Enti non commerciali acquisti intracomunitari: aspetti Iva



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N. 186 del 03.05.2012 La Memory A cura di Francesca Marzia Enti non commerciali acquisti intracomunitari: aspetti Iva Le disposizioni normative, in materia di Iva, riguardanti gli acquisti intracomunitari effettuati dagli enti non commerciali sono rappresentate dall art. 4 D.P.R. 26.10.1972 n. 633 e dagli artt. 38 e 49 D.L. 30.8.1993 n. 331. In particolare, l art. 4 del richiamato D.P.R. 663/72 al co. 4 stabilisce che rientrano tra il novero dei soggetti passivi d imposta anche gli enti pubblici e privati (di cui al co. 2, n. 2 dell art. 4 D.P.R. 633/72) che non hanno quale oggetto esclusivo o principale l esercizio di attività commerciali, nell ipotesi e limitatamente al caso in cui gli stessi esercitino attività commerciale. In sostanza, l esercizio di attività commerciali da parte di enti di cui al richiamato art. 4, co. 4. D.P.R. 633/72 comporta l applicazione dell Iva; applicazione dell imposta che si rende necessaria, ai sensi dell art. 38 D.L. 331/93, anche sugli acquisti intracomunitari di beni effettuati nel territorio delle Stato. Prima di procedere ad una disamina della disciplina Iva degli acquisiti intracomunitari effettuati dagli enti non commerciali, appare doveroso fornire una definizione di ente non commerciale. A tal proposito, l Agenzia delle Entrate con la C.M. 12.5.1998, n. 124/E ha chiarito che debbono essere considerati enti non commerciali quegli enti che non hanno quale oggetto esclusivo e principale lo svolgimento di una attività commerciale. Per oggetto principale dell attività sempre secondo la posizione dell Amministrazione finanziaria di cui al richiamato documento prassi è da intendersi l attività essenziale svolta dall ente per realizzare direttamente gli scopi primari perseguiti dallo stesso ed indicati dalla legge, dall atto costitutivo o dallo statuto. 1

di beni intracomunitari La disciplina Iva relativa agli acquisti intracomunitari necessita di una preventiva classificazione sia da un punto di vista soggettivo con riferimento alla tipologia, in termini Iva, dell ente non commerciale - sia da un punto di vista oggettivo con riferimento alla tipologia di acquisti effettuati dall ente. La classificazione <<soggettiva>>, cui si fa riferimento, riguarda la distinzione tra enti non commerciali non soggetti passivi d imposta ed enti non commerciali soggetti passivi Iva. Da un punto di vista <<oggettivo>>, invece, la suddivisione deve essere operata in termini di tipologie di acquisti intracomunitari effettuati da tali enti: gli acquisti destinati allo svolgimento dell attività commerciale e gli acquisti destinati all attività istituzionale. Suddivisione che, tuttavia, non risulta essere necessaria nel caso di enti non commerciali non soggetti passivi d imposta, per i quali, invece, l elemento di distinzione è rappresentato dal volume di acquisti effettuati da tali enti. Enti non commerciali non soggetti passivi d imposta Per quanto concerne gli acquisti intracomunitari effettuati da enti non commerciali non soggetti passivi d imposta, il D.L. n. 331/93 all art. 38, co. 5 prevede quale elemento <<discriminate>> il volume di acquisti effettuati nel corso dell anno solare precedente a quello in corso. In particolare, secondo quanto previsto dal D.L. n. 331/1993 gli acquisti debbono essere suddivisi in: a. acquisti intracomunitari, compresi anche quelli effettuati sulla base di cataloghi, per corrispondenza e simili, che, nell anno solare precedente, non hanno superato il limite di 10.000,00 e fino a quando, nell anno in corso, tale limite non risulti superato; b. acquisti intracomunitari, compresi anche quelli effettuati sulla base di cataloghi, per corrispondenza e simili, che, nell anno solare precedente, hanno superato l importo di 10.000,00, ovvero in caso contrario, a partire dal momento in cui tale limite risulti superato. L acquisto di beni entro il limite di cui al punto a) (acquisti intracomunitari per un importo inferiore ad 10.000) comporta per l ente non commerciale non soggetto passivo d imposta il realizzo di un acquisto per il quale l Iva non risulta dovuta in Italia, bensì nel Paese di origine del cedente. L ente non commerciale, tuttavia, è tenuto al versamento dell Iva nell ipotesi in cui eserciti l opzione per l applicazione dell imposta di cui al co. 6 dell art. 38 D.L. 331/93 (fattispecie che sarà esaminata nel proseguio). Il verificarsi, invece, della fattispecie di cui al punto b) di cui sopra (acquisti intracomunitari per un importo superiore ad 10.000), comporta per l ente non commerciale non soggetto passivo d imposta l applicazione dell Iva in Italia ed il relativo versamento della stessa con cadenza mensile. 2

OSSERVA Per la determinazione del <<plafond>> di 10.000 limite innalzato a partire dal 15.07.2009 per effetto della L. 7.7.2009, n. 88 per tutti gli acquisti intracomunitari effettuati dai soggetti di cui al co. 4 dell art. 4 D.P.R. 633/72 ad eccezione di quelli effettuati nella Repubblica di San Marino per i quali il limite massimo rimane stabilito in 8.263,31 secondo quanto disposto dal co. 5 del richiamato art. 38 D.L. 331/93, deve essere assunto l ammontare degli acquisti intracomunitari effettuati al netto dell importo riferito all Iva, degli acquisti di mezzi di trasporto nuovi (co. 4 dello stesso art. 38 D.L. 331/93) e degli acquisti di prodotti soggetti ad accisa. Determinazione del <<plafond>> di 10.000 acquisti intracomunitari A Totale acquisti intracomunitari B Iva C mezzi di trasporto nuovi D prodotti soggetti ad accisa E = A-B-C-D Totale acquisti intracomunitari rilevanti In conclusione, sono esclusi da imposta gli acquisti intracomunitari di beni, effettuati sia per l attività istituzione che per l eventuale attività commerciale, effettuati da enti non commerciali non soggetti passivi d imposta nel territorio dello Stato italiano nell ipotesi in cui: a) gli acquisti di beni non abbiano superato, nell anno solare precedente, l importo di 10.000,00 e fino a quando, nell anno in corso, tale limite non risulti superato; b) non sia stata esercitata, ex art. art. 38, co. 6 D.L. 331/93 l opzione per l applicazione dell Iva nel territorio dello Stato. Anche da un punto di vista operativo, per gli enti non commerciali non soggetti passivi d imposta, secondo quanto disposto dall art. 49, co. 1 e 2 D.L. 331/93, sussiste una differenziazione a seconda che l ente non commerciale superi o meno il plafond di 10.000,00 di acquisti intracomunitari. Infatti: a) nel caso di non superamento del plafond di 10.000,00 di acquisti intracomunitari l ente non commerciale non soggetto passivo d imposta prima di ogni acquisto deve presentare all Agenzia delle Entrate competente una dichiarazione redatta su 3

apposito modello, denominato INTRA 13, nel quale deve essere dichiarato (ex art. 50, co. 4 D.L. 331/93) l ammontare imponibile dell acquisto intracomunitario, nonché l ammontare degli acquisti effettuati nell anno in corso. Nel caso di specie, come anticipato, l ente non commerciale viene considerato alla stregua di un soggetto privato, ovvero, non è tenuto a corrispondere l Iva in Italia, bensì nel Paese di origine dei beni; b) nel caso di superamento del richiamato plafond di 10.000,00 gli enti non commerciali: devono procedere alla richiesta di attribuzione del numero di partita Iva/inizio attività (ex art. 35 D.P.R. 633/72) che, come stabilito dalla richiamata C.M. n. 13/94, non comporta per l ente non commerciale non soggetto passivo d imposta l assunzione della qualifica di soggetto passivo Iva; integrare con Iva e numerare le fatture di acquisto ex art. 38, co. 3 D.L. 331/93; annotare le fatture in un apposito registro tenuto ex art. 39 D.P.R. 600/73; procedere al versamento mensile dell imposta utilizzando il modello INTRA 12. La presentazione del modello è obbligatoria solo nel caso in cui nel mese precedente siano stati registrati acquisti intracomunitari; presentare all Agenzia delle Dogane competente il relativo modello Intrastat acquisti. L assolvimento di tali adempimenti non fa comunque sorgere in capo all ente non commerciale l obbligo di presentazione della dichiarazione annuale Iva. Come accennato in precedenza, gli enti non commerciali non qualificabili come soggetti passivi d imposta che, nell anno solare precedente, hanno effettuato acquisti intracomunitari di beni per un ammontare inferiore ad 10.000, possono comunque optare per l applicazione dell Iva in Italia, barrando il rigo VO8 del modello dichiarativo, rimanendo comunque valido il c.d. <<comportamento concludente>> dell ente non commerciale (art. 42 D.P.R. 19.11.1997 n. 442). Tale opzione ha efficacia a decorrere dall anno nel corso in cui è esercitata ed è valida fino a quando non viene revocata e, in ogni caso, fino al compimento del biennio successivo all anno nel corso del quale è esercitata, sempreché ne sussistano i presupposti. L eventuale revoca dell opzione deve essere comunicata all Agenzia delle Entrate competente nella dichiarazione annuale Iva compilando il richiamato quadro VO. 4

Enti non commerciali non soggetti d imposta intracomunitari non superiori ad 10.000,00 intracomunitari superiori ad 10.000,00 Non sussiste l obbligo di versamento dell Iva Preventiva presentazione del modello INTRA13 dalla quale risulti: ammontare imponibile dell acquisto; l ammontare complessivo degli acquisti intracomunitari effettuati nell anno in corso. Richiesta attribuzione partita Iva Annotare le fatture, previa numerazione, in apposto registro Versamento mensile dell Iva con modello INTRA 12 Presentazione modello Intrastat Enti non commerciali soggetti passivi d imposta Per quanto concerne gli acquisti intracomunitari effettuati da parte degli enti non commerciali soggetti passivi d imposta la disciplina Iva risulta essere <<semplificata>> rispetto agli stessi acquisti effettuati da enti non soggetti passivi d imposta. Infatti, come stabilito dalla C.M. 23.2.1994, n. 13, gli enti in commento sono tenuti ad applicare l imposta su tutti gli acquisti intracomunitari e, quindi: a) sugli acquisti intracomunitari effettuati per lo svolgimento dell attività commerciale; b) sugli acquisti intracomunitari effettuati per lo svolgimento dell attività istituzionale, anche nel caso in cui l ammontare di tali acquisti non abbia superato il limite di cui all art. 38 D.L. 331/93 pari ad 10.000,00. In altri termini, per tale tipologia di enti l applicazione dell imposta risulta essere generalizzata a tutte le tipologie di acquisti intracomunitari. La distinzione, tra la tipologia di acquisti commerciali ed istituzionali si rende necessaria al fine di identificare i diversi adempimenti operativi posti a carico dell ente. istituzionali Per gli acquisti intracomunitari inerenti l attività istituzionale, come peraltro stabilito dal richiamato documento di prassi (C.M. 13/94), gli enti non commerciali soggetti passivi d imposta devono procedere al versamento dell Iva con cadenza mensile mediante l utilizzo del modello INTRA 12. commerciali Per quanto riguarda, invece, gli acquisti intracomunitari effettuati dall ente non commerciale per lo svolgimento dell attività commerciale, l ente è in questa ipotesi tenuto ad adempiere agli ordinari obblighi Iva. Il co. 4 dell art. 4 del D.L. 331/93 impone 5

infatti agli enti non commerciali soggetti passivi d imposta, per gli acquisti intracomunitari riferibili all attività commerciale, l obbligo di procedere all integrazione delle fatture ricevute, al versamento dell iva nei modi e nei termini ordinari, alla presentazione del modello intra-2 nonché alla presentazione della dichiarazione iva annuale. ENTI NON COMMERCIALI NON SOGGETTI PASSIVI Preventiva intracomunit ari < 10.000 intracomunit ari > 10.000 Opzione per applicazione dell Iva ance per acquisti < 10.000 presentazione del modello INTRA 13 Alcun versamento dell Iva Richiesta attribuzione partita Iva; Integrazione fatture; Registrazione apposito registro; Versamento dell Iva con presentazione modello INTRA 12; Presentazione modello Intrastat; Alcuna presentazione della dichiarazione Iva. Stessi adempimenti previsti per gli enti non commerciali non soggetti passivi d imposta con acquisti > di 10.000 ENTI NON COMMERCIALI SOGGETTI PASSIVI Versamento dell Iva con presentazione del modello INTRA 12; Attività istituzionale Attività commerciale Annotazione separata dagli acquisti finalizzati allo svolgimento dell attività commerciale. Assolvimento di tutti gli adempimenti previsti dalla normativa per i contribuenti: Integrazione delle fatture ai sensi dell art. 38 D.L.331/93;Versame nto dell iva; Presentazione Intra- 2; Presentazione dichiarazione Iva annuale. Copyright La Lente sul Fisco 6