BANCA POPOLARE DELL ALTO ADIGE



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BANCA POPOLARE DELL ALTO ADIGE SOCIETÀ COOPERATIVA PER AZIONI Sede Legale in Bolzano, Via Siemens, n. 18 Codice Fiscale - Partita IVA e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di Bolzano 00129730214 Iscritta all Albo delle Banche al n. 3630.1 Codice ABI 5856.0 Capitale Sociale e Riserve al 31.12.2011 - Euro 531.493.137 Prospetto relativo all offerta in opzione e alla contestuale offerta al pubblico di azioni ordinarie di di Banca Popolare dell Alto Adige Il Prospetto è stato depositato presso la Consob in data 2 novembre 2012, a seguito di approvazione comunicata da quest ultima con nota n. 12085929 del 30 ottobre 2012. L adempimento di pubblicazione del Prospetto non comporta alcun giudizio della Consob sull opportunità dell investimento proposto e sul merito dei dati e delle notizie allo stesso relativi. Il presente Prospetto è a disposizione del pubblico gratuitamente presso la sede legale della Banca Popolare dell Alto Adige, presso tutte le filiali della Banca nonché sul sito internet www.bancapopolare.it.

AVVERTENZA Al fine di effettuare un corretto apprezzamento dell investimento, i destinatari delle Offerte sono invitati a valutare i fattori di rischio relativi all Emittente, al settore di attività in cui esso opera, nonché agli strumenti finanziari offerti. Investimento in Azioni Per valutare se le Azioni della Banca Popolare dell Alto Adige oggetto dell Offerta siano compatibili con i propri obiettivi di investimento, i destinatari dell Offerta sono invitati, tra l altro, a tener conto che le Azioni presentano gli elementi di rischio propri di un investimento in strumenti finanziari non quotati in un mercato regolamentato, per cui in sede di disinvestimento potrebbero sorgere difficoltà di smobilizzo. Per difficoltà di smobilizzo si intende che gli aderenti all Offerta potrebbero avere difficoltà nel vendere le Azioni, in quanto gli ordini di vendita potrebbero non trovare adeguate contropartite e, conseguentemente, non essere eseguiti.

SOMMARIO DEFINIZIONI... 11 GLOSSARIO... 15 A Introduzione e avvertenze... 20 B Emittente... 20 C Strumenti finanziari... 25 D Rischi... 27 E Offerta... 31 CAPITOLO I PERSONE RESPONSABILI... 38 1.1 INDICAZIONE DELLE PERSONE RESPONSABILI... 38 1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ... 38 CAPITOLO II - REVISORI LEGALI DEI CONTI... 39 2.1 SOCIETÀ DI REVISIONE... 39 2.2 INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI, RIMOZIONI DALL INCARICO O MANCATO RINNOVO DELL INCARICO DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE... 39 CAPITOLO III INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE... 40 3.1 PRINCIPALI DATI CONTABILI RELATIVI AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2011, 2010 E 2009... 40 3.2 PRINCIPALI DATI CONTABILI RELATIVI ALLE RELAZIONI SEMESTRALI AL 30 GIUGNO 2012 ED AL 30 GIUGNO 2011... 49 FATTORI DI RISCHIO... 56 4.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL EMITTENTE... 56 4.1.1 Rischi connessi con la crisi economico/finanziaria... 56 4.1.2 Rischi connessi alla situazione patrimoniale dell Emittente... 57 4.1.3 Rischio di credito... 57 4.1.4 Rischio di concentrazione... 58 4.1.5 Rischio di mercato... 58 4.1.6 Rischi connessi all andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario... 59 4.1.7 Rischio operativo... 59 4.1.8 Rischio di liquidità dell Emittente... 60 4.1.9 Rischio connesso al rating dell Emittente... 60 4.1.10 Rischio legato ad operazioni con parti correlate... 61 4.1.11 Rischi connessi alle cause passive in corso... 62

4.2 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AL SETTORE IN CUI L EMITTENTE E IL GRUPPO OPERANO... 62 4.2.1 Rischi connessi all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario... 62 4.2.2 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema... 63 4.2.3 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario, finanziario e assicurativo... 64 4.2.4 Rischi legati all andamento dell economia regionale... 65 4.3 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI... 65 4.3.1 Rischio connesso all investimento in titoli non quotati... 65 4.3.2 Rischio di liquidità connesso alle Azioni e sospensione della piattaforma ICPBI... 66 4.3.3 Rischi connessi a eventuali effetti diluitivi... 66 4.3.4 Rischi connessi alla parziale esecuzione dell Aumento di Capitale... 66 4.3.5 Rischi connessi alla negoziazione dei diritti di opzione... 67 4.3.6 Rischi connessi a conflitti di interesse dell Emittente... 67 4.3.7 Rischi connessi alle caratteristiche delle Azioni... 67 4.3.8 Esclusione dei mercati nei quali non è consentita l offerta... 67 CAPITOLO V - INFORMAZIONI SULL EMITTENTE... 69 5.1 STORIA ED EVOLUZIONE DELL EMITTENTE... 69 5.1.1 Denominazione legale e commerciale dell Emittente... 69 5.1.2 Luogo e numero di registrazione dell Emittente... 69 5.1.3 Data di costituzione e durata dell Emittente... 70 5.1.4 Domicilio e forma giuridica, legislazione in basa alla quale opera l Emittente, Paese di costituzione sede sociale... 70 5.1.5 Storia e fatti importanti nell evoluzione dell attività dell Emittente... 70 5.2 PRINCIPALI INVESTIMENTI... 74 5.2.1 Investimenti effettuati nel corso dell ultimo triennio... 74 5.2.2 Investimenti in corso di realizzazione... 74 5.2.3 Investimenti futuri... 74 CAPITOLO VI PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ... 75 6.1 PRINCIPALI ATTIVITÀ... 75 6.1.1. Descrizione delle principali attività e categorie di prodotti e servizi dell Emittente... 75 6.1.2 Indicazione dei nuovi prodotti e/o servizi... 78 6.1.3 Gestione dei Rischi... 78-4 -

6.2 PRINCIPALI MERCATI... 80 6.3 FATTORI ECCEZIONALI... 82 6.4 FONTE DELLE INFORMAZIONI RELATIVE ALLA POSIZIONE CONCORRENZIALE DELL EMITTENTE... 82 CAPITOLO VII - STRUTTURA ORGANIZZATIVA... 83 7.1 DESCRIZIONE DELLA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELL EMITTENTE... 83 7.2 PRINCIPALI SOCIETÀ CONTROLLATE DALLA BANCA POPOLARE DELL ALTO ADIGE... 83 CAPITOLO VIII IMMOBILI IMPIANTI E MACCHINaRI... 84 8.1 IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI... 84 8.2 TEMATICHE AMBIENTALI... 86 CAPITOLO IX RESOCONTO DELLA SITUAZIONE GESTIONALE E FINANZIARIA... 87 9.1. SITUAZIONE FINANZIARIA... 87 9.2. GESTIONE OPERATIVA... 94 9.2.1 Informazioni riguardanti politiche o fattori di natura governativa, economica, fiscale, monetaria o politica che hanno avuto o potrebbero aver ripercussioni sull attività dell Emittente... 94 CAPITOLO X RISORSE FINANZIARIE... 96 10.1 RISORSE FINANZIARIE DELLA BANCA... 96 10.2 FLUSSI DI CASSA... 102 10.3 FABBISOGNO FINANZIARIO E STRUTTURA DI FINANZIAMENTO... 107 10.4 LIMITAZIONI ALL USO DELLE RISORSE FINANZIARIE... 112 10.5 FONTI PREVISTE DEI FINANZIAMENTI... 112 10.6 RATING ATTRIBUITO ALL EMITTENTE... 113 CAPITOLO XI - RICERCA E SVILUPPO, BREVETTI E LICENZE... 122 CAPITOLO XII INFORMAZIONI SULLE TENDENZE PREVISTE... 123 12.1 CAMBIAMENTI SOSTANZIALI DELLE PROSPETTIVE DELL EMITTENTE... 123 12.2 DICHIARAZIONE SULLE TENDENZE PREVISTE... 123 12.3 PIANO INDUSTRIALE 2012 2014... 123 CAPITOLO XIII PREVISIONI O STIME DEGLI UTILI... 125 CAPITOLO XIV ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE O DI VIGILANZA E ALTI DIRIGENTI... 126 14.1 INFORMAZIONI CONCERNENTI GLI ORGANI SOCIALI... 126 14.1.2 Sanzioni amministrative a carico degli esponenti aziendali... 143 14.2 CONFLITTI DI INTERESSI DEGLI ORGANI DI AMMINISTRAZIONE, DI DIREZIONE E DI VIGILANZA... 145 CAPITOLO XV - REMUNERAZIONI E BENEFICI... 146 15.1 REMUNERAZIONI E BENEFICI A FAVORE DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE, DEL COLLEGIO SINDACALE E DEGLI ALTI DIRIGENTI PER I SERVIZI RESI IN QUALSIASI VESTE... 146-5 -

15.2 AMMONTARE DEGLI IMPORTI ACCANTONATI O ACCUMULATI DALL EMITTENTE PER LA CORRESPONSIONE DI PENSIONI, INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO O BENEFICI ANALOGHI... 146 CAPITOLO XVI PRASSI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE... 148 16.1 DURATA DELLA CARICA DEI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 148 16.2 CONTRATTI DI LAVORO STIPULATI DAI COMPONENTI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE CON L EMITTENTE CHE PREVEDONO UNA INDENNITÀ DI FINE RAPPORTO... 148 16.3 INFORMAZIONI SUI COMITATI INTERNI... 148 16.4 RECEPIMENTO DELLE NORME IN MATERIA DI GOVERNO SOCIETARIO... 152 CAPITOLO XVII DIPENDENTI... 153 17.1 NUMERO DIPENDENTI... 153 17.2 PARTECIPAZIONI AZIONARIE E PIANI DI STOCK OPTION... 153 17.3 DESCRIZIONE DI EVENTUALI ACCORDI DI PARTECIPAZIONE DEI DIPENDENTI AL CAPITALE DELL EMITTENTE... 154 CAPITOLO XVIII PRINCIPALI AZIONISTI... 155 18.1 INFORMAZIONI RELATIVE AGLI ASSETTI PROPRIETARI... 155 18.2 DIRITTI DI VOTO DIVERSI... 155 18.3 RAPPORTI DI CONTROLLO... 156 18.4 ACCORDI LA CUI ATTUAZIONE PUÒ DETERMINARE UNA VARIAZIONE DELL ASSETTO DI CONTROLLO... 156 CAPITOLO XIX - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE... 157 19.1 OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE... 157 CAPITOLO XX INFORMAZIONI FINANZIARIE RIGUARDANTI LE ATTIVITA E LE PASSIVITA, LA SITUAZIONE FINANZIARIA E I PROFITTI E LE PERDITE DELL EMITTENTE... 163 20.1 INFORMAZIONI FINANZIARIE RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI... 163 20.1.1 Criteri contabili... 163 20.1.2 Stato patrimoniale e conto economico... 194 20.1.3 Variazioni del patrimonio netto... 199 20.1.4 Rendiconto finanziario... 202 20.1.5 Relazione della Società di Revisione... 202 20.2 INFORMAZIONI FINANZIARIE PROFORMA... 202 20.3 BILANCI... 202 20.4 REVISIONE DELLE INFORMAZIONI FINANZIARIE ANNUALI RELATIVE AGLI ESERCIZI PASSATI... 202 20.4.1 Dichiarazione attestante che le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati sono state sottoposte a revisione... 202 20.4.2 Eventuali altre informazioni contenute nel Documento di Registrazione controllate dai revisori dei conti... 202-6 -

20.4.3 Dati finanziari contenuti nel Documento di Registrazione eventualmente non estratti dai bilanci dell Emittente sottoposti a revisione... 202 20.5 DATA DELLE ULTIME INFORMAZIONI FINANZIARIE... 203 20.6 INFORMAZIONI FINANZIARIE INFRANNUALI E ALTRE INFORMAZIONI FINANZIARIE... 203 20.6.1 Criteri contabili... 203 20.6.2 Stato patrimoniale e conto economico... 203 20.6.3 Variazioni del patrimonio netto... 208 20.6.4 Rendiconto finanziario... 209 20.6.5 Relazione della Società di Revisione... 209 20.7 POLITICA DEI DIVIDENDI... 209 20.7.1 Ammontare del dividendo per azione per ogni esercizio finanziario... 209 20.8 PROCEDIMENTI GIUDIZIARI E ARBITRALI... 210 20.9 CAMBIAMENTI SIGNIFICATIVI NELLA SITUAZIONE FINANZIARIA O COMMERCIALE DELL EMITTENTE... 210 CAPITOLO XXI - INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI... 211 21.1 CAPITALE AZIONARIO... 211 21.1.1 Ammontare del capitale emesso... 211 21.1.2 Azioni non rappresentative del capitale sociale... 211 21.1.3 Azioni proprie... 211 21.1.4 Importo delle obbligazioni convertibili... 211 21.1.5 Esistenza di diritti e/o obblighi di acquisto su capitale autorizzato, ma non emesso o di impegno all aumento del capitale... 211 21.1.6 Informazioni riguardanti il capitale di eventuali membri del gruppo offerto in opzione... 212 21.1.7 Evoluzione del capitale sociale negli ultimi tre esercizi sociali... 212 21.2 ATTO COSTITUTIVO E STATUTO SOCIALE... 213 21.2.1 Oggetto sociale e scopo dell Emittente... 213 21.2.2 Sintesi delle disposizioni dello statuto dell Emittente riguardanti i membri del Consiglio di Amministrazione e i componenti del Collegio Sindacale... 213 21.2.3 Diritti e privilegi connessi alle azioni... 216 21.2.4 Disposizioni statutarie e normative relative alla modifica dei diritti degli azionisti... 216 21.2.5 Previsioni normative e statutarie relative alle assemblee dell Emittente... 216 21.2.6 Previsioni statutarie che potrebbero avere l effetto di ritardare, rinviare o impedire la modifica dell assetto di controllo dell Emittente... 218 21.2.7 Obblighi di comunicazioni al pubblico delle partecipazioni rilevanti... 218 21.2.8 Modifica del capitale... 218 CAPITOLO XXII CONTRATTI IMPORTANTI... 219-7 -

CAPITOLO XXIII INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI, PARERI DI ESPERTI E DICHIARAZIONE DI INTERESSI... 220 23.1 RELAZIONI DI ESPERTI... 220 23.2 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI... 220 CAPITOLO XXIV DOCUMENTI ACCESSIBILI AL PUBBLICO... 221 CAPITOLO XXV INFORMAZIONI SULLE PARTECIPAZIONI... 222 CAPITOLO I PERSONE RESPONSABILI... 226 1.1 INDICAZIONE DELLE PERSONE RESPONSABILI... 226 1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ... 226 CAPITOLO II FATTORI DI RISCHIO... 227 CAPITOLO III INFORMAZIONI ESSENZIALI... 228 3.1 DICHIARAZIONE RELATIVA AL CAPITALE CIRCOLANTE... 228 3.2 FONDI PROPRI E INDEBITAMENTO... 228 3.3 INTERESSI DI PERSONE FISICHE E GIURIDICHE PARTECIPANTI ALLE OFFERTE... 229 3.4 RAGIONI DELLE OFFERTE E IMPIEGO DEI PROVENTI... 229 CAPITOLO IV INFORMAZIONI RIGUARDANTI GLI STRUMENTI FINANZIARI DA OFFRIRE232 4.1 DESCRIZIONE DELLE AZIONI DELLA BANCA POPOLARE DELL ALTO ADIGE... 232 4.2 LEGISLAZIONE IN BASE ALLA QUALE SONO STATE EMESSE LE AZIONI... 232 4.3 CARATTERISTICHE DELLE AZIONI... 232 4.4 VALUTA DI EMISSIONE... 232 4.5 DESCRIZIONI DEI DIRITTI CONNESSI ALLE AZIONI... 233 4.6 DELIBERE ED AUTORIZZAZIONI... 234 4.7 DATA DI EMISSIONE DELLE AZIONI... 235 4.8 LIMITAZIONI ALLA LIBERA TRASFERIBILITÀ DELLE AZIONI... 235 4.9 OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO E/O OFFERTE RESIDUALI... 235 4.10 OFFERTE PUBBLICHE DI ACQUISTO SULLE AZIONI DELLA BANCA EFFETTUATE DA TERZI... 236 4.11 REGIME FISCALE... 236 CAPITOLO V CONDIZIONI DELLE OFFERTE... 251 5.1 CONDIZIONI, STATISTICHE RELATIVE ALLE OFFERTE, CALENDARIO PREVISTO E MODALITÀ DI SOTTOSCRIZIONE DELLE OFFERTE... 251 5.1.1 Condizioni alle quali le Offerte sono subordinate... 251 5.1.2 Ammontare totale delle Offerte... 251 5.1.3 Periodo di validità delle Offerte, comprese possibili modifiche, e modalità di sottoscrizione... 252 5.1.4 Informazioni circa le revoca e la sospensione dell Offerta... 254 L Emittente non si è riservato la facoltà di revocare o di sospendere le Offerte.... 254-8 -

5.1.5 Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di rimborso dell ammontare eccedente versato dai sottoscrittori... 254 5.1.6 Ammontare minimo e/o massimo della sottoscrizione... 254 5.1.7 Possibilità di ritirare e/o revocare la sottoscrizione... 254 5.1.8 Modalità e termini per il pagamento e la consegna delle Azioni... 255 5.1.9 Pubblicazione dei risultati delle Offerte... 255 5.1.10 Procedura per l esercizio del diritto di prelazione, per la negoziabilità dei diritti di sottoscrizione e per il trattamento dei diritti di sottoscrizione non esercitati... 255 5.2 PIANO DI RIPARTIZIONE E DI ASSEGNAZIONE... 256 5.2.1 Destinatari e mercati delle Offerte... 256 5.2.2 Impegni a sottoscrivere le Azioni... 257 5.2.3 Criteri di riparto... 257 5.2.4 Procedura per la comunicazione ai sottoscrittori dell ammontare assegnato... 257 5.2.5 Sovracollocazione e greenshoe... 258 5.3 FISSAZIONE DEL PREZZO... 258 5.3.1 Prezzo delle Offerte... 258 5.3.2 Procedura per la comunicazione del prezzo delle Offerte... 260 5.3.3 Motivazione dell esclusione del Diritto di Opzione... 260 5.3.4 Differenza tra il prezzo di emissione delle Azioni e prezzo delle Azioni pagato nel corso dell anno precedente o da pagare da parte degli amministratori, dei sindaci e dei direttori generali, o persone affiliate... 260 5.4 COLLOCAMENTO E SOTTOSCRIZIONE... 260 5.4.1 Indicazione dei responsabili del collocamento delle Offerte in Opzione e dei collocatori... 260 5.4.2 Denominazione e indirizzo degli organismi incaricati del servizio finanziario e degli agenti depositari... 261 5.4.3 Impegni di sottoscrizione... 261 5.4.4 Data in cui è stato o sarà concluso l accordo di sottoscrizione... 261 CAPITOLO VI AMMISSIONE ALLA NEGOZIAZIONE E MODALITA DI NEGOZIAZIONE... 262 6.1 MERCATI DI QUOTAZIONE... 262 6.2 ALTRI MERCATI IN CUI LE AZIONI O ALTRI STRUMENTI FINANZIARI DELL EMITTENTE SONO NEGOZIATI... 262 6.3 COLLOCAMENTO PRIVATO CONTESTUALE ALL OFFERTA... 262 6.4 IMPEGNI DEGLI INTERMEDIARI NELLE OPERAZIONI SUL MERCATO SECONDARIO... 262 6.5 STABILIZZAZIONE... 262 CAPITOLO VII POSSESSORI DI STRUMENTI FINANZIARI CHE PROCEDONO ALLA VENDITA... 263 7.1 AZIONISTI VENDITORI... 263 7.2 STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI DA CIASCUN AZIONISTA VENDITORE... 263-9 -

7.3 ACCORDI DI LOCK-UP... 263 CAPITOLO VIII SPESE LEGATE PER L EMISSIONE... 264 8.1 PROVENTI NETTI TOTALI E STIMA DELLE SPESE TOTALI DELLE OFFERTE... 264 CAPITOLO IX DILUIZIONE... 265 9.1 AMMONTARE E PERCENTUALE DELLA DILUIZIONE IMMEDIATA DERIVANTE DALLE OFFERTE... 265 CAPITOLO X - INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI... 266 10.1 CONSULENTI MENZIONATI NELLA SEZIONA SECONDA... 266 10.2 ALTRE INFORMAZIONI SOTTOPOSTE A REVISIONE... 266 10.3 PARERI O RELAZIONI REDATTE DA ESPERTI... 266 10.4 INFORMAZIONI PROVENIENTI DA TERZI... 266 APPENDICE A - Relazioni della Società di Revisione al Bilancio 2011, al Bilancio 2010 ed al Bilancio 2009... 267 APPENDICE B - Relazioni della Società di Revisione alla Relazione Semestrale al 30 giugno 2011 e alla Relazione Semestrale al 30 giugno 2012... 268 APPENDICE C - Informazioni sulle operazioni di negoziazione delle Azioni sulla piattaforma ICPBI e dati ad esse relativi... 269-10 -

DEFINIZIONI Si riporta di seguito un elenco delle definizioni e dei termini utilizzati all interno del Prospetto. Tali definizioni e termini, salvo diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Altri Paesi Area Euro Aumento di Capitale Autorità di Vigilanza Azioni BPAA o Azioni Banca Centrale Europea o BCE Banca d Italia Banca Popolare dell Alto Adige o BPAA o l Emittente o la Banca Stati Uniti d America, Canada, Giappone e Australia o qualsiasi altro Paese nel quale l Offerta non sia consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti autorità. I 17 Paesi dell Unione Europea che utilizzano l Euro quale valuta. L aumento del capitale sociale a pagamento in forma scindibile per un importo complessivo massimo di Euro 65 milioni, comprensivo dell eventuale sovrapprezzo, mediante emissione sino a un numero complessivo massimo di 3.467.031 di azioni ordinarie, con godimento regolare a partire dal 1 gennaio 2012, del valore nominale di Euro 2,00 (due) ciascuna da offrirsi in opzione ai soci della Banca, deliberato dal Consiglio di Amministrazione nel corso della riunione del 24 agosto 2012, a valere sulla delega conferita ai sensi dell art. 2443 del Codice Civile, dall Assemblea Straordinaria dei soci del 17 aprile 2012. La Banca d Italia, la Consob, l ISVAP e/o ogni altra autorità e/o amministrazione indipendente a livello nazionale o comunitario, individualmente o congiuntamente considerate. Le azioni ordinarie di nuova emissione dell Emittente aventi le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie in circolazione alla data del presente Prospetto. La banca centrale responsabile della moneta unica europea, l Euro. Il suo compito principale consiste nel preservare il potere di acquisto, mantenendo così la stabilità dei prezzi nell Area Euro, che comprende i 17 paesi dell Unione Europea che hanno introdotto la moneta unica a partire dal 1999. La banca centrale della Repubblica Italiana. Banca Popolare dell Alto Adige S.c.p.A., con sede legale in Bolzano, Via Siemens 18, iscritta presso il Registro delle Imprese di Bolzano al n. 00129730214 e all Albo della Banche tenuta da Banca d Italia al n. 3630.1. Bilancio 2011 Il fascicolo di bilancio dell Emittente relativo all esercizio chiuso il 31 dicembre 2011. Bilancio 2010 Il fascicolo di bilancio dell Emittente relativo all esercizio chiuso il 31 dicembre 2010. Bilancio 2009 Il fascicolo di bilancio dell Emittente relativo all esercizio chiuso il 31 dicembre 2009. Borsa Italiana Borsa Italiana S.p.A., con sede in Milano, Piazza Affari 6. CICR Il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR), composto dal Ministro dell Economia e delle Finanze e da altri ministri responsabili per le questioni economiche, ha l alta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio e delibera nelle materie

Codice Civile Circolare 262 Consob Data del Prospetto Data di Emissione Regolamento 1606/2002/CE Direttiva 2003/71/CE o Direttiva Prospetto Diritto di Opzione Disposizioni di Vigilanza EBA Euribor Fondo Monetario Internazionale IFRS o Principi Contabili Internazionali Istruzioni di Borsa attribuite alla sua competenza secondo quanto disposto dal Testo Unico Bancario e da altre leggi collegate. Il Regio Decreto 16 marzo 1942, n. 262, come successivamente modificato e integrato. La circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d Italia, come successivamente integrata o modificata, concernente gli schemi e le regole di compilazione del bilancio bancario. Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, con sede in Roma, Via G.B. Martini 3. La data di deposito del Prospetto presso la Consob. La data in cui saranno emesse le Azioni della Banca oggetto dell Aumento di Capitale. Il Regolamento CE del 19 luglio 2002 relativo all applicazione dei Principi Contabili Internazionali. La Direttiva 2003/71/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 4 novembre 2003, relativa al prospetto da pubblicare per l offerta pubblica o l ammissione alla negoziazione di strumenti finanziari, come modificata dalla Direttiva 2010/73/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010. Il diritto degli azionisti dell Emittente di sottoscrivere n. 1 (una) Azione di nuova emissione per ogni n. 10 (dieci) Azioni detenute. Le Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche contenute nella Circolare n. 263 del 27 dicembre 2006 di Banca d Italia, come successivamente modificata o integrata. L Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority) istituita con il Regolamento (CE) n. 1093/2010 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 24 novembre 2010. Euro Inter Bank Offered Rate, ossia la media aritmetica dei tassi d interesse applicati dalle principali banche europee per le transazioni finanziarie in Euro. L organizzazione costituita da 186 Paesi al fine di promuovere la cooperazione globale in campo monetario, assicurare la stabilità finanziaria, facilitare il commercio internazionale, promuovere l occupazione e la crescita economica sostenibile. Tutti gli International Financial Reporting Standards, tutti gli International Accounting Standards (IAS), tutte le interpretazioni dell International Reporting Interpretations Committee (IFRIC), precedentemente denominate Standing Interpretations Committee (SIC), adottati dall Unione Europea. Le Istruzioni al Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana S.p.A.. Istruzioni di Vigilanza Le Istruzioni di Vigilanza per le banche contenuta nella Circolare n. 229 del 21 aprile 1999 di Banca d Italia, come successivamente modificata o integrata. Istruzioni sul Patrimonio di Vigilanza Le Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali contenute nella Circolare n. 155 del 18 dicembre 1991 di Banca d Italia come successivamente modificata o integrata. - 12 -

MiFID La direttiva 2004/39/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 21 aprile 2004 relativa al mercato degli strumenti finanziari, come successivamente integrata o modificata. Monte Titoli Monte Titoli S.p.A., con sede in Milano, Piazza Affari 6. ICBPI Offerta al Pubblico Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A. ovvero, in forma abbreviata, ICBPI, situato a Milano, ovvero la piattaforma di negoziazione sulla quale sono scambiate le Azioni della Banca. L offerta rivolta al pubblico indistinto delle Azioni rinvenienti dall Aumento di Capitale oggetto del presente Prospetto. Offerta in Opzione L offerta in opzione agli aventi diritto delle Azioni rivenienti dall Aumento di Capitale oggetto del presente Prospetto. Offerte Parti Correlate Congiuntamente l Offerta al Pubblico e l Offerta in Opzione. Indica i soggetti ricompresi nella definizione del principio contabile internazionale IAS 24. Periodo di Offerta in Opzione Periodo di adesione all Offerta in Opzione, compreso tra il 5 novembre 2012 ed il 14 dicembre 2012. Periodo di Offerta al Pubblico Periodo di adesione all Offerta al Pubblico, compreso tra il 5 novembre 2012 ed il 14 dicembre 2012. Piano Industriale 2012-2014 Il Piano Industriale 2012-2014 approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 21 ottobre 2011. Prezzo di Offerta Prospetto Il prezzo d offerta, pari ad Euro 18,35, a cui ciascuna Azione sarà offerta sia nel Periodo di Offerta al Pubblico che nel Periodo di Offerta in Opzione. Il presente prospetto di Offerta al pubblico di strumenti finanziari rappresentativi di capitale, redatto ai sensi del Regolamento 809/2004 e successive modifiche ed integrazioni. Regolamento 809/2004 Il Regolamento 809/2004/CE, approvato dalla Commissione Europea in data 29 aprile 2004, come modificato dal Regolamento Delegato n. 486/2012 della Commissione del 30 marzo 2012, recante modalità di esecuzione della Direttiva Prospetti per quanto riguarda le informazioni contenute nei prospetti, il modello dei prospetti, l inclusione delle informazioni mediante riferimento, la pubblicazione dei prospetti e la diffusione di messaggi pubblicitari. Regolamento Emittenti Il regolamento di attuazione del Testo Unico della Finanza, concernente la disciplina degli emittenti, adottato dalla Consob con delibera n. 11971 del 14 maggio 1999, come successivamente modificato o integrato. Regolamento Intermediari Il regolamento di attuazione del Testo Unico della Finanza, concernente la disciplina degli emittenti, adottato dalla Consob con delibera n. 16190 del 29 ottobre 2007 e successive modifiche ed integrazioni. Regolamento Parti Correlate Relazione Semestrale 2012 Il Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate adottato da Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente integrato con modifiche apportate dalla delibera n. 17389 del 23 giugno 2010. La relazione contenente i principali dati patrimoniali ed economici al 30 giugno 2012, sottoposta a revisione contabile da parte della Società di Revisione. - 13 -

Relazione Semestrale 2011 Società di Revisione Statuto Testo Unico o TUF Testo Unico Bancario o TUB La relazione contenente i principali dati patrimoniali ed economici al 30 giugno 2012, sottoposta a revisione contabile da parte della Società di Revisione. La società di revisione BDO S.p.A., con sede legale in Verona, Via Dietro Listone 16, codice Consob n. 34969 (iscritta all albo dei revisori con delibera n. 17.196 del 23 febbraio 2010). Lo statuto sociale dell Emittente vigente alla Data del Prospetto. Il Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 (Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria) e sue successive modifiche ed integrazioni. Il Decreto Legislativo n. 385 del 1 settembre 1993 (Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia) e sue successive modifiche ed integrazioni. TUIR Decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, n. 917 (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e sue successive modifiche ed integrazioni. - 14 -

GLOSSARIO Si riporta di seguito un elenco dei termini utilizzati all interno del Prospetto. Tali termini, salvo che non sia diversamente specificato, hanno il significato di seguito indicato. Banca depositaria Basilea 2 Basilea 3 Budget Cartolarizzazione Common Equity Tier 1 Common Equity Ratio o Common Equity Tier 1 Ratio Core Tier 1 Capital Banca cui è affidata la custodia degli strumenti finanziari. Accordo internazionale, del gennaio 2001, sui requisiti patrimoniali delle banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974. Tale accordo prevede, tra l altro, che le banche dei Paesi aderenti accantonino quote di capitale proporzionali ai tipici rischi bancari assunti. Accordo internazionale, avviato nel 2009 ed ancora in corso di definizione finale, di modifica di Basilea 2 (accordo internazionale, del gennaio 2001, sui requisiti patrimoniali delle banche, redatto dal Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche Centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974), contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali prevista dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2019. Stato previsionale dell andamento dei costi e dei ricavi futuri di un azienda. Operazione di trasferimento del rischio relativo ad attività finanziarie o reali ad una Società Veicolo, effettuata mediante la cessione delle attività sottostanti, ovvero mediante l utilizzo dei contratti derivati. In Italia la materia è regolata principalmente dalla legge 30 aprile 1999, n. 130 e successive modifiche ed integrazioni. E la componente primaria di capitale secondo la nuova normativa di Basilea 3, in corso di implementazione, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall utile di periodo, dalle riserve, dal patrimonio di terzi (entro determinati limiti) e da altre rettifiche regolamentari. E il coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra Common Equity Tier 1 e i Risk-Weighted Assets calcolati sulla base della nuova normativa di Basilea 3. Ai sensi dell attuale normativa di Banca d Italia, ed in conformità a quanto stabilito da Basilea 2 e dalla direttiva 2006/48/CE, che ne recepisce il dettato, c.d. CRD II (Capital Requirements Directive II), il Core Tier 1 Capital è la componente principale del patrimonio regolamentare di una banca, ed è rappresentato dal Patrimonio di Base al netto degli strumenti innovativi e non innovativi di capitale non computabili come Core Tier 1 Capital. Core Tier 1 Ratio È il coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra il Core Tier 1

Corporate Banking Credito al Consumo Home Banking Impairment test Investment Banking Capital e i Risk-Weighted Assets. Servizio bancario orientato alle imprese. Qualsiasi contratto di credito disciplinato dal Titolo VI Capo II del TUB. Servizio bancario che prevede, mediante collegamenti telematici, la possibilità di effettuare operazioni bancarie direttamente dal domicilio dell utente. Il test di impairment consiste nella stima del valore recuperabile (che è il maggiore fra il suo fair value dedotti e i costi di vendita e il suo valore d uso) di un attività o di un gruppo di attività. Ai sensi dello IAS 36, debbono essere sottoposte annualmente ad impairment test: (i) le attività immateriali a vita utile indefinita; (ii) l avviamento acquisito in un operazione di aggregazione aziendale; (iii) qualsiasi attività, se esiste un indicazione che possa aver subito una riduzione durevole di valore. Attività di supporto alle imprese per l accesso al mercato dei capitali e per il reperimento di fonti di finanziamento alternative all indebitamento bancario nonché per la gestione delle operazioni di finanza straordinaria attraverso l offerta di servizi consulenziali. Private Banking Attività diretta a fornire alla clientela con elevate somme potenzialmente investibili servizi di gestione dei patrimoni, consulenza e servizi personalizzati. Rating Esprime la valutazione, da parte di società specializzate, del merito creditizio di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. ROE o Return on Equity RWA (Attivo Ponderato per il Rischio) Spread Tier 1 Capital o Patrimonio di Base Rapporto tra l utile netto di periodo ed il patrimonio netto di fine anno precedentemente depurato degli utili destinati agli azionisti. Il ROE è uno dei principali indicatori della performance di redditività del capitale investito. Gli attivi bancari (dentro e fuori bilancio) vengono ponderati attraverso fattori che rappresentano la loro rischiosità e il loro potenziale rischio di default in modo da calcolare un indicatore di adeguatezza patrimoniale (l ammontare minimo di capitale richiesto alle banche e alle altre istituzioni a cui si rivolgono gli accordi internazionali). Con questo termine di norma si indica la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento. Ai sensi delle disposizioni di vigilanza applicabili a quanto stabilito da Basilea 2 e dalla Direttiva 2006/48/CE, che ne recepisce il dettato, gli elementi patrimoniali di qualità primaria sono i seguenti: a1) il capitale versato; a2) le riserve, ivi compreso il sovrapprezzo azioni; a3) gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale; a4) l utile del periodo; a5) i filtri prudenziali del patrimonio di base. - 16 -

Da tali elementi vanno dedotte le seguenti componenti negative: b1) le azioni proprie; b2) l avviamento; b3) le immobilizzazioni materiali; b4) le rettifiche di valori su crediti; b5) le perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso; b6) le rettifiche di valore di vigilanza relative al portafoglio di negoziazione ai fini di vigilanza; b7) gli altri elementi negativi; b8) i filtri prudenziali negativi del patrimonio di base. La differenza tra la somma degli elementi da a1) ad a5) e la somma di quelli da b1) a b8) costituisce il patrimonio base. La Banca d Italia può richiedere che vengano portati in deduzione ulteriori elementi che, per le loro caratteristiche, possano determinare un annacquamento del patrimonio di base. Tier 1 Ratio E il coefficiente di solvibilità espresso tra il rapporto tra il Tier 1 Tier 2 Capital o Patrimonio Supplementare Capital ed il Risk-Weighted Assets. Il patrimonio supplementare è costituito dai seguenti elementi, (nei limiti della computabilità): a1) le riserve di valutazione; a2) gli strumenti innovativi e non innovativi di capitale non computabili nel Patrimonio di Base; a3) gli strumenti ibridi di patrimonializzazione e le passività subordinate; a4) le plusvalenze nette su partecipazioni; a5) l eventuale eccedenza delle rettifiche di valore complessive rispetto alle perdite attese; a6) gli altri elementi positivi; a7) i filtri prudenziali positivi del patrimonio supplementare. Da tali elementi vanno dedotte le seguenti componenti negative: b1) le minusvalenze nette su partecipazioni; b2) gli altri elementi negativi; b3) i filtri prudenziali negativi del patrimonio supplementare. Total Capital o Patrimonio di Vigilanza Total Capital Ratio La differenza tra la somma degli elementi da a1) ad a7) e la somma di quelli da b1) a b3) costituisce il patrimonio supplementare. Patrimonio delle banche valido ai fini della normativa di vigilanza, costituito dalla somma del Patrimonio di Base ammesso nel calcolo senza alcuna limitazione e del Patrimonio Supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del Patrimonio di Base dedotte, con specifiche e dettagliate modalità, le partecipazioni e interessenze possedute in altri enti creditizi e/o finanziari. La Banca d Italia, nelle Istruzioni di Vigilanza e nelle Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul Patrimonio di Vigilanza e sui coefficienti prudenziali indica dettagliati limiti e modalità di calcolo del Patrimonio di Vigilanza. Per maggiori dettagli si vedano le Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali emanate dalla Banca d Italia. E il coefficiente di solvibilità espresso dal rapporto tra Total Capital ed il Risk-Weighted Assets. - 17 -

NOTA DI SINTESI

NOTA DI SINTESI Le note di sintesi riportano gli elementi informativi richiesti dagli schemi applicabili ( Elementi ) indicati nelle Sezioni da A ad E (A.1 E.7). La presente Nota di Sintesi contiene tutti gli Elementi richiesti dagli schemi applicabili in relazione alle caratteristiche delle Azioni offerte e dell Emittente. Poiché non è richiesta l indicazione nella Nota di Sintesi di Elementi relativi a schemi non utilizzati per la redazione del Documento di Registrazione e della Nota Informativa, potrebbero esservi intervalli nella sequenza numerica degli Elementi. Qualora l indicazione di un determinato Elemento sia richiesta dagli schemi applicabili in relazione alle caratteristiche delle Azioni offerte e dell Emittente, e non vi siano informazioni rilevanti al riguardo, la Nota di Sintesi contiene una sintetica descrizione dell Elemento astratto richiesto dagli schemi applicabili, con l indicazione non applicabile. - 19 -

A Introduzione e avvertenze A.1 Si avverte espressamente che: - la presente Nota di Sintesi va letta come un introduzione alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione; - qualsiasi decisione, da parte dell investitore, di investire nelle Azioni oggetto dell Offerta deve basarsi sull esame, oltre che della presente Nota di Sintesi, anche della Nota Informativa e del Documento di Registrazione; - qualora sia presentato un ricorso dinanzi all autorità giudiziaria in merito alle informazioni contenute nella Nota di Sintesi, nella Nota Informativa e/o nel Documento di Registrazione, l investitore ricorrente potrebbe essere tenuto, a norma del diritto nazionale degli Stati membri, a sostenere le spese di traduzione della Nota di Sintesi, della Nota Informativa e/o del Documento di Registrazione, prima dell inizio del procedimento; - la responsabilità civile incombe sulle persone che hanno redatto la Nota di Sintesi, ed eventualmente la sua traduzione, soltanto qualora la Nota di Sintesi risulti fuorviante, imprecisa o incoerente se letta congiuntamente alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione o non offra, se letta insieme alla Nota Informativa e al Documento di Registrazione, le informazioni fondamentali per aiutare gli investitori al momento di valutare l opportunità di investire nelle Azioni oggetto dell Offerta. A.2 L Emittente non presta il suo consenso all utilizzo del presente Prospetto da parte di intermediari finanziari terzi per la successiva rivendita ovvero per il collocamento finale delle Azioni. B Emittente B.1 Denominazione legale e commerciale dell Emittente B.2 Domicilio e forma giuridica dell Emittente, legislazione in base alla quale opera l Emittente e suo paese di costituzione B.3 Descrizione della natura delle operazioni correnti dell Emittente e delle sue principali attività, e relativi fattori chiave, con indicazione delle principali categorie di prodotti venduti e/o di servizi prestati e identificazione dei principali mercati in cui l Emittente compete. La denominazione legale dell Emittente è Banca Popolare dell Alto Adige Società Cooperativa per Azioni. Banca Popolare dell Alto Adige è una società cooperativa per azioni costituita in conformità al diritto italiano, con sede legale in via Siemens 18, 39100 Bolzano, numero telefonico +39 0471 996145. Banca Popolare dell Alto Adige opera in base alla legislazione italiana. Banca Popolare dell Alto Adige ha per oggetto la raccolta del risparmio e l esercizio del credito nelle sue varie forme, tanto nei confronti dei propri soci quanto dei non soci, ispirandosi ai principi della mutualità e a quelli del credito popolare. La Banca può compiere tutte le operazioni e i servizi bancari, finanziari e di intermediazione mobiliare, ivi comprese le attività ammesse al beneficio del mutuo riconoscimento, nonché eseguire ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. Le principali aree di attività della Banca sono: (i) intermediazione creditizia; (ii) intermediazione finanziaria e (iii) altri servizi, tra cui la negoziazione titoli di credito e servizi di custodia, i servizi di pagamento ed incasso, tradizionali ed elettronici, l operatività estera e le attività svolte per il tramite di società partner, quali le carte di credito e polizze assicurative. Il cliente target di riferimento per la Banca sono le famiglie e le piccole medie imprese, nonché i giovani, ai quali è dedicata la linea di prodotti personalizzati bank4fun. Banca Popolare dell Alto Adige svolge tutte le attività bancarie tipiche del corporate small business e del private retail. L azione commerciale è orientata secondo logiche gestionali distinte in base al target di vendita, tramite la personalizzazione dell offerta per tipologia di cliente. Nuovi prodotti e/o servizi L innovazione dei canali operativi e l orientamento al bisogno del cliente nelle logiche di vendita sono complementari alla costante evoluzione del servizio bancario in via generale e, in particolare, dei servizi di finanziamento, di investimento e di consulenza ai clienti privati, retail e piccole-medie imprese. Gli interventi realizzati nel corso

degli ultimi anni sul paniere prodotti e servizi riguardano principalmente il comparto dei conti correnti, dei mutui, del risparmio gestito, della monetica e di tutti i canali che permettono al cliente l accesso ai servizi senza doversi recare in filiale. La Banca rivolge grande attenzione all aspetto della sicurezza, fondamentale per consolidare e incrementare l utilizzo dei canali innovativi. B.4a Descrizione delle principali tendenze recenti riguardanti l Emittente e i settori in cui opera B.5 Gruppo di appartenenza dell Emittente B.6 Azionisti che detengono partecipazioni superiori al 2% del capitale, diritti di voto diversi in capo ai principali azionisti dell Emittente, indicazione del soggetto controllante ai sensi dell articolo 93 TUF B.7 Informazioni finanziarie fondamentali selezionate sull Emittente Dalla data di redazione dell ultimo bilancio d esercizio, ovvero dal 31 dicembre 2011, non vi sono tendenze, incertezze, richieste impegni o fatti noti che, indipendentemente dalla crisi economico finanziaria che ha colpito l Area Euro, potrebbero ragionevolmente avere ripercussioni sulle prospettive dell Emittente almeno per l esercizio in corso. Si segnala che le tensioni sul debito sovrano dell Area Euro hanno assunto rilevanza sistemica. In particolare, nell ultima parte del 2011 il quadro congiunturale dell Area Euro si è ulteriormente deteriorato e, pertanto, sono state riviste al ribasso anche le prospettive di crescita per il 2012. Tali incertezze e tensioni perdurano nel primo semestre del 2012, ulteriormente aggravate dall acuirsi della crisi dei debiti sovrani. La situazione macroeconomica e finanziaria potrebbe avere riflessi, per l Emittente, in relazione ai rischi e costi di liquidità e di credito. Non applicabile in quanto Banca Popolare dell Alto Adige non fa parte di alcun Gruppo bancario. Ai sensi dell articolo 9 dello Statuto e dell art. 30 del TUB, nessun socio o non socio può essere intestatario di azioni per un valore nominale eccedente il limite fissato dalla legge (0,5% del capitale sociale), fatta eccezione che questi non sia un organismo di investimento collettivo in valori mobiliari, per il quale valgono i limiti previsti dalla relativa disciplina. La Banca, non appena rileva il superamento di tale limite, contesta la violazione del divieto. In considerazione della natura di banca popolare non vi sono soggetti in grado di esercitare direttamente o indirettamente il controllo sulla Banca. Alla data del Prospetto non vi sono azioni dell Emittente detenute da organismi di investimento collettivo del risparmio. Di seguito si riportano sinteticamente i dati economici e patrimoniali riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009 ed al periodo infrannuale chiuso al 30 giugno 2012, rispettivamente desunti dal Bilancio 2011, dal Bilancio 2010, dal Bilancio 2009 e dalla Relazione Semestrale al 30 giugno 2012, ed assoggettati a revisione contabile da parte della Società di Revisione. Di seguito si riportano dati economici selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI Voci (euro/1000) 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 Variazione 2011-2010 Variazione 2010-2009 30.Margine di interesse 116.855 106.444 127.779 10.411-21.335 60.Commissioni nette 68.308 67.111 46.328 1.197 20.783 120. Margine di intermediazione 180.424 170.797 183.926 9.627-13.129 140. Risultato netto della 160.879 162.229 159.935-1.350 2.294-21 -

gestione finanziaria Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa - - - - - 200. Costi operativi netti -127.801-128.278-118.344 477-9.934 250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 260. Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente 270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 33.450 31.827 41.610 1.623-9.783-14.934-14.388-15.408-546 -1.020 18.515 17.439 26.202 1.076-8.763 Tenuto conto di imposte sul reddito dell esercizio 2011 di Euro 14.934 migliaia, di Euro 14.388 migliaia dell esercizio 2010 e di Euro 15.408 migliaia dell esercizio 2009, il risultato netto degli esercizi 2011, 2010 e 2009 si attesta, rispettivamente, ad Euro 18.515 migliaia, Euro 17.439 migliaia ed Euro 26.202 migliaia, evidenziando una crescita di Euro 1.076 migliaia nel confronto 2011-2010 ed una riduzione di Euro 8.763 migliaia nel confronto 2010 2009. Di seguito si riportano dati patrimoniali selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: AGGREGATI PATRIMONIALI (euro/1000) 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 Variazione 2011-2010 Variazione 2010-2009 C70. Crediti verso clientela 4.797.638 4.512.655 4.438.090 284.983 74.565 Interbancario netto -497.936-488.308-222.855-9.628-265.453 20. Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 20. Debiti verso clientela (A) Titoli in circolazione (B) (**) 193.740 296.915 261.920-103.175 34.995 - - - - - 178.190 86.678 128.607 91.512-41.929 3.693 11.552 11.416-7.859 136 2.314.392 2.177.872 2.197.387 136.520-19.515 1.948.613 1.823.497 2.024.533 125.116-201.036 Raccolta diretta (A + B) 4.263.005 4.001.369 4.221.920 261.636-220.551 Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo (dividendo) 531.493 527.510 525.141 3.983 2.369 Patrimonio netto di - - - - - - 22 -

terzi Patrimonio netto 541.894 537.911 535.542 3.983 2.369 (**) Voce 30 e 50 del passivo di stato patrimoniale La seguente tabella riporta dati economici selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 30 giugno 2012 messi a confronto con gli stessi dati al 30 giugno 2011: DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI Voci (euro/1000) 30/06/2012 30/06/2011 Variazione 30/06/2012-30/06/2011 30. Margine di interesse 62.964 53.686 9.278 60. Commissioni nette 32.605 34.191-1.586 120. Margine di intermediazione 101.219 89.494 11.725 140. Risultato netto della gestione finanziaria 87.606 83.390 4.216 Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa - - - 200. Costi operativi netti - 63.341-65.112 1.771 250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 260. Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente 270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 24.049 19.592 4.457-10.294-8.655-1.639 13.754 10.937 2.817 A fronte di imposte sul reddito di Euro 10,3 milioni, l utile netto di periodo si attesta ad Euro 13,8 milioni, in crescita di Euro 2,8 milioni rispetto allo stesso periodo dell esercizio precedente. La seguente tabella riporta dati patrimoniali selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 30 giugno 2012: AGGREGATI PATRIMONIALI Voci (euro/1000) 30/06/2012 31/12/2011 Variazione 30/06/2012-31/12/2011 70. Crediti verso clientela (a) 4.846.859 4.797.638 49.221 Interbancario netto (b) - 618.965-497.936-121.029 20. Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 148.329 193.740-45.411 - - - 435.622 178.190 257.432 1.125 3.693-2.568-23 -

20. Debiti verso clientela (A) 2.503.606 2.314.392 189.214 Titoli in circolazione (B) (c) 1.857.908 1.948.613-90.705 Raccolta diretta (A + B) 4.361.514 4.263.005-98.509 Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo 540.965 531.493 9.472 Patrimonio netto di terzi - - - Patrimonio netto 546.166 541.894 4.272 (c ) Voce 30 e 50 del passivo di stato patrimoniale. La seguente tabella riporta l utile per azione della Banca Popolare dell Alto Adige per i periodi infrannuali chiusi il 30 giugno 2012 ed il 30 giugno 2011 e per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: Anno 30/06/2012 31/12/2011 30/06/2011 31/12/20010 31/12/2009 Utile per azione 0,40 0,53 0,32 0,50 0,76 Le seguenti tabelle riportano i principali dati del rendiconto finanziario della Banca Popolare dell Alto Adige per il periodo infrannuale chiuso il 30 giugno 2012 e per gli esercizi chius al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: RENDICONTO FINANZIARIO - SALDI (euro/1000) 30/06/2012 30/06/2011 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 Liquidità netta generata/assorbita dall attività operativa 8.765 6.398 4.955 20.899 14.748 Liquidità netta generata/assorbita dall attività di investimento 1.257-784 4.825-5.705-6.797 Liquidità netta generata/assorbita dall attività di provvista - 9.018-11.740-15.465-9.096-13.907 Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 1.004 6.126-5.684 6.097-5.957 La tabella che segue indica i dati del patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità della Banca Popolare dell Alto Adige al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: PATRIMONIO DI VIGILANZA (euro/1000) A. Patrimonio di base prima dell applicazione dei filtri prudenziali 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 418.218 409.455 406.668 E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C D) 412.052 407.687 404.280 L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H I) 74.708 74.575 74.469 N. Patrimonio di vigilanza (E + L M) 486.760 482.262 478.749 O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) - - - P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 486.760 482.262 478.749 COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009-24 -

Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 9,10% 9,97% 9,33% 10,75% 11,80% 11,05% La tabella che segue indica i dati del patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità della Banca Popolare dell Alto Adige al 30 giugno 2012 e al 30 giugno 2011: PATRIMONIO DI VIGILANZA (euro/1000) 30/06/2012 30/06/2011 A. Patrimonio di base prima dell applicazione dei filtri prudenziali 427.195 415.557 E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C D) 421.179 413.471 L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H I) 74.680 74.656 N. Patrimonio di vigilanza (E + L M) 495.859 488.127 O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) - - P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 495.859 488.127 COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA 30/06/2012 30/06/2011 Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 9,33 % 9,41 % 10,98 % 11,11 % B.8 Informazioni finanziarie proforma fondamentali selezionate B.9 Previsione o stima degli utili B.10 Descrizione della natura di eventuali rilievi contenuti nella relazione di revisione relativa alle informazioni finanziarie relative agli esercizi passati B.11 Dichiarazione relativa al capitale circolante Il Documento di Registrazione non include informazioni relative alla situazione patrimoniale-finanziaria pro-forma. L Emittente non fornisce previsioni o stime degli utili. Non applicabile in quanto non sono stati formulati rilievi dalla Società di Revisione. Non applicabile, in quanto, alla Data del Prospetto la Banca ritiene di disporre di capitale circolante in misura sufficiente a soddisfare le proprie esigenze attuali per un periodo di almeno 12 (dodici) mesi. C Strumenti finanziari - 25 -

C.1 Descrizione del tipo e della classe degli strumenti finanziari offerti C.2 Valuta di emissione delle Obbligazioni C.3 Capitale sociale sottoscritto e versato C.4 Descrizione dei diritti connessi alle Azioni C.5 Descrizione di eventuali restrizioni alla libera trasferibilità degli strumenti finanziari C.6 Eventuali domande di ammissione alla Le Azioni della Banca saranno nominative ed indivisibili, liberamente trasferibili, con valore nominale di 2,00 Euro ciascuna, con godimento dal 1 gennaio 2012 e assoggettate al regime di dematerializzazione di cui agli artt. 83-quinquies e 83-sexies del TUF e immesse nel sistema di gestione accentrata gestito da Monte Titoli. Conseguentemente, sino a quando le Azioni saranno gestite in regime di dematerializzazione presso Monte Titoli, il trasferimento delle Azioni e l esercizio dei relativi diritti potranno avvenire esclusivamente per il tramite degli intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata presso quest ultima società. Le Azioni in oggetto avranno il codice ISIN IT0003458640, ossia il medesimo codice ISIN attribuito alle azioni ordinarie della Banca attualmente in circolazione. Le Azioni saranno emesse in Euro. Alla data del 31 dicembre 2011 ed alla data di pubblicazione del Prospetto, il capitale sociale sottoscritto e versato di Banca Popolare dell Alto Adige ammonta a complessivi nominali Euro 69.340.638 ed è costituito da n. 34.670.319 azioni ordinarie del valore nominale di Euro 2,00 (due) cadauna, interamente liberate. Le Azioni avranno le stesse caratteristiche e attribuiranno gli stessi diritti amministrativi e patrimoniali delle Azioni della Banca in circolazione alla data della loro emissione. Si riportano di seguito alcune previsioni dello Statuto relative ai diritti amministrativi e patrimoniali connessi alle Azioni. Diritto al dividendo - Ai sensi dell articolo 14 dello Statuto, le Azioni attribuiscono il pieno diritto ai dividendi, ove deliberati dall Assemblea ordinaria dei soci. Il Consiglio di Amministrazione può sospendere il pagamento del dividendo sulle Azioni la cui intestazione è in attesa di definizione. I dividendi non riscossi entro il quinquennio dal giorno in cui sono divenuti esigibili restano devoluti alla Banca e sono imputati a riserva. Diritto di voto - Ai sensi dell articolo 18 dello Statuto, hanno diritto di voto in assemblea coloro che risultano iscritti nel libro soci almeno 90 (novanta) giorni prima di quello fissato per l assemblea di prima convocazione. Trattandosi di società cooperativa, ogni socio ha diritto ad un solo voto qualunque sia il numero della azioni possedute. Acquisizione della qualità di Socio - Ai sensi dell articolo 15 dello Statuto, possono essere ammessi, quali soci della Banca, le persone fisiche nonché le persone giuridiche, le società di ogni tipo, i consorzi, le associazioni e gli altri enti. Ai sensi dell articolo 16 dello Statuto, l ammissione a socio deve essere richiesta con domanda scritta al Consiglio di Amministrazione. Ai fini dell ammissione a socio è inoltre necessario che il richiedente abbia un rapporto continuativo di clientela con la Banca, adempiuto dall aspirante socio in conformità alle norme che lo disciplinano e che sia titolare di almeno 100 azioni della Banca. Il Consiglio di Amministrazione delibera sull accoglimento oppure, con decisione motivata, sul rigetto della domanda di ammissione a socio, avuto riguardo all interesse della Banca, allo spirito della forma cooperativa e alle prescrizioni statutarie. Contro il rigetto della domanda di ammissione, l aspirante socio può presentare richiesta di riesame al Collegio dei probiviri. Diritto di partecipazione all eventuale residuo attivo in caso di liquidazione - Ai sensi dell art. 53 dello Statuto, il riparto delle somme disponibili, al termine della liquidazione, tra i soci ha luogo tra questi in proporzione delle rispettive partecipazioni azionarie. Non sono previste limitazioni alla trasferibilità delle Azioni ai sensi della legge, dello Statuto o derivanti dalle condizioni di emissioni. Le Azioni non saranno oggetto di domanda di ammissione alla negoziazione su un mercato regolamentato o su altri mercati equivalenti. - 26 -

negoziazione in un mercato regolamentato delle Azioni e indicazione dei mercati regolamentati nei quali le Azioni vengono o devono essere scambiate Tuttavia, le Azioni saranno negoziate sulla piattaforma gestita dall Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. La Banca svolge esclusivamente servizio di ricezione e trasmissione di ordini a valere su tale piattaforma. C.7 Politica dei dividendi Ai sensi dell articolo 52 dello Statuto, l utile netto risultante da bilancio è devoluto: a) alla riserva legale, in misura fissata dalla legge; b) alla riserva acquisto azioni proprie e c) ai Soci, quale dividendo nella misura che, su proposta del Consiglio di Amministrazione, viene fissata dall assemblea dei soci. Di seguito è riportato l ammontare del dividendo distribuito per ciascuna azione della Banca Popolare dell Alto Adige nel corso degli esercizi chiusi il 31 dicembre 2011, il 31 dicembre 2010 ed il 31 dicembre 2009. Esercizio 2011 Esercizio 2010 Esercizio 2009 0,30 0,30 0,30 D Rischi D.1 Informazioni fondamentali sui principali rischi specifici e individuali per l Emittente e per il suo settore A. FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL EMITTENTE Rischi connessi con la crisi economico/finanziaria La capacità reddituale e la solvibilità dell Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari, ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita delle economia del Paese in cui la Banca opera, inclusa la sua affidabilità creditizia. Ove la crisi economico finanziaria dovesse ulteriormente peggiorare o la crescita economica dell Italia stentare a ripartire, la situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca potrebbe essere influenzata negativamente. Rischio di credito L Emittente è esposto ai rischi tradizionali relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell Emittente. Rischio di concentrazione Strettamente connesso al rischio di credito, se non addirittura da considerare una sua componente, è il rischio di concentrazione che deriva da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse o del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartengono alla medesima area geografica. Rischio di mercato Si definisce rischio di mercato il rischio rinveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell Emittente. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nell andamento generale dell economia, dalla propensione all investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da - 27 -

interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale, oppure da conflitti bellici o atti terroristici. Anche un rilevante investimento in titoli emessi da Stati Sovrani può esporre la Banca a significative perdite di valore dell attivo patrimoniale, a causa di un contesto economico-finanziario fortemente caratterizzato dalla crisi del debito pubblico dei Paesi dell'area Euro. Rischi connessi all andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario Il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario è legato all eventualità che variazioni nel livello dei tassi di mercato possano influire sfavorevolmente sulla profittabilità della Banca ovvero sul valore economico del portafoglio bancario, a causa di disallineamenti tra gli interessi attivi degli impieghi e quelli passivi riferiti alle operazioni di raccolta. In particolare, il continuato protrarsi di uno scenario con tassi di interesse particolarmente bassi, combinato con la situazione di incertezza che determina un peggioramento delle condizioni sui mercati della raccolta, potrebbe comportare effetti negativi sul margine di interesse nonché sul valore delle attività e della passività detenute dalla Banca. Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale e sistemi o causati da eventi esterni. L Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti e il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. Al 31 dicembre 2011, l ammontare del patrimonio di vigilanza necessario alla copertura del rischio operativo è pari al 5,50% del patrimonio di vigilanza. Al 30 giugno 2012 l ammontare del patrimonio di vigilanza necessario alla copertura del rischio operativo è pari al 5,40% del patrimonio di vigilanza. Rischio di liquidità dell Emittente Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza. La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. Rischio connesso al rating dell Emittente Il credit rating assegnato da agenzie di rating indipendenti, esprime il rischio che un emittente non sia in grado di adempiere, in tutto o in parte, alle proprie obbligazioni sorte a seguito dell emissione di strumenti di debito e di strumenti del mercato monetario. Tali valutazioni possono essere d ausilio agli investitori per analizzare i rischi collegati a strumenti finanziari. Più basso è il rating assegnato sulla rispettiva scala e più alto è il rischio, valutato dalla agenzia di rating, che le obbligazioni non saranno adempiute o che non saranno adempiute interamente e/o tempestivamente. Un rating non rappresenta, tuttavia, una raccomandazione all acquisto, vendita o detenzione di qualsiasi obbligazione emessa e può essere sospeso, diminuito o ritirato in qualsiasi momento da parte dell agenzia di rating dalla quale è stato emesso. Si riportano di seguito i livelli di rating assegnati all Emittente dalle agenzie internazionali Moody s e Standard & Poor s. Agenzia di rating Debito a medio lungo termine Debito a breve termine BFSR Outlook Moody s Ba1 Not-prime D+ Negativo - 28 -

Standard Poor s & BBB- A3 - Negativo Rischi connessi alle cause passive in corso Nel normale svolgimento della propria attività, l Emittente è parte in diversi procedimenti giudiziari civili e amministrativi ed è soggetto a reclami da parte della clientela. A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti in un apposito fondo rischi per un importo di Euro 1.685.000, ritenuto congruo a quello che risulta essere, allo stato, il rischio di causa. Nonostante gli accantonamenti siano stati effettuati sulla base dell applicazione dei principi contabili, un esito negativo oltre le attese dei suddetti procedimenti potrebbe non trovare copertura nel suddetto fondo, con conseguenti possibili effetti negativi sulla situazione economico patrimoniale e finanziaria dell Emittente. B. FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AL SETTORE DI ATTIVITA IN CUI OPERA L EMITTENTE Rischi connessi all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario La Banca Popolare dell Alto Adige è soggetta ad un articolata regolamentazione ed alla vigilanza da parte della Banca d Italia e della Consob. Eventuali variazioni della normativa, o anche delle relative modalità di applicazione, nonché l eventualità che l Emittente non riesca ad assicurare il rispetto delle normative applicabili, potrebbero influenzare le attività, la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, nonché i prodotti e i servizi offerti dall Emittente. Il rafforzamento dei requisiti patrimoniali, le restrizioni sulla liquidità, l incremento dei coefficienti applicabili alla Banca sulla base di leggi e/o regolamenti che saranno adottati in futuro, potrebbero avere effetti negativi sulle attività, sulla posizione finanziaria, sul cash flow e sui risultati operativi della Banca stessa, nonché sulla possibilità di distribuire dividendi agli azionisti. Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori e, più recentemente, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi, insieme all innalzamento dei requisiti patrimoniali previsti da Basilea 3, ha richiesto lo sviluppo di articolate iniziative a supporto del sistema creditizio che hanno visto direttamente coinvolti sia Stati, attraverso l intervento diretto nel capitale di alcune banche, sia Istituti Centrali, quale la BCE, attraverso operazioni di rifinanziamento dietro presentazione di idonei titoli in garanzia. Ai fini della gestione della liquidità, la Banca ricorre prevalentemente al sistema interbancario e ai finanziamenti BCE (questi ultimi rappresentano il 58,3% dell indebitamento della Banca all ingrosso) per cui, ove la Banca Centrale Europea decidesse di non replicare le misure di sostegno sopra accennate, la Banca potrebbe andare incontro a difficoltà nel reperimento della liquidità necessaria per lo svolgimento della propria attività, considerata la difficile situazione attuale della raccolta sui mercati. Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario, finanziario e assicurativo L Emittente è soggetto ai rischi derivanti dalla concorrenza propria dei rispettivi settori di attività in tutti i territori in cui opera, ovvero il Trentino Alto Adige e le regioni limitrofe. In conseguenza al contesto descritto e alla sua probabile futura evoluzione, la Banca potrebbe non riuscire a mantenere o ad aumentare l attuale livello di presenza nei mercati e di redditività conseguita sino alla data del presente prospetto. Rischi legati all andamento dell economia regionale L attività della Banca è caratterizzata da un forte radicamento nella regione Trentino Alto Adige, coerentemente con la genesi storica della Banca stessa, nata dalla fusione di banche presenti sul medesimo territorio. La concentrazione territoriale dell attività espone la Banca a - 29 -

D.3 Principali rischi specifici connessi agli strumenti finanziari rischi legati alle condizioni sociali ed economiche, in particolare, della regione Trentino Alto Adige, facendo sì che l evoluzione dell economia regionale si rifletta inevitabilmente sull andamento delle principali grandezze economico patrimoniali della Banca stessa. Data la complessità del quadro macroeconomico e finanziario non si può escludere che fatti imprevedibili a livello internazionale e/o nazionale possano ripercuotersi a livello locale, con conseguenti possibili effetti sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. Rischio connesso all investimento in titoli non quotati Alla Data del Prospetto, le Azioni ordinarie della Banca non sono quotate in alcun mercato regolamentato italiano o estero, né l Emittente intende o prevede di richiedere l ammissione alla negoziazione ad alcuno di tali mercati. La sottoscrizione delle Azioni dell Emittente implica l assunzione tipica dei rischi finanziari connessi ad un investimento in Azioni non negoziate su un mercato regolamentato. In particolare: (i) il valore economico delle azioni potrebbe variare significativamente a fronte di sostanziali cambiamenti nella valutazione del patrimonio e/o delle prospettive di utili futuri della Banca essendo strumenti finanziari rappresentativi del capitale sociale del medesimo; e (ii) la circostanza che, per le Azioni oggetto delle presenti Offerte, al momento non sia previsto l accesso ad un mercato di scambi regolamentato, comporta il rischio, nonostante le stesse siano negoziabili sulla piattaforma ICBP, di una maggiore difficoltà in caso di disinvestimento delle azioni. Rischio di liquidità connesso alle Azioni e sospensione della piattaforma ICPBI Le Azioni sono negoziabili, da parte dei relativi portatori, sulla piattaforma gestita dall Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A., ovvero in forma abbreviata ICBPI. La Banca svolge, a valere su tale piattaforma, esclusivamente servizio di ricezione e trasmissione di ordini. Ciononostante, le contrattazioni relative alle Azioni potrebbero comunque risultare difficoltose poiché le proposte di vendita potrebbero non trovare nell immediato controparti disponibili all acquisto. Inoltre, non si può escludere che in futuro tale piattaforma possa venir meno con conseguente ulteriore impatto sulla liquidità del titolo. Rischi connessi a eventuali effetti diluitivi Le Azioni sono preliminarmente offerte in opzione a tutti gli azionisti dell Emittente nell ambito dell Offerta in Opzione e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi derivanti dall Aumento di Capitale in termini di quota percentuale di partecipazione sul capitale sociale fully diluted (calcolato ipotizzando l integrale sottoscrizione dell Aumento di Capitale) nei confronti degli azionisti dell Emittente che decideranno di sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza. Gli azionisti dell Emittente che invece decidano di non sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione sul capitale effettivamente emesso di una percentuale massima pari al 9,09% circa. Gli azionisti dell Emittente che decidessero di non sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza, pur essendo le Azioni emesse a sconto, ovvero ad un prezzo di offerta inferiore rispetto a quello fissato dall assemblea ordinaria dei Soci del 17 aprile 2012, pari ad Euro 18,50, non subirebbero una diluizione contabile, in quanto le stesse Azioni sono offerte ad un Prezzo di Offerta comunque superiore al valore contabile delle stesse al 31 dicembre 2011, pari ad Euro 15,63. Rischi connessi alla parziale esecuzione dell Aumento di Capitale Ad esito delle Offerte, le sottoscrizioni potrebbero essere inferiori rispetto al numero di Azioni di nuova emissione rinvenenti dall Aumento di Capitale. In tal caso, trattandosi di un Aumento di Capitale in misura scindibile, si darà comunque corso al medesimo limitatamente alle Azioni effettivamente sottoscritte. In ogni caso, non esiste un consorzio di garanzia relativamente alla quota dell'aumento di Capitale rimasta non sottoscritta ad esito dell Offerta in Opzione e dell Offerta a Terzi. Pertanto, al termine della complessiva operazione, potrebbero risultare Azioni non sottoscritte, talché l Aumento di Capitale potrebbe chiudersi per un ammontare inferiore a quanto previsto. L Emittente ritiene che tale circostanza - ove assumesse una significativa rilevanza - potrebbe pregiudicare gli obiettivi di rafforzamento patrimoniale della Banca. - 30 -

Rischi connessi a conflitti di interesse dell Emittente Si segnala che le Azioni sono offerte direttamente dall Emittente, che in relazione all Offerta al Pubblico riveste anche il ruolo di collocatore. Banca Popolare dell Alto Adige è, dunque, Emittente, offerente e responsabile del collocamento dell Offerta. Esiste, pertanto, sotto tale profilo, un potenziale conflitto di interesse su cui si richiama l attenzione degli investitori. Rischi connessi alle caratteristiche delle Azioni Lo stato giuridico della banche popolari cooperative, quale la Banca Popolare dell Alto Adige, regolato dalla legge bancaria e dallo Statuto, non costituisce un vero e proprio fattore di rischio, ma stabilisce significative differenze rispetto alle società non quotate non cooperative ed è quindi meritevole di evidenza. Nello specifico, in virtù di quanto previsto dall art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50 per cento del capitale sociale, ad eccezione degli organismi di investimento collettivo del risparmio i cui regolamenti determinano il limite di competenza; inoltre, ogni socio può esprimere in assemblea un solo voto, indipendentemente dall entità del possesso; l ammissione nella compagine sociale consegue, a fronte di specifica richiesta del richiedente, al gradimento del Consiglio di Amministrazione della Banca. E Offerta E.1 Proventi netti totali e stima delle spese totali legate all Offerta E.2a Ragioni dell Offerta e impiego dei proventi E.3 Descrizione dei termini e delle condizioni dell Offerta I proventi netti derivanti dall Aumento di Capitale, in caso di integrale sottoscrizione dello stesso, al netto delle spese, sono stimati in Euro 63.470.019. L ammontare complessivo delle spese è stimato in massimi circa Euro 150.000, oltre a I.V.A. e spese vive. Principale obiettivo perseguito attraverso la realizzazione dell Aumento di Capitale è l aumento della capacità patrimoniale della Banca al fine di assicurare un adeguata dotazione di mezzi, in coerenza con i piani di sviluppo programmati, nonché traguardare la piena conformità alle nuove regole di vigilanza prudenziale (Basilea 3), che saranno operanti, progressivamente, nei prossimi anni. In particolare, la Banca si pone l obiettivo di mantenere su livelli adeguati i ratios di vigilanza, sia rafforzando il capitale di base, sia introducendo, nei limiti consentiti, forme secondarie di patrimonializzazione (prestiti ai vari livelli di subordinazione). In termini quantitativi si punta a mantenere i coefficienti patrimoniali a livelli in grado di assicurare le migliori valutazioni da parte delle società di rating. La più ampia dotazione patrimoniale permetterà, poi, di rafforzare il ruolo della Banca nello scenario competitivo reso ancora più difficile dal perdurare della crisi economica, attraendo iniziative commerciali e partnership utili a sostenere l azione della Banca nei territori di operatività. L operazione è, altresì, finalizzata all organico sviluppo dell attività bancaria. Le risorse saranno inizialmente allocate nel portafoglio di proprietà, su strumenti finanziari facilmente liquidabili e andranno progressivamente a sostenere l attività di impiego nonché le ulteriori attività di sviluppo che si dovessero presentare. L Offerta in Opzione Le Azioni della Banca oggetto dell Offerta in Opzione sono massime n. 3.467.031 Azioni ordinarie del valore nominale di Euro 2,00 (due), con godimento regolare dal 1 gennaio 2012, offerte ad un prezzo unitario di Euro 18,35, inclusivo del sovrapprezzo, ed avranno le stesse caratteristiche delle azioni in circolazione alla data della loro emissione. Le Azioni saranno offerte in opzione agli azionisti della Banca in ragione di n. 1 (una) nuova Azione ogni n. 10 (dieci) Azioni possedute. Potranno esercitare il diritto di opzione solo coloro che siano azionisti della Banca alla data del 25 ottobre 2012 e non abbiano venduto le azioni della Banca entro tale data, ovvero coloro che abbiano acquistato le azioni entro il 25 ottobre 2012. I Diritti di Opzione, che daranno diritto alla sottoscrizione delle Azioni nell ambito dell Offerta in Opzione, dovranno essere esercitati, a pena di decadenza, durante il Periodo - 31 -

di Opzione tramite gli intermediari autorizzati aderenti al sistema di gestione accentrata, che sono tenuti a dare le relative istruzioni a Monte Titoli entro le ore 15.30 dell ultimo giorno del Periodo di Opzione. Pertanto, ciascun sottoscrittore dovrà presentare apposita richiesta di sottoscrizione con le modalità e nel termine che il suo intermediario depositario gli avrà comunicato per assicurare il rispetto del termine di cui sopra. I diritti di opzione che non siano esercitati entro il Periodo di Opzione si estingueranno per decadenza. Gli azionisti che nell ambito dell Offerta in Opzione esercitino i diritti di opzione agli stessi spettanti e intendano esercitare il diritto di prelazione sulle Azioni che al termine del Periodo di Opzione risulteranno eventualmente inoptate, dovranno indicarlo sul modulo di adesione, specificando il numero massimo di Azioni che intendono sottoscrivere in prelazione, nonché il relativo controvalore. L Offerta al Pubblico L Offerta al Pubblico ha ad oggetto le Azioni eventualmente non sottoscritte nell ambito dell Offerta in Opzione, anche a seguito dell esercizio del diritto di prelazione da parte degli aventi diritto, ai sensi dell art. 2441, comma 3, del Codice Civile. Le Azioni oggetto dell Offerta al Pubblico sono, pertanto, le medesime Azioni oggetto dell Offerta in Opzione eventualmente non sottoscritte al termine di quest ultima. Durante il Periodo di Offerta al Pubblico che come, sopra indicato, coincide con il Periodo di Opzione, le Azioni potranno essere, altresì, sottoscritte, nell ambito dell Offerta al Pubblico, dal pubblico che possieda i seguenti requisiti: (i) si tratti di persone fisiche o giuridiche in possesso dei requisiti di legge e da Statuto sociale per l ammissione a socio della Banca e (ii) ai sensi dell articolo 9, comma 2 dello Statuto sottoscriva almeno 100 (cento) Azioni, ovvero il quantitativo minimo per l acquisizione della qualifica di Socio e (iii) ai sensi dell articolo 16, comma 2 dell Statuto, il richiedente abbia un rapporto continuativo di clientela con la Banca. In tal caso la sottoscrizione sarà subordinata alla condizione che al termine dell Offerta in Opzione e dell eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte degli aventi diritto, ai sensi dell art. 2441, comma 3, del Codice Civile, residuino Azioni non sottoscritte. Qualora, durante il Periodo di Offerta al Pubblico, le richieste di sottoscrizione eccedano l importo totale massimo disponibile al termine dell Offerta in Opzione, come sopra calcolato, l Emittente procederà al riparto secondo il criterio cronologico di presentazione delle adesioni. Nell ambito dell Offerta al Pubblico non sono previsti diritti di prelazione. Le Offerte hanno ad oggetto massime n. 3.467.031 Azioni, per un controvalore complessivo di massimi Euro 63.620.019. Le Offerte sono promosse dall Emittente contestualmente a decorrere dal 5 novembre 2012 al 14 dicembre, 2012 (estremi inclusi) (il Periodo di Opzione, il Periodo di Offerta al Pubblico e, congiuntamente, i Periodi di Offerta ). Ulteriori informazioni relative ad entrambe le Offerte Si rende noto che il calendario delle Offerte è indicativo e potrebbe subire modifiche al verificarsi di eventi e circostanze indipendenti dalla volontà dell Emittente che potrebbero pregiudicare il buon esito delle Offerte. Eventuali modifiche ai Periodi di Offerta saranno comunicate al pubblico con apposito avviso da pubblicarsi con le medesime modalità di pubblicazione del Prospetto. La seguente tabella riporta il calendario indicativo delle Offerte: Inizio del Periodo di Opzione e del Periodo di Offerta al 5 novembre 2012 Pubblico Termine del Periodo di Opzione e del Periodo di Offerta al Pubblico 14 dicembre 2012 Comunicazione dei risultati delle Offerte 21 dicembre 2012 Data di pagamento e di consegna delle Azioni 28 dicembre 2012 (*) (*) Le Azioni di nuova emissione saranno accreditate con data valuta 28 dicembre 2012 e rese disponibili - 32 -

dal 31 dicembre 2012. Informazioni circa le revoca e la sospensione dell Offerta L Offerta in Opzione diverrà irrevocabile alla data del deposito presso il Registro delle Imprese di Bolzano del corrispondente avviso, ai sensi dell art. 2441, comma 2, Codice Civile. Descrizione della possibilità di ridurre la sottoscrizione e delle modalità di rimborso dell ammontare eccedente versato dai sottoscrittori Agli aderenti alle Offerte non è concessa la possibilità di ridurre, neppure parzialmente, la propria sottoscrizione. Ammontare minimo e/o massimo della sottoscrizione L Offerta in Opzione è destinata agli azionisti della Banca secondo il rapporto di 1 (una) Azione di nuova emissione ogni 10 (dieci) Azioni ordinarie detenute. L Offerta al Pubblico è destinata al pubblico indistinto, che potrà sottoscrivere le Azioni eventualmente non sottoscritte nell ambito dell Offerta in Opzione, con quantitativo minimo di 100 (cento) Azioni e senza quantitativo massimo di sottoscrizione, fatto salvo il rispetto della soglia di partecipazione azionaria consentita dall art. 30, comma 2 del TUB. Possibilità di ritirare e/o revocare la sottoscrizione L adesione alle Offerte è irrevocabile, salvo i casi previsti dalla legge. Ai sottoscrittori, pertanto, non è concessa la possibilità di ritirare la sottoscrizione delle Azioni, fatta salva l ipotesi di revoca prevista dall art. 95-bis, comma 2, del TUF e, cioè, in caso di pubblicazione di un supplemento al Prospetto in pendenza delle Offerte ai sensi dell art. 94, comma 7, del TUF. In particolare, tale norma prevede che gli investitori che abbiano già aderito all Offerta prima della pubblicazione di un supplemento avranno il diritto, esercitabile entro il termine indicato nel supplemento medesimo, e comunque non inferiore a due giorni lavorativi dopo la pubblicazione del supplemento, di revocare la loro accettazione, facendo pervenire apposita richiesta scritta all intermediario presso il quale hanno formalizzato la propria sottoscrizione. Procedura per l esercizio del diritto di prelazione, per la negoziabilità dei diritti di sottoscrizione e per il trattamento dei diritti di sottoscrizione non esercitati E.4 Interessi significativi per l emissione/l offerta ed eventuali interessi confliggenti E.5 Azionisti Venditori e accordi di lock-up I diritti di opzione sono liberamente trasferibili e sono negoziabili, alla stregua delle Azioni della Banca, sulla piattaforma gestita dall Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane. Nell ambito dell Offerta in Opzione, ai sensi dell articolo 2441 del Codice Civile, coloro che esercitano i diritti di opzione agli stessi spettanti, purché ne facciano contestuale richiesta, hanno diritto di prelazione nell assegnazione delle Azioni che rimangono non optate al termine del Periodo di Opzione. Nell ipotesi in cui le richieste di assegnazione in prelazione dovessero eccedere il quantitativo di Azioni rimaste inoptate, si procederà all assegnazione ai richiedenti sulla base di un meccanismo di riparto proporzionale delle Azioni sottoscritte. Il diritto di esercitare la prelazione sulle eventuali Azioni rimaste inoptate non è negoziabile. Per quanto a conoscenza dell Emittente alla Data del Prospetto, non vi sono persone fisiche e/o giuridiche che abbiano interessi significativi o che versino in condizioni di conflitto in merito all Offerta. Azionisti venditori - Le Azioni sono offerte direttamente dall Emittente. Pertanto, per tutte le informazioni riguardanti la Banca, si fa espressamente rinvio ai dati ed alle informazioni forniti nel Prospetto. - 33 -

Accordi di lock-up.- Non applicabile. E.6 Diluizione Le Azioni sono preliminarmente offerte in opzione a tutti gli azionisti dell Emittente nell ambito dell Offerta in Opzione e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi derivanti dall Aumento di Capitale in termini di quota percentuale di partecipazione sul capitale sociale fully diluted (calcolato ipotizzando l integrale sottoscrizione dell Aumento di Capitale) nei confronti degli azionisti dell Emittente che decideranno di sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza. Gli azionisti dell Emittente che invece decidano di non sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione sul capitale effettivamente emesso di una percentuale massima pari al 9,09% circa. Gli azionisti dell Emittente che decidano di non sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza, pur essendo le Azioni emesse a sconto, ovvero ad un Prezzo di Offerta inferiore rispetto a quello fissato dall assemblea ordinaria dei Soci del 17 aprile 2012, pari ad Euro 18,50, non subiranno una diluizione contabile, in quanto le stesse Azioni saranno offerte ad un Prezzo di Offerta comunque superiore al valore contabile delle stesse al 31 dicembre 2011, pari ad Euro 15,63. E.7 Spese stimate addebitate all investitore Non è previsto l addebito di spese o commissioni a carico degli aderenti. - 34 -

SEZIONE PRIMA

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Documento di Registrazione sull Emittente

CAPITOLO I PERSONE RESPONSABILI 1.1 INDICAZIONE DELLE PERSONE RESPONSABILI Banca Popolare dell Alto Adige Società Cooperativa per Azioni, con sede legale in via Siemens 18, 39100, Bolzano, si assume la responsabilità delle informazioni contenute nel presente Prospetto. 1.2 DICHIARAZIONE DI RESPONSABILITÀ Banca Popolare dell Alto Adige Società Cooperativa per Azioni è responsabile della completezza e veridicità dei dati e delle notizie contenute nel Prospetto e si assume altresì la responsabilità in ordine ad ogni altro dato e notizia che fosse tenuta a conoscere e verificare. Banca Popolare dell Alto Adige attesta che il Prospetto è conforme agli schemi applicabili e che, avendo essa adottato tutta la ragionevole diligenza a tale scopo, le informazioni ivi contenute, per quanto a propria conoscenza, sono conformi ai fatti e non presentano omissioni tali da alterarne il senso.

2.1 SOCIETÀ DI REVISIONE CAPITOLO II - REVISORI LEGALI DEI CONTI La società incaricata della revisione dei documenti contabili della Banca Popolare dell Alto Adige è BDO S.p.A., con sede legale in Verona, via Dietro Listone 16, avente codice Consob n. 34969 ed iscritta all albo dei revisori con delibera n. 17.196 del 23 febbraio 2010. Si precisa che, fino al 23 febbraio 2010, la Società di Revisione era denominata BDO Sala Scelsi Farina società per azioni ed era, a sua volta, iscritta con tale denominazione all albo dei revisori. L Assemblea dei soci di Banca Popolare dell Alto Adige ha conferito a BDO S.p.A., con delibera del 20 aprile 2010, l incarico di controllo contabile del bilancio individuale della Banca per il triennio 2010 2012. In data 27 aprile 2011, l Assemblea dei Soci ha deliberato la proroga del mandato a favore della BDO S.p.A. per il controllo contabile del bilancio per gli esercizi 2013, 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018, ai sensi del D.lgs. del 27 gennaio 2010, n. 39. Con riferimento ai bilanci relativi agli esercizi chiusi il 31 dicembre 2011, il 31 dicembre 2010 ed il 31 dicembre 2009, la Società di Revisione ha rilasciato giudizi senza rilievi. 2.2 INFORMAZIONI CIRCA DIMISSIONI, RIMOZIONI DALL INCARICO O MANCATO RINNOVO DELL INCARICO DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE Non si sono verificate dimissioni o rimozioni dall incarico durante il periodo cui si riferiscono le informazioni finanziarie relative agli esercizi passati. - 39 -

CAPITOLO III INFORMAZIONI FINANZIARIE SELEZIONATE 3.1 PRINCIPALI DATI CONTABILI RELATIVI AGLI ESERCIZI CHIUSI AL 31 DICEMBRE 2011, 2010 E 2009 Di seguito si riportano sinteticamente I principali dati patrimoniali e finanziari nonché i dati economici della Banca riferiti agli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009. Per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009 i dati patrimoniali ed economici sono stati predisposti sulla base dei dati desunti dal Bilancio 2011, dal Bilancio 2010 e dal Bilancio 2009, assoggettati a revisione contabile da parte della Società di Revisione. Tali documenti sono stati pubblicati e depositati presso la Consob e sono a disposizione del pubblico sul sito dell Emittente (www.bancapopolare.it) nonché presso la sede dell Emittente. Di seguito si riportano dati economici selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: Voci (euro/1000) DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 Variazione 2011-2010 Variazione 2010-2009 30. Margine di interesse 116.855 106.444 127.779 10.411-21.335 60. Commissioni nette 68.308 67.111 46.328 1.197 20.783 120. Margine di intermediazione 180.424 170.797 183.926 9.627-13.129 140. Risultato netto della gestione finanziaria 160.879 162.229 159.935-1.350 2.294 200. Costi operativi netti -127.801-128.278-118.344 477-9.934 250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 260. Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente 270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 33.450 31.827 41.610 1.623-9.783-14.934-14.388-15.408-546 -1.020 18.515 17.439 26.202 1.076-8.763 Il margine di interesse al 31 dicembre 2011 si attesta ad Euro 116.855 migliaia, in crescita di Euro 10.411 migliaia rispetto al risultato di Euro 106.444 migliaia del 31 dicembre 2010 (+9,78%), essenzialmente attribuibile ai rapporti con la clientela. Quest ultimo risulta peraltro in riduzione di Euro 21.335 migliaia rispetto al risultato di Euro 127.779 del 31 dicembre 2009. Per quanto concerne le commissioni nette al 31 dicembre 2011 si attestano ad Euro 68.308 migliaia, in leggera crescita (Euro 1.197 migliaia) rispetto al risultato di Euro 67.111 migliaia del 31 dicembre 2010 (+1,78%). Tale andamento conferma la precedente tendenza, come rilevata alla fine 2010, quando la Banca ha registrato una crescita di Euro 20.738 migliaia rispetto al risultato di Euro 46.328 migliaia del 31 dicembre 2009.

Pertanto il margine di intermediazione al 31 dicembre 2011, per effetto dell evoluzione dei suddetti aggregati si attesta ad Euro 180.424 migliaia, in crescita di Euro 9.627 migliaia rispetto al risultato di Euro 170.797 migliaia del 31 dicembre 2010 (+5,6%). Il risultato dell esercizio 2010 risulta in riduzione di Euro 13.129 migliaia rispetto al risultato di Euro 183.926 migliaia del 31 dicembre 2009. Il risultato netto della gestione finanziaria al 31 dicembre 2011 è di Euro 160.879 migliaia, in riduzione di Euro 1.350 migliaia rispetto al valore di Euro 162.229 migliaia del 31 dicembre 2010 (-0,83%). Lo stesso risultato del 2010 risulta in crescita di Euro 2.294 migliaia rispetto al valore di Euro 159.935 migliaia dell esercizio 2009. I costi operativi netti dell esercizio 2011 ammontano ed Euro 127.801, in riduzione di Euro 477 migliaia rispetto agli Euro 128.278 migliaia dell esercizio 2010. Parimenti il risultato del 2010 risulta in crescita di Euro 9.934 migliaia rispetto al saldo di Euro 118.344 migliaia dell esercizio 2009. Pertanto, tenuto conto di imposte sul reddito dell esercizio 2011 di Euro 14.934 migliaia, di Euro 14.388 migliaia dell esercizio 2010 e di Euro 15.408 migliaia dell esercizio 2009, il risultato netto degli esercizi 2011, 2010 e 2009 si attesta, rispettivamente, ad Euro 18.515 migliaia, Euro 17.439 migliaia ed Euro 26.202 migliaia, evidenziando una crescita di Euro 1.076 migliaia nel confronto 2011-2010 ed una riduzione di Euro 8.763 migliaia nel confronto 2010 2009. Di seguito si riportano dati patrimoniali selezionati per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009. AGGREGATI PATRIMONIALI (euro/1000) 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 70. Crediti verso clientela Variazione 2011-2010 Variazione 2010-2009 4.797.638 4.512.655 4.438.090 284.983 74.565 Interbancario netto 20. Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 20. Debiti verso clientela (A) Titoli in circolazione (B) (**) Raccolta diretta (A + B) Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo (dividendo) Patrimonio netto di terzi -497.936-488.308-222.855-9.628-265.453 193.740 296.915 261.920-103.175 34.995 - - - - - 178.190 86.678 128.607 91.512-41.929 3.693 11.552 11.416-7.859 136 2.314.392 2.177.872 2.197.387 136.520-19.515 1.948.613 1.823.497 2.024.533 125.116-201.036 4.263.005 4.001.369 4.221.920 261.636-220.551 531.493 527.510 525.141 3.983 2.369 - - - - - - 41 -

Patrimonio netto 541.894 537.911 535.542 3.983 2.369 (**) Voce 30 e 50 del passivo di stato patrimoniale I crediti verso la clientela risultano pari ad Euro 4.797.638 migliaia al 31 dicembre 2011, in crescita di Euro 284.983 migliaia rispetto al valore di Euro 4.512.655 migliaia del 31 dicembre 2010 (+5,94%). Il saldo di fine 2010 risulta in crescita di Euro 74.565 migliaia rispetto al saldo di Euro 4.438.090 migliaia del 31 dicembre 2009. Le attività finanziarie detenute per la negoziazione si attestano, al 31 dicembre 2011, ad Euro 193.740 migliaia, in diminuzione di Euro 103.175 migliaia rispetto al saldo di Euro 296.915 migliaia del 31 dicembre 2010 (-53,25%), principalmente per effetto delle cessioni effettuate nel periodo. Quest ultimo risulta in aumento di Euro 34.995 migliaia rispetto al saldo di Euro 261.920 migliaia del 31 dicembre 2009. Le attività finanziarie disponibili per la vendita si attestano, al 31 dicembre 2011, ad Euro 178.190 migliaia, in diminuzione di Euro 91.512 rispetto al saldo di Euro 86.678 migliaia del 31 dicembre 2010. Parimenti, il saldo a fine 2010 risulta in diminuzione di Euro 41.929 migliaia rispetto al saldo di Euro 128.607 migliaia del 31 dicembre 2009. I debiti verso la clientela ammontano ad Euro 2.314.392 al 31 dicembre 2011, ad Euro 2.177.872 migliaia al 31 dicembre 2010 e ad Euro 2.197.387 migliaia al 31 dicembre 2009, evidenziando, pertanto, una crescita di Euro 136.520 migliaia dell esercizio 2011 rispetto all esercizio 2010, ed una diminuzione di Euro 19.515 migliaia dell esercizio 2010 rispetto all esercizio 2009. Tenuto conto del saldo dei titoli in circolazione pari ad Euro 1.948.613 migliaia, 1.823.497 migliaia e 2.024.533 migliaia, rispettivamente per gli esercizi 2011, 2010 e 2009, la raccolta diretta si attesta ad Euro 4.263.005 migliaia, ad Euro 4.001.369 migliaia ed ad Euro 4.221.920 migliaia rispettivamente per gli esercizi 2011, 2010 e 2009. Il patrimonio netto al termine degli esercizi 2011, 2010 e 2009 risulta, rispettivamente, di Euro 541.894 migliaia, di Euro 537.911 migliaia e di Euro 535.542 migliaia, evidenziando una costante crescita nel triennio, pari ad Euro 3.983 migliaia nel confronto 2011-2010 e ad Euro 2.369 migliaia nel confronto 2010-2009. (euro/1000) 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 TOTALE RACCOLTA INDIRETTA (*) Variazione 2011-2010 Variazione 2010-2009 1.904.701 2.042.222 1.946.980-137.521 95.242 di cui Gestita 660.775 788.262 708.027-127.507 80.235 Assicurativa 144.616 149.500 150.889-4.884-1.389 Amministrata 1.099.330 1.104.460 1.088.064-5.130 16.396-42 -

Negli esercizi 2011, 2010 e 2009 la raccolta indiretta si attesta, rispettivamente, ad Euro 1.904.701 migliaia, ad Euro 2.042.222 migliaia e ad Euro 1.946.980 migliaia. Nel periodo 2011-2010 si registra una diminuzione di Euro 137.521 migliaia, mentre nel periodo 2010-2009 si registra una crescita di Euro 95.242 migliaia. In dettaglio, nel confronto 2011-2010, la raccolta gestita, la raccolta assicurativa e la raccolta amministrata evidenziano una riduzione, rispettivamente, di Euro 127.507 migliaia, di Euro 4.884 migliaia e di Euro 5.130 migliaia. Gli stessi aggregati evidenziano, nel confronto 2010-2009, rispettivamente, una crescita di Euro 80.235 migliaia, una diminuzione di Euro 1.389 migliaia ed una crescita di Euro 16.396 migliaia. INDICE DI PERFORMANCE % 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 ROE 3,48% 3,31% 4,99% Margine di Interesse/Margine di Intermediazione 64,77% 62,32% 69,47% Margine di Intermediazione/Totale Attivo 3,21% 3,25% 3,54% Cost Income Ratio al lordo degli ammortamenti 70,83% 75,11% 64,34% Il ROE si attesta al 5,09%, il Margine di Interesse/Margine di Intermediazione risulta pari al 62,21%, il Cost Income ratio risulta pari al 62,58%, in significativa diminuzione rispetto ai valori dei periodi precedenti. La seguente tabella riporta l utile per azione consolidato della Banca Popolare dell Alto Adige per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: Anno 31/12/2011 31/12/20010 31/12/2009 Utile per azione 0,53 0,50 0,76 La seguente tabella riporta gli indici medi di struttura della Banca Popolare dell Alto Adige per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: Indici di struttura 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 Numero medio di dipendenti Numero degli sportelli bancari 1107,42 1102,08 1086,75 133 133 133 Il numero dei dipendenti è diminuito leggermente nell arco temporale 2009-2012; il numero degli sportelli, invece, è rimasto invariato a 133 durante il periodo 2009-2012. - 43 -

Le seguenti tabelle riportano i principali dati del rendiconto finanziario della Banca Popolare dell Alto Adige per gli esercizi chiusi al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009. RENDICONTO FINANZIARIO - SALDI (euro/1000) Liquidità netta generata/assorbita dall attività operativa Liquidità netta generata/assorbita dall attività di investimento Liquidità netta generata/assorbita dall attività di provvista Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 31/12/2011 31/12/2010 30/12/2009 4.955 20.899 14.748 4.825-5.705-6.797-15.465-9.096-13.907-5.684 6.097-5.956 La liquidità netta complessivamente generata nell esercizio 2011 ammonta ad Euro 5.684 migliaia, da confrontare con un risultato di Euro 6.097 migliaia al 31 dicembre 2010 e di Euro -5.956 migliaia per l esercizio 2009. L attività operativa nei tre esercizi ha sempre generato liquidità (4.955 migliaia, 20.899 migliaia e 14.748 migliaia rispettivamente). L attività di investimento ha generato flussi di liquidità nell esercizio 2011 (4.825 migliaia), mentre ha assorbito liquidità nel 2010 e 2009 (rispettivamente - 5.705 e -6.797 migliaia). L attività di provvista, legata all evoluzione della raccolta, ha complessivamente assorbito liquidità nel 2011 e 2009 (rispettivamente -5.684 migliaia e -5.956 migliaia) ha generato liquidità nel 2010 (6.097 migliaia). Le seguenti tabelle riportano informazioni di sintesi sulle esposizioni per cassa verso la clientela di Banca Popolare dell Alto Adige al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009. Valori (euro/1000) CREDITI VERSO LA CLIENTELA AL 31 DICEMBRE 2011 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti al 31 dicembre 2011 Esposizione lorda Incidenza Incidenza relativa al sistema bancario (*) Rettifiche di valore Esposizione netta Indice di copertura Indice di copertura del sistema bancario (*) Crediti deteriorati 363.552 7,38% 11,2 % -107.939 255.612 29,69% 39,2 % a) Sofferenze 219.771 4,46% 6,2 % -88.496 130.275 40,27% 55,7 % b) Incagli 115.928 2,35% 3,3 % -12.484 103.443 10,77% 21,3 % c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute 16.398 0,33% 1,0 % -5.781 10.617 35,25% 17,4 % 11.455 0,23% 0,7 % -178 11.277 1,55% 8,3 % Crediti in Bonis 4.562.378 92,62% 88,8 % -20.352 4.542.026 0,45% 0,6 % TOTALE 4.925.930 100,00% 100 % -128.291 4.797.638 2,60% 4,9 % - 44 -

(*)Dato tratto da Banca d Italia Relazione Annuale 2011 - Roma, 31 maggio 2012 Valori (euro/1000) CREDITI VERSO LA CLIENTELA AL 31 DICEMBRE 2010 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti al 31 dicembre 2010 Esposizione lorda Incidenza Incidenza relativa al sistema bancario (*) Rettifiche di valore Esposizione netta Indice di copertura Indice di copertura del sistema bancario (*) Crediti deteriorati 342.432 7,41% 9,9 % -88.533 253.898 25,85% 40,5 % a) Sofferenze 188.843 4,09% 5,4 % -74.360 114.483 39,38% 58,0 % b) Incagli 103.968 2,25% 3,1 % -7.161 96.807 6,89% 22,9 % c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute 14.937 0,32% 0,8 % -6.526 8.411 43,69% 13,9 % 34.684 0,75% 0,6 % -486 34.198 1,40% 7,8 % Crediti in Bonis 4.277.812 92,59% 90,1 % -19.055 4.258.757 0,45% 0,6 % TOTALE 4.620.244 100,00% 100 % -107.588 4.512.655 2,33% 4,6 % (*)Dato riferito al 31 dicembre 2012 tratto da Banca d Italia Relazione Annuale 2010 - Roma, 31 maggio 2011 Al 31 dicembre 2011, l esposizione lorda relativa ai crediti deteriorati si attesta ad Euro 363.552, in crescita rispetto al saldo di Euro 342.432 del 31 dicembre 2010. Parimenti, il saldo lordo dei crediti in bonis risulta pari ad Euro 4.562.378 al 31 dicembre 2011, in crescita rispetto al saldo di Euro 4.277.812 dell esercizio precedente. L esposizione netta relativa ai crediti deteriorati risulta, al 31 dicembre 2011, pari ad Euro 255.612, in crescita rispetto al saldo di Euro 253.898 del 31 dicembre 2010. Parimenti, il saldo netto dei crediti in bonis risulta pari ad Euro 4.542.026, in crescita rispetto al saldo di Euro 4.258.757 del 31 dicembre 2010. Al 31 dicembre 2011, l indice di copertura dei crediti deteriorati risulta pari al 29,69%, in crescita rispetto al 25,85% del 31 dicembre 2010. La percentuale di svalutazione collettiva dei crediti in bonis, al 31 dicembre 2011, risulta pari allo 0,45%, invariata rispetto all esercizio precedente. Valori (euro/1000) CREDITI VERSO LA CLIENTELA AL 31 DICEMBRE 2009 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti al 31 dicembre 2009 Esposizione lorda Incidenza Incidenza relativa al sistema bancario (*) Rettifiche di valore Esposizione netta Indice di copertura Indice di copertura del sistema bancario (*) Crediti deteriorati 413.122 9,06% 9,1 % -101.535 311.586 24,58% 40,1 % - 45 -

a) Sofferenze 178.351 3,91% 4,7 % -81.899 96.452 45,92% 60,3 % b) Incagli 149.164 3,27% 3,0 % -14.066 135.098 9,43% 22,4 % c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute 9.154 0,20% 0,6 % -5.142 4.012 56,17% 15,2 % 76.452 1,68% 0,8 % -428 76.024 0,56% 6,5 % Crediti in Bonis 4.146.030 90,94% 90,9 % -19.526 4.126.504 0,47% 0,6 % TOTALE 4.559.152 100,00% 100,0 % -121.061 4.438.090 2,66% 4,2 % (*)Dato riferito al 31 dicembre 2009 da Banca d Italia Relazione Annuale 2009 - Roma, 31 maggio 2010 L esposizione lorda relativa ai crediti deteriorati al 31 dicembre 2010 risulta in calo rispetto al saldo di Euro 413.122 migliaia del 31 dicembre 2009. Parimenti, il saldo lordo dei crediti in bonis al 31 dicembre 2010 risulta di Euro 4.277.812 migliaia, in crescita rispetto al saldo di Euro 4.146.030 migliaia del 31 dicembre 2009. Al 31 dicembre 2010, l esposizione netta relativa ai crediti deteriorati risulta pari ad Euro 253.898 migliaia, in diminuzione rispetto al saldo di Euro 311.586 migliaia del 31 dicembre 2009. Parimenti, il saldo netto dei crediti in bonis risulta di Euro 4.258.757 migliaia al 31 dicembre 2010, in crescita rispetto al saldo di Euro 4.126.504 migliaia del 31 dicembre 2009. Al 31 dicembre 2010, l indice di copertura dei crediti deteriorati risulta pari al 25,85%, in crescita rispetto al 24,58% del 31 dicembre 2009. La percentuale di svalutazione collettiva dei crediti in bonis al 31 dicembre 2010 risulta pari allo 0,45%, in diminuzione rispetto allo 0,47% del 31 dicembre 2009. Si riporta di seguito una rappresentazione dei principali indicatori di rischiosità creditizia relativi all Emittente, calcolati sulla base dei dati contenuti nel Bilancio 2011, nel Bilancio 2010 e nel Bilancio 2009. 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 Sofferenze lorde/impieghi lordi Sofferenze nette /Impieghi netti Esposizioni deteriorate lorde /Impieghi lordi Esposizioni deteriorate nette/impieghi netti 4,5 % 4,1 % 3,9 % 2,7 % 2,5 % 2,2 % 7,4 % 7,4 % 9,1 % 5,3 % 5,6 % 7,0 % Nel corso del triennio il rapporto sofferenze lorde/impieghi lordi passa dal 3,9 % del 31 dicembre 2009 al 4,1% del 31 dicembre 2010 e al 4,5 % del 31 dicembre 2011, principalmente per effetto della crescita dei valori lordi di sofferenze. Parimenti si registra un incremento nei valori netti, che nel triennio in esame passano dal 2,2% del 2009, al 2,5% del 2010 ed infine al 2,7% del 2011. Complessivamente i crediti deteriorati lordi risultano pari al 9,1% del totale impieghi lordi al 31.12.2009, per passare poi al 7,4% del 31 dicembre 2010 e del 31 dicembre 2011. I valori netti mostrano complessivamente una riduzione nel periodo, passando dal 7,0% del 31.12.2009 al 5,6% del 31.12.2010-46 -

ed infine al 5,3% del 31.12.2011. La tabella che segue indica i dati del patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità della Banca Popolare dell Alto Adige al 31 dicembre 2011, 2010 e 2009: PATRIMONIO DI VIGILANZA (euro/1000) A. Patrimonio di base prima dell applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C D) F. Patrimonio supplementare prima dell applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 418.218 409.455 406.668-6.166-1.768-2.388 - - - -6.166-1.768-2.388 412.052 407.687 404.280 - - - 412.052 407.687 404.280 75.226 74.700 74.489-518 -125-20 - - - -518-125 -20 74.708 74.575 74.469 - - - 74.708 74.575 74.469 - - - 486.760 482.262 478.749 - - - 486.760 482.262 478.749 COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 9,10% 9,97% 9,33% Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 10,75% 11,80% 11,05% - 47 -

Il patrimonio di base (voce E) risulta, rispettivamente, al 31 dicembre 2011, 31 dicembre 2010 e 31 dicembre 2009, pari ad Euro 412.052 migliaia, ad Euro 407.687 migliaia e ad Euro 404.280 migliaia. Il patrimonio di vigilanza (voce N) risulta, rispettivamente, pari ad Euro 486.760 migliaia, Euro 482.262 migliaia ed Euro 478.749 migliaia. Il Tier 1 Capital Ratio, calcolato come rapporto tra Patrimonio di Base e Attività di Rischio Ponderate risulta, alle stesse date, pari rispettivamente al 9,10%, 9,97% e 9,33%. Il Total Capital Ratio, calcolato come rapporto tra Patrimonio di Vigilanza incluso il Tier 3 e Attività di Rischio Ponderate, risulta corrispondente al 10,75%, 11,80% e 11,05%. - 48 -

3.2 PRINCIPALI DATI CONTABILI RELATIVI ALLE RELAZIONI SEMESTRALI AL 30 GIUGNO 2012 ED AL 30 GIUGNO 2011 Di seguito si riportano sinteticamente i principali dati patrimoniali e finanziari nonché dati economici riferiti al periodo infrannuale chiuso il 30 giugno 2012 a confronto con i medesimi dati al 30 giugno 2011. I dati patrimoniali ed economici di Banca Popolare dell Alto Adige relativi al periodo infrannuale chiuso al 30 giugno 2012 e al periodo infrannuale chiuso al 30 giugno 2011 sono desunti dal Resoconto Intermedio di Gestione relativo a ciascun periodo, ed assoggettati a revisione contabile da parte della Società di Revisione. Tali documenti sono stati pubblicati e depositati presso la Consob e sono a disposizione del pubblico sul sito dell Emittente (www.bancapopolare.it) nonché presso la sede dell Emittente. La seguente tabella riporta dati economici selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 30 giugno 2012, messi a confronto con gli stessi al 30 giugno 2011: DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI Voci (euro/1000) 30/06/2012 30/06/2011 Variazione 30/06/2012-30/06/2011 30. Margine di interesse 62.964 53.686 9.278 60. Commissioni nette 32.605 34.191-1.586 120. Margine di intermediazione 101.219 89.494 11.725 140. Risultato netto della gestione finanziaria 87.606 83.390 4.216 Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa - - - 200. Costi operativi netti -63.341-65.112 1.771 250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 24.049 19.592 4.457 260. Imposte sul reddito dell esercizio dell operatività corrente -10.294-8.655-1.639 270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 13.754 10.937 2.817 Il margine di interesse al 30 giugno 2012 risulta in aumento di Euro 63 milioni (+ 9.3 milioni). A fronte di commissioni nette pari a Euro 32,6 milioni, il margine di intermediazione si attesta ad Euro 101,2 milioni (in crescita di Euro 11,7 milioni rispetto allo stesso periodo dell esercizio precedente). I costi operativi netti si attestano ad Euro 63,3 milioni, in diminuzione di Euro 1,8 milioni rispetto allo stesso periodo dell esercizio precedente.

A fronte di imposte sul reddito di Euro 10,3 milioni, l utile netto di periodo si attesta ad Euro 13,8 milioni, in crescita di Euro 2,8 milioni rispetto allo stesso periodo dell esercizio precedente. La seguente tabella riporta dati patrimoniali selezionati per il periodo infrannuale chiuso il 30 giugno 2012: Voci (euro/1000) AGGREGATI PATRIMONIALI 30/06/2012 31/12/2011 Variazione 30/06/2012-31/12/2011 70. Crediti verso clientela (a) Interbancario netto (b) 20. Attività finanziarie per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value 40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 20. Debiti verso clientela (A) Titoli in circolazione (B) (c) Raccolta diretta (A + B) Patrimonio contabile al netto del risultato di periodo Patrimonio netto di terzi Patrimonio netto 4.846.859 4.797.638 49.221-618.965-497.936-121.029 148.329 193.740-45.411 - - - 435.622 178.190 257.432 1.125 3.693-2.568 2.503.606 2.314.392 189.214 1.857.908 1.948.613-90.705 4.361.514 4.263.005 98.509 540.965 531.493 9.472 - - - 546.166 541.894 4.272 (c ) Voce 30 e 50 del passivo di stato patrimoniale. I crediti verso la clientela si attestano ad Euro 4.847 milioni, in crescita di Euro 49 milioni rispetto al 30 giugno 2011. Le attività finanziarie detenute per la negoziazione si attestano ad Euro 148.329 milioni, in diminuzione di Euro 45 milioni rispetto al 30 giugno 2011. Le attività finanziarie disponibili per la vendita si attestano ad Euro 435.622 milioni, in crescita di Euro 257.432 milioni rispetto ai 178.190 milioni del 30 giugno 2011. I debiti verso la clientela si attestano ad Euro 2.503.606 milioni, in crescita di 189 milioni rispetto ai 2.314.392 milioni del 30 giugno 2012. I titoli in circolazione risultano pari ad Euro 1.858 milioni (+ 91 milioni rispetto al 30 giugno 2011). - 50 -

Il patrimonio netto contabile risulta pari ad Euro 546 milioni, in crescita di 4,3 milioni rispetto ai 541,9 milioni del 30 giugno 2011. RACCOLTA INDIRETTA (euro/1000) 30/06/2012 30/06/2011 TOTALE RACCOLTA INDIRETTA (*) 1.867 1.998 di cui Gestita 637 741 Assicurativa 135 149 Amministrata 1.095 1.108 La raccolta indiretta, al 30 giugno 2012, risulta pari ad Euro 1.867 milioni, in diminuzione di Euro 131 milioni rispetto al 30 giugno 2011, per effetto di riduzione della componente gestita (-104 milioni), assicurativa (-14 milioni) e amministrata (-13 milioni). La seguente tabella riporto gli indici di performance di Banca Popolare dell Alto Adige per i periodi infrannuali chiusi il 30 giugno 2012 ed il 30 giugno 2011: INDICE DI PERFORMANCE % 30/06/2012 30/06/2011 Variazione 30/06/2012 30/06/2011 ROE 5,09% 4,07% 0,99 % Margine di Interesse/Margine di Intermediazione 62,21% 59,99 % 2,31 % Margine di Intermediazione/Totale Attivo 1,73% 1,66 % 0,07 % Cost Income Ratio al lordo degli ammortamenti 62,58% 72,76% - 10,18 % Il rapporto Margine di Interesse/Margine di Intermediazione mostra un incremento nel confronto tra i due semestri, si passa, infatti, dal 4,07% del 30 giugno 2011 al 5,06% del 30 giugno 2012. Parimenti in crescita è il rapporto Margine di Intermediazione/Totale Attivo, che passa dal 59,99% del 30 giugno 2011 al 62,21% del 30 giugno 2012. Anche il rapporto cost/income risulta in miglioramento, passando dal 72,76% del 30 giugno 2011 al 62,58% del 30 giugno 2012. La seguente tabella riporta l utile per azione consolidato della Banca Popolare dell Alto Adige per i periodi infrannuali chiusi il 30 giugno 2012 ed il 30 giugno 2011: Anno 30/06/2012 30/06/2011 Utile per azione 0,40 0,32-51 -

La seguente tabella riporta gli indici medi di struttura della Banca Popolare dell Alto Adige per i periodi infrannuali chiusi il 30 giugno 2012 ed il 30 giugno 2011: Indici di struttura 30/06/2012 30/06/2011 Variazione 30/06/2012-31/12/2011 Numero medio di dipendenti Numero degli sportelli bancari 1092,67 1107,83-14,75 133 133 - Nel confronto tra il primo semestre 2011 ed il primo semestre 2012 non si evidenziano significativi scostamenti. Le seguenti tabelle riportano i principali dati del rendiconto finanziario della Banca Popolare dell Alto Adige per i periodi infrannuali chiusi il 30 giugno 2012 ed il 30 giugno 2011: RENDICONTO FINANZIARIO - SALDI (euro/1000) 30/06/2012 30/06/2011 Liquidità netta generata/assorbita dall attività operativa 8.765 6.398 Liquidità netta generata/assorbita dall attività di investimento Liquidità netta generata/assorbita dall attività di provvista 1.257-784 -9.018-11.741 Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 1.004-6.126 Il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nel periodo di riferimento della relazione semestrale ed in quello del corrispondete periodo dell anno precedente è stato predisposto seguendo il metodo diretto. I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall attività operativa, quelli generati dall attività di investimento e quelli prodotti dall attività di provvista. Nel prospetto i flussi finanziari generatisi nel corso del periodo sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno. Le seguenti tabelle riportano informazioni di sintesi sulle esposizioni per cassa verso la clientela di Banca Popolare dell Alto Adige al 30 giugno 2012. Valori (euro/1000) CREDITI VERSO LA CLIENTELA AL 30 GIUGNO 2012 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti al 30 giugno 2012 Esposizione lorda Incidenza Rettifiche di valore Esposizione netta Indice di copertura Indice di copertura del sistema bancario (*) Crediti deteriorati 380.760 7,64 % -117.085 263.675 30,75 % 39,2 % - 52 -

a) Sofferenze 234.501 4,70 % - 102.311 132.190 43,63 % 55,7 % b) Incagli 113.929 2,29 % - 13.696 100.234 12,02 % 21,3 % c) Esposizioni ristrutturate 4.870 0,10 % - 582 4.287 11,95 % 17,4 % d) Esposizioni scadute 27.460 0,55 % - 496 26.964 1,81 % 8,3 % Crediti in Bonis 4.605.651 92,36 % - 22.466 4.583.185 0,49 % 0,6 % TOTALE 4.986.411 100 % -139.551 4.846.860 2,80 % 4,9 % (*) Dato riferito al 31 dicembre 2011 tratto da Banca d Italia Relazione Annuale 2011 - Roma, 31 maggio 2012 CREDITI VERSO LA CLIENTELA AL 30 GIUGNO 2011 Valori (euro/1000) Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: valori lordi e netti al 30 giugno 2011 Esposizione lorda Incidenza Rettifiche di valore Esposizione netta Indice di copertura Indice di copertura del sistema bancario (*) Crediti deteriorati 354.290 7,54 % - 92.323 261.967 26,06 % 40,5 % a) Sofferenze 206.596 4,39 % - 78.983 127.613 38,23 % 58,0 % b) Incagli 96.234 2,05 % - 6.792 89.443 7,06 % 22,9 % c) Esposizioni ristrutturate 18.208 0,39 % - 5.699 12.509 31,30 % 13,9 % d) Esposizioni scadute 33.252 0,71 % - 849 32.402 2,56 % 7,8 % Crediti in Bonis 4.346.641 92,46 % - 19.994 4.326.647 0,46 % 0,6 % TOTALE 4.700.931 100 % - 112.317 4.588.613 2,39 % 4,6 % (*) Dato riferito al 31 dicembre 2010 tratto da Banca d Italia Relazione Annuale 2010 - Roma, 31 maggio 2011 L incidenza dei crediti deteriorati sul totale impieghi a clientela evidenzia una sostanziale invarianza, passando dal 7,54% del 30 giugno 2011 al 7,64% del 30 giugno 2012. Nel confronto tra il primo semestre del 2011 ed il primo semestre del 2012 si evidenzia un incremento degli indici di copertura dei crediti deterioarati. In particolare, l indice di copertura delle sofferenze passa dal 38,23% al 43,63%, la percentuale di copertura degli incagli passa dal 7,06% al 12,02%, la percentuale di copertura dei crediti in bonis passa dallo 0,46% allo 0,49%. - 53 -

Si riporta di seguito una rappresentazione dei principali indicatori di rischiosità creditizia relativi all Emittente, come risultanti dalla Relazione Semestrale al 30 giugno 2012 e dalla Relazione Semestrale al 30 giugno 2011. 30/06/2012 30/06/2011 Sofferenze lorde/impieghi lordi Sofferenze nette/impieghi netti Esposizioni deteriorate lorde/impieghi lordi Esposizioni deteriorate nette/impieghi netti 4,7 % 4,4 % 2,7 % 2,8 % 7,6 % 7,5 % 5,4 % 5,7 % Nel confronto tra il primo semestre del 2012 ed il corrispondente semestre dell esercizio precedente, le sofferenze rispetto al totale degli impieghi registrano un aumento nei valori lordi, che passano dal 4,4% al 4,7%, mentre resta sostanzialmente invariato il confronto tra i valori netti, passati dal 2,8% al 2,7%. Parimenti le esposizioni deteriorate lorde passano dal 7,5% del primo semestre 2011 al 7,6% del primo semestre 2012, mentre i corrispondenti valori netti passano dal 5,7% al 5,4%. La tabella che segue indica i dati del patrimonio di vigilanza e i coefficienti di solvibilità della Banca Popolare dell Alto Adige al 30 giugno 2012 ed al 30 giugno 2011: PATRIMONIO DI VIGILANZA (euro/1000) A. Patrimonio di base prima dell applicazione dei filtri prudenziali B. Filtri prudenziali del patrimonio base: B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C D) F. Patrimonio supplementare prima dell applicazione dei filtri prudenziali G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) 30/06/2012 30/06/2011 427.195 415.557-6.016-2.086 - - - 6.016-2.086 421.179 413.471 - - 421.179 413.471 75.140 74.863-460 - 207 - - - 54 -

G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F + G) I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H I) M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare N. Patrimonio di vigilanza (E + L M) O. Patrimonio di terzo livello (TIER 3) P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) COEFFICIENTI DI SOLVIBILITA Patrimonio di base / Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) Patrimonio di vigilanza incluso il Tier 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) - 460-207 74.680 74.656 - - 74.680 74.565 - - 495.859 488.127 - - 495.859 488.127 30/06/2012 30/06/2011 9,33% 9,41% 10,98% 11,11% Nel confronto tra il 30 giugno 2011 ed il 30 giugno 2012, si evidenzia un complessivo miglioramento del patrimonio di vigilanza, che pertanto consente di mantenere adeguati coefficienti di solvibilità. Il Tier 1 passa da 413,5 milioni a 421,2 milioni. Il Patrimonio di Vigilanza passa da 488,1 milioni a 495,9 milioni. Complessivamente il Tier 1 Ratio passa dal 9,41% del 30 giugno 2011 al 9,33% del 30 giugno 2012, mentre il Total Capital Ratio, nello stesso confronto, passa dall 11,11% al 10,98%. - 55 -

FATTORI DI RISCHIO CAPITOLO IV FATTORI DI RISCHIO Il presente Capitolo del Documento di Registrazione descrive gli specifici fattori di rischio relativi alla Banca Popolare dell Alto Adige ed al suo settore di attività, che dovranno essere tenuti in considerazione prima di qualsiasi decisione di investimento in strumenti finanziari emessi dall Emittente, nonché i fattori di rischio connessi all investimento nelle Azioni, descritte nella Sezione II ( Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari ) del presente Prospetto. I fattori di rischio descritti nel presente capitolo Fattori di Rischio devono essere letti congiuntamente alle informazioni contenute nel presente Documento di Registrazione e, con specifico riferimento ai Fattori di Rischio relativi alle Azioni, al Capitolo 4 della Nota Informativa sugli Strumenti Finanziari. Si precisa, inoltre, che tali fattori di rischio si riferiscono all intero Prospetto. I rinvii a Capitoli e Paragrafi si riferiscono ai Capitoli ed ai Paragrafi del presente Prospetto. 4.1 FATTORI DI RISCHIO RELATIVI ALL EMITTENTE 4.1.1 Rischi connessi con la crisi economico/finanziaria La capacità reddituale e la solvibilità dell Emittente sono influenzati dalla situazione economica generale e dalla dinamica dei mercati finanziari, ed, in particolare, dalla solidità e dalle prospettive di crescita dell economia del Paese in cui la Banca opera, inclusa la sua affidabilità creditizia. Assumono, altresì, rilievo, nell attuale contesto economico generale, la stabilità e la situazione complessiva dell Unione Europea, i costi di finanziamento dei singoli Paesi dell Area Euro ed il rischio che alcuni Paesi possano uscire da tale area o, in uno scenario estremo, che si pervenga ad uno scioglimento dell Unione Monetaria, con conseguenze in entrambi i casi allo stato imprevedibili. Al riguardo, assumono rilevanza significativa l andamento di fattori quali, le aspettative e la fiducia degli investitori, il livello e la volatilità dei tassi di interesse a breve e lungo termine, la liquidità dei mercati finanziari, la disponibilità e il costo del capitale, la sostenibilità del debito sovrano, i redditi delle famiglie e la spesa dei consumatori, i livelli di disoccupazione, l inflazione e i prezzi delle abitazioni. Tali fattori, in particolar modo in periodi di crisi economico/finanziaria, potrebbero condurre l Emittente a subire perdite, incrementi dei costi di finanziamento, riduzioni del valore delle attività detenute, con un potenziale impatto negativo sulla liquidità della Banca e sulla sua stessa solidità patrimoniale. Inoltre, la perdurante situazione di difficoltà e di rallentamento dell economia, i rilevanti interventi di salvataggio di istituzioni, finanziarie e non, da parte dei governi, nonché i pacchetti fiscali finalizzati al rilancio dell economia hanno portato ad un aumento, talora rilevante, del debito di diversi Paesi, inclusa l Italia, il cui rating è stato abbassato, nei mesi di settembre e ottobre 2011, da A+ ad A da parte di Standard & Poor s, da Aa2 ad A2 da parte di Moody s e da AA- ad A+ da parte di Fitch Ratings. Ulteriori fattori negativi sono rappresentati da una diminuzione della fiducia verso le istituzioni finanziarie, un aumento dei livelli di disoccupazione e una generale diminuzione della domanda di servizi finanziari. In data 13 gennaio 2012, Standard & Poor s ha provveduto a ridurre il rating di nove Paesi europei e in particolare di Spagna, Francia, Austria, Portogallo, Malta, Cipro, Slovenia, Slovacchia e Italia, la quale ha perso due notches passando da A a BBB+.

FATTORI DI RISCHIO Il rallentamento dell economia ha avuto, e potrebbe continuare ad avere, un effetto negativo sulle attività della Banca e sul costo del finanziamento nonché sul valore degli attivi, e potrebbe generare ulteriori costi derivanti da svalutazioni e perdite di valore di attivi. In particolare, il perdurare della situazione di recessione economica nazionale ed internazionale potrebbe avere riflessi negativi sulla capacità della clientela bancaria di onorare gli impegni assunti e determinare, conseguentemente, un peggioramento della qualità dell attivo dell Emittente. Tale situazione potrebbe determinare un incremento delle rettifiche come conseguenza dell aumento dei crediti non performing e del deterioramento delle condizioni economiche con effetti negativi sui risultati economici, finanziari e patrimoniali dell Emittente, illustrati nella Sezione Prima, Capitolo 3 del presente Prospetto, cui si rinvia. 4.1.2 Rischi connessi alla situazione patrimoniale dell Emittente La normativa di Vigilanza fissa regole in materia di adeguatezza patrimoniale delle Banche al fine di stabilire livelli prudenziali di capitale da detenere, qualificandone la qualità e valutando gli eventuali strumenti di mitigazione dei rischi. L Aumento di Capitale persegue anche l obiettivo di rafforzare e migliorare la dotazione patrimoniale della Banca e di garantire l allineamento ai più stringenti requisiti patrimoniali delle banche nell ambito dell attuazione di Basilea 3. Un livello di patrimonializzazione non adeguato, oltre ad avere impatti sui livelli di rating assegnati dalle Agenzie internazionali con conseguenze sul costo del funding, mina la solidità della Banca e, nei casi più estremi, potrebbe comportare la necessità di eventuali operazioni straordinarie con conseguenti effetti sulla situazione economica e finanziaria della Banca e sul relativo azionariato. Al 31 dicembre 2011 il patrimonio di vigilanza della Banca si attestava complessivamente, dopo il recepimento del risultato di esercizio, a 412 milioni di Euro di patrimonio di base (Tier 1) su un patrimonio complessivo di 486,8 milioni. Sulla base delle attività di rischio ponderate, complessivamente ammontanti a 4,5 miliardi di Euro, il Total Capital Ratio si attestava al 10,75% ed il Tier 1 Capital Ratio al 9,10%. Alla data del 30 giugno 2012 il Total Capital Ratio e il Tier 1 Capital Ratio sono pari rispettivamente a 10,98% e 9,33%. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo 3, Paragrafo 3.1 del presente Prospetto. 4.1.3 Rischio di credito L Emittente è esposto ai rischi tradizionali relativi all'attività creditizia. Pertanto, l'inadempimento da parte dei clienti ai contratti stipulati ed alle proprie obbligazioni, ovvero l'eventuale mancata o non corretta informazione da parte degli stessi in merito alla rispettiva posizione finanziaria e creditizia, potrebbero avere effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria dell Emittente. L investitore deve quindi considerare che un deterioramento di tale situazione riferibile all Emittente può incidere negativamente sul valore delle Azioni. Al 31 dicembre 2011 i crediti deteriorati netti sono pari a 255,6 milioni di Euro e rappresentano il 5,3% del totale degli impieghi netti. Alla medesima data l incidenza delle sofferenze sul totale degli impieghi netti si attestava al 2,7%, con un grado di copertura del 40,7 %, mentre gli incagli incidevano sugli impieghi netti per il 2,1 %. - 57 -

FATTORI DI RISCHIO Per maggiori informazioni sui coefficienti patrimoniali e gli indicatori di rischiosità creditizia si rinvia alla/e tabella/e di cui al Capitolo 3 - Informazioni finanziarie selezionate del presente Documento di Registrazione. 4.1.4 Rischio di concentrazione Strettamente connesso al rischio di credito, se non addirittura da considerare una sua componente, è il rischio di concentrazione che deriva da esposizioni verso controparti, gruppi di controparti connesse o del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o appartengono alla medesima area geografica. Più in generale, le controparti potrebbero non adempiere alle rispettive obbligazioni nei confronti dell Emittente a causa di fallimento, assenza di liquidità, malfunzionamento operativo o per altre ragioni. Il fallimento di un importante partecipante del mercato, o addirittura timori di un inadempimento da parte dello stesso, potrebbero causare ingenti problemi di liquidità, perdite o inadempimenti da parte di altri istituti, i quali a loro volta potrebbero influenzare negativamente l Emittente. L Emittente è inoltre soggetto al rischio, in certe circostanze, che alcuni dei suoi crediti nei confronti di parti terze non siano esigibili. Inoltre, una diminuzione del merito di credito dei terzi, ivi inclusi gli Stati Sovrani, di cui l Emittente detiene titoli od obbligazioni, potrebbe comportare perdite e/o influenzare negativamente la capacità dell Emittente di vincolare nuovamente o utilizzare in modo diverso tali titoli od obbligazioni a fini di liquidità. Una significativa diminuzione nel merito di credito delle controparti dell Emittente potrebbe pertanto avere un impatto negativo sui risultati dell Emittente stesso. Mentre in molti casi l Emittente può richiedere ulteriori garanzie a controparti che si trovino in difficoltà finanziarie, potrebbero sorgere delle contestazioni in merito all ammontare della garanzia che l Emittente ha diritto di ricevere e al valore delle attività oggetto di garanzia. Livelli di inadempimento, diminuzioni e contestazioni in relazione a controparti sulla valutazione della garanzia aumentano significativamente in periodi di tensioni e illiquidità di mercato. Qualora le politiche e le procedure interne di risk management della Banca volte all identificazione, monitoraggio e gestione dei rischi non dovessero rivelarsi adeguate, esponendo l Emittente a rischi non preventivati ovvero non quantificati correttamente, la Banca potrebbe subire perdite, anche rilevanti, con conseguenti effetti potenzialmente pregiudizievoli sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca stessa. 4.1.5 Rischio di mercato Si definisce rischio di mercato il rischio rinveniente dalla perdita di valore degli strumenti finanziari detenuti dall Emittente per effetto dei movimenti delle variabili di mercato (a titolo esemplificativo ma non esaustivo, tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio) che potrebbero generare un deterioramento della solidità patrimoniale dell Emittente. Tali fluttuazioni potrebbero essere generate da cambiamenti nell andamento generale dell economia, dalla propensione all investimento degli investitori, da politiche monetarie e fiscali, dalla liquidità dei mercati su scala globale, dalla disponibilità e costo dei capitali, da interventi delle agenzie di rating, da eventi politici a livello sia locale sia internazionale, oppure da conflitti bellici o atti terroristici. Anche un rilevante investimento in titoli emessi da Stati Sovrani può esporre la Banca a significative perdite di valore dell attivo patrimoniale, a causa di un contesto economico-finanziario fortemente caratterizzato dalla crisi del debito pubblico dei Paesi dell'area Euro. - 58 -

FATTORI DI RISCHIO Si segnala, a tal riguardo, che l Emittente è esposto a potenziali variazioni del valore degli strumenti finanziari emessi da Stati Sovrani verso i quali, al 31 dicembre 2011, è stata registrata un esposizione pari ad euro 98 milioni (di cui 92 milioni nei confronti dello Stato italiano). Per maggiori informazioni si veda il Capitolo 20 Paragrafo 20.1.2 Stato patrimoniale e conto economico del presente Documento di Registrazione. In conclusione, si segnala che il valore delle Azioni della Banca, ancorché non quotate su alcun mercato regolamentato, può essere significativamente influenzato dall andamento del mercato nell ambito del quale la Banca opera. 4.1.6 Rischi connessi all andamento dei tassi di interesse in relazione al portafoglio bancario Una riduzione dei tassi di interesse avrebbe un effetto negativo sullo spread tra tassi attivi e tassi passivi, con conseguente deterioramento del margine di interesse. In particolare, il continuato protrarsi di uno scenario con tassi di interesse particolarmente bassi, combinato con la situazione di incertezza che determina un peggioramento delle condizioni sui mercati della raccolta, potrebbe comportare effetti negativi sul margine di interesse nonché sul valore delle attività e delle passività detenute dalla Banca. Banca Popolare dell Alto Adige, infatti, è esposta alla variazioni della struttura per scadenza dei tassi di interesse Euro, sia in termini di potenziali effetti negativi sul margine di interesse a bilancio sia in termini di ipotizzabili variazione del valore di mercato teorico delle attività e passività del portafoglio bancario. I principali vettori di determinazione del rischio di tasso, in ottica di variazione del valore economico, sono rappresentati dai mutui e dalle emissioni obbligazionarie di raccolta a tasso fisso, nonché dalla configurazione di durata attribuibile alle poste prive di scadenza contrattuale. 4.1.7 Rischio operativo Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale e sistemi o causati da eventi esterni. L Emittente è esposto a molti tipi di rischio operativo, compresi il rischio di frode da parte di dipendenti e soggetti esterni, il rischio di operazioni non autorizzate eseguite da dipendenti e il rischio di errori operativi, compresi quelli risultanti da vizi o malfunzionamenti dei sistemi informatici o di telecomunicazione. Tali rischi comprendono anche quelli di natura legale, mentre ne sono esclusi il rischio strategico e quello reputazionale. I sistemi e le metodologie di gestione del rischio operativo sono progettati per garantire che tali rischi connessi alle proprie attività siano tenuti adeguatamente sotto controllo. Qualunque inconveniente o difetto di tali sistemi potrebbe incidere negativamente sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi dell Emittente. Al 31 dicembre 2011, l ammontare del patrimonio di vigilanza necessario alla copertura del rischio operativo si commisura in termini relativi al 5,50 % del patrimonio di vigilanza. Al 30 giugno 2012 l ammontare del patrimonio di vigilanza necessario alla copertura del rischio operativo si commisura in 5,40 % del patrimonio di vigilanza. - 59 -

FATTORI DI RISCHIO L aumento dell esposizione della Banca al rischio operativo potrebbe influire negativamente sulla situazione patrimoniale della stessa, determinando una conseguente diminuzione del valore delle Azioni. 4.1.8 Rischio di liquidità dell Emittente Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento quando essi giungono a scadenza. La liquidità dell Emittente potrebbe essere danneggiata dall incapacità di accedere ai mercati dei capitali attraverso emissioni di titoli di debito (garantiti o non), e dall incapacità di vendere determinate attività o riscattare i propri investimenti, da imprevisti flussi di cassa in uscita o dall obbligo di prestare maggiori garanzie. Questa situazione potrebbe insorgere a causa di circostanze indipendenti dal controllo dell Emittente e connesse all intero sistema bancario, di cui si darà conto nel successivo paragrafo 4.2.2 ( Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema ). La crisi di liquidità e la perdita di fiducia nelle istituzioni finanziarie può aumentare i costi di finanziamento dell Emittente e limitare il suo accesso ad alcune delle sue tradizionali fonti di liquidità. Nel corso degli ultimi anni il contesto internazionale è stato soggetto a ripetuti e prolungati periodi di elevata volatilità e straordinaria incertezza e instabilità sui mercati finanziari, causati inizialmente dal fallimento di alcune istituzioni finanziarie e successivamente dalla crisi del debito sovrano in alcuni Paesi. Tale stato di incertezza e volatilità ha contribuito ad alimentare, nel corso dei predetti periodi, una significativa difficoltà a reperire liquidità sul mercato istituzionale, contraendo notevolmente la possibilità di ricorso al credito da parte degli operatori. Le recenti tensioni sulla Grecia e sulla ristrutturazione del relativo debito hanno riacutizzato negli ultimi mesi tali incertezze. Anche in relazione al futuro non si possono escludere ulteriori significative tensioni nel reperimento della liquidità sul mercato. Anche per la Banca, dunque, il reperimento della liquidità necessaria per lo svolgimento della propria attività caratteristica riveste un ruolo fondamentale per il raggiungimento dei propri obiettivi strategici e, in caso di peggioramento delle condizioni di mercato o di inasprimento della sfiducia degli investitori nei mercati finanziari, ovvero di incremento delle speculazioni relative alla solvenza delle istituzioni finanziarie presenti sul mercato o del merito di credito di queste ultime o del relativo Paese di incorporazione, il predetto reperimento della liquidità potrebbe essere pregiudicato dall incapacità dell Emittente di avere accesso al mercato del debito o vendere i propri asset, con conseguente impatto negativo sul raggiungimento degli obiettivi della Banca stessa. 4.1.9 Rischio connesso al rating dell Emittente Il credit rating assegnato da agenzie di rating indipendenti, esprime il rischio che un emittente non sia in grado di adempiere, in tutto o in parte, alle proprie obbligazioni sorte a seguito dell emissione di strumenti di debito e di strumenti del mercato monetario. Tali valutazioni possono essere d ausilio agli investitori per analizzare i rischi collegati a strumenti finanziari. Più basso è il rating assegnato sulla rispettiva scala e più alto è il rischio, valutato dalla agenzia di rating, che le obbligazioni non saranno adempiute o che non saranno adempiute interamente e/o tempestivamente. - 60 -

FATTORI DI RISCHIO Un rating non rappresenta, tuttavia, una raccomandazione all acquisto, vendita o detenzione di qualsiasi obbligazione emessa e può essere sospeso, diminuito o ritirato in qualsiasi momento da parte dell agenzia di rating dalla quale è stato emesso. Le agenzie internazionali Moody s e Standard & Poor s hanno rilasciato i seguenti giudizi di rating relativi all Emittente: Agenzia di rating Debito a medio lungo termine Debito a breve termine BFSR Outlook Data ultimo aggiornamento Moody s Ba1 Not-prime D+ Negativo 14 maggio 2012 Standard Poor s & BBB- A3 - Negativo 3 agosto 2012 Per emettere il giudizio sulla qualità del debito di una società, le agenzie di rating analizzano le caratteristiche economico-finanziarie di una società, tra cui il bilancio in tutte le sue componenti, osservando parametri come la redditività dell'azienda, la sua capacità di produrre risorse e reddito, la remunerazione del capitale, i flussi di cassa, il livello patrimoniale e i rapporti fra i mezzi propri e il debito. Eventuali variazioni in tali parametri possono, in generale, determinare un impatto negativo (o positivo) sulla valutazione del merito di credito della Banca e quindi una diminuzione (o un innalzamento) del giudizio. Lo stesso downgrading/upgrading potrebbe essere, altresì, conseguenza di eventi non direttamente controllabili né attribuibili alla Banca, ma tali da poter influenzare sensibilmente la valutazione dei mercati in cui la Banca opera. Anche in tal caso il giudizio può essere diminuito o, nella peggiore delle ipotesi, sospeso o ritirato da parte dell agenzia di rating dalla quale è stato emesso. Il downgrading potrebbe avere ripercussioni negative sulle condizioni finanziarie ed economiche della Banca, influenzando anche il prezzo delle obbligazioni dalla stessa emesse. Per maggiori informazioni relative alle ragioni dell attribuzione dei giudizi di rating si veda la Sezione Prima, Capitolo 10 Paragrafo 10.6 - Rating attribuito all Emittente. 4.1.10 Rischio legato ad operazioni con parti correlate L Emittente nello svolgimento della propria attività intrattiene con parti correlate rapporti che rientrano nella normale attività aziendale e sono regolati a condizioni di mercato. Per quanto riguarda la disciplina delle operazioni compiute con parti correlate, l Emittente si è dotato di una procedura interna volta a garantire un effettiva trasparenza nel compimento di tali operazioni e il rispetto dei criteri di correttezza sostanziale e procedurale nell esame e nell approvazione delle medesime operazioni. Per ulteriori informazioni si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo 19 - Operazioni con parti correlate. - 61 -

FATTORI DI RISCHIO 4.1.11 Rischi connessi alle cause passive in corso Nel normale svolgimento della propria attività, l Emittente è parte in diversi procedimenti giudiziari civili e amministrativi ed è soggetto a reclami da parte della clientela. Al 31 dicembre 2011, circa un quarto delle cause passive in cui è parte la Banca riguardano la materia dell anatocismo, della normativa antiusura o della commissione di massimo scoperto. Seguono le cause per risarcimento danni, contratti bancari e titoli di investimento, che complessivamente corrispondono a poco meno della metà della cause passive. I restanti contenziosi riguardano contestazioni in materia di assegni/cambiali, condizioni, diritti immobiliari e garanzie bancarie. A presidio dei rischi sono stati effettuati accantonamenti in un apposito fondo rischi per un importo di Euro 1.685.000, ritenuto congruo a quello che risulta essere, allo stato, il rischio di causa. Nonostante gli accantonamenti siano stati effettuati sulla base dell applicazione dei principi contabili, un esito negativo oltre le attese dei suddetti procedimenti potrebbe non trovare copertura nel suddetto fondo, con conseguenti possibili effetti negativi sulla situazione economico patrimoniale e finanziaria dell Emittente. 4.2 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AL SETTORE IN CUI L EMITTENTE E IL GRUPPO OPERANO 4.2.1 Rischi connessi all evoluzione della regolamentazione del settore bancario e finanziario La Banca Popolare dell Alto Adige è soggetta ad un articolata regolamentazione ed alla vigilanza da parte della Banca d Italia e della Consob. In particolare, la Banca deve rispettare la normativa primaria e secondaria applicabile alle società emittenti strumenti finanziari diffusi tra il pubblico, alla normativa in materia di servizi bancari (finalizzata al mantenimento della stabilità e solidità delle banche nonché alla limitazione dell esposizione al rischio) e di servizi finanziari (che disciplina, tra l altro, l attività di vendita e collocamento degli strumenti finanziari e quelle di marketing), nonché alla disciplina regolamentare dei Paesi, anche diversi dall Italia, in cui opera. La vigilanza delle sopracitate autorità copre diversi ambiti di attività dell Emittente, e può avere tra l altro ad oggetto i livelli di liquidità e di adeguatezza patrimoniale, la prevenzione e il contrasto del riciclaggio di denaro, la tutela della privacy, la trasparenza e la correttezza nei rapporti con la clientela, obblighi di rendiconto e registrazione. Eventuali variazioni della normativa, o anche delle relative modalità di applicazione, nonché l eventualità che l Emittente non riesca ad assicurare il rispetto delle normative applicabili, potrebbero influenzare le attività, la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, nonché i prodotti e i servizi offerti dall Emittente. In particolare, a fronte della crisi che negli ultimi anni ha colpito i mercati finanziari, nell ultimo quadrimestre del 2010, il Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria ha approvato il sostanziale rafforzamento dei requisiti patrimoniali minimi e modifiche alla regolamentazione in materia di liquidità degli istituti bancari (Basilea 3), che sarà recepita a livello comunitario e, successivamente a livello nazionale, e che prevede un regime di graduale adattamento a nuovi requisiti prudenziali, - 62 -

FATTORI DI RISCHIO alcuni dei quali ancora in corso di definizione, la cui entrata in vigore decorrerà a partire dal 1 gennaio 2013. Sulla base delle nuove regole, inoltre, entro il 2019 le Banche dovranno detenere risorse patrimoniali non inferiori al 4,5% delle proprie attività ponderate per il rischio in termini di patrimonio di qualità primaria, denominato common equity, al 6% delle medesime attività come patrimonio di base (Tier 1) e dell 8% delle attività ponderate come patrimonio complessivo (Total Capital). Alle banche per non incorrere in misure restrittive (es. sulla distribuzione degli utili, sul pagamento di bonus) da parte della Vigilanza, è richiesto di dotarsi di risorse patrimoniali superiori ai livelli minimi (buffer) progressivamente dal 2016 fino al 2019, fino a raggiungere il 2,5% del Patrimonio di Vigilanza; tale livello, inoltre, potrebbe essere ulteriormente innalzato nei periodi di espansione economica (buffer anticiclici). Il rafforzamento dei requisiti patrimoniali, le restrizioni sulla liquidità, l incremento dei coefficienti applicabili alla Banca sulla base di leggi e/o regolamenti che saranno adottati in futuro, potrebbero avere effetti negativi sulle attività, sulla posizione finanziaria, sul cash flow e sui risultati operativi della Banca stessa, nonché sulla possibilità di distribuire dividendi agli azionisti. La Banca Popolare dell Alto Adige, sulla base del percorso di rafforzamento patrimoniale in atto da tempo, ha quantificato gli effetti della nuova regolamentazione rispetto ai livelli attuali. La nuova normativa di Basilea 3 impone un livello di Tier 1 all 8,5% dal 2019. La Banca registrava, alla data del 31 dicembre 2011, un livello di Tier 1 Ratio pari al 9,10%, pertanto già in linea con quanto richiesto da Basilea 3. Alla data del 30 giugno 2012, il Tier 1 Ratio è pari al 9,33 %, pertanto, ancora in linea con quanto richiesto da Basilea 3. 4.2.2 Rischi connessi alla riduzione del supporto alla liquidità del sistema La crisi dei mercati finanziari, che ha comportato la riduzione della liquidità a disposizione degli operatori e, più recentemente, la crescita delle tensioni legate al debito sovrano di alcuni Paesi, insieme all innalzamento dei requisiti patrimoniali previsti da Basilea 3, ha richiesto lo sviluppo di articolate iniziative a supporto del sistema creditizio che hanno visto direttamente coinvolti sia Stati (attraverso l intervento diretto nel capitale di alcune banche) sia Istituti Centrali (attraverso operazioni di rifinanziamento dietro presentazione di idonei titoli in garanzia). Il Consiglio direttivo della BCE ha dichiarato che continuerà a condurre le operazioni di rifinanziamento principali e quelle con scadenza pari al periodo di mantenimento della riserva obbligatoria mediante aste a tasso fisso con pieno accoglimento della domanda fino a quando sarà ritenuto necessario. Lo stesso ha, inoltre, stabilito che anche le operazioni a tre mesi saranno condotte con piena aggiudicazione delle richieste e con tasso pari a quello medio delle operazioni di rifinanziamento principali nell arco della durata dell operazione. L incapacità di reperire sul mercato liquidità tramite l accesso agli istituti centrali dietro presentazione di idonee garanzie ovvero la riduzione significativa o il venir meno del supporto alla liquidità del sistema da parte dei governi e delle autorità centrali potrebbero generare maggiori difficoltà nel reperimento della liquidità sul mercato e/o maggiori costi connessi al ricorso a tale liquidità, con possibili effetti negativi sull attività, sulla posizione finanziaria e sui risultati operativi della Banca. - 63 -

FATTORI DI RISCHIO A tal riguardo si segnala che, ai fini della gestione della liquidità, la Banca ricorre prevalentemente al sistema interbancario e ai finanziamenti BCE (questi ultimi rappresentano il 58,3 % dell indebitamento della Banca all ingrosso) per cui, ove la Banca Centrale decidesse di non replicare le misure di sostegno sopra brevemente descritte, la Banca potrebbe andare incontro a maggiori oneri nel reperimento della liquidità necessaria per lo svolgimento della propria attività, considerata la difficile situazione attuale della raccolta sui mercati. Si segnala, inoltre, che in data 6 settembre 2012 il Consiglio direttivo della BCE ha annunciato un piano anti-spread, ovvero un piano di acquisto di titoli di Stato senza limiti di ammontare (c.d. Outright Monetary Transaction OMT). Ai sensi di tale piano, la BCE può procedere ad acquistare titoli di Stato, tra 1 e 3 anni di scadenza, dei Paesi dell Area Euro che abbiano richiesto l intervento del fondo salvastati, ovvero del Meccanismo Europeo di Stabilità (European Stability Mechanism ESM), o del Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria (European Financial Stability Facility EFSF). Ove la Banca Centrale decidesse di non dare più corso ovvero di non rinnovare il piano anti spread, lo Stato Italiano potrebbe incorrere in difficoltà nel fare ricorso al mercato del debito e, di conseguenza, aumenterebbero anche i costi di funding per il settore bancario. Inoltre, nella medesima riunione la BCE ha deciso che i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,75%, all 1,50% e allo 0,00%. 4.2.3 Rischi connessi alla concorrenza nel settore bancario, finanziario e assicurativo L Emittente è soggetto ai rischi derivanti dalla concorrenza propria dei rispettivi settori di attività, in tutti i territori in cui opera, ovvero il Trentino Alto Adige e le regioni limitrofe. Nell ultimo decennio il sistema bancario nazionale è stato interessato da numerose operazioni di fusione e acquisizione che ne hanno aumentato il grado di concentrazione riducendo il numero degli operatori. L espansione di intermediari di piccola dimensione al di fuori delle tradizionali aree geografiche di riferimento, ha viceversa, ridotto la concentrazione sui mercati locali. Il quadro è stato poi reso più complesso dall ingresso sul mercato di operatori stranieri altamente competitivi anche per effetto di strutture di costo della filiera produttiva più leggere e flessibili. La fase di consolidamento del mercato in atto è connotata certamente da una elevata competitività, resa ancor più robusta dal recepimento delle direttive comunitarie tese a liberalizzare il settore bancario dell Unione Europea, dalla deregolamentazione del settore bancario, che ha incentivato la concorrenza nel comparto tradizionale, dalla maggiore concorrenza sul mercato del risparmio gestito e nei servizi di investment banking, settori, questi, che generano quei ricavi commissionali che costituiscono una componente sempre più significativa del margine di intermediazione in un contesto caratterizzato dalla difficile sostenibilità del margine di interesse. L evoluzione del quadro normativo europeo e l adeguamento degli ordinamenti nazionali in tema di servizi di pagamento, inoltre, hanno profondamente modificato la struttura del mercato dei pagamenti al dettaglio, mirando ad accrescere la trasparenza e la concorrenza ed a rafforzare la fiducia dei consumatori negli strumenti elettronici. - 64 -

FATTORI DI RISCHIO La capacità dell industria italiana di competere nel mercato europeo, anche avvalendosi delle possibilità offerte dal nuovo quadro regolamentare, dipende in gran parte dalle scelte strategiche dei gruppi bancari italiani, che svolgono un ruolo preponderante negli assetti proprietari delle società di gestione e nella distribuzione dei loro prodotti e servizi, tra cui quelli concepiti per una clientela evoluta aventi una forte componente di innovazione tecnologica quali l internet banking e il phone banking, la cui commercializzazione è sempre più diffusa. In conseguenza al contesto descritto e alla sua probabile futura evoluzione, la Banca potrebbe non riuscire a mantenere o ad aumentare l attuale livello di presenza nei mercati e di redditività conseguita sino alla data del presente prospetto. 4.2.4 Rischi legati all andamento dell economia regionale L attività della Banca è caratterizzata da un forte radicamento nella regione Trentino Alto Adige, coerentemente con la genesi storica della Banca stessa, nata dalla fusione di banche presenti sul medesimo territorio. In particolare, alla data del 31 dicembre 2010 la Banca detiene, nella sola provincia di Bolzano, il 15,5% dei mezzi amministrati totali, a fronte di una copertura della rete di sportelli (quota di sportelli) dell 11,5%. In provincia di Belluno, la quota di mercato calcolata è del 7,5% (quota sportelli 7,0%), mentre in provincia di Trento la quota dei mezzi amministrati raggiunge il 2,2% (quota di sportelli 2,7%). La concentrazione territoriale dell attività espone la Banca a rischi legati alle condizioni sociali ed economiche della regione Trentino Alto Adige, facendo sì che l evoluzione dell economia regionale si rifletta inevitabilmente sull andamento delle principali grandezze economico patrimoniali della Banca stessa. Data la complessità del quadro macroeconomico e finanziario non si può escludere che fatti imprevedibili a livello internazionale e/o nazionale possano ripercuotersi a livello locale, con conseguenti possibili effetti sulla situazione economica, patrimoniale e/o finanziaria della Banca. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione Prima, Capitolo 6, Paragrafo 6.2 - Principali mercati. 4.3 FATTORI DI RISCHIO CONNESSI AGLI STRUMENTI FINANZIARI OFFERTI 4.3.1 Rischio connesso all investimento in titoli non quotati Gli strumenti finanziari oggetto delle Offerte sono azioni ordinarie emesse da Banca Popolare dell Alto Adige, hanno godimento dal 1 gennaio 2012 e hanno pertanto le medesime caratteristiche delle azioni in circolazione alla Data del Prospetto. Alla Data del Prospetto le azioni ordinarie della Banca non sono quotate in alcun mercato regolamentato italiano o estero, né l Emittente intende o prevede di richiedere l ammissione alla negoziazione ad alcuno di tali mercati. La sottoscrizione delle azioni dell Emittente implica l assunzione tipica dei rischi finanziari connessi ad un investimento in azioni non negoziate su un mercato regolamentato. In particolare: - 65 -

FATTORI DI RISCHIO - il valore economico delle azioni potrebbe variare significativamente a fronte di sostanziali cambiamenti nella valutazione del patrimonio e/o delle prospettive di utili futuri della Banca essendo strumenti finanziari rappresentativi del capitale sociale del medesimo; - la circostanza che, per le azioni oggetto delle presenti Offerte, al momento non sia previsto l accesso ad un mercato di scambi regolamentato, comporta il rischio, nonostante le stesse siano negoziabili sulla piattaforma gestita i ICBP, di una maggiore difficoltà in caso di disinvestimento delle azioni. Si veda al successivo paragrafo Rischio di liquidità connesso alle Azioni e sospensione del mercato interno. 4.3.2 Rischio di liquidità connesso alle Azioni e sospensione della piattaforma ICPBI Le Azioni sono negoziabili, da parte dei relativi Portatori, sulla piattaforma gestita dall Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane S.p.A., ovvero in forma abbreviata ICBPI. La Banca svolge, a valere su tale piattaforma, esclusivamente servizio di ricezione e trasmissione di ordini. Ciononostante, le contrattazioni relative alle Azioni potrebbero comunque risultare difficoltose poiché le proposte di vendita potrebbero non trovare nell immediato controparti disponibili all acquisto. Inoltre, non si può escludere che in futuro tale piattaforma possa venir meno con conseguente ulteriore impatto sulla liquidità del titolo. 4.3.3 Rischi connessi a eventuali effetti diluitivi Le Azioni sono preliminarmente offerte in opzione a tutti gli azionisti dell Emittente nell ambito dell Offerta in Opzione e, pertanto, non vi sono effetti diluitivi derivanti dall Aumento di Capitale in termini di quota percentuale di partecipazione sul capitale sociale fully diluted (calcolato ipotizzando l integrale sottoscrizione dell Aumento di Capitale) nei confronti degli azionisti dell Emittente che decideranno di sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza. Gli azionisti dell Emittente che invece decidano di non sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza potrebbero vedere diluita la propria partecipazione sul capitale effettivamente emesso di una percentuale massima pari al 9,09% circa. Gli azionisti dell Emittente che decidano di non sottoscrivere l Offerta in Opzione per la parte di loro competenza, pur essendo le Azioni emesse a sconto, ovvero ad un Prezzo di Offerta inferiore rispetto a quello fissato dall assemblea ordinaria dei Soci del 12 aprile 2012, pari ad Euro 18,50, non subiranno una diluizione contabile, in quanto le stesse Azioni saranno offerte ad un Prezzo di Offerta comunque superiore al valore contabile delle stesse al 31 dicembre 2011, pari ad Euro 15,63. 4.3.4 Rischi connessi alla parziale esecuzione dell Aumento di Capitale Ad esito delle Offerte, le sottoscrizioni potrebbero essere inferiori rispetto al numero di Azioni di nuova emissione, rinvenenti dall Aumento di Capitale. In tal caso, trattandosi di un Aumento di Capitale in misura scindibile, si darà comunque corso al medesimo limitatamente alle Azioni effettivamente sottoscritte. In ogni caso, non esiste un consorzio di garanzia relativamente alla quota dell'aumento di Capitale rimasta non sottoscritta ad esito dell Offerta in Opzione e dell offerta a terzi. - 66 -

FATTORI DI RISCHIO Pertanto, al termine della complessiva operazione, potrebbero risultare Azioni non sottoscritte, talché l Aumento di Capitale potrebbe chiudersi per un ammontare inferiore a quanto previsto. L Emittente ritiene che tale circostanza - ove assumesse una significativa rilevanza - potrebbe pregiudicare gli obiettivi di rafforzamento patrimoniale della Banca. 4.3.5 Rischi connessi alla negoziazione dei diritti di opzione Gli Azionisti che non intendono esercitare i diritti di opzione potranno negoziare tali diritti nell ambito della piattaforma ICBPI. Tuttavia, i soci potrebbero avere difficoltà nel negoziare i diritti di opzione, qualora non li esercitassero in tutto o in parte, in quanto le richieste di vendita potrebbero non trovare adeguate contropartite. Per ulteriori informazioni circa la negoziazione dei diritti di opzione, si rinvia alla Sezione II, Capitolo 5, Paragrafo 5.1.10 del presente Prospetto Informativo. 4.3.6 Rischi connessi a conflitti di interesse dell Emittente Si segnala che le Azioni sono offerte direttamente dall Emittente, che in relazione all Offerta al Pubblico riveste anche il ruolo di collocatore. Banca Popolare dell Alto Adige è, dunque, Emittente, offerente e responsabile del collocamento dell Offerta. Esiste, pertanto, sotto tale profilo, un potenziale conflitto di interesse su cui si richiama l attenzione degli investitori. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione II, Capitolo 5, Paragrafo 5.4.1. 4.3.7 Rischi connessi alle caratteristiche delle Azioni Lo stato giuridico della banche popolari cooperative, quale la Banca Popolare dell Alto Adige, regolato dalla legge bancaria e dallo Statuto, non costituisce un vero e proprio fattore di rischio, ma stabilisce significative differenze rispetto alle società non quotate non cooperative ed è quindi meritevole di evidenza. Nello specifico, in virtù di quanto previsto dall art. 30 del TUB, nessuno può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50 per cento del capitale sociale, ad eccezione degli organismi di investimento collettivo del risparmio i cui regolamenti determinano il limite di competenza; inoltre, ogni socio può esprimere in assemblea un solo voto, indipendentemente dall entità del possesso; l ammissione nella compagine sociale consegue, a fronte di specifica richiesta del richiedente, al gradimento del Consiglio di Amministrazione della Banca. Per maggiori informazioni, si rinvia al Paragrafo 18.1 del presente Documento di Registrazione. 4.3.8 Esclusione dei mercati nei quali non è consentita l offerta L Offerta è promossa esclusivamente sul mercato italiano sulla base del Prospetto. Essa, quindi, non è né sarà estesa agli investitori residenti negli Stati Uniti d America, in Canada, in Giappone ed in Australia, nonché in qualsiasi altro Paese nel quale tale diffusione non sia consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle competenti autorità (i Paesi Esclusi ), con alcun mezzo, non utilizzando quindi né i servizi postali, né alcun altro strumento di comunicazione o di commercio interno o internazionale (ivi inclusi, a titolo esemplificativo, la rete postale, il fax, il telex, la posta elettronica, il telefono ed internet) dei Paesi Esclusi, né attraverso alcuno dei mercati regolamentati nazionali dei Paesi Esclusi, né in alcun altro modo. - 67 -

FATTORI DI RISCHIO Ogni adesione alla presente Offerta posta in essere, direttamente o indirettamente, in violazione delle limitazioni di cui sopra sarà considerata non valida. I soggetti non residenti in Italia, quindi, potrebbero non poter esercitare e/o vendere i diritti di opzione loro spettanti (e/o, comunque, non poter sottoscrivere le Azioni) ai sensi della normativa straniera a loro eventualmente applicabile. Tali soggetti, pertanto, dovrebbero avvalersi di specifici pareri legali in materia prima di intraprendere qualsiasi azione. L Emittente si riserva il diritto di non consentire a tali soggetti l esercizio e/o la vendita dei suddetti diritti di opzione (e/o, comunque, la sottoscrizione delle Azioni), qualora dovesse riscontrare che ciò viola leggi e/o regolamenti applicabili in altri paesi. Per maggiori informazioni si rinvia alla Sezione II, Capitolo 5, Paragrafo 5.2.1 Destinatari e mercati delle Offerte. - 68 -

CAPITOLO V - INFORMAZIONI SULL EMITTENTE 5.1 STORIA ED EVOLUZIONE DELL EMITTENTE La Banca Popolare dell Alto Adige è nata dall unione di tre banche popolari altoatesine. Tali banche risalgono alle Casse di Risparmio e Prestiti istituite verso la fine dell Ottocento a Bolzano, Bressanone e Merano. In particolare, la Banca Popolare di Merano (Volksbank Meran) è stata costituita il 10 gennaio 1886 sotto la denominazione Gewerbliche Spar- und Vorschusskasse zu Meran Reg. Gen.m.b.H. (Istituto di Risparmio e Prestito per il Commercio e l industria Consorzio registrato a garanzia limitata) in base alla Legge austriaca sulle cooperative del 9 aprile 1873, n. 70. L ultima denominazione Banca Popolare di Merano ( Volksbank Meran ) è stata adottata in data 24 aprile 1971. La Banca Popolare di Bressanone (Volksbank Brixen) è stata costituita il 26 dicembre 1889 sotto la denominazione Spar-und Darlehenskassenverein für die Pfarrgemeinde Brixen (Cassa Rurale di Risparmio e Prestiti per la Parrocchia di Bressanone) in base alla legge austriaca sulle cooperative del 9 aprile 1873, n. 70. In data 7 luglio 1936 essa assunse la denominazione di Credito Consorziale di Bressanone, consorzio registrato a garanzia illimitata e venne trasformata in società cooperativa a responsabilità limitata il 17 novembre 1943. L ultima denominazione Banca Popolare di Bressanone è stata adottata il 29 aprile 1969, la corrispondente denominazione in lingua tedesca Volksbank Brixen risale al 27 aprile 1976. Da ultimo, la Banca Popolare di Bolzano (Volksbank Bozen) è stata costituita il 9 luglio 1902 sotto la denominazione Spar-und Vorschusskasse für Handel und Gewerbe (Consorzio Risparmio e Prestiti per Commercio ed Industria) in base alla legge austriaca sulle cooperative del 9 aprile 1873 n. 70. L ultima denominazione Banca Popolare di Bolzano è stata adottata in data 23 aprile 1969, la corrispondente denominazione in lingua tedesca Volksbank Bozen risale al 27 aprile 1972. Il 1 agosto 1992 è stato concluso l atto di fusione tra le banche popolari di Bressanone e Bolzano, che ha dato vita alla Banca Popolare dell Alto Adige, la cui compagine societaria viene successivamente integrata, nel luglio del 1995, attraverso l incorporazione della Banca Popolare di Merano. Banca Popolare dell Alto Adige, è oggi la banca cooperativa di riferimento della provincia autonoma di Bolzano e vanta un ambizioso progetto di crescita nelle limitrofe province di Trento, Belluno, Treviso, Pordenone e Venezia, e, al 30 giugno 2012, conta 1.088 dipendenti. 5.1.1 Denominazione legale e commerciale dell Emittente La denominazione legale dell Emittente è Banca Popolare dell Alto Adige Società Cooperativa per Azioni. 5.1.2 Luogo e numero di registrazione dell Emittente La Banca Popolare dell Alto Adige è iscritta al Registro delle Imprese di Bolzano al numero 00129730214, è iscritta all Albo delle banche tenuto dalla Banca d Italia di cui all art. 13 del TUB con numero di matricola 3630.1.0 e codice meccanografico 5856.0.

5.1.3 Data di costituzione e durata dell Emittente L Emittente è una società cooperativa per azioni riveniente dalla fusione tra le banche popolari di Bressanone e di Bolzano, con atto del 30 luglio 1992, rogitato dal Notaio Dott. Giancarlo Giatti ed iscritto al repertorio con n. 182.273. La durata dell Emittente è fissata, ai sensi dell art. 4 dello Statuto, sino al 31 dicembre 2100 con facoltà di proroga. 5.1.4 Domicilio e forma giuridica, legislazione in basa alla quale opera l Emittente, Paese di costituzione sede sociale Banca Popolare dell Alto Adige è una società cooperativa per azioni costituita in conformità al diritto italiano, con sede legale in via Siemens 18, 39100 Bolzano, numero telefonico +39 0471 996.145. Banca Popolare dell Alto Adige opera in base alla legislazione italiana. 5.1.5 Storia e fatti importanti nell evoluzione dell attività dell Emittente (a) La Banca Popolare dell Alto Adige è una banca regionale retail/small business, che offre servizi personalizzati, prevalentemente, per le famiglie e per le piccole-medie imprese. La Banca è storicamente radicata, mediante le proprie filiali, nella provincia di Bolzano; successivamente, a partire dal 2000, è stato dato inizio ad un processo di espansione della zona di operatività nelle province di Belluno e Trento e, ultimamente, nelle province di Pordenone, Treviso e Venezia. La Banca è stata costituita in data 30 luglio 1992 a seguito della fusione tra la Banca Popolare di Bressanone S.C.r.l. (già Cassa rurale di risparmio e prestiti per la parrocchia di Bressanone, costituita a Bressanone nel 1889) e la Banca Popolare di Bolzano S.C.r.l. (già Consorzio Risparmio e Prestiti per il Commercio e l Industria, costituito a Bolzano nel 1902), conclusa con atto rogitato dal Notaio Dott. Giancarlo Giatti del Collegio Notarile di Bolzano. In data 2 febbraio 1994 è stato costituito il Gruppo bancario Banca Popolare dell Alto Adige mediante l iscrizione nell Albo dei gruppi bancari tenuto da Banca d Italia. Tale scelta si è resa necessaria poiché l attività della controllata Berger, che possedeva e gestiva immobili strumentali per il conseguimento dell oggetto sociale della Banca, aveva assunto all epoca, secondo quanto stabilito da Banca d Italia, dei volumi di rilevanza determinante. Il processo di espansione è proseguito mediante l incorporazione della Banca Popolare di Merano S.C.r.l. avvenuta in data 21 luglio 1995 con atto di fusione a rogito del Notaio dott. Giancarlo Giatti. La Banca Popolare di Merano S.C.r.l., costituita a Merano il 10 gennaio 1886, rappresentava la prima cooperativa di credito dell Alto Adige. Avendo, pertanto, in considerazione il proprio processo evolutivo, la Banca può definirsi espressione dei tre istituti di credito popolare originari dell Alto Adige, i quali a loro volta rappresentavano la prosecuzione delle cooperative di risparmio e prestito istituite nel tardo Ottocento nella provincia autonoma di Bolzano. (b) Il mercato di riferimento della Banca è storicamente costituito dalla provincia di Bolzano, dove la Banca è tra i maggiori operatori bancari di riferimento. Alla data del 31 dicembre 2011, Banca Popolare dell Alto Adige conta 133 filiali. Il progetto di espansione nelle province limitrofe a quella di Bolzano è stato avviato alla fine degli anni 90. Allo sviluppo della rete commerciale nel Cadore e nell Ampezzano, e successivamente - 70 -

nell intera provincia di Belluno segue, a partire dal 2001, il processo di estensione nel Trentino per rafforzare la Banca nel più ampio contesto regionale. Nel 2006 la Banca apre poi filiali nel trevigiano e in provincia di Pordenone. Da ultimo, nel dicembre 2007, la Banca Popolare dell Alto Adige ha affermato la sua presenza anche nella provincia di Venezia. Tale ampliamento è, in particolare, conseguenza di un progetto di crescita che tiene conto delle condizioni favorevoli venutesi a creare nei mercati di potenziale interesse della Banca. Alla tradizionale modalità di apertura di nuove filiali si è aggiunta, in data 7 dicembre 2007, l acquisizione di sportelli già avviati, acquistati dal Gruppo Bancario facente capo ad Intesa Sanpaolo S.p.A.. Esercizio 2009 Fusione per incorporazione della controllata Berger S.p.A. nella controllante Banca Popolare dell Alto Adige Una volta constatato l annullamento dei presupposti di business della Società Berger S.p.A. con l entrata in vigore della legge finanziaria 2008 (L. 24 dicembre 2007, n. 244) e della manovra estiva (L. 4 agosto 2008, n. 138), nella seduta del 23 ottobre 2008, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha avviato il progetto di fusione per incorporazione. All incorporazione della Berger S.p.A. nella Banca Popolare dell Alto Adige ha fatto seguito, altresì, lo scioglimento del Gruppo bancario Banca Popolare dell Alto Adige, essendo l incorporanda l unica partecipazione della Banca soggetta alla disciplina dei Gruppi bancari. Ottenuta l autorizzazione da Banca d Italia nel febbraio 2009, la fusione è stata perfezionata nel giugno 2009 con la firma dell atto di fusione e con la registrazione dell atto di cancellazione della Berger S.p.A. dal Registro delle Imprese in data 10 giugno 2009. Con effetto della stessa data è stato cancellato il Gruppo Bancario Banca Popolare dell Alto Adige dall elenco dei Gruppi bancari. Ispezione Banca d Italia A partire del 12 gennaio 2009, Banca d Italia ha avviato una verifica in ordine all affidabilità delle strutture organizzative e di controllo con particolare riferimento alla conformità rispetto alla normativa di antiriciclaggio presso la Banca. L ispezione si è conclusa in data 27 marzo 2009, e, in data 15 giugno 2009, la Banca d Italia ha notificato il rapporto ispettivo contenente considerazioni dettagliate sui rilievi formulati. Con riferimento ad alcuni dei rilievi e delle constatazioni contenuti nel citato rapporto ispettivo, la Banca d Italia ha avviato, ai sensi degli artt. 7 e 8 della legge 7 agosto 1990, n. 241, un procedimento sanzionatorio a carico degli Amministratori, dei Sindaci e del Direttore Generale. Il provvedimento sanzionatorio ha stabilito l applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie a carico dei membri pro tempore in carica degli organi sociali sopra menzionati per un totale di Euro 144.000 (pari ad Euro 9.000 ciascuna). Per maggiori informazioni si veda il Capitolo 14 - Paragrafo 14.1.2 Sanzioni amministrative a carico degli esponenti aziendali del presente Documento di Registrazione. Esercizio 2010 Partecipazioni in società controllate e sottoposte ad influenza notevole A partire dal 10 giugno 2009, nel portafoglio delle partecipazioni della Banca, rimanevano due società: - 71 -

- Voba Invest S.r.l. (iscritta in bilancio 2009 per un valore di 3,533 milioni di Euro), interamente controllata; - la collegata Casa di cura Villa S. Anna (iscritta in bilancio per un valore di 516 mila Euro), di cui la Banca detiene una partecipazione pari al 35% del capitale sociale. Nel mese di aprile 2010 la Banca ha costituito la società Voba Invest Equity S.p.A., da essa interamente controllata, per lo svolgimento dell attività di investimento in partecipazioni, attribuendo alla partecipazione un valore pari ad 1 milione di Euro. Successivamente (nel mese di giugno 2010) tale valore è stato incrementato a 2,5 milioni di Euro a seguito dell aumento di capitale della stessa, mentre il capitale sociale e il valore della partecipazione in Voba Invest S.r.l. è stato ridotto a 2,033 milioni di Euro (l aumento di capitale di Voba Invest Equity S.p.A. si è reso necessario al fine di permettere alla stessa lo svolgimento dell attività di rilascio di garanzie in conformità ai requisiti normativi di settore e la riduzione di capitale di Voba Invest S.r.l. è stata ritenuta opportuna in relazione a quanto previsto nei piani strategici). Nel mese di dicembre 2010, a seguito della decisione da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca di internalizzare l attività di assunzione di partecipazioni, anche alla luce dei recenti mutamenti normativi in tema di società finanziarie, la partecipazione in Voba Invest Equity S.p.A. è stata posta in liquidazione con realizzazione di una perdita pari a circa 53.000 Euro. Per quanto riguarda la partecipazione in Voba Invest S.r.l., nel corso della redazione del bilancio al 31 dicembre 2010 di tale controllata, gli amministratori della stessa hanno constatato riduzioni di valore di alcune attività, legate ai risultati di alcuni progetti di sviluppo nel settore immobiliare, che hanno comportato la contabilizzazione di una perdita complessiva di 4,4 milioni di Euro, con conseguente diminuzione del patrimonio netto di Voba Invest S.r.l. a -1,6 milioni di Euro. Di conseguenza, la Banca ha condotto un Impairment Test sulla valorizzazione delle partecipazioni che, per quanto riguarda Voba Invest S.r.l., ha determinato la svalutazione integrale di tale partecipazione (2,033 milioni di Euro) e ha comportato l accantonamento di ulteriori 1,6 milioni di Euro al fondo rischi ed oneri in considerazione del patrimonio netto negativo della controllata. Il Consiglio di Amministrazione non ha ritenuto procedere alla ricapitalizzazione di Voba Invest S.r.l.; invece, con delibera del 27 maggio 2011 (iscritta nel Registro delle Imprese in data 15 giugno 2011), il Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare dell Alto Adige ha deliberato la messa in liquidazione della Voba Invest S.r.l.. Esercizio 2011 Titoli garantiti dallo Stato L art. 8 del Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 prevede la facoltà, fino al 30 giugno 2012, di richiedere il rilascio di una garanzia dello Stato per le passività di nuova emissione (normalmente strumenti obbligazionari) a favore delle banche operanti sul territorio della Repubblica. In data 18 gennaio 2012 la Banca Popolare dell Alto Adige ha richiesto, ai sensi dell art. 8 del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, la concessione della garanzia dello Stato sulle proprie passività, alle condizioni e termini previsti dal citato decreto. In data 27 gennaio 2012 il Ministero dell Economia e delle Finanze ha autorizzato il rilascio della suddetta garanzia, incondizionata, irrevocabile ed a prima richiesta su alcune passività finanziarie di Banca Popolare dell Alto Adige. - 72 -

Gli strumenti così garantiti, qualora possiedano anche gli altri requisiti previsti dalla normativa, potranno essere utilizzati come collaterale per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Verifica Fiscale Nel periodo compreso tra fine marzo e metà giugno 2010, l Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Bolzano ha effettuato una verifica fiscale relativa all esercizio 2007 nei confronti della Banca. Nel mese di luglio è stato emesso l avviso di accertamento da parte dell Agenzia delle Entrate conclusosi, poi, con un processo verbale di constatazione, cui la Banca ha ritenuto di aderire. Al termine del 2010 la posizione fiscale della Banca è la seguente: per quanto riguarda l I.V.A. e tutte le imposte dirette ed indirette non vi sono in corso né accertamenti né contenzioso passivi rilevanti. Esercizio 2012 Operazione di cartolarizzazione VOBA Finance 4 S.r.l. Nel mese di gennaio 2012 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la realizzazione di una operazione di cartolarizzazione di un portafoglio di finanziamenti composto da mutui ipotecari e chirografari a piccole e medie imprese. Come le precedenti operazioni di cartolarizzazione VOBA Finance S.r.l., VOBA Finance 2 S.r.l. e VOBA 3 S.r.l, essa è posta in essere allo scopo di ottenere strumenti ammissibili per le operazioni di rifinanziamento presso la BCE a sostegno delle esigenze di liquidità. Deleghe ex artt. 2420-ter e 2443 Codice Civile attribuite al Consiglio di Amministrazione In data 17 aprile 2012 l Assemblea straordinaria della Banca ha conferito al Consiglio di Amministrazione della stessa una delega ai sensi degli artt. 2420-ter e 2443 e 2524 del Codice Civile ad aumentare il capitale sociale nonché ad emettere obbligazioni. Evoluzione della struttura della Banca dal 1992 ad oggi Sono indicati, qui di seguito, alcuni indici esemplificativi dell evoluzione di Banca Popolare dell Alto Adige: Fine anno di riferimento Soci Proprietá Azionisti Raccolta diretta ( /1000) No. Sportelli 1992 5.967 582.795 47 1995 7.319 1.202.711 67 2000 14.129 21 1.765.099 74 2001 14.953 23 2.004.419 80 2002 15.436 40 2.325.760 83 Note costituzione BPAA per fusione tra Banca Popolare di Bolzano e Banca Popolare di Bressanone. incorporazione di Banca Popolare di Merano. inizia il consolidamento nel Bellunese (+10 filiali entro il 2005). prende avvio il progetto Trento (+17 filiali entro il 2006). - 73 -

2003 15.499 504 2.473.628 87 2004 15.372 1.063 2.701.629 94 2005 15.220 1.621 2.967.687 98 2006 14.930 2.120 3.589.605 102 apre la 1 filiale nel Trevigiano. apre la 1 filiale in provincia di Pordenone; 2007 14.627 2.573 3.749.106 112 prende avvio il progetto Venezia con l acquisto di 6 filiali. 2008 14.357 3.663 4.001.368 123 apertura di 11 nuove filiali 2009 14.194 4.202 4.221.920 133 inizia la fase di consolidamento 2010 16.263 3.595 4.172.354 133 fase di consolidamento 2011 19.638 2.627 4.263.005 133 5.2 PRINCIPALI INVESTIMENTI 5.2.1 Investimenti effettuati nel corso dell ultimo triennio Non risultano investimenti di rilievo, in attività materiali e partecipazioni, dell ultimo triennio. effettuati nel corso 5.2.2 Investimenti in corso di realizzazione Non risultano investimenti di rilievo in corso di realizzazione. 5.2.3 Investimenti futuri Alla Data del Prospetto non sono previsti investimenti futuri significativi. - 74 -

6.1 PRINCIPALI ATTIVITÀ CAPITOLO VI PANORAMICA DELLE ATTIVITÀ 6.1.1. Descrizione delle principali attività e categorie di prodotti e servizi dell Emittente Banca Popolare dell Alto Adige ha per oggetto la raccolta del risparmio e l esercizio del credito nelle sue varie forme, tanto nei confronti dei propri soci quanto dei non soci, ispirandosi ai principi della mutualità e a quelli del credito popolare. La Banca può compiere tutte le operazioni e i servizi bancari, finanziari e di intermediazione mobiliare, ivi comprese le attività ammesse al beneficio del mutuo riconoscimento, nonché eseguire ogni altra operazione strumentale o comunque connessa al raggiungimento dello scopo sociale. Le principali aree di attività della Banca sono: - intermediazione creditizia; - intermediazione finanziaria; - altri servizi. Il cliente target di riferimento per la Banca sono le famiglie e le piccole medie imprese, nonché i giovani, ai quali è dedicata la linea di prodotti personalizzati bank4fun. Banca Popolare dell Alto Adige svolge tutte le attività bancarie tipiche del corporate small business e del private retail. L azione commerciale è orientata secondo logiche gestionali distinte in base al target di vendita, tramite la personalizzazione dell offerta per tipologia di cliente. Il modello commerciale trova corrispondenza nella struttura funzionale operativa della Banca e, in particolare, nel modello organizzativo dell area di produzione, improntata ad un approccio per prodotto. Il modello commerciale si propone di creare un valore aggiunto per il cliente attraverso la qualità della consulenza e lo standard di servizio offerti, tra i quali si annoverano anche i Service Level Agreement (SLA) dei marchi Private Banking e Corporate Banking. Il modello dà attuazione ad un orientamento innovativo nell allestimento degli spazi fisici della filiale, che da sportello di servizio tradizionale muta ad ambiente riservato alla consulenza e area Self banking open space 24ore, coerentemente con l obiettivo di focalizzare la componente consulenziale del servizio offerto e di trasferire sul canale elettronico le operazioni a basso valore aggiunto. Per quanto riguarda l attività di intermediazione finanziaria, ed in particolare con riferimento ai prodotti di investimento, Banca Popolare dell Alto Adige offre ai propri clienti un servizio di consulenza personalizzato in materia di investimenti, orientato al soddisfacimento dei loro mutevoli fabbisogni ed aspettative ed in conformità al loro profilo di investimento, che considera gli obiettivi dell investitore, la sua propensione e disponibilità al rischio e l orizzonte temporale d investimento. La gamma di prodotti in offerta è molto vasta (obbligazioni, fondi comuni d investimento, piani di accumulo personalizzati, ecc.). Particolare attenzione è dedicata alla determinazione delle soglie minime di sottoscrizione, che sono di importo molto contenuto, al fine di facilitare l accesso ai diversi prodotti al maggior numero possibile di clienti.

Impieghi Nella seguente tabella si riporta la ripartizione degli impieghi per principali forme tecniche: Forme Tecniche (Euro/1000) Conti correnti Pronti contro termine attivi Mutui Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto Altre operazioni Attività deteriorate Totale (valore di bilancio) 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 1.332.986 1.400.864 1.492.293-345 228 2.702.725 2.471.447 2.156.597 53.280 21.592 20.216 453.035 364.509 457.170 255.612 253.898 311.586 4.797.638 4.512.655 4.438.090 Crediti verso clientela Nella seguente tabella si riporta la distribuzione degli impieghi per principali categorie di debitori: Tipologia operazione/valore ( /1000) Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Attività deteriorate: a) Governi b) Altri enti pubblici c) Altri soggetti 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2009 4.542.026 4.258.757 4.126.504 - - - 10.508 6.326 1.719 4.531.518 4.252.431 4.124.785 2.845.290 2.775.206 2.384.761 105.332 44.267 116.556 85 61 1.267 1.580.811 1.432.897 1.622.201 255.612 253.898 311.586 - - - - - - 255.612 253.898 311.586-76 -

- imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale 213.503 196.323 218.573-4.989 6.302 - - - 42.109 52.586 86.711 4.797.638 4.512.655 4.438.090 Raccolta Le principali forme tecniche, nelle quali si articola la raccolta diretta della Banca, sono i conti correnti, i depositi a risparmio, i certificati di deposito, le obbligazioni proprie, le operazioni di pronti contro termine e la raccolta in valuta estera, che contribuiscono all intermediazione del credito. Per il depositante, tali depositi rappresentano liquidità e forme di risparmio coerenti con un basso profilo di rischio. Servizi I servizi offerti dalla Banca comprendono i pagamenti senza contante (Bancomat, moneta elettronica POS, carte prepagate e carte di credito), i servizi di accesso remoto alla banca (internet banking, mobile b@nking, sms b@nking, corporate b@nking), il trading online, il pagamento utenze (disposizioni R.I.D., domiciliazioni bancarie, RIBA, MAV, RAV, FRECCIA, AEA ecc.), gli strumenti di incasso (addebito diretto SEPA, Ri.Ba., R.I.D., M.Av.), la negoziazione di titoli di credito e di debito (assegni, cambiali), la custodia di valori (cassette di sicurezza, depositi chiusi). Assicurativo Nel comparto assicurativo, non intravedendo soddisfacenti ritorni di investimento per un gestione in house dei prodotti assicurativi, la Banca ricorre, di norma senza clausole di esclusività, ad accordi di distribuzione con terzi, che prevedono commissioni attive. La Banca, infatti, distribuisce attraverso la propria rete di sportelli prodotti assicurativi standardizzati, sviluppati e gestiti da diversi provider assicurativi indipendenti, sia nel ramo vita che nel ramo danni elementari, ovvero, ad esempio, RC auto, RC capo famiglia, incendio, infortunio, malattia, polizze vita ecc.. Le controparti dei contratti di distribuzione sono Arca Assicurazioni S.p.A. (società del Gruppo Unipol); Arca Vita S.p.A. (società del Gruppo Unipol); AntonVeneta Assicurazioni (società del Gruppo Allianz S.p.A.); Axa France Vie, Axa France Iard, e Uniqa Previdenza S.p.A.. La Banca ha inoltre in essere un contratto di collaborazione con Alps Optima S.r.l. con sede a Bolzano, e CBP Italia con sede a Milano, società di brokeraggio assicurativo. I canali distributivi Il principale canale di vendita utilizzato dalla Banca è rappresentato dalla rete territoriale degli sportelli e dei centri di consulenza private e corporate. - 77 -

Inoltre, tramite il proprio sito internet la Banca offre servizi di banca online, quali il direct b@nking (per la clientela privata) e il CoB@web (per la clientela aziendale), che consentono l accesso e la fruizione via internet di servizi bancari e di investimento, sia di natura informativa che dispositiva. E stato introdotto, inoltre, il canale di vendita mobile, composto da sms b@nking e mobile b@nking e tr@ding online tramite il quale il cliente può ricevere informazioni relativi ai suoi rapporti nonché effettuare operazioni. 6.1.2 Indicazione dei nuovi prodotti e/o servizi L innovazione dei canali operativi e l orientamento al bisogno del cliente nelle logiche di vendita sono complementari alla costante evoluzione del servizio bancario in via generale e, in particolare, dei servizi di finanziamento, di investimento e di consulenza ai clienti privati, retail e piccole-medie imprese. Gli interventi realizzati nel corso degli ultimi anni sul paniere prodotti e servizi riguardano principalmente il comparto dei conti correnti, dei mutui, del risparmio gestito, della monetica e di tutti i canali che permettono al cliente l accesso ai servizi senza doversi recare in filiale. Oltre ai già menzionati direct b@nking, sms b@nking e mobile b@nking, si ricorda la App per iphone di recentissima introduzione, che attualmente offre quattro funzioni (sms b@nking, mobile b@nking, ricerca filiale e help desk). In fase di elaborazione l estensione ad altri smartphone. La Banca rivolge grande attenzione all aspetto della sicurezza, fondamentale per consolidare e incrementare l utilizzo dei canali innovativi. In particolare, nell ambito della monetica, la Banca Popolare dell Alto Adige rientra tra le prime banche a livello nazionale ad aver emesso carte bancomat EMV compliant e ad aver aggiornato gli ATM ai nuovi standard di sicurezza. Da annoverare a tal riguardo il ricorso alla tecnologia OTP (one time password) - GSM per l autorizzazione delle operazioni dispositive, ora a disposizione della clientela titolare di direct b@nking, mobile b@nking, iphone App e tr@ding online. 6.1.3 Gestione dei Rischi Con riferimento alla gestione e misurazione dei rischi, l anno 2011 è stato in generale caratterizzato dalla sempre più profonda penetrazione e diffusione, a tutti i livelli gestionali e di indirizzo, dei contenuti della Policy di gestione dei rischi in Banca Popolare dell'alto Adige, la cui revisione annuale è stata approvata dal Consiglio di amministrazione il 21 ottobre 2011. In tale fondamentale documento sono definite in forma organica e sistematica le politiche di individuazione, misurazione, gestione e controllo dei rischi nonché i presupposti per una consapevole assunzione dei rischi medesimi. Nella nuova versione del documento la tassonomia dei rischi è stata rivisitata, ampliata e ulteriormente dettagliata, con particolare riferimento ai fattori di rischio riguardanti la gestione della liquidità. In generale tutto il processo di risk assessment è stato ulteriormente affinato, potenziandone i criteri e le metodiche dell approccio quantitativo che prevede la definizione di soglie chiare ed univoche per la determinazione della rilevanza dei singoli rischi in banca, per ognuna delle 39 diverse tipologie di rischio individuate e a loro volta raggruppate in 10 categorie di rischio omogenee. La rilevanza è stata quindi quantificata attraverso una scala a 5 livelli, dall alto rischio al rischio non rilevante o non applicabile. L obiettivo perseguito è quello di delineare un quadro generale più completo possibile dei rischi rilevanti per la Banca. Con rilevanza rischio alto sono state individuate due tipologie, mentre - 78 -

quattro sono quelle risultate come rischio medio-alto. Le restanti 33 tipologie di rischio sono classificate nelle fasce da medio-basso a non rilevante. A completamento del risk assessment e per verificare l adeguato controllo e presidio dei rischi, specialmente di quelli risultanti mediamente o altamente rilevanti, è stato verificato, per ogni tipologia di rischio, il sistema di monitoraggio e misurazione implementato, così come l esistenza o meno di limiti vincolanti ed eventuali valori di early warning, con i quali riconoscere tempestivamente andamenti avversi o situazioni di allerta. Per ogni rischio identificato è inoltre formalizzato il raccordo fra la classificazione interna e quella normativa, con l indicazione esplicita della metodologia utilizzata ai fini del calcolo del capitale interno complessivo nell ambito del processo di verifica dell adeguatezza patrimoniale (ICAAP). In diretta connessione con il documento principale, durante il 2011 sono state perfezionate o elaborate ex-novo una serie di policy e regolamenti interni che definiscono più in dettaglio le modalità di gestione di rischi specifici. Fra queste si segnalano in particolare: - la Policy della finanza con l annessa Policy Limiti e deleghe operative per la finanza e la liquidità, che regolamenta la gestione dei rischi di mercato, di cambio e di tasso di interesse; - la Policy di valutazione dei titoli che descrive i processi e le metodologie adottate nella valutazione delle attività/passività appartenenti alla categoria degli strumenti finanziari presenti nelle voci di bilancio; - la Policy della liquidità che è strutturata in modo da definire le linee guida per la gestione della liquidità operativa e strutturale della banca, fissare le strategie e processi per la gestione del rischio di liquidità e per la sorveglianza della posizione finanziaria netta dell Istituto, predisponendone i piani di emergenza; - la Policy rischio di credito, approvata in prima stesura il 20 dicembre 2011 che disciplina in modo organico ed in un unico documento di riferimento interno tutta la complessa gestione del rischio di credito, coerentemente alla progressiva evoluzione dei processi di controllo e mitigazione del rischio stesso posti in atto negli ultimi anni; - i Criteri di valutazione dei crediti ai fini di bilancio, che si propone di descrivere le metodologie adottate ai fini della valutazione dei crediti verso la clientela, in considerazione delle indicazioni delle norme di vigilanza e delle politiche contabili. Il 2011 ha visto inoltre il consolidarsi del ruolo e delle funzioni del Comitato rischi e dei tre comitati di secondo livello (Comitato rischio di credito, Comitato Finanza e Comitato rischi operativi), così come previsti dalla Policy. Tali organi garantiscono una trattazione sistematica, esaustiva e condivisa di tutte le tematiche inerenti la gestione dei rischi a livello degli organi direzionali e di controllo (Risk management, Compliance, Audit e Dirigente Preposto). Come già negli anni passati, anche nel 2011 la Banca ha calcolato i requisiti patrimoniali cosiddetti di primo pilastro a fronte dei rischi di credito e di mercato utilizzando la cosiddetta metodologia standard mentre per i rischi operativi è stato utilizzato il metodo base. Relativamente al processo ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process), fondamentale elemento del secondo pilastro dell accordo di Basilea, sono state affinate le metodologie di calcolo e - 79 -

analisi di tutte le tipologie di rischio e delle prove di stress cui sottoporli, con particolare riguardo al rischio di liquidità, al rischio residuo ed al rischio di concentrazione geo-settoriale. Il resoconto annuale trasmesso alle autorità di Vigilanza nel mese di aprile, ha ancora una volta evidenziato che sulla base della pianificazione aziendale, il capitale è atteso mantenersi anche per il futuro pienamente adeguato rispetto ai rischi assunti e assumibili. Sempre durante il 2011 sono stati affrontati a più riprese e con diversi gradi di dettaglio gli argomenti relativi al nuovo quadro normativo cosiddetto di Basilea 3, col quale le autorità di vigilanza intendono rafforzare le regole prudenziali del sistema bancario internazionale introducendo una nuova definizione di capitale volta al rafforzamento patrimoniale attraverso requisiti più stringenti in termini di strumenti di elevata qualità patrimoniale, stabilendo misure aggiuntive atte a ridurre la prociclicità delle regole (buffer di capitale), fissando limiti sulla leva finanziaria e promuovendo nuove regole di gestione della liquidità. Sono stati valutati i principali impatti sulla banca delle nuove regole, che entreranno in vigore gradualmente a partire dal 2013, e sono cominciate le attività di adeguamento con il supporto del Centro servizi. È stato valutato come la qualità complessivamente buona del capitale, il basso grado di leva finanziaria e la prevalenza di un modello di business tradizionale, essenzialmente legato al finanziamento dell economia reale, dovrebbero rendere meno oneroso l allineamento ai nuovi requisiti. Nella Policy dei rischi è stato inserito uno specifico capitolo a riguardo. 6.2 PRINCIPALI MERCATI L Emittente opera principalmente in provincia di Bolzano e in Trentino ed in misura minore in Veneto e nel Friuli Venezia Giulia e, al 31 dicembre 2011, conta 1105 collaboratori. L illustrazione successiva mostra l attuale area di estensione della rete commerciale suddivisa per provincia. I dati sono aggiornati al 30 giugno 2012. - 80 -

Posizione concorrenziale Banca Popolare dell Alto Adige detiene, al 31 dicembre 2010, nella sola provincia di Bolzano, il 15,5% dei mezzi amministrati totali, a fronte di una copertura della rete di sportelli (quota di sportelli) dell 11,5%. In provincia di Belluno, la quota di mercato calcolata è del 7,5% (quota di sportelli 7,0%), mentre in provincia di Trento la quota dei mezzi amministrati raggiunge il 2,2% (quota di sportelli 2,7%). In provincia di Treviso la quota di mercato calcolata è dello 0,4% (quota di sportelli 1,6%), in provincia di Pordenone la quota di mercato calcolata è dello 0,2% (quota di sportelli 1,0%), in provincia di Venezia la quota di mercato calcolata è dell 1,0% (quota di sportelli 2,0%). La strategia rimane comunque quella di persistere nella diffusione del marchio e della filosofia della Banca quale banca retail, radicata nel territorio e vicina al cliente e ai suoi fabbisogni. Il piano di rafforzamento prevede la crescita organica e sostenibile della rete di distribuzione nelle zone di recente espansione e la verifica della presenza di piazze particolarmente appetibili dal punto di vista della raccolta nel territorio di origine. Il riscontro che ne deriva è senza dubbio positivo ed incoraggiante in tal senso. La attuale distribuzione geografica dei mercati di riferimento della Banca è rappresentata dal grafico sottostante. Sono indicate le quote di mercato in relazione ai mezzi amministrati totali e alla quota di sportelli per le province presiedute (dati aggiornati al 31 dicembre 2010). - 81 -