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Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Commissione Regionale del Farmaco (D.G.R. 1540/2006, 2129/2010 e 490/2011) Documento PTR n. 194 relativo a RETIGABINA Ottobre 2013

RETIGABINA Indicazioni registrate: trattamento aggiuntivo delle crisi parziali farmaco resistenti con o senza generalizzazione secondaria negli adulti di età pari o superiore ai 18 anni affetti da epilessia, quando altre associazioni appropriate di farmaci si siano dimostrate inadeguate o non siano state tollerate. ATC: N03AX21 Regime di fornitura: Ricetta ripetibile (RR), PHT, Piano Terapeutico AIFA; Scheda di monitoraggio AIFA (nuova piattaforma web) Classe di rimborsabilità: A (fatta eccezione per la confezione iniziale che è in classe C) Procedura registrazione: centralizzata Confezioni disponibili e Prezzo (fonte FARMADATI, aggiornamento n. 18 del 17 settembre 2013) Confezione iniziale: 21 compresse rivestite da 50 mg + 42 compresse rivestite da 100 mg: 28,58 (a totale carico del cittadino) 21 compresse rivestite da: - 50 mg: 3,47*; 5,72-100 mg: 6,93*; 11,43 84 compresse rivestite da: - 50 mg: 13,86*; 22,88-100 mg: 27,73*; 45,76-200 mg: 55,44*; 91,49-300 mg: 83,17*; 137,26-400 mg: 110,88*; 183,00 * Prezzo ex factory (IVA esclusa); prezzo al pubblico Trattamento di riferimento disponibile Il 60% circa dei pazienti con crisi parziali risulta, in genere, ben controllato dalla monoterapia. Il resto richiede una terapia di associazione. Diversi antiepilettici trovano indicazione nel trattamento delle crisi parziali (es. carbamazepina, lamotrigina, gabapentin, sodio valproato, topiramato, levetiracetam), da soli o associati tra loro. Tra questi, carbamazepina e lamotrigina rappresentano i farmaci di prima scelta. Secondo le LG, la terapia di associazione deve essere presa in considerazione quando la monoterapia, effettuata utilizzando almeno 2 diversi antiepilettici in sequenza, non si è dimostrata efficace nel controllare le crisi. 1 Meccanismo d azione e modalità d uso La retigabina agisce principalmente attraverso l apertura dei canali neuronali del potassio, con conseguente stabilizzazione del potenziale di membrana a riposo e soppressione dell eccitabilità elettrica sub soglia nei neuroni. Analogamente ad altri antiepilettici, il farmaco potenzia indirettamente anche l'attività del neurotrasmettitore GABA. 2,3 La dose giornaliera totale di retigabina va suddivisa in 3 somministrazioni ed il dosaggio deve essere titolato, in base alla risposta del singolo paziente, al fine di ottimizzare il bilancio tra efficacia e tollerabilità. La posologia iniziale massima è di 300 mg/die (100 mg x 3 volte al giorno). La titolazione deve avvenire aumentando il dosaggio giornaliero di 150 mg ogni settimana, in base alla risposta individuale ed alla tollerabilità. La dose di mantenimento è tra 600 mg/die e 1.200 mg/die (dosaggio massimo autorizzato). 2 Come con altri antiepilettici, la sospensione del trattamento richiede una riduzione graduale della dose, per evitare il rischio di un effetto rebound. Non è previsto alcun aggiustamento del dosaggio in caso di insufficienza renale lieve (clearance della creatinina 50 80 ml/min.) o insufficienza epatica lieve (punteggio Child Pugh da 5 a 6), mentre in caso di insufficienza epatica moderata/grave (punteggio Child Pugh 7) o renale moderata/grave (clearance della creatinina <50 ml/min.) è prevista una riduzione del 50% della dose iniziale e di mantenimento e, in fase di titolazione, un aumento di 50 mg/settimana della dose giornaliera totale invece di 150 mg. 2 È inoltre, raccomandata una riduzione del dosaggio iniziale e di mantenimento anche nei pazienti con età 65 anni (dose giornaliera iniziale totale: 150 mg/die; titolazione: la dose giornaliera totale deve essere Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 2

aumentata di un massimo di 150 mg ogni settimana; dose massima di mantenimento raccomandata: 900 mg/die). 2 Evidenze disponibili e loro trasferibilità L efficacia di retigabina come add on è stata valutata principalmente nell ambito di 3 RCT in cui il farmaco è stato confrontato con placebo in add on ad altri antiepilettici in pazienti adulti con crisi parziali, con o senza generalizzazione secondaria, non adeguatamente controllate dalla terapia in corso. Principali caratteristiche dei 3 RCT - uno studio di fase IIb, ha valutato 3 dosaggi di retigabina (600 mg/die, 900 mg/die e 1.200 mg/die) ed è durato 16 settimane di cui 8 di titolazione ed 8 di mantenimento; 4 - uno studio di fase III, ha valutato due dosaggi di retigabina (600 mg/die e 900 mg/die) ed è durato 16 settimane di cui 4 di titolazione e 12 di mantenimento (RESTORE 2); 5 - uno studio di fase III, ha valutato un dosaggio di retigabina (1.200 mg/die) ed è durato 18 settimane di cui 6 di titolazione e 12 di mantenimento (RESTORE 1); 6 Per tutti e 3 gli studi al termine della fase in doppio cieco (titolazione + mantenimento) era previsto uno studio di estensione in aperto. Per gli studi RESTORE 1 e RESTORE 2, l ingresso nella fase di estensione era preceduto da una fase di transizione in doppio cieco, (durata rispettivamente 4 e 6 settimane), in cui i pazienti trattati con il dosaggio massimo di retigabina continuavano ad assumere il farmaco alla dose abituale, mentre nei pazienti randomizzati a placebo o a retigabina 600 mg/die, la dose veniva titolata fino a raggiungere la posologia massima testata negli studi di provenienza. 5,6 Sia in RESTORE 1 che in RESTORE 2 i pazienti potevano comunque uscire dallo studio, sia nel caso avessero deciso di non continuare nella fase di estensione in aperto sia nel caso che non fossero stati in grado di completare la fase di transizione. In entrambi i casi era prevista una riduzione graduale del dosaggio di retigabina nell arco di 3 settimane. Non sono attualmente disponibili dati di efficacia a lungo termine del trattamento con retigabina, mentre i dati preliminari di sicurezza derivanti dall estensione in aperto degli studi registrativi hanno indotto le Autorità regolatorie a restringerne le indicazioni d uso (vedi Sicurezza). Solo per i due studi di fase III la durata della fase di mantenimento in doppio cieco (12 settimane) corrispondeva ai requisiti individuati nella Linea Guida EMA sulla valutazione clinica dei farmaci antiepilettici. 7 Di seguito si riportano i risultati dei due studi di fase III su cui si è basata la registrazione di retigabina. Per una descrizione dettagliata degli studi si rimanda alle tabelle delle evidenze in Allegato. Studi registrativi di fase III Gli studi RESTORE 1 e RESTORE 2 condotti su un totale di 844 pazienti adulti con crisi parziali non adeguatamente controllate dal trattamento con altri antiepilettici hanno confrontato retigabina con placebo in add on. Per entrambi gli studi l esito primario, ai fini della registrazione EMA, era rappresentato dalla percentuale di pazienti responder, definiti come pazienti in cui, durante la fase di mantenimento, la frequenza mensile delle crisi parziali si era ridotta di almeno il 50% rispetto al baseline. La variazione percentuale della frequenza delle crisi durante la fase in doppio cieco rappresentava invece l esito primario di efficacia ai fini della registrazione FDA. In entrambi gli studi la retigabina si è dimostrata significativamente più efficace del placebo nel determinare una riduzione della frequenza delle crisi epilettiche di almeno il 50%; anche la riduzione percentuale della frequenza delle crisi durante la fase in doppio cieco (RESTORE 2) o alla 18 settimana (RESTORE 1) è risultata significativamente maggiore con retigabina (tutti i dosaggi valutati) che con il placebo. La percentuale di pazienti liberi da crisi (uno degli esiti secondari valutati in entrambi gli studi) non è invece risultata significativamente diversa tra il farmaco (tutti i dosaggi valutati) ed il placebo. Va comunque tenuto presente che la durata degli studi era breve (16 18 settimane). Sicurezza Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 3

Ha completato lo studio RESTORE 1 il 63% dei pazienti nel braccio randomizzato a retigabina e l 84% dei pazienti che hanno ricevuto il placebo. Il 26,8% dei pazienti trattati con retigabina ha interrotto il trattamento per gli eventi avversi rispetto all 8,6% con il placebo. Nello studio RESTORE 2 ha completato il trattamento il 74,6% dei pazienti del braccio retigabina 600 mg/die ed il 67,6% dei pazienti trattati con 900 mg/die, rispetto all 85,5% dei trattati con placebo. Il 14,4% ed il 25,7% dei pazienti trattati rispettivamente con il dosaggio più basso con il dosaggio più alto di retigabina ha interrotto il trattamento per gli eventi avversi rispetto al 7,8% con placebo. Nessun paziente ha interrotto il trattamento per inefficacia con retigabina (entrambi i dosaggi) mentre 5 pazienti lo hanno fatto con placebo. Gli eventi avversi di più frequente riscontro in entrambi gli studi durante la fase in doppio cieco sono stati a carico del SNC: vertigini (23%), sonnolenza (22%), cefalea (12 17%) e astenia (15 17%). Sono inoltre stati segnalati comunemente: confusione (9%), tremori (8%), incoordinazione (7%), compromissione della memoria (6%), offuscamento della vista (5%), disturbi dell equilibrio (4%), afasia (3,6%), stipsi (3%). La frequenza, almeno per gli eventi avversi neurologici, è aumentata all aumentare del dosaggio di retigabina. 5,6 Nella estensione in aperto di RESTORE 2 sono entrati 375 pazienti dei 538 inizialmente arruolati; nella estensione di RESTORE 1 181 dei 306 iniziali. In base a quanto riportato nel Variation Assessment Report di EMA, a settembre 2012 erano ancora in trattamento con retigabina, rispettivamente, 64 pazienti per il primo studio e 42 per il secondo. 8 Entrambi gli studi di estensione sono ancora in corso, ma una analisi dei dati di safety provenienti oltre che da questi anche da alcuni altri studi a lungo termine in aperto e da un Programma di uso compassionevole ha evidenziato un rischio di comparsa di alterazioni permanenti della pigmentazione di cute ed annessi (pigmentazione blu grigio delle unghie, delle labbra e della pelle) e dei tessuti oculari (pigmentazione della retina, con alterazioni della visione), in genere dopo una mediana di 4,4 anni di trattamento con il farmaco. Ciò ha indotto EMA ed FDA a rivalutare in senso restrittivo le indicazioni d uso del farmaco (limitandole al trattamento dei pazienti in cui le associazioni degli altri antiepilettici disponibili sono state inefficaci o non tollerate) ed a prevedere controlli a cui sottoporre i pazienti prima e durante il trattamento con retigabina. 9 E infatti previsto che: a) venga condotto un esame oftalmologico completo (comprendente acuità visiva, esame con lampada a fessura, e fondoscopia con pupilla dilatata) prima di iniziare il trattamento con il farmaco e, successivamente, almeno ogni 6 mesi; b) se durante il trattamento vengono rilevate pigmentazione retinica o alterazioni visive, il trattamento con retigabina sia continuato solo dopo una attenta rivalutazione del bilancio beneficio/rischio e retigabina venga interrotta, a meno che non sia disponibile nessuna altra opzione terapeutica; c) se viene proseguito il trattamento (pazienti per cui il farmaco rappresenta l unica opzione utilizzabile), il paziente venga monitorato più strettamente; d) se compare una colorazione blu grigia di unghie, labbra o cute, il trattamento venga continuato solo dopo attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Tutti i pazienti che iniziano il trattamento devono essere informati del rischio di alterazioni della pigmentazione di cute ed annessi cutanei e dell occhio. Per quanto riguarda nello specifico i pazienti già in trattamento con retigabina al momento della decisione di restringere le indicazioni è previsto che vengano sottoposti ad una visita di controllo (non urgente) per una rivalutazione della terapia e vengano informati dei rischi. Revisioni sistematiche Quattro revisioni sistematiche (RS) non Cochrane hanno valutato la retigabina nel trattamento delle epilessie con crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria. Tutte le revisioni hanno incluso gli studi registrativi sopra descritti che sono anche gli unici pubblicati ad oggi. Più in dettaglio: - 2 RS avevano l obiettivo di valutare efficacia e sicurezza di retigabina nel trattamento dell epilessia con crisi parziali ed hanno incluso Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 4

unicamente studi di confronto tra retigabina e placebo. 10,11 La prima (Splinter et al. 2012) 10 ha incluso i 3 studi registrativi, mentre la seconda (Yamada et al. 2012) 11 ha incluso oltre a questi alcuni piccoli studi di farmacocinetica. Entrambe le revisioni concludono che retigabina è risultata efficace come terapia add on nel controllo delle crisi parziali; - una RS aveva l obiettivo di valutare efficacia e tollerabilità di retigabina rispetto ad un numero ristretto di altri antiepilettici con analoga indicazione terapeutica (ovvero quelli registrati nella Unione Europea), al fine di produrre dati di confronto a supporto delle Autorità regolatorie europee nelle decisioni riguardo alla rimborsabilità dei trattamenti. 12 Tale valutazione si è basata su confronti indiretti in quanto non sono disponibili studi di confronto testa a testa tra retigabina ed altri antiepilettici o tra antiepilettici diversi come terapia add on, ma sono disponibili solo studi verso placebo. La revisione ha incluso 20 studi di cui 3 hanno valutato la retigabina, 3 la eslicarbazepina, 3 la lacosamide, 3 la tiagabina, 3 la zonisamide e 5 il pregabalin. E stata effettuata una network metanalisi per confrontare tra loro i farmaci antiepilettici. In base ai risultati, retigabina non si è dimostrata diversa dai farmaci di confronto (eslicarbazepina, tiagabina, zonisamide, lacosamide) per tasso di responder durante la fase di mantenimento e percentuale di pazienti liberi da crisi epilettiche (fase di mantenimento ed in doppio cieco). Solamente rispetto a pregabalin è risultato significativamente inferiore il tasso di responder, valutato durante la fase in doppio cieco degli studi. La frequenza di interruzioni del trattamento per eventi avversi e la frequenza di eventi avversi (atassia, vertigini, astenia, nausea) sono risultati non diversi dagli altri antiepilettici, fatta eccezione per: il tasso di interruzioni per qualunque causa che è risultato maggiore con retigabina che con eslicarbazepina; tra gli eventi avversi, la sonnolenza che è risultata più frequente con retigabina che con tiagabina. - una RS aveva l obiettivo di valutare efficacia e sicurezza degli antiepilettici di più recente commercializzazione, tra cui la retigabina. Era previsto un confronto tra loro e, mediante confronto indiretto, rispetto agli altri antiepilettici nel trattamento add on dell epilessia con crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria. 13 Sono stati inclusi 15 RCT che hanno confrontato i nuovi antiepilettici con placebo di cui 4 hanno valutato eslicarbazepina, 3 retigabina, 3 carisbamato, 3 lacosamide, 1 brivaracetam e 1 perampanel. Tutti i nuovi antiepilettici considerati sono risultati più efficaci del placebo in termini di tasso di responder fatta eccezione per perampanel. Retigabina e lacosamide hanno avuto tassi significativamente inferiori di interruzioni del trattamento rispetto al placebo. Il confronto indiretto tra i singoli principi attivi ed i nuovi antiepilettici nel loro complesso non ha evidenziato differenze significative in termini di percentuale di responder o di pazienti liberi da crisi. Technology Assessment (TA) Il NICE ha valutato la retigabina e ne ha raccomandato l uso come opzione per il trattamento aggiuntivo delle crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria in pazienti adulti a partire dai 18 anni, solamente quando non hanno risposto in modo adeguato o non hanno tollerato un precedente trattamento con carbamazepina, clobazam, gabapentin, lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina, sodio valproato o topiramato. 1 Costo della terapia Il costo mensile del trattamento con retigabina varia in base alla posologia utilizzata. Secondo quanto riportato in scheda tecnica, 2 è atteso che il dosaggio efficace sia compreso tra 600 mg/die e 1.200 mg/die. Pertanto il costo della terapia di mantenimento varia da un minimo di: - 59,40 (ex factory); 98,03 (al pubblico) per la dose di 600 mg/die; ad un massimo di: - 118,80 (ex factory); 196,07 (al pubblico) per la dose di 1.200 mg/die. Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 5

CONCLUSIONI Negli studi clinici retigabina è risultata più efficace del placebo nel ridurre di almeno il 50% la frequenza delle crisi epilettiche in pazienti adulti con crisi parziali con o senza generalizzazione secondaria non adeguatamente controllate dalla terapia antiepilettica in corso. Tuttavia, si tratta di studi di durata relativamente breve (16 18 settimane, di cui 12 di mantenimento) che non hanno consentito di osservare differenze statisticamente significative in termini di percentuale di pazienti che, al termine della fase di mantenimento, risultavano liberi da crisi. La brevità degli studi rappresenta un problema per la trasferibilità dei risultati alla pratica clinica, dove gli antiepilettici vengono assunti per lunghi periodi di tempo allo scopo di ottenere e mantenere la remissione delle crisi. Attualmente sono disponibili in PTR diversi antiepilettici per il trattamento add on delle crisi parziali (carbamazepina, lamotrigina, gabapentin, sodio valproato, topiramato, levetiracetam), rispetto ai quali non sono disponibili per retigabina studi di confronto testa a testa. Del tutto recentemente l uso a lungo termine di retigabina è stato associato alla comparsa di alterazioni permanenti della pigmentazione di cute ed annessi (pigmentazione blu grigio delle unghie, delle labbra e della pelle) e dei tessuti oculari (pigmentazione della retina, con alterazioni della visione), ragion per cui le Autorità regolatorie (EMA ed FDA) ne hanno modificato l indicazione limitandone l uso come ultima opzione terapeutica ove gli altri antiepilettici in add on non sono risultati efficaci o non sono stati tollerati. Per le considerazioni sopra riportate, la CRF ha ritenuto di non inserire in PTR la retigabina. L eventuale impiego si configura come ultima opzione terapeutica in pazienti selezionati che non hanno risposto a tutti gli altri antiepilettici add on disponibili in PTR o non li hanno tollerati. Singole richieste, corredate da specifica relazione clinica, potranno essere presentate alle CF di AV per una autorizzazione caso per caso. Al fine di assicurarne il monitoraggio, l erogazione del farmaco dovrà avvenire attraverso la distribuzione diretta. Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 6

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Allegato 1. Evidenze disponibili per l indicazione valutata Nome Retigabina Documenti registrativi EPAR EMA autorizzativo (Aprile 2011) + EPAR variazione indicazioni (Luglio 2013) Pubmed* 3 RCT Cochrane Library 4 RS non Cochrane * Stringa utilizzata per la ricerca nella banca dati PubMed: keyword: retigabine OR ezogabine Limiti: Randomized Controlled Trial, Humans nella Cochrane Library: retigabine NB: si riportano solo i risultati pertinenti alla valutazione oggetto del presente documento Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 8

Tabelle delle evidenze Retigabina Principali studi P RESTORE 1 6 RCT in doppio cieco multicentrico vs placebo n= 306 pz adulti con epilessia parziale farmaco resistente*, caratterizzata da crisi parziali semplici o complesse, con o senza generalizzazione secondaria, una frequenza di crisi 4/mese nelle 8 settimane del baseline ed in trattamento con 1 3 antiepilettici a dosi stabili con/senza stimolatore del nervo vagale. età (media): 37,2 aa. razza: 84% bianchi; 15% neri; 43% ispanici F: 82,5% durata epilessia (media): 23,4 anni antiepilettici assunti al baseline: 1 farmaco: 17,4% dei pz 2 farmaci: 48,8% dei pz 3 farmaci: 33,8% dei pz stimolatore del nervo vagale: 9,5% dei pz frequenza mediana crisi parziali/mese: 11,3 nel gruppo placebo e 12,1 nel gruppo retigabina RESTORE 2 5 RCT in doppio cieco multicentrico vs placebo n=538 pz adulti con epilessia parziale, resistente al trattamento con 1 3 antiepilettici a dosi stabili, una frequenza di crisi 4/mese nelle 8 settimane del baseline ed in cui il periodo di assenza di crisi non aveva avuto una durata maggiore di 21 giorni. età (media): 37,6 aa. F: 52% durata epilessia (media): 22,6 anni antiepilettici assunti al baseline:** 1 farmaco: 23% dei pz 2 farmaci: 48,7% dei pz 3 farmaci: 28,3% dei pz stimolatore del nervo vagale: 2,6% dei pz frequenza mediana crisi parziali/mese: 9,2 nel gruppo placebo, 9,8 nel gruppo retigabina 600 mg/die e 10,1 nel gruppo retigabina 900 mg/die I Retigabina (R) 1.200 mg/die n= 153 Retigabina (R) 600 mg/die n= 181 Retigabina (R) 900 mg/die n= 178 C Placebo n= 152 Placebo n= 179 O 1rio: (per FDA) variazione % della frequenza mensile delle crisi alla 18 settimana della fase in doppio cieco vs baseline (per EMA) % pz responder al termine della fase di mantenimento Altri esiti valutati: % pz liberi da crisi; % di giorni liberi da crisi durante la fase di mantenimento, punteggi PGI I e CGI I, eventi avversi 1rio: (per FDA) variazione % della frequenza mensile delle crisi nella fase in doppio cieco con il dosaggio da 900 mg/die vs placebo (per EMA) % pz responder al termine della fase di mantenimento con il dosaggio da 900 mg/die vs placebo Altri esiti valutati: eventi avversi T Doppio cieco: 18 settimane (6 di titolazione + 12 mantenimento) Doppio cieco: 16 settimane (4 di titolazione + 12 mantenimento) * epilessia farmaco resistente=persistenza di crisi parziali nonostante il trattamento con almeno 2 antiepilettici, da soli o in associazione, somministrati ad un dosaggio adeguato per un periodo di tempo sufficiente a documentare il fallimento terapeutico. ** i principali (>5% dei pz) antiepilettici assunti al baseline nello studio RESTORE 2 erano: barbiturici (10,4% dei pz), BZD (18,8% dei pz), carbossamidi (61,7% dei pz), derivati degli acidi grassi (29,9% dei pz). Altri antieplilettici erano utilizzati dal 62,3% dei pz. responder: pazienti in cui la frequenza mensile delle crisi parziali si è ridotta di almeno il 50% rispetto al baseline durante la fase di mantenimento Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 9

Studi RERSTORE 1 E RESTORE 2 Principali risultati RESTORE 1 RESTORE 2 variazione mediana % della frequenza mensile delle crisi durante la fase in doppio cieco vs baseline (1 per FDA) R 1.200 mg/die placebo R 600 mg/die R 900 mg/die placebo 43,3% 17,5% 27,9% 39,9% 15,9% Durante il mantenimento vs baseline 54,5% 18,9% 25% 30,9% 5,1% % pz responder nella fase in doppio cieco vs baseline nella fase di mantenimento vs baseline (1 per EMA) 44,4% 17,8% 32% 39% 17% 55,5% 22,6% 38,6% 47% 18,9% % pazienti liberi da crisi Durante tutta la fase in doppio cieco 2% 0% 3,2% 4,7% 1,2% Durante la fase di mantenimento 5,2% 0,8% % interruzioni per AE 26,8% 8,6% 14,4% 25,8% 7,8% % interruzioni per risposta insoddisfacente 2,6% 1,3% 0% 0% 2,8% In rosso sono riportati i valori per cui, secondo quanto dichiarato nel report degli studi la differenza tra retigabina e placebo è risultata statisticamente significativa Documento approvato nella seduta della CRF del 10 ottobre 2013 10