato rif., ma non è detto che il rif. giu sto sia sempre e soltanto uno... Nel nostro caso particolare, visto che viviamo sulla Terra, la scelta di un rif. solidale alla Terra riesce utile per descrivere direttamente ciò che si vede.

Che vuol dire geocentrico? Il termine geocentrico va usato con cautela, perché non ha significato univoco. Infatti ciò che conta non è tanto dove si mette il centro, ma come il riferi mento si muove. Nel caso geocentrico sono possibili e usate due scelte diverse: 1) Il rif. è solidale alla Terra solida: in questo caso tutti i corpi celesti ruotano (moto diurno). 2) Il rif. è solidale alle stelle: in questo caso le stelle sono fisse, la Terra ruota, Sole, Luna e pianeti... vedremo.

Senza dubbio il rif. geocentrico di tipo 1) è stato nella storia dell'astrono mia il primo a essere pensato e usato; ma piuttosto presto si è concepito il rif. 2), nel quale i moti dei corpi celesti sono assai più semplici, mancando il moto diurno. Nota didattica: La questione del rif. è importante, e fa parte degli obbietti vi di questo corso. Perciò va trattata con attenzione, e ripresa più volte, tutte le volte che ne capita l'occasione.

Torniamo alla sfera celeste Nel rif. geocentrico di tipo 1) il moto diurno dei corpi celesti suggerisce un modello: che tutti i corpi si trovino sulla superficie di una sfera, di cui noi occupiamo il centro, e che ruota facendo un giro in un giorno. Nota: noi occupiamo il centro? Oppure il centro della sfera celeste sta nel centro della Terra? Data la grande distanza dei corpi celesti fa poca differenza: a meno di non disporre di strumenti di precisione, soltanto per la Luna la differenza è vi sibile.

Quanto è grande la sfera celeste? Non ha importanza quanto è grande: a noi servirà solo per individuare le direzioni, mentre le distanze almeno per ora sono fuori discussione. Per noi la sfera celeste è un modello puramente geometrico, al quale non facciamo corrispondere alcuna realtà fisica. Diverso era il pensiero dell'astronomia greca.

Punti e curve notevoli Sulla sfera celeste s'individuano alcuni punti e alcune curve notevoli: prima di tutto, il cerchio dell'orizzonte, coi punti cardinali già visti lo zenit Z il polo celeste P, per il quale passa l'asse di rotazione l'equatore, una circonferenza ortogonale all'asse polare il meridiano: il semicerchio che passa per N, P, Z, S.

Nota didattica: accertarsi bene che i ragazzi capiscano le figure della sfera celeste! Può essere utile l'uso di modelli 3D.

Sole e sfera celeste Sistemiamo ora sulla sfera celeste il Sole e il suo percorso in cielo. Se supponiamo il Sole (per ora) fisso alla sfera, anch'esso ruota in un gior no, descrivendo una circonferenza parallela all'equatore (un parallelo). La culminazione M si ha dove questo parallelo incontra il meridiano. Abbiamo detto una circonferenza parallela all'equatore : ma quale? Ce ne sono tante... La risposta è che la circonferenza varia nel corso dell'anno, come mostra to dalle osservazioni sull'altezza massima e sugli azimut al sorgere e al tramonto.

Il che dimostra che il Sole non è fisso inchiodato sulla sfera celeste... Forse va su e giù? Oppure?

Stelle e sfera celeste Osservando il cielo di notte, si vedono una gran quantità di stelle, che rie sce naturale disporre in gruppi secondo figure geometriche o altre di fanta sia: le costellazioni. Ma il fatto stesso che si possa fare ciò, ossia che le costellazioni perman gono inalterate con le loro forme e posizioni nel corso di secoli e più, è un forte stimolo a costruire il modello che abbiamo già visto: la sfera celeste su cui si trovano inchiodate le stelle (per questo dette "fisse"). Il moto delle costellazioni nel corso della notte (sorgono culminano e tra montano, come il Sole) è così spiegato con la rotazione della sfera celeste.

Però c'è una complicazione: si sa che le costellazioni visibili di notte in una stagione non sono visibili in un'altra, e viceversa. Esempi: in queste sere di novembre si può vedere bene Orione, che invece non è visibile in primavera. Fra due tre mesi si vedrà bene il Leone, e così via.

Fotografiamo le stelle Si ottiene un'informazione più precisa con un esperimento: si fotografa una regione del cielo alla stessa ora in sere consecutive, tenendo la mac china nella stessa posizione, e si confrontano i risultati. Dato che noi (docenti) sappiamo che cosa aspettarci, scegliamo un tempo di posa adatto: 4 minuti. In una foto del genere le stelle formano dei trattini, che evidenziano il moto diurno. Ma il confronto mostra che i trattini delle due foto non coincidono: quelli del secondo giorno sono spostati in avanti (nel senso del moto diurno) di un tratto uguale alla loro lunghezza.

Quale interpretazione? La prima è ovvia: le stelle anticipano il loro sorgere di 4 minuti ogni gior no rispetto al Sole (oppure il Sole ritarda rispetto alle stelle). O anche: se il giorno solare dura per definizione 24 ore, il giorno sidera le dura 4 minuti meno: 23 ore e 56 minuti. Ma se le stelle anticipano di 4 minuti ogni giorno, in quanti giorni avranno guadagnato un intero giorno? Il conto è presto fatto, visto che 24 ore sono pari a 1440 minuti: 1440 / 4 = 360 giorni. In realtà occorre esattamente un anno, perché l'anticipo ogni giorno è un poco minore di 4 minuti. Ecco dunque spiegato perché le costellazioni hanno un ciclo annuale di visibilità.

Altra interpretazione Si può vedere la cosa in un altro modo, tornando alla sfera celeste. Sappiamo che la sfera fa un giro attorno alla Terra in un giorno... ma è proprio esatto? Se le stelle sono fisse sulla sfera, allora la sfera fa un giro in un giorno si derale, ossia 23h 56m, non 24 ore. Se invece il Sole fa un giro in 24 ore, vuol dire che esso non è fisso sulla sfera celeste, ma si muove in verso opposto al moto orario, ossia da Ovest verso Est, facendo un giro in un anno. Al tempo stesso, come avevamo visto, va su e giù rispetto all'equatore.

L'eclittica Se si compongono i due effetti si vede che in realtà il moto del Sole sulla sfera è più semplice: descrive una circonferenza inclinata rispetto all'equa tore, che prende il nome di eclittica. L'angolo tra il piano dell'equatore e quello dell'eclittica si chiama obliquità dell'eclittica, e vale circa 23 27'.

Note didattiche importanti 1. Attenzione a questo punto, che è delicato: abbiamo diversi moti da con siderare. 1) Il moto diurno della sfera celeste, da Est verso Ovest in un giorno side rale. 2) Il moto annuo del Sole in verso opposto, in un anno. 3) Il moto risultante del Sole, che è ancora da Est verso Ovest ma più len to di quello delle stelle, facendo un giro in un giorno solare. Abbiamo qui diversi sistemi di riferimento e la corrispondente composi zione dei moti. Ci si può appoggiare su esempi più tangibili: per es. una piccola giostra che ruota in senso orario, e su di questa una formica che si sposta in senso opposto...

2. Questo argomento è complesso ma anche molto importante. Ha lo scopo di dare non delle nozioni, ma l'idea di come ci si arriva. E anche di far vedere che queste cose erano già state pensate 2500 anni fa...

Un'altra variazione annua: il mezzogiorno vero Ripetendo le misure con lo gnomone per un intero anno si scopre un altro fatto: il mezzogiorno vero non solo non coincide col mezzogiorno dell'o rologio, ma varia. A Lucca, da 12h 32m 16s TMEC l'11 febbraio a 12h 1m 32s il 2 novem bre. (In realtà i secondi non sono sicuri, perché basta spostarsi di 300 m verso Est od Ovest per avere uno spostamento di un secondo.) La spiegazione è troppo complessa per affrontarla a questo livello... Il fenomeno ha grande importanza per le meridiane, che sbagliano ri spetto al tempo civile, in modo variabile nel corso dell'anno.