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Organo ufficiale delle Federazioni ticinesi FTAP e FCTI - Spedizione in abbonamento - Segnalare cambiamenti di indirizzo - GAB 6962 Viganello Numero unificato - Agosto 2005 Regolamento di applicazione 2005 Le zecche: un tema di stagione 5 sp&ciale 3 Nuova scoperta paleontologica: Felberia excelsa Rinaturazione dei corsi d acqua importanti passi in Ticino

La Pesca Organo ufficiale della Federazione ticinese per l acquicoltura e la pesca Sommario Numero 3 - agosto 2005 Anno C Periodico con 4 pubblicazioni annuali di cui 2 abbinate al periodico della FCTI (Federazione cacciatori ticinesi) Corsi per nuovi pescatori www.ftap.ch telefono 091 825 86 88 fax 091 826 30 33 e-mail ftap@bluewin.ch Cassiere Gianni Gnesa telefono ufficio 091 913 32 00 fax 086/079/207 10 81 natel 079 207 10 81 e-mail gianni.gnesa@ticino.com Redattore responsabile Raimondo Locatelli c/o Rivista di Lugano via Canonica 6 CH-6900 Lugano telefono 091 923 56 31 fax 091 921 30 43 e-mail loca@ticino.com privato: via Massagno 7 CH-6952 Canobbio telefono e fax 091 940 24 80 e-mail raimondo.locatelli@ticino.com Cambiamenti di indirizzo Manuela Patà Vicolo Campanile 2 CH-6596 Gordola telefono 091 745 05 08 e-mail manuela.pata@bluewin.ch Pubblicità Pubblicità Sacchi Edizioni tecniche e commerciali casella postale 558 CH-6928 Manno telefono 091 600 20 70 fax 091 600 20 74 e-mail info@pubblicitasacchi.ch www.pubblicitasacchi.ch Grafica e impaginazione Graficomp SA Servizio di prestampa via Ligaino 44 CH-6963 Pregassona telefono 091 935 00 80 fax 091 930 87 09 e-mail graficomp@ticino.com 37 38 41 43 47 57 58 60 62 64 L editoriale di Urs Luechinger Nuove importanti scoperte sul Monte San Giorgio La voce della Federazione La pesca agonistica: dal Trofeo 6 nazioni ai campioni STPS A salvaguardia dei nostri fiumi Io penso che Nel guadino dei più fortunati Sui fornelli Segnalibro Ci hanno lasciato Stampa TBS, La Buona Stampa SA via Fola CH-6963 Pregassona telefono 091 973 31 71 fax 091 973 31 72 e-mail info@labuonastampa.ch In copertina Piano di Magadino, ambiente a rischio? (foto Graficomp SA, Servizio di prestampa)

L editoriale di Urs Luechinger presidente della FTAP La FTAP richiede espressamente di essere maggiormente coinvolta in un discorso globale sullo sfruttamento dell acqua La Federazione ticinese per l acquicoltura e la pesca ha preso conoscenza dei contenuti del documento posto in consultazione per la revisione del Piano direttore cantonale, esprimendo il proprio parere che qui voglio sintetizzare. Va detto, innanzitutto, che la FTAP da sempre difende con rigore gli interessi legati al mantenimento degli ecosistemi acquatici in generale (corsi d acqua, laghetti alpini e grandi laghi). E non potrebbe essere diversamente, considerando che la difesa e il mantenimento dei corpi acquatici permettono di garantire l equilibrio ecologico di un ecosistema, che va ben al di là dell automatico guadagno ittico che ne deriva. In questo senso, al luogo comune secondo cui i pescatori difendono le loro catture (tesi che poteva valere qualche decennio fa) è subentrata una nuova coscienza ambientale, di vedute assai più larghe e complete, riconosciuta peraltro ormai da tutti. Come a dire che microcentrali, nuovi progetti di captazioni inutili, deflussi minimi non ancora concessi, deflussi massimi, inquinamenti, spurghi dagli effetti difficilmente sostenibili sono soltanto alcuni degli esempi delle minacce e/o problematiche, che affliggono da sempre il nostro Cantone e alle quali non sono sempre state date risposte affidabili e garanzie appropriate. D altra parte, trattando dei mutamenti climatici non si fa riferimento al problema della futura diminuzione dell affidabilità dell approvvigionamento idrico da parte di molte sorgenti, per cui ad esempio il piano di approvvigionamento idrico del Malcantone ha dovuto essere riveduto mentre «stranamente» quello del Bellinzonese no (così almeno ci risulta)! Da qui il fermo richiamo della FTAP al Governo ad essere coerente e fedele ai concetti ecologici espressi nel documento in consultazione sul PD. La Federazione ticinese di acquicoltura e pesca, nell ottica di una più attiva e concreta politica di valorizzazione e di rispetto per il paesaggio, ribadisce che «di principio non accetteremo mai progetti che toglieranno altra acqua dai nostri fiumi e laghetti alpini», mentre si considera positivamente «un razionale e sostenibile sfruttamento idrico di falde e grandi laghi», come d altra parte «non potremo tollerare ed accettare per esempio l istituzione di parchi che neghino l esercizio della pesca» (vedi Parco delle gole della Breggia, laddove i pescatori hanno avuto parte attiva in questa lodevole iniziativa). E, ancora, va detto qui a chiare lettere che i pescatori intendono proseguire nella loro pluridecennale e battagliera attività a favore della depurazione, per la definizione di migliori deflussi minimi (settore, peraltro, nel quale siamo comunque ancora troppo indietro), per il progressivo miglioramento delle operazioni di spurgo e svuotamento (anche se non siamo ancora soddisfatti) e per l adozione di una legge sulla rinaturazione degli ecosistemi acquatici «compromessi nel passato dagli scriteriati interventi dell uomo!». In quest ottica, pienamente condivisibile, appare l intento di attuare una politica globale dell acqua come bene pubblico, assicurando un approvvigionamento d acqua potabile razionale, parsimonioso e duraturo. Il che, però, non si verifica affatto considerando il progetto di captazione di 22 sorgenti lungo il versante destro della Valle Morobbia da parte di 3 Comuni, i quali non vogliono allacciarsi al nuovo acquedotto che preleva acqua di falda da Gnosca. Idem per la domanda della CEF (Cooperativa elettrica Faido) che chiede, nell ambito del rinnovo della concessione di prelievo di acqua per sfruttamento idroelettrico, di mantenere deflussi minimi pari a zero! Come a dire che «ci preoccupa molto la decantata sensibilità manifestata da una parte del mondo economico, che alla luce dei danni fatti non ha ancora capito nulla». Da qui la piena legittimità, anzi la necessità dell iniziativa popolare in atto (attraverso la raccolta di firme) per «Acqua Viva», promossa da tutti i pescatori svizzeri a difesa degli ecosistemi acquatici. Con il rinnovato invito a firmare e far firmare perché si tratta di salvare il nostro ambiente, la vita naturale medesima del Paese. La FTAP, e concludo, richiede espressamente di essere maggiormente coinvolta in un discorso globale sullo sfruttamento dell acqua, tenendo conto di tutte le esigenze: idroelettriche, ambientali, di depurazione, di protezione, di approvvigionamento, di nuovi progetti, di rinaturazione, ecc. Tanto più perché questa visione politico-pianificatoria generale attualmente manca, «e sarebbe invece importante adottarla al fine di conoscere almeno nelle linee direttive generali cosa farà il Ticino con questa risorsa ormai forse al limite del suo sfruttamento in alcuni settori (approvvigionamento da sorgenti e sfruttamento idroelettrico, tanto per fare i due esempi più eclatanti)». Anche per quanto attiene la rinaturazione, Vedeggio, Cassarate e Ticino nell ambito di un discorso riguardante soprattutto la sicurezza idraulica sono interessati da progetti di importanti riqualifiche ambientali. Ma che ne è di questi progetti? 37

Nuove importanti scoperte sul Monte San Giorgio Immagine del nuovo pesce Felberia excelsa. Le notizie ottengono riconoscimenti e conferme in campo internazionale Pubblicati gli atti del simposio del Serpiano con la descrizione di un nuovo genere di pesce (Felberia excelsa). Confermate inoltre, sulla prestigiosa rivista Nature, le ipotesi dell Università di Zurigo e di Milano circa la riproduzione dei rettili Sauropterigi del Triassico medio di 230 milioni di anni fa. È stata pubblicata di recente, da parte di un editore scientifico tedesco, la voluminosa raccolta (ben 650 pagine!) riguardante le relazioni scientifiche che fanno seguito al simposio internazionale sui pesci fossili, tenuto al Serpiano nel 2001 con la partecipazione di quasi un centinaio di ricercatori di tutto il mondo. Fra i 30 capitoli del volume, tre contributi riguardano i pesci fossili del Monte San Giorgio, a conferma dell importanza scientifica della montagna riconosciuta dall UNE- SCO come Patrimonio mondiale dell umanità nel 2003. L Istituto di scienze della terra dell Università di Milano, tramite la descrizione di una nuova scoperta paleontologica, presenta uno studio sul nuovo genere e specie di pesce Felberia excelsa, trovato negli scavi in località Val Mara sul Monte San Giorgio condotti dall università milanese con la collaborazione del Dipartimento del territorio attraverso il sostegno finanziario del Museo cantonale di storia naturale di Lugano. La nuova scoperta è stata dedicata dagli autori, il prof. Andrea Tintori e la dott. Cristina Lombardo di Milano, a Markus Felber «in riconoscimento alla sua profonda dedizione e ai contributi dati agli studi del Monte San Giorgio». Markus Felber, negli anni Novanta, aveva coordinato per conto del Dipartimento del territorio la ripresa degli scavi scientifici sul Monte San Giorgio, privilegiando le ricerche anche in stratificazioni meno conosciute che permettessero fra l altro sia un confronto con gli scavi in corso in territorio italiano, sia un indispensabile collaborazione scientifica fra i tre istituti di ricerca oggi attivi sul monte: l Università di Zurigo, l Università di Milano e il Museo di storia naturale di Milano. Questa non indifferente sinergia e le scoperte che ne erano seguite, con l individuazione 38

di almeno 5 importanti livelli fossiliferi, avevano contribuito in modo decisivo alla candidatura e poi all iscrizione del Monte San Giorgio nel Patrimonio mondiale dell UNESCO, facendone uno dei siti paleontologici più importanti al mondo. Il prof. Tintori ritiene che il ritrovamento di questo fossile sia il pesce più significativo e più bello trovato sul Monte San Giorgio e sottolinea l importanza della scoperta, che «fa parte delle grandi sorprese del Monte San Giorgio. Questa è l ennesima prova che qualche volta bisogna rischiare, scavando in livelli non ancora indagati: certo non sempre si è così fortunati, tuttavia ritengo che il MSG abbia ancora molti segreti per tutti noi. Interessante è anche il fatto che Felberia excelsa abbia una distribuzione temporale apparentemente molto ben definita e peculiare, essendo stata rinvenuta solo in pochissimi strati: il perché è molto difficile da comprendere (variazioni ambientali?), ma ciò rimarca l importanza di uno scavo di grande dettaglio per ricostruire al meglio quello che è successo sull arco di milioni di anni nell area del Monte San Giorgio». L istituzione di un nuovo genere di fossili non è cosa di tutti i giorni e, sempre secondo Tintori, «Felberia excelsa ci ha permesso di aprire un nuovo orizzonte su un gruppo di pesci finora poco conosciuto, con resti frammentari provenienti anche da altri giacimenti alpini e tedeschi, che non si riusciva a collocare e comprendere mancando esemplari completi e ben conservati». Il fossile originale di Felberia excelsa, studiato dall Università di Milano, è oggi conservato nelle collezioni del Museo di storia naturale di Lugano. La seconda notizia, invece, giunge nientemeno che dalla Cina, dove i ricercatori cinesi e canadesi richiamando le scoperte fatte da Heinz Furrer e Karin Hänni dell Università di Zurigo, da Silvio Renesto e da Andrea Tintori di Milano confermano, sull edizione di novembre 2004 della prestigiosa rivista internazionale di scienze Nature, le osservazioni fatte sui rettili fossili del Monte San Giorgio. Si tratta, in questo caso, di studi sui Sauropterigi (come, ad esempio, il ben noto Ceresiosauro immortalato sul francobollo delle Poste svizzere e esposto anche presso il Museo dei fossili di Meride o nel Museo di storia naturale di Lugano) a proposito dei quali i ricercatori milanesi e zurighesi già avevano ipotizzato, sulla base dell eccezionalità della conservazione dei fossili del Monte San Giorgio, aspetti legati alla riproduzione di questi rettili marini che difficilmente potevano spostarsi sulla terraferma. I ricercatori cinesi, citando le osservazioni del Monte San Giorgio e paragonandole a scoperte nella Provincia di Guizhou (località cinese già nota per le valutazioni comparative eseguite nell ambito della candidatura UNESCO del Monte San Giorgio), sono stati in grado di stabilire il carattere viviparo di questi rettili, che partorivano i piccoli vivi e già completi direttamente nell acqua. La scoperta è importante in quanto permette di estendere quest osservazione ad altri gruppi di rettili marini, mettendo definitivamente da parte le ricostruzioni errate che vedono questi animali di 230 milioni di anni fa depositare le uova sulla terraferma e rimettendo in discussione certi aspetti dell evoluzione di questi rettili che, per tutto il Mesozoico, hanno dominato i mari. Il nuovo pesce Felberia excelsa proviene dalle formazioni Triassiche Tra i ritrovamenti più interessanti delle ultime campagne di scavi effettuate in Val Mara, vicino a Meride, è da porre sicuramente una nuova specie di pesce, Felberia excelsa, di cui è stata pubblicata recentemente la descrizione. Alcune particolarissime scaglie isolate, ritrovate nel corso di scavi precedenti solo in pochi livelli, avevano suscitato l attenzione e la curiosità come ci conferma il dott. Markus Felber sia per la loro forma che per l elegante ornamentazione. Molto spesso i resti frammentari od isolati recuperati nel corso di uno scavo paleontologico sono destinati a restare tali e l animale cui appartengono non viene ritrovato in modo sufficientemente completo per darci l idea del suo aspetto. In questo caso, però, la fortuna è venuta in aiuto: non solo si hanno a disposizione due esemplari completi, ma uno dei due dopo la lunga fase di preparazione si è rivelato come uno dei più bei fossili rinvenuti in questi strati. Felberia presenta un corpo alto, approssimativamente rombico, come quello di molti pesci che, attualmente, popolano le barriere coralline; le scaglie sono allungate in senso dorso-ventrale e mostrano un ornamentazione formata da file di piccole spine allineate lungo il loro margine posteriore, mentre sulle ossa del cranio è visibile una fitta copertura di tubercoli di smalto. Quella che potrebbe sembrare una pesante «corazzatura» contrasta, tuttavia, con l estrema delicatezza delle ossa e delle pinne, formate da raggi lunghi e sottili, che nell insieme danno all animale un aspetto leggero ed elegante. Tre le caratteristiche più notevoli è sicuramente da sottolineare la bocca, dotata anteriormente di denti lunghi e cilindrici, che terminano con un apice appiattito e leggermente ricurvo «a cucchiaino», ed internamente di denti larghi e tozzi con una cuspide appuntita. La forma del corpo e questa dentatura particolare soggiunge l esperto dott. Markus Felber possono dare suggerimenti circa il modo di vita e la dieta di questo animale; nei pesci, generalmente, un corpo alto e compresso lateralmente e lunghe pinne sul margine dorsale e ventrale sono caratteristiche legate ad un tipo di nuoto lento e di manovra, adatto per muoversi tra spazi ristretti e complessi, come scogli o coralli. Denti anteriori sporgenti ed interni trituranti sono invece tipici di animali, che si nutrono di organismi dotati di parti dure, quali molluschi, coralli o crostacei. Tra questi invertebrati, solo questi ultimi sono stati trovati negli stessi strati di Felberia, per cui possiamo immaginare che questi costituissero la sua principale risorsa alimentare; muovendosi lentamente ma con precisione, Felberia avrebbe quindi potuto predare i piccoli crostacei, che vivevano in prossimità del fondale, afferrandoli con i denti anteriori sporgenti e triturandoli con i robusti denti del palato. 39

La voce della Federazione Le riunioni della FTAP di Gianfranco Campana segretario Seduta di mercoledì 4 maggio 2005 Comitato direttivo Riunione dedicata a diversi argomenti: coordinamento sul tema delle immissioni di materiale ittico/spurghi; ritiro dell opposizione sulla domanda di costruzione della pico-centrale a Osco; esame e aggiornamento sul ricorso per le sorgenti della Valle Morobbia; servizio giuridico del DT circa le affiliazioni; opposizione alla domanda di costruzione per l ampliamento del porto ad Ascona; legge sul finanziamento della rinaturazione dei corsi d acqua e rive lacustri; iniziativa «Acqua Viva»; Commissione corsi d acqua (ex Commissione fiumi e temolo). Seduta di martedì 24 maggio 2005 Comitato direttivo Consultazione e osservazioni al Piano direttore cantonale; progetto di nuovo svincolo autostradale a Mendrisio e rinaturazione del fiume Laveggio; aggiornamento sul tema dell opposizione DC circa il porto ad Ascona; aggiornamento sul ricorso per le sorgenti in Valle Morobbia; nuovo membro nella Commissione laghetti alpini; Regolamento dilettantistico I/CH; esame/preavviso sulle proposte in consultazione; convocazione del Comitato delle società; economia e finanze (affiliazioni); spurgo della diga Carmena; aggiornamento sui corsi di introduzione alla pesca e periodico «La Pesca»; preparativi per la riunione della Commissione consultiva 2005; aggiornamento sul tema del liming al lago Starlaresc; rilascio di licenze alle Cancellerie comunali; intervento per aggiornamento del sito internet dedicato alla FTAP; azione alborella nel lago Verbano. Seduta di mercoledì 15 giugno 2005 Comitato direttivo Ritiro della denuncia per interventi 2004 non autorizzati nel fiume Laveggio; intervento per ennesimo inquinamento nel cantiere Generoso; incarico per aggiornamento del sito internet dedicato alla FTAP; aggiornamento sul tema dello svincolo autostradale a Mendrisio e rinaturazione del Laveggio; intervento per anomalie al cantiere TAT di Pollegio; aggiornamento sul ricorso per le sorgenti della Valle Morobbia; preavviso circa le proposte in consultazione; aggiornamento sui corsi di introduzione alla pesca per il 2006; sentenza per rilascio di stallatico a Nante; situazione circa le affiliazioni al 31.5.2005. Seduta di mercoledì 15 giugno 2005 Comitato delle società Osservazioni al Piano direttore cantonale; nuova Commissione corsi d acqua (ex Commissione fiumi e temolo); finanze con riferimento alla situazione delle affiliazioni al 31. 5. 2005; aggiornamento/informazioni su temi ambientali: ricorso per le sorgenti della Valle Morobbia; spurgo della diga di Carmena; microcentrali; pico-centrale di Osco; porto di Ascona; cantiere autostradale Generoso; svincolo autostradale di Mendrisio e rinaturazione del fiume Laveggio; cantiere TAT a Pollegio; legge sul finanziamento della rinaturazione A pesca di emozioni artistiche Niveo Avanzini di Lugano-Cassarate coltiva la passione della pesca da oltre vent anni. Nel contempo, però, è anche pittore dilettante e ama, soprattutto, ritrarre i bei paesaggi del nostro Cantone. Stavolta, però, si è spinto assai più lontano, come documenta questo quadro. In effetti, in quest opera intitolata «Lake st. Luis, Canada» ha saputo unire l utile e il dilettevole, ritraendo uno di quei paesaggi incantati. Complimenti vivissimi! dei corsi d acqua e rive lacustri; deflussi minimi e iniziativa «Acqua Viva»; ritiro della denuncia per interventi 2004 non autorizzati nel fiume Laveggio; canalizzazione a cielo aperto a Campo Blenio; sentenza per rilascio di stallatico a Nante; preavviso sulle proposte in consultazione; preparativi in vista della riunione della Commissione consultiva 2005; Cancellerie comunali e rilascio delle licenze. Cari soci e amici pescatori, sinteticamente questi sono i principali argomenti trattati dalla FTAP. Per ovvii motivi di spazio, non mi è possibile riportare tutto quello che «corre» sui nostri tavoli. Il Comitato direttivo rimane comunque a disposizione per eventuali informazioni che vi necessitassero. Chi dorme non piglia pesci Consegna dei testi entro il 15 settembre La chiusura redazionale del quarto numero de «La pesca» è fissata per motivi tecnici, non da ultimo il fatto che il nostro periodico esce in contemporanea con quello de «La caccia» al 15 settembre. Pertanto, ogni comunicazione che dovesse giungere oltre questa data, sarà inevitabilmente cestinata, oppure (nel caso in cui fosse possibile) pubblicata soltanto nel primo numero del 2006, la cui apparizione (come noto) è programmata per inizio febbraio. 41

La pesca agonistica Trofeo 6 nazioni al ponte-diga di Melide e a Campione d Italia Stravincono i giovani olandesi, delusione per il CP Lugano Venerdì 1 e sabato 2 luglio, le sponde del Ceresio hanno ospitato il Trofeo dell amicizia, una gara di pesca internazionale (una sorta di torneo mini-europeo) alla quale partecipano ogni anno 6 squadre nazionali: la Svizzera, l Olanda, l Italia, il Lussemburgo, la Germania e l Austria. La gara ottimamente organizzata dal presidente dell Associazione svizzera dei pescatori sportivi Antonio Cuomo, con il sostegno delle società di pesca Valle Morobbia e Chiasso, nonché dell Associazione dei pescatori di Campione si è svolta in due percorsi distinti: uno lungo la passeggiata del ponte-diga di Melide (dal lato di Bissone) e l altro sul lungolago di Campione davanti al Casinò. Partivano favoriti, per questa competizione, gli italiani (già vincitori di questo trofeo qualche anno fa proprio nelle stesse acque del Ceresio) e i pescatori di casa, ossia il Club pescatori Lugano. Squadra, quest ultima, diretta dai capitani Ernesto Wolhgemuth, Maurizio Salemi e Alessandro Bonfatti, e composta da Franco Guercio, Andreas Forni, Francesco Pervangher, Natalino Vit, Roberto Pasini nonché il Eccellente la prestazione individuale di Francesco Pervangher, terzo assoluto fra un cast di pescasportivi internazionali di grande levatura tecnica. La squadra del CP Lugano che ha gareggiato nel Trofeo 6 nazioni. giovane Andrea Pasini in qualità di riserva. Ma le previsioni non sono state rispettate, anzi si sono avute brutte sorprese! A Bissone la pesca è stata impostata all inglese, con il galleggiante scorrevole, da parte di quasi tutti i pescatori nel corso della prima ora. Quando il pesce, costituito quasi esclusivamente da gardon, si è avvicinato alle sponde della riva, grazie anche al richiamo della pastura, è stato possibile cambiare tattica e pescare con la canna ad innesti (la roubaisienne) o anche con le canne fisse (in rari casi). Nei settori di Campione la pesca è risultata un po differente, anche a causa della notevole profondità (anche oltre i 15 metri). In questo campo, tuttavia le tecniche dominanti nelle due giornate sono state la roubaisienne e le canne con pennetta scorrevole. Dal punto di vista del pescato, il campo gara di Bissone ha reso un po di più. Qui il fondo massimo, sulla distanza dei quaranta metri, non sorpassa i 9 metri e pescando a riva il fondo si aggira sui quattro metri. Il sabato, inoltre, visto che l acqua non era più così limpida come il venerdì e i giorni precedenti la gara, era abbastanza normale prevedere l avvicinamento del pesce sul tiro della canna ad innesti. Cosa, questa, che si è concretamente realizzata e che ha anche favorito la squadra olandese, la quale aveva impostato quasi prevalentemente la gara con questa tecnica francese. Gli olandesi hanno veramente dato una bella dimostrazione di pesca, pescando perfettamente e con grande professionalità. Un altro segreto della loro vittoria è stato l impiego del pane bianco, da loro utilizzato in maniera abbondante per il richiamo del pesce. Come detto, i pescatori del CP Lugano partivano come favoriti in ragione della buona conoscenza del Ceresio e dei suoi pesci. Ad aver pesato sul risultato finale dei luganesi sono stati i molti punti raccolti a Campione, dove i collaudatissimi Andreas Forni e Franco Guercio non sono riusciti a trovare il pesce in maniera regolare e dove la sfortuna ha anche voluto che il sabato Guercio fosse capitato in uno dei picchetti peggiori (più di quindici metri di fondo). Una nota estremamente positiva riguarda, per con- 43

tro, Francesco Pervangher, il quale con un primo e un secondo di settore è riuscito a raggiungere il terzo posto assoluto nella classifica individuale, preceduto da un olandese e dal nazionale lussemburghese René Stronk. Una bella soddisfazione per il giovane e brillante Pervangher, il quale va pur detto è da sempre un convinto sostenitore della necessità di ritornare a gareggiare di più nelle acque del Ceresio per evitare di perdere il «feeling» con i corsi d acqua naturali e con il pesce nostrano. Per il resto della squadra, Natalino Vit nella seconda giornata ha ottenuto un buon terzo di settore e il giovane Andrea Pasini, che era alla sua prima esperienza in campo internazionale sostituendo il papà Roberto nella seconda gara, ha ottenuto un discreto quarto posto. In totale, i pescatori luganesi hanno totalizzato 37 punti, giungendo al quarto posto. Bisogna dire che i tedeschi, giunti terzi, hanno raccolto 35 punti (quindi solamente due punti dai nostri portacolori). Anche gli italiani non hanno rispettato i pronostici, ottenendo addirittura l ultimo rango con la bellezza di 47 punti! La squadra dell Alto Panaro di Modena non è proprio riuscita ad ingranare la pesca. Un fatto, questo, molto strano poiché tra di loro figurano alcuni elementi di spicco dell agonismo italiano. I loro punti deboli sono stati, probabilmente, l utilizzo di una pastura non idonea alla pesca del gardon e un impostazione sbagliata della gara. La classifica finale è risultata la seguente: 1. Olanda con 15 punti, 2. Lussemburgo con 32 punti, 3. Germania con 35 punti, 4. Svizzera con 37 punti, 5. Austria con 44 punti, 6. Italia con 47 punti. Da ultimo, è doveroso un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita di questa bella gara: segnaliamo l impegno profuso dall organizzatore della manifestazione Antonio Cuomo, la serietà del direttore di gara Antonio Spinosa, gli sponsor e tutti i pescatori e amici della pesca che hanno lavorato perché questa gara internazionale si svolgesse al meglio. Un complimento va anche rivolto al nostro bel lago Ceresio, che ha regalato a tutti i pescatori momenti di intensa e appassionante pesca. Raimondo Locatelli Club pescatori Valle Morobbia da ben 27 anni in piena forma Ventisette anni sono certamente un traguardo non indifferente per un piccolo club di pesca sportiva, specialmente se sono trascorsi all insegna dell impegno continuo, sia dal punto di vista organizzativo, sia da quello prettamente sportivo. Oltre cinque lustri ai bordi di fiumi, riali e soprattutto laghetti di pesca sportiva vanno ben al di là di un semplice festeggiamento con discorsi e premiazioni e, senza esagerare, si può affermare che hanno senza dubbio contribuito a far conoscere la valle Morobbia, ultimamente impostasi all attenzione pubblica in seguito alla discussione sorta attorno al progetto di un acquedotto sovracomunale. E ciò a scapito, senza dubbio, dei nostri bellissimi riali, che un giorno non vedranno più neanche una sola goccia d acqua né tutte quelle specie animali che vivono grazie ad essa. Come spesso accade, anche per il Club pescatori Valle Morobbia gli inizi sono stati dettati dal caso e dalla frenetica voglia di realizzare qualcosa di concreto per sottrarsi alla supremazia dei club sottocenerini. E così, 27 anni or sono, un gruppo di entusiasti della regione organizzò una gara di pesca nel laghetto della valle, invitando diversi pescatori ticinesi in rappresentanza delle maggiori società garistiche cantonali. L iniziativa incontrò un indiscusso successo, tanto è vero che i promotori pensarono di trasformare quell incontro estemporaneo in una gara cantonale, fondando così una società che riuscì a conquistarsi un posto nel panorama garistico cantonale. Sotto la guida del giubiaschese Giovanni Codiroli, che ha ricoperto la carica di presidente fino al 1987 passando poi alla testa della Società ticinese dei pescatori sportivi, il primo comitato si mise al lavoro, facendo affidamento sull impegno dei suoi membri fondatori, tra i quali citiamo Primo e Tullio Pedraita, Gianni Boggia, Edoardo Colombo, Giuseppe Ruggeri, Lino Bruni, Emilio Novaresi e Giovanni Bricalli. Dal 1979 ad oggi diversi soci hanno partecipato alla crescita del sodali- 44

zio, che ora vede alla carica di presidente (dal 1996) Michele Spaggiari, seguito da Roberto Spaggiari, Patrizio Pifferini, Claudio Burch e Antonello Barelli. Questi soci portano innanzi lo scopo primario che è quello di far conoscere anche nel Bellinzonese la pesca garistica, animati come sono da un grande entusiasmo. Il club è cresciuto e, consapevole delle proprie responsabilità acquisite, cerca di mantenere viva la partecipazione a qualsiasi manifestazione cantonale, nazionale ed estera. Nato come club di pesca alla trota, con il passare degli anni e della mentalità garistica, i soci si sono indirizzati sempre di più verso le gare di pesca al colpo, tralasciando pertanto quelle alla trota. Il cambiamento ha permesso di portare il sodalizio ad un traguardo ambito, ossia la vittoria al Campionato svizzero per società nel 1995 con i soci Michele Spaggiari, Patrizio Pifferini, Andrea Forni e Franco Nucci, permettendo altresì di partecipare l anno dopo al Campionato mondiale in Bretagne: quell avventura fu un sogno che, realizzandosi, permise al club di maturare e di affrontare le gare con uno spirito diverso, più vincente. Prima di quella storica vittoria diversi soci si sono aggiudicati il titolo di campione ticinese alla trota, tra i quali Edo Calanchini, Andrea Bariffi e Giorgio Previtali; per il colpo Gianni Manzoni si è imposto sulle rive del Ceresio e Michele Spaggiari ha vinto il trofeo Ceresio costituito dalle prime tre gare del GdP; altre soddisfazioni sono arrise ai soci Roberto Spaggiari e Giovanni Bricalli, vincitori del titolo individuale svizzero. Il club dà molta importanza allo svolgimento del campionato sociale: sovente è la prima competizione che un garista affronta, e questo lo aiuterà poi nella sua attività competitiva. Il sodalizio è però confrontato con il problema dell acquisizione di giovani leve, poiché è sempre più difficile entusiasmare i ragazzi verso quest attività. Non è così evidente insegnare con profitto l arte della pesca, se all interno del nucleo familiare o delle amicizie non ci sono gli stimoli giusti: e così tutto va perso, compreso il talento naturale che ognuno di noi ha nel proprio DNA. Il Club pescatori Valle Morobbia intende in ogni modo continuare nella sua opera di socializzazione e porterà sempre a braccetto sportività e amicizia laddove questa purtroppo manca. Un grazie particolare va a quelle persone che, in questi primi 27 anni, hanno voluto sostenerci, sperando di vederci sempre uniti in questa meravigliosa avventura che si chiama Club pescatori Valle Morobbia. Grazie! Michele Spaggiari Società ticinese pescatori sportivi, i vincitori nel 2004 Nella foto a sinistra, il nuovo comitato della STPS. Nella foto a destra, i vincitori nei vari campionati ticinesi 2004 in seno alla STPS. Da sinistra a destra: Alessandro Bonfatti (over laghetto), Michele Morandi (spinning), Aldo Cozzi (laghetto e torrente), Antonio Cuomo (colpo). In occasione dell assemblea della Società ticinese pescatori sportivi (STPS), si è tenuta la cerimonia di premiazione delle gare in calendario, prendendo atto a malincuore dello scarso entusiasmo (quanto a numero di concorrenti) alle diverse competizioni, soprattutto per quanto riguarda la trota. L assise è coincisa con le nomine del nuovo comitato, peraltro previste dallo statuto, ma anche perché in presenza di diverse dimissioni. Dimissionari, Renato Perucchini (segretario-cassiere del movimento trota e vicepresidente della STPS, per motivi familiari), Ilvo Maffezzini (presidente del movimento trota, per motivi di salute), Franco Guercio (colpo) membro, Daniele Bossi (trota) membro. L assemblea ha così votato: Antonio Cuomo del CPS Chiasso (riconfermato presidente della STPS), Michele Morandi del CPS Verbano (neo-eletto vice presidente generale e presidente del movimento trota), Michele Spaggiari (riconfermato presidente del movimento colpo e segretario della STPS), Claudio Burch (riconfermato cassiere STPS), Leila Mazzoleni (neo-eletta segretaria-cassiera del movimento trota). Il movimento trota è composto ora da Michele Morandi (con le nuove cariche), affiancato dai membri: Ezio Cozzi, Raffaele D Agostino, Davide Pisanti (neo-eletto) e Leila Mazzoleni. Il movimento colpo è guidato ora da Michele Spaggiari, Claudio Burch e, quali membri, Roberto Pasini, Franco Nucci e Ivica Junakovic. La distinzione del «pesciolino d oro» è andata per l anno 2004 ad Alessandro Salemi. 45