In caduta libera Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia e in Europa a cura di Caritas Italiana - Fondazione Zancan



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In caduta libera Rapporto 2010 su povertà ed esclusione sociale in Italia e in Europa a cura di Caritas Italiana - Fondazione Zancan TRENTINO-ALTO ADIGE: sintesi di alcuni dati 1. IL PUNTO DI PARTENZA: UNO SGUARDO STORICO ALLA POVERTÀ NELLA REGIONE In Italia, nel corso dell ultimo biennio, il fenomeno della povertà economica è rimasto sostanzialmente stabile: dal 2008 al 2009 la povertà relativa nel nostro paese è diminuita di 0,5 punti percentuali, passando dall 11,3 al 10,8% delle famiglie residenti. Nelle province autonome di Trento e Bolzano l incidenza della povertà relativa è inferiore alla media nazionale. Nella provincia di Trento si colloca sotto la linea di povertà relativa il 9,7% delle famiglie residenti, mentre nella provincia di Bolzano il fenomeno è meno significativo (7,1% di famiglie sotto la soglia di povertà relativa). In entrambi i territori la povertà è aumentata, con particolare rilevanza nella provincia di Trento, dove si registra l incremento più elevato tra tutte le regioni caso-studio (+70,2%). TAB. 1 - La povertà relativa in Italia. Regioni caso-studio. Anni 2002-2009 (% di famiglie povere sul totale delle famiglie residenti) 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Var. % 2009/2008 Piemonte 6,9 6,4 7,1 6,4 6,6 6,1 5,9-3,3 Valle d Aosta 7,4 6,0 6,8 8,5 6,5 7,6 6,1-19,7 P.A. Trento 11,1 9,9 6,1 7,1 5,9 5,7 9,7 +70,2 P.A Bolzano 6,6 4,6 4,0 5,3 4,5 5,7 7,1 +24,6 Friuli - Venezia Giulia 9,2 5,3 7,2 8,2 6,6 6,4 7,8 +21,9 Liguria 6,2 5,8 5,2 6,1 9,5 6,4 4,8-25,0 Emilia Romagna 4,3 3,6 2,5 3,9 6,2 3,9 4,1 +5,1 Marche 5,7 7,7 5,4 5,9 6,3 5,4 7,0 +29,6 Umbria 8,4 9,1 7,3 7,3 7,3 6,2 5,3-14,5 Lazio 6,4 8,1 6,8 7,9 7,9 8,0 6,0-25,0 Abruzzo 15,4 16,6 11,8 12,2 13,3 15,4 * / Molise 23,0 22,4 21,5 18,6 13,6 24,4 17,8-27,0 Sardegna 13,1 15,4 15,9 16,9 22,9 19,4 21,4 +10,3 Italia 10,6 11,7 11,1 11,1 11,1 11,3 10,8-4,4 Fonte: Istat * Valore non significativo a motivo della scarsa numerosità campionaria. Nella provincia di Trento, il 3,5% delle famiglie erano appena povere (spesa per consumi inferiore alla linea di non oltre il 20%). A Bolzano le famiglie appena povere erano pari al 4% del totale. Le famiglie quasi povere (con spesa per consumi superiore alla linea di non oltre il 20%), erano invece pari al 4,6% a Trento e al 7,3% a Bolzano. Le famiglie molto lontane dalla linea di povertà sono più numerose nella provincia di Trento (89,7%), rispetto a Bolzano (87%).

Trento Bolzano Famiglie non povere 89,7% +20%: Famiglie quasi povere 87% 4,6% Linea di povertà 7,3% 3,5% -20%: Famiglie appena povere 4% / Famiglie sicuramente povere / Oltre ai dati sulla povertà economica in senso stretto, sono disponibili da fonte pubblica una serie di ulteriori statistiche, che ci possono aiutare a costruire un profilo socio-economico delle otto regioni caso-studio, soprattutto dal punto di vista della presenza in tali territori di varie forme di disagio sociale e carenza di risorse economiche. Utilizzando 14 indicatori di povertà e disagio sociale, la situazione non appare particolarmente negativa nelle province autonome di Trento e Bolzano, dove tutti gli indicatori proposti si collocano su valori inferiori alla media nazionale. TAB. 2 - Indicatori di povertà e disagio socio-economico. In difficoltà per pagamento di Povertà relativa Arriva a fine mese con molta difficoltà Bollette Mutuo Riscaldamento Spese impreviste Beni alimentari Spese mediche Vestiti necessari Bolzano-Bozen 5,7 6,2 6,2 2,9 1,1 21,3 5,2 5,5 12,1 Trento 5,7 7,7 3,5 3,5 4,2 20,6 2,6 2,6 6,2 Italia 11,3 17,0 11,9 7,1 10,9 31,9 5,7 11,2 18,2 % pensioni sociali su pensioni totali % persone in cerca di lavoro su totale forza lavoro % persone protestate su totale popolazione residente (18-64 anni) % di imprese in stato di insolvenza % di famiglie in stato di insolvenza Bolzano-Bozen 2,5 2,9 0,6 0,7 0,7 Trento 2,5 3,5 0,6 1,2 0,6 Italia 5,2 7,8 3,0 1,6 0,9 Segnali di allarme: nella P.A di Bolzano il 21,3% delle famiglie non riesce a far fronte ad una spesa imprevista di 700 euro;

nella P.A di Trento il 20,6% delle famiglie non riesce a far fronte ad una spesa imprevista di 700 euro; nella P.A di Bolzano il 12,1% delle famiglie non ha avuto soldi per vestiti necessari. 2. PERSONE IN DIFFICOLTÀ NEL 2008: I DATI DEI CENTRI DI ASCOLTO CARITAS I dati illustrati nel Rapporto si riferiscono alle persone che nel corso del 2008 si sono rivolte ai Centri di ascolto (Cda) promossi dalle Caritas diocesane, che hanno aderito al sistema di rilevazione nazionale avviato e coordinato da Caritas Italiana. Hanno partecipato alla rilevazione nazionale 366 Cda di 133 diocesi (sulle 220 in totale dove è presente la Caritas diocesana). Nel Trentino Alto Adige hanno partecipato 4 CdA. Le persone ascoltate sono state 2.644. Principali caratteristiche delle persone ascoltate A livello nazionale, il 68,9% degli utenti Caritas è di nazionalità straniera. Anche nelle diocesi di Trento e Bolzano prevalgono gli utenti stranieri: 76,4%. Ciò dipende sia dal fatto che la gran parte degli immigrati, indipendentemente dalla zona di arrivo, sceglie di stabilirsi nelle regioni economicamente più sviluppate (per motivi ben comprensibili, legati alle maggiori possibilità di lavoro), ma anche dal fatto che nelle regioni meridionali si registra una maggiore presenza di situazioni di povertà tra gli italiani. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE PERSONE CHE SI RIVOLGONO AI CDA CARITAS CONFRONTO TRENTINO ALTO ADIGE E ITALIA (DATI % SUL TOTALE DELLE PERSONE) ANNO 2008 Trentino - Alto Adige Italia Italiani 23,6 30,7 Donne 37,1 53,5 Anziani (>64) 2,5 4,2 Separati o divorziati 10,5 12,7 Vedovi o vedove 3,3 5,6 Coniugati 51,6 47,3 Ha un domicilio 100,0 83,6 È senza fissa dimora / 15,4 Ha un lavoro 18,9 15,8 È disoccupato 65,4 70,9 Casalinghe 8,1 4,6 Pensionati 2,1 4,0 Analfabeti/nessun titolo di studio 5,5 6,2 Richieste degli utenti e interventi realizzati A livello nazionale, le richieste maggiormente formulate da circa la metà degli utenti, sia italiani che stranieri si riferiscono a beni e servizi materiali (soprattutto viveri e vestiario). Un altro tipo di richieste molto frequenti si riferisce al lavoro, in misura molto maggiore dagli stranieri (33,5%) rispetto agli italiani (19,8%). Inoltre, sia italiani che stranieri formulano con una certa frequenza anche richieste di alloggio (il 9,4% di italiani e l 11,4% di stranieri). Una quota non piccola di italiani (20,8%) chiede sussidi economici (in maggioranza per il pagamento di utenze); gli stranieri che formulano questo tipo di richieste sono invece solo il 6,8%. TIPI DI RICHIESTE AI CDA CARITAS NEL TRENTINO ALTO ADIGE (% SUL TOTALE DELLE PERSONE) Beni e servizi materiali Lavoro Sussidi economici Scuola Sanità Consulenza profes- Casa Sostegno socio- assisten- Orientamento Ascolto

sionale Italiani 30,7 11,5 14,9 1,1 2,6 1,1 5,8 2,3 4,6 27,6 Stranieri 34,5 21,2 5,9 1,3 3,3 1,0 6,2 0,6 5,1 19,4 ziale Nel Trentino-Alto Adige, gli utenti Caritas chiedono prevalentemente beni e servizi materiali (30,7% degli italiani, 34,5% degli stranieri), ascolto (27,6% degli italiani, 19,4% degli stranieri) e lavoro (11,5% degli italiani e 21,2% degli stranieri). A fronte di tali richieste, oltre all ascolto attento delle persone in difficoltà (spesso ripetuto nel tempo) e alla valutazione delle loro situazioni, i Cda hanno attuato i seguenti interventi (% sul totale delle richieste): - a favore degli utenti italiani: - erogazione di beni e servizi materiali (pacchi viveri, mensa, abiti, medicine, ecc.): 50,5% - erogazione di sussidi economici: 24,2% - orientamento: 12,6% - a favore degli utenti stranieri: - erogazione beni/servizi materiali (pacchi viveri, mensa, abiti, ecc.): 64,1% - sussidi economici: 17,8% - orientamento: 10,6% 3. LA PRESA IN CARICO DELLA POVERTÀ ECONOMICA DA PARTE DELLE CHIESE LOCALI Uno specifico ambito di attività della Caritas è caratterizzato dai cosiddetti progetti 8xmille, di cui all interno del Rapporto è presentata un ampia sintesi descrittiva. È dal 2001 che la Caritas Italiana, su mandato della Cei, accompagna la realizzazione di progetti diocesani rivolti alle fasce deboli, grazie ad una quota dei fondi 8xmille destinati agli interventi caritativi a livello nazionale. In Italia, nel corso del 2009, Caritas Italiana ha accompagnato la realizzazione di 245 progetti relativi a vari ambiti di bisogno, per un importo complessivo di quasi 14 milioni di euro. Nelle due diocesi del Trentino-Alto Adige, segnaliamo due progetti significativi, finanziati attraverso i fondi 8 per mille Italia: Trento: Animare i territori a partire dall ascolto delle povertà. Il progetto, finanziato attraverso i fondi 8 per mille Italia, con la partnership dei comuni di Trento e Rovereto, ha l obiettivo di aiutare le famiglie a pagare le bollette arretrate, a sostenere le spese mediche o ad estinguere debiti. Si tratta di uno sportello di credito solidale che nei primi 5 mesi del 2010 ha raccolto 144 richieste e finanziato 20 persone. L iniziativa è rivolta a persone e famiglie in una situazione di difficoltà economica temporanea e straordinaria che, pur svolgendo un attività lavorativa, non hanno facile accesso al credito a causa del loro profilo socioeconomico, considerato troppo rischioso dalle banche. I prestiti hanno durata molto breve e sono di entità modesta. Bolzano-Bressanone: Prevenzione per l indebitamento e la povertà. Il progetto prevede un ampia azione di sensibilizzazione, con l obiettivo di portare il consumatore a un utilizzo consapevole delle proprie effettive capacità economiche, più attento ai bisogni reali. Il progetto ha previsto più di 50 incontri di formazione presso scuole, enti e associazioni, partiti politici, centri giovanili, ecc. Tra le iniziative, una conferenza provinciale sulla povertà, una campagna informativa sul pericolo dell eccessivo indebitamento, con la diffusione di un poster informativo I debiti non si sciolgono da soli e di un opuscolovademecum Debiti? Cosa fare? studiato per le persone indebitate. Inoltre, è attivo da anni in Alto Adige lo sportello Caritas Consulenza debitori, che si rivolge a tutti coloro che cercano aiuto nella gestione dei loro debiti, attraverso una consulenza gratuita.

I nuovi progetti anticrisi economica delle diocesi (interventi al 23 giugno 2010) Da un monitoraggio realizzato da Caritas Italiana, aggiornato al 23 giugno 2010, si evidenzia la presenza in Italia di 635 iniziative, attive presso 196 diocesi (su un totale di 220 diocesi italiane dove è presente la Caritas). Tale dato non include tutte le prestazioni e le attività di sostegno economico delle diocesi: sono state infatti conteggiate nella rilevazione solamente le nuove progettualità, sorte negli ultimi due anni, per sostenere in modo specifico le famiglie e le piccole imprese colpite dalla crisi economica. Nel Trentino-Alto Adige risultano attivati: - 1 progetto di microcredito socio assistenziale per famiglie; - 1 progetto di emporio/bottega solidale; - 1 fondo diocesano per interventi economici di emergenza; - 1 servizio di consulenza abitativa; - 1 servizio di consulenza/orientamento lavoro; - Prassi locali di erogazione sussidi economici fondo perduto; 4. La valutazione delle misure governative anti-crisi economica Il Rapporto contiene i risultati di una indagine valutativa sulle misure di contrasto delle situazioni di povertà, introdotte dal governo italiano nel biennio 2007-2008. Le misure prese in esame sono: la social card, il bonus famiglia, il bonus elettrico, il bonus Gas e l abolizione dell Ici sulla prima casa. La valutazione è stata realizzata con la collaborazione di due grandi organizzazioni della società civile (Acli e Cisl), e ha contemplato la realizzazione di oltre 150 interviste con operatori di Centri di Ascolto Caritas, Caaf Cisl e Acli Service, in tutte le regioni d Italia. La misura considerata maggiormente efficace nel contrasto delle situazioni di povertà non è la social card ma l abolizione dell Ici per la prima casa (69,2% degli intervistati ha valutato tale misura abbastanza o molto efficace nel ridurre la povertà economica). Le valutazioni maggiormente negative si concentrano sulla social card: il 94,9% degli operatori intervistati ritiene poco o per niente utile tale misura. VALUTAZIONE SULLA CAPACITÀ DELLE MISURE ANTICRISI DI CONTRASTARE EFFICACEMENTE LA POVERTÀ ECONOMICA CONFRONTO ITALIA E TRENTINO-ALTO ADIGE Efficacia (Trentino Alto % regionale intervistati Efficacia (Italia) % nazionale intervistati Adige) Social Card Poco 87,5% Poco 68,4% Bonus Famiglia Poco 75% Poco 51,7% Bonus Elettrico Abbastanza 62,5% Poco 52,6% Bonus Gas Poco 50% Poco 50,7% Cancellazione Ici prima casa Abbastanza 50% Molto 35,6% A livello regionale, si osserva un maggiore gradimento del Bonus Elettrico, giudicato abbastanza positivo dal 62,5% degli intervistati e una valutazione molto negativa della Social Card: l 87,5% degli intervistati del Trentino-Alto Adige la ritiene poco efficace nel contrasto della povertà. 5. LA SPESA SOCIO-ASSISTENZIALE Incrociando la diffusione della povertà (incidenza) con la sua gravità (intensità), è possibile stimare l ammontare di reddito necessario perché le famiglie povere si portino sopra la linea di povertà. Nel Trentino-Alto Adige, sarebbero necessari circa 4 milioni di euro. Confrontando questo importo con la spesa che i comuni destinano attualmente alle persone in stato di povertà, si apprende che nel Trentino-Alto Adige la spesa sociale dei comuni è superiore di oltre 14 milioni di euro alle risorse necessarie per fare in modo che le famiglie escano dalla condizione di povertà. STIMA DELLE RISORSE NECESSARIE PER ELIMINARE LA POVERTÀ RELATIVA

Trentino Famiglie Residenti al 31.12.2008 Incidenza Povertà 2008 Famiglie povere 2008 Risorse Necessarie per eliminare la povertà relativa ( ) Spesa dei comuni per la povertà (2006) Gap risorse necessarie/ spesa Alto Adige 420.018 5,7 23.941 4.140.431 18.278.539 +14.138.108 Come si legge nella tabella seguente, i comuni italiani destinano poco meno di un terzo della spesa sociale complessiva al contrasto della povertà e del disagio economico (27,9%). Nelle province autonome di Trento e Bolzano l incidenza di questo tipo di spesa è inferiore alla media nazionale: rispettivamente 15 e 23,8% sul totale della pesa sociale. Va tuttavia osservato che nelle due province la spesa complessiva e l entità procapite della spesa per l area povertà/disagio economico sono molto superiori ai valori medi nazionali. Un riscontro storico evidenzia, nella provincia di Bolzano, una forte diminuzione degli importi procapite di spesa dal 2004 al 2006 (-41,9%). SPESA SOCIALE DEI COMUNI NEL TRENTINO ALTO ADIGE, VALORI IN EURO PRO CAPITE, 2006 Spesa sociale Complessiva (a) Spesa area Povertà (b) Spesa destinata alle persone con disagio economico (c) Spesa destinata alle persone povere/con disagio economico (b) + (c) Var. % 2004-06 Incidenza % di (b) + (c) su (a) Trento 253,26 15,88 22,19 38,7-0,7 15,0 Bolzano 215,15 21,15 30,07 51,22-41,9 23,8 Italia 101,02 7,21 20,94 28,15 + 7,9 27,9 Elaborazione Fondazione E. Zancan su dati Istat. Per quanto riguarda i settori di intervento, i comuni della provincia di Bolzano hanno la spesa più alta d Italia rispetto alle persone con disabilità (23,06 euro procapite, contro un valore medio nazionale pari a 4,8). L assenza di spesa di comuni della stessa provincia nel settore minori e famiglia va imputata alla titolarità di competenze su questo settore, che sono in carico alla Provincia autonoma. SPESA SOCIALE DEI COMUNI DESTINATA ALLE PERSONE POVERE E A QUELLE CON DISAGIO ECONOMICO, PER AREA DI BISOGNO, VALORI PRO CAPITE IN EURO, 2006 Minori e Famiglia Disagio economico di Disabili Anziani Altri Povertà Totale Bolzano 0,00 23,06 0,28 6,74 21,15 51,22 Trento 9,05 4,05 8,78 0,31 15,88 38,07 Italia 9,14 4,80 6,13 0,87 7,21 28,15 Elaborazione Fondazione E. Zancan su dati Istat. Relativamente al livello di risposta, la spesa si concentra maggiormente sugli interventi residenziali (valore medio nazionale pari a 10,72 euro pro capite) e domiciliari (10,48 euro). Nei comuni del Trentino-Alto Adige, si osserva una forte concentrazione di risorse nel settore domiciliare (23,42 euro procapite, contro il valore nazionale di 10,48). Il resto dei settori fa registrare investimenti economici uniformi alle tendenze nazionali. SPESA SOCIALE DEI COMUNI DESTINATA ALLE PERSONE POVERE E A QUELLE CON DISAGIO ECONOMICO, PER LIVELLO DI RISPOSTA, VALORI PRO CAPITE IN EURO Servizio Domiciliare Intermedio Residenziale Emergenza e Totale

Sociale altro Trentino Alto Adige 1,94 23,42 7,57 10,43 1,16 44,52 Italia 0,74 10,48 5,36 10,72 0,85 28,15 Elaborazione Fondazione E. Zancan su dati Istat.