500 MILA GARANZIE IL FONDO CENTRALE DI GARANZIA PER LE PMI: UN ECCELLENZA ITALIANA Un momento celebrativo e un occasione per tracciare il bilancio di quanto realizzato fino ad oggi e per indicare la strada da percorrere nei prossimi anni Le considerazioni del dott. Massimo Vivoli Presidente di Rete Imprese Italia Ministero dello Sviluppo Economico Roma, Via Veneto 33 17 febbraio 2016
Sig. Ministro, autorità presenti il credito è stato sempre nell economia Italiana un fattore determinante in quanto acceleratore dello sviluppo con il sostegno agli investimenti e leva per la ripresa, fornendo mezzi per il capitale circolante, rivolti ad alimentare la liquidità alle imprese, che sono dipendenti dall intervento bancario a causa di uno scarso volume di mezzi propri e da un ridotto mercato del capitale di debito. La particolare consistenza delle imprese italiane con meno di 20 addetti che: rappresenta il 98,3% del tessuto produttivo contribuisce al 58% dell occupazione e al 41 % del valore aggiunto contemporaneamente evidenzia che esse sono destinatarie di un modesto 19,6% di prestiti bancari. Prevedere speciali incentivi tendenti ad innalzare significativamente il volume di credito bancario alle imprese minori, oltre a ridurre lo squilibrio macroeconomico (pertanto coerente con i principi sanciti dallo Small Business Act), assicurerebbe maggiore occupazione e crescita economica, favorendo la creazione di un circolo virtuoso: più occupati, più consumi, più domanda aggregata, più liquidità in circolazione, credit push da parte delle banche. Nel periodo della crisi, i Confidi hanno svolto il ruolo di ammortizzatori sociali nei confronti delle piccole e medie imprese, favorendone l accesso al credito e trovandosi per questo ad affrontare grandi problemi determinati dalla crescita delle sofferenze e delle perdite a valere sui finanziamenti condivisi con gli Istituti di Credito. In tale contesto, il sistema bancario ha cercato di razionalizzare l attività e di ridisegnare i suoi attivi a rischio, per cui i problemi dell accesso al credito, per le piccole imprese in particolare, si sono via via aggravati. Si è attenuata la correlazione credito sviluppo, mentre si è sempre più imposto il principio credito-rischio capitale regolamentare. Per Rete Imprese Italia, è fondamentale riavviare una politica pubblica di incentivazione alle garanzie dei Confidi e del Fondo Centrale, in un quadro sia di valorizzazione delle preziose informazioni qualitative sulle PMI fornite dai primi, e sia di riqualificazione e ampliamento degli strumenti d intervento del secondo. Ministero dello Sviluppo Economico, Associazioni di categoria, sistema bancario e mondo dei Confidi devono unirsi in un patto in cui incentivazione pubblica, credito, garanzie e associazioni insieme sostengano la crescita e l occupazione.
E indubbio che il Fondo Centrale di Garanzia ha rappresentato uno dei più efficaci strumenti di politica economica nel settore delle incentivazioni alle imprese, mediante il supporto ai Confidi (Controgaranzie) e alle Banche (Garanzia Diretta), affermandosi come un infrastruttura centrale di riferimento capace di fornire contributi determinanti alla ancora flebile ripresa economica italiana. Il Fondo anche nel 2015 è stato infatti uno straordinario strumento per le oltre 66 mila micro, piccole e medie imprese italiane che ne hanno beneficiato. I finanziamenti accolti nel 2015, pari a 15,1 miliardi di euro, hanno infatti evidenziato un incremento del 17,1% rispetto all anno precedente, mentre l importo garantito, pari a 10,2 mld, ha registrato un significativo aumento del 22,4%. Complessivamente Rete Imprese Italia ha motivi di apprezzamento per i risultati conseguiti sul piano generale, ma al contempo e nel quadro descritto, auspica che l imminente riforma del Fondo valorizzi appieno il fondamentale ruolo svolto dai Confidi nel favorire l accesso al credito delle micro e piccole imprese. L attività dei Confidi attori primari nella filiera delle garanzie a favore delle imprese, specie per quelle di minori dimensioni è stata infatti particolarmente rilevante, in funzione anticiclica, nel corso della prima fase della più grande crisi economica e finanziaria dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Infatti, come dimostrato empiricamente da numerose ricerche, le imprese assistite dalla garanzia dei Confidi hanno inizialmente ottenuto più credito rispetto a quelle non assistite dai medesimi, e, peraltro, le medesime hanno altresì scontato tassi d interesse inferiori proprio in virtù della riduzione del rischio assunto dagli Istituti di Credito. Le garanzie rilasciate dai Confidi alle imprese che occupano meno di 20 addetti, rappresentano ben il 34% del totale delle garanzie e quindi la permanenza di numerose piccole imprese nel mercato si deve, appunto, all intervento esclusivo dei Confidi sul sistema delle PMI. L apprezzamento di Rete Imprese Italia si estende ai punti cardine della riforma del Fondo, vale a dire: a) l ampliamento della platea delle imprese beneficiarie anche mediante il passaggio al modello di rating interno, calibrando così gli accantonamenti; b) l articolazione delle coperture del Fondo prevedendo misure crescenti all aumentare della rischiosità dell impresa;
c) il ripristino del principio di neutralità del Fondo rispetto alla forma tecnica della garanzia rilasciata a Banche e Confidi. Le predette linee che recepiscono contributi espressi nel tempo da Rete Imprese Italia, sono in grado, se correttamente declinate, di corrispondere alle attese delle PMI e di potenziare l efficienza gestionale del Fondo. Sono altresì condivisibili le riflessioni sul ruolo e sulle prospettive dei Confidi espresse dal Ministero che oggi ci ospita, all approfondimento delle quali Rete Imprese Italia è disponibile a collaborare, fornendo il contributo delle esperienze in atto. Occorre in definitiva rafforzare il Fondo e valorizzare al contempo le garanzie consortili, anche con interventi di agevolazione sui rafforzamenti patrimoniali dei Confidi, dal momento che non è prospettabile un incremento significativo dei prestiti bancari a tassi contenuti alle imprese che prescinda dall intervento della garanzia pubblica insieme a quella rilasciata dai Confidi. Nel contesto delle richiamate linee di impiego, avanziamo in sintesi, alcuni suggerimenti per rendere il quadro generale del Fondo di Garanzia più aderente alle richieste delle PMI. Sarebbe in particolare opportuno. a) Razionalizzare la filiera della garanzia in ottica Confidi, prevedendo gradi di copertura opportunamente differenziati. b) Valorizzare l eventuale apporto dei fondi di garanzia comunitari, regionali, camerali e dei Confidi sul Fondo, in modo tale da procurare alle imprese che accedono a questo fondamentale strumento nazionale di politica economica i medesimi benefici che ootengono nell operatività ordinaria. c) Semplificare ulteriormente la specifica normativa del Fondo, alleggerendo la documentazione di supporto agli effetti dell efficacia della garanzia rilasciata; d) Reintrodurre negli Organi Gestionali del FCG le Associazioni di categoria, secondo un criterio di una rappresentanza variegata ma selettiva. Sotto questo aspetto non deve sfuggire il valore strategico, in particolare, della presenza delle Associazioni nel Fondo come indispensabile anello di collegamento tra l impresa molecolare e la struttura pubblica centrale che favorisce l accesso al credito. E quindi auspicabile la prospettica creazione di un sistema di garanzia nazionale che necessariamente valorizzi l apporto fornito dalla garanzia privatistica dei Confidi, e quindi delle risorse delle imprese che essi da sempre intermediano su questa specifica operatività,
rafforzando ed integrando l intervento sulle PMI delle risorse pubbliche finalizzate a favorire l accesso al credito del sistema produttivo. I Confidi, nel contesto descritto, dovranno dunque mantenere una forte centralità operativa sul Fondo che si basi sia sulla conferma, seppur evoluta ed emendata, dei contenuti dei principi regolamentari già previsti, sia soprattutto su un loro ruolo formale di cogaranti e di cofinanziatori del Fondo che venga finalmente riconosciuto nella specifica normativa di settore. In conclusione, nel ringraziarvi per l invito a questo interessante convegno, Rete Imprese Italia si rende fin d ora disponibile a qualsivoglia confronto con le competenti Istituzioni che sia finalizzato, in un contesto riformatore, a sostenere con forza un rinnovato accesso al credito del ns. sistema produttivo nazionale. Grazie per l attenzione. Roma, 17 febbraio 2016 Il Presidente Massimo Vivoli